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El Privilegio De Amar, New ff !! *-*

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RoxanaBenja
view post Posted on 28/10/2016, 13:49 by: RoxanaBenja

♥ Yo no puedo dejar de sentir lo que siento… ¿entendés? No quiero soltarte. Estoy enamorado de vos. ♥

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TERZULTIMO CAPITOLO!!! Ahahah ci saranno delle sorprese che vi piaceranno un mondo auahauauah BUONA LETTURAA!!!


CAP 43

Marizza

I giorni sono passati e ora , nuovamente a Buenos Aires , mi fermo a fissare quel famoso foglio attaccato su una parete di sughero al muro con degli spilli. Abbozzo un sorriso sentendo al piano inferiore gli operai caricare gli ultimi scatoli del trasloco. Ebbene si..Alla fine ho deciso di trasferirmi con Pablo in una nuova casa , insieme a nostra figlia nonostante da quel giorno in montagna non mi ha rivolto parola.
L’orgoglio ferito l’ha indotta solo ad annuire alla proposta di Pablo senza aggiungere obiezioni. Infondo è anche ciò che vuole lei . Essere felice è stato il desiderio di tutte e tre e quel senso di piacere è proprio dietro l’angolo.
Xx: Marizza.. dove sei?
Sento i suoi passi nel corridoio di questo secondo piano sporgendo poi la testa dalla porta della stanza di Abby per comunicargli il mio posto con un lieve sorriso sulle labbra.
Marz: Sono qui Pablo.
Pablo: Eccoti!
Sorride a 32 denti correndomi incontro per avvolgere le sue braccia attorno alla vita e stringendomi a se di colpo poggia infine le sue labbra morbide sulle mie . Soffoco un gemito di piacere abbozzando invece un sorriso a pieni denti mentre circondo il suo collo con le mie braccia ricambiando quel tenero bacio improvviso. Mi fa riappoggiare la pianta di entrambi i piedi a terra staccando le labbra dall’altro con estrema lentezza come se volessimo sempre stare attaccati per scambiarci baci passionali come quello avvenuto.
Pablo: Dov’eri finita?*ridendo*
Marz: Dovevo recuperare le ultime cose . Vieni..
Creiamo la giusta distanza prendendogli poi la mano invitandolo a seguirmi con uno sorriso dolce sulle labbra.
Marz: Guarda..
Lo porto dinanzi la bacheca coperta di foto e disegni fissando nuovamente quello , questa volta con le sue braccia che mi circondano la vita da dietro .
Pablo: *confuso* Cosa..dovrei guardare?
Marz: Questo..
Tendo il braccio poggiando delicatamente l’indice sul foglio sgualcito e riparato tantissimi anni fa col nastro adesivo .
Marz: E’ un disegno di Abby . L’ha fatto quando aveva soli 6 anni. La maestra disse ai bambini di disegnare la loro famiglia , qualunque essa era. Abby con tranquillità e con tutto l’amore possibile disegnò se stessa .
Racconto con un sorriso nostalgico indicando la figura di una bambina disegnata con le codine marroni che tiene per la mano una donna e un uomo, spostando l’indice con estrema cautela.
Marz: Poi me..*indicandolo*
Pablo: *accennando una risata* E quindi a 24 anni avevi quei meravigliosi capelli lunghi o ha aveva di te un immagine divina in testa?
Lancia questa battuta che mi fa ridere sotto i baffi.
Marz:*Spingendolo* Idiota ovvio che no. Si avevo quei “meravigliosi capelli lunghi” .*roteando gli occhi ridendo* Geloso per caso?
Pablo: Mm..*sorridendo maliziosamente* Dei papà degli altri bimbi davanti scuola? Bhè..forse si. *ridendo*
Marz:*scuotendo il capo sorridendo* Idiota. Ma non ti ho portato qui per farti ammirare i miei capelli ..Guarda qua.
Indico la stretta di mano che Abby ha disegnato a quel tempo rimanendo sulle labbra un sorriso dolce.
Marz: Nonostante a quel tempo non ti conosceva..nonostante ti credeva morto lei fu spinta a disegnarti lo stesso. Sino ad una settimana fa..questo viso ero vuoto.
Indico ora il viso modificato con aggiunte varie.
Marz: Aveva promesso che avrebbe riempito quel vuoto con i tratti fisici del suo papà. Me lo promise in lacrime
Cerco con sforzo di continuare a sorridere , nonostante il dolore di allora mi rattrista in questo istante.
Ma lui poggiando il mento sulla mia spalla mi infonde quel coraggio necessario che mi impedisce di non farmi deprimere ma al contrario continuare il mio racconto sentendo il suo respiro cadermi sul collo.
Pablo: Poi..?
Marz: Questa figura aveva solo dei occhi azzurri e ora guardala..
Abbozzo nuovamente un sorriso a pieni denti sentendo ugualmente i miei occhi colmarsi di lacrime che però non scorrono lungo il viso questa volta.
Marz: Ha i capelli biondi..un po’ di barba qua al mento e un meraviglioso sorriso..
Mi passo la lingua sulle labbra rinsecchite dal racconto , portandole allo stato naturale .
Pablo: E’ stupendo..questo disegno.
Marz: Devi dirlo ad Abby. Lei ci è molto affezionata.
Pablo: Penso proprio che lo metterò in una cornice sul mio nuovo comodino , in modo che tenga sempre presente il bene immenso che mi voleva nonostante non mi conosceva.
