¸´¯`°¤.¸ _`¤ Rebelde Way¤´_ ¸.¤°´¯`¸

El Privilegio De Amar, New ff !! *-*

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view post Posted on 8/9/2016, 19:35

♥ Yo no puedo dejar de sentir lo que siento… ¿entendés? No quiero soltarte. Estoy enamorado de vos. ♥

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Marizza y Pablo house
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BUONA LETTURAAAA!!! :D

CAP 6

Marizza

Qual è la mia seconda giornata peggiore della mia vita? Assolutamente questa! Cosa ho fatto di male per meritarmi questo??? Perché sto incontrando tutte le ultime persone che avrei rivoluto vedere??!
Dio cosa ho fatto??? Dimmelo ti scongiuro!! Non solo ho dovuto tenere un saldo controllo con questi tipo alle mie spalle che sta prendendo troppa confidenza con la MIA Abby , mi tocca solo trovarmi questa decerebrata che pare esser uscita da uno spot pubblicitario.
Un ondata di shampoo ai frutti mi inonda le narici cogliendone la provenienza . E come al tempo del collegio i suoi capelli sono così morbidi da smuoversi ad ogni minimo spostamento o folata d’aria.
Non so cosa ci faccia anche lei qui , cos’è per caso la nuova bidella? Nah..non penso che accettino un tipa vestita in questo modo , specialmente truccata come Marilyn Monroe . Il tempo è una cosa travolgente.
Cambi d’aspetto come se non fosse nulla. Avevo abbandonato questa citta quando tutti avevano un espressione da teneri fanciulli , ora mi trovo circondata da visi ben lineati e corpi ben formati .
Mi trovo così tanto spaesata tanto da compatire il momento in cui un pesce si trova fuori dall’acqua.
Non è il mio posto , non lo è mai stato.
Mia: Marizza..
Pronuncia nuovamente il mio nome con aria incantata , come se dinanzi a se abbia un fantasma.
Vedo automaticamente la sua mano ben curata alzarsi sicuramente per posarsi sul mio viso ma mi basta retrocedere per impedire che avvenga questo contatto . E questo gesto le fa dilatare gli occhi.
Pablo: E’ ritornata Mia..
Alle mie spalle quel tipo prende parola facendomi inalberare i nervi ancora di più. Tra poco giuro che mi giro per farlo sputare sangue a suon di pugni , quelli che doveva ricevere quel fatidico 29 Gennaio.
Marz: NON sono tornata!
Mia: Dove sei stata tutto..questo tempo?
Abby al mio fianco assiste la scena al quanto confusa rivolgendo lo sguardo a chiunque parli.
In questa segreteria governa la tensione . Troppe conoscenze , troppi ricordi , troppo dolore.
Inizio a respirare con affanno sentendo il mio cuore accelerare di secondo in secondo e questo Abby lo nota.
Abby: Dobbiamo andare!
E senza dire niente stringe il mio braccio e trascinandomi con forza finalmente mi permette di respirare l’aria esterna dove a stento mi reggo ancora in piedi.
Abby: Mamma devo prenderti l’inalatore?
Alzo la mano in segno di aspettare e dopo alcuni respiri profondi cerco di ristabilirmi da sola , non riuscendo però a tranquillizzarla.
Abby: Mamma rispondimi!
Marz: S-sto..bene.. sto bene! Ti prego andiamo in macchina..
E senza farmelo ripetere due volte ci avviciniamo alla nostra auto e mettendomi al volante ruoto la chiave solo per respirare l’aria fresca provenire dall’aria condizionata. Vedo Abby affrettarsi a salire ma vedendomi non fare retromarcia mi guarda con aria confusa.
Abby: N-non andiamo..?
Marz: No..ho bisogno di stare qui ferma , buona e in santa pace.
Continuo a fare respiri profondi placando da sola quell’improvviso attacco di panico.
Abby: Adesso come stai?
Il rumore del motore si mescola col frastuono esterno , non fastidiandoci l’udito.
Marz: M-meglio…
Abby: Ce la fai a guidare? Devo chiamare il nonno?
Marz: No no..aspetta un altro paio di minuti e poi torniamo di corsa a casa.
Apro le mie mani , sino a poco fa strette in pugno , notando come ho combinato i miei occhiali da sole.
Alcune schegge di lente si sono infilate nel palmo della mia mano ma in questo momento poco importa.
Finalmente sento il mio cuore ritornare a battere regolarmente e poggiando il capo al poggi testa dell’auto lascio andare via un lungo respiro .
Marz: Sono viva..
Accenno una risata per sdrammatizzare l’accaduto.
Marz: Ti sei spaventata?
Abby: Devo farmi l’abitudine o ti farai controllare?
Il suo sguardo è rimproveratore e la posizione che ha assunto mi fa dedurre di esser arrabbiata per la mia ostilità di non andare dai medici.
Marz: Vorresti sentirti superiore solo incrociando le braccia al petto?
Inarco il sopracciglio lasciandomi scappare un'altra risatina .
Abby: Mamma.. sono seria.*guardandomi premurosamente* Mi preoccupi..puoi avere chissà cosa!
Marz: La mia asma non è una malattia. Anzi..non ho neanche per davvero l’asma.
Mi mordo leggermente le labbra rivolgendo ora lo sguardo al volante.
Abby: Che cosa vuoi dire? Spiegati meglio.
Marz. I miei sono attacchi di panico.
Abby: E ti sembra normale averli frequenti? No mamma..non lo è!
Marz: Sono legati a dei ricordi che mi fanno soffrire.
Abby: …ricordi legati a quei due tizi?
Marz: S-si..
Abby: Sono loro i tipi che non volevi incontrare per nulla al mondo , vero?
Marz: La lista è lunga e..
Abby:*interrompendomi* Basta mentirmi mamma! Chi sono e perché ti hanno fatto soffrire?
Gli rivolgo lo sguardo , scontrando i suoi occhi dilatarsi man mano sperando di ricavarne qualche informazione.
Marz: V-vecchie conoscenze.
Abby:*inarcando il sopracciglio* Credi che mi accontenti di quest’informazione? *alzando il tono* Ti ho appena visto diventare un pezzo di ghiaccio dinanzi a quell’uomo! *indicando la struttura* L’hai trattato come se fosse un ratto nella fogna e sei scappata da quella donna che ti ha posto una semplice domanda.
Marz: ORA BASTA!!!
Faccio cadere un silenzio imbarazzante in quest’auto , dentro la quale ora echeggia solo il rumore del motore e la ventola dell’aria climatizzata .
Abby: “Sono cose che non ti interessano.” ; “Ora basta”; …..Potrei continuare all’infinito se dovrei citare tutte le tue frasi…che non fanno altro che ferirmi.
E detto questo apre velocemente lo sportello vedendola correre via .
Marz: ABBY DOVE VAI???
Ma lei non mi sente ed è già scomparsa dalla mia visuale. Sento le lacrime pizzicarmi e come sempre ecco le prime lacrime sgorgarmi il viso.
Marz: TI ODIO!!!
Sferro un pugno al volante emettendo un colpo di clacson sentendo l’odio nei confronti di Pablo crescere sempre di più.
Marz: PERCHE’???
Mi chino su me stessa poggiando la mia fronte imperlata di sudore al volante morbido , stretto con forza contemporaneamente dalle mie dita . Perché ho dovuto incontrare proprio loro, a cui devo un sacco di spiegazioni? Non avrei mai pensato di far ritorno ed è per questo motivo che non ho mai immaginato che un giorno mi sarei trovata in una tale situazione da non capirci più niente. Mille emozioni hanno attraversato contemporaneamente il mio cuore , al culmine della sopportazione.
Sono caduta nel panico più totale. Non sapevo come rispondere. Entrambi mi avevano circondato , lei davanti , lui dietro. I loro occhi erano puntati su di me troppo increduli nell’avermi visto dopo lunghi 15 anni , dopo averli abbandonati senza avergli detto un “Ciao, io parto e non so quando tornerò” .
Ma a render tutto più problematico è stata la presenza di Abby. Ero così sommersa dal terrore nel sentirla pronunciare un “mamma” . Ringrazio Dio di averla concepita con un cervello adatto a ragionar e soprattutto adatto a regger i miei piani . Nessuno deve sapere che lei è mia figlia, non deve interessare a nessuno quest’informazione privata. Non devo dare spiegazione a nessuno ne raccontare la finta tragica fine che ha fatto il famoso Weston , “ipotetico” padre di Abby.
Marz: Abby..
Quanti problemi mi sta procurando. Come gli è saltato in mente a decidere questa scuola cui a dirigerla è proprio suo padre!? Come è saltato in mente a ME di assecondare i suoi capricci ? Si! Sono solo dei stupidi capricci che però mi procureranno presto un infarto! Ma poi tra tanta gente perché proprio loro!??
Quel momento in cui Abby entrò in presidenza ho sentito le mie gambe tremare improvvisamente.
Per la prima volta i loro occhi si sono scontrati e per un momento stavo per mettermi a piangere pensando che quello è stato il loro primo incontro tra padre e figlia. Sarò anche una persona sgradevole nel tener nascosta la verità ad Abby ma devo..per il bene mio e anche per il suo bene.
Pablo non merita d’esser amato da nessuno , ne tanto meno da MIA figlia . Al massimo merita esser odiato col tutto il cuore e oggi sono soddisfatta per il modo in cui l’ho trattato e mantenuto un saldo autocontrollo. Per un secondo ho rivissuto le scene in cui gioiva per il falso all’allarme della gravidanza e per miracolo non ho afferrato la forbice ,che giaceva nel porta penne , per conficcargliela nel petto e dire “Ora muori Bastardo! “ .
Toc toc
Sobbalzo leggermente dal sedile della mia auto rivolgendo l’attenzione e lo sguardo ad una donna bionda con i capelli voluminosi bussare delicatamente al vetro del finestrino.
Marz: Mia..
Da fuori mi indica la serratura dell’auto , che si mette automaticamente dopo 5 minuti , vogliosa di riprendere il discorso appena iniziato prima.
Che cosa vuole adesso? Marizza penso che sia giunta l’ora di affrontare le ombre del tuo passato.
Spengo il motore poco dopo aver abbassato il finestrino che non emette nessun rumore , sentendo l’aria calda entrare in auto.
Marz: Cosa vuoi?
Mia: E’ questo che mi dici dopo tutto questo tempo?
Marz: Cosa vuoi che ti chieda? Cosa hai fatto di bello e quanto hai pagato per donare la tua anima al diavolo? *inarcando il sopracciglio* Invece di invecchiare tu diventi sempre più giovane.
Vedo stranamente il suo viso illuminarsi mentre accenna un sorriso smagliante.
Mia: Mi sei mancata pazza..
Sento il mio cuore sussultare. Da quanto tempo non sentivo questa frase?

