¸´¯`°¤.¸ _`¤ Rebelde Way¤´_ ¸.¤°´¯`¸

El Privilegio De Amar, New ff !! *-*

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RoxanaBenja
view post Posted on 8/9/2016, 19:35 by: RoxanaBenja

♥ Yo no puedo dejar de sentir lo que siento… ¿entendés? No quiero soltarte. Estoy enamorado de vos. ♥

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BUONA LETTURAAAA!!! :D

CAP 6

Marizza

Qual è la mia seconda giornata peggiore della mia vita? Assolutamente questa! Cosa ho fatto di male per meritarmi questo??? Perché sto incontrando tutte le ultime persone che avrei rivoluto vedere??!
Dio cosa ho fatto??? Dimmelo ti scongiuro!! Non solo ho dovuto tenere un saldo controllo con questi tipo alle mie spalle che sta prendendo troppa confidenza con la MIA Abby , mi tocca solo trovarmi questa decerebrata che pare esser uscita da uno spot pubblicitario.
Un ondata di shampoo ai frutti mi inonda le narici cogliendone la provenienza . E come al tempo del collegio i suoi capelli sono così morbidi da smuoversi ad ogni minimo spostamento o folata d’aria.
Non so cosa ci faccia anche lei qui , cos’è per caso la nuova bidella? Nah..non penso che accettino un tipa vestita in questo modo , specialmente truccata come Marilyn Monroe . Il tempo è una cosa travolgente.
Cambi d’aspetto come se non fosse nulla. Avevo abbandonato questa citta quando tutti avevano un espressione da teneri fanciulli , ora mi trovo circondata da visi ben lineati e corpi ben formati .
Mi trovo così tanto spaesata tanto da compatire il momento in cui un pesce si trova fuori dall’acqua.
Non è il mio posto , non lo è mai stato.
Mia: Marizza..
Pronuncia nuovamente il mio nome con aria incantata , come se dinanzi a se abbia un fantasma.
Vedo automaticamente la sua mano ben curata alzarsi sicuramente per posarsi sul mio viso ma mi basta retrocedere per impedire che avvenga questo contatto . E questo gesto le fa dilatare gli occhi.
Pablo: E’ ritornata Mia..
Alle mie spalle quel tipo prende parola facendomi inalberare i nervi ancora di più. Tra poco giuro che mi giro per farlo sputare sangue a suon di pugni , quelli che doveva ricevere quel fatidico 29 Gennaio.
Marz: NON sono tornata!
Mia: Dove sei stata tutto..questo tempo?
Abby al mio fianco assiste la scena al quanto confusa rivolgendo lo sguardo a chiunque parli.
In questa segreteria governa la tensione . Troppe conoscenze , troppi ricordi , troppo dolore.
Inizio a respirare con affanno sentendo il mio cuore accelerare di secondo in secondo e questo Abby lo nota.
Abby: Dobbiamo andare!
E senza dire niente stringe il mio braccio e trascinandomi con forza finalmente mi permette di respirare l’aria esterna dove a stento mi reggo ancora in piedi.
Abby: Mamma devo prenderti l’inalatore?
Alzo la mano in segno di aspettare e dopo alcuni respiri profondi cerco di ristabilirmi da sola , non riuscendo però a tranquillizzarla.
Abby: Mamma rispondimi!
Marz: S-sto..bene.. sto bene! Ti prego andiamo in macchina..
E senza farmelo ripetere due volte ci avviciniamo alla nostra auto e mettendomi al volante ruoto la chiave solo per respirare l’aria fresca provenire dall’aria condizionata. Vedo Abby affrettarsi a salire ma vedendomi non fare retromarcia mi guarda con aria confusa.
Abby: N-non andiamo..?
Marz: No..ho bisogno di stare qui ferma , buona e in santa pace.
Continuo a fare respiri profondi placando da sola quell’improvviso attacco di panico.
Abby: Adesso come stai?
Il rumore del motore si mescola col frastuono esterno , non fastidiandoci l’udito.
Marz: M-meglio…
Abby: Ce la fai a guidare? Devo chiamare il nonno?
Marz: No no..aspetta un altro paio di minuti e poi torniamo di corsa a casa.
