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El Privilegio De Amar, New ff !! *-*

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RoxanaBenja
view post Posted on 18/9/2016, 14:08 by: RoxanaBenja

♥ Yo no puedo dejar de sentir lo que siento… ¿entendés? No quiero soltarte. Estoy enamorado de vos. ♥

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CAPITOLO SUCCULENTISSIMO (parole inventata sul secondo ahahahah ) Buona letturaaa!!


CAP 15

Abby

E un'altra giornata di mare ci da il benvenuto.
A differenza di ieri oggi è molto ventilato e a causa del mare mosso c’è meno gente in spiaggia.

Decidiamo comunque di sistemarci a proprio piacimento coprendo il sole che mi filtra negli occhi con la mano tesa .
Jared: Puoi togliere quel piede? Vorrei stendere l’asciugamano.
Mi volgo scontrando il suo sguardo freddo . Sposto lo sguardo ai miei piedi notando solo ora di star nel bel mezzo del suo spazio, ma me ne frego.
Abby: E perché mai caro? Trovati un altro posto , questo è mio.
Con prepotenza afferro velocemente la mia asciugamano stendendo al suo posto sedendomi per mostrargli un sorriso compiaciuto.
Jared: Ma sei peggio di una bambina! *scioccato* Peggio per te.
Stende ugualmente il suo telo mare accanto a mio prendendo posto al mio fianco mentre io lo fisso indignata dal suo comportamento.
Abby: Fammi capire una cosa ti devo avere al mio fianco tutta la giornata? Trovati un altro posto! Non ti voglio.
Jared: Me ne frego. Io resto qua , che ti piaccia o meno altrimenti c’è tutto lo spazio che vuoi.
Mi finge un sorriso e il suo ginocchio che scontra il mio mi procura un fastidioso brivido lungo la schiena.
Gli rivolgo le spalle decisa a rimanere qui , non sarò io a perdere in questo gioco di resistenza.
Averlo così vicino mi mette agitazione e sentire il suo profumo di vaniglia mi manda il tilt il cervello.
Vorrei solo prendere il largo e sprofondare nell’abisso ma oggi il mare è impossibile da dominare.
Sebbene ci sia un bel vento forte devo ammettere che il sole crea il calore giusto per respirare la salsedine al mare e godermi il rumore delle onde tranquillamente.
Mia come mia madre restano con i soprabiti addosso dando la colpa al vento che gli da fastidio .
Io invece ,come Manuel e questo imbecille alle mie spalle , ci spogliamo rimanendo in costume.
Poggio il mio vestito sull’asciugamano , sarebbe stato fermo se non ci fosse questo ventaccio che lo fa volare dritto sulla faccia di Jared. Per un momento scoppio a ridere vedendolo immobile col mio vestito completamente sul viso mentre se ne stava seduto per poi vederlo afferrare il mio abito e fulminarmi con lo sguardo.
Jared: L’hai fatto apposta??
Abby: No ..*ridendo* ..lo giuro.
La mia risata mi inganna vedendolo diventare una furia .
Jared: Non ti credo ! Stai schiattando dalle risate.
Abby: Ma per la tua espressione deficiente!*ridendo* Dico davvero!
Mia: Tesori perché non vi fate una bella passeggiata o magari vi prendete un bel gelato al bar? Sono solo le 11 del mattino vi supplico.
Marz: Per un volta do ragione alla decerebrata. Perché non fate come ieri , dormite come due angioletti?
Ci rivolgiamo lo sguardo scontrando i suoi occhi che mi fanno palpitare inspiegabilmente il cuore.
Abby/Jared: Ho voglia di gelato!
Ci alziamo senza accorgercene contemporaneamente pronunciando le esattissime parole.
Gli adulti alle nostre spalle ridono ma noi ci siamo fulminando con lo sguardo.
Abby: Dove credi di andare spilungone? IO ho voglia di gelato!
Jared: Io sarei lo spilungone? Non hai mai pensato di esser tu la nana? E comunque anche io voglio il gelato e per te non intento rinunciare.
Abby: Sei davvero insopportabile! Sai quel che ti dico? *avvicinandomi a lui* Non me ne frega un c***o.
Jared: Uuh..che linguaggio scurrile.
Mi sorride maliziosamente a pochi centimetri dal viso e mordendomi le labbra mi stacco velocemente da esso prendendo l’occorrente , per andare al bar , dalla mia borsa incamminandomi verso il lido in lontananza sentendo lui alle calcagna . Che qualcuno mi dia la pazienza di sopportarlo.