Mia

Mia: Marizza..
Pronuncio nuovamente il suo nome con aria incantata , certa di averla sognata un ennesima volta.
E come in ogni amaro sogno tendo ad alzare la mano che questa volta non sgretola la sua figura ma ho davanti a me la vera Marizza che compie un passo indietro , gesto che mi fa dilatare gli occhi sentendo inevitabilmente una fitta al cuore. Cosa le ho fatto di male per non voler esser toccata da me?
Solo ora mi accorgo che poggiato alla scrivania della segretaria , assente , vi è Pablo con le braccia incrociate e il suo solito sguardo spento.
Pablo: E’ ritornata Mia..
Marz: NON sono tornata!
A catena gli risponde con un tono secco e molto freddo che mi lascia più confusa che mai.
Mia: Dove sei stata tutto..questo tempo?
Non so proprio da dove iniziare e la prima domanda che mi è passata per la testa è questa , alla quale però non risponde. Improvvisamente inizia a respirare con affanno , cosa che nota anche Pablo che si stacca dalla scrivania addrizzandosi leggermente confuso da quel che sta per avere Marizza e senza farci capire niente ne spiegarci altrettanto qualcosa questa ragazza ,che ho incontrato prima nei corrido,i la afferra e a passo veloce scompaiono insieme dalla nostra vista , lasciandomi sola con Pablo.
Abby: Dobbiamo andare!
I tacchi di Marizza rimbombano nella struttura sentendo tale eco svanire man mano.
Mia: C-che..cosa..dove..!?
Pablo: Credimi..neanche io ci sto capendo niente!
Si avvicina a me rivolgendo insieme lo sguardo alla porta che ha varcato come un fulmine la nostra cara Marizza scomparsa 15 anni fa senza dirci niente. E’ passato così tanto tempo dall’ultima volta in cui scontrai i suoi occhi. Prima sprizzavano di una luce abbaiante , che faceva cogliere a tutti di esser follemente attratta dall’amore che provava per Pablo. Ora vedo nei suoi occhi un velo pesante che mi impedisce di vedere oltre. Di una cosa sono certa , non c’è più quella luce …ma solo tenebre.
Quel tailleur gli stava d’incanto e calzava a pennello con quei suoi tacchi , che da adolescente odiava col tutto il cuore. Quella non è la Marizza che conosco o meglio..conoscevo .
La mia cara pazza ribelle non si sarebbe mai vestita in quel modo così elegante e soprattutto non ci avrebbe mai snobbato in quella maniera.
Sono passati così tanti anni che a stento l’ho riconosciuta . E’ così tanto cambiata , anche d’aspetto.
Non avrei mai pensato che il suo corpo si sarebbe ben formato nel corso del tempo e trovarmi una donna adulta e raffinata mi ha veramente sorpreso.
Pablo: Mia..Mia ci sei?
Volgo lo sguardo al mio caro e vecchio amico , col quale non ho rotto nessun tipo di rapporto.
Mia: Pablo..
Pablo: Sei scossa quanto me..lo so. Ma ora ti prego dimmi qualcosa.
Mia: C-cosa..vuoi che ti dica? Sono scioccata.. avevo perso tutte le speranza. Sai per caso cosa l’ha portata qui ?
Vedo il petto innalzarsi e poi abbassarsi sentendo un lungo ed esasperante sospiro fuoriuscito dal naso.
Pablo: Sembra che a settembre frequenterà questo collegio quella…ragazza.
Mia: Abby?
Pablo: Come fai a conoscerla? Io non l’ho mai vista..
Mia: L’ho incontrata poco fa nei corridoi. Sembra un tipo apposto anche se il suo look mi ricorda così tanto Marizza quando aveva soli 15 anni!
Mi scappa una risata troppo coinvolta dai ricordi ma lui invece di accompagnarmi si reca lentamente verso la sua presidenza.
Mia: E ora che gli prende..?
Cogliendo forse il suo problema decido di seguirlo silenziosamente vedendolo poi sedersi a peso morto sul nuovo divano in pelle sprofondando nella morbidezza.
Mia: E’ dura averla ritrovata vero?
Pablo: Giuro che tra un po’ il mio petto esplodeva..
Avanzo quel po’ che basta per sedermi al suo fianco posando la mia borsa di marca sul tavolino di vetro che divide i due divani ascoltandolo in silenzio. Quante volte abbiamo affrontato questo argomento , quante volte speravamo di rivederla , quante volte ci arrendevamo in lacrime , quante volte ci siamo consolati a vicenda? A causa di Marizza il nostro rapporto si è intensificato e più che un amica mi sento una sorella per lui. Pongo d’istinto il mio braccio attorno al suo collo attirandolo a me come ai vecchi tempi sentendo il suo capo poggiarsi delicatamente sulla mia spalla.
Mia: La ….ami ancora?
Dopo un paio di secondi mi risponde.
Pablo: No..è solo che ho sofferto così tanto per la sua partenza improvvisa e soprattutto ho lottato così a lungo per sopprimere ciò che sentivo per lei che di colpo mi ha scombussolato nuovamente la vita.
Mia: Lo so come ti senti in questo momento. E’ come se è passato di colpo un tornado.
Pablo: Di nuovo..
Mia: Di nuovo.
Pablo: Quando la smetterà ad esser così egoista? Se ne va , ritorna , mi tratta come se fossi l’essere più spregevole del mondo e si presenta con quella ragazza che sarebbe una lontana parente. Io davvero non la capirò mai.
Si addrizza mettendosi le mani in faccia sospirando nuovamente.
Mia: Lontana..parente?
Pronuncio questa parole sottovoce riflettendoci su.
“Abigail.. O meglio Abby Andrade” . Non mi da l’impressione di esser una lontana parente. Che io sappia non sa nessuno ma quel che mi confonde è il cognome. Andrade..uguale a quello di Marizza.
Più penso a lei più ci capisco meno.
Pablo: A preposito..come mai eri qua?
Cerchiamo un secondo di metter Marizza al secondo posto .
Mia: Sono venuta a versare una parte della prima retta mensile di Jared.
Annuisce col viso alzandosi con forza da questo comodo divano recandosi dietro la scrivania dove una volta seduto inizia a scavare nei suoi cassetti alla ricerca della fattura .
Seguo i suoi movimenti avvicinandomi alla scrivania senza il bisogno di sedermi . Il mio occhio cade come sempre al quadretto che in mezzo a questa confusione spicca grazie alla cornice d’argento .
La afferro , tranquilla di non ricevere rimproveri dato che tra me e lui c’è una ben alta confidenza , fissando la foto del suo matrimonio.
Mia: Oggi l’hai sentita?
Capendo a chi mi stia riferendo risponde senza pormi altre domande senza esprimere nessun tipo di emozione.
Pablo: No.
Mia. Come vanno le cose tra di voi?
Riappoggio il ritratto sulla scrivania, come stava prima, prendendo poi tra le mani la fattura fatta nel frattempo che osservavo con cura la foto mentre lui prende i soldi della retta di mio figlio.
Pablo: Come sempre.. Stiamo aspettando le carte del divorzio.
Volgendomi le spalle mette i soldi nella cassaforte dietro al quadro. Sospiro silenziosamente decisa a lasciarlo solo, oggi è stata una mattinata carica di forte emozioni.
Mia: ora vado. Non so che fine abbia fatto Jared ma se lo incontri digliene quattro!*prendendo la mia borsa*
Pablo:*fissandomi* Cosa ha fatto ?
Mia: Gli stavo dicendo che quest’anno non lo mando al vacance club E’ scappato a gambe elevate. Voglio passare una settimana al mare con tutta la famiglia, penso che l’idea non tanto gli va giù. Ah ovviamente sei compreso tu.
Gli faccio l’occhiolino accennando un sorriso a pieni denti mentre lui si lascia scappare una risata.
Pablo: Ci penserò.
Mia: Ora vado.. ci sentiamo Pablito! Ciao!
E dopo avergli lasciato un bacio sulla guancia leggermente coperta dalla barbetta esco dal collegio cercando con lo sguardo la mia auto nel parcheggio.
Mia: Perché mi dimentico sempre dove l’ho lasciata?!
Sospirando pesantemente inizio a camminare sotto il sole cocente di fine agosto passando tra le varie auto cercando con lo sguardo la mia. La mia attenzione viene catturata da una furia impossessata che si allontana da un auto lussuosa cui carrozzeria splende sotto il sole accecandomi gli occhi , dopo aver sbattuto violentemente lo sportello.
Mia: Ma quella è Abby..
Riconoscendo quel suo strano look deduco che li dentro c’è Marizza. Mi tolgo gli occhiali da sole vedendo man mano quella ragazza allontanarsi sino a mimetizzarsi tra le diverse auto .
Sento il motore dell’auto acceso senza però vederla muovere. Che cosa sarà successo?
Mi avvicino d’istinto molto lentamente a questa auto sicuramente pagata una fortuna , leggermente intimorita da un ipotetica reazione di Marizza che tiene il capo poggiato al volante.
Il sole fa aumentare le temperature e costretta a subirmi questo caldo , procurato anche dal motore dell’auto , sono indecisa sull’affrontarla o meno.
Forza Mia! E’ proprio davanti a te , ce la puoi fare. Hai bisogno di spiegazioni. Hai il dovere di capire cosa l’ha spinta a scappare 15 anni fa . Ti ha lasciato senza dirti niente , scopri il perché.
Dopo il mio monologo prendo un bel respiro alzando automaticamente la mano picchiettando delicatamente le nocche al finestrino richiamando la sua attenzione.
Leggo il suo labiale pronunciare il mio nome e dopo aver indicato la serratura lei spegne il motore , sentendo ora solo le cicali canticchiare sugli alberi , abbassando finalmente il finestrino.
Marz: Cosa vuoi?
La sua voce.. Dio quanto mi è mancata. La nostra ultima conversazione fu di un venerdì sera , quando mi cacciò al suo solito dalla stanza senza neanche avermi ringraziata per avergli retto il secchio tutto il tempo del suo malore.
Mia: E’ questo che mi dici dopo tutto questo tempo?
Marz: Cosa vuoi che ti chieda? Cosa hai fatto di bello e quanto hai pagato per donare la tua anima al diavolo? *inarcando il sopracciglio* Invece di invecchiare tu diventi sempre più giovane.
Mentre lei poggia il gomito allo sportello io mi sento rinascere accennando man mano un sorriso.
Mia: Mi sei mancata pazza..
Restando impassibile non intravedo un minimo di emozione traballare nei suoi occhi spenti.
Mia: Posso entrare?
Indico il posto accanto ad essa seguendo la direzione con lo sguardo.
Marz: Perché?
Mia: Come perché?..Voglio parlare un po’ con te! Che domande sono!?
Rivolge lo sguardo al volante e dopo brevi istanti la vedo annuire col capo. Sorridendo a pieni denti mi reco di corsa dall’altra sponda dell’auto sedendomi su questo sedile morbido .
Mia: Dio quanto è comodo!!
Saltello sul posto troppo euforica ed elettrizzata a sol pensiero che ho messo piede in questa macchina così lussuosa .
Mia: Ma questa come l’hai fatta a comprare?? Bellissima è dir poco! Non trovo le parole!
Inebriata da tale bellezza fisso con attenzione qualunque piccolo dettaglio dell’interno , in pelle beige.
Aspiro a pieni polmoni l’odore di pulito e di nuovo , sorpresa di non vedere un minimo di sporco.
Mia: Bhè avrei giurato che da grande ti saresti comprato un camion più che un auto simile..
Rido mentre lei rimanendo impassibile abbassa il finestrino dal mio lato per far passare un po’ più di aria.
Marz: Hai finito di fissarla con le stelline agli occhi ? Si è un auto lussuosa , qualche problema?
Mia: No..mi chiedevo soltanto come hai fatto a comprartela.*ridendo incredula* Mi bruciano gli occhi solo a scontrare il prezzo alle vetrine!
Marz: Sono cose che non ti riguardano.
Mia: Suvvia Marizza non parlarmi in questo modo! Sono anni che non ci vediamo e ti comporti come se fossi la diva d’Hollywood? Non è da te.
Marz: E infatti non sono la stessa di 15 anni fa. Cosa vuoi fare adesso ? Strapparti per la disperazione quei capelli che ti ritrovi? Quante tinte ti sei fatta per ottenere quel biondo così appariscente!??
Mia: Io non mi faccio tinte!! Rovina il capello !
Marz: *inarcando il sopracciglio* Ah si? Avrei giurato che te la facevi ogni mese.
Mia: Ti sbagli cara! Questo è il risultato dei colpi di sole.
Marz: E posso sapere se il sole ha bruciato l’altro neurone sopravvissuto? O anche quello è andato a fottersi?
Finalmente subisco con un sorriso le sue battute , che a quel tempo mi davano ai nervi , ma che oggi mi fanno accennare un sorriso nostalgico.
Marz: E ora che ti prende? Perché mi fissi con un espressione da ebete? Non volevi parlarmi? Cosa vuoi sapere?
Mia: Puoi rilassarti un secondo? Non hai Pablo dinanzi a te…hai me.
Marz: Credi che mi piaccia parlare con una tipa che non digerivo al collegio?
Mia: Non dire frottole. Andavamo d’accordo negli ultimi periodi. Sei scomparsa senza dir nulla! Dove sei stata fino ad adesso?
Marz: Sono stata lontana da questa città.
Mia: Ah questo l’avevo capito mia cara. Ma dove di preciso e con chi!!?
Ho atteso con ansia questo momento , il suo ritorno e ora accanto a me rimane ostile ad ogni informazione.
Si umidisce le labbra stringendosele poco dopo . E’ nervosa , lo posso dedurre dal suo sguardo che si sposta da una parte all’altra senza mai scontrare il mio che la supplica di parlare .
Marz: Ho girato per il mondo , con diverse persone. Mi sono fatta una nuova vita , mi ero stancata della vecchia.
Mia: D-di..punto e in bianco?.. Marizza sai in che condizioni hai lasciato i tuoi amici , Pablo..me?
Marz: Tu non sapevi come mi sentivo dentro. Ho preferito salvarmi che salvare voi.
Mia: Si ma almeno potevi dircelo che saresti sparita per un bel po’ di tempo? Ti davamo per morta, sai? Nessuno riusciva a ricavare qualche informazione utile per contattarti o magari raggiungerti.
Marz: Non sai quanto mi rende felice sapere questo.
Vedo le sue labbra dar vita ad un sorriso amaro .
Marz: Sono riuscita a non farmi beccare.
Mia: Ma perché? Cosa ti ha spinto a crearti una nuova vita?
Marz: Senti un po’ bellezza perché non ritorni da dove sei venuta ? Le tue domande mi stanno facendo perdere la pazienza. Ho risposto abbastanza.
Alza il capo facendo finalmente scontrare i suoi occhi di un color marrone scuro con i miei quasi blu.
Mia: Non ti..riconosco.
Marz: Bene.. dato che non mi riconosce nessuno mi chiedo il perché continuate a chiedere della vecchia Marizza. Non esiste più , ficcatevelo nella testa!
Mia: Che cosa ti è preso?
Marz: Sono passati 15 anni , tu non sai cosa ho passato in questo lungo tempo e io non so cosa hai fatto tu , anche se dai tuoi occhi deduco che te la sei spassata alla grande. Io no..se vuoi saperlo.
Mia : Si! Ho passato i momenti più belli della mia vita in questi anni ma non sono qui a farti deprimere più di quanto tu lo sai già!
Marz: Io non sono depressa! Cavolo! Voglio solo esser lasciata in pace! Ma che cavolo vi prende? Tutto di colpo pretendete di sapere tutta la mia vita?
Pronuncia queste parole con un tono isterico sbottando improvvisamente parte del rancore che residua nel suo cuore.
Mia: Tu..non ti riferisci solo a Pablo e a me. Ti riferisci anche ad Abby. L’ho vista fuoriuscire da quest’auto super incavolata.
Sorride amaramente scuotendo il viso.
Marz: Ma che bello…come mai l’ultima persona che volevo farvi vedere ora conosce tutte le mie vecchie conoscenze?
Mia: Non siamo tue vecchie conoscenze! Siamo tuoi amici!
Marz: Eravate!
Sottolinea il concetto correggendo il mio errore con un timbro di voce deciso.
Mia: Dalla tua frase deduco che la sua fuga provenga da una vostra discussione.
Marz: *freddamente* Sono problemi di famiglia. Non ti riguardano.
Mia: Famiglia eh? Mi puoi spiegare di chi è figlia?
All’improvviso vedo il suo corpo irrigidirsi e questo non fa altro che confondermi le idee.
Il silenzio cala attorno a noi e questa situazione è super imbarazzante.
Marz: E’…f-figlia di una mia lontana parente. Me ne sto prendendo cura io.
Mia: Avete lo stesso cognome . A chi la vuoi dare a bere? Ti assomiglia Marizza.
Il capo che prima era rivolgo fuori dal suo finestrino lo rivolge verso me vedendo il suo sopracciglio inarcarsi.
Marz: Che cosa stai cercando di insinuare?
Mia: Quanti anni ha?
Con non curanza continuo a porgli domanda oltrepassando il confine.
Marz: Ora basta ! Ho sentito e risposto abbastanza! Te ne puoi andare?
Tende il braccio dalla mia parte venendomi leggermente addosso per aprire lo sportello del mio lato cacciandomi chiaramente. Sto per ribattere ma il mio occhi cade su due valige predisposte sui sedili posteriori.
Mia: E quelle?
Indico con un pizzico di curiosità. Ma la mia insistenza la fa scattare di nervi.
Marz: Ah questo è troppo! Non cambi mai brutta ficcanaso che non sei altro.
Velocemente scende dall’auto raggiungendo il mio sportello che lo apre per afferrarmi il braccio e farmi scendere dall’auto con la sua infinita “delicatezza”.
Mia: Hey hey! Metti apposto le mani. Stai sfigurando il mio corpo ! Sappi che ci lavoro con questo!
Finalmente mi trovo faccia a faccia sentendo le sue mani rallentare la presa permettendomi di massaggiare il braccio leggermente sdolenzito.
Marz: Che fai guadagni soldi combattendo clandestinamente?
Inizio a ridere divertita cogliendo nella sua domanda un pizzico di curiosità.
Mia: Curiosa eh? *sorridendo furbamente* Ho esaudito il mio secondo sogno da adolescente!
Alzo il mento pronta a pronunciare con orgoglio il mio obiettivo raggiunto.
Marz: Quale quello di riacquistare il neurone perso alla nascita?
Mia:*finto sorriso* No cara! Sono diventata una modella professionista!
Pongo le mani sui fianchi mettendo il mostra tutte le mie forme perfette.
Marz: Dio…*scuotendo il viso indignata*..quante cose sono cambiate. C’è crisi a Buenos Aires eh! Per accettare una come te poi..
Mia: HEY!!
Formo un mini broncio prendendomela per la sua offesa incrociando poi le braccia al petto.
Mia: Ora mi puoi spiegare cosa ci fai con quelle valige?
Marz: Sei davvero insistente! *sbuffando* Mi lasci in pace se ti dico che devo alloggiare in un Hotel solo per una notte? Poi scompaio nuovamente dalla circolazione se tutto va secondo i miei piani!
Mi finge un sorriso mentre io la guardo con un espressione turbata.
Mia: Tutto secondo i tuoi piani..? Cosa intendi.
Marz: Non voglio che Abby frequenti questo collegio . Voglio ritornare a condurre la MIA VITA!
Indica con disgusto la struttura in lontananza.
Mia: E perché mai l’hai portata qui se eri contraria?
Stringe la mano in pugno distogliendo lo sguardo.
Marz: Mi tocca.. Ora vattene. Devo pensare e ritrovare Abby. Voglio esser lasciata sola, per favore.
Mi supplica con un tono basso segno che è arrivata allo stremo delle forze.
Mia: Si..adesso ti lascio in pace. Ma prendi questo ti prego.
Afferro velocemente un fogliettino di carta dalla borsa insieme ad una penne incidendo sulla carta bianca un indirizzo.
Mia: Tieni .*porgendoglielo* Questo è il mio indirizzo. Se cambi idea sappi che la porta di casa mia è aperta. Sarei davvero entusiasta passare un altro po’ di tempo da sola con la mia…vecchia amica.
Sorrido dolcemente tenendo sospeso il mio braccio teso vedendola indugiare.
Mia: Non ti costa niente prendere questo pezzo di carta. Non ti rende meno forte..stai tranquilla.
Marz: Idiota..
E con un sussurro prende bruscamente quel foglio stringendolo in mano.
Mia: Spero di rivederti.
Gli rivolgo un altro sorriso premuroso abbassando poi il capo dirigendomi alla mia auto.
Spero che possa cambiare idea e magari passare la notte a casa mia. Lo spero col tutto il cuore. Ho così tante altre cose da porgli , così tanti dubbi da placare , così tante cose per capire cosa nasconde e cosa l’ha spinta a trasformarsi in un pezzo di ghiaccio . Lo scoprirò ,fosse l’ultima cosa che faccio.





ALLORAAA!! ECCOCI QUA CON LA CONCLUSIONE DEL CAP 6 ! Marizza e Mia hanno avuto modo di fare di chiacchiere e a quanto pare Mia intente andare sino in fondo su cosa l'ha spinta a sparire tanti anni fa. Per quanto riguarda Pablo sembra che ha seppellito i sentimenti che provava per Marizza con un altra persona ....CHI E' QUELLA PERSONA? E' RIUSCITO DAVVERO A DIMENTICARLA E NEL SUO PICCOLO LA AMA ANCORA? La comparsa di Abby ha lasciato confusi i due amici ormai quasi fratelli , ma quest'ultima come risolverà le cose con la madre , leggermente malata di attacchi di panico? Marizza confesserà qualcos'altro?? Ma per lo più accetterà l'offerta di Mia , ovvero quella di alloggiare a casa sua per la notte?? LO SCOPRIRETE NEL PROSSIMO CAPITOLOOOOO!!! COMMENTATEEE!!
 
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Pablizza01
view post Posted on 8/9/2016, 19:56




Madooooooo abby dove sei andata?
Maez e mia hanno parlato molto ma mia non è riuscita ad avere molte risposte..anzi quasi zero
..come vorrei che capisse subito tutto mia e magari l'aiutasse..
Poi spero davvero che marz vada a casa di mia ...ma boh non lo so onestamente
Poi ci sono due dubbi che mi assillano...
PABLO MICA È SPOSATA CON PAULA?! io TI uccido roxy...SEI AVVISATA IL TI AMMAZZO,SPERO CHE STO SBAGLIANDO GIURO ALTRIMENTI MI UCCIDO
E poi....Questa parte mi ha fatto riflettere molto
"Mia: Abby?
Pablo: Come fai a conoscerla? Io non l’ho mai vista..
Mia: L’ho incontrata poco fa nei corridoi. Sembra un tipo apposto anche se il suo look mi ricorda così tanto Marizza quando aveva soli 15 anni!
Mi scappa una risata troppo coinvolta dai ricordi ma lui invece di accompagnarmi si reca lentamente verso la sua presidenza.
Mia: E ora che gli prende..?
Cogliendo forse il suo problema decido di seguirlo silenziosamente vedendolo poi sedersi a peso morto sul nuovo divano in pelle sprofondando nella morbidezza"
È come se pablo stesse riflettendo su ciò che miaha detto ossia che assomiglia a marz ecc ecc..o forse sbaglio non lo so
Comunque niente voglio il continuo subitissimooo e quindi niente CONTINUA!!!!!!! ADORO TROPPO QUESTA FF♡♡
 
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view post Posted on 9/9/2016, 17:12

♥ Yo no puedo dejar de sentir lo que siento… ¿entendés? No quiero soltarte. Estoy enamorado de vos. ♥

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BUONA LETTURAAA!!!

CAP 7

Marizza

Marz: Continueremo a discutere per ogni futile cosa?
Poggio la mia spalla ad un albero del giardino privato di questo istituto mentre Abby fissa la strada trafficata dal muretto , sul quale mi sedetti un sacco di volte alla sua età.
Abby: Se continuerai a mentirti deduco di si.
Marz: Quel che nascondo ti può far solo male.
Abby: E tu che ne sai se mi farà male o meno?
Marz: Abby ti parlo col cuore in mano. Sono tua madre e chi più di me sa cosa è meglio e cosa non è meglio per te!? Credimi lo faccio solo per il tuo bene.
Abby: Mia e Pablo cosa ti hanno fatto di così tanto spregevole per privarti di ritornare nel tuo paese.
Marz: Mia non mi fa fatto niente.
Abby: Quindi è quel signore il problema?
Si volge scendendo automaticamente dal muretto per avvicinarsi a me coprendosi dal sole con l’ombra dei rami dell’albero.
Marz: Anche se ti direi di no non mi crederesti.
Abby: Esatto. Quindi è lui.. è lui che ti ha ridotto in queste condizioni Eh??
Alza il tono leggermente accecata dall’odio.
Marz: Abby calmati . Sono state una serie di sfortunati eventi ma lui è roba passata. Sono passati 15 anni amore mio , sai quante cose ho vissuto ? Quante cose brutte..? Ho..anzi abbiamo patito la fame , abbiamo vissuto la povertà , ho dovuto compiere gesti orribili per esser quel che sono adesso .
Abby: Cosa sei mamma..cosa sei adesso ?
I suoi occhi sono puntati nei miei che tremolano per l’agitazione.
Marz: Sono una donna senza un minimo di sentimento. Il mio cuore batte solo unicamente per una persona..
Tendo il mio braccio afferrandogli dolcemente la mano.
Marz: ..per te amore mio. Sei tu la mia unica ragione di vita.
Socchiude per brevi istanti gli occhi e appena li riapre intravedo un velo di lacrime.
Abby: Mi strugge il cuore ogni volta che litighiamo.
Marz: Lo so…anche a me succede la stessa cosa. Ma ti supplico..ti scongiuro , non mettermi sotto pressione. Ti ho ripetuto un sacco di volte che quando mi sentirò pronta.. ti racconterò tutto. Va bene?
Accenno un sorriso premuroso lisciandogli la guancia morbida posandogli poi una ciocca di capelli ribelli dietro l’orecchio.
Marz: Sembri una pazza con questa capigliatura.
Finalmente le faccio scappare una risata e dopo un dolce abbraccio iniziamo di nuovo a parlare raccontandomi persino l’incontro paradossale con un ragazzo , congratulandomi per avergli sferrato una ginocchiata allo stomaco. Così si fa!