Apro le mie mani , sino a poco fa strette in pugno , notando come ho combinato i miei occhiali da sole.
Alcune schegge di lente si sono infilate nel palmo della mia mano ma in questo momento poco importa.
Finalmente sento il mio cuore ritornare a battere regolarmente e poggiando il capo al poggi testa dell’auto lascio andare via un lungo respiro .
Marz: Sono viva..
Accenno una risata per sdrammatizzare l’accaduto.
Marz: Ti sei spaventata?
Abby: Devo farmi l’abitudine o ti farai controllare?
Il suo sguardo è rimproveratore e la posizione che ha assunto mi fa dedurre di esser arrabbiata per la mia ostilità di non andare dai medici.
Marz: Vorresti sentirti superiore solo incrociando le braccia al petto?
Inarco il sopracciglio lasciandomi scappare un'altra risatina .
Abby: Mamma.. sono seria.*guardandomi premurosamente* Mi preoccupi..puoi avere chissà cosa!
Marz: La mia asma non è una malattia. Anzi..non ho neanche per davvero l’asma.
Mi mordo leggermente le labbra rivolgendo ora lo sguardo al volante.
Abby: Che cosa vuoi dire? Spiegati meglio.
Marz. I miei sono attacchi di panico.
Abby: E ti sembra normale averli frequenti? No mamma..non lo è!
Marz: Sono legati a dei ricordi che mi fanno soffrire.
Abby: …ricordi legati a quei due tizi?
Marz: S-si..
Abby: Sono loro i tipi che non volevi incontrare per nulla al mondo , vero?
Marz: La lista è lunga e..
Abby:*interrompendomi* Basta mentirmi mamma! Chi sono e perché ti hanno fatto soffrire?
Gli rivolgo lo sguardo , scontrando i suoi occhi dilatarsi man mano sperando di ricavarne qualche informazione.
Marz: V-vecchie conoscenze.
Abby:*inarcando il sopracciglio* Credi che mi accontenti di quest’informazione? *alzando il tono* Ti ho appena visto diventare un pezzo di ghiaccio dinanzi a quell’uomo! *indicando la struttura* L’hai trattato come se fosse un ratto nella fogna e sei scappata da quella donna che ti ha posto una semplice domanda.
Marz: ORA BASTA!!!
Faccio cadere un silenzio imbarazzante in quest’auto , dentro la quale ora echeggia solo il rumore del motore e la ventola dell’aria climatizzata .
Abby: “Sono cose che non ti interessano.” ; “Ora basta”; …..Potrei continuare all’infinito se dovrei citare tutte le tue frasi…che non fanno altro che ferirmi.
E detto questo apre velocemente lo sportello vedendola correre via .
Marz: ABBY DOVE VAI???
Ma lei non mi sente ed è già scomparsa dalla mia visuale. Sento le lacrime pizzicarmi e come sempre ecco le prime lacrime sgorgarmi il viso.
Marz: TI ODIO!!!
Sferro un pugno al volante emettendo un colpo di clacson sentendo l’odio nei confronti di Pablo crescere sempre di più.
Marz: PERCHE’???
Mi chino su me stessa poggiando la mia fronte imperlata di sudore al volante morbido , stretto con forza contemporaneamente dalle mie dita . Perché ho dovuto incontrare proprio loro, a cui devo un sacco di spiegazioni? Non avrei mai pensato di far ritorno ed è per questo motivo che non ho mai immaginato che un giorno mi sarei trovata in una tale situazione da non capirci più niente. Mille emozioni hanno attraversato contemporaneamente il mio cuore , al culmine della sopportazione.
Sono caduta nel panico più totale. Non sapevo come rispondere. Entrambi mi avevano circondato , lei davanti , lui dietro. I loro occhi erano puntati su di me troppo increduli nell’avermi visto dopo lunghi 15 anni , dopo averli abbandonati senza avergli detto un “Ciao, io parto e non so quando tornerò” .
Ma a render tutto più problematico è stata la presenza di Abby. Ero così sommersa dal terrore nel sentirla pronunciare un “mamma” . Ringrazio Dio di averla concepita con un cervello adatto a ragionar e soprattutto adatto a regger i miei piani . Nessuno deve sapere che lei è mia figlia, non deve interessare a nessuno quest’informazione privata. Non devo dare spiegazione a nessuno ne raccontare la finta tragica fine che ha fatto il famoso Weston , “ipotetico” padre di Abby.
