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El Privilegio De Amar, New ff !! *-*

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RoxanaBenja
view post Posted on 19/9/2016, 20:01 by: RoxanaBenja

♥ Yo no puedo dejar de sentir lo que siento… ¿entendés? No quiero soltarte. Estoy enamorado de vos. ♥

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BUONAAA LETTURAAAA!!!

CAP 17

Jared

Mia: L’amore….? “Cos’è l’Amore”?
Mi siedo sulla poltrona della terrazza che porta al giardino seguita da lei .
Mia: Bhè..con la parola amore si può intendere un'ampia varietà di sentimenti ed atteggiamenti differenti, che possono spaziare da una forma più generale di affetto , come l’amore tra madre e figlio o fraterno, sino a riferirsi ad un forte sentimento che si esprime in attrazione interpersonale ed attaccamento, una dedizione appassionata tra persone .
Jared: Un sentimento pericoloso quindi?
Mia:*ridendo* Oh figliolo certo che no.. Bhè diciamo che ti cambia la vita.
Jared: In meglio e in peggio vero?
Mia: Dipende dai casi. Ma attorno a quel sentimento ruota la felicità e sai perché?
Accarezza i miei capelli brizzolati con le sue mani grandi ed raffinate sentendo con attenzione le sue parole.
Jared: No..
Mia: Perché hai accanto la persona che si ama più di se stesso. Desideri passare ogni secondo al fianco di quella persona che ti fa sbalzare l’umore , facendoti toccare improvvisamente il cielo con un dito. Quando una persona è innamorata inizia ad amare come non l’ha mai fatto prima.
Jared: E se non so amare ?
Mia: Oh..che domanda stupida amore. *ridendo delicatamente* Certo che sai amare. Tu mi ami?
Jared: …bhè si ti voglio bene.
Mia: Ecco , già questa è una dimostrazione della tua capacità di amare. Ma sai dov’è il bello nell’amore?...Avere il privilegio di amare e di esser amati . Ma dimmi..come mai solo ora mi poni queste domande?
Dolcemente mi afferra la mano accarezzandomene il dorso . Sospiro distogliendo lo sguardo dai suoi enormi occhi azzurri che mi ricordano quelli di …Abby.
Jared: Ultimamente il mio cuore..inizia a perdere battiti quando scontro lo sguardo di una …ragazza.
Mia:*sorridendo sotto i baffi* Di una “ragazza” ?
Jared: *imbarazzato* Si , di chi se no?
Mia:*Alzando le mani* Non ho detto niente , tranquillo.
Jared:*Sbuffando* E’ molto imbarazzante parlare di certe cose con te. Sai perfettamente che me la spasso solamente con le ragazze , non ho mai avuto una relazione seria e ne ho mai provato cosa vuol dire amare!
Mia: Sai che c’è sempre la prima volta.
Jared: Ma non voglio amare. E’ frustante farsi dipendere l’umore da un’altra persona. Per non parlare della fastidiosa sensazione delle farfalle nello stomaco o come la chiamata voi.*Sbuffando* Non ne posso più.
Mia: Da quando hai iniziato a provare queste..”fastidiose” sensazioni?*ridendo*
Jared: Ma perché ridi? E’ insopportabile , dico davvero.
Mia: Mi fa ridere la tua espressione *ridendo* Sei diventato un peperone.
Jared: Tu come diventavi quando parlavi di cose romantiche col nonno? Non ti sentivi a disagio?
Mia:*sorridendo* Bhè..inizialmente si , ma poi mi fermavo a pensare . Lui era l’unico che mi stava accanto e se non mi confidavo con lui .. con chi lo dovevo fare? Tu hai me.. hai tuo padre.*accarezzandomi la guancia* Hai sempre qualcuno con cui parlare.
Jared: Ti ringrazio.. Mi è servita questa chiacchierata. Bene ora vado a dormire, notte mamma.
Do un bacio alla guancia di mia madre che sorridente mi guarda come se fossi il suo più prezioso tesoro .
Varco la porta finestra dirigendomi verso le scale che portano al piano superiore ma la sua voce mi blocca nel mezzo.
Mia: Aspetta.. non hai risposta alla mia domanda.
Mi volgo volgendogli uno sguardo confuso.
Jared: Quale?
Mia: Hai iniziato a sentire il cuore palpitare da quando Abby…ha messo piede in questa casa, vero?
Dilato le pupille sentendo quel dannato organo battere sol sentire il suo nome. Deglutisco e stringendo segretamente i pugni mostro il mio orgoglio , che mi impedisce di accettare il cambiamento nel mio corpo.
Jared: Io innamorato di quella svitata? *ridendo* Oh mamma in che film l’hai visto? Ora vado a dormire , l’argomento ha preso una piega comica.
E ridendo mento spudoratamente dirigendomi in camera subito dopo . Mi chiudo in essa e poggiando la schiena sulla porta di legno respiro a fondo , scaricando la mia tensione.
Jared: Ti serve qualche ragazza con le rotelle apposto Jared, al più presto!
L’amore non fa per me e sinché riesco voglio stargli alla larga.

Manuel

Manu: Amore..
