¸´¯`°¤.¸ _`¤ Rebelde Way¤´_ ¸.¤°´¯`¸

El Privilegio De Amar, New ff !! *-*

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RoxanaBenja
view post Posted on 20/9/2016, 19:51 by: RoxanaBenja

♥ Yo no puedo dejar de sentir lo que siento… ¿entendés? No quiero soltarte. Estoy enamorado de vos. ♥

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Buona lettura ;)

CAP 18

Pablo

E’ giunta da me come una bestia impossessata dal diavolo scaraventando quella porta d’ufficio al vento che si è richiusa per il contraccolpo . Mi urlava a piene tonsille in faccia ponendo severamente le mani sulla scrivania facendo traballare gli oggetti posti su di essa . L’ho studiata e il suo corpo mi ha mozzato il fiato.
Quel vestito nero molto corto delineava tutte le sue curve affascinanti mentre il mio occhio cadeva continuamente sul panorama che mette in mostra ad ogni gesticolio , e per panorama intendo il suo seno ben gonfio. L’aveva lasciata quando erano due graziose “ben di Dio” e l’ho ritrovata con questo corpo da vera donna che mi manda la testa in tilt. Continuo ad infastidirla con frasi al dir poco maliziose facendola arrossire di minuto in minuto sino a quando mi salta per la mente l’idea di fargliela pagare per lo schiaffo ingiusto datomi in spiaggia l’altro giorno. Nonostante lei ha capito il mio intento, continuo ad istigarla ponendomi l’intenzione di fargli capire che differenza esiste tra quel contatto di bocca avvenuto per salvarle la vita e un vero proprio bacio romantico.
Mi è sempre piaciuto , sin dai tempi dell’adolescenza , metterle le spalle al muro e farla impaurire.
Sarò anche un masochista , perché…wow..avere un bel bocconcino del genere nel mio ufficio senza neanche poterlo toccare o baciare è una tortura. E render tutto più estremamente eccitante è il mio desiderio di toccarla. Se fosse stata un'altra persona l’avrei già presa e violentata per essersi presentata con un abito sexy del genere. Ma io mi accontento di manovrarla e farla imbarazzare a mio piacimento.
La scena è andata di una velocità sovrumana anche se per me è andata a rallentatore.
Ho posto le mani sotto il suo gluteo sentendone la morbidezza portandomela stretta tra le mie braccia per scaricare il peso sulle mie gambe e poggiarla sulla scrivania. Ma nel sollevamento non avevo pensato che ci saremmo scontrati. Per un soffio le sue labbra così candide e attraenti , rese più belle da un filo di lucida labbra profumato , non si sono scontrate con le mie e fortunatamente hanno solo scontrato il mio naso.
Quel contatto sensuale mi ha fatto perdere un battito al cuore per non parlare quando ho sentito il suo seno tastare bruscamente il mio torace mentre le sue gambe scoperte , lisce e morbide, sfioravamo la mia vita. Con un gesto veloce ho scaraventato a terra tutti gli oggetti presenti sulla scrivania sdraiando questa pazza isterica su di essa intrappolandola in una presa salda. Si dimenava fortemente sforzandomi al massimo nelle stretta e concentrandomi a non perdere il controllo dinanzi a questa meraviglia celestiale.
Più passano gli anni è più diventa bella. Come devo fare con te Marizza? Io tento di levarmi dalla testa e tu ricompari nella mia vita all’improvviso non dandomi neanche il tempo di farmi riprendere dallo stato di estasi in cui cado ogni qualvolta annuso a pieni polmoni il tuo irresistibile profumo alla fragola che ora inebria la presidenza. Così ,in ostaggio sotto il mio corpo, finalmente la faccio sputare dopo un bel po’ quel fatidico “grazie” e “scusa”. La confessione è servita a qualcosa. Doveva sapere cosa ho provato durante il salvataggio e soprattutto a cosa potevo andare in contro per un suo stupido gesto avventato.
Soddisfatto del mio lavoro mi scosto da essa sentendo il mio cuore recuperare il regolare battito anche se intravedere le sue mutandine nere mi fa quasi creare un emorragia nasale .
Finalmente dopo altri battibecchi scende dalla scrivania dandosi una veloce aggiustatina mentre io mi volgo per risistemare le cose nella mia testa in confusione. Bene Pablo..ti sei divertito abbastanza , penso che sia giunto il momento di parlare di cose serie . Ma proprio sul punto di voltarmi e porgli le fatidiche domande , cui curiosità di sapere le risposte mi hanno indotto a chiedere il suo numero di cellullare a Mia , mi trovo la sua mano pronta a sferrarmi un altro colpo . Questa volta parto prevenuto e afferrando saldamente il suo polso sdolenzito impedisco il compimento del suo gesto.
Pablo: Ora basta!
Dilato le pupille per sottolineare il concetto. Non ho propria nessuna voglia di ricevere un suo schiaffo sonoro. Per miracolo mi si è tolto il rossore! Lei mi guarda più incazzata di prima e sgranando i suoi occhi posso intravederne l’odio e il rancore.
Marz: Io ti odio!
Pablo: Certo che lo so!
Finalmente si immobilizza e catturata la sua attenzione gli lascio il polso velocemente vedendola massaggiarselo con cura mentre continua a fulminarmi con sguardo truce.