Marz: Abby..
Quanti problemi mi sta procurando. Come gli è saltato in mente a decidere questa scuola cui a dirigerla è proprio suo padre!? Come è saltato in mente a ME di assecondare i suoi capricci ? Si! Sono solo dei stupidi capricci che però mi procureranno presto un infarto! Ma poi tra tanta gente perché proprio loro!??
Quel momento in cui Abby entrò in presidenza ho sentito le mie gambe tremare improvvisamente.
Per la prima volta i loro occhi si sono scontrati e per un momento stavo per mettermi a piangere pensando che quello è stato il loro primo incontro tra padre e figlia. Sarò anche una persona sgradevole nel tener nascosta la verità ad Abby ma devo..per il bene mio e anche per il suo bene.
Pablo non merita d’esser amato da nessuno , ne tanto meno da MIA figlia . Al massimo merita esser odiato col tutto il cuore e oggi sono soddisfatta per il modo in cui l’ho trattato e mantenuto un saldo autocontrollo. Per un secondo ho rivissuto le scene in cui gioiva per il falso all’allarme della gravidanza e per miracolo non ho afferrato la forbice ,che giaceva nel porta penne , per conficcargliela nel petto e dire “Ora muori Bastardo! “ .
Toc toc
Sobbalzo leggermente dal sedile della mia auto rivolgendo l’attenzione e lo sguardo ad una donna bionda con i capelli voluminosi bussare delicatamente al vetro del finestrino.
Marz: Mia..
Da fuori mi indica la serratura dell’auto , che si mette automaticamente dopo 5 minuti , vogliosa di riprendere il discorso appena iniziato prima.
Che cosa vuole adesso? Marizza penso che sia giunta l’ora di affrontare le ombre del tuo passato.
Spengo il motore poco dopo aver abbassato il finestrino che non emette nessun rumore , sentendo l’aria calda entrare in auto.
Marz: Cosa vuoi?
Mia: E’ questo che mi dici dopo tutto questo tempo?
Marz: Cosa vuoi che ti chieda? Cosa hai fatto di bello e quanto hai pagato per donare la tua anima al diavolo? *inarcando il sopracciglio* Invece di invecchiare tu diventi sempre più giovane.
Vedo stranamente il suo viso illuminarsi mentre accenna un sorriso smagliante.
Mia: Mi sei mancata pazza..
Sento il mio cuore sussultare. Da quanto tempo non sentivo questa frase?

Mia

Mia: Marizza..
Pronuncio nuovamente il suo nome con aria incantata , certa di averla sognata un ennesima volta.
E come in ogni amaro sogno tendo ad alzare la mano che questa volta non sgretola la sua figura ma ho davanti a me la vera Marizza che compie un passo indietro , gesto che mi fa dilatare gli occhi sentendo inevitabilmente una fitta al cuore. Cosa le ho fatto di male per non voler esser toccata da me?
Solo ora mi accorgo che poggiato alla scrivania della segretaria , assente , vi è Pablo con le braccia incrociate e il suo solito sguardo spento.
Pablo: E’ ritornata Mia..
Marz: NON sono tornata!
A catena gli risponde con un tono secco e molto freddo che mi lascia più confusa che mai.
Mia: Dove sei stata tutto..questo tempo?
Non so proprio da dove iniziare e la prima domanda che mi è passata per la testa è questa , alla quale però non risponde. Improvvisamente inizia a respirare con affanno , cosa che nota anche Pablo che si stacca dalla scrivania addrizzandosi leggermente confuso da quel che sta per avere Marizza e senza farci capire niente ne spiegarci altrettanto qualcosa questa ragazza ,che ho incontrato prima nei corrido,i la afferra e a passo veloce scompaiono insieme dalla nostra vista , lasciandomi sola con Pablo.
Abby: Dobbiamo andare!
I tacchi di Marizza rimbombano nella struttura sentendo tale eco svanire man mano.
Mia: C-che..cosa..dove..!?
Pablo: Credimi..neanche io ci sto capendo niente!