Sorrido a pieni denti scostando il lenzuolo dal suo posto letto vedendola sedersi accanto a me.
Mia: Mi hai aspettato.
Manu: Avevi qualche dubbio?
Mi avvicino ad essa e sfiorandogli le labbra mi godo 5 minuti di puro relax con un bacio lento che mi ricarica le energie sprecate in questa giornata. Sciolgo lentamente la vicinanza immergendo le mie mani tra i suoi morbidi capelli biondi ponendogli alcune domanda.
Manu: Tutto ok?
Noto da un miglio lontano che è spensierata ed essendo il marito voglio sapere a cosa pensa e cosa la turba.
Mia: Sai la grande novità? *accennando una risata incredula*
Manu: Quale?*sorridendole*
Mia: Sembra che Jared si sia innamorato sul serio.
Manu: Stai dicendo sul serio?
Sorrido incredulo dinanzi a questa notizia irreale . Quel ragazzo non ha fatto altro che giocare con i sentimenti delle ragazze al collegio e finalmente sento le fatidiche parole.
Manu: Di chi?? *ridendo* Oddio davvero ? Non ci posso credere.
Mia: Sembrerebbe che la fortunata sia la qui presente Abigail Andrade.*ridendo*
Manu: Così all’improvviso?
Mia: *sorridendo maliziosamente* Amore a prima vista.
Manu: Bhè sembrava più un Odio a prima vista.*ridendo* Hai visto come si scannano?
Mia: E scusa amore mio cosa facevamo noi due alla loro età?
Manu: *ripensandoci* ….su questo non hai tutti i torti.
Rido non potendo ancora credere che ora la ragazza che odiavo col tutto il cuore è mia moglie e madre di mio figlio .
Mia: Per non parlare di Pablo e Marizza.. Hai visto come si amavano?? Eppure l’uno desiderava lo sterminio dell’altro.*ridendo*
Manu: A preposito di quei due.. Come è andata con Pablo ?
Mia: E’ una furia..Non sono riuscita ad aggiustare niente.
Poggio la schiena alla ringhiera del letto portando la testa profumata del mio amore sul petto accarezzandole le schiena dolcemente.
Manu: Ha esagerato Marizza però..
Mia: Non le do torto invece.
Manu: Perché? L’ha salvata , ha rischiato anche la sua vita per lei.. Perché gli costa così tanto un “Grazie”.
Mia: Manuel…ci sono un mondo di cose che non sai..
Manu: Che però sai tu.
Mia: .. e che non posso dirti per rispetto a Marizza.
Manu: *sospiro* Non puoi neanche dirmi perché lo sta odiando di nuovo col tutto il cuore?
Mia: L’odio che provava a soli 15 anni non è nulla a confronto di ciò che domina il suo cuore adesso.
Manu: Cosa gli ha fatto..?
Mia: Ti posso solo dire che l’ha ferita..brutalmente.
Stringo l’abbraccio scacciando un altro sospiro.
Manu: Mi dispiace …vederla in quello stato. L’avevo lasciata col sorriso…l’ho ritrovata sofferente.
Mia: La rianimazione a bocca a bocca è stato un colpo basso per lei.
Manu: Se l’ha presa un sacco per quel contatto. Ma deve capire che non l’ha baciata , gli ha solo passato ossigeno , non è la fine del mondo.
Mia: Oh..per lei si. Scommetto che avrebbe preferito morire che esser toccata da lui.
Manu: Resta il fatto che se non l’avrebbe salvata dall’annegamento a quest’ora Abby era sola senza una madre.
Mia: Abby.. povera ragazza. Mi fa pena a volte.
Manu: Oggi è stato imbarazzante assistere alla loro lite… E Quindi è sua figlia..Perchè ce lo teneva nascosto?
Mia: Per non farlo scoprire a Pablo..
Manu: E perché? Che centra lui con tutto ciò? *confuso*
Mia: E’ una…lunga storia.
Manu: E..non ma la puoi raccontare al tuo maritino?
Passano brevi secondi di puro silenzio per dopo udire il suo sospiro.
Mia: Marizza e Pablo la notte di capodanno del 5° anno passarono la notte insieme.
Faccio drizzare Mia per poterla fissare in viso con un espressione scioccata.
Manu: S-stai parlando sul serio?
Annuisce col viso distogliendo lo sguardo.
Mia: E niente..non vuole che Pablo pensi che Abby sia sua figlia. *sforzando un sorriso* E’.. umanamente impossibile.
Rivolgo lo sguardo su un punto a caso riflettendo su ciò che ho scoperto dopo un sacco di anni .
Manu: Sono successe così tante cose che non riesco più a capacitarmi di niente.
Mia: Hai ragione amore mio..ma ora riposiamo ok?
Con un dolce sorriso sulle labbra si allunga sul suo lato del letto vedendo i suoi boccoli dorati posarsi armoniosamente sul cuscino morbido rivolgendomi uno sguardo pieno d’amore.
Mia: Dormiamo?
Annuisco col viso baciandogli la fronte per dopo allungarmi di lato per spegnere la luce ma improvvisamente mi ritorna in mente un immagine dubbiosa che blocca il mio intento.