Prendo un bel respiro e munendomi di coraggio proseguo il mio discorso.
Pablo: Ti ho deluso.. Sono stato un codardo .. Sono consapevole di ciò che ho fatto 15 anni fa. Per colpa mia sei fuggita.. Ti ho persa e .. ho accettato con rammarico le conseguenze. Era un anima in pena , ero privo d’emozioni. Mi mancavi e solo tantissimi anni sono riuscito a dimenticarti e toglierti dalla mia mente.
Pronuncio queste parole dette con sincerità guardandola con un leggero sguardo sofferente.
Pablo: Io non volevo che accadesse tutto questo , non sai come ho sofferto.
Ma ecco che dopo aver deglutito e serrato la mascella mi pone questa domanda.
Marz: S-se….io fossi rimasta incinta sul serio… mi avresti indotto ad abortire o ..avresti preso le tue responsabilità?
Ho sempre pensato che un giorno potesse tornare e pormi questa domanda. Ma ancora tutt’oggi non so rispondere con tranquillità . Cade il silenzio durante il quale abbasso il capo stringendo la mano in pugno per scaricare parte della tensione e dell’agitazione che mi assale questa piega che ha preso la nostra Conversazione/Discussione.
Marz: RISPONDIMI!!
Socchiudo velocemente gli occhi dicendo la pura e amara verità, che ho nascosto dentro per lunghi 15 anni.
Pablo: Ti incitavo ad abortire!!
Stringo le labbra cercando di trattenere il dolore che mi procura dire queste cose.
In questa stanza si sente solo il nostro respiro affannoso . I nostri corpi sono impossessati da forte scariche di adrenalina e rabbia.
Marz: S-sai…..una cosa?
Sollevo il capo , aprendo lentamente le palpebre per fissare i suoi occhi freddi posti su di me.
La intravedo tremare..dai nervi. Io rimango zitto , non riuscendo più a pronunciare una sola parola.
Per l’ennesima volta l’ho ferita e delusa con questa confessione. Speravo di alleviare l’odio che prova dai miei confronti ma con questa domanda inaspettata ho solo peggiorato la situazione , e mi tocca accettare la realtà.
Marz: Se dovessi tornare indietro nel tempo e avere l’opportunità di decidere se scappare o meno quel fatidico 29 Gennaio….io..lo rifarei. Sono felice di essermi allontanata da un verme ripugnante.
Guardandomi con disprezzo afferra la borsetta caduta a terra poco fa dirigendosi velocemente verso la porta della presidenza ma prima che se ne va le riafferro il polso sputando finalmente la domanda che attendevo di porgli.
Pablo: Aspetta!....
Marz: Lasciami stare!!*dimenandosi*
Pablo: Rispondimi solo ad un’altra cosa! *tenendola stretta* Abby è mia figlia?...
Si blocca nuovamente rivolgendosi quei suoi occhi ora colmi di lacrime.
Marz: C-come..
Il suo mento tremola ad ogni parola segno che tra poco scoppierà a piangere.
Marz: C-come puoi minimamente…pensare che TU ..
Mi squadra da capo ai piedi con espressione schifata.
Marz: ..uomo spregevole e senza cuore , possa procreare un essere? …Come?
Nega con questa frase il mio pensiero fisso . Abby non è mia figlia…ma bensì di quel Weston.
Arrendendomi gli lascio il polso torturato da quando ha messo piede in ufficio andando a passo spedito verso la porta. Piega la maniglia aprendola con così tanta forza da creare una folata di vento che le smuove i capelli insieme alla frangia. Ma prima che varchi la porta si ferma rivolgendomi le spalle.
Marz: Toglietelo dalla testa. Abby non è tua figlia. E visto che ci sono…per te è solo Abigail.
E detto questo esce del tutto dalla presidenza lasciandomi con l’amaro in bocca.
Scaccio un sospiro colmo di tensione lasciandomi cadere sul morbido divano nel quale scarico tutto il mio stress. Poggio il capo estremato allo schienale fissando poi il macello creato attorno a me.
Il mio occhio cade sul quadretto del mio matrimonio riverso a terra intravedendo il vetro crepato.
Pablo: Quanto sono idiota..
Mi alzo e dopo avermi strofinato con forza il viso mi do da fare per rimettere in sesto la stanza sotto sopra.
Ormai esausto della lunga mattinata mi accascio sulla mia poltrona tenendo tra le mani la foto del matrimonio mio e di Paula.
Pablo: Oh Paula…
Paula..la donna che tutti gli uomini vorrebbero al proprio fianco. Una donna bella , alta, solare con un sorriso smagliante che illumina le giornate buie. Una donna pronta a lottare contro tutto pur di ottenere ciò che vuole , una donna con un gran carattere . Una donna che ha scelto me..un essere insignificante , un essere spregevole come ha detto poc’anzi Marizza. Sono un verme disgustoso che ha avuto il privilegio di esser amato da Paula che è partita con le più buone intenzione all’inizio del nostro rapporto , ma che poi è andato a fottersi a causa del mio comportamento ostile.
Ultimamente niente più mi appassionava e preferivo passare il mio tempo in collegio invece di continuare a litigare con lei ogni santo giorno. Ma anche se sono arrivato a sposarla so che il mio cuore apparterrà solo e unicamente ad una persona….
Pablo: Marizza..
Socchiudo gli occhi lasciando sulla scrivania quella foto ormai rovinata, mandando la mia testa all’indietro sentendo i tendini rilassarsi .
Pablo: Che guaio è la mia vita..