Mia

“Sto arrivando”.
Fisso il cellullare leggendo per l’ennesima volta il messaggio ricevuto un paio di minuti fa.
Alzo il capo scambiando diversi sguardi complici con Manuel che sa tutto quel che sto organizzando.
L’allontanamento dei ragazzi cade a fagiolo e con la nostra passeggiata sicuramente il mio piano andrà nel verso giusto , o almeno spero. Ho l’intenzione di far incontrare Marizza e Pablo soli , chissà forse parleranno con più calma? Non oso immaginarmi ciò che scatterà nel corpo di Marizza trovandosi Pablo in spiaggia pronto a passare il resto dei giorni con noi al mare. Se gliel’avrei detto si sarebbe murata nella stanza.
Sono conscia di poter peggiorare la situazione ma prima o poi i due dovranno affrontare insieme gli equivoci.
Mia: Bene Manuel andiamo a fare una passeggiata? Oggi il mare non mi ispira proprio.
Delusa di aver trovato il mare agitato , a differenza di ieri che era piatto e limpido , mi alzo scrollando la sabbia dal mio soprabito lungo sino alle cosce .
Manu: Si credo che sia un ottima idea. Marizza vieni con noi?
Ci siamo messi d’accordo di porgli lo stesso la domanda , cui risposta era ovvia.
Marz: N-no grazie..Preferisco stare qui . Amo sentire le onde del mare infrangersi.
Mostrandoci un sorriso sforzato declina la nostra offerta , proseguendo perfettamente con il resto dei piani. Ero spinta a nascondermi dietro qualcosa solo per spiare l’incontro ma Manuel mi ha costretto ad allontanarci del tutto e ora mano nella mano stiamo passeggiando sul bagnasciuga sul quale si scontrano le onde alte del mare ai nostri piedi , cui potenza ci fa perdere continuamente equilibrio e nel recuperarlo ogni volta ci facciamo un sacco di risate , spero che Marizza non scappi dinanzi la realtà e che la affronti a testa alta.