***

Marz: Com’è possibile che non avete neanche una stanza!?!?!
Sbatto violentemente i palmi sul bancone della reception dell’ultimo albero di Buenos Aires.
L’addetto arretra sulla sedia intimorito dalla mia reazione improvvisa vedendo i suoi occhi pieni di terrore.
Marz: Alla faccia della crisi! In tutta Buenos Aires è possibile che non ho trovato una stanza libera??
Addetto: Mi dispiace ma non so proprio cosa dirle.
La sua voce trema ed essere la cattiva di turno non mi piace quindi dopo respiri profondi tento a calmarmi mentre affianco ho un Abby che piegata su se stessa sta morendo di risate.
Marz. E tu che ridi pestifera?
Abby: Dio mamma faresti paura persino ad un leone!
Continua a ridere asciugandosi le lacrime dagli occhi mentre con la punta dell’occhio vedo l’addetto annuire col viso velocemente fulminato poi dal mio sguardo freddo che lo immobilizza all’istante.
Marz: Creda che mi sia divertita a girare per tutta la città? Guarda che ora si è fatta!
Gli indico l’orologio posto sulla parete di questa hall d’albergo , facendole notare che sono le 18 .
Marz: Con questa perdita di tempo è saltato il tuo tour per la città sappilo.
Abby: *addrizzandosi ridendo* Oh mai dai , mi vorresti dire che mi priveresti di questo desiderio ? Nah ti conosco bene e so che domani mattina dopo una colazione gustosa al bar più lussuoso della città mi porterai in giro.
Sorride furbamente puntando sul mio lato debole.
Sospiro non ribattendo la pura e semplice verità ritornando a contrattare con l’addetto intravedendo una gocciolina di sudore scendergli lungo la fronte.
Marz: Senta le offro un sacco di soldi . Che ne so cacci qualcuno e mi dia la stanza.
Addetto:*scioccato* Ma signora è impazzita? E’ spregevole ciò che mi ha chiesto di fare.
Abby: Mamma..! Per favore.
Porta gli occhi al cielo esasperata dalla mia insistenza.
Marz: Abby amore mio ma se non uso l’asso nella manica dove credi di andare a dormire? Sotto un ponte??
Addetto: Mi dispiace.. ma devo comunicarle che deve uscire da questo albergo prima che chiami la sicurezza.
Mi volgo nuovamente dalla sua parte guardandolo male.
Marz: Ah però ha il coraggio di sbattere me via da questo albero? Mi fa schifo!
Sputandogli sul bancone lucido prendo per mano Abby che riscoppia in una fragorosa risata , andandomene di corsa prima di esser raggiunta dalle guardie di sicurezza.
Abby: Dio mamma sei uno spasso!!
Con affanno accenno un sorriso divertita mentre metto in moto l’auto allontanandomi velocemente da questo albergo unendomi infine nella risata a piene polmoni.
Marz: *ridendo* Sto morendo! Mi mancava sputare!
Abby: Ahahahah mai vista una cosa del genere!!
Si piega su se stessa circondandosi la pancia con le braccia tirandosi appreso la cintura di sicurezza.
Continuo a ridere con moderazione , essendo al volante , e mentre attendo che esca il verde al semaforo mi metto a pensare dove andare o meno.
Abby: Quindi ora che si fa? Si torna a casa dal nonno e poi domani mattina ritorniamo?
Marz: Sei veramente testarda. Pur di visitare questa città mi costringi a sprecare il carburante.
Abby: Oh suvvia non te ne uscire con queste fesserie! Non te ne è mai importato. E poi lo metti ogni giorno, a furia di correre in quel modo e girare da una parte all’altra lo prosciughi . *ridendo*
Marz: Non ti perdi niente eh ..?!
Abby: *sorridendo furbamente* Niente di niente.. Chissà a chi assomiglio eh?
Sorrido pensando che è fatta della mia stessa pasta. Da lui ha preso solo il colore degli occhi e non so se esser fortunata o meno.
Abby: Tra poco spunterà il verde. Dove andiamo?
Infatti..dove andiamo? Mentre Abby aspetta con ansia lo scatto del semaforo il mio occhio cade sul pezzettino di carta che risiede in una fessura del cruscotto afferrandolo poco dopo.
Abby: E quello?
Confusa tende il suo collo nel momento che apro il foglio per leggere il contenuto.
Marz: Via delle Rose n° 160 .
Abby: E’ un indirizzo. Di chi?
Marz: Di …Mia.
Sento dei clacson alle nostre spalle avvisarci di camminare dato che il semaforo è diventato verde.
Passo velocemente il foglio nella mani di Abby e inserendo la marcia sfreccio via permettendo alla lunga coda di proseguire il suo cammino.
Abby: Stiamo andando li? Dalla tua amica.
Marz: Conoscente.
Abby: Sai dov’è questa via almeno?
Marz: Provo a sforzare la memoria.
Tendo la presa salda del volante svoltando tra una strada all’altre per evitare il traffico dell’ora di punta serale decisa e raggiungere la casa di Mia . Non mi tocca altra scelta. Ha messo la sua casa a disposizione e per amor di Abby sono pronta a fare quest’ennesimo sacrificio . Solo per renderla felice.
Marz: Ti va bene se passiamo la serata li? Almeno avrai l’occasione si sentire qualche storiella.
Abby:*sorpresa* Dormiremo li? Come mai questo cambio improvviso? Lei lo sa?
Marz : Hey hey frena l’entusiasmo di tutte queste domande. Si lo sa , ora accendi la radio e fammi concentrare nella ricerca.
Fa come detto e rimanendo in silenzio mi permette di svagare la mente con la musica che emette le forte casse dell’auto raggiungendo dopo vari e lunghi giri la via giusta.
Marz: Eccoci..qua.
Fisso questa enorme villa a due piani dominare l’intero viale , in cui vi è presente altre villette di dimensioni più piccole , entrambe graziose.
Abby: Cos’è..una reggia?
A bocca aperta fissa la casa di Mia che a differenza della nostra in campagna si presenta come un colosso. Parcheggio dinanzi alla villa n°160 la mia auto spegnendo il motore assieme alla radio. Ci slacciamo le cinture di sicurezza e prendendo le valige dai sedili posteriori le posiamo a terra chiudendo l’auto del tutto attivando l’allarme antifurto.
Abby: E’..spettacolare.
Fissa incantata tutta la bellezza che amane questa casa e per la prima volta non posso darle torte.
E’ strabiliante. Infondo cosa mi dovevo aspettare da una donna che soffre di mania di grandezza?
Marz: C-che ne dici ? Andiamo?
Sento il cuore tamburellare un po’ più velocemente . Ero indecisa nel presentarmi o meno sino a pochi secondi fa ma dato che il sole sta per tramontare non me la sono sentita di girare nell’aperta campagna con una ragazza in auto. Può succedere di tutto e non voglio mettere a repentaglio la sua vita solo per i miei comodi. Sono consapevole di star per metter piede nella casa , in un certo senso , del nemico pronto a tempestarmi di domande. Ma infondo..che torto mi ha fatto lei? Nessuno..mi sembra sensato trattarla differentemente da quell’individuo insulso che nella vita ha avuto anche la cattedra di preside.
Abby: Si!
Munendosi di un sorriso smagliante avanziamo insieme verso il vialetto di pietra pregiata che ci porta dritto al portone ben dettagliato prendendo un respiro profondo per dopo premere il pulsante del campanello.
Il suono che emette è gradevole e per niente fastidioso ed Abby intravedendo un pizzico di tensione mi prende la mano stringendomela premurosamente rivolgendomi un sorriso tranquillizzante .
Xx: Chi è??
Apre senza ricever risposta proprio lei , ormai una donna che sprizza bellezza anche con addosso un grembiule che copre un pigiama elegante.
Mia: Marizza!
Dilata gli occhi sorpresa nel vedermi.
Marz: H-heila…è permesso?
La mia voce tremola per la tensione e il mio cuore non cessa di tranquillizzarsi.
Mia: Hai accettato il mio invito infine.
Sorride sempre di più mettendo in mostra la sua dentatura perfetta.
Abby: Ciao..
Porta lo sguardo ad Abby che sorridendo ricorda di esser anche lei presente.
Mia: Abby! Che piacere avervi qui! Su dai entrate!!
Si scosta dalla porta d’ingresso invitandoci gentilmente ad entrare in questo atrio semicircolare in cui sono presenti dei mobili moderni messi a disposizione per i soprabiti e giacchette varie o magari ombrelli.
Dato che il cielo tenta ad assumere delle sfumature rossicce la casa è ben illuminata da lampadari che emettono una luce bianca , rendendo la casa più spaziosa.
Mia: Lasciate pure i bagagli qui davanti , poi ci sistemeremo per bene! Ah no sai che gioia provo in questo istante.
Marz: Ho accettato l’invito perché non avevo altre alternative.
Cerco di spiegargli il mio cambio improvviso d’idea , cosa che però non giunge al suo orecchio per via dell’euforia.
Mia: Su su venite! Vi mostro la casa!
Abby inizia a ridere silenziosamente fissando questa tipa quasi fare le pirolette per l’emozione.
Marz: Ora capisci perché mi stava sulle scatole?
Abby continua a ridere sollevando poi le spalle.
Abby: E’ divertente infondo!
Mia: Su dai che cosa aspettate?! Venite.
Smuovendo la mano con entusiasmo ci invita a procedere varcando così la porta d’ingresso.
Veniamo travolti dalla luce abbagliante in perfetta sintonia con le parete rivestite in pietra bianca trovandomi in una casa assai strana .

Il pavimento non è rivestito in parquet o in un semplice marmo ma al contrario da altre pietre lisce lucide altrettanto chiare , comode da calpestare.
Mia: Benvenute nella mia casa!*ridendo* L’abbiamo ristrutturata da poco!
Marz: Abbiamo..?*confusa*
Mia: Ma non avete visto ancora il meglio!
Come se non gli avessi posto niente ci invita a continuare il tour della casa con un sorriso da un orecchio all’altro.
Mia: Allora alla destra dell’ingresso , lungo questo corridoio *percorrendolo* c’è la cucina.

Mia: Qui c’è il vano cottura, *indicandolo* poi la tavola e da quella porta finestra si può uscire sul giardino. Ma non avete ancora visto il meglio. Su su seguitemi.
Camminando con euforia fa dondolare sopra e giù i suoi capelli morbidi facendomi accennare un sorriso.
Marz: Perché non calmi la tua euforia? Sembra che mi stai mostrando le tue barbie ad una bambina.
Abby: E’ spettacolare questa casa. Complimenti..*sorride mentre la continua a fissare*
Mia: Marizza… non sai come mi sento felice in questo momento!
Avvicinandosi mi prende delicatamente le mani.
Mia: E’ un sacco di tempo che non trascorriamo un solo singolo momento insieme e averti in casa mia..non ha eguagli. Come ti ho già detto..mi sei mancata un mondo . E non sai quanto ho sofferto per la tua partenza.
Ascolto queste parole pronunciate col cuore rimanendo sorpresa dinanzi a tale confessione.
Abby: Quindi eravate intime amiche?
Mi riprendo grazie alla voce di Abby e soprattutto dalla sua espressione da volpe.
Mia: *ridendo* Ora non esageriamo. Avevamo un certo feeling.
Marz:*scuoto il viso sorridendo* Pftt..Feeling. Si certo. Passavamo più tempo a sbranarci a vicenda che chiacchierare.*ridendo*
Mia: Ma non perdiamoci nei ricordi adesso! Ho altre cose da farvi vedere.
Improvvisamente ci prende per mano , con la sinistra afferra Abby ,che straniata sorride ingenuamente, mentre con la destra prende la mia lasciandomi manovrare rassegnandomi a tale tortura.
Mia: Ritornando all’ingresso si procede verso un mini salotto messo a disposizione per ammirare lo spettacolare giardino!



Ci voltiamo rimanendo a bocca aperta per la bellezza sovrannaturale della piscina .
Abby: Oh..mio dio.
Mia: *ridendo* Ti piace Abby?
Abby: La amo!*imbambolata*
Mia: Dopo vi faccio vedere il resto del giardino. Proseguendo andiamo nel soggiorno principale munito di camino e televisore.

Non sono abituata a vedere questa casa di lusso , anche se me la potrei permettere.Ma essendo legata a quella di campagna di mio padre non me la sento di raderla al suolo per costruirci una villa che esaudisce tutte le esigenze dell’abitante , quindi rimango in silenzio attendendo con ansia che il tour finisca.
Mia: Da queste scale invece si raggiuge il piano superiore dove c’è un altro salotto piccolo dal quale si può osservare il paesaggio circostante la villa da una specie di terrazza.