Marizza

Impreco maledizioni e parolacce non adatte ad un pubblico minorile mentre lancio con tutta l’ira che ho in corpo i tacchi sul mio letto e contro l’armadio della mia stanza buttando e calpestando a terra la borsetta , sfogandomi con tutte le forze.
Marz: MALEDETTO!! MALEDETTO! MALEDETTO!! Pablo Bustamante …ti ODIO!! TI ODIOO!!!
Continuo ad urlare con tutto il fiato che ho nei polmoni , tranquilla di non esser sentita da nessuno dato che sono sola in casa , sino a sentire la gola bruciarmi dalla foga.
Mi fermo priva di forze ed estremata accasciata sul pavimento dove fisso il tacco della mia scarpa penzolare da essa. Perfetto..un altro paio di scarpe da buttare nell’immondizia! Sento la rabbia ribollire dentro e questo sfogo non è servito a scaricarla del tutto .
Marz: Ho bisogno di un bagno caldo!
Mi rialzo di scatto e chiudendomi nel bagno ruoto il rubinetto della vasca riempiendola di acqua calda sino all’orlo sbarazzandomi di questo vestito testimone dell’incontro terrificante con Pablo.
Marz: Vaffanculo!
Lo lancio contro lo specchio facendolo traballare buttando poi a terra l’intimo e una volta arruffati i capelli per l’esasperazione immergo la mia gamba nell’acqua di temperatura perfetta sedendomi nella vasca del tutto.
Marz: Aah..
Finalmente trovo un pizzico sollievo . Non c’è niente di meglio che immergere il corpo teso nell’acqua calda. Eppure nonostante mi sforzi a non pensare, lo scambio di frasi avvenuto oggi mi perseguita la testa.
Marz: QUANTO TI ODIOO!!!!
Ficco la mia testa sotto l’acqua continuando ad urlare li sotto dove sentento le bolle , create dalla mia bocca , mi aiuta a placare i nervi . I suoi occhi fissi sul mio corpo , la sua bocca così vicino alla mia , il suo naso sfiorarmi il collo , le sue sudice mani tenermi stretti i polsi.. tutto quel che è successo oggi non fa altro che accrescere il mio rancore ! Le scene scorrono come dei flashback veloci nella mia testa sino a quando spalancando gli occhi vedo il fondo della vasca accorgendomi di stare ancora sott’acqua e cacciando le mani fuori stringo il bordo vasca per darmi una spinta in su e tornare in superficie.
Prendo una boccata d’aria tossendo per quel po’ d’acqua ingerita a causa del mio urlo soffocato .
Mi porto la mano sulla bocca sino a poggiare la testa completamente bagnata al bordo vasca.
Marz: T-t-tu…mi ucciderai un giorno..
Socchiudo gli occhi continuando a respirare con affanno , recuperando il fiato perso a causa sua mentre inizio a sentire alcune lacrime mischiarsi con le gocce d’acqua sul viso.
Marz: *singhiozzando* Perché…continui a ferirmi?