Pablo

Scendo in spiaggia vedendo Mia e Manuel in lontananza camminare lungo la riva del mare agitato divertendosi come due adolescenti. Automaticamente il mio sguardo cade sulla piccola figura che accovacciata su se stessa tiene lo sguardo fisso al mare. La posso riconoscere tra una folla di gente anche se in questo caso non vale dato che in spiaggia c’è pochissima gente a causa del vento forte leggermente fastidioso.
Pablo: Ce la posso fare.
Prendo un bel respiro e avanzando finalmente giungo alle sue spalle . Il mio cuore batte intrepidamente.
L’emozione di rivolgergli parola dopo un sacco di tempo e trovarmela così vicino è troppo forte.
Vorrei scavare una fossa per sotterrarmi e scappare da questa situazione.
Ma cosa stai facendo Pablo? Perché non ricordi in che modo vi siete lasciati? .. Lei ha rischiato di rimanere incinta e tu … hai riso e gioito alla scoperta del falso allarme. Il suo viso è scuro , la sua espressione buia e il suo cuore spento. Con che faccia gli rivolgo parola? Quel giorno in presidenza è stato tutto accidentale , oggi no. Questo rincontro è organizzato e stranamente per la prima volta sono avvolto dall’ansia.
Il vento gli smuove quei capelli marroni lunghi sin sotto le spalle sentendo le mie narici esser inebriate dal un profumo gusto fragola. Socchiudo gli occhi perdendomi nei ricordi per pochissimi istanti.
E’ il suo .. quel profumo che respiravo a pieni polmoni quando la abbracciavo e la baciavo , quando feci l’amore con lei per la prima volta. Il rumore delle onde richiama la mia attenzione scuotendo leggermente il capo. E’ giunta l’ora di affrontare le ombre del passato . Tendo il braccio posando la mia mano sulla sua spalla coperta da un soprabito leggero che si smuove nella direzione del vento.
Velocemente volge il capo alle sue spalle sgranando gli occhi appena si accorge che dietro di sé c’era una persona , o meglio.. io.
Marz: Pablo!
Improvvisamente sento la gola secca , non riesco a trovar le parole giuste da dirgli.
E’ come se la scena si fosse bloccata e l’unico a esser in movimento è il mio cervello che stringe le meningi cercando cosa fare e cosa dire in questo caso.
Pablo: C-ciao…
Ciao? E’ questo che gli dici ? Sei davvero patetico!
Marz: Che ci fai qua??
Il suo tono freddo e pungente di voce mi fa tornare in me notando solo ora che si è alzata arretrando .
Pablo: Che ci fai tu qua?
Cerco di fingere che non sappia nulla di lei e che sia qua perché ero già stato invitato tempo fa da Mia.
Marz: Non sparare altre domande!
Pablo: Perché ti agiti inutilmente!??
Il suo atteggiamento isterico mi condiziona e mi agita più di quanto lo sia già.
Marz: Perché non sparisci? Non ti voglio qua! Ne tanto meno voglio sprecare il mio prezioso ossigeno per parlarti!
Pablo: Mi dispiace annunciarti che io qua ci rimango sino a domenica! Mia non mi aveva detto che nelle vacanze era inclusa una pazza squinternata!
E’ impossibile parlare civilmente con questa …donna . Siamo dei trentenni ma continuiamo a bisticciare come se ne avessimo la metà .
Marz: Mia eh?? *agitata* Ah ma certo! Dovevo intuirlo che c’era qualcosa sotto ! Giuro che quando la prendo la stritolo senza batter ciglio!
Gesticola animatamente camminando a destra e sinistra creando diverse fossette nella sabbia facendomi quasi venire il mal di testa a furia di tutto questo movimento. Continua ad architettare un piano malefico da infliggergli a Mia mentre io non so proprio da dove iniziare.
Pablo: Ti calmi per favore un secondo? Della tua presenza non se sapevo niente ! Forse Mia gli sarà sfuggito questo piccolo particolare. Perché ti surriscaldi? Ti do così tanto fastidio?
Fingo la parte della vittima ponendomi queste domande una più ridicole dell’altro che però fa bloccare il suo via e vai.
Marz: Stai scherzando vero? Se non sparisci dalla mia visuale giuro che urlo col tutto il fiato che ho e ti faccio passare per un pervertito!
Pablo: Io non me ne vado . Resto qui che ti piaccia o meno.
Fregandomene delle sue folli azioni avventate rischio stendendo la mia asciugamano accanto alla sua , ma neanche in tempo di sistemarla che vedo il suo piede dargli un calcio stropicciandola nuovamente ricomprendendola anche di sabbia.
Marz: Levati da qua immediatamente!
Mi parla col filo al dente mentre io la fulmino con lo sguardo. L’ho lasciata isterica e l’ho ritrovata come un cane rognoso.
Pablo: Dimmi un po..’ la lontananza non ti è servita a calmare i tuoi nervi?
Sbatto la mia asciugamano pulendola, per dopo stenderla un po’ più lontana da lei che mi fissa con aria scioccata.
Marz: Ti azzardi anche a proferire parola? Non vuoi capire che non ti voglio sentire?? Perché non sparisci!?!
Pablo: Per accontentare una pazza isterica? *inarcando il sopracciglio* Oh non ho la benchè minima intenzione. Come preside del collegio intento godermi gli ultimi giorni di vacanza anche io.
Mi siedo sulla mia asciugamano poggiando le braccia sulle ginocchia piegate tenendo lo sguardo fisso su di lei che inorridita non riesce a trovare la parola giusta. Noto solo che sta per esplodere di rabbia ma tutto questo viene placato dai suoi respiri profondi . La fisso con aria interrogativa vedendola poi sedersi a peso morto al suo posto rilassandosi del tutto. Solleva le palpebre poc’anzi abbassate rivolgendomi comunque un occhiata trucida.
Marz: Quanto mai pagato per quel posto di lavoro?
Finge un sorriso , gesto che mi è mancato enormemente il primo periodo della sua assenza. Bisticciare anche se stavamo insieme era il mio passatempo preferito e ora discutere qua da soli in spiaggia mi fa rimpiangere i vecchi tempi .
Pablo: Non ho pagato niente e nessuno mia cara. Quel posto è frutto del mio duro impegno.
Marz: *finta interessata* Ah si? Non dirmi.. E quindi hai studiato ..sorprendente la cosa. E’ sempre bello sapere che hai fatto anche cose sensate nella tua lurida e schifosissima vita.
Sentendo queste parole che infliggono ingiustamente il mio cuore decido di reagire.
Pablo: Mi spieghi cosa ti ho fatto per meritarmi un comportamento simile?
Inarca il sopracciglio guardandomi inorridita.
Marz. H-hai..anche il coraggio di pormi questa domanda. Perché non ti chiedi cosa NON hai fatto eh?
Pablo: Ce l’hai con me solo per il fatto che ho reagito male alla notizia della tua falsa gravidanza ??
In un solo secondo faccio cadere il silenzio tra noi. Lei mi fissa con le pupille dilatate potendo osservale tremolare leggermente. La sua bocca si smuove lentamente vogliosa di aprirla e farmi volare via con un mega urlo. Ho toccato un tasto dolente , riconosco l’errore fatto anni fa e fatto adesso , che l’hanno lasciata immobile e scioccata sino a quando sento il suo filo di voce.
Marz: S-scava…nella tua coscienza , se ce l’hai ancora.
Velocemente si alza e sfilandosi il vestito che ha addosso lo lancia per correre verso il mare.
La sua fuga improvvisa non mi ha neanche dato l’occasione di osservargli il corpo , cambiato nel tempo.
L’unica cosa che ho notato in questo arco di tempo è il suo viso ben marcato , i suoi occhi freddi e calcolatori e i suoi capelli folti e più lunghi a differenza di molti anni fa. Quei rasta che aveva in testa sono spariti insieme al suo meraviglioso sorriso . “S-scava…nella tua coscienza , se ce l’hai ancora.”
La sua frase rimbomba nella mia mente e abbassando il capo lascio scivolare le mie gambe sulla sabbia immergendo il mio dito su di essa creando continui cerchi pensando a come posso rimediare il mio …fatale errore.