Mia: Hey amore? Tutto ok? Perché ti sei immobilizzato?
Drizzo la schiena rivolgendogli un espressione confusa.
Manu: H-hai fatto caso anche tu..a quei segni che ha sul corpo Marizza?
Rimane un paio di secondi a pensare mettendosi a sedere nuovamente.
Mia: No.. di che segni ti stai riferendo?
Manu: Quelli sui fianchi . L’ho notato quando Pablo l’ha stesa sulla sabbia ancora priva di sensi poi ho studiato meglio quelle…cicatrici durante il tragitto verso l’ombrellone , quando l’ho portata a riposare una volta ripresa. Non sai nulla a riguardo? Prima non ce l’aveva.
Mia: E come fai ad esserne sicuro?
Manu: Siamo andati un sacco di volte in spiaggia insieme al tempo del collegio , me ne sarei ricordato di questo “particolare”.
Mia: Non lo so.. davvero Manuel.
Manu: Avrà avuto un incidente nel corso del tempo e gli è sfuggito a raccontarcelo?
Mia: *alzando le spalle* Bhè si.. gli potrebbe esser accaduto qualunque cosa . Ma ti prego Amore mio ci mettiamo a dormire adesso? Ho talmente sonno che ho paura di trovare le borse sotto gli occhi domani mattina.
Si spalma velocemente una cremina sotto essi facendomi ridere.
Manu: Non cambi mai eh?
Potrà avere qualunque età , non smette mai di curarsi e più passa il tempo più diventa di una bellezza straordinaria.
Mia: Lavoro col mio viso , non posso permettermi di trascurarmelo.
Manu: Vieni qua modella mia.
E tirandomela a me ci allunghiamo sul letto dopo aver spento la luce e tra vari baci e carezze dolce ci addormentiamo tra le braccia dell’altro , aspirando il suo meraviglioso ed irresistibile profumo.
Marizza

I giorni passato e nonostante ho tentato in tutti i modi di rivolger parola ad Abby lei resta con l’idea fissa che per accettare il mio perdono debba prima ringraziare Pablo. Sto patendo le fiamme dell’inferno a causa della lontananza da mia figlia nuovamente per colpa sua. Sorseggio quel caffè bollente che innalzano ancora di più i nervi che predominano il mio corpo da sin troppi giorni. Oggi è sabato e mentre Mia , Manuel , Jared ed Abby sono andati al mare io ho preferito restare qui in casa. Il silenzio mi aiuta a pensare alla mia prossima tattica. Non c’è dolore più grande di vedere la propria figlia cambiare strada quando ci si incontra. Mi manca sentire la sua voce , mi manca abbracciarla , mi manca enormemente.
Da quel giorno dell’incidente sono andata al mare ma sono rimasta come il primo giorno vestita sotto l’ombrellone da sola , anche se Mia insisteva nel farmi compagnia e parlare.
Ho voglia di tutto fuorché parlare con lei , che ha avuto un dialogo animato con Pablo.
L’unica cosa che è riuscita a riferirmi è che Pablo è a conoscenza del pseudo “padre” di Abby , Weston .. uomo conosciuto dal nulla dal quale ebbi un “rapporto” , immaginario , che portò alla luce mia figlia.
Non male come idea anche se sono apparsa ai suoi occhi come una buona a nulla. Stare con un uomo sconosciuto dopo esser fuggita dal collegio di nascosto? Sembrerebbe una fuga d’amore e un tradimento.
Ma mi devo accontentare.
Marz: Perfetto..
Sciacquo la tazzina nel lavandino posandola nel lavastoviglie. Fisso l’orario e penso cosa ammazzare il tempo dato che sono ancora le 10 del mattino. Mi sono addormentata solo alle 4 di notte e sono scappata a sonno stamattina fregandomene del frastuono degli altri.
Marz: Sarà meglio andare a stendere.
Non ho ancora avuto l’occasione di lavare i panni e devo per forza farli asciugare , dato che sono rimasta a secco. Queste due serata l’ho trascorse al casinò di Buenos Aires dove non ho fatto molto fortuna.
Purtroppo la testa era altrove per concentrarmi a mille nel corso del gioco , ma l’importante che non ho perso denaro. Sarebbe uno spreco . Sto per incamminarmi ma lo scatto della segreteria telefonica attira la mia attenzione.
Biiip .
“Pablo: Mia ..sono Pablo! Ti prego inviami il più presto il numero di cellullare di Marizza . Necessito di spiegazioni , il mio cervello sta andando in fumo. Ti supplico..”
Il messaggio vocale di Pablo mi ha lasciato esterrefatta. Vuole il mio numero? Necessita di spiegazioni…? Cosa vuole sapere? La curiosità mi assale all’improvviso spingendomi a fare un pensiero terribile .
Marz: Me ne pentirò… lo so.
Scatto verso il piano superiore aprendo le ante dell’armadio trovando sfortunatamente un vestito da sera corto.
Marz: Maledizione!
Dove voglio andare con tutta questa foga? Da lui.. Prenderò due piccioni con un fava. Lo ringrazierò con l’amaro in bocca , riacquistando finalmente fiducia in Abby , e ascolterò ciò che ha da chiedermi.