Mia

“Hai fatto caso anche tu..a quei segni che ha sul corpo Marizza?” ; “Quelli sui fianchi .” ; “Poi ho studiato meglio quelle…cicatrici.” ; “ Non sai nulla a riguardo? Prima non ce l’aveva.” ;
Ho trascorso quest’ennesima giornata a spremermi le meningi ma proprio non opto nessuna idea plausibile. Vedo Abby , Jared e Manuel fare ritorno dal mare che oggi è più calmo dell’altro giorno.
Oggi è sabato ed è il nostro ultimo giorno di mare . Domani si passa la giornata in piscina nel giardino di casa sotto il sole radente e un bel cocktail in mano mentre si sdraia sul lettino e poi lunedì iniziano le “faticose” lezioni e il “duro” lavoro , che mi chiama aspettandomi a braccia aperte.
Jared tenta di tener nascosto ciò che inizia a provare per Abby con i suoi soliti dialoghi scontrosi ai quali Abby risponde a tono , continuando a bisticciare tutto il tempo sino a quando Manuel allontana Jared da questo campo di guerra con la scusa di aver bisogno di un caffè al bar. Finalmente sola con Abby ho l’opportunità di porgli qualche domanda.
Mia: Abby..siediti qua vicino a me.
Sorridendola le indico l’asciugamano dinanzi a me e stringendosi nella sua ,per asciugarsi dall’acqua del mare , annuisce seguendo il mio invito.
Abby: Hai qualcosa da dirmi?
Avendola di fronte posso ammirare i suoi occhi azzurri , dato che a causa della salsedine non è riuscita a mettersi le lente a contatto marroni oggi.
Mia: Si.. volevo domandarti una cosa che ho notato su Marizza.
Abby: Cosa hai notato? Che è l’ottusità fatta in persona?
Sbuffa ancora incazzata dal comportamento ostile della madre. Vorrebbe tanto che chiedesse scusa a Pablo e lo ringraziasse per quel giorno in mare e infatti , come l’aveva avvertita , non gli sta rivolgendo la parola sino a quando Marizza eseguirà il suo ordine . Marizza l’ottusità non la tiene solo per sé , l’ha donata anche a te mia cara Abby. Ma sorvolo e non mi intrometto ulteriormente.
Mia: No..sorvoliamo su quella cosa.*sforzando un sorriso*
Abby: Allora cosa vuoi sapere?
Mia: Hai mai notato certi segni strani sulla vita di Marizza?
Pongo questa vaga domanda non scendendo nei particolare , anche perché non so minimamente come sono fatti.
Abby: Segni? *pensando*Mm.. non ti so dire. Forse gliel’avrò anche chiesto da piccola..ma non mi ricordo. *sforzando un sorriso* Può darsi che è dovuto alla gravidanza. Forse sono delle smaniature?
Ascolto la sua ipotetica risposta che potrebbe alleviare le mie curiosità ma al contrario le accresce.
Mia: Quindi non ha fatto nessuno tipo di incidente?
Abby: No.. che io ricorda no. Ha lavorato un sacco può darsi pure che si sia ferito in campagna. Ma come mai questa curiosità?*sorridendomi*
Mia: Come hai detto è semplice curiosità. E ora dimmi come vanno le cose con Jared?
Riesco a dissuadere la sua mente con questa domanda alla quale risponde con un tono acido sfogandosi con me mentre io la ascolto sorridendo sotto i baffi.
Abby: Non ne parliamo! Prima fa il tenero e premuroso poi vede una ragazza bona passare e mi tratta come se fossi un animale con la rogna! Crede che gli faccia scappare quel bocconcino rifatto dalla testa ai piedi? EH no! Ma per chi mi ha preso ? Per uno sgorbio? Ho più classe di quella senza cervello e..
Continua a parlare a raffica riempendomi la testa sino a quando il ritorno di Manuel e Jared placa il suo sfogo. Rido mezza scioccata dalla mina vagante che va in giro afferrando poi il cellullare mentre i tre sono impegnati in una conversazione amichevole.
Stranamente trovo un messaggio di Pablo inviato verso le 14 , quindi pochi minuti fa.
Pablo: “La pazza è venuta da me . Mi ha chiesto scusa per lo schiaffo dato e mi ha ringraziato per averla salvata.”
Rimango sorpresa con un sorriso sulle labbra dinanzi a questo messaggio , non potendoci credere.
Abby ne sarà entusiasta. Finalmente le due potranno riconciliarsi.
Ma il secondo messaggio inviato sgretola il mio entusiasmo.
Pablo: “La conversazione ha preso una brutta piega. Se ne è andata quasi in lacrime.”
Sbuffo sonoramente stropicciandomi leggermente il viso per dopo metter le dita sul display e cliccando tra una parte all’altra clicco invio.
Mia: “ Che cosa gli hai fatto e detto? “
E subito dopo mi arriva la sua risposta.
Pablo: “Mi ha posto una domanda inaspettata. Mi ha colto di sprovvista. La risposta l’ha ferita.”
Mia: “Oh Pablo..ma come devo fare con te?”
Pablo: “ Poi..gli ho chiesto schiettamente se Abby è mia figlia.”
Copro velocemente il display evitando che Abby accanto a me possa buttare l’occhio e sconvolgersi l’esistenza con questo messaggio .
Mia: Ragazzi vado a rinfrescarmi un attimo i piedi.
Manu: Va bene amore , ma non allontanarti.
Mi fa l’occhiolino e mentre io sforzo un sorriso nervoso mi alzo e mi reco alla riva ancora col telefono tra le mani rispondendo al messaggio.
Mia: “Sei impazzito? Non mi hai creduto eh? Grazie , che bell’amico che ho. Non ti fidi di me. E dimmi un po’..che cosa ti ha risposto?”
Attendo con ansia la risposta giocherellando col piede in acqua sino a sentire il “Bip” del cellullare.
Pablo: “Che un uomo spregevole come me non può procreare. E mi ha dato la conferma che non è mia figlia.”
Scuoto il viso completamente scioccata dallo svolgimento drastico “dell’incontro”.
Mia: “Ti sei messo il cuore in pace adesso? La vuoi lasciare in pace? Non vedi che la fai solamente soffrire? Cerca di non affrontare più quell’argomento con lei . Ha sofferto un sacco, smettila.”
Venuta a conoscenza della verità sto dalla parte di Marizza , unica vittima in tutto ciò.
Pablo: “Hai..ragione. Ora devo andare , ci si vede Mia. Grazie .”
E con quest’ultimo messaggio pone fine allo scambio di SMS. Sospiro portandomi una mano sul fianco mentre fisso pensierosa l’orizzonte. Come starà adesso Marizza? Mi volgo fissando i tre divertirsi tranquillamente. Non posso rovinare il loro ultimo giorno di vacanza quindi munendomi di pazienza attendo il fine della giornata.