Marizza

Se mi fermo a pensare se nella testa della persone è rimasto un briciolo di mentalità ritengo che sia una perdita di tempo. Come si azzarda a cacciare come se fosse nulla quell’episodio? Non è solo un egoista è anche un prepotente. Si prende la libertà di accomodarsi e comportarsi come se fossimo due amici di lunga data lasciati in ottimi rapporti. Perché non gli entra in quella testa bacata che non voglio più niente a che fare con lui? Non voglio parlare se non lo desidero io. Arriverà quel giorno che lo farò sentire un verme ma..adesso sono stata colta alla sprovvista. Appena me lo sono ritrovato alle spalle ho dovuto trattenere una mano con forza , sgretolando ciò che il mio istinto mi stava spingendo a compiere: ovvero un bel gancio destro in pieno viso . I suoi occhi azzurri sono stati dei colpi bassi e quel dannatissimo colore mi ha fatto venire subito in mente Abby. Cosa poteva pensare se mi trovava a parlare con questo tipo che odio col tutto il cuore? Sa che tra me e lui non scorre buon sangue e che in passato mi ha fatto soffrire.
Ho un unico scopo : non farli incontrare nuovamente. Quel giorno al collegio è successo così all’improvviso che non si sono neanche resa conto che padre e figlia hanno incrociato i loro sguardi per la prima volta.
Un padre che non saprà mai di averla messa al mondo anche senza il suo aiuto. Una figlia che non scoprirà mai che razza di padre ha , un vigliacco , egoista ed insensibile. Non l’ha amata , non l’ha voluta e lotterò con tutte le mie forze pur di tenere i due a debita distanza , non voglio neanche che si avvicinino o istaurino un’amicizia. Pablo deve stare alla larga da Abby.
Ad interrompere il mio monologo è l’acqua fredda che si scontra col mio corpo. Senza pensarci su mi sono sfilata quell’abito velocemente correndo poi verso il mare cui onde si infrangono violentemente su di me .
Mi fermo notando che ormai mi sto bagnando del tutto e che ormai l’acqua mi ha raggiunto la vita .
Il vento freddo mi entra nell’orecchio e assieme al rumore del mare agitato non sento nient’altro.
Avevo bisogno di svagare la mia mente ed allontanarmi immediatamente da lui.
Spinta dalla rabbia sono entrata in mare per di più tenendo in bella vista quei segni sui fianchi.
Cosa dirò agli altri quando mi chiederanno cosa faccia bagnata col vestito addosso? Magari potrei avvolgermi nell’asciugamano. Si..ottima idea. Ma come farò ritorno se sotto l’ombrellone c’è quel verme schifoso? Giuro che se avrei Mia dinanzi a me la affogherei in mare , scommetto tutto che questo episodio l’ha organizzato lei . Come una stupida sto avanzando in mare sentendo le onde infrangersi verso il mio petto e senza che me ne renda conto sento un vuoto improvviso sotto il mio piede .
Dato che camminavo con passo pesante, senza pensare, appena becco la buca vado a finire subito sott’acqua dove subito perdo il controllo delle mie azioni. Mi dimeno velocemente cercando con tutte le forze , smuovendo braccia e gambe a caso pur di tornare in superficie per prendere il fiato che sento mancare sempre più.
Non so come ma riesco a far sbucare la testa fuori dall’acqua prendendo una boccata d’aria iniziando ad agitarmi nel momento che non sento entrambi i piedi tastare il fondo del mare.
Sputo l’acqua ingerita nella caduta nella buca che mi ha fatto sprofondare in acqua cui corrente mi ha trasportato a largo. Mi dimeno cercando invano di restare in superficie venendo completamente sommersa dalle onde alte di questo mare burrascoso . Inizio ad ingerire acqua salata e la paura dell’acqua mi sta assalendo sempre più . Non so nuotare e tutta questa corrente mi sta solo facendo perdere il controllo e allontanarmi dalla riva che appare sin troppo lontana. Sbatto le mani in acqua venendo sommersa da altre onde ogni volta che raggiungo la superficie con forza per recuperare fiato . Ma invece di prender aria ingoio acqua per dopo sentirmi mancare e sopraffare dalla debolezza. Le mie palpebre tendono a chiudersi vedendo l’acqua torbida sott’acqua, dato che la corrente marina forte agita la sabbia che si innalza e si mescola con l’acqua, abbandonandomi all’annegamento .
Tento di tener le mani fuori dall’acqua nella speranza che qualcuno mi noti e corra in mio aiuto ma non arriva nessuno e io continuo a sprofondare. Mi rannicchio in me di colpo portandomi la mano sulla bocca . Ormai priva di ossigeno e sentendo un male atroce ai polmoni spalanco la bocca vedendo come ultima cosa una marea di bolle invadermi prima di vedere il fondo marino sfogarsi.