Lentamente mi volge verso di lui , continuandomi a tener poggiate le mani sui miei fianchi .
Pablo: Devi esser fiera di quella bambina carica di speranza e vitalità.. H-hai..fatto un ottimo lavoro.
Stringendomi le labbra cerco invano di trattenere le lacrime che vengono eliminate dai suoi pollici.
Pablo:*sorridendo* E ora perché piangi amore mio?
Marz: E-era…la frase che volevo sentirmi dire da te quando…ho messo tua figlia al mondo..
Io al contrario non tende a sciogliere il sorriso e con una carezza sulla testa poggia le sue labbra sulla mia fronte , socchiudendo entrambi gli occhi d’istinto. Mi godo in silenzio il suo dolce atto sentendo le sue labbra sfiorarmi la fronte quando apre bocca per parlare.
Pablo: Da oggi in poi sentirai tutto ciò che hai sempre desiderato. A partire da questo..
Abbasso il capo arrivando a sentire le sue labbra ora sfiorare il mio orecchio.
Pablo: Ti Amo..
Riesce a farmi scappare una piccola risata col quale pongo fine allo scorrimento delle lacrime , eliminate del tutto dalle mani di Pablo.
Marz: Ti amo anche io..
Xx: Pap..Pablo?
Riportiamo entrambi lo sguardo alla soglia della porta dove troviamo Abby fissarci con un lieve affanno sicuramente creato dall’avanti e dietro che sta facendo da stamattina in questa casa con la voglia di rendersi utile nel suo primo trasloco con la propria famiglia. Scoprire che lo stava per chiamare “Papà” porto a dimostrare un espressione sorpresa ma no delusa. Anzi il contrario . Come vorrei che lo chiamasse in quel modo senza quel pizzico di imbarazzo. E’ suo padre e deve iniziarsi a sentirsi a suo agio come quando parlava col Preside Bustamante di un tempo. Da quando ha scoperto di avere con lui del legami di sangue molto stretti è cambiata di poco . Indugia sulle frasi pronunciate e posso coglierne la difficoltà di rivolger parola alla persona che un tempo l’ha rifiutata , ma penso anche che ritenga più grave il mio comportamento che il suo. Come darle torto? E’ stata mentita dalla persona che riteneva la più cara e unica al mondo , la persona che l’ha cresciuta con amore e passato l’intera vita al suo fianco..Sua madre.
Pablo: Abby!
Abby; Uhm…v-vi ho disturbati..S-scusate.
Arrossendo per la posizione con la quale ci ha colti abbassa il capo pronta a levare il disturbo e solo accorgendomi di stare tra le sue braccia soli in questa stanza ci allontaniamo contemporaneamente con un filo di imbarazzo. Non voglio sapere a cosa stava pensando !
Pablo: No no..rimani pure. Non stavamo facendo niente di che.*accennando una risata* Cosa volevi dirmi?
Abby: Ah…bhè gli operai hanno montato tutto sul camion , manchiamo solo noi che dobbiamo portare gli scatoli piccoli nelle auto.*fissando la sua stanza* M-ma penso che ci sia qualche altra cosa da fare qui dentro.
Marz: Cavolo , sono stata avvolta dai pensieri! Perdonami.
Mi abbasso sulle ginocchia mettendo le ultime cose nello scatolone nel quale dovevo mettere il resto dei suoi oggetti , uniche cose che mancano all’appello.
Lei al contrario continua a non rivolgermi parola ma basta scontrare quei suoi occhi azzurri che non esprimono nessun tipo di emozione per farmi sentire a disagio.
Pablo: Aspetta ti aiuto.
Con la sua altezza riesce a staccare la bacheca con le immagini che dovremmo staccare con delicatezza ma in questo momento avanza Abby .
Abby. Fa attenzione! Ci penso io almeno a questo.
Con un pizzico di ansia stacca con estrema cautela proprio quel disegno davanti ai nostri occhi , portandoselo stretto al petto come quando aveva 6 anni.
Pablo: E’…un bellissimo disegno , lo sai?
Lei alza il capo facendo scontrare i loro magnifici occhi azzurri per un bel paio di secondi sino a quando proferisce parola.
Abby: L’hai..visto vero?
Lui annuisce non sciogliendo quel tenero sorriso sulle labbra.
Pablo: E’ un capolavoro , te l’hanno mai detto?
Lei si morde la labbra delicatamente portando per un istante lo sguardo su di me , ancora china sulle ginocchia , concentrata a fissare i due scambiarsi una conversazione amichevole e calma.
Abby: S-si..tante di quelle volte che ho perso il conto.
Abbasso il capo socchiudendo gli occhi mentre abbozzo segretamente un sorriso. Ovviamente era riferita a me che ogni sera prima della ninna nanna ci soffermavamo a fissarlo riempiendola di complimenti immensi che la facevano sentire unica e straordinariamente portata per il disegno. Quel pezzo di carta è ancora tutt’oggi importante per lei.
Abby: Bene..
Scioglie il silenzio imbarazzante creatosi attorno.
Abby; Do una mano qui sopra così possiamo caricare queste scatoloni in auto .*sforzando un sorriso*
Pablo: Trovo che sia un ottima decisione. Infondo Marizza ha proprio bisogno di un po’ d’aiuto mentre io inizio a portare le prime cose. Che ne dite per voi va bene?
Dilato sorpresa le pupille incredula persino di star assistendo al suo piano organizzato coi fiocchi.