Mia: ..e poi c’è la zona notte con diverse camere da letto compreso quelle degli ospiti.
Xx: Mamma hai visto il mio deod..*alzando il capo* E TU CHE CI FAI QUA???
Rivolgiamo lo sguardo ad un ragazzo che si è bloccato nel mezzo delle scale , dato che non siamo saliti per andare a vedere il piano superiori ma al contrario siamo rimasti qui in salotto . Dilato le pupille confusa da ciò che ho sentito.
Marz:*sottovoce* M-mamma..?
Abby: Oh no di nuovo tu?!
Scuoto velocemente il viso vedendo uno sguardo d’intesa prender vita tra questi due ragazzi , capendoci sempre meno.
Mia: Jared dove credi di andare conciato in quel modo?
Incrocia le braccia al petto assumendo un espressione severa sul viso .
Mia: E tratta bene i nostri ospiti!
Jared: Ma se neanche li conosco! Anzi una si..quella svitata.*indicando Abby* E’ stata lei a darmi una ginocchiata nello stomaco!
Scende velocemente il resto delle scale avvicinandosi pericolosamente a mia figlia guardandola male.
Jared: Hai messo piede nella casa sbagliata.*finto sorriso* Vedi di smammare.
Marz: Hey hey!
Infastidita da questo atteggiamento scontroso intervengo tra i due prima che Abby gli sfondi un’altra ginocchiata , questa volta forse nelle parti bassi .
Marz. Vacci piano con Abby!
Jared: *guardando Mia* Ma queste due chi sono per esser piombiate in casa come se non fosse nulla?
Mia: Jared un minimo di rispetto! Tuo padre cosa ti ha insegnato!?
Marz: Mia mi vuoi spiegare un attimo le cose? *confusa al massimo* Lui è..?
Mia: *sospira accennando un sorriso* Lui è mio figlio Marizza..
Dilato le pupille troppo scioccata da questa notizia. Anche lei..ha avuto un figlio? Chi è il padre?
Xx: Sono a casa!
Una voce maschile interrompe questa sfera di tensione e di imbarazzo rivolgendo tutti lo sguardo verso l’ingresso dove rimango ancora più sconvolta nel momento che scontro il suo sguardo.
Marz: *con un filo di voce* M-manuel…
Mia: Amore mio sei tornato!!
Mia gli corre incontro buttandogli le braccia al collo per dargli infine un caloroso bacio a stampo mentre lui rimane immobile a fissarmi.
Manu: M-mar..
Mia: Si! E’ tornata! E resterà qui per questa sera!!*saltellando sul posto*
Manu: Marizza!
Inizia a sorridere a 32 denti buttando a terra la sua 24h in pelle nera per spalancare le braccia e raggiungermi velocemente per farmi sprofondare sul suo petto tenendomi stretta a se come non ha mai fatto prima .
Manu: Marizza amica mia!! QUANTO MI SEI MANCATA!!
Sento il suo abbraccio infondermi tutta la felicità che prova nel vedermi così dopo tanto tempo e per la prima volta socchiudo gli occhi rilassando i miei muscoli tesi per questa improvvisa dimostrazione d’affetto.
Lui è l’unico che mi è mancato più di tutti. Quante pazzie abbiamo commesso insieme , quanti litri di sudore abbiamo fatto fabbricare a Mia che ora è sua moglie e madre di questo ragazzo che sta assistendo la scena senza un minimo di emozione col sopracciglio alzato. Pongo lentamente le mani su questa schiena massiccia , che lo rende un vero e proprio uomo. I capelli in ordine grazie al gel , la giacca e cravatta lo rendono più elegante del solito cogliendo subito al volo che sono cambiate un sacco di cose da quando sono scomparsa. Il mio cuore batte forte . troppe emozioni , troppi incontri in un solo giorno. E a dire che non è neanche finito. Le ultime persone che avrei voluto incontrare sono qui dinanzi a me , ringraziando almeno il cielo nel non tener dinanzi l’uomo che odio col tutto il cuore , ammaccato e nero per colpa sua.
Marz: M-mi..sei mancato anche tu un mondo.
Jared: Heila! Qualcuno mi vuole spiegare cos’è tutta questa baraonda!??
Abby: Ma sei un vero e proprio cafone eh! Non vedi che si stanno riconciliando!?
I battibecchi di quei due ragazzi ci fanno accennare una risata decidendo di sciogliere questo caldo abbraccio mentre con la punta dell’occhio vedo gli occhi di Mia velarsi da lacrime di commozione.
Manu: Hey hey calma! Chi abbiamo qui?
Jared:*indicando Abby* Una pazza che si è portata questa intrusa*indicandomi* che ha fatto entrare quella folle di tua moglie.*indicandola*
Mia: Sono tua madre! Portami rispetto.
Marz: Oh ma che ribelle hai messo al mondo eh!
Accenno una risata non potendo credere a ciò che vedo e sento .
Manu: Calmiamoci un po’ tutti. Jared non trattare tua madre così. Mi ha raccontato come l’hai abbandonata oggi al collegio , è un comportamento al quanto spregevole.
Jared: *scioccato* Davvero mi stai facendo la ramanzina davanti a due estranee ?
Abby: Ragazzino se magari chiudi quella fogna che ti trovi potremo presentarci!
Jared:*avvicinandosi pericolosamente a lei* Vuoi vedere come la fogna ti manda a quel paese?
Marz. Hey tieni le distanze da Abby.
Nuovamente mi intrometto ponendo una pausa a questa strana intesa e sguardi di odio che sono nati dal nulla tra i due , che già non si possono vedere.
Manu: Oddio..non sto capendo niente. Marizza chi è questa ragazza?
Prendo un respiro profondo , decisa più che mai a tenere nascosta la vera identità . E come se Abby ha già capito tutto continua a darmi corda.
Marz: E’ una mia lontana parente.
Abby: Si. Piacere Abigail .
Tende il braccio porgendogli la mano a Manuel che dopo un attimo di titubanza l’afferra delicatamente.
Manu: Il piacere è tutto mio. Mi chiamo Manuel e sono un vecchio amico di tua..?
Marz: Zia.*sforzando un sorriso*
Manu: *poco convinto* Z-zia..Si. Bhè di Marizza.*sorridendo*
Abby: Si l’avevo capito . Wow..Marizza non pensavo che avessi tutti questi amici qui a Buenos Aires.
Mia: E io non posso crederci di riaverti di nuovo nella nostra vita.
Marz: Frena le fantasie. Sono qui solo per un breve periodo.
Riassumo il mio atteggiamento distaccato non volendo infondere false speranza in questi due che hanno bramato sino all’ultimo giorno il mio ritorno. E ora sono qui a adularmi come se fossi un angelo sceso in terra.
Mia: Nah..non ti credo.*ridendo*
Jared:*Sbuffando* Dato che mi sento fuori posto..mamma posso sapere dove sta il mio deodorante?
Abby:*sventolandosi il viso* Ora capisco dove proviene questa puzza.
D’istinto mi viene da ridere , trattenendo con sforzo le risate come d’altronde stanno facendo i suoi genitori, mentre rivolge uno sguardo truce ad Abby che sta tra le mie braccia.
Jared: Spiritosa la ragazzina.*finto sorriso* Ma non ho tempo da perdere con una come te. Ho due pollastre da farmi stasera.
Mia: Jared!*con tono rimproveratore* Per carità un minimo di pudore! Manuel digli qualcosa!
Manu: Che vuoi che gli dica? *alzando le spalle* E’ colpa tua se è cresciuto in questo modo!
Mia: Ah mia?? Sentiamo un po’ , chi l’ha voluto fatto iscrivere a quel collegio?!
Manu: Tu mia cara!
Mia: Ehm..*in difficoltà* Si ma che ne potevo sapere con che tipo di ragazzi allacciava rapporti! Se è stato influenzato da cattive compagnie non è colpa mia!
Assistiamo a questa discussione tra marito e moglie quasi a bocca aperta , inorriditi da questo spettacolo al dir poco osceno e imbarazzante.
Manu: Dovevamo addrizzarlo da piccolo! I figli sono come degli ramoscelli! Si addrizzano prima che diventino grandi.
Jared: Heila ! Sono qui! Ve lo voglio ricordare! E voglio anche informarmi che non sono una vegetazione. Quindi da oggi in poi facciamo meno esempi eh? *finto sorriso*
Mia: Ora basta!
Esasperata si mette a sedere sul divano del soggiorno principale e accavalcando le gambe poggia il braccio sinistro sul bracciolo morbido infilandosi poi la mano tra i capelli.
Mia: Che esasperazione che siete voi uomini! Ora Marizza capisci il perché amo la tua presenza in questa casa? Qui ci vuole un'altra donna e anche una ragazza che tiene al guinzaglio questo Ribelle!
Punta il dito verso suo figlio che infastidito continua a ribatter qualunque cosa gli dicano .
Jared: Non sono un cane! Ne tanto meno ho bisogno di un tappo di sughero che mi tenga a bada.
Abby: *sorridendo soddisfatta*Il “tappo di sughero” ti ha fatto la bua però oggi eh?
Jared: Ringrazia di non averti denunciato ..Abigail!
Pronuncia il suo nome con disprezzo , lanciandogli un altro sguardo di sfida.
Marz: E tu ragazzino non credi di aver fatto troppo lo sbruffone con la mia Abby?
Fingo un sorriso cercando di mantenere il mio autocontrollo. Chiunque si metta contro mia figlia , se la deve vedere prima con me e soprattutto passare sul mio cadavere.
Jared: Non ti conosco quindi non sono dovuto a risponderti!
Manu: Jared un'altra parola fuori posto e ti mando in camera.
Jared: *sconvolto* Stai scherzando vero? Non ce la faccio a stare un'altra settimana in stanza! Non potete farmi questo!
Manu: Oh si che possiamo. Ti do tre secondo per tacere poi andrai dritto in stanza.
Jared:*finto sorriso* Quanto siete bravi a comandare ! Vi piace fare gli autoritari davanti alla gente eh?
Manu: Ho detto basta! Vattene in stanza! Sei in punizione!
Come se fosse un abitudine questo ragazzo stringe i pugni saldamente e dopo aver sferrato un pugno al muro della casa sale a passo veloce al piano superiore sentendo poco dopo un tonfo sonoro di una porte.
Manu: Giuro che te la smonto quella porta un giorno!!
Urla dal piano inferiore sentendo poi una musica ad alto volume echeggiare in tutto il piano superiore , arrivando qui come un eco.
Mia:*Sospirando* Sei più sereno ora ?
Manu:*voltandosi* Che c’è? Se non fosse per me quel ragazzaccio non avrebbe un minimo di limite!
Mia: Ma lo vedi come lo riduci ogni volta che lo privi di uscire? Un giorno crolleranno le mura di questa casa a furia di pugni!
Marz: Scusate se mi intrometto ma davvero è vostro figlio quello?
Indico le scale dalle quale quel ragazzo è corso via rifugiandosi nella sua stanza con la musica a palla.
Manu: Si..Marizza non sai quante cose ti sei persa.
Marz: *sollevando le sopracciglia* Dopo quel che ho assistito penso di doverti dar ragione.
Mia: Ma vi prego..dimentichiamo questa scena ignobile. Dopo gli andrò a parlare e magari ragionare.
Manu: Si continua così eh. Ora scusate vado a prender un bicchier d’acqua. Mi sento la gola secca e ..Marizza…*guardandomi*.. non sai quante cose ho da chiederti.
Marz:*accennando una risata* Rispondo a continue domande da stamattina. Una in più , una in meno non mi fa differenze.
Liscio la spalla di Abby che in tutto ciò è rimasta in silenzio a sorridere anche se deduco di sentirsi fuori posto. Quindi decido di renderla partecipe.
Manu:*sorridendomi* Vengo subito. Volete anche voi un po’ d’acqua?
Marz: Si..perchè no. Su Abby vai ad aiutarlo.
I due si guardano aspettando che Manuel le dia il consenso di seguirlo in cucina.
Abby: Per me non c’è nessun problema.
Manu: Mi farebbe comodo qualche mano in più . *ridendo* Su vieni.
E insieme si recono in cucina iniziando a scambiarsi qualche parola nella speranza di scioglier il ghiaccio.
Sento gli occhi puntati di Mia addosso e infatti come mi volgo vedo che sul suo viso domina un espressione furba.
Marz: Che c’è? Perché mi guardi in quel modo?
Mi avvicino sedendomi al suo fianco su questo divano , rilassandomi del tutto .
Mia: Ti assomiglia troppo quella ragazza. A me non puoi raccontar fesserie.
Dilato le pupille sentendo un improvviso calore salire lungo la schiena arrivarmi infine sino al collo.
Mia: Non solo di aspetto…anche di carattere.
Marz: E’…*deglutendo* è cresciuta con me. Sarà per questo che mi assomiglia.
Mia: Tu non hai avuto nessun parente. Ne sono certa perché ci siamo informati a lungo nella speranza di trovarti . Abbiamo persino chiamato tuo padre ma neanche lui sapeva niente. Ma non ci fidavamo . Pensavamo che ti tenesse nascosta quindi gli facevamo visita molto spesso senza neanche avvisarlo .
Abbiamo sperato sino alla disperazione di incontrarti la , ma di te non c’era neanche l’ombra.
Accenno automaticamente un sorriso soddisfatto intravedendo la sua espressione confusa.
Mia: E ora perché sorridi?
Marz: Perché sono soddisfatta di tutti i miei sforzi che ho fatto per tenermi alla larga da voi. Dato che sono qui non mi costa più niente dirvi che per tutto questo tempo sono stata da mio padre .
Gli rivolgo lo sguardo scontrando i suoi occhi dilatarsi dallo shock di sapere questa cosa mentre io rimango impassibile senza sentir un minimo di senso di colpa nel mio corpo.
Mia: T-tu…sei stata li…tutto questo tempo? P-perché…perché ?
Marz: Ci sarà un giorno che tutto verrà a galla. Ma per ora vi chiedo di non tartassarmi di domande personali. Ho avuto i miei buoni motivi per esser stata nell’ombra per tutti questi anni.
Mia: I-io…non ho parole. Davvero , te lo giuro.*scombussolata*
Marz: Ah..e prima che ritorni Abby ti voglio pregare di non raccontare molto della mia vita passata , ne per quanto riguarda la mia vita sentimentale , ne la mia vita sociale. E’ già troppo che sappia di voi due . Troppe novità in una sola giornata.
Mia: Ma se l’hai cresciuta tu allora perché non sa niente del tuo passato ? Marizza..cosa le tieni nascosto ? E soprattutto..cosa tieni nascosto a tutti noi?
Manu: Eccoci quaa!!
Energico come sempre ci posiziona davanti un vassoio con dei bicchieri colmi d’acqua fresca sentendo le mani di Abby circondarmi il collo da dietro poggiandosi automaticamente alla spalliera del divano.
Abby: Di cosa parlavate d’interessante?
Sento le mie mani umidirsi a causa della tensione , intimorita leggermente all’idea che Mia possa comunicarle quali domande mi ha posto , domande cui attende risposta con ansia.
Io e Mia ci lanciamo diversi sguardi che non promettono niente di buono. Ti supplico fa che il suo ultimo neurone funzioni questa serata!

Abby

Manu: Da dove venite?
Questo vecchio amico di Marizza mi pone questa domanda mentre si china a prender una bottiglia fresca d’acqua naturale dal frigorifero .
Abby: Ehm..da una zona lontana da Buenos Aires.
Non reco informazioni ben precise rendendo a mia madre il lavoro più facile. Non ama molto stare al centro delle attenzioni , ne recare ad altri informazioni personali.
Manu: Vaga come risposta.*accennando una risata* Dimmi ..quanti anni hai?
Abby: Devo compiere 15 .
Manu:*Sorpreso* Quindi presto raggiungerai la maggior età! Pronta per il grande passo verso l’età adulta?
Abby: Oh io ritengo che ce ne sia di strada ancora per raggiungere quella meta.
Manu: *sorridendo* Bhè si..su questo non posso darti torto. Sei molto matura a differenza di quel maleducato di Jared. A preposito ti chiedo scusa da parte sua. Non so cosa ti abbia potuto fare , ma immagino che sia stato qualcosa di poco carino.
Lo aiuto a tener i bicchieri in mano mentre lui versa lentamente l’acqua in essi.
Abby: Bhà..per farsi figo davanti ai suoi amici ha improvvisato uno scontro con l’unico scopo di tastare il mio corpo per verificare se era ideale per spassarsela a letto.
Con non curanza racconto in breve del perché tra due sconosciuti non scorre buon sangue facendo intozzare Manuel con la saliva.
Abby: Hei tutto bene?
Picchietto colpi delicati alla schiena facendolo riprendere dopo pochi secondi.
Manu: Perdonalo..ti prego. Ha perso completamente l’uso della testa! Non so davvero dove mettere la faccia. Dio che imbarazzo. Ha soli 15 anni e già non so tenerlo tra le mani.
Accenno una risata divertito di vedere un padre imbarazzarsi nell’aver un figlio poco delicato.
Abby: Non preoccuparti. Avrà pan per focaccia se capiteremo in classe insieme.
Sorrido furbamente non vedendo l’ora di continuare quei scambi di battute sarcastiche che poco fa dominavano le nostre discussioni. Ritrovarmelo dinanzi mi ha fatto accrescere la voglia di fargliela pagare per lo scherzetto fatto stamattina , ma soprattutto continuo a rimaner sorpresa alle continue coincidenze che il destino ci pone dinanzi la via .
Chi lo poteva andare a pensare che quel cafone poteva esser il figlio di una donna così ben educata come Mia?
Manu: H-hai..intenzione di frequentare l’Elite Way School? *sorpreso*
Abby: E’ l’unica scuola che mi ispira per ora. Frequenterò il primo mese se tutto va bene procedo altrimenti continuerà a vagare per il mondo insieme a Marizza.
Manu: Non hai mai frequentato una scuola fissa?
Abby: Nah..*sforzando un sorriso* Non amo restare in un posto fisso a lungo.
Prendendo il vassoio pieno di bicchieri d’acqua raggiungiamo Mia e Marizza che sedute entrambe sul divano si scambiano diverse occhiate in silenzio cogliendo una strana atmosfera avvolgere la stanza.
Manu: Eccoci quaa!!
Recandomi dietro al divano mi chino per circondare il collo da dietro di mia madre aspirando il suo dolce profumo dei capelli.
Abby: Di cosa parlavate d’interessante?
Sento il corpo di mia madre irrigidirsi e questo mi fa dedurre che mi voglia tener nascosta un'altra ennesima verità . Perché Mia la sta guardando in quel modo? Cosa nascondono entrambe?




ECCOMI QUA! COME RISPONDERA' MIA ?? CONFESSERA' IL VERO ARGOMENTO DEL LORO DIALOGO? POVERO JARED MESSO IN PUNIZIONE A CAUSA DELLE NUOVE ARRIVATE , CHE NE PENSATE DI LUI? VI PIACE IL SUO CARATTERINO? NEL PROSSIMO CAPITOLO VI ATTENDONO NUOVE NOVITA'!!! COMMENTATEEEEEE!!! :D
 
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Pablizza01
view post Posted on 9/9/2016, 17:31




STO AMANDO TROPPO JARED E ABBY...SISISISISI SONO PROPRIO DUE RIBELLI E MI PIACCIONO UN MONDO!!! NON VEDO L'ORA DI VEDERE COSA SUCCEDERÀ TRA LORO!!
marz e manuel!!! Ma quanto sono dolci...marz alla fine è buona e almeno ha ammesso che gli mancava un mondo manuel...ah che carini!! Mia e manu sposati con un figlio mi fa venire da ridere ahahahahahaha non so perchè!!
La parte finale *faccina che pensa* cosa dirà mia..? Io penso stia al gioco di marz e si invemterà qualche scemenza...behdetto ciò ti dico un bel CONTINUA!!!!!!!!SONO CURIOSISSIMA :woot:
 
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view post Posted on 10/9/2016, 21:07

♥ Yo no puedo dejar de sentir lo que siento… ¿entendés? No quiero soltarte. Estoy enamorado de vos. ♥

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Ok non so se è davvero il tuo compleanno Noemi , ma nel caso lo sia spero che ti faccia felice un bel capitolooo *---* Kiss kiss! Ti voglio tanto beneee!

BUONA LETTURA A TUTTIII!