Pablo

Fissavo Marizza entrare in mare che oggi è più agitato del solito vedendola rimanere a riva intravedendo le onde infrangersi sul suo corpo coperto da un semplice bikini blu.
Xx: Zio! Finalmente!
Mi volgo di colpo notando Jared alle mie spalle con un cono gelato incartato in mano entusiasta di vedermi notando anche un'altra persona alle sue spalle.
Mi sporgo leggermente vedendo Abby , al contrario con un ghiacciolo plastificato in mano , che mi fissa come se avesse avanti un insetto insignificante.
Pablo: Jared! Si sono riuscito a liberarmi dagli impegni.
Alzandomi gli do una pacca affettuosa riportando poi lo sguardo a Abby.
Pablo: Ciao..anche tu qua.
Abby: Non rispondo ai sconosciuti.
Assume lo stesso atteggiamento freddo e distaccato di Marizza poc’anzi ,poggiando sulla sua borsa il ghiacciolo ancora chiuso portando le sue braccia incrociate al petto mentre mi guarda di sottecchi squadrandomi da capo ai piedi.
Jared: Puoi essere almeno garbata con lui? *con tono severo*
Abby: *inarcando il sopracciglio* Col preside? Oh ma dai dove si è visto mai? *ridendo incredula*
Jared: Fuori dal collegio non è il preside , è mio zio.
Abby: *finta interessata* E che parentela avete? Di una cosa è certa.. avete in comune “i neuroni” . Uno più uno ne crea due. *finto sorriso*
Non posso credere di sentire queste parole che pronunciava Marizza al 3°anno riferendosi a Mia e Sonia a quel tempo .
Jared: Giuro che un giorno ti metterò le mani al collo e lo stritolerò!
Mi riprendo dal mio stato di ricordi cercando di eliminare questa faida.
Abby: Su su! Che aspetti? Sono qui , ecco il mio collo.*tendendolo*
Pablo: Vi calmate per favore? Non so che cosa sia successo tra di voi ma state dando spettacolo e già poco fa hanno assistito ad un bisticciamento .
La ragazza porta lo sguardo sull’asciugamano in cui poc’anzi stava Marizza ponendomi una domanda con aria confusa.
Abby: E…Marizza? Non era qui?
Jared prende posto alla sua asciugamano distaccandosi dalla conversazione , forse per placare i nervi mentre io rispondo alla domanda di Abby tranquillo.
Pablo: E’ andata in mare.
Sospiro seccato al sol ricordo di poc’anzi. Sto per risedermi ma il suo urlo stridulo mi fa drizzare di scatto.
Abby: MA STAI SCHERZANDO???
Dilato le pupille non capendo questo suo attacco improvviso.
Pablo: E ora che ho detto di male? Quella svitata è andata a farsi il bagno.
Abby: Ma se non sa nuotare!!?!??!
Sgrano del tutto gli occhi sentendo poi un improvviso rumore di onde infrangersi a riva e appena ricordo che Marizza non sa nuotare riporto velocemente lo sguardo al mare dove in lontananza la vedo sprofondare immediatamente in acqua .
Pablo: Marizza!!!
Continue onde mi ostacolano la vista e non vedendola riemerge inizio a correre alla velocità disumana cogliendo chiaramente al volo che sta annegando .
Abby e Jared mi stanno seguendo di corsa ma la paura che possa arrivare troppo tardi mi impedisce di calmarla e dirgli che vado a salvarla io.
Abby: ODDIO MIO!!!
Mi sfilo la canotta lanciandola in riva dove scavalco le onde correndo verso Marizza che compare e scompare a largo continuamente sommersa da queste onde alte . Andando in controcorrente il tragitto mi risulta difficile , durante il quale le onde si scontrano violentemente col mio corpo.
Sarà troppo tardi se non mi tuffo. Prendendo aria sufficiente mi immergo sott’acqua nuotando in direzione dritta sperando di trovarla in tutto questa sabbia che si innalza a causa della forte corrente.
La sabbia mi bruciano gli occhi e questo problema mi impedisce la regolare ricerca.
Ritorno in superficie prendendo al volo una boccata d’aria prima che un oltra onda mi rimandi di sotto .
Vado a ritmo con le onde non rimanendo senza fiato neanche una volta e cogliendo l’attimo urlo il suo nome scontrando le sue mani in lontananza scomparire in acqua.
Pablo: MARIZZA!!! MARIZZA!!