Dopo tanto tempo trascorrerò del tempo con mia figlia e lui mi sta dando questa occasione che coglierò al volo seppur debba rompere il ghiaccio tra noi. Lei annuisce cercando di velare il suo disagio con un lieve sorriso.
Pablo: Bene. A più tardi allora.
Lui si avvicina a me chinandosi , dato che sono ancora abbassata sulle ginocchia a metter altri oggetti nelle scatole , per poggiare le sue labbra sulle mie. Dopo questo bacio a stampo dolce da far socchiudere gli occhi cadendo nell’estasi si allontana strofinando per ultima cosa i capelli di Abby che inizia a lamentarsi ridendo contemporaneamente.
Pablo: Fate le brave. *ridendo* A dopo!
E caricandosi tra le braccia un grande scatolo colmo di cose scende al piano inferiore rimanendo così con Abby che lentamente si avvicina a me infilando altri oggetti nello scatolo dinanzi a me.
Marz: A-allora…come stai?
Oso domandargli cercando di dimostrare la calma possibile all’esterno. Dento è un vero caos di emozioni al pensiero che sto avendo un dialogo con lei dopo una settimana da incubo.
Abby: Io sto bene..Non so tu.
Sollevo quel po’ le sopracciglia rimanendo sorpresa alla sua affermazione ne fredda ne vivace.
E’ impassibile in questo momento e conoscendola sin da piccola posso cogliere che anche dietro il suo sguardo si nasconde un mix di emozioni strane. Sicuramente anche il suo cuore starà sbattendo violentemente contro la povera gabbia toracica , regolando il battito con profondi respiri rasserenandomi.
Marz: Lo so che dovrei visitarmi.
Pongo l’ultimo oggetto nello scatolo colmo sino al bordo alzando poi lo sguardo verso Abby che ora ha i suoi occhi azzurri su di me.
Abby: Non stai bene da un sacco di tempo. Non uscirtene con la storia della neve. Morire quasi assiderata non ti provoca certamente nausee o capogiri.
Stringo le labbra cercando di trovare qualche scusa plausibile .
Abby: So a cosa stai pensando. Qualunque cosa mi dirai non me la berrò sappilo. Tu sai alla perfezione cosa ti sta succedendo e anche questa volta non vuoi dirmelo.
Marz: E’ solo stress Abby. Credi che non stia subendo questo drastico cambiamento?
Mi alzo seguita da lei che continua a fissarmi con uno sguardo rimproveratore.
Marz: La relazione tra noi si è frantumata , insieme ai nostri dialoghi e continui abbracci che mi infondevano il coraggio sufficiente per affrontare il mondo a testa alta.
Abby:*distogliendo lo sguardo* Non è colpa mia di tutto ciò..
Marz. Lo so che è unicamente colpa mia Abby..Non sto dicendo il contrario. Ma cerca di immedesimarti in me . Non sto nascondendo niente questa volta ..nessuna malattia rara . Fidati di me per ..la seconda volta vedrai che questa volta non ti deluderò.
Lei invece di ricambiare quel dolce sorriso formato sul viso con immenso sforzo continua a tener il viso volto dalla parte opposta. La sua espressione facciale è nascosta dai suoi capelli spaparanzati da una parte e l’altra e ciò che mi porta a sapere il suo stato è sentire un suo lungo sospiro colmo di frustrazione.
Abby: Cerca di riprenderti.. Sei abbastanza forte da sopravvivere anche senza me , ora che soprattutto hai Pablo al tuo fianco.
Si china per afferrare uno scatolo pieno alzandosi pronta ad andarsene ma la mia voce la blocca sotto la soglia di questa stanza che è stata sua per quasi 5 mesi lunghi.
Marz: Puoi chiamarlo “papà” quante volte lo desideri. Non mi ferisce e soprattutto non dare peso alla mia presenza.. Fai ciò che ti ho sempre insegnato.. Segui il tuo cuore e fai ciò che senti di fare. Sempre.
E mordendomi le labbra per il dolore interiore mi chino prendendo un altro scatolo sorpassandola poco dopo , lasciandola solo a pensare alla mia frase. Crede che non mi sia accorta del suo irrigidimento quando parla a suo padre in mia presenza? La conosco come il palmo della mia mano e sono anche a conoscenza che lei non riesce a dimenticare tutti i torti subiti da parte mia per 15 lunghi anni .
Con un lungo sospiro scaccio la tensione cresciuta poc’anzi raggiungendo finalmente il salotto di questa casa che tra poco racchiuderà solo immensi ricordi . Sia brutti che belli. Abbozzo un sorriso nostalgico pensando a quel giorno in cui ho varcato per la prima volta quella porta d’ingresso e rivolto parola a Mia dopo immensi e lunghi anni che a me sono parsi un eternità.
Xx: Stai pensando alla stessa cosa è vero?
Mi volgo continuandole a sorridere serenamente.
Marz: Mia..
Mia: *sospirando leggermente*Quante ne abbiamo passate insieme eh ? Penso che dopo il tuo trasferimento dovrò godermi minimo una settimana piena alla spa con delle meravigliose mano fatate che mi rilassano i muscoli tesi con dei lunghi massaggi.
Con aria sognante si avvicina a me posando il suo braccio sulla mia spalla fissando un punto a caso come se realmente stesse organizzando tutto nei minimi particolari le sue azioni future.
Marz: Penso che dopo tutto quel tempo passato insieme pretendo anche io staccare la spina da te mia cara decerebrata.*accennando una risata*
Mia: Awn..*ridendo*.. Sai che mi mancherai pazza?