CAP 8

Mia

Prendo un respiro profondo preferendo non infierire nella sua vita se non voglio che Marizza si alzi e, prendendo le sue cose, sparisca nuovamente .
Mia: Parlavamo di cose in generale.
Creo uno dei miei miglior sorrisi facendo traballare tutta la tensione che governava attorno a noi invitandola poi a sedersi tra me e Marizza per dissetarci e rinfrescarci con l’acqua portata da Manuel che prende posto in un altro divano.
Mia: Mamma mia che caldo!
Con grazia mi poggio al divano tamponando la mia fronte ,imperlata da poche gocce di sudore , con un fazzoletto di stoffa.
Manu: Allora Marizza , cosa mi dici? E’ passato così tanto tempo che non so da dove iniziare con le domande.
Mia: E’ stata da suo padre tutto questi anni. Comico no? E noi che ci spompavamo a cercarla per tutto il paese.
Scuoto il viso continuando a tener un sorriso sulle labbra , ma dentro mi sento così tanto male.
Per tutti questi anni l’abbiamo cercata con foga, e lei cosa faceva? Si divertiva a nascondersi .
Tutto questo mistero nasconde una cosa davvero grave , che non vuole far sapere minimante a nessuno.
Un segreto è sepolto sotto quel corpo da adulta e giuro che lo scaverò per ritrovare quel cuore da adolescente , quel cuore che batteva ancora per qualcuno . Ora invece ho un pezzo di marmo , cui cuore scommetto che batte solo per abitudine . Scoprirò cosa vuol tenere all’oscuro di tutti , compreso questa ragazza che ha occhi solo per lei. Più la osservo di profilo più mi sembra familiare. I suoi tratti non sono nuovi alla mia vista , tantomeno i suoi modi di fare. I tre continuano a parlare ma le loro voci arrivano al mio orecchio come un ronzio . Talmente che ero avvolta dai pensieri ho perso il filo del ragionamento e ora mi tocco sforzare un sorriso fingendo di esser stata presente con la testa in tutta la loro conversazione.
Marz: Sono tornata solo perché Abby vuole frequentare il collegio. Spero che dopo aver visto in che posto ha deciso di trascorrere il resto della sua adolescenza gli passi la voglia e corra tra le mie braccia il più presto possibile.
Vedo Manuel ridere , fissando la sua espressione felice . Gli è mancata un sacco la sua cara amica ribelle.
Sin dal tempo del collegio erano due anime inseparabili . Erano sempre insieme e partecipavano ad ogni scherzo e ad ogni ribellione. Insieme mi hanno dato del filo da torcere e accanto a Pablo tutte e 4 abbiamo trascorso i momenti d’amicizia più intensi della mia vita. Non lo vedevo radiare quella luce dal giorno in cui il nostro primo e unico figlio Jared ha detto per la prima volta “mamma e papà” insieme ai suoi primi passi.
Ritrovarla è stata la cosa più bella accaduta in questi anni . Il suo ritorno è stato come un fulmine al ciel sereno , ha dissolto la nostra vita abitudinaria e ha riportato nel nostro cuore la felicità persa 15 anni fa.
Manu: E come mai non ti sei mai trovata bene?
Pone la domanda ad Abby che nel corso dei minuti si è fatta partecipe della conversazione.
Abby: Bhè gli altri studenti non facevano altro che rendermi la vita impossibile. Purtroppo ho un carattere molto irascibile e per un non nulla me la prendo avventandomi sopra le persone.
Io e Manuel scoppiamo in una fragorosa risata pensando sicuramente alla stessa cosa .
Mia: Bhè sei uguale a Marizza allora!
Manu: Esattamente!
Per tutta la conversazione Marizza mi è sembrata molto tesa . Di cosa ha paura? Che Abby possa dire qualcosa di sbagliato? O io che possa raccontare qualcosa del suo passato?
Manu: *fissando l’orologio* Si è fatto tardino eh.
Alzo il capo scontrando l’ora notando che il sole è tramontato da un bel po’ di tempo .
Mia: Si è persino fatta sera. Bhè Manuel che ne dici accompagni tu loro due nelle rispettive stanze degli ospiti? Così io preparo qualcosa da sgranocchiare per cena.
Alzandomi dal divano sgranchisco le mie gambe leggermente sdolenzite dalla posizione che ho assunto poc’anzi vedendo tutti gli altri abbandonare il posto divano.
Manu: Si Amore mio.
Si avvicina e dolcemente posizione le sue labbra sulle mie. Socchiudo gli occhi godendomi questi secondi di puro amore accarezzandole leggermente , contenendomi dato che sono davanti ad altre persone.
Mia: Ti amo.
Sorrido dolcemente a pochi centimetri dal suo viso sentendo poi la voce acida di Marizza rovinare l’atmosfera romantica.
Marz: Si si davvero sdolcinato da parte vostra.
Manuel ride come ai vecchi tempi allontanandosi lentamente da me.
Mia: Siamo una coppia di sposi che si ama , qualche problema acidona ?*trattenendo le risate*
Lei alza le mani in segno di innocenza ritrovando nei suoi occhi quel pizzico di divertimento che nasce nell’infastidirmi o a prender in giro per qualunque cosa che faccia.
Marz: Manuel Manuel caro. Non avresti preferito passare quei anni di matrimonio in carcere?
Pone la sua mano sulla spalla di Manuel infondendogli coraggio mentre lui la prende a ridere.
Marz: Sai che hai fatto il peggior errore della tua vita a sposarti una decerebrata del genere?
Manu: Lo so , lo so Marizza.*ridendo con gusto*
Mia:*inarcando il sopracciglio* Complimenti eh. Sappi che hai tua moglie dinanzi. Per amore ho dovuto anche sudare freddo e rovinare la mia capigliatura appena fatta dal parrucchiere per metter al mondo tuo figlio. *incrociando le braccia al petto*
Marz.*ridendo* Ah questa storia la voglio assolutamente sapere!
Manu: *ridendo* Si ma dopo aver predisposto le stanze. Su ragazze seguitemi! Tu..*guardandomi*..cerca di far ragionare quel pazzo di tuo figlio e accertati che nel letto non ci siamo cuscini e che stia in stanza .
Abby: Che fa? Fugge come un idiota?
Senza un minimo di contegno offende Jared , ma nonostante ciò è inevitabile non ridere.
Marz: Abby lo so che non ti sta molto simpatico , cerca almeno di non offenderlo davanti ai suoi genitori.
Mia:*ridendo* Tranquilla.. Bhè Abby devi sapere che qualche volta ha fatto le sue bravate e ci è fuggito un paio di serate , tornando a casa dopo l’alba sebbene era in punizione. Non so più come devo fare con lui.
Abby: *sottovoce* Ribelle il ragazzo eh.
Mia: Tale padre tale figlio.*volgendo un finto sorriso a Manuel*
Manu: *sorridendo nervosamente* Ora andiamo. Dove stanno le vostre valigie?
Marizza , Abby e Manuel si recano al piano superiore mostrandogli le rispettive stanze e dato che la casa offre un bel po’ di spazio non è sorto nessun problema dargli due stanze , senza il bisogno di condividerla compreso il letto. Busso leggermente alla stanza di Jared , sentendo man mano il volume della musica abbassarsi , e come ogni volta permette l’ingresso solo a me.
Jared: Per caso tu vuoi proibirmi di cenare questa sera?
Sospiro chiudendomi alle spalle la porta , poggiandomi al legno sfregiato da lui stesso quando è nervoso.
Mia: Jared amore mio , sai che papà è irascibile quando gli manchi di rispetto.
Jared: Ma giusta combinazione mi mette in punizione sempre quando devo uscire! Mamma passo la vita in un collegio e quando ho l’opportunità di spassarmela lui mi costringe e stare chiuso in questa 4 mura!
Gesticola adirato dal comportamento del padre continuando a fare avanti e dietro.
Jared: Sai che ho dovuto dar buca a delle ragazze?
Mia: Perché non vedi la parte positiva della cosa. Hai l’opportunità di chiacchierare con quella ragazza, Abby.
Jared: Io con quell’Abigail *con tono sprezzante* non ci parlo ne tanto meno voglio allacciare rapporti. Ti avviso che è una pazza violenta. Poteva farmi male oggi con quella ginocchiata!
Si butta a peso morto sul letto mettendosi le mani tra i capelli .
Jared: Tutto questo via e vai quando durerà?
Mia: Spero per molto.
Sorrido poggiando il mio fianco sinistro alla parete rivestita da poster di gruppi musicali rock e diverse foto di amici fissate con dei punteruoli colorati , sparse anche per il resto della stanza.
Jared: Quella donna è una vostra vecchia amica quindi?
Mi avvicino sedendomi al suo fianco accarezzandogli il ginocchio destro.
Mia: Si amore mio. Io e tuo padre la conosciamo da quando avevamo 15 anni . Abbiamo frequentato il 3° , 4° e 5° anno . Non sai quanto ce la siamo passati insieme.
Accenno un sorriso nostalgico mentre Jared si mette a sedere ritrovandomelo faccia a faccia.
Jared: Qualcosa mi dice che sia scomparsa dalla vostra vita improvvisamente. Sei troppo persa nei ricordi , giusto?
Annuisco col viso lentamente procedendo col racconto.
Mia: Non so per qual motivo scomparse senza dir nulla , ma ora che abbiamo ritrovato la nostra vecchia amica abbiamo tutta l’intenzione di rispondere alle mille domande formulate nella testa da sin troppo tempo. Desidero più di qualunque altra cosa che lei rimanga qui con noi , mi è mancata un mondo e il sol pensiero che non ho condiviso la gioia del giorno del matrimonio e quello della tua nascita con lei..mi rende estremamente triste. Scommetto che mi avrebbe preso in giro anche il sala parto.*accennando una risata*
Jared: Fammi indovinare ! La vostra amicizia consiste nel prendervi per i fondelli a vicenda e scannarvi per un non nulla?*inarcando il sopracciglio*
Mia: Esatto. *sorridendo*
Jared: Ah perfetto. Non solo dovrò passare del tempo con una pazza squinternata , mi tocca anche subire le vostre continue battutine sarcastiche. Che bel fine estate mi aspetta!
Mia: Vedrai che ti saranno entrambe simpatiche.
Jared: E l’altra invece? Abigail la conosci?
Mia: N-no..So soltanto che una sua parente ma anche su questo devo indagare.
Jared:*accennando una risata* Da quando ti metti a giocare all’investigatore?
Mia: Oh da sempre.*ridendo* Tu non sai quel che sono in grado di fare pur di raggiungere il mio scopo.
Jared: Bha..*ridendo* Mi arrendo allora.
Mia: Allora..mi prometti che ti comporterai da civile e soprattutto da bravo ragazzo?
Jared: In fase di crescita , sono i miei ormoni che sballano il mio umore. Non è colpa mia.
Mia:*spingendolo leggermente* Non raccontare fesserie a tua madre. Ammettilo che ti brucia aver fatto fiacco con quella ragazza .
Rido maliziosamente vedendo il suo viso diventare paonazzo per l’imbarazzo.
Jared: Ma smettila!*alzandosi* Mi danno ai nervi quelle ragazzacce .
Mia: Si..certo.*ridendo* Ti ho fatto Jared , ti conosco come il palmo della mia mano.
Jared: Sentimi sai che sono attratto solamente dal fisico! Non ho mai avuto relazione serie ne tantomeno adesso me ne vado appresso ad una tipa violenta con quella! Non ha femminilità.
Sospiro continuando a trattenere le risate.
Mia: Va bene , va bene. Per ora la smetto qui. Ma sappi che ti tengo d’occhio e ci posso metter la mano sul fuoco che tra voi nascerà la passione.*facendogli l’occhiolino*
Jared:*finto sorriso* Ti scotterai sappilo!
Mia: *sospiro nostalgico*Mi ricordo così tanto Pablo e Marizza o tuo padre e me al tempo del collegio.
Jared:*confuso* Pablo ? Che centra con quella donna?
Mia: Lunga storia.*alzandomi dal letto* Ora devo andare a preparare la cena. Goderemo della tua presenza?
Sbuffa sonoramente sedendo poi sulla sua sedia girevole accostata alla scrivania sommersa da riviste e magazine varie .In questa stanza c’è tutto tranne qualche traccia di libri scolastici , governa il vero e proprio caos frutto dei ragazzi .
Jared: Che mangiamo?
Mia:*sorridendo furbamente* Rustico di patate..Il tuo preferito.
Vedo man mano le sue labbra accennare un ghigno divertito.
Jared: Farò un pensierino.

Marizza

Manu: Eccoci qua. Ti va bene questa stanza?

Poggia la mia valigia delicatamente su una sedia mentre io avanzando in questa stanza rimango a bocca aperta troppo sorpresa di ricevere tutto questo all’improvviso.
Marz: E’..perfetta. Grazie mille. Sicuro che non rechiamo dist..
Manu: *interrompendomi* Ma neanche per sogno! Marizza sai quanto abbiamo atteso questo giorno?
Inizia a sorridere incredulo fissando i suoi occhi scuri sprizzare gioia.
Manu: Sei scomparsa all’improvviso e ora che ti abbiamo ritrovata vogliamo recuperare tutto il tempo perso a cercarti e a piangere la fine della nostra amicizia.
Mi siedo ai piedi del letto affondando leggermente nel materasso morbido , pulito e profumato così come il resto della stanza e intera casa.
Marz: Lo so .. Sono stata spregevole . Voi due non centravate niente ma sono stata costretta.
Manu: Da chi? Perché sei scappata di colpo?
Si avvicina a me inginocchiandosi per trovarsi dinanzi a me e soprattutto per fissarmi negli occhi , dai quali posso esprimere parte del mio pentimento.
Marz: Ho avuto le mie ragioni , sono scappata di mia iniziativa e nonostante mio padre voleva avvisarvi io..mi sono imposta . Perdonatemi .
Sospira leggermente posando poi le sue mani sulle mie ginocchia.
Manu: L’unica cosa che importa è che ora sei qui con noi. Abbiamo così tante cose da raccontare che non so da dove iniziare.*ridendo*
Accenno un sorriso sentendomi , ad ogni secondo che passo in questa casa con loro , meno a disagio.
Marz: Innanzitutto inizia a raccontarmi quando ti è saltato in mente di prenderti in moglie quella decerebrata del genere.*ridendo* Su siediti qua.
Picchietto il mio palmo sul materasso invitandolo a sedersi al mio fianco , così accettando il mio invito si siede e con un sorriso allegro inizia a raccontarmi l’indispensabile.
Manu: Bhè vedi…diciamo che c’è stata una forza maggiore che mi ha spinto a sposarla.
Marz:*confusa* Una..forza maggiore? Quale? Per caso suo padre Franco ti ha puntato la pistola in testa dopo il diploma?*ridendo*
Manu: No no..*ridendo* Ci siamo sposati prima del diploma.
Marz:*sorpresa* Prima?? Che cosa vuoi dire?
Manu: Lei rimase incinta.
Dilato le pupille troppo sorpresa da questa notizia scioccante.
Marz: Chee?
Manu: Quando tu te ne sei andata via lei era nel terzo mese , solo un paio di giorni scoprì di esser rimasta incinta.
Ascolto il suo racconto in silenzio . Non posso crederci che anche lei in quel periodo fosse incinta.
Manu: Appena mi riferì l’accaduto subito accettai la realtà prendendomi tutte le responsabilità.
“Responsabilità”….quanto è significativa questa parola. Esser responsabili dell’azioni compiute e accettare soprattutto le conseguenze. Cosa che non ha fatto quel codardo. Continuo ad ascoltare la storia deconcentrandomi ogni qualvolta penso che lui si è dimostrato di amare Mia follemente tanto d’accettar il suo stato e procedere con l’atto del vero amore , ovvero quello del matrimonio , mentre Pablo si è messo la coda tra le gambe gioendo poco dopo avergli annunciato il famoso “falso allarme” .
Ci sono due tipi di esseri umani maschili : i coraggiosi e i codardi. In quest’ultima specie c’è quel meschino di Pablo.
Manu: E niente poi partorì pochi giorni dopo aver dato gli esami.*ridendo* Non sai che ansia avevo ogni volta che si lamentava durante gli esami. Pensavo che avrebbe partorito da un momento all’altro.
Mi riprendo dal mio monologo continuando ad ascoltare la sua storia.
Marz: E suo padre? Non ti trucidò?
Manu: *ridendo* Bhè..dopo avermi quasi ucciso ha visto la parte positiva della cosa.
Marz: Cioè?
Manu: Meglio dare la mano di sua figlia ad un ragazzo che si conosce e no ad un altro che sarebbe scappato a gambe elevate dinanzi la responsabilità di un figlio. Pensavo di non farcela ma per nulla al mondo avrei voluto ferire Mia con le mie paure , quindi munendomi di coraggio ho accettato le conseguenze delle mie azioni commesse con irresponsabilità e sono stato zitto sino al giorno della nascita di Jared , un giorno che non dimenticherò mai. Non sai quante emozioni si prova vedere sangue del tuo sangue strillare in un pianto.
I suoi occhi diventano lucidi per la commozione procurata al ricordo di quel giorno fissando le sue labbra continuarsi ad incurvare in su . Manuel…certo che lo so . Anzi l’emozioni diventano il triplo quando a metter a mondo il primo figlio è proprio la madre che l’ha tenuto in grembo per 9 lunghi e dolorosi mesi.
Marz: E’ fortunato..
Alza il viso scontrando il mio lieve sorriso.
Manu: Chi?
Marz: Quel ragazzo..vostro figlio. Ha i genitori più cari del mondo. Non sa che privilegio ha avuto esser amato da entrambi.
Manu:*sorridendomi* Si..lo amiamo un sacco.
Continuo a sorridergli nascondendo il mio dolore interiore. Loro hanno avuto tutto quel che io non ho avuto ne avrò mai. Mia ha avuto un ragazzo onesto , coraggioso , leale e amorevole . Io no.
Mia ha raggiunto la felicità col matrimonio , con una festa sicuramente da sogno con la quale ha annunciato a tutti di esser amata da un ragazzo col cuore d’oro e lo stesso vale di Manuel che ha dimostrato la sua audacia nel cogliere tutte le responsabilità mettendosele sulle spalle come un vero e proprio uomo .
Insieme hanno visto il bambino crescere nella pancia grazie alle ecografie , mano nella mano giravano nei centri commerciali in cerca di arredi da neonati , insieme si addormentavano mentre la mano di Manuel era posto sulla pancia di Mia attendendo un fatidico e dolce calcio del feto , entrambi hanno visto nascere il frutto del loro amore scambiandosi poi un dolce bacio per il duro lavoro compiuto di Mia.
Loro hanno avuto..tutto quel che a me è stato proibito. Ma non per questo li odio. Posso provare un pizzico di invidia ma questo solo perché volevo il meglio per mia figlia. Avrei tanto voluto dargli un padre ma non mi è stato possibile.
Manu: hey Marizza mi stai ascoltando?
Sobbalzo leggermente vedendo la sua mano svolazzare dinanzi il mio viso tornando alla realtà inventandomi una scusa.
Marz: Perdonami, ho perso il filo ..*sforzando un sorriso*
Manu: Non preoccuparti. Ti stavo raccontando le crisi isteriche che si faceva venire Mia durante le lezioni.*ridendo*
Marz:*ridendo leggermente* Mi immagino.
Manu: Senti che ne dici se ti lascio un po’ sola , così magari ti puoi cambiare e poi raggiungerci giù insieme ad Abby?
Marz: Si..trovo che sia un ottima idea. Per quanto riguarda Abby..
Manu: *interrompendomi* Non preoccuparti. Non reca disturbo. E’ la benvenuta . Ora ti lascio, vado a vedere come procedono giù i preparativi per la cena. A dopo pazza.
Alzandosi mi mette la mano tra i capelli accarezzandomeli come faceva ai vecchi tempi facendomi accennare un sorriso nostalgico mentre esce dalla stanza chiudendo la porta alle sue spalle.
Marz: Sarà un bene..rimanere qui ?
Mi guardo attorno fissando ogni dettaglio della stanza molto graziosa varcando la porta finestra per respirare l’aria che tende a diventare più fresca con la scesa della notte.
Un venticello smuove quelle poche ciocche di capelli fuoriusciti per colpa di Manuel così sciogliendomi lo chignon permetto ai miei capelli di recuperare la propria forma strofinandomi poi la frangetta .
Poggio i gomiti sul muretto che funge da parapetto fissando la bellezza che emana Buenos Aires di sera.
Il centro città è lontano dalla posizione in cui si trova la villa di Mia e Manuel ma è visibile da lontano insieme al mare che ora tende ad assumere le sfumature blu scuro , mimetizzandosi col cielo notturno.
A posto delle cicali si innalza il coro dei grilli che dominano il giardino sottostante , meravigliandomi della straordinaria bellezza. Mai vista una villa del genere. Qualsiasi stanza è ben illuminata non solo da energici lampadari ma anche dalle numerose e ampie finestre .
Prendo un bel respiro espirando poi col naso l’aria lentamente pensando a quanto male mi sto facendo.
Mi ritengo una vera e proprio masochista per esser rimasta qui a dormire e soprattutto a subirmi i loro incantevoli racconti. Se solo sapessero cosa ho affrontato IO mentre loro si godevano le gioie della vita, non mi farebbero tutte queste domanda alle quali..non so proprio come rispondere.
Xx: Posso?
Sento bussare delicatamente e voltandomi vedo in fondo alla stanza Abby con dei abiti più comodi .
Marz: Abby..vieni qua.
Sorridendole tendo il braccio vedendola richiudere la porta per raggiungermi ,prendendomi la mano.
Abby: Come stai?
La abbraccio dolcemente sollevandomi di morale almeno con questo gesto che mi ricarica di energie.
Marz: Diciamo..
Abby: Hai incontrato un sacco di persone oggi. Sembrano molto simpatici.
Lentamente sciogliamo l’abbraccio facendomi compagnia sul balcone .
Marz: Lo sono.. Il problema che mi sento a disagio. Ritornarci a parlare dopo un sacco di tempo mi sembra strano.
Abby: Non avevi mai immaginato una riappacificazione del genere vero?
Scuoto il viso , certa che questo giorno non sarebbe arrivato ma sfortunatamente è andato tutto a rotoli .
Abby: C’è molta affinità tra voi , eravate grandi amici .
Marz: Si.. Diciamo di si.
Abby: E in questi anni non ti sono mancati?
Marz: Nah..*alzando le spalle* Ero così occupata con i viaggi e miei affari che non avevo tempo per pensare a loro.
Abby:E non ti è dispiaciuto abbandonarli senza dirgli niente?
Marz: Non ho avuto molte alternative.
Abby: Scusa se ti pongo un'altra domanda ma..posso sapere perché tieni nascosta la mia vera identità?
Mi pone questa domanda guardandomi serenamente negli occhi. La sua chioma morbida si smuove armoniosamente con un delicato colpo d’aria che poco dopo fa cadere il silenzio.
Per quanto tempo riuscirò a tener il peso di tale copertura? Lei ha il diritto di sapere in parte il perché mi sto comportando in questo modo così sospetto e misterioso.
Marz: La data della partenza…e-equivale al periodo in cui rimasi incinta.
Abby: Si..*pensandoci* 15 anni fa hai rotto tutti i rapporti con i tuoi amici , compreso quell’uomo al collegio.
Marz: Dimenticati di lui!
Mi faccio scappare questa frase pronunciata con un tono sprezzante e secco , dimostrando parte del rancore che riservo in corpo.
Abby: E’…lui..
Dilato le pupille iniziano a sentire il mio cuore battere forte per l’agitazione.
Marz: E’..lui..cosa?
Abby: E’ stato lui a ferirti in passato vero?? Ti conosco bene mamma , non puoi negare di provare un “certo” odio per quell’individuo.
Marz: M-ma cosa..*nervosa*..dici? Abby hai capito male.
Decisa a sfogare i miei nervi inizio a camminare velocemente ritornando dentro la stanza cacciando vari abiti dalla valigia sperando di cambiare argomento il più presto.
Marz: Ho una fame pazzesca! Chissà cosa mangiamo. Che io ricorda Mia non ha queste capacità culinarie chissà quan..
Abby: Mamma..
Pone la sua mano aperta sugli abiti in valigia bloccando i miei movimenti. Dilato ancora di più le pupille stringendo poco dopo le palpebre per abbassarmi a quest’ennesimo livello.
Marz: S-si..! Mi ha ferito un sacco quell’uomo .
Alzo il capo scontrando il suo sguardo curioso mentre il mio ora supplica un attimo di tregua.
Marz: Ma ti supplico..non chiedermi cosa mi ha fatto. Non importa più adesso. Io ho te e bene o male ho ritrovato Manuel e Mia.. Non voglio rovinarmi ulteriormente la vita sprecando il mio ossigeno a parlare di quel maledetto.
Abby: S-se…ti fa così male vederlo posso rinunciare senza problemi a quel collegio. Frequenterò un'altra scuola , non preoccuparti. Se vuoi domani mattina possiamo ritornare da Martin e ritornare persino a condurre la nostra vita.
Ascolto la sua offerta fatta col cuore , solo per il mio bene , rimanendo sorpresa a tale altruismo.
Marz: R-rinunceresti….tutto questo che hai sempre desiderato..Per me?
Abby: Tu hai sacrificato tantissime cose per me. Perché ora dovrei comportarmi da emerita egoista?
Sorridendomi dolcemente mi si avvicina per stringersi a me , abbracciandomi calorosamente.
Abby: Ti voglio bene mamma. Vedrai che nessuno più ti ferirà. Io sono al tuo fianco.
Marz: Oh..Abby.
Stringo le labbra non riuscendo a trattenere quelle lacrime che punzecchiavamo le mie pupille ora arrossate.
Marz: Non sai quanto ti voglio bene! Grazie..*stringendola* Grazie per esser al mio fianco!