Inizio a nuotare in superficie riemergendo ogni qualvolta che le onde mi sommergono iniziando a respirare con affanno. Sto impiegando tutte le mie forze nel raggiungere il posto in cui è sprofondata lentamente prendendo una bella boccata d’aria per immergermi. Il rumore della tempesta cessa d’esistere qua sotto l’acqua che entra nelle mie orecchie. Apro gli occhi cercando di intravedere Marizza in mezzo a questa corrente disumana. Smuovo velocemente gambe e braccia verso quello che sembra un corpo immobile sforzandomi a trattenere il respiro . Gonfio le gote conservandomi l’ultimo fiato per raggiungerla e tornare a galla. Finalmente la vedo che galleggia sott’acqua ormai priva di sensi. Tendo il mio braccio afferrandogli il polso tirandomela dalla mia parte. I suoi capelli marroni fluttuano lentamente coprendole il viso .
È immobile intravedendo bolle fuoriuscire dalla sua bocca semi aperta che ad ogni movimento si apre sempre più e i suoi occhi che si chiudono del tutto mi fa preoccupare sempre più . Devo fare in fretta , prima che sia troppo tardi. Dato che aveva raggiunto quasi il fondo mi basta stringermela a me , sentendo il suo corpo entrare in contatto con la mia pelle , e dopo una spinta nuoto verso la superficie sentendo i miei polmoni reclamare ossigeno al più presto. Finalmente faccio sbucare le nostre teste fuor d’acqua recuperando il fiato perso mentre lei rimane immobile tra le mie braccia. Il mare agitato ci sposta da una parte all’altra facendo fatica a rimaner a galla con un corpo privo di sensi. Inizio a sputare l’acqua che ingerisco smuovendo le gambe animatamente e il braccio libero in acqua sperando di ritornare a riva , ma l’incapacità di muovere l’altro mi rende difficile il movimento. Stringo la vita di Marizza circondata dal mio braccio sentendo il suo capo grondante d’acqua al mio viso che nel frattempo non presenta un minimo di ripresa.
Pablo: Marizza! Mariz…
Tento di farla riprendere con dei schiaffi sul viso ma altre onde ci sommergono facendomela perdere tra le mani. Fregandomene dell’insopportabile mancanza d’ossigeno mi do un'altra spinta riprendendola da sott’acqua riergendo in continuazione in superficie. Sputo incessantemente acqua concentrandomi a pensare qualche tattica per tornare a riva ben lontana da noi .
Pablo: Marizza….resisti.
Trovando un ottima idea prendo la massima quantità d’ossigeno che sopporta i miei polmoni immergendomi in acqua prima che un'altra onda ci faccia perdere di vista . Ora sott’acqua con Marizza tra le braccia inizio a nuotare con tutte le forze notando che questa tattica risulta più facile.
I capelli di Marizza continuano a posarsi sul mio viso perdendo tempo a scostarli per proseguire il tragitto subacqueo trattenendo il fiato il più possibile. Dalle narici e dalla bocca di Marizza continuano ad uscire piccole bolle d’aria che salgono dritti in superficie pregando Dio di non star peggiorando la situazione.
Ma se non facevo in questo modo saremo affogati entrambi . Finalmente il mio piede sfiora il suolo e a corto di fiato ritorno in superficie dove questa volta ho il controllo del mio corpo sentendo i miei piedi tastare per bene il suolo . Soddisfatto del mio lavoro prendo saldamente Marizza priva di sensi in braccio come se fosse una principessa vedendo il suo capo completamente all’indietro con i capelli che sgrondano d’acqua . Sento il mio nome esser pronunciato ad alta voce verso la riva e appena alzo il capo intravedo Manuel venirmi in contro. Nonostante le onde si infrangono sul mio corpo violentemente riesco a tener saldo l’equilibrio evitando altre cadute in mare e camminando a passo veloce finalmente riesco a raggiungere la riva con l’aiuto di Manuel che ci ha raggiunto.
Manu: PABLO!! MARIZZA!!
Pablo: Ha bisogno di una rianimazione!
Con affanno finalmente giungo sul bagnasciuga poggiandola velocemente su di essa.
Un gran vocio si innalza notando con la punta dell’occhio alcuni bagnanti tendere il collo per vedere chi stava annegando sentendo persino qualche commento per esempio “E’ impossibile farsi il bagno oggi”.
Le onde del mare continuano ad infrangersi sulla riva mentre io mi butto sulle ginocchia sperando di intravedere qualche reazioni di Marizza.
Mia; Mio Dio !! Non si muove!!