Afferro velocemente quel vestito dopo aver imprecato per minimo 10 minuti, fissandomi alla fine allo specchio. Odio presentarmi elegante davanti agli altri quando non sono nei casinò. Mi sento troppi occhi addosso. Eppure devo accontentarmi di ciò che indosso oggi. Mi siedo sul letto vedendo il vestito corto ritirarsi verso su lasciando scoperte le mie cosce , chinandomi su me stessa per infilarmi i tacchi , uniche modello di scarpe che dona al look.

Questo vestito nero corto a mono spalla non è proprio appropriato a questo “incontro” che si dimostrerà esser uno scontro .
Lascio i miei capelli sciolti dietro la spalle dandogli una pettinata veloce li rendo ancora più morbidi e lisci tanto che ad ogni movimento che compio si agitano come foglie in mezzo alla tempesta.
Oscillando da una parte all’altra finalmente mi danno l’occasione di “aggiustarmi” il viso , se questo termine è appropriato. Mi stendo un filo di trucco e passandomi le labbra con un lucidalabbra leggermente rosato proclamo d’esser finalmente pronta.
Marz: *prendendomi un bel respiro * Su Marizza..ce la puoi fare.
Incito il mio riflesso nello specchio sentendomi leggermente a disagio. Spero solo che non possa pensare male quando mi vedrà entrare in presidenza vestita in questo modo sexy .
Non l’ho fatta apposto , purtroppo i vestiti sono questi e devo arrangiarmi.
Marz: Bene.. andiamo a rompermi le palle.
Il rumore dei miei tacchi echeggiano nell’atrio isolato dell’Elite Way School camminando a passo spedito verso la presidenza. Dalla macchina parcheggiata nel posto riservato al preside deduco che lui sia presente.
Varco la porta aperta della segreteria non trovando , come presumevo , una anima viva. Lunedì inizieranno le lezioni e deduco che questo Sabato sia presente solo lui in questa struttura a metter apposto tutti i documenti.
Vado spedita verso la porta della presidenza spalancando così forte la porta tanto , che una volta varcata , si richiude a causa del contraccolpo.
Marz: Che c***o vuoi da me?
Mi sfilo velocemente gli occhiali da sole facendo oscillare involontariamente i miei capelli lunghi sino alla schiena scostandomi la frangia con un soffio secco . La mia entrata violenta l’ha fatto sobbalzare dalla sedia girevole tanto da mettersi in piedi all’istante portandosi la mano al petto dopo aver deglutito dalla paura.
Pablo: MA SEI PAZZA???
Rido amaramente buttando leggermente la testa indietro portandomi poi le braccia al petto.
Marz: Non hai nient’altro da dirmi? Questa frase è vecchia quanto questo collegio!
Pablo: Mi hai fatto venire un colpo! Volevi sterminarmi con un infarto per caso?
Si butta a peso morto sulla sedia scacciando un forte sospiro.
Marz: Sterminarti rientra nei miei piani ma per ora mi servi vivo.
Pablo: Non conosci altri modi di entrare in qualche parte? Non voglio alzarmi e vedere se hai crepato la vetrina della porta altrimenti giuro che ti metto le mani al collo!
Marz: *finto sorriso* Oh che paura! Non preoccuparti ho soldi abbastanza per ripagarti quella stupida vetrina.
Pablo: Lo spero per te “carina”.
Ricambia il mio finto sorriso fermandosi poi a dondolare con la sedia rivolgendomi uno sguardo che va dal capo ai piedi , trasformando poi la sua espressione da una da emerito pervertito.
Pablo: Oh.. se ad ogni colloquio ti presenterai vestita così mi costringerai a metter un avviso all’entrata con su scritto “ Vietato presentarsi dal preside con un abbigliamento sexy “.
Ride continuandomi a fissare con espressione maliziosa intravedendo quasi una bava fuoriuscire dalla sua lurida bocca.
Marz: Se non togli quello spregevole sguardo dal mio corpo giuro che ti spiaccico la faccia sulla scrivania!
Mi avvicino pericolosamente a lui tastando bruscamente il pavimento con i tacchi che echeggiano nella stanza. Poggio violentemente le mani sulla scrivania, coperta da fogli vari , sbattendo poi i palmi delle mie mani facendo automaticamente scivolare lungo la mia spalla la mini borsetta che giunge al polso mentre lo guardo col fuoco nelle iridi.
Marz: Ho sentito il tuo messaggio in segreteria . Volevi parlarmi? Eccomi qua , sputa il rospo ! Cosa vuoi sapere?
Poggia la sua schiena alla poltrona portandosi una gamba sull’altra mentre incrocia le dita delle sue mani guardandomi in silenzio per alcuni minuti.
Pablo: E’ fuoriuscito di nuovo il demone che c’è in te.
Marz: Non so qui per spiegarti cosa è fuoriuscito in me in questo arco di tempo!*secca* Ti posso solo dire che mi sono quasi cresciute le palle per disperazione.*finto sorriso*
Pablo: Hai un pessimo vocabolo ..*indignato* Per avere un corpo del genere ce ne vuole di fegato nell’assumere un linguaggio scurrile.