Si avvicina a me rivolgendo insieme lo sguardo alla porta che ha varcato come un fulmine la nostra cara Marizza scomparsa 15 anni fa senza dirci niente. E’ passato così tanto tempo dall’ultima volta in cui scontrai i suoi occhi. Prima sprizzavano di una luce abbaiante , che faceva cogliere a tutti di esser follemente attratta dall’amore che provava per Pablo. Ora vedo nei suoi occhi un velo pesante che mi impedisce di vedere oltre. Di una cosa sono certa , non c’è più quella luce …ma solo tenebre.
Quel tailleur gli stava d’incanto e calzava a pennello con quei suoi tacchi , che da adolescente odiava col tutto il cuore. Quella non è la Marizza che conosco o meglio..conoscevo .
La mia cara pazza ribelle non si sarebbe mai vestita in quel modo così elegante e soprattutto non ci avrebbe mai snobbato in quella maniera.
Sono passati così tanti anni che a stento l’ho riconosciuta . E’ così tanto cambiata , anche d’aspetto.
Non avrei mai pensato che il suo corpo si sarebbe ben formato nel corso del tempo e trovarmi una donna adulta e raffinata mi ha veramente sorpreso.
Pablo: Mia..Mia ci sei?
Volgo lo sguardo al mio caro e vecchio amico , col quale non ho rotto nessun tipo di rapporto.
Mia: Pablo..
Pablo: Sei scossa quanto me..lo so. Ma ora ti prego dimmi qualcosa.
Mia: C-cosa..vuoi che ti dica? Sono scioccata.. avevo perso tutte le speranza. Sai per caso cosa l’ha portata qui ?
Vedo il petto innalzarsi e poi abbassarsi sentendo un lungo ed esasperante sospiro fuoriuscito dal naso.
Pablo: Sembra che a settembre frequenterà questo collegio quella…ragazza.
Mia: Abby?
Pablo: Come fai a conoscerla? Io non l’ho mai vista..
Mia: L’ho incontrata poco fa nei corridoi. Sembra un tipo apposto anche se il suo look mi ricorda così tanto Marizza quando aveva soli 15 anni!
Mi scappa una risata troppo coinvolta dai ricordi ma lui invece di accompagnarmi si reca lentamente verso la sua presidenza.
Mia: E ora che gli prende..?
Cogliendo forse il suo problema decido di seguirlo silenziosamente vedendolo poi sedersi a peso morto sul nuovo divano in pelle sprofondando nella morbidezza.
Mia: E’ dura averla ritrovata vero?
Pablo: Giuro che tra un po’ il mio petto esplodeva..
Avanzo quel po’ che basta per sedermi al suo fianco posando la mia borsa di marca sul tavolino di vetro che divide i due divani ascoltandolo in silenzio. Quante volte abbiamo affrontato questo argomento , quante volte speravamo di rivederla , quante volte ci arrendevamo in lacrime , quante volte ci siamo consolati a vicenda? A causa di Marizza il nostro rapporto si è intensificato e più che un amica mi sento una sorella per lui. Pongo d’istinto il mio braccio attorno al suo collo attirandolo a me come ai vecchi tempi sentendo il suo capo poggiarsi delicatamente sulla mia spalla.
Mia: La ….ami ancora?
Dopo un paio di secondi mi risponde.
Pablo: No..è solo che ho sofferto così tanto per la sua partenza improvvisa e soprattutto ho lottato così a lungo per sopprimere ciò che sentivo per lei che di colpo mi ha scombussolato nuovamente la vita.
Mia: Lo so come ti senti in questo momento. E’ come se è passato di colpo un tornado.
Pablo: Di nuovo..
Mia: Di nuovo.
Pablo: Quando la smetterà ad esser così egoista? Se ne va , ritorna , mi tratta come se fossi l’essere più spregevole del mondo e si presenta con quella ragazza che sarebbe una lontana parente. Io davvero non la capirò mai.
Si addrizza mettendosi le mani in faccia sospirando nuovamente.
Mia: Lontana..parente?
Pronuncio questa parole sottovoce riflettendoci su.
“Abigail.. O meglio Abby Andrade” . Non mi da l’impressione di esser una lontana parente. Che io sappia non sa nessuno ma quel che mi confonde è il cognome. Andrade..uguale a quello di Marizza.