Terrorizzata si porta le mani sulla bocca iniziando a piangere. Fisso spaventato il viso pallido di Marizza sentendo le mie pupille tremolare insieme alle mie mani. I suoi capelli sono sparsi a terra sporcandosi con la sabbia umida del bagnasciuga mentre attorno a noi si crea un cerchio .
La paura di esser arrivato troppo tardi e di aver perso tempo mi assale ma notare che respira a stento mi induce a reagire.
Pablo: Non c’è tempo da perdere.
Sto per congiungere le mani al centro del suo petto ma il cerchio di “telespettatori” viene spezzato da quella ragazza che si butta accanto al corpo immobile di Marizza piangente e strillando .
Abby: MAMMAA!!!! MAMMAA!!! MAMMA TI PREGO RISPONDIMI!!
Le lacrime si posano velocemente sul corpo bagnato di Marizza che viene smosso bruscamente dalla sua presa.
Sgrano gli occhi scioccato da ciò che ho sentito .
Pablo: M-m-mamma….?
Continuo a fissare Abby supplicare la…madre(?) di svegliarsi con le lacrime agli occhi.
Che cosa vuol dire tutto questo? E’ come se attorno a me il tempo si sia fermato e che stia vedendo tutti immobili. Mia che sgrana gli occhi , colmi di lacrime , spostando lo sguardo su Marizza , Abby e me velocemente. Deglutisco cercando di buttar giù questo groppo alla gola che si è formata a causa di questa rivelazione.
“Pablo: V-vi conoscete..?
Abby: Che razza di domanda è? *confusa* Lei è mia..
Marz: ZIA!
Abby: Ehm..s-si..sono sua..
Marz: E’ mia nipote..
Pablo: Nipote? … Che fai mi prendi in giro? Tu non hai nessun’altro familiare.
Marz: Che cavolo vuoi? Eh?? Che ne puoi sapere tu ??
E’ una mia lontana familiare!! Vuoi per caso perdere tutti i denti che ti ritrovi.”
Mi ha raccontato un immensa bugia… Perché? Improvvisamente mi tornando in mente le ultime conversazioni di Marizza avvenuta 15 anni fa ….
“H-ho … un ritardo.” ; “Vado dal ginecologo!! Vediamo un po’ se è soltanto stress o realmente aspetto un figlio da te Pablo.” ; “Abbiamo fatto l’amore insieme!! Sapevi a quel che andavamo in contro.” ; “Dormi anche sogni tranquilli. Non ci sarà mai nessuno che rovinerà la tua vita perfetta.”
.. tempo che coincide con l’età di questa ragazza , dato che deve frequentare il terzo anno.
Questo….vuol dire che…Marizza ha partorito di nascosto…mia figlia? Quella bambina che ho…rifiutato?
Manu: PABLO ti dai una mossa!?!?
All’improvviso sento la mano di Manuel sulla spalla cui movimento mi fa tornare in me.
Catturato dai ricordi e dalle parole che hanno scocciato quasi tutti scuoto velocemente il viso riportando lo sguardo su Marizza ancora immobile..
Non è il momento di pensare ! Pablo..vuoi scoprire qualcosa in più in tutto ciò? Devi farla riprendere e porgli un miliardo di domande quando sarà cosciente.
Pablo: Fatemi spazio!
Mi sollevo sulle ginocchia posando nuovamente i palmi della mia mano al centro del petto iniziando a spingere animatamente, pregando Dio che Marizza si possa riprendere con la rianimazione.
Abby: Mamma!! Mamma ti supplico!
Le sue grida di dolore rotte dal pianto mi confondono facendo deconcentrare. Ho tutti gli occhi puntati addosso e vedendola ancora stesa sulla sabbia senza neanche sputare una goccia d’acqua vengo assalito dalla paura. Non è possibile..non può finire così!
Spingo incessantemente sentendo il mio corpo affaticarsi sino a quando sento la voce di Manuel.
Manu: Pablo non serve!! Devi fargli la rianimazione.
Mi blocco in questa posizione , con le mani giunte al centro del suo petto vedendo le gocce dei miei capelli scivolare sino al corpo di Marizza. Devo congiungere le mie labbra alle sue.
Le fisso . Sono bianche sicuramente dovute all’acqua fredda e leggermente screpolate per via della lunga durata sott’acqua. Il mio corpo viene percosso da forti battiti cardiaci sentendo il sangue pulsare nelle orecchie. Respiro con affanno chinandomi senza pensarci verso il suo viso .
Sfiorare le sue labbra dopo lunghi..15 anni ? E’ troppo per me.. ho paura. Ho paura che il gesto che possa compiere possa cambiarmi la vita di nuovo. Ma se non provo più nulla per lei …perché il mio cuore sta battendo incessantemente?
Abby: Ti supplico !! Fa subito..
Volgo il viso alla mia destra vedendo il suo viso completamente rigato di lacrime.