***

Marz: Heila..
Mia: Marizza!
Marz: Tieni..questi sono gli ultimi piatti rimasti al tavolo.
Gli pongo i piatti ormai sporchi testimoni del fatto di aver divorato un eccezionale rustico alle patate attorniato da diverse insalate fresche e leggere .
Mia: Grazie mille! Non dovevi scomodarti . Oggi era il turno di Jared sparecchiare la tovaglia.
Marz: Bhè dopo il bisticcio di quei due deduco che abbia un umore nero.
Lei si mette a ridere di gusto mentre sciacqua l’ennesimo piatto al lavandino , asciutto successivamente da me .
Mia: Abby è un peperino! Gli sta davvero dando del filo da torcere.*ridendo*
Marz: Vogliamo parlare di tuo figlio? Non so davvero come ha fatto a diventare così ribelle se ha come padre un pezzo di pane!*ridendo*
Mia: Pezzo di pane?*scoppiando a ridere* Ma vogliamo ricordarci cosa mi ha fatto passare al collegio?
Marz: Bhè.. però vi vuole bene!
Poggio la schiena ad un piano delle cucina fissando Manuel ,Abby e Jared spaparanzati sul divano a tifare la squadra di calcio nel salotto in fondo , sentendo le loro esultazioni da lontano mentre in cucina si sentono per di più il canto dei grilli e dei vari insetti notturni estivi.
Mia: Si.. Purtroppo si fa troppo influenzare dai suoi amici.
Marz: Non ha una ragazza?
Mia: Pft..chi quello? Le fa scappare dopo averle portate a letto.
Marz: *inorridita* Mia è possibile che non hai un minimo di contegno? E’ tuo figlio , ne parli come se fosse un pervertito.
Mia: *con aria innocente* Ma è vero. Lo va a dire chiaramente in giro. Il suo scopo è divertirsi con qualunque ragazza incontri sul suo cammino anche se oggi ha ricevuto il suo primo rifiuto.
Ride sotto i baffi facendomi cogliere al volo questa frecciatina.
Marz: Se prova ad allungare la mano su Abby gliela amputo senza dargli il tempo di prender fiato per urlare. *finto sorriso*
Lei continua a ridere buttando indietro la sua testa mostrandomi la sua bocca spalancata mentre i suoi capelli raccolti in una coda alta dondolano ad ogni sobbalzo del corpo.
Mia: Sto morendo! Davvero! *ridendo* Sei molto protettiva nei suoi confronti!
Chiude l’acqua che scorreva dal rubinetto asciugandosi le mani con un panno asciutto voltandosi dalla mia parte mentre poggia il fianco sinistro al lavandino.
Mia: Sua madre? Dov’è?
Vengo colta alla sprovvista da questa domanda alla quale rispondo solo dopo essermi stropicciata i capelli , cosa che faccio ogni qualvolta mi innervosisco.
Marz: E’ in continuo viaggio per lavoro.
Sforzo un sorriso sperando di averla convinta con la prima cosa che mi è passata per la mente, quasi fuori uso.
Mia: Capito..Tu invece cosa hai fatto di bello ?
Marz: Di bello?*inarcando il sopracciglio* Pft..
Mia: Cosa ho detto di sbagliato? E’ impossibile che non ti sei goduto un minimo di vita da adulta? Hai una macchina super lussuosa , che lavoro fai? Le tue risposte durante la cena erano troppo vaghe.
Marz: Non lavoro , sono semplicemente fortunata nel gioco.
Pongo l’ultimo piatto asciutto sul ripiano poggiandoci infine il panno umido.
Mia: T-tu…
Marz: Si sono una giocatrice d’azzardo. Una settimana fa ero a Las Vegas.
Mia: Las Vegas?*incredula* Dio mio! La città del peccato!
Marz: Pft..quante storie. E’ una città divina invece.
Mia: Sei caduta nella trappola del gioco. Marizza ne sei consapevole?
Marz: Non farne un dramma! Non sono un giocatrice dipendente! Guarda che sto sopravvivendo anche senza giocare.*gesticolando* Tieni a freno la tua agitazione . Se reagisci così ad ogni cosa che ti dico dopo non ti lamentare se sono “vaga” nelle risposte.
Sbuffo roteando gli occhi mentre lei continua a fissarci con un espressione scioccata.
Mia: Sopravvivi..giocando quindi?
Marz: E’ un reato per caso? Non sono ancora ricercata dalla polizia se non erro.*finto sorriso* Ne lo sarò in futuro , perché gioco correttamente.
Mia: E chi te l’ha insegnato?
Marz: Non sono affari che ti riguardano.
Mi richiudo nel mio guscio non volendo minimamente che metta lo zampino in quest’altra questione privata della mia vita , un pezzo altrettanto doloroso che nonostante siamo passati anni ne soffro ancora patendo le sofferenze dei sacrifici commessi per esser quel che sono oggi.
Smuove la bocca volendo con immensa voglia capirne qualcosa in più ma dopo un respiro profondo cerca di rispettare la mia privacy , fortunatamente.
Mia: Ti va un dessert?
Sollevo le sopracciglia sorpresa da questo cambio improvviso di domande. Annuisco col viso consumando il dessert rimasto da Manuel , Abby e Jared nel totale silenzio. Non posso raccontare a nessuno ciò che ho fatto dopo la nascita di Abby. Avevo bisogno di soldi e sono scesa.. a livelli ripugnanti.








In questa ff possono sorgere domande di ogni tipo ma ora poniamo la più importante ! -> cosa ha fatto Marizza per ritenere di esser scesa a livelli ripugnanti? lo scopriremo presto o più il là? Abby è disposta a sacrificarsi per il bene della mamma.. nel PROSSIMO capitolo scoprire qual'è la sua decisione definitiva e soprattutto che sorta di compremesso scenderanno quei ribelli con la R Maiuscola anche se Abby è molto più educata xD Bene concludo con l'invitarvi di COMMENTARE ! spero davvero che vi stia piacendo e ringrazio chiunque la legga :* Alla prossimaaa!
 
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Pablizza01
view post Posted on 11/9/2016, 10:01




ADORO ADORO ADORO TROPPO,È STUPENDAMENTE STUPENDA COME SEMPRE
abby e Jared mi piacciono ogni giorno di più! Li voglio vedere parlare soli subito! Anche se si odieranno sicuro..non so chi mi sembrano*finta innocente*
Marz ...pian piano si sta aprendo menomale! Ma ora voglio sapere a che livelli è dovuta scendere dopo il parto di abby..sono troppo curiosa davvero!!
Abby vuole rinunciare alla scuola ora che ha saputo che pablo ha atto soffrire marz...NO! Non voglio!!*piange* lei deve andare lì...deve mettersi con Jared non mi importa!! E poi..marz e pablo..devono parlare...UFFA!!!
ti prego *mettendosi in ginocchio* falla ragionare a marz...digli che deve andare lì abby...uffaaa
ORA TI DICO SOLO UN CONTINUA..SPERO PUBBLICHERAI ALLA SVELTA PERCHÈ SONO CURIOSISSIMA TI PREGO :cry:
Questa ff è strabiliante :wub:
 
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view post Posted on 12/9/2016, 12:11

♥ Yo no puedo dejar de sentir lo que siento… ¿entendés? No quiero soltarte. Estoy enamorado de vos. ♥

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PER L' INIZIO SCUOLA(non abbatteteviii xD) ECCOVI IL NUOVO CAP!!

BUONA LETTURAAA!!!


CAP 9

Abby

Jared: Vacca svizzera che non sei altro puoi farti più là? Mi stai stringendo come una sardina!
Smuovo le dita delle mani nervosamente trattenendo la mia voglia di sferrargli un pugno per fargli saltare quei denti che si ritrova , cogliendo l’attimo perfetto dato che stiamo solo noi due qui in salotto.
Abby: Come vuoi esser ridotto la faccia ad un colabrodo o sanguinante?
Fingo un sorriso mentre lui continua a guardarmi schifato come se accanto a se abbia la persona più ripugnante dell’umanità.
Jared: Ti piace fare la ragazza buona davanti a mio padre eh? Cosa vuoi , usurparmi tutto il denaro compreso i genitori.
Scoppio in una fragorosa risata poggiando la schiena al divano sotto lo sguardo disturbato di questo deficiente.
Jared: E ora che ti ridi? Non ho mai sentito i miei genitori parlare di voi due . Chi siete e cosa volete da noi?
Abby: Ma che generi di film ti vedi ?
Continuo a ridere cercando di asciugarmi le lacrime che emergono dai miei occhi , divertendomi follemente.
Jared: Fa poco la spiritosa! Conosco tipi come voi .
Abby: Senti spilungone fa poco il detective e dormi sogni tranquilli stanotte e sai il perché?
Prendo una pausa a ridere avvicinandomi pericolosamente al suo viso ora più vicino del solito .
Abby: *a bassa voce* Perché noi abbiamo i soldi sino in culo e non abbiamo bisogno dei tuoi , tanto meno ho bisogno di altri genitori. Ce li ho.
E fingendogli un sorriso mi allontano di scatto ritornando alla mia posizione iniziale vedendo poi Manuel raggiungerci dopo esser passato in bagno.
Manu: Allora è iniziato il secondo tempo ?
Si strofina le mani attendendo con ansia la continua della partita di calcio , mentre io e Jared passiamo il tempo a fulminarci con gli sguardi.

****

Mia: Bene su su ragazzi! E’ ora di andare a dormire.
Batte le mani un paio di volte facendo alzare i suoi uomini di casa dal divano e come se fosse d’abitudine spengono la tv a schermo plasma gigante rintristiti per la perdita della loro squadra del cuore.
Jared: E’ stata un fiacco questa serata! Non solo sono dovuto rimanere in casa a subirmi i maltrattamenti di questo demonio.. *indicandomi*.. ma abbiamo persino perso.
Roteo gli occhi facendomi leva sulle braccia per sollevarmi da questo comodo divano .
Abby: Ti lamenti come un vecchio! Neanche se hai giocato tu a quella partita.
Vedo Mia e Manuel sghignazzare di nascosto , cosa che però Jared nota innervosendosi ancora di più.
Jared: Basta non ne posso più. Io vado in stanza , spero solo che domani mattina sia l’ultima persona che veda dell’intera giornata. *finto sorriso* Notte !
Sorrido soddisfatta di avergli rovinato la serata smuovendo serenamente le mie dite mentre si reca al piano superiore tramite le scale .
Abby: E’ stato anche per me un “piacere” conoscerti eh!
Lo sento borbottare per poi risuonare il colpo della porta per l’intera casa , soddisfatta al colmo del mio lavoro.
Marz: Sei un caso perso eh Abby?
Vedo il suo sorriso rallegrarmi ancor di più l’animo .
Abby: Faccio del mio meglio.*ridendo delicatamente*
Manu: Ragazze vi dispiace se vado a dormire ? Sono stanco morto e domani mattina mi tocca svegliarmi presto per sistemare delle cose per il lavoro.
Mia: Ma come..*col broncio* ..lavori anche di domenica?
Si avvicina al marito sistemandogli il colletto della maglia mentre lo parla con premura a pochi centimetri dal viso.
Manu: Starò qui a casa e ti prometto che farò alla svelta così poi potremo goderci la giornata in piscina.*circondandogli la vita* Con un cocktail in mano , a goderci il calore sulla pelle..
Mia:*sorridendogli* Mm…mi sembra fantastico.
Marz: Sto per avere la nausea!
A farci ridere è mia madre che se ne esce con le sue frasi acide che separano i due piccioncini.
Manu: Ecco un'altra cosa che mi mancava della mia pazza.
Mia: Ora ricordo , sei specializzata a rovinar momenti romantici.*ridendo*
Continuiamo a ridere un altro paio di minuti sino a quando Manuel , dopo aver baciato dolcemente la moglie , si reca al piano superiore seguito poi da noi che decidiamo di andare a dormire data l’ora fatta.
Marz: Allora per te va bene dormire da sola per questo sabato?
Annuisco col viso tranquilla mentre le sue mani mi carezzano il collo guardandomi con premura.
Abby: Si mamma. Tranquilla.
Marz: Per qualunque cosa raggiungimi in stanza.
Abby: Va bene. Mi basta attraversa questo corridoio e sono da te.
Marz. Ah e visto che ci sei..*avvicinandosi all’orecchio* Chiuditi con la chiave , non mi ispira molto fiducia quel ragazzo ne mi tranquillizza il fatto che la sua stanza è di fronte la tua.
Abby: Come la signora comanda.
Ridendo mi allontano dopo un bacio sulla fronte e un muto “ti voglio bene” chiudendomi in stanza .
Abby: Amo questo posto!
Con un sorriso a 32 denti , entusiasta al massimo della giornata , mi butto a peso morto sul letto messo tutto a mia disposizione partendo nel mondo dei sogni pochi minuti dopo .

Marizza

Sono le 4 di notte e io sto ancora sdraiata nel letto con le mani congiunte sulla pancia a fissare il soffitto , illuminato dai raggi lunari , con gli occhi aperti appieno. Non sono una che dorme molto la notte.
Sospiro nuovamente riflettendo su ciò che ho provato per tutta la durata della giornata.
Nonostante però mi senta uno straccio strizzato sino all’ultima goccia non riesco proprio a chiuder occhio.
Questo posto non mi appartiene più e sapere che in questa stessa città c’è lui mi fa avvelenare il sangue ancora di più. Sentendo la bocca diventar secca d’un tratto decido di alzarmi per recarmi silenziosamente in cucina , dato che Mia ci ha permesso di muoverci a nostro piacimento. Mi stringo nella vestaglia da notte fresca che non mi fa patire minimante il caldo , anche grazie alla postazione della casa circondata dal verde.
L’eco dei miei passi si espande per il corridoio che unisce le scale alla cucina , illuminato non solo dalle luci del giardino ma anche dalle luci immerse sott’acqua della piscina enorme.

Giungo finalmente in cucina dove sorseggio lentamente un bicchier d’acqua fresca umidendo la mia gola.
Xx: Non riesci a dormire giusto?
Mi volgo velocemente vedendo Mia poggiata sotto la soglia della porta stretta anche lei nella vestaglia di seta morbida . I capelli sono raccolti da dei bigodini mentre i miei sono lasciati sciolti .
Ruoto nella mano il bicchiere di vetro tenendo lo sguardo fisso su di esso.
Marz: Io..non dormo mai la notte.
Mia: L’avevo notato.
Alzo il capo sorpresa da questa dichiarazione vedendola avanzare verso di me accendendo una lampada sopra il piano cottura che illumina quel po’ che basta la cucina.
Marz: D-da..cosa?
Mia: Dalle tue borse e dal tuo aspetto. Tenti di sopprimere tutto il dolore che hai dentro col trucco , con dei abiti appariscenti ed eleganti . Ma non capisci che io ti conosco , ti ho sempre saputo legger dentro e so che c’è una tempesta qui..
Pone il suo indice su petto nel punto in cui sotto vi è il mio cuore .
Mia: Confidati …sfogati con me.
Serro la mascella aumentando le distanze tra noi .
Marz: Non puoi capire.
Mia: Aiutami a capire allora.
Marz: Ho patito molte sofferenze quando abbandonai il paese , mi risulta difficile chiuder occhio . Mi sento continuamente sopraffatta dai sensi di colpa e contemporaneamente da un senso di non compiacimento.
Mia: Noi possiamo aiutarti a riacquistare tutto ciò che hai perso .
Marz: Non potete..E’ un affare in sospeso che ho da un sacco di tempo e non è con voi che ce l’ho.
Mia: E’…con Pablo vero?
Poggio il bicchiere nel lavandino continuando a rivolgergli le spalle.
Mia: C’era una forte intesa tra voi due oggi in segreteria. Tu te ne sei andata a causa sua , non puoi negarlo!
Marz: L-lui..non è a conoscenza del perché me ne sono andata.
Mia: Nessuno ne è a conoscenza! Magari potresti fare meno la misteriosa e rilassarti con i tuoi vecchi amici. Marizza..ti vanti tanto di esser cambiata, di aver seppellito in fondo al cuore la vecchia Marizza ma poi sprigioni al massimo il tuo immenso orgoglio.
Marz: Io non me ne vanto! *voltandomi dalla sua parte* Lo dico in continuazione perché voi mi mettete l’agitazione. Come ti ho già detto ho sofferto così tanto che non mi riconosco più e….non so nemmeno di aver un cuore.
Vedo i suoi occhi socchiudersi pochi secondi sentendo poi un lungo e dolce sospiro.
Si riavvicina prendendomi questa volta la mano posandomela infine sul petto.
Mia: Questo che senti cos’è?
Marz: Non intendo quello.
Cerco di sciogliere questa presa che si fa più salda.
Mia: Rispondimi.
Mi trovo i suoi occhi blu brillanti dinanzi a me , subendomi questo sguardo supplichevole.
Marz: E’..il mio c-cuore. Ma non batte per nessuna tipologia d’amore!
Finalmente sciolgo la presa camminando sopra e sotto lentamente per l’intera cucina.
Mia: Non dire bugie. Ho notato come guardi Abby. Tu le vuoi un bene profondo , il tuo cuore batte per lei..
Marz: UNICAMENTE per lei! E’ l’unica persona che ho al mio fianco e sono pronta a lottare con tutte le mie forze pur di difenderla sin che la morte mi porterà via!
Accenna un sorriso dolce incrociando poi le braccia al petto mentre scarica il suo peso sull’altra gamba.
Mia: Almeno sei consapevole che l’affetto è ricambiato?
Marz: L’ho cresciuta Mia , ovvio che lo so!
Mia: Se il tuo cuore ha permesso di accettare questi forti sentimenti.. vuol dire che sei ancora capace d’amare.
Marz: E da chi avrò il privilegio di esser amata? *sorridendo amaramente* Non sono più nessuno in questo mondo e l’ultima cosa che voglio al mio fianco è quell’esser ripugnante di nome “Uomo” .
Mia: Ok ok..*alzando le mani in segno di arresa* Sei carica di negatività quindi per ora stacco la spina.
Ride silenziosamente per pochi istanti mentre io sbuffo sonoramente.
Marz: Penso che sarà meglio andare a chiudere un occhio. Domani mattina Abby vuole visitare Buenos Aires poi ritornerò da Martin.
La sorpasso fermandomi poi sotto la soglia della porta appena sento le sue parole.
Mia: Rimani…dimostra a chi ti ha ferito che sei tornata più carica che mai , dimostra alla gente che non hanno vinto su di te , che non ti hanno cambiato.
Stringo le mani in pugno serrando la mascella mentre continuo a rivolgergli le spalle.
Marz: E per quale motivo? Per soffrire ulteriormente?
Mia: Non so cosa ti abbia fatto Pablo per ridurti in questo modo ma una cosa sono certa..non l’ha fatto con cattiveria.
Marz: Pft..non avresti mai detto questa frase se eri a conoscenza di alcune cose. Ora perdonami ma vado in stanza.
Infastidita dalla sua immensa ingenuità e bontà mi dirigo a gran passi nella mia stanza affogando il mio viso nel morbido cuscino che attutisce il urlo di sfogo , sfondando pugni sul materasso accecato completamente dall’ira.
Marz:*sottovoce* “Non l’ha fatto con cattiveria” ?...
Ma quale cretinata pensa che sia successo? Non scappo e sparisco improvvisamente per un non nulla!
Marz: Pablo Bustamante rimpiangerà d’esser nato!
E stritolando le lenzuola morbide e profumate socchiudo gli occhi completamenti bagnati da lacrime di disperazione perdendomi per poche ore tra le braccia di Morfeo. Spero soltanto che domani Abby abbia un minimo di lucidità e possa prender la decisione finale che tanto bramo , cioè rinunciare a tutto e tornare a casa nostra essendo soddisfatta del tour . Lo spero tanto!