Riporta il suo sguardo sudicio sul mio corpo messo in evidenzia da questo vestito attillato e troppo corto.
Sento il viso divamparmi di colpo , Dio che imbarazzo!
Pablo: Spiegami una cosa.. hai scelto questo vestito solo per me o … per sbaglio?
Serro la mascella e stringendo i denti per un secondo tengo a freno le mie mani che vogliono tanto stampargli un'altra sagoma delle dita sulla sua guancia.
Mi addrizzo con la schiena rimanendo in piedi dinanzi a se , dal quale mi divide una grande scrivania in legno marrone chiaro lucido .
Marz: Prima rispondimi tu..*finto sorriso* .. preferisci un gancio destro..
Gli mostro la mano destra chiusa in pugno sentendo il mio occhio avere un tic nervoso .
Marz: ..o un gancio sinistro? *mostrandogli l’altro*
Pablo: Marizza, Marizza, Marizza, Marizza…
Sospira sonoramente dondolandosi sulla sedia atteggiandosi da gran divo d’Hollywood per poi vederlo alzarsi e avvicinarsi lentamente a me.
Pablo: Tu giungi da me , vestita così..
Sul suo viso governa quel ghigno malizioso che mi innervosisce ancora di più vedendolo avanzare verso di me lisciando nel tragitto la mano sulla scrivania , seguendone il perimetro.
Io resto impassibile , immobile sul mio posto non volendogli dare la soddisfazione di mostrarmi nervosa e impaurita di ciò che possa fare . Ma dal suo sguardo deduco che sia niente di buono.
Marizza trattieni e autocontrollati. Hai solo 33 anni , perché finire in carcere per un omicidio alla tua età?
Pablo: .. Spalanchi come una bestia la mia porta , che si richiude da sola e ci lascia soli e soletti nella Mia presidenza. Metti in mostra le tue gambe e il …tuo seno. Sai cosa dovresti sapere?
Dilato le pupille buttando un secondo lo sguardo al mio seno che a causa del movimento si è messo in bella mostra alzandomi poi la scollatura quel po’ che basta ma appena rialzo il capo trovo i suoi occhi azzurri completamente a pochi centimetri dal viso. Sgrano del tutto i miei occhi mentre mi specchio in quel pozzo incantevole che nonostante passino gli anni hanno sempre il potere di stregarmi .
Per un momento mi manca il respiro e dopo di che improvvisamente il cuore inizia a battermi incessantemente … per la paura . Ma devo mostrarmi forte. Serro la mascella alzando lievemente il capo mostrandomi notevolmente superiore a lui ma questo non serve a fermarlo .
Nonostante indossi i tacchi lui riesce ugualmente a superarmi leggermente d’altezza e per questo motivo sento il suo caldo respiro calarmi sul naso , mescolandosi col mio affannoso.
Marz: C-c-cosa….dovrei..sapere?
Il tono di voce mi inganna . Trema perché le sue azioni posso essere folle e l’odio che sento per lui mi induce a evitare qualsiasi contatto.
Pablo: Dovresti sapere che sono in astinenza di sesso..
Sgrano ancora di più i miei occhi mentre fisso il mio riflesso nei suoi occhi così ipnotici . Deglutisco cercando di restare calma. Mi sento come un povero agnellino caduta nella tana del lupo molto affamato.
Ho giocato con gli ormoni maschili , eppure dopo lunghi anni di “lavoro” dovrei conoscere il loro desiderio sessuale .. dovrei riconoscerlo dagli occhi . Ma qualcosa mi dice che sta pronunciando questa frasi solo per farmela pagare dello schiaffo dato l’altra giorno in spiaggia. Non devo sopraffarmi e risultare debole a suo confronto.
Marz: E..con questo?
Pablo: .. sono mesi che non ho rapporti e …bacio.
Pronuncia quest’ultima parola avvicinandosi notevolmente al mio viso. Senza rendermene conto arretro di un passo toccando col bacino la scrivania sobbalzando per lo spavento .
Pablo: Hai ..paura?
Marz: No! So cosa stai facendo.
Respiro con affanno sentendo sempre più i miei battiti cardiaci accelerare di minuto in minuto.
Pablo:*inarcando il sopracciglio* Ah si? E cosa?
Marz: Vuoi vendicarti dello schiaffo datoti l’altro giorno.
Pablo: Mm…forse si , forse no.
La sua espressione da volpe sornione mi sta dando ai nervi e averlo così vicino è una tortura.
Pablo: Ma torniamo un attimo indietro. Per quale motivo mi hai dato lo schiaffo ..? Lo ricordi o l’acqua ingerita ti aveva bloccato la rotella nel cervello?
Marz: Ricordo benissimo il motivo. Mi hai baciata..senza il mio permesso!
Affondo i miei denti nel labbro inferiore cercando di calmare la mia agitazione.
Pablo: *inarcando il sopracciglio* Per te esser baciata vuol dire passare ossigeno per salvarti la vita?
Sto per ribattere la sua frase sarcastica ma mi blocca .
Pablo: Allora questo che cos’è per te?