****

Mia: Abby aspetta un secondo.
Le prendo il polso prima che si rechi al piano superiore per andarsi a lavare.
Abby: Cosa c’è? *sorridendomi*
Mia: Ti devo dire una novità.
Abby: Ah si?
Le lascio il polso vedendo la curiosità nascere in lei.
Mia: Marizza ha ringraziato Pablo personalmente.
Accenno un sorriso vedendo i suoi occhi riflette quella bellissima luce .
Abby: Dici davvero??
Sorride a pieni denti incredula di sapere che sua madre si è recata da lui esaudendo il suo desiderio unicamente per riaverla accanto.
Annuisco col viso facendomi scappare una dolce risata vedendola completamente schizzare dall’emozione.
Abby: Devo correre da lei!
Sta per andare da lei ma afferrando un pezzo del suo vestito la blocco.
Mia: Perché non vai prima a lavarti? Ti farebbe bene una bella doccia tesoro.
Abby: S-si…si ! *convinta* Hai ragione! Corro!!
E velocemente corre verso il bagno del piano superiore mentre sento i passi da me conosciuti dietro la schiena.
Mia: Dove credi di andare tu?
Con le braccia conserte mi volgo dalla sua parte guardandolo con serietà fissando il sorrisetto nervoso di mio figlio.
Jared: M-mamma..*ridendo nervoso* Ciao!
Mia: Non ti ho salutato! Ti ho chiesto dove vai con quel borsone.
Jared: Ehm…ecco..vedi i miei due amici sono tornati dal vacance club e vogliamo passare la nostra ultima nottata estiva in discoteca sino a notte tardi. Non dirmi che mi costringerai a rimanere tra queste 4 mura? Ti supplico!
Si inginocchia ai miei piedi facendomi sorprendere più del solito. Non finisce mai di attuare le sue tattiche.
Mia: Ma Jared alzati ! Cosa fai?
Lo aiuto ad alzarsi ma continua a supplicarmi con uno sguardo profondo e le mani strette tra le sue.
Jared: Ti supplico, giuro che torno domani mattina sobrio e ancora vergine!
Mia: *dilatando gli occhi* MA JARED!! Abbassa la voce..
Jared: Permettimi di godermi l’ultimo weekend… per favore.
Sospiro pesantemente cedendo al suo sguardo.
Mia: E va bene..
Libero le mani dalla sua stretta puntandogli l’indice contro.
Mia: Ma ti avverto … non fare casino quando torni ok?? E cerca di non far piangere molte donzelle , povere anime.
Jared: Aaah grazie grazie grazieee!!
Mi abbraccia di colpo con un sorriso che va da un orecchio all’altro buttando a terra il borsone forse pieno di vestiti , in caso si sporcasse con gli alcolici che sicuramente berrà , infrangendo la promessa fatta.
Ma cosa ci posso fare in questi casi? Bisogna accontentare questi piccoli ribelli. Che si godessero la gioia del momento prima che le responsabilità gli assalgono sulle spalle di colpo. I problemi veri sono dietro l’angolo pronti a sorprenderti.
Mia: Ora vai prima che tuo padre ti becchi.
Rido schiaffeggiando moderatamente la schiena del mio adorato figliolo , sciogliendo il dolce e clamoroso abbraccio.
Mia: Ti copro io . Vai..
Jared: Ti Amo di bene!!
E schioccandomi un bacio esce velocemente di casa con un sorriso a 32 denti. Scuoto il viso pensando a quanto può esser folle quel ragazzo. Dice di non saper amare e poi mi adula come una dea.
Ah Jared quante cose non capisci , come i sentimenti che prova quella ragazza per te.