***

Un'altra giornata è giunta al termine , questa volta goduta appieno grazie ai mancati incontri che ieri hanno dominato quell’orribile ed esasperante giornata.
Qui al centro commerciale con Abby e il figlio di Mia e Manuel , Jared, abbiamo concluso il giro turistico per Buenos Aires , e tra poco finalmente saprò la decisione finale di mia figlia.
Questo povero ragazzo stamattina è stato buttato giù dal letto da sua madre che l’ha costretto a farci da guida , essendo cambiate diverse cose , anche se secondo me voleva sbarazzarsi del figlio per darsela alla pazza gioia col marito e godersi una romantica domenica di fine estate col suo amore.
Per tutta la giornata non ha fatto che sbuffare e mille volte gli ho detto che poteva andarsene e che l’avrei coperto le spalle in caso voleva spassarsela con i suoi amici , ma ha rifiutato così tante volte che ormai mi sono arresa.
Jared: Potresti almeno raccogliere le carte che fai cadere eh? Che incivile!*schifato*
Col suo tono incazzato fa notare ad Abby delle carte di panino cadute per sbaglio sul pavimento del centro commerciale mentre seduti su una panchina stavano fissando l’enorme fontana posta al centro della piazza.
Abby: Parlò la civiltà in persona! Dimmi quanta saliva hai fabbricato oggi ? Hai lucidato il pavimento con i tuoi sputi.
Continuano a bisticciare come facevamo Io e Pablo o Mia e Manuel alla loro età , non interferendo tra loro con l’unico scopo di vedersela da sola con tipi come questi. Non voglio far pensare alla gente che questa ragazza venga continuamente protetta da una donna adulta , anche se in realtà sono sua madre.
L’altoparlante avvisa la gentile clientela di recarsi all’uscita del centro commerciale e fissando l’orologio, pagato una fortuna , al polso noto che sono quasi le 8 e mezza di sera , e che tra meno di mezz’ora chiude la struttura.
Marz: Siamo pronti?
Jared: No..Devo passare prima in bagno.
Abby:*finto broncio* Che problemi urinari hai? Non ce la fai a trattenere la pipì per una scarsa mezz’ora di viaggio?*finto sorriso*
Jared:*guardandomi* Ma chi l’ha fatta ? Uno yogurt acido ??
E dopo questa si allontana dal gruppo dirigendosi nei bagni pubblici maschili lasciandomi sola con Abby che ride divertita.
Marz: Abby allora?
Si volta dalla mia parte asciugandosi poche lacrime causate dalle risate mentre tendo a soffocare la mia tensione.
Abby: Allora cosa?
Marz: Cosa hai deciso? Torniamo a casa nostra o..
Lentamente vedo il suo sorriso sgretolarsi e questo mi fa un male terribile al cuore.
Marz: Tu non vuoi tornare ..vero?
Abbassa il capo portandosi le braccia lungo i fianchi vedendo le sue mani smuoversi per l’agitazione.
Socchiudo gli occhi cercando di trattenere il mio dolore. Ho sperato sin all’ultimo di sentire un “torniamo a casa nostra” ma..non succederà mai ciò. Lei ama questo posto , a differenza mia . L’ho osservata tutta la giornata e non c’è stato un solo secondo in cui quel suo meraviglioso sorriso veniva dissolto , come ho fatto poc’anzi io ponendogli quella domanda. E’ tutta una continua novità per lei , e non so se capirla o meno.
Abby: I-io…
Marz: Ieri sera mi hai detto che avresti rinunciato a tutto quel che hai visto in questi 2 giorni..per me.
Abby: Si , non dico ques..
Marz:*interrompendola* Ma non voglio che rinunci per me.. Hai 15 anni , non è giusto farti condurre il mio stile di vita .
Dilata incredula le sue pupille mentre io…sacrifico nuovamente tutto per lei e continuo a soffrire in silenzio, come ho sempre fatto.
Abby: Ma tu..tu non stai bene qua.
Marz: Sinceramente odio così tanto il genere umano da non sentirmi bene qualunque parte vada.
Pronuncio queste parole accennando un sorriso amaro. Com’è diventata amara la mia vita .
Abby: Quindi..rimaniamo qui?
Annuisco col viso non resistendo alla sua espressione incredula e alle sue labbra che iniziano nuovamente ad incurvarsi mentre fisso con amore i suoi occhi flettere luce di gioia.
Abby: Oddio stai parlando sul serio?
Marz: Si..Ma dobbiamo trovarci una sistemazione , non possiamo ne stare fissi da Mia e Manuel ne alloggiare in hotel e neanche fare avanti e dietro da Martin . Sarebbe uno stress.
Abby:*saltellando* Aaah! Si si! Non vedo l’ora!
Continua ad esultare di gioia dinanzi ai miei occhi spenti. Sul viso mi sono dipinta un dolce sorriso ma dentro … mi sento malissimo. Rimanere qui e vederlo quasi sempre al collegio è una condanna a morte.
Ma non posso comportarmi da egoista. Abby merita questo ed esser felice per qualcosa che realmente vuole. Io devo lottare , devo affrontare la realtà ma nel farlo mi ci vuole coraggio e determinazione e soprattutto tempo.
Marz: P-prima che torniamo devo…andare in bagno.
Annuisce velocemente col viso mentre io , prendendo la mia borsa , mi incammino verso i bagni femminili chiudendomi in un toilette dove , fregandomene dello sporco , mi accascio sulla parete fredda sentendo le mie guance rigarsi di lacrime. Mi metto la mano tra i capelli stringendomeli per la disperazione.
Marz:*con voce rotta dal pianto* Non ce la faccio! Non ce la faccio!!!
Il mio cuore strugge di dolore e le lacrime bruciano sulla mia pelle . Singhiozzo ripetutamente soffocando questo pianto disperato.

Jared

Esco dal bagno sorpassando la folle di gente che si avvia verso l’uscita del centro commerciale avvicinandomi a quella svitata che sta seduta sulla panchina con un sorriso che va da un orecchio all’altro.
Jared: Hai per caso ricevuto per la prima volta un invito ad uscire da un ragazzo?
Alzando il capo ritorna a fulminarmi con lo sguardo.
Abby: No idiota! Ho ricevuto la notizia più bella della mia vita!
Jared:*finto interessato* Ma dai..!?
Abby: Che automaticamente diverrà per te sconvolgente.
Vedere quelle labbra , che Dio ha sfortunatamente donato ad un tipaccio , creare un sorrisetto furbo mi da al quanto sui nervi.
Jared: Dato che ho subito anche oggi delle ingiustizie preferisco farmi i cavoli miei. A preposito dov’è Marizza?
Mi guardo attorno non scontrando i suoi occhi che mi hanno tenuto d’occhio tutta la giornata. Pensa davvero che trovi il coraggio di provarci con questo mostriciattolo al mio fianco? Bhè è fusa di brutto se ha quella mentalità.
Abby: E’ andata ..in bagno.
Per la prima volta la vedo abbattersi abbassando lentamente il capo , tacendo poco dopo . A cosa starà pensando? Aah Jared per favore! Lo vedi che sono due giorni che l’hai incontrata e già ti sono spuntati i primi capelli bianchi in testa?
Sbuffo sonoramente sedendomi al suo fianco sprecando il mio tempo a fissare la gente divertirsi.
Jared: Da dove vieni?
Per la prima volta sono spinto dalla curiosità di saper qualcosa di più riguardo questa svitata .
Abby: Come mai questo improvviso interessamento?*sorpresa*
Jared: Voglio ammazzare il tempo. Non capire male.
Abby: Bhè tranquilli caro , non sono un tipo che capisce male! *sospirando* Vengo dal sud dell’Argentina. Ho girato per il mondo sin da bambina.
Inarco il sopracciglio rivolgendogli un espressione serena.
Jared: Ah si? E dove sei andata di bello ?
Abby: Ho visitato un sacco di città o meglio metropoli come New York , San Francisco , Tokyo , Milano e la scorsa settimana ho concluso il giro con Las Vegas.
Jared:*ridendo incredulo* Las Vegas? Ma dai , è un'altra fesseria?
Abby: No sono seria questa volta.
Mi fissa con un sorriso sereno sulle labbra credendole per una volta anche se sono un po’ titubante.
Jared: E come mai non hai visitato Buenos Aires? Oggi fissavi qualunque cosa con le stelline agli occhi.
Abby: *alzando le spalle* Bhè diciamo che visitare la città natale di Marizza è sempre stato il mio sogno.
Jared: Marizza?
Abby: Si .. Lei non la ama molto.
Jared: Me ne ero accorto. E ti rende felice sapere che lei non sta bene qui?
Gli pongo questa domanda che la turba nuovamente .
Abby: O-ovvio che no..ma ..*fissandomi* Ah ma perché sto sprecando fiato con un individuo come te!?
Riacquista quel suo tono acido alzandosi per afferrare le sue cose , stroncando improvvisamente la nostra conversazione.
Jared: *confuso* E ora che ti passa per quella testa?
Abby: Mi passa che non mi vai molto a genio e parlare più di 2 minuti con te non ce la faccio! O sei fastidioso o troppo impiccione.
Xx: E-eccomi.
Stavo per ribattere con la sua stessa grinta ma l’arrivo di Marizza mi rovina il piano. Ci voltiamo dalla sua parte fissando per prima cosa gli occhiali da sole che tieni sul viso e dopo un lieve colpo di tosse ci invita a raccogliere la nostre buste.
Marz: E’ ora di tornare da Mia e Manuel.
Durante il viaggio le due si scambiano qualche parola riguardo il tour della giornata mentre io ammazzo il tempo ad inviare messaggi ai miei due amici Kevin e Eric.
Kevin: “Novità riguardo quella ragazza?
Jared: “La definisci ragazza quell’energumeno? “
Eric: “Oh suvvia non sarà la prima volta che disprezzi qualcosa e poi la prendi senza problemi.”
Kevin. “ Concordo col Rosso! Quindi frequenterà la nostra scuola , chissà cosa ti farà passare! “
Jared: “Si si divertitevi voi due , nel frattempo io me la devo subire sia a scuola che a casa . Spero che sloggi il più presto possibile! Voglio i miei spazi. “
Kevin: “ Se fossi in te ne approfitterei . Ha un bel balcone quella ragazza , e per balcone intento tette.”
Jared: “Sai quanto me ne frega? Sarà anche prosperosa ma ha una classe da camionista!”
Kevin: “ Vedrai che ti divertirai . Facci un pensierino.”
Eric: “ Quoto appieno con Ciccio . Altrimenti ci proviamo noi eh .“
Sospiro pesantemente seduto sguaiatamente al sedile posteriore di questa auto lussuosa disattivano la connessione dati al cellullare . Quanto possono essere idioti quei due.
Me lo passo tra una mano all’altra fissandomi attorno con un espressione turbata in viso.
E’ davvero strano che queste due abbiamo un auto del genere mentre elemosinano a casa mia.
Spero davvero che sloggino al più presto. Non mi piacciono , ne quella donna dietro la quale si gela sicuramente profondi segreti e misteri , ne questo mostriciattolo col quale mi tocca discutere ogni giornata.
Che qualcuno lassù mi aiuti a ritornare a condurre la mia fantastica vita da Latin Lover.
Scommetto tutto che sarà la spina del mio fianco , me lo sento.
Mia: Amore mioooo!!!
E la routine giornaliera mi costringe a subirmi l’abbraccio , Alias stritolamento , di mia madre che mi stringe a se come se non vedesse da un anno intero sbaciucchiandomi la testa come se avessi 5 anni .
Jared: Mamma per favore!!
Mi scosto freddamente aggiustandomi gli abiti “lievemente” infastidito dalle risate sottofondo di quella svitata che alle mie spalle se la sta spassando.
Mia: Oh Jared un minimo di finezza però.
Metto il suo solito broncio nella speranza di farmi intenerire o farmi sentire in colpa .
Jared: Questa volta quell’espressione non funzionerà. Mi stai per strozzare!
Marz: Suvvia Mia non vedi che è grande? Non ti mettevi in imbarazzo esser abbracciata dai genitori alla sua età?
Mia: *spalancando la bozza* Ovvio che no!! Io al mio Daddy lo abbracciavo notte e dì! Ogni visita che mi faceva al collegio. Quella che scappava come una lepre eri tu appeni vedevi quella povera Sonia!
Vedo Marizza sospirare e roteare gli occhi non dandole corda .
Manu: Mia , Marizza è qui da due giorni e quel che sento sono sole le tue strilla.
Giunge alle spalle di mia madre col suo pigiama e con i capelli bagnati , circondandole la vita da dietro.
Mia: Amore sei già uscito dalla vasca? *mettendo il broncio*
Manu: *sfiorandogli il collo col naso* Oh amore ci siamo così tanto coccolati in piscina che non mi è passato per la testa.
Marz: Ok! Sto per vomitare!
Accenno per la prima volta un sorriso divertito , concordando con questa donna che se continua così da oggi in poi sarà il mio mito.
Marz: Non ricordavo che eravate così troppo sdolcinati da farmi salire la nausea!
Manu:*ridendo* Oh Marizza vieni qua che coccolo anche te un po’.*tendendo il braccio*
Marz:*alzando le mani* No grazie. Vorrei solo andare a farmi una doccia. Decerebrata è possibile?
Jared: Si Marizza sei entrata nella lista delle persone che adulo.
Rido assai compiaciuto dal soprannome dato a mia madre che ora mi guarda con la sua solita espressione scioccata.
Mia: No caro , ti vieto categoricamente si esser suo discepolo.*indicandola*
Marz: E perché no?*sorridendo sotto i baffi* Infondo ha già tutti i particolari giusti per esser un Ribelle con la R Maiuscola.
Abby: Pft…Più che ribelle mi sembra un maleducato. Ma l’hai visto come mi ha spinto vicino l’auto!?
Manu: Jared!
Pronuncia il mio nome con un tono severo mentre io sbuffo per l’ennesima volta.
Jared: Lo ripeto , è stato un incidente. Stavo per cadere e mi sono aggrappata a lei.
Pft..si certo come no. Avevo visto una bella pozzanghera vicino al marciapiede , mi è venuta la brillante idea di farla cadere dentro ma sfortunatamente ci è andato di mezzo il mio piede . Furba questa ragazzina , anticipa ogni mia mossa. Devo esser più originale con i dispetti. Non importa se ho 15 anni e sono grande per fare queste stupidaggini ma dai.. chi non ispira comportarsi in questo modo con questa pazza?
Marz: Ora basta.. Dimentichiamo quest’altra giornata.
Jared: Concordo.
Abby: Si..
Io e Abigail ci scambiano uno sguardo di sfida. Oh ovvio che non ci dimenticheremo di questa giornata. Posso annunciare l’inizio della nostra guerra. Che vinca il migliore.
Mia: Bene..Marizza seguimi ti mostro il bagno pulito.
Invitandola a seguire si dirigono insieme al piano superiore mentre Manuel si avvicina a noi .
Manu: Allora? Come vanno le cose tra di voi?
Abby: *fingendo un sorriso* Oh.. d’incanto. E’ un vero e proprio “Gentleman” tuo figlio.
Manu: *roteando gli occhi* Cos’altro gli hai fatto Jared?
Jared: *scioccato* Ioo?? Papà credi più ad una sconosciuta che a tuo figlio??
Manu: Ti conosco alla perfezione e so che quando non ti va giù una persona fai di tutto per farglielo capire.
Jared: Bhè su questo non ti do torto. Ma davvero la sua giornata non è stata peggio della mia.
Abby: Pft..lo dici tu .*fissandosi le unghia*
Jared: *finto sorriso* Vuoi vedere come ti spezzo quelle dita?
Manu: Jared!!
Jared: Jared di là Jared di qua! Papà non sono io ad iniziare ogni dibattito. Davvero mi sorprendi di giorno in giorno!
Per fermare il tic nervoso all’occhio abbandono momentaneamente il campo di battaglia “barricandomi” in stanza mia .
Jared: Aah ma andate tutti al diavolo!
Do un calcio sonoro alla porta della cameretta decorata secondo il mio stile. Adulo tutti i miei poster dei cantanti preferiti buttandomi a peso morto sul mio amatissimo letto.
Jared: Ah stanza dolce stanza!
Far ritorno in casa è ogni volta un trauma, solo in questa stanza riesco a rasserenarmi.
Preferisco mille volte passare il tempo al collegio ma non essendoci le lezioni sono costretto a passare le giornate a casa. Purtroppo quest’anno ai miei genitori gli è saltata la “brillante” idea di non mandarmi al vacance club , dove lì almeno potevo darmela alla pazza gioia con le ragazze , ma al contrario devo passare una stupida settimana al mare con loro..
Sai che “divertimento”. Vederli sbaciucchiare nonostante abbiano più di 30 è veramente imbarazzante. Chissà cosa pensa alla gente quando si scambiano effusioni d’amore senza un minimo di contegno.
Spero solo che l’arrivo di quelle due possa cambiare le loro idee e sfilzare quel chiodo fisso .
Non voglio trascorrere del tempo con loro , ne tantomeno annoiarmi. Sono un ragazzo e voglio spassarmela. Improvvisamente sento bussare alla porta ma senza aspettare il consenso mi trovo quella squilibrata nella mia stanza.
Jared: E tu che ci fai qua? Esci immediatamente, non ti è permesso entrare nel mio campo!
Mi alzo andandogli in contro ma lei subito si posiziona davanti la porta guardandomi con quel suo sorrisetto da volpe.
Abby: No no . Io non esco da qua. Devo parlarti.
Jared: Pft..parlarti? Quindi conosci questa parola?
Incrocio le braccia fissandola dall’alto il basso mentre lei tiene le mani incrociate dietro le schiena tenendo sul viso quell’insopportabile espressione.
Abby: Si caro. *finto sorriso* Sono qui per dirti che sono pronta a tutto.
Mi blocco confuso dalla sua frase.
Jared. Che cosa vuoi dire?
Abby: *sorridendo furbamente* Siamo in guerra…e non intendo perdere questa lotta tra me e…*avvicinandosi*..te.
Pone il suo dito al centro del mio petto trovandomela a pochi centimetri di distanza , come l’altro giorno al collegio. Averla nuovamente vicino al mio viso mi da una sensazione strana. Appena la vidi al collegio pensavo che fosse una preda facile ora mi accorgo di essermi messo nella brace da solo.
Non la eliminerò da torno così facilmente .
Jared: Ma bene.. Accetto la tua sfida.
Abby: La mia non è una sfida.
Jared: *alzando le spalle* Qualunque cosa sia la accetto. Sappi che vincerò io e sai il perché…?
Mi avvicino ulteriormente sciogliendo qualunque distanza che c’era tra il mio naso al suo , che ora si sfiorano ad ogni movimento.
Abby: Sono curiosa di saperlo..
Grintosa non smuove un solo muscolo continuandomi a parlare con un tono basso di voce.
Jared: Io sono ribelle e quando mi sta antipatica una persona…io la elimino. Capito?
Abby: Uuh..tremo dalla testa ai piedi. *sorridendo furbamente* Sappi che io lo sono di più.
Jared:*inarcando il sopracciglio* Tu ribelle? Fammi il favore. Al massimo sei una furba che aduli tutti con i tuoi modi di fare angelici. Sai stregare bene le persone.*finto sorriso*
Abby: Quindi posso stregare anche te e vincere questa guerra?
Jared: *sorridendo compiaciuto* No….Sappi che la guerra è appena iniziata.
Abby: *sorridendo* Bene..!
E con un colpo secco aumentiamo le distanze vedendola poi uscire velocemente dalla stanza con un espressione da superiore.
Jared: No piccolina..vincerò io. Ho tutte le carte sul tavolo per renderti il mio zerbino. Non sai quel che ti aspetta.
E sorridendo malvagiamente inizio ad architettare le cose più immaginabili della mia testa. Che il gioco abbia inizio.