Marz. Nah..*ridendo* Pazza è il soprannome che mi ha dato Pablo.. Il tuo è un altro , su dillo senza problemi.
Mia: *ridendo* Camionista?
Marz: Ahh..*sorridendo* Questo si che è musica per le mie orecchie. Vieni qua cara decerebrata , fatti abbracciare un'altra volta.
Aprendo le braccia mi lascio andare ad un lungo abbraccio durante il quale la sento succhiare continuamente col naso , scommetto tutto che mi stia bagnando la maglia con lacrime sporche di mascara.
Marz: Cerca di non sforzare il tuo ultimo neurone sopravvissuto tra tutti quei capelli con questo pianto.
Rido sdrammatizzando il nostro saluto.
Mia: Non è un addio vero?
Lentamente sciogliamo l’abbraccio fissando poi con un sorriso divertito sulle labbra le sue guance rigate, come optato dal mascara .
Marz: E cerca di non piangere più. *ridendo* Varrà dire passare più tempo alla spa per togliere poi quelle borse sotto gli occhi.
Mia:*accennando una risata* Ah Bhè..ne varrà la pena non trovi?
Marz: *sorridendo* Ogni scusa è buona per staccare la spina dal lavoro , furba!
Ci lasciamo andare ad una grassa risata eliminando così qualunque emozione che ci induca a versare ulteriori lacrime.
Marz:*sorridendo dolcemente* E’ un saluto non un addio , quindi non ne vale proprio la pena farsi arrossare gli occhi in questo momento di gioia. Sto ..per avere ciò che ho sempre desiderato. Un uomo che mi ama , una figlia stupenda e una casa nella quale passare nuove emozionanti avventure con la famiglia per intero.
Mia: Ho sempre pregato che un giorno tu avresti ricevuto tutto ciò che desideravi sempre e ora eccoti qua..
Mi prende le mani fissando tutto il mio corpo soffermandosi poi a studiare la mia espressione gioiosa e felice stampata in viso.
Mia: Sprizzi gioia da tutti i porri.. E vedrai che anche quel piccolo particolare si risolverà a breve.
Sorridendomi premurosamente cerca di incoraggiarmi a perseverare anche per quanto riguarda Abby.
Marz: L’unica cosa che mi rasserena è ..che verrà a vivere con noi..con la sua famiglia. Questo è l’importante.
Mia:*Accarezzandomi il viso* Vedrai che tutto si aggiusterà ..come hai sempre sognato vero?
Annuisco lentamente apprezzando le sue parole che mi infondo coraggio e pazienza.
Marz: Certo..
Concludo la nostra conversazione amichevole con un ampio sorriso sollevando poi con sforzo questo scatolone.
Marz: Ora devo proprio caricare questo bisonte nella mia aiuto prima che torni Pablo con la sua. *sforzando un sorriso* Peeermesso..
E ridendo si fa da parte lasciandola sbrigare le ultime faccende da sola mentre io raggiungo l’ingresso lasciato aperto. Proprio sul punto di varcare la porta di colpo la mia pancia viene pervada da forti grampi che mi costringono a mollare il peso che ho tra le mani per portarmele su di essa.
Lo scatolo che cade a terra, e riverso sul pavimento alcuni oggetti intatti , provoca un rumore forte che richiama l’attenzione di Mia da lontano.
Mia:*l’eco della voce* Tutto ok Marizza?
Respiro con affanno poggiandomi addolorata alla parete dell’ingresso decidendo però di tener nascosto questo malore a Mia per non preoccuparla inutilmente.
Marz: T-t-tutto….ok! Sto bene!
Dopo aver deglutito l’ho tranquillizzata alzando la voce quel po’ che basta per farla arrivare alle sue orecchie ritornando poi a capire questo improvviso malore . Stringo con dolore i denti e occhi sopportando in silenzio altre innumerevoli fitte alla pancia quasi contorcendomi su me stessa sino a quando di colpo svaniscono del tutto . Mi lascio cadere sulle ginocchia completamente affannata per aver trattenuto il fiato durante le fitte fissando un punto a caso completamente confusa. E ora che mi succede?
Xx: Mamma…? Che succede?
Alza di scatto il viso leggermente impelato di sudore freddo rivolgendogli uno sguardo terrorizzato.
Abby: Che..ci fai a terra? Stai bene?
Lascia lo scatolo che aveva tra le mani a terra delicatamente avvicinandosi con un velo di preoccupazione sul viso a me.
Marz: S-si..certamente.
Rispondo alla sua domanda mentendo e soprattutto stampandomi sul viso un sorriso sforzato.
Marz: Sono inciampata..Guarda mi è persino caduto lo scatolo tra le mani.
Con quel particolare riesco a creare una storia credibile che subito attira la sua attenzione nel momento che , con sforzo , mi stavo dando da fare per rimettere apposto tutto.
Marz: Che macello.*sforzando una risata* Me no male che non si è rotto tutto.
Abby: Lascia stare.. Ci penso io .
Con un tono più docile mi invita a mettermi da parte raccogliendo come ha detto gli oggetti fuoriusciti .
Abby: Ecco qua fatto.
Si alza lentamente porgendomi infine la mano.
Marz: C-che..?
Confusa da questo suo cambio di atteggiamento mi offre il suo aiuto .
Abby: Su dai..ti aiuto no?