Abby

Dopo una sciacquata veloce mi metto i primi panni per la notte che mi passano sotto gli occhi e con i capelli già asciutti mi reco nella stanza di mia madre. Busso leggermente intravedendo la luce del lampadario accesso tramite il buco della serratura sentendo poco dopo un “Avanti”.
Apro lentamente la porta trovando mia madre con un grazioso pigiama addosso seduta sul letto a sfogliare alcune foto che appaiono a prima vista sgualcite e ingiallite.
Abby: Posso?
Accenno un dolce sorriso fremendo dalla voglia di abbracciarla e congratularmi con lei per lo sforzo compiuto , solo per far pace con me e io sono qui disposta a metter una pietra sopra.
Marz: Abby..amore mio. Certo che si.
Mi tende il braccio incitandomi a salire sul letto accanto a lei e dopo aver chiuso la porta salgo su di essa con un mezzo sorriso sulle labbra.
Abby: Ho…saputo che hai parlato con Pablo.
Caccio dal nulla l’argomento , citando quel nome che fa leggermente turbare Marizza.
Abby: Grazie.. Davvero! Hai fatto questo enorme sforzo per me .
Sorrido a pieni denti aspettando una sua reazione. Stringe leggermente le labbra e dopo un paio di secondi mi attira a se sul letto e mi abbraccia dolcemente. Socchiudo gli occhi rilassandomi e godendomi questo contatto privato da un paio di giorni ricambiando l’abbraccio circondandole la vita.
Marz: Per te farei di tutto.. Se mi dici di buttarmi da un ponte lo faccio . Dico davvero.
Abby:*sorridendo* Non te lo chiederei mai.. Ti voglio troppo bene per perderti. Sei tutto ciò che ho.
Marz: Ti voglio bene anche io amore mio.
Affonda il suo viso tra i miei capelli morbidi e profumati aspirandone la fragranze mentre io rimango estasiata dal battito dolce del suo cuore. Ho passato la mia infanzia e quasi la mia adolescenza ad addormentarmi ogni sabato notte tra le sue braccia udendo il suo melodioso battito cardiaco .
Non c’è ninna nanna migliore di quello . Mi fa così tanto rilassare che sento il mio corpo sopraffarsi dalla stanchezza. E’ stata una settimana lunga e in questo weekend non riesco neanche a reggermi quasi in piedi.
Marz: Bene quindi si è tutto risolto tra noi vero?
Alzo il viso sorridendole dolcemente per dopo annuire col viso.
Abby: Si..
Marz: Oh Abby.
Mi inizia a baciare ripetutamente le guance facendomi ridere gioiosamente mentre con la mano schiaccio leggermente le foto riverse sul letto morbido che attirano la mia attenzione.
Abby:*con un sorriso sulle labbra* E ..queste?
Ne afferro una vedendo 4 ragazzi sotto le luci riflesse di un palcoscenico non riconoscendone però i volti.
Marz: Tra le mie cose ho trovato questo scatolone colme di foto vecchie . Vieni poggiati qua.
Mi fa accomodare tra le sue gambe e poggiando la schiena sul suo petto sento le sue mani passarmi sotto le braccia sfiorandomi i fianchi , sfogliando questa pila di foto mentre io osservo assalita dalla curiosità.
Marizza: Hai detto diverse volte che non sai niente del mio passato. Ebbene..qui c’è qualcosa che ti può interessare. Questa sono io .
Indica una ragazza con i capelli rossi vestita in malo modo che canta al microfono continuando a passare l’indice su ogni persona raffigurata .
Marz: Questa è Mia , Manuel e..Pablo.
Abby: Davvero?
Sorpresa afferro tra le mani la foto socchiudendo gli occhi per metter a fuoco la mia vista e studiarne il loro aspetto a quel tempo.
Marz: *annuendo* Si si.. Noi 4 formavamo gli Erreway , una band musicale nata dal nulla .
Abby: Quanti anni avevate?
Marz: Questa è una delle prime esibizioni e avevamo soli 15 anni .
Abby: Wow.. la mia età.
Marz: Allora..? Che ne pensi di me? Ti saresti mai immaginata un look del genere? *ridendo*