Più penso a lei più ci capisco meno.
Pablo: A preposito..come mai eri qua?
Cerchiamo un secondo di metter Marizza al secondo posto .
Mia: Sono venuta a versare una parte della prima retta mensile di Jared.
Annuisce col viso alzandosi con forza da questo comodo divano recandosi dietro la scrivania dove una volta seduto inizia a scavare nei suoi cassetti alla ricerca della fattura .
Seguo i suoi movimenti avvicinandomi alla scrivania senza il bisogno di sedermi . Il mio occhio cade come sempre al quadretto che in mezzo a questa confusione spicca grazie alla cornice d’argento .
La afferro , tranquilla di non ricevere rimproveri dato che tra me e lui c’è una ben alta confidenza , fissando la foto del suo matrimonio.
Mia: Oggi l’hai sentita?
Capendo a chi mi stia riferendo risponde senza pormi altre domande senza esprimere nessun tipo di emozione.
Pablo: No.
Mia. Come vanno le cose tra di voi?
Riappoggio il ritratto sulla scrivania, come stava prima, prendendo poi tra le mani la fattura fatta nel frattempo che osservavo con cura la foto mentre lui prende i soldi della retta di mio figlio.
Pablo: Come sempre.. Stiamo aspettando le carte del divorzio.
Volgendomi le spalle mette i soldi nella cassaforte dietro al quadro. Sospiro silenziosamente decisa a lasciarlo solo, oggi è stata una mattinata carica di forte emozioni.
Mia: ora vado. Non so che fine abbia fatto Jared ma se lo incontri digliene quattro!*prendendo la mia borsa*
Pablo:*fissandomi* Cosa ha fatto ?
Mia: Gli stavo dicendo che quest’anno non lo mando al vacance club E’ scappato a gambe elevate. Voglio passare una settimana al mare con tutta la famiglia, penso che l’idea non tanto gli va giù. Ah ovviamente sei compreso tu.
Gli faccio l’occhiolino accennando un sorriso a pieni denti mentre lui si lascia scappare una risata.
Pablo: Ci penserò.
Mia: Ora vado.. ci sentiamo Pablito! Ciao!
E dopo avergli lasciato un bacio sulla guancia leggermente coperta dalla barbetta esco dal collegio cercando con lo sguardo la mia auto nel parcheggio.
Mia: Perché mi dimentico sempre dove l’ho lasciata?!
Sospirando pesantemente inizio a camminare sotto il sole cocente di fine agosto passando tra le varie auto cercando con lo sguardo la mia. La mia attenzione viene catturata da una furia impossessata che si allontana da un auto lussuosa cui carrozzeria splende sotto il sole accecandomi gli occhi , dopo aver sbattuto violentemente lo sportello.
Mia: Ma quella è Abby..
Riconoscendo quel suo strano look deduco che li dentro c’è Marizza. Mi tolgo gli occhiali da sole vedendo man mano quella ragazza allontanarsi sino a mimetizzarsi tra le diverse auto .
Sento il motore dell’auto acceso senza però vederla muovere. Che cosa sarà successo?
Mi avvicino d’istinto molto lentamente a questa auto sicuramente pagata una fortuna , leggermente intimorita da un ipotetica reazione di Marizza che tiene il capo poggiato al volante.
Il sole fa aumentare le temperature e costretta a subirmi questo caldo , procurato anche dal motore dell’auto , sono indecisa sull’affrontarla o meno.
Forza Mia! E’ proprio davanti a te , ce la puoi fare. Hai bisogno di spiegazioni. Hai il dovere di capire cosa l’ha spinta a scappare 15 anni fa . Ti ha lasciato senza dirti niente , scopri il perché.
Dopo il mio monologo prendo un bel respiro alzando automaticamente la mano picchiettando delicatamente le nocche al finestrino richiamando la sua attenzione.
Leggo il suo labiale pronunciare il mio nome e dopo aver indicato la serratura lei spegne il motore , sentendo ora solo le cicali canticchiare sugli alberi , abbassando finalmente il finestrino.
Marz: Cosa vuoi?