Rimanendo leggermente esterrefatta da questa situazione accetto indugiando per brevi istanti la sua offerta alzandomi poco dopo . Rialzarmi da terra mi spaventava per l’unico fatto di subire altre fitte che fortunatamente sono cessate poco prima l’arrivo di Abby
Marz: G-grazie...
Xx: Sono tornato!
Un colpo di clacson echeggia per l’intero quartiere e voltandoci entrambi verso l’esterno , visibile grazie alla porta d’ingresso lasciata aperta , vediamo Pablo scendere dall’auto e venirci incontro con un sorriso stampato sul viso.
Pablo: Prontissime?
Abbozziamo all’unisono un dolce sorriso , entrambe entusiaste di andare a vivere tutti insieme in una nuova casa dove a circondare le pareti questa volta saranno le nostre foto .. Chissà anche di un futuro matrimonio. Metto tutti i dolori e le preoccupazioni da parte e cerco di godermi appieno quest’altro importante cambiamento della mia vita. Come la celebre frase di un film antico dice “Domani è un altro giorno..e si vedrà.”
Abby/Marz: Pronte!

1 settimana dopo

Xx: E quindi mi stai dicendo che tu ed Abby avete parlato più del dovuto?
Marz: *roteando gli occhi* Si Mia , quante volte te lo devo raccontare?
La sento ridere in continuazione per l’incredulità facendo svolazzare a destra e manca la borsa dello shopping mentre passeggiamo lungo il centro commerciale.
Mia: E’ fantastico Marizza non trovi??
Marz: Certo che si..Non sai come mi sono sentita felice. *sorridendo* Per non parlare dell’altra sera. Pablo ha comprato cibo cinese e abbiamo cenato insieme in cucina trascorrendo così il tempo a mangiare , ridere e scherzare. Come una vera famiglia capisci?
Al ricordo di quell’evento raro per i miei occhi accenno sempre più un sorriso a pieni denti sentendomi viva come non mai. Quasi saltello lungo il cammino tra negozi per troppa l’euforia sentendo Mia alle mie spalle ridere con moderazione.
Mia. Marizza sicuro di non averti fatto qualche goccino di vino prima di uscire?*ridendo* Ti vedo un po’ brilla in verità. Per non parlare di quelle guance rosse .
Mi fermo voltandomi verso lei attendendo che mi raggiunga mentre do l’ultimo morso al mega panino comprato poc’anzi.
Marz: Ah..sarà il contrasto tra il freddo dell’esterno e il caldo dell’interno. Mm..*pulendomi la bocca*..ma questo panino era BUONISSIMO!*sorridendo*
Mia:*schifata* Te lo sei ingurgitato alla velocità della luce per di più alle 10 del mattino. Mi hai disgustata sappilo.
Roteo gli occhi affiancandola per incamminarci verso la prima panchina vuota della piazza riposo del centro commerciale.
Marz: Oh quante storie. Solo perché avevo una voglia improvvisa? *ridendo* Non la fare lunga . Ogni volta mi fai scoppiare un emicrania !
Mia ; *sospirando* A preposito poi che ti sei presa per quei capogiri?
Marz: Quali capogiri?
Maschero la realtà della situazione con un sorriso tranquillo in viso.
Mia: Come quali? Quelli dell’altro giorno Marizza , non credere che non mi sia accorta del tuo malore.
Marz: Non so di che cosa stai parlando Mia.
Continuo invano di farle credere che era solo un frutto della sua immaginazione ma dopo anni e anni dovrei conoscerla benissimo. Non si arrenderà sino a quando racconterò cosa sto avendo da sin troppi giorni.
Mia: Ti conosco Marizza. Domenica ti ho visto che cercavi di dileguarti dalla tavola per andare in bagno chissà a fare cosa! Non credere che sia stupida e che non mi accorgi del tuo biancore del viso! Marizza dimmi cosa stai avendo magari io ti posso aiut..
Marz: Sono andata a vomitare ok?
Sbotto all’improvviso tutta la tensione che mi stava incredibilmente premendo contro a causa delle sue infinite domande e continua parlantina.
Marz: C-come..adesso.
Con un espressione turbata mi porto la mano sulla bocca correndo subito verso il primo bagno pubblico più vicino sentendo quella strana sensazione di vomito partirmi dallo stomaco e arrivarmi dritto alla bocca dalla quale rigetto , nel bagno , tutto il panino mangiato con sin troppa voglia poc’anzi .
Mia: MArizza dove sei? Marizza rispondimi!
I miei continui coniati di vomito richiamano la sua attenzione trovandomela così nella cabina di questo bagno a sorreggermi i capelli onde evitare di sporcarsi col vomito. Sfinita e debole mi accascio sul pavimento con un lieve affanno facendo scaricare a Mia che cerca invano di sollevarmi.
Mia: Dio mio Marizza , sei pesantissima. Su sollevati da terra . E’ così sudicio!
Con una voce stridula e schifata mi solleva con sforzo da terra continuando a sorreggere le innumerevoli buste che comunque non ha mollato sulla panchina.
Mia: Hey ci sei! Dammi un segnale Marizza. Devo chiamare qualcuno? L’ambulanza?
Sentire queste cose mi inducono a reagire avvicinandomi con le mie forze e senza il suo aiuto al lavandino per sciacquarmi la bocca e passarmi la mano bagnata sul collo caldo socchiudendo gli occhi per la goduria.
Marz: Un..a-attimo soltanto.
Mi riprendo lentamente rinfrescandomi il viso con l’acqua fredda sotto lo sguardo preoccupato di Mia.