Improvvisamente sento le sue mani poggiarsi sotto il mio sedere e con un immediata mossa scaraventa i fogli , fascicoli , portapenne e quadretti dalla scrivania sul pavimento sollevandomi da terra per allungarmi , senza darmi il tempo di allontanarmelo da dosso , su di essa trovandomi lui su di me .
Inizio a tremare per questo capovolgimento impressionante di situazione sentendo le sue gambe premere contro le mie e le sue mani tenermi i polsi saldamente . Le mie braccia sono spalancate sulla scrivania , cui freschezza trapana la pelle delle spalle scoperte spalancando leggermente la bocca per questo immediato sbalzo di temperatura. I miei capelli sono sparsi disordinati sul tavolo e alcune ciocche pendolano da esso , dritte verso il pavimento . Respiro con affanno vedendo il mio petto alzarsi ed abbassarsi regolarmente fissando Pablo a gattoni su di me , stesa sulla scrivania. Cosa sto girando ? Una scena hot?
Mi riprendo dallo stato di estasi che inconsciamente i suoi occhi mi hanno fatto cadere spingendo verso di lui nella speranza di scioglier la presa che risulta esser sin troppo salda.
Marz: Pablo lasciami prima che urli Aiuto!
Lo guardo con tutto l’odio che posso mostrargli digrignando i denti ad ogni ricatto che gli pongo , ricatti che non gli fanno nessun effetto sfortunatamente.
Pablo: E pensi che il fantasma ti venga ad aiutare? Non c’è nessuno in collegio , ci siamo solo io e te.
Si avvicina col viso al mio affondando il suo naso al mio collo teso nel momento che ho allontanato il mio viso al suo. Mi dimeno violentemente stringendo gli occhi con forza non cambiando però la situazione.
Marz: PABLO LEVATI!!!
La sua barbetta crea solletico sul collo continuando a sentire il suo naso sfiorarmi la pelle.
Pablo: Sai cosa vuol dire baciare?
Sbarro gli occhi continuando a tenere la bocca lontana dalla sua , spiaccicando sempre più il viso verso la mia sinistra. Mi pone questa domanda , sussurrandomela all’orecchio sentendo quell’insopportabile fastidio .
Marz: PABLO TI SUPPLICO !!! Liberami!!
Sento le lacrime bruciarmi gli occhi , ma devo trattenerle . Non posso dimostrargli la paura di esser toccata da lui. Il suo corpo spiaccicato al mio , che mi tiene in trappola , mi fa soffrire come se fossi caduta su un tappeto d’aghi cui punta è dritta. Spalanco la bocca ogni qualvolta sento il mio fiato mancare a causa del cuore che perde dei battiti . Non riesco a sopportare la sua vicinanza.. Dopo tutto quel che mi ha fatto ha ancora il coraggio di trattarmi a suo piacimento? Ma nonostante le mie suppliche lui continua a parlarmi con un filo di voce all’orecchio non scollandosi da me.
Pablo: Questa posizione così…compromettente la prendi come un rapporto sessuale?
Marz: *digrignando i denti* Chiudi quella fogna!! Non sopporto la tua sfacciata volgarità!!
Pablo: Oh… ma come siamo diventate caste. Che c’è, ti scandalizzano queste….posizioni?
Sento il suo respiro svanire dal mio collo e appena mi accorgo di trovarmi il suo viso troppo vicino al mio inizio nuovamente a dimenarmi violentemente cercando con tutte le forze di farlo cadere dalla scrivania.
Marz: Togliti!! MI FAI SCHIFO!! LEVATI!!
Pablo: Il bacio consiste tipicamente nel contatto tra le labbra di una persona e quelle di un'altra.
Durante questo contatto, le labbra della persona baciante possono o meno aspirare leggermente dell'aria, creando il tipico rumore dello "schiocco".
Mi guarda dritto negli occhi mentre sento le mie pupille tremolare scioccata da ciò che sto sentendo.
Pablo: Movimenti al quanto assenti l’altro giorno , non trovi?*sorriso amaro*
Marz: Qualunque cosa hai fatto non dovevi tastarmi le labbra!
Con ira pronuncio queste parole che lui non calcola minimante ma prosegue col suo discorso filosofico.
Pablo: Il bacio consiste nel leccare la lingua del partner con la propria e nello scambiarsi, quindi, emozioni che coinvolgono in maniera molto forte.
Marz:*schifata* La tua sfacciataggine mi nausea!
Ma niente.. lui continua a disgustarmi con queste frase che mi fanno venire il volta stomaco.
Pablo: Il bacio è, di solito, accompagnato da uno scambio di morsi molto leggeri sulla bocca e sulle labbra, ed è quasi sempre scambiato ad occhi chiusi. Può arrivare a durare anche per molti minuti.
Marz: *finto sorriso* Si molto “interessante” la tua spiegazione , ora mi lasceresti andare? Mi stai soffocando!
Provo nuovamente a dimenarmi ma il suo corpo diventa sempre più pesante ostacolandomi i movimenti.
Pablo: Allora?... Cosa devo sentire fuoriuscire dalla tua bocca adesso?