La sua voce.. Dio quanto mi è mancata. La nostra ultima conversazione fu di un venerdì sera , quando mi cacciò al suo solito dalla stanza senza neanche avermi ringraziata per avergli retto il secchio tutto il tempo del suo malore.
Mia: E’ questo che mi dici dopo tutto questo tempo?
Marz: Cosa vuoi che ti chieda? Cosa hai fatto di bello e quanto hai pagato per donare la tua anima al diavolo? *inarcando il sopracciglio* Invece di invecchiare tu diventi sempre più giovane.
Mentre lei poggia il gomito allo sportello io mi sento rinascere accennando man mano un sorriso.
Mia: Mi sei mancata pazza..
Restando impassibile non intravedo un minimo di emozione traballare nei suoi occhi spenti.
Mia: Posso entrare?
Indico il posto accanto ad essa seguendo la direzione con lo sguardo.
Marz: Perché?
Mia: Come perché?..Voglio parlare un po’ con te! Che domande sono!?
Rivolge lo sguardo al volante e dopo brevi istanti la vedo annuire col capo. Sorridendo a pieni denti mi reco di corsa dall’altra sponda dell’auto sedendomi su questo sedile morbido .
Mia: Dio quanto è comodo!!
Saltello sul posto troppo euforica ed elettrizzata a sol pensiero che ho messo piede in questa macchina così lussuosa .
Mia: Ma questa come l’hai fatta a comprare?? Bellissima è dir poco! Non trovo le parole!
Inebriata da tale bellezza fisso con attenzione qualunque piccolo dettaglio dell’interno , in pelle beige.
Aspiro a pieni polmoni l’odore di pulito e di nuovo , sorpresa di non vedere un minimo di sporco.
Mia: Bhè avrei giurato che da grande ti saresti comprato un camion più che un auto simile..
Rido mentre lei rimanendo impassibile abbassa il finestrino dal mio lato per far passare un po’ più di aria.
Marz: Hai finito di fissarla con le stelline agli occhi ? Si è un auto lussuosa , qualche problema?
Mia: No..mi chiedevo soltanto come hai fatto a comprartela.*ridendo incredula* Mi bruciano gli occhi solo a scontrare il prezzo alle vetrine!
Marz: Sono cose che non ti riguardano.
Mia: Suvvia Marizza non parlarmi in questo modo! Sono anni che non ci vediamo e ti comporti come se fossi la diva d’Hollywood? Non è da te.
Marz: E infatti non sono la stessa di 15 anni fa. Cosa vuoi fare adesso ? Strapparti per la disperazione quei capelli che ti ritrovi? Quante tinte ti sei fatta per ottenere quel biondo così appariscente!??
Mia: Io non mi faccio tinte!! Rovina il capello !
Marz: *inarcando il sopracciglio* Ah si? Avrei giurato che te la facevi ogni mese.
Mia: Ti sbagli cara! Questo è il risultato dei colpi di sole.
Marz: E posso sapere se il sole ha bruciato l’altro neurone sopravvissuto? O anche quello è andato a fottersi?
Finalmente subisco con un sorriso le sue battute , che a quel tempo mi davano ai nervi , ma che oggi mi fanno accennare un sorriso nostalgico.
Marz: E ora che ti prende? Perché mi fissi con un espressione da ebete? Non volevi parlarmi? Cosa vuoi sapere?
Mia: Puoi rilassarti un secondo? Non hai Pablo dinanzi a te…hai me.
Marz: Credi che mi piaccia parlare con una tipa che non digerivo al collegio?
Mia: Non dire frottole. Andavamo d’accordo negli ultimi periodi. Sei scomparsa senza dir nulla! Dove sei stata fino ad adesso?
Marz: Sono stata lontana da questa città.
Mia: Ah questo l’avevo capito mia cara. Ma dove di preciso e con chi!!?
Ho atteso con ansia questo momento , il suo ritorno e ora accanto a me rimane ostile ad ogni informazione.
Si umidisce le labbra stringendosele poco dopo . E’ nervosa , lo posso dedurre dal suo sguardo che si sposta da una parte all’altra senza mai scontrare il mio che la supplica di parlare .
Marz: Ho girato per il mondo , con diverse persone. Mi sono fatta una nuova vita , mi ero stancata della vecchia.