Stringo il pugno poggiato momentaneamente sulla sabbia tirandomi alcuni granelli appresso.
Stringo i denti e prendendo un bel respiro poggio definitivamente le labbra sulle sue.
Una forte ondata di calore pervade il mio corpo sino a far sobbalzare il mio corpo.
Il freddo delle sue labbra..morbide mi fa percorrere la schiena da forte e lunghe scariche elettriche.
Socchiudo gli occhi tenendo a freno le emozioni che resuscitano all’improvviso .
I secondi passano a tastarle le labbra reagendo dinanzi a questo stato di estasi. Le mie ginocchia sono accanto alla sua pancia e una mia mano è immersa nella sabbia , accanto al suo viso mentre con l’altra gli stringo il naso così da iniziar a passargli ossigeno. Tutti ,attorno a me, cadono nel silenzio e attendono intrepidi una sua ripresa ma niente. Risollevo lentamente le palpebre staccando automaticamente la mia bocca alla sua. Dedico un istante a fissarla ma è rimasta come l’ho lasciata .
Pablo: Su Marizza su!
Stanco di vederla in questa stato mi do una mossa iniziando a spingergli il petto ritornando a passargli altro ossigeno. La sua bocca crea dipendenza senza un buon motivo trovando piacere anche se la situazione diventa drastica di minuto in minuto . Allontano nuovamente la bocca dalla sua sentendo le nostre labbra secche staccarsi lentamente , sembravano attaccate.
Abby aspetta con ansia una sua ripresa che tarda a venire.
Pablo: Marizza dai!!
Ripeto la rianimazione una terza volta iniziando a rassegnarmi lentamente. Non può essere che sia giunto troppo tardi .
Mi avvicino di scatto alla sua bocca fermandomi un secondo prima di attaccarla per l’ultima volta.
Pablo: N-non…voglio perderti…..ora che ti ho r-ritrovata.
Pronuncio queste parole con un filo di voce facendo combaciare di nuovo la mia bocca alla sua passandogli tutto l’ossigeno che ho nei polmoni sino a diventare rosso in viso e finalmente sento un suo movimento.
Proseguo a passarglielo sino a sfinimento staccandomi velocemente da lei nel momento che il suo viso si solleva per sputare tutta l’acqua ingerita.
Abby: Mamma!!!!
Mia: Grazie a Dio..!
Manu: Marizza finalmente!!
Rimango seduto al suo fianco mentre lei si fa manovrare da Abby che la aiuta a sputare tutta l’acqua procedendo poi a tossire incessantemente. Recupero il fiato perso fissandola leggermente più sereno .
Sono contento di esserci riuscito , l’ho salvata.
Abby: Mamma come stai?? Ti prego dimmi qualcosa..
Marz: C-che…cosa…è s-succ..
Confusa e intontita inizia a rivolgere uno sguardo debole a sua …figlia che con le lacrime agli occhi sorride a 32 denti sempre più contenta di sapere che stia bene.
Abby: Non lo so.. so soltanto che sei scomparsa in acqua!.. Come ti è saltato in mente??! Sai che non sai nuotare!!
Ritorna seria rimproverandola dinanzi a tutti . E’ sovrumana la preoccupazione che ha predominato poco fa in tutti noi. Sapevo che fosse una pazza ma con questa sua mossa azzardata ha dimostrato di esser completamente fuori dal comune.
Abby; Se non fosse stato per Pablo e la sua respirazione bocca a bocca saresti morta!
Dai suoi occhi sgorgano altre lacrime ma a render tutto più confusionario è lo schiaffo sonoro che mi da Marizza dal nulla .
Sgrano gli occhi portandomi d’istinto la mano sulla guancia sdolenzita , ancora bagnata , non capendo cosa gli sia saltato in mente. Mi volgo dalla sua parte vedendola seduta con gli occhi accessi d’ira. Il suo respiro è affannoso e sta tremando dal capo ai piedi .
Pablo: M-ma che..?
Marz: NON AZZARDARTI MAI PIU’ A BACIARMI!!!!








MALE...MARIZZA E' STATA SALVATA ED è fortunatamente viva grazie a Pabito che ha messo a repentaglio anche la sua vita . e lei come lo ripaga? menandogli un bel ceffone sul viso o.O L'ingratutidine sarà l'apice del prossimo capitolo ! Ora Pablo sta avendo qualche dubbio dal momento in cui ha sentito Abby Urlare "mamma". Cosa succedera' nel prossimo capitolo?? LO SCOPRIRETE SOLO SE COMMENTEREEEE!!!
 
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111 replies since 30/8/2016, 20:39   3267 views
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