Abby:*ridendo* Ad esser sincera proprio no.
Marz: Al collegio mi ritenevano la pazza più pericolosa .
Continua a ridere moderatamente perdendosi leggermente nei ricordi.
Marz: Ero la ribelle più impulsiva di tutti i tempi. Pensa che ho fatto spuntare innumerevoli capelli bianchi al mio preside. Guarda è questo qui.
Sfila dallo scatolo una foto di una festa in cui vi sono un sacco di ragazzi in divisa attorno ad un uomo con i capelli bianchi.
Marz: *indicandolo* Questo è Dunoff. Non so se è ancora vivo ma secondo me dopo avermi sopportato al collegio penso che avrà lunga vita.*ridendo*
Rido divertita tra le braccia della mia adorata madre continuando a fissare altre foto che mi aiutano ad arricchire la conoscenza del suo passato. Sto apprezzando un sacco gli sforzi che sta facendo per me, davvero. Vorrei dirglielo ma non me la sento di interrompere questo bellissimo svolgimento della serata.
Ormai fuori è scesa la notte e noi passiamo i minuti e le ore a sfogliare altre foto ridendo, sentendo i suoi racconti divertenti perdendomi a fissare quel suo meraviglioso sorriso che ho ereditato.
Marz: Bene hai visto anche le mie amiche . Ricordo che le coinvolgevo ad ogni mia follia.*sorridendo*
Abby: E anche con loro hai rotto i contatti?
Marz: S-si.. ho dovuto. *sforzando un sorriso*
Abby: Bhè sicuramente le rincontrerai un giorno!
Recupero il sorriso che stava sgretolando vedendo poi con la punta dell’occhio uno spigolo di carta sotto un pezzo di cartone , che fugge da fondo dello scatolone.
Marz: Bene ho un sonno terribile . *sbadigliando* Andiamo a dormire?
Si stiracchia sul posto sentendo le sue ossa sgranchirsi vedendola rinfilare tutte le foto cacciate nel contenitore per poi posarlo ai piedi del letto. Perché mi ha mostrato tutte le sue foto tranne quella nascosta?
Per ora decido di non esagerare. Ha già fatto molto , devo trattenere l’impulso della mia curiosità.
Abby: Si..
Marz: Oggi è sabato. Preferisci dormire nella tua stanza o…qui accanto a me? Rimani qua?
Mi sorride dolcemente e ricambiando il gesto in un sorriso smagliante mi butto tra le sue braccia allungandoci insieme sul letto ridendo allegramente.
Marz: Lo prendo per un si.*ridendo*
Abby: Certo che si , come posso dormire questo sabato senza le tue braccia che mi stringono a te??
Affondo il mio viso nel suo incavo del collo rannicchiandomi al suo fianco mentre sento il primo braccio circondarmi il corpo .
Abby: Mamma..
Marz: Si?
Abby: Accendi la lampada e ..mi canti la mia..Ninna Nanna?
Fregandomene dell’età raggiunta voglio udire la sua melodiosa voce. Ricordo quando la sera , nella casa in campagna del nonno , giungeva nella mia stanza e mi faceva addormentare con una canzone.
Questa abitudine non me la sono tolta.. ne mai la toglierò. Amo la sua voce , mi fa rilassare ed addormentare subito .
Marz: Tutto quel che vuoi.
Tendendo il braccio clicca l’interruttore della luce , posto accanto al letto , accedendo poco dopo la lampada posta sul comodino. Aggiustandosi nel letto e stringendomi a se inizia a cantare e io appena sento la sua voce socchiudo gli occhi, formando sulle labbra un dolce sorriso, sprigionando infine un lieve sospiro di sollievo. (SE VOLETE ASCOLTARE LA CANZONE E IL RITMO VI LASCIO IL LINK -> www.youtube.com/watch?v=TACfm4R3eog
Marz: “Lay a whisper …on my pillow, leave the winter.. on the ground.
Lascia un sospiro sul mio cuscino, lascia l'inverno sul pavimento.
I wake up lonely..there´s air of silence… in the bedroom.. and all around.
Mi alzo da sola, c'è aria di silenzio nella camera e ovunque
Touch me now…I close my eyes and dream away.
Toccami ora . Chiudo gli occhi e inizio a sognare.