Mia: D-di..punto e in bianco?.. Marizza sai in che condizioni hai lasciato i tuoi amici , Pablo..me?
Marz: Tu non sapevi come mi sentivo dentro. Ho preferito salvarmi che salvare voi.
Mia: Si ma almeno potevi dircelo che saresti sparita per un bel po’ di tempo? Ti davamo per morta, sai? Nessuno riusciva a ricavare qualche informazione utile per contattarti o magari raggiungerti.
Marz: Non sai quanto mi rende felice sapere questo.
Vedo le sue labbra dar vita ad un sorriso amaro .
Marz: Sono riuscita a non farmi beccare.
Mia: Ma perché? Cosa ti ha spinto a crearti una nuova vita?
Marz: Senti un po’ bellezza perché non ritorni da dove sei venuta ? Le tue domande mi stanno facendo perdere la pazienza. Ho risposto abbastanza.
Alza il capo facendo finalmente scontrare i suoi occhi di un color marrone scuro con i miei quasi blu.
Mia: Non ti..riconosco.
Marz: Bene.. dato che non mi riconosce nessuno mi chiedo il perché continuate a chiedere della vecchia Marizza. Non esiste più , ficcatevelo nella testa!
Mia: Che cosa ti è preso?
Marz: Sono passati 15 anni , tu non sai cosa ho passato in questo lungo tempo e io non so cosa hai fatto tu , anche se dai tuoi occhi deduco che te la sei spassata alla grande. Io no..se vuoi saperlo.
Mia : Si! Ho passato i momenti più belli della mia vita in questi anni ma non sono qui a farti deprimere più di quanto tu lo sai già!
Marz: Io non sono depressa! Cavolo! Voglio solo esser lasciata in pace! Ma che cavolo vi prende? Tutto di colpo pretendete di sapere tutta la mia vita?
Pronuncia queste parole con un tono isterico sbottando improvvisamente parte del rancore che residua nel suo cuore.
Mia: Tu..non ti riferisci solo a Pablo e a me. Ti riferisci anche ad Abby. L’ho vista fuoriuscire da quest’auto super incavolata.
Sorride amaramente scuotendo il viso.
Marz: Ma che bello…come mai l’ultima persona che volevo farvi vedere ora conosce tutte le mie vecchie conoscenze?
Mia: Non siamo tue vecchie conoscenze! Siamo tuoi amici!
Marz: Eravate!
Sottolinea il concetto correggendo il mio errore con un timbro di voce deciso.
Mia: Dalla tua frase deduco che la sua fuga provenga da una vostra discussione.
Marz: *freddamente* Sono problemi di famiglia. Non ti riguardano.
Mia: Famiglia eh? Mi puoi spiegare di chi è figlia?
All’improvviso vedo il suo corpo irrigidirsi e questo non fa altro che confondermi le idee.
Il silenzio cala attorno a noi e questa situazione è super imbarazzante.
Marz: E’…f-figlia di una mia lontana parente. Me ne sto prendendo cura io.
Mia: Avete lo stesso cognome . A chi la vuoi dare a bere? Ti assomiglia Marizza.
Il capo che prima era rivolgo fuori dal suo finestrino lo rivolge verso me vedendo il suo sopracciglio inarcarsi.
Marz: Che cosa stai cercando di insinuare?
Mia: Quanti anni ha?
Con non curanza continuo a porgli domanda oltrepassando il confine.
Marz: Ora basta ! Ho sentito e risposto abbastanza! Te ne puoi andare?
Tende il braccio dalla mia parte venendomi leggermente addosso per aprire lo sportello del mio lato cacciandomi chiaramente. Sto per ribattere ma il mio occhi cade su due valige predisposte sui sedili posteriori.
Mia: E quelle?
Indico con un pizzico di curiosità. Ma la mia insistenza la fa scattare di nervi.
Marz: Ah questo è troppo! Non cambi mai brutta ficcanaso che non sei altro.
Velocemente scende dall’auto raggiungendo il mio sportello che lo apre per afferrarmi il braccio e farmi scendere dall’auto con la sua infinita “delicatezza”.
Mia: Hey hey! Metti apposto le mani. Stai sfigurando il mio corpo ! Sappi che ci lavoro con questo!