Mia: Marizza…devi dirmi qualcosa?
Scaccio un sonoro sospiro poggiando le mani bagnate sul bordo del lavandino fissando il suo riflesso allo specchio.
Marz: Ho…un ritardo.
Vedo immediatamente i suoi occhi blu dilatarsi sempre più poggiando poi finalmente le buste degli acquisti a terra per afferrarmi delicatamente le braccia e voltarmi dalla sua parte.
Mia: Oh mio Dio Marizza..
Accenna man mano un sorriso incredulo guardandomi con quei suoi occhi lucidi dalla commozione.
Mia: T-tu….tu sei incinta…?
Mi porto la mano mezza asciutta sul viso cercando di sistemare le cose nella testa.
Marz: Dammi un attimo Mia.. Sono così confusa..
Mia: Ma confusa di cosa Marizza? Ora si spiega tutto il tuo malore! *sorridendo* E’ come 15 anni fa ricordi?
Il pensiero che quel momento simile sta giungendo nuovamente mi terrorizza e mi induce a chiudermi in me stessa .
Marz: Non dire stupidaggini. Non sono incinta!
Rifiuto la realtà recuperando le mie cose per uscire da questo sudicio posto puzzolente aspirando a pieni polmoni l’aria pulita del centro commerciale che continua a pullulare di gente che fa avanti a dietro chiacchierando creando così solo un terribile ronzio di voci . Senza aspettare Mia inizio ad avanzare senza nessuna meta ben precisa in testa tra la gente a zig-zag sentendo il mio nome esser pronunciato da Mia.
Mia: Aspetta Marizza! Dove vai? Marizza!
Un capogiro improvviso mi costringe e rallentare la mia camminata spedita e automaticamente farmi raggiungere da Mia che mi volta di colpo. Basta questa azione per farmi vedere del tutto la realtà distorta tanto da sentirmi cedere le gambe.
Mia: Marizza!
Al volo mi tiene stretta tra le braccia impedendomi di cadere a terra per lo scombussolamento che ho in testa.
Mia: Marizza chiudi gli occhi e cerca di rilassarti qui seduta . Passerà subito , so come ti senti . Tranquilla.
Mi lascio guidare da lei e dalla sua voce premurosa sentendo poi il mio corpo tastare quel che sembra una panchina di legno. Poggio la schiena su di essa seguendo i suoi consigli. Con occhi socchiusi respiro a fondo nella speranza di recuperare la capacità di pensare con la testa al quando scombussolata.
Mia: Hey..bevi un po’ questa. Ti farà bene.
Sollevando di poco le palpebre mi accerto che la distorsione delle figure sia cessata e aprendo del tutto gli occhi debolmente fisso la bottiglietta d’acqua che ora ho tra le mani.
Marz: G-g-grazie..
Non trovandomi nella situazione per ribattere le sue attenzioni accetto la sua offerta riuscendo a buttare giù lungo l’esofago sole poche gocce d’acqua.
Mia: Brava.. Tu Marizza mi farai uscire prima o poi i capelli bianchi. Come ti è saltato in mente a scappare in quel modo? Se ti perdevo di vista chissà in quale posto eri privi di sensi a terra!
Subisco il suo rimprovero in silenzio sino a quando dopo aver trascorso i secondi ad ascoltarla mordendomi il labbro prendo parola.
Marz: H-ho…paura..
Finalmente freno la sua parlantina e sedendosi al mio fianco mi fissa con un espressione interrogativa in viso.
Mia: D-di…cosa..?
Marz: E’ da un sacco di tempo ..E’ da Bariloce che avevo qualche dubbio avendo fatto di nuovo l’amore con Pablo un mese e mezzo fa. Grampi alla pancia , febbre , nausee e voglie improvvise.. tutti i miei malori mi hanno condotto a pensare a quel che ritengo tutt’oggi un incubo.
Mia : M-marizza…ma non lo è …
Marz: Tu non sai come ti sento.
Distolgo lo sguardo portandomi poi le mani sulle tempie.
Mia: E’..una cosa grandiosa invece. P-potrai..recuperare l’affetto mancato a quel tempo da Pablo , ora maturo e pronto a cogliere sotto la sua ala anche questa creatura che sta crescendo in te.
Con un tono dolce di voce mi parla posando poi delicatamente la mano sulla mia pancia coperta da un soffice maglione di lana.
Scosto le mani dal mio viso rivolgendogli uno sguardo sofferente.
Marz: E…se Pablo..
Il pensiero che la scena possa risuccedere mi terrorizza e forma un groppo alla gola che mi impedisce di proseguire la frase . Ma lei riesce sempre a tradurle.
Mia: Non pensarlo neanche Marizza. Pablo ora è grande e penso che abbia sofferto anche lui un mondo come te per aver commesso quell’enorme sbaglio . Non riaccadrà …non si comporterà con Abby.
Marz: A-abby..
Mia: Si! Vedi il lato positivo! Se davvero sei incinta sarà la volta buona per riappacificarti con Abby una volta del tutto!
Sorride speranzosa mentre io chino il viso sul quale c’è un espressione rabbuiata.
Marz: S-secondo me..soffrirà invece.
Mia: E ..perchè?
La confusione sgretola lentamente l’ampio sorriso creatosi poc’anzi.
Marz: Pensi che sia bello vedere poi il padre coccolare , crescere , voler bene quest’altro figlio e non lei?
Soffrirà certamente … e non voglio infliggergli tale pena.