It must have been love but it´s over now, it was all that I wanted, but I lost it somehow
Dev'essere stato amore , ma è finito ora. Dev'essere stato buono , ma l'ho perso in qualche modo.
it must have been love but it´s over now. From the moment we touched.. til the time had run out.
Dev'essere stato amore , ma è finito ora. Dal momento in cui abbiamo toccato .. fino al momento è esaurito.

Make-believing we´re together,… that I´m sheltered…by your heart.
Dal momento in cui ci siamo toccati e che io sono protetta dal tuo cuore.
But in and outside I´ve turned to water… like a teardrop… in your palm.
Ma dentro e fuori mi trasformo in acqua , come una lacrima nel tuo palmo.
And it´s a hard ..winter´s day, I dream away.
Ed è un duro giorno di inverno quello in cui inizio a sognare.

It must have been love but it´s over now, it was all that I wanted, but I lost it somehow
Dev'essere stato amore , ma è finito ora. Dev'essere stato buono , ma l'ho perso in qualche modo.
it must have been love but it´s over now. From the moment we touched.. til the time had run out.”
Dev'essere stato amore , ma è finito ora. Dal momento in cui abbiamo toccato .. fino al momento è esaurito.

Mi addormento con un sorriso sulle labbra , coperta da lenzuola fresche e circondata dal suo abbraccio.
Marz: Buonanotte amore mio…
Sento la mia fronte esser tastata dalla sue morbide labbra e posizionandosi sul cuscino che condividiamo ci addormentiamo insieme , strette l’un l’altra. Anche io ti voglio bene mamma.. non sai quanto.

****

Jared: Mamma dove sta la mia uniforme? E’ la tredicesima volta che lo chiedo! La smettete di limonare??
Rido seduta su una sdraio in giardino fissando quel ritardato del figlio in preda di un esaurimento nervoso solo perché non sta trovando l’uniforme che dovrà indossare tra un paio d’ore per l’inizio delle lezioni.
Mia e Manuel , che si stavano godendo il tramonto visibile dal giardino , separano le loro bocche per rispondere con tono assillato al proprio figlio.
Manu: Ed è la tredicesima volta che tua madre ti dice che sta nel cassetto del tuo armadio già stirata.
Jared: Ma perché non venite voi? Io non la trovo.
Abby: Mmm.. nella stanza hai per caso trovato i neuroni smarriti?*finto sorriso*
Si volge ricambiando il sorriso.
Jared: Ah ah ah *sarcastico* Che divertente. Perché invece di stare spaparanzata su quella sdraio non ti muovi e sistemi le cose per domani? Non voglio arrivare in ritardo al collegio per colpa tua ,dato che sfortunatamente ti aggregherai nella Nostra auto! *infastidito*
Abby: Eppure dovresti conoscerle le ragazze. Non organizzano tutto all’ultimo momento quindi “Caro” sono lieta di annunciarti che domani mattina sarò pronta e puntualissima.*finto sorriso* A differenza tua .
Jared:*roteando gli occhi* Quanto sei insopportabile.
Sbuffando rientra in casa borbottando frasi poche carine nei miei confronti ma io non me la prendo ma a differenza sua io me la rido rannicchiata sulla sdraio comoda soddisfatta di quest’altro sketch comico.
Manu: Quel ragazzo è un vero e proprio maleducato.*sbuffando*
Mia: Oh suvvia è l’ansia del momento. Domani iniziano le lezioni.
Manu: Si continualo a difendere. E’ ribelle per colpa tua mia cara barbie.
Mia:*Sorridendo* Oh Mio Azteco vieni tra le mie adorate bracciaa.
I due continuano a coccolarsi davanti a me mentre io rivolgo lo sguardo alla piscina accanto e del giardino stringendo con una mano una foto ben nascosta dagli altri.
Manu: *ridendo* Ho sete. Vado un attimo in cucina. Voi volete qualcosa?
Sollevo il capo annuendo poco dopo .
Mia: Va bene una Fanta anche a te Abby?
Abby: Va benissimo grazie.
Manu: Bene vengo subito.
Dando un veloce bacio alla moglie rientra dentro rimanendo io e Mia , che ora mi fissa sorridente.
Mia: Ti manca tua madre?
Abby: Non tanto.. Tanto tra un po’ torna. Sarebbe stato bello passare l’ultima giornata estiva con lei ma..povero Martin se non lo andava a trovare lei chi andrebbe?
Mia: Ah Martin..Sei fortunata ad avere un nonno del genere. Ha un cuore d’oro.
Abby: Si..
Sforzo un sorriso sentendo la mia mente andare altrove e la mia espressione pensierosa viene notata da Mia che si alza e sistemandosi il bikini si avvicina a me , sedendosi sul bordo piscina in modo da starmi vicino dato che sto su una sdraio posta vicino all’acqua.
Mia: Cosa ti turba piccola?
Sfilo la foto con un po’ di titubanza, quella foto che Marizza aveva nascosto ma che io ho preso a sua insaputa.
Abby: H-ho trovato questa..tra le cose di mia madre. Me la teneva nascosta.
Porgo la foto leggermente stropicciata di vecchia data a Mia che la afferra poco dopo per fissarla .
Mia: M-ma questa..
Abby: Questi due sono mia Madre e….quell’uomo, Pablo. Si stanno baciando..non mi avete detto che sono stati insieme.
Lei si volta dalla mia parte rivolgendomi uno sguardo scioccato e quei suoi occhi dilatati.
Ho scoperto una cosa che non dovevo sapere? Perché me l’hanno tenuto nascosto? Cosa c’è sotto?







OH OH OH ...Abby si è impossessata di una foto che non doveva vedere .. Mia come gli rispondera?
Abby in qualche modo scoprirà che tra Pablo e Marizza c'è stato qualcosa di importante?
Il primo giorno di scuola è alle porte ! Pablo ed Abby , padre e figlia, passeranno più tempo insieme . Avranno qualche dialogo? E con Marizza invece ? Pablo si rincontrera' nuovamente? LO SCOPRIRETE NEL PROSSIMO CAPITOLOOOO!! :D COMMENTATEEE!
 
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