Marz: Un vaffanculo? *finto sorriso*
Pablo: Un “scusa” .. Ti risulta difficile? Se me lo dirai ti lascerò libera.
Marz: Non sei nelle condizioni di ordinare cosa dire o meno!
Pablo:*ridendo* Ah si? Sbaglio o sei tu intrappolata sulla mia scrivania?
Marz: Sei solo uno sporco pervertito! Non sei cambiato affatto!
Pablo: Sono felice di saperlo. Almeno tra noi qualcuno non è cambiato.
Sferra questa frecciatina che mi fa adirare ancora di più sorridendomi falsamente.
Marz: Credevi che avrebbe fatto ritorno quella pazza e ingenua ribelle che si è fatta ingannare da te? *sorridendo amaramente* No Pablo.. è morta quella Marizza.
Pablo: Preferisci davvero affrontare il passato in questa posizione? Sei davvero orgogliosa! Accetta di aver sbagliato e facciamola finita!
Marz: *finto sorriso*Se ti sei stancato perché non mi liberi ? Mi sembri un predatore sessuale!
Pablo: Prima voglio sentire un tuo “Scusa” e un “grazie”!
Marz: *sarcastica* Oh ma che bello? Le cose da dire sono diventate due adesso? Perché dovrei ringraziarti?
D’istinto mi sorge spontanea questa domanda , cui risposta so esattamente. Se solo non sarebbe passato sul malizioso l’avrei ringraziato e sarei tornata a casa per riabbracciare mia figlia.
Pablo: *con espressione seria* Ho affrontare le onde alte del mare per venirti a cercare .
Marz: *fredda* Io non te l’ho chiesto!
Pablo: Ti ho preso appena in tempo! Stavi sprofondando sempre più e vedere bolle d’aria fuoriuscire dalla tua bocca e naso mi hanno fatto morire quasi di paura! Pensavo fossi arrivato troppo tardi!
Dilato le pupille toccata emotivamente dalla sincerità di queste parole che mi allentano i movimenti del dimenamento.
Pablo: Sei entrata in mare per colpa mia , solo per fuggire da me e se ti perdevo sarei vissuto con i sensi di colpa.
Serro la mascella rispondendole con lo stesso tono forte di voce.
Marz: Era il minimo!
Pablo: Mi sono tuffato immediatamente! Con te in braccio non riuscivo a stare a galla! Stavamo morendo entrambi!
Rimango scioccata dinanzi a questa rivelazione. Nessuno , neanche Mia mi ha riferito questo particolare.
Pablo: Le onde ci rimandavano giù e per miracolo sono riuscito ad attraversare il mare con te.
Marz: P-potevi….lasciarmi morire.
Pablo: E perché mai? Nessuno..merita la morte.
Socchiudo gli occhi sentendo ormai i miei occhi colmarsi di lacrime ma non devo piangere, non devo.
Prendo un bel respiro rilassando poi i miei muscoli sentendo il calore che emanano le grandi e possenti mani di Pablo trapassarmi il polso , stretta in cui posso sentire i miei battiti cardiaci.
Ha rischiato di affogare…per me? Perché nonostante mi autoconvinca di odiarlo ora..mi sento in debito con lui? Il pensiero che Abby poteva rimanere senza madre mi induce a metter una pietra sopra l’equivoco del bacio . E’ come se tutti i torti fatti siano coperti per quell’arco di tempo che basta per pronunciare queste amare parole , sviluppate con sforzo .
Marz: G-grazie….. e….s-scusa.
Riapro gli occhi fissandolo con orgoglio. Stringo violentemente le mie labbra sentendo in me la strana voglia di spaccargli la faccia per avermi messo le spalle al muro.
Pablo: Vedi..? Non è così tanto difficile comportarsi da essere umano.. e no da un iceberg.
Velocemente scioglie la stretta scendendo automaticamente dal mio corpo , ancora allungato sulla scrivania, affaticato .
Fisso il soffitto con occhi sgranati , sentendo man mano il mio cuore regolare i battiti .
Mi sono messa all’azzardo presentandomi qua in questo modo . Ho giocato con gli ormoni maschili e soprattutto l’ho sottovalutato. Pensavo di esser più forte emotivamente , non avevo pensato che avesse usato la sua forza per sottomettermi a se. Mi sento di aver fallito. Io lo dovevo scioccare , questo compito non era destinato a lui . Ha giocato sporco , facendomi riaffiorare nella mente quelle scene in cui mi prendeva di scatto e mi baciava con fervore al 3° e 4° anno. Ho avuto paura che potesse baciarmi ma quello che voleva farmi era impaurirmi … e maledettamente ci è riuscito. E’ riuscito anche a farmi pronunciare quelle parole che mi bruciano l’orgoglio .
Pablo: Allora? Ce la fai a scendere o vuoi rimanere sulla scrivania per farmi ammirare al meglio le tue cosce?
Il suo tono di voce maliziosa mi fa riprendere dallo stato di shock e mettendomi a sedere di scatto sento i capelli calarmi avanti coprendomi la scollatura mentre butto un occhiata sconvolta alle mie cosce in bella vista , accorgendomi che il vestito nella confusione si è sollevato sino a intravedere il linguine.