Mia: Marizza..cosa intendi fare?
La sua voce tremola per il terrore di udire quelle frasi e organizzando le cose in testa anticipo le sue mosse.
Marz: Levatelo dalla testa ! Non abortirò mai capito!?
Mia:*portandosi la mano al petto* Ah..non sai che sollievo!
Prende un bel respiro , riprendendosi dalla straziante attesa mentre io la guardo in cagnesco.
Marz: Quanto sei idiota!
Mia: Allora cosa intendevi dire Marizza!? Fatti capire davvero!
Marz: *alzandomi* Dico solo che devo esser certa del ..mio stato.
Dopo 15 anni mi fa strano pensare che di nuovo in me sta crescendo un altro frutto del nostro folle amore.
Mia: Stai per ricommettere gli stessi sbagli! *alzandosi* Marizza fidati di Pablo e insieme affrontate questa nuova esperienza. Sai..*accennando un dolce sorriso*..non c’è cosa migliore di portarsi a persona che si ama , quella persona che forse diventerà il padre del tuo secondo figlio , ad una visita. Ti infonde una gioia indescrivibile e non te lo sto dicendo perché voglio farti deprimere nei tuoi ricordi passati. Voglio solo farti capire che tenere nascosto i tuoi malori non serve a niente se non preoccupare chi ti è accanto.
Prendo un bel respiro stringendo i pugni per rispondergli con l’assoluta calma.
Marz: T-tocca..me decidere come è meglio fare. Ora sono stanca..torno a casa.
E prendendo le buste dei miei piccoli acquisti la lascio sola camminando a passo spedito all’esterno del centro commerciale raggiungendo la casa nuova con un taxi. Durante il tragitto ho spremuto le meningi al massimo nella speranza di arrivare a prendere la decisione giusta da fare. Ma nulla.. ho il terrore di mortificare in qualche modo Abby. Se fossi in lei non accetterei la situazione che si verrà a formare.
Assistere il padre coccolare il mio secondo figlio e no lei , vedere quel bambino crescere con entrambi i genitori cosa che lei desiderava a morte le farebbe solo un male interiore atroce.
Devo esserne certa prima , onde evitare di creare caos e false speranza in ognuno di noi inutilmente.
Ho deciso..passerò la visita da sola..come feci 15 anni fa.
Marz: Sono a casa.
Il malore subitomi anche quest’oggi non mi rende molto attiva e con un tono debole di voce annuncio il mio arrivo chiudendo contemporaneamente la porta di questa graziosa villetta a due piani che ci siamo trovati per tutte e tre. Ma non ricevo risposta e solo ricordandomi di non trovare in casa ne Mia ne Manuel avanzo nella nuova casa sola. Pablo ed Abby sono entrambi a scuola. Lui a svolgere il lavoro del preside lei a seguire le lezioni come tutto il resto degli adolescenti. Sfinita mi butto sul divano nuovo di zecca aspirando comunque il profumo di Pablo. Abbozzo un dolce sorriso pensando a ieri sera che abbiamo quasi ceduto alle tentazioni qui sul divano. Ci mancava davvero poco a toglierci gli abiti da dosso se non fosse stato per l’arrivo di Abby . Rido da sola in modo moderato ripensando alla sua espressione totalmente imbarazzata per averci colti in fragrante. Non c’è cosa peggiore di sgamare i propri genitori amoreggiare.
Pablo non sapeva più dove mettere la faccia e tutti imbarazzati abbiamo deciso di dimenticare quella scena.
Fisso il soffitto continuando a sorridere dolcemente portandomi poi d’istinto la mano sulla pancia.
E se davvero qui dentro sta crescendo il secondo frutto del suo sangue? L’idea non mi dispiace in realtà.
Ci sono ,come in tutto, delle parti positive e sia negative. Il pensiero che possa godermi delle attenzioni premurose di Pablo mi danno la forza necessaria per afferrare il cellullare e comporre il numero dell’ospedale . Mi basta un solo click per avviare la chiamata e prenotare una visita ginecologica.
Il pensiero di sentirmi più amata che mai e bearmi le carezze proibite anni fa sulla mia pancia rotonda, quello di sentire parole dolci fuoriuscire dalla sua bocca , tranquillizzare il feto ribelle che scalcia , incoraggiare me di sopportare ancora un altro po’ sino a sentire la sua bocca lasciarmi un buon bacio sussurrandomi , come sottofondo un pianto da neonato, un “Ottimo lavoro amore mio”.
Tutto mi fa sorridere a pieni denti capendo che questo ennesimo cambiamento è una sorta di regalo.
Regalo fattomi dalla fortuna per aver sopportato duramente e con orgoglio la sfortuna e i brutti momenti.
La ruota della fortuna finalmente ha girato e ora tocca me esser felice e come ha detto Mia..recuperare tutto ciò che non mi sono goduta anni fa : una gravidanza insieme alla mia famiglia.
Xx: Buongiorno . Ospedale San George. Cosa desidera?
Umidendomi velocemente le labbra e deglutendo apro bocca prenotando la visita che eliminerà tutti i dubbi che dominano nella mia mente anche se sono certa al 90% di esserlo. Solo una gravidanza mi spiega tutti i malori avuti durante le 3 ultime settimane.
Marz: Vorrei prenotare una visita ginecologica a pagamento , quindi il più presto possibile .
Xx: Certamente. Domani mattina alle 9 e mezza va bene?
Marz: benissimo..*sforzando un sorriso*
Xx: Perfetto. Mi manca solo il nome e cognome.