Finalmente mi trovo faccia a faccia sentendo le sue mani rallentare la presa permettendomi di massaggiare il braccio leggermente sdolenzito.
Marz: Che fai guadagni soldi combattendo clandestinamente?
Inizio a ridere divertita cogliendo nella sua domanda un pizzico di curiosità.
Mia: Curiosa eh? *sorridendo furbamente* Ho esaudito il mio secondo sogno da adolescente!
Alzo il mento pronta a pronunciare con orgoglio il mio obiettivo raggiunto.
Marz: Quale quello di riacquistare il neurone perso alla nascita?
Mia:*finto sorriso* No cara! Sono diventata una modella professionista!
Pongo le mani sui fianchi mettendo il mostra tutte le mie forme perfette.
Marz: Dio…*scuotendo il viso indignata*..quante cose sono cambiate. C’è crisi a Buenos Aires eh! Per accettare una come te poi..
Mia: HEY!!
Formo un mini broncio prendendomela per la sua offesa incrociando poi le braccia al petto.
Mia: Ora mi puoi spiegare cosa ci fai con quelle valige?
Marz: Sei davvero insistente! *sbuffando* Mi lasci in pace se ti dico che devo alloggiare in un Hotel solo per una notte? Poi scompaio nuovamente dalla circolazione se tutto va secondo i miei piani!
Mi finge un sorriso mentre io la guardo con un espressione turbata.
Mia: Tutto secondo i tuoi piani..? Cosa intendi.
Marz: Non voglio che Abby frequenti questo collegio . Voglio ritornare a condurre la MIA VITA!
Indica con disgusto la struttura in lontananza.
Mia: E perché mai l’hai portata qui se eri contraria?
Stringe la mano in pugno distogliendo lo sguardo.
Marz: Mi tocca.. Ora vattene. Devo pensare e ritrovare Abby. Voglio esser lasciata sola, per favore.
Mi supplica con un tono basso segno che è arrivata allo stremo delle forze.
Mia: Si..adesso ti lascio in pace. Ma prendi questo ti prego.
Afferro velocemente un fogliettino di carta dalla borsa insieme ad una penne incidendo sulla carta bianca un indirizzo.
Mia: Tieni .*porgendoglielo* Questo è il mio indirizzo. Se cambi idea sappi che la porta di casa mia è aperta. Sarei davvero entusiasta passare un altro po’ di tempo da sola con la mia…vecchia amica.
Sorrido dolcemente tenendo sospeso il mio braccio teso vedendola indugiare.
Mia: Non ti costa niente prendere questo pezzo di carta. Non ti rende meno forte..stai tranquilla.
Marz: Idiota..
E con un sussurro prende bruscamente quel foglio stringendolo in mano.
Mia: Spero di rivederti.
Gli rivolgo un altro sorriso premuroso abbassando poi il capo dirigendomi alla mia auto.
Spero che possa cambiare idea e magari passare la notte a casa mia. Lo spero col tutto il cuore. Ho così tante altre cose da porgli , così tanti dubbi da placare , così tante cose per capire cosa nasconde e cosa l’ha spinta a trasformarsi in un pezzo di ghiaccio . Lo scoprirò ,fosse l’ultima cosa che faccio.





ALLORAAA!! ECCOCI QUA CON LA CONCLUSIONE DEL CAP 6 ! Marizza e Mia hanno avuto modo di fare di chiacchiere e a quanto pare Mia intente andare sino in fondo su cosa l'ha spinta a sparire tanti anni fa. Per quanto riguarda Pablo sembra che ha seppellito i sentimenti che provava per Marizza con un altra persona ....CHI E' QUELLA PERSONA? E' RIUSCITO DAVVERO A DIMENTICARLA E NEL SUO PICCOLO LA AMA ANCORA? La comparsa di Abby ha lasciato confusi i due amici ormai quasi fratelli , ma quest'ultima come risolverà le cose con la madre , leggermente malata di attacchi di panico? Marizza confesserà qualcos'altro?? Ma per lo più accetterà l'offerta di Mia , ovvero quella di alloggiare a casa sua per la notte?? LO SCOPRIRETE NEL PROSSIMO CAPITOLOOOOO!!! COMMENTATEEE!!
 
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111 replies since 30/8/2016, 20:39   3267 views
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