Marz: GIRATI PERVERTITO CHE NON SEI ALTRO!
Urlo imbarazzata tirando bruscamente in giù il vestito mentre scendo del tutto da questa scrivania calpestando con i tacchi i fogli che ha scaraventato a terra poc’anzi Pablo , mentre lui si volta alzando le mani in segno di innocenza sentendo la sua odiosa risatina sottofondo.
Quanto ho odiato questo suo tratto da emerito pervertito. Noto che non è cambiato di una virgola!
Marz: Ti odio! Ti odio e ti odio!!
Digrigno i denti sistemandomi il vestito e i capelli che ha sgualcito e stropicciato a causa della sua follia.
Marz: Azzardati a toccarmi nuovamente e giuro che ti ridurrò in briciole quelle due palle che ti ritrovi!
Sento il mio viso avvampare ricordando la sensazione delle sue mani sotto il mio gluteo mentre mi sollevava da terra. Per un momento abbiamo fatto scontrare i nostri petti , sentendo il mio seno premere contro il suo torace massiccio , mentre le mie labbra hanno sfiorare sensualmente il suo naso per sbaglio.
Sono stata investita da un mix emozioni : rabbia , rancore , paura , odio….eccitazione.
Sarò una folle eccitarmi per una presa del genere ma provate voi a stare sdraiati sotto il corpo di un uomo col quale avete fatto l’amore anni fa, generato un figlio e soprattutto provato un amore profondo.
Sembrava una tipica scena di un film sporco . Mancava solamente che mi iniziasse a baciare e spogliare.
Per un secondo ringrazio Dio per avergli donato un minimo di mentalità. Non può comportarsi come se tra noi in questi anni non fosse successo niente. Ci siamo persi di vista, per giunta dopo essersi lasciati con quella conversazione. Automaticamente mi ritorna in mente i mille torti fatti e la sua vigliaccheria.
Tutto mi fa tornare alla realtà avvicinandomi a lui a passo spedito per fargliela pagare dell’atto compiuto poc’anzi.
Marz: MA COME HAI OSAT..
La mia mano tesa viene afferrata dalla sua una volta girato dalla mia parte , impedendomi di schiaffeggiargli il viso.
Pablo: Ora basta!
L’ira mi assale e cerco nuovamente di sciogliere la sua possente presa al mio polso ormai arrossato per tutta la forza che impreca a fermare ogni mio movimento.
Marz: Io ti odio!
Pablo: Certo che lo so!
Per un attimo mi immobilizzo fissandolo con le pupille sgranate al meglio. I suoi occhi sono fissi su di me e rallentando la presa del mio polso procede con la frase pronunciando ogni parola con un tono basso di voce, come se queste parole lo ferissero più di quanto stiano ferendo il mio cuore.
Pablo: Ti ho deluso.. Sono stato un codardo .. Sono consapevole di ciò che ho fatto 15 anni fa. Per colpa mia sei fuggita.. Ti ho persa e .. ho accettato con rammarico le conseguenze. Era un anima in pena , ero privo d’emozioni. Mi mancavi e solo dopo tantissimi anni sono riuscito a dimenticarti e toglierti dalla mia mente.
Mi massaggio lentamente i polsi arrossati ascoltando in silenzio la sua confessione.
Pablo: Io non volevo che accadesse tutto questo , non sai come ho sofferto.
Deglutisco buttando giù l’enorme groppo alla gola che mi impedisce la regolare respirazione prendendo poi parola ponendogli una domanda che mi rode da sin troppi anni.
Marz: S-se….io fossi rimasta incinta sul serio… mi avresti indotto ad abortire o ..avresti preso le tue responsabilità?
Cade un silenzio insopportabile. Abbassa il capo vedendo le sue mani stringersi in pugno.
I ricordi procurano dolori immensi e diventano più lancinanti per me che ho proseguito con la gravidanza da sola a sua insaputa.
Marz: RISPONDIMI!!
Lo supplico urlando con tutto il fiato che ho nei polmoni trattenendo con sforzo le lacrime che vogliono sgorgarmi il viso .







Marizza e Pablo hanno avuto il "privilegio" di scontrarsi nuovamente! Messa con le spalle al muro Pablo è riuscita a farle pronunciare quelle sante parole xD PIACIUTA LA SCENA PICCANTE?? :shifty: :shifty: :shifty: Spero di si ahahah quando ho riletto il capitolo per correggerlo urlavo di gioia da sola , nonostante l'abbia scritta io ahahaha sono matta lo so -_- Ma che ci possiamo fare..!? xD :P TORNIAMO A NOIII .... Ecco che i due hanno rinvangato il passato !!! come rispondera' Pablo alla domanda disperata di Marizza??? LO SCOPRIRETE NEL PROSSIMO CAPITOLO!
Manuel sembra essersi accorto dei segni , comuniciandolo a Mia . I due gli porranno delle domande a riguardo? Come risponderà nel caso?
TANTE ALTRE COSE VI ASPETTANO NEL PROSSIMO CAPITOLOOOO !! COMMENTATEEEE ;)
 
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