Marz: Marizza Pia Andrade.
Si… è la cosa giusta quella che sto facendo.
Non voglio illudere nessuno e soprattutto…non voglio fantasticare su qualcosa di inesistente a lungo.
L’idea di non esserlo mi deprime ma cercherò con forza di continuare a vivere la mia classica vita.

****

Xx: Sicura di dover proprio andare?
Marz: Sicurissima.
Con il bacino poggiato per metà sulla scrivania mi continua a tener stretta a se rafforzando la presa delle sue braccia attorno alla mia vita.
Marz: *ridendo* Su Pablo la porta della presidenza è aperta , ci potrebbero vedere.
Picchietto le mani sul suo petto coperto da giacca a cravatta che rende la sua bellezza ai miei occhi estremamente eccitante.
Pablo: E se la chiudiamo e ci divertiamo un po’ a metter sotto sopra questa stanza come tempo fa?
Cerco di soffocare una risata mettendo però in risalto un sorriso malizioso mentre le sue mani iniziano a perlustrare la mia schiena già mezza scoperta.
Marz: Hai una capacità di sollevarmi segretamente la maglia incredibile . Te l’hanno mai detto?
Pablo:*sorridendo maliziosamente* No perché l’unica persona che la sollevo sei tu..
Posa le sue labbra sul mio collo snello lasciandomi un eccitante scia di baci che mi godo ad occhi chiusi.
Marz: Pablo..d-devo andare davvero.
Dopo aver sentito il suo caldo sospiro cadermi sul collo stacca le labbra dalla mia pelle magnetica secondo il suo punto di vista rivolgendomi quei suoi due occhioni azzurri.
Marz: E non guardarmi con quello sguardo!
Pablo:*sorridendo sotto i baffi* Quale sguardo?
Marz: *finto sorriso* Non fare il furbo. Questo sguardo da cerbiatto non mi convincerà a restare. Ho un appuntamento a cui non posso proprio mancare .*avvicinandomi al suo viso* Altrimenti avrei accontentato gli ormoni di entrambi non trovi?
Con voce suadente pronuncio quel messaggio subliminale malizioso mordendogli in modo provocatorio il labbro inferiore coi denti trattenendo le risate nel momento che mi allontano lasciandolo con un espressione da pesce lesso in viso e soprattutto con l’amaro in bocca.
Pablo: Tu sei malvagia. Sappilo!
Rido di gusto affiancandomi a piccoli passi alla porta d’uscita fissandolo con una luce strana negli occhi.
Marz: Mi mancherai .
Pablo: Pensami e cerca di non stancarti. Ci vediamo oggi a pranzo ?
Ricordandomi che è venerdì annuisco gioiosa di avere la mia famiglia completa a casa.
Marz: Non vedo l’ora.
Pablo: Ti amo..
Marz: Aah ti amo anche io!
Correndo dalla sua parte gli lascio un lungo bacio a stampo accompagnato dai nostri ampi e luminosi sorrisi.
Marz: Ti Amo una follia!
E dopo questo lo lascio del tutto solo in presidenza correndo moderatamente verso l’esterno raggiungendo così la mia auto . Sfortunatamente ho beccato un incidente lungo la via che mi ha intrappolato nel traffico per minimo un quarto d’ora , ma almeno sono tranquilla del fatto di non esser ancora in ritardo per la visita all’ospedale. Guardo l’ora e mancano meno di 10 minuti alla mia chiamata se sono dei dottori puntuali ed eccomi finalmente qui in sala d’attesa. Mi guardo attorno e fisso delle giovani coppie chiacchierare per quanto riguarda l’arrivo del bebè che la donna porta in grembo. Assisto alle loro effusioni delicate e timide d’amore che durano brevi istanti pensando alla frase di Mia. Sembra così bello passare le visite con qualcuno al tuo fianco. Eppure perché allora sono qui da sola a differenza di tutte le altra gente che mi circonda? I propri mariti parlano a bassa voce al loro bambino nel grembo materno , accarezzandogli a tratti le pance delle loro donne amate. Sono sola con ancora la pancia piatta , sempre se lo sono per davvero, ad affrontare la mia seconda visita ginecologica. A causa della povertà non ho avuto modo di sottopormi ad altre quando avevo in grembo Abby ma adesso l’idea di sentire un altro battito cardiaco echeggiare in quello studio mi fa venire la tachicardia. Il mio cuore batte forte per l’emozione sino a quando sussulta nel momento che sento una voce familiare affannosa ripescarmi dal sovrappensiero.
Xx: Non sarai sola questa volta Marizza!...






E VAIIIIII!!!!! CHI SARA' ORA QUESTA PERSONA??? DUBBI? AVETE QUALCHE IDEA GIA' IN TESTA? BHE NON VI POSSO DIRE NIENT'ALTRO SE NON UN "CONTINUATE A SEGUIRE E LO SCOPRIRETEEEE " IL PROSSIMO CAPITOLO SARA' IL PENULTIMO E LO LEGGERETE QUASI PIANGENDO DI GIOIA (o almeno spero di recarvi quell'emozione xD ) Grazie a chi continua a seguirla e spero che dopo la vicenda del terremoto state tutti bene! Un bacione ai miei lettoriii e un bel CONTINUATE A SEGUIREEE!!
Noemi aspetto il tuo beautiful commento xD <3 ciaoo
 
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111 replies since 30/8/2016, 20:39   3267 views
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