ABBY E JARED SI SONO DATI GUERRA? COME SI CONCLUDERA'??? Di marizza ancora non sappiamo quel particolare del suo passato . Quando lo scopriremo?? COMMENTATEEEE!!
 
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Pablizza01
view post Posted on 12/9/2016, 19:53




ALLORAAAAA ERO A METÀ LETTURA DA TIPO LE 14 DI OGGI Ma i compiti(sisi il primo giorno mi hanno già sormerssa) mi hanno impedito di continuare a leggere e quindi ora che ho appena finito la lettura commento..alloraaaa:
ABBY E JARED LI ADORO TROPPI MI PIACCIONO SEMRPE DI PIÙ!! volevo un bacio ma devo ammettere che è davvero troppo presto ma la cosa mi piacerebbe un mondo!!! *aria sognante*
Ora voglio pablo!! però uff devono incontrarsiiii daii voglio che parlino :lol:
Poi ovviamente voglio sapere ancora quella parte del passato di marz ovviamente!! Attendo il continuo con ansia, davvero :woot: adoro troppo questa ff!!! :wub:
Ora vado a finire i compiti (ancora devo finire :cry: ) a domani 😙
 
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view post Posted on 13/9/2016, 14:34

♥ Yo no puedo dejar de sentir lo que siento… ¿entendés? No quiero soltarte. Estoy enamorado de vos. ♥

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ECCOVI UN CAPITOLO MOLTO IMPORTANTE!! Buona lettura! <3


CAP 10

Mia

Mia: Allora come è andato il tour di Abby?
Fisso l’orologio appeso sulla parete del salotto che segnano le 23 buttandomi poi a peso morto accanto a Marizza che con uno sguardo fisso è avvolta nei suoi pensieri.
Marz: Eh? Cosa hai detto?
Ritorna in se , mostrandomi i suoi occhi notevolmente rossi.
Mia: Marizza…devo farti una camomilla?
Marz: Cosa? Perché?*confusa*
Mia: Hai gli occhi gonfi. Che ti succede?
Lievemente preoccupata del suo aspetto trasandato cerco di porgli qualche “cura” ma scuotendo il viso reclina le mie offerte.
Marz: Sto bene. E’ solo che non dormo. Questo è il problema.
Decido di non inferire le sue parole , cambiando persino argomento.
Mia: Quindi domani mattina passi da Martin?.. Mi farebbe piacere accompagnarti per prendere le ultime cose.
Mi offro volentieri dato che poco fa mi ha annunciato la lieve novella. Finalmente si trasferirà nuovamente qui per far frequentare il collegio ad Abby , che a quanto pare sembra essersene affezionata insieme alla città. Chi non la ama?
Marz: *alzando le spalle* Come vuoi , penso che anche a Martin farebbe piacere.
Mia: Tu come stai?
Marz: Sopravvivo.
Mi mordo le labbra pensando bene a lungo su qualunque cosa gli debba dire . Non voglio ferirla più di quando lo sia già . Anche se non è colpa mia.
Mia: Oggi Abby ha sprizzato gioia da tutti i porri. Sei contenta per lei?
Marz: Sempre.
Continua a rispondermi a monosillabi e soprattutto freddamente. Il suo viso sembra esser scolpito col gesso e questo mi rende estremamente triste.
Mia: Marizza per favore puoi esprimere un minimo di emozione?
Sospira portandosi le ginocchia al petto per dopo poggiarci il capo e avvolgerle con le braccia.
Affonda i piedi scalzi nel divano morbido non rivolgendomi parola.
Mia: Se stai pensando a dove alloggiare sai perfettamente che puoi rimanere qui. Anzi te lo sto chiedendo in ginocchio! Io vi voglio , rallegrate la casa e mi rendete così tanto felice!*sorridendola*
Marz: Non siamo dei pagliacci.
La sua voce arriva alle mie orecchio ovattata dalla sue gambe sino a quando alza lievemente il capo.
Marz: S-scusami..
Dilato le pupille sorpresa da questa scusa improvvisa.
Mia: Di cosa?
Porta giù le sue gambe tenendole incrociate sul divano continuando però a tener lo sguardo fisso al tavolino basso del salotto.
Marz: T-tu mi stai offrendo tutto questo..*fissando la stanza*..e io ti sto ripagando trattandoti in questo modo. *mordendosi le labbra* Sono diventata un mostro.
Intravedo un luccichio nei suoi occhi e vederla buttarsi a terra emotivamente proprio non lo sopporto.
Mia: Suvvia non fare così Marizza. Non è affatto vero. Infondo non ci faccio neanche più caso , ricordati i vecchi tempi..*accennando una risata* Me ne facevi passare di cotte e di crude!
Marz: Sono grande ormai , dovrei smetterla a trattarti come un idiota . Sei una donna , per di più sposata e già madre. A volte lo dimentico.
Pronuncia queste parole con un velo di malinconia.
Mia: Vorrei anche per un solo secondo entrare nella tua testa e…capire cosa ti turba.
Marz: Non sopravvivresti. Credici.
Mia: Quanto dolore hai pagato per questa bellissima armatura che indossi?
Marz: Tanto..Quando torno a casa tutto quel che nascondo mi cade addosso e a stento riesco a reggermi in piedi.
Mia: Sai cosa ho notato?
Marz: Cosa?
Mia: Il tuo sorriso quando sei accanto ad Abby. Quella ragazza ti sta aiutando un sacco , non trovi?
Riabbassa il capo perdendosi per pochi secondi nei suoi pensieri.
Marz: Si..
Mia: E sai un'altra cosa?.... Hai un sorriso magnifico.
Alza il capo dilatando le pupille , sorpresa da questo mio insolito complimento.
Mia: Dico davvero. Sai penso che i sorrisi più belli li abbiamo chi conduce una vita difficile . Sono di quelle persone che hanno saputo trasformare il dolore in forza. E credo proprio che tu abbia fatto la stessa cosa.
Marz: G-grazie..
Pongo la mia mano sul dorso della sua accarezzandoglielo dolcemente ricambiando il suo ringraziamento con un tenero sorriso.
Mia: Ho detto ciò che sentivo.
Marz: Bene…sarà meglio che vada a rilassare almeno i muscoli. So che anche questa notte non chiuderò occhio.
Si alza mostrandomi un mezzo sorriso.
Mia: Certo che a fine giornata ti senti come un mollusco , non dormi , non fai altro che spremere le tue meningi e spaccarti in 4 per il bene di Abby. Perché non ti prendi una pausa Marizza?
Con tranquillità gli comunico ciò che è bene per la sua salute ma a quanto pare resta impavida a tutto.
Marz: Sto bene , davvero. Notte.
E con una alzata di mano mi augura la buona notte. Si volta , intenta a salire le scale per recarsi nella camera degli ospiti ma il suo sguardo cade su qualcosa che la blocca nel suo intento.
Con un solo piede sul primo scalino è rimasta pietrificata a guardare quel che sembra una foto incorniciata appesa alla parete.
Marz: E…..questa?
Mi avvicino curiosa di sapere cosa l’ha spinta a fermarsi e immobilizzarsi , spostando lo sguardo sulla foto che immortala il momento in cui i testimoni di nozze , cioè io e Manuel , posiamo accanto agli sposi , Pablo e Paula. Pablo in questa foto ha solo 20 anni ed è vestito in bianco con una cravatta elegante che l’ha reso lo sposo più attraente di Buenos Aires mentre Paula veste il suo splendido vestito da sposa , che emetteva la sua bellezza da un miglio lontano.
Porto lo sguardo su Marizza che posando entrambi i piedi a terra si gira completamente verso il quadretto vedendo i suoi occhi dilatarsi e tremolare leggermente.
Mia: Sono Pablo e Paula.. Il giorno del loro matrimonio.
Stringo i pugni di nascosto e deglutisco dall’agitazione. Mi sudano le mani e non so proprio come affrontare questo argomento. Lei è partita quando i due stavano ancora insieme e non si sarebbe mai immaginata che un giorno di sarebbe sposato con quella Paula , che anni prima aveva avuto una relazione travagliata.
Marz: S-si sono….sposati!?..
Pronuncia l’ultima parola con un filo di voce , come se questa notizia l’avesse prosciugata da qualunque energia rimasta in sé . Odio esser in mezzo a queste situazioni ma sfortunatamente mi tocca rivelargli la verità sebbene la farà star male ulteriormente.
Mia: Si.. E’ una lunga storia , non so se ..
Marz:*interrompendomi* Parlamene! Non ci sto capendo nulla!
Finalmente ritorna in se abbandonando lo stato di shock , rivolgendomi uno sguardo freddo.
Prendo un respiro profondo munendomi di coraggio .
Mia: Si sono sposati 2 anni dopo la partenza .
Marz: Perché?? Da dove è spuntata di nuovo?
Pone domande con un tono isterico , non potendo credere a ciò che ha visto e a ciò che sta sentendo.
Marz: Sergio non l’aveva fatta scappare a gambe elevate ??
Mia: Una cosa alla volta Marizza.. calmati , ti prego.
Marz: Io SONO calma!
Mia: No che non lo sei! Vieni qua , sediamoci.
Le prendo la mano inducendola a sedersi sul divano di prima.
Mia: E’ spuntata dal nulla . Finita la scuola Pablo la incontrò per Buenos Aires , iniziarono a risentirsi , ad uscire e poi all’improvviso ha accerchiato per bene Pablito.
Marz: Accerchiato..? Non ti capisco.
Accavalco le gambe, stringendomi nella vestaglia di seta morbida mentre mi umidisco le labbra per continuare a parlare.
Mia: Ora ti spiego. Un giorno si recò da Pablo….dicendole di esser rimasta incinta.
Marz: C-c-cos…a..?
Sgrana gli occhi potendomi specchiare ora perfettamente in essi . Vedo le sue pupille tremolare , forse dai nervi? D’istinto porto lo sguardo sul quadretto appeso continuando il mio racconto.
Mia: Si..Paula ovviamente era distrutta dalla notizia e la sua disperazione convinse Pablo a prendersi le proprie responsabilità. Dopo neanche un mese si sposarono evitando persino di accrescere pettegolezzi e in quella foto..*indicandola*.. la ritrae al matrimonio avvenuto mentre era al 3° mese , una gravidanza che si è dimostrata esser un falso allarme . Ma comunque i due sono rimasti sposati .
Scaccio un sospiro di sollievo , compiaciuta di esser riuscita a spiegare la situazione in poche parole , parole che hanno scioccato Marizza. Volgendo il capo dalla sua parte scontro subito la sua pelle impallidirsi di colpo e il suo silenzio , la sua incapacità di muoversi mi sta al quanto terrorizzando.
Mia: Marizza…
Sventolo la mia mano dinanzi al suo viso speranzosa di farla riprendere da questo stato .
Mia: Marizza su !
Ma niente ha lo sguardo perso nel vuoto , è rimasta immobile sul divano e a stendo riesco a sentire il suo respiro.
Mia: Marizza!!
Al quanto preoccupata le smuove bruscamente le spalle facendola ritornare finalmente in sé.
Marz: Mia!
Mia: Oh finalmente Marizza! Mi hai fatto spaventare! Che cosa ti è preso? Ti senti bene? Sei pallidissima..!
Parlo a raffica ma nel farlo non mi sono accorta che il suo respiro sta diventando sempre di più affannoso.
Mia: Marizza mi stai ascoltando? Che ti prende adesso?



Marizza

“Un giorno si recò da Pablo….dicendole di esser rimasta incinta.” ; “Paula ovviamente era distrutta dalla notizia e la sua disperazione convinse Pablo a prendersi le proprie responsabilità.” ;
Responsabilità… Responsabilità… Responsabilità… Responsabilità…
E’ questa la parola che governa la mia testa ,avvolta nella confusione.
Ho il cervello fuori uso , non riesco più a muovermi ne tanto meno sprigionare un urlo col quale magari libererei parte del mio dolore.
Questa scioccante rivelazione mi fa pensare di non aver sofferto abbastanza nella vita.
C’è sempre una novità che non di certo cala il livello alto dell’odio che provo nei confronti di Pablo Bustamante. Sento come sottofondo al mio monologo Mia , la cui voce arriva alle mie orecchie ovattata.
Mi sento come se avessi ricevuto una pugnalata al petto , una ferita profonda che brucia insopportabilmente procurata da un coltello affilato, infilzato con tutta la forza possibile.
In tutto questo il mio cuore ne sta risentendo , quell’organo muscolare che ho dentro la gabbia toracica per hobby . Ad ogni cosa che sento e scopro ricevo fitte dolorose. E’ come se qualcuno si divertisse a prendermelo e stringermelo sino a farmi sentire l’aria. Come in questo momento.
“Bhè cerca di capirmi. Tu vieni da me mi dici queste parole che mi Sconvolgono l’esistenza come credi che reagisca? “ ; “Marizza non possiamo tenerlo. “ ; “E’….fantastico!!! Marizza non sei contenta!!??!?” ; “Non sai che peso mi hai tolto sullo stomaco! “ ; “Io..sinceramente..non lo volevo.”
Lui.. ha rifiutato la MIA bambina , si è tirato indietro davanti le MIE responsabilità , ha pregato Dio che fosse solo un falso allarme , ha gioito spudoratamente quando gli ho raccontato quella frottola e ha…confessato tranquillamente di non esser pronto a volere un figlio sulle spalle. E ora cosa scopro? Che lui ha accettato senza batter ciglia il figlio di quella gatta morta che ha…sempre voluto riavere Pablo .
Socchiudo gli occhi sentendo i miei occhi bruciare incessantemente. Non riesco a sopportare tutto questo dolore adesso. Sento il mio corpo esser scosso violentemente da una parte all’altra ma non riesco a riprendermi da questo shock. Sono troppo sconvolta e debole. Troppo dolore in un unico corpo.
Il solito mancamento di ossigeno mi costringe a reagire a tale debolezza notando solo ora di respirare con fatica.
Marz: Mia!
Mi trovo dinanzi la sua espressione preoccupata smuovendosi con agitazione .
Mia: Oh finalmente Marizza! Mi hai fatto spaventare! Che cosa ti è preso? Ti senti bene? Sei pallidissima..!
Parla a raffica mentre io mi accorgo di non riuscir a respirare regolarmente. No non ci voleva adesso !
Ma ecco che l’ennesimo attacco di panico è pronto a far morire di paura un'altra persona , che al mio fianco si alza notevolmente preoccupata.
Mia: Marizza mi stai ascoltando? Che ti prende adesso.
Marz: A-aria..
Il mio cuore inizia a batter velocemente e il fiato diventa sempre più corto tanto da non riuscir a manovrare la situazione come le altre volte. Dannazione non ho con me neanche l’inalatore.
Mia: Stai soffocando?? Dio mio Marizza su respira ! Respira.
Afferra la prima rivista sul tavolo sventolandomi mentre io mi accascio sempre di più allo schienale del divano mentre cerco in tutti i modi di regolare nuovamente il respiro , ma i ricordi sono troppo dolorosi e in questo momento purtroppo distolgono la mia mente facendola deconcentrare dall’obiettivo di salvarmi le penne.
Mia: Ferma qua vado a chiamare aiuto!
Spaventata al massimo sta per correre via di sopra ma non voglio che Abby si preoccupi inutilmente.
Poi cosa mi devo inventare? Non deve sapere che con lui ho avuto una relazione e purtroppo questa volta ho un testimone qui davanti che sicuramente non terrà la lingua a freno e racconterà le cose che mi stava raccontando.
Fregandomene se tra poco sbatto a terra per mancanza d’aria afferro di scatto il polso di Mia che mi fissa con gli occhi sgranati.
Mia: Marizza che fai?? Devo andare da Abby e sapere cosa ti..
Marz: Aspetta..!
Blocco la sua parlantina pronunciando questa parola con l’ultimo fiato che avevo in petto vedendo successivamente la vista sfogarsi ma non voglio preoccupare anche gli altri.
Mia: MArizza!!!
Improvvisamente reagisco contro la mia debolezza riuscendo finalmente a regolare il respiro .
Prendo una boccata d’aria come se fossi emersa dall’acqua , dopo esser stata in apnea per un bel po’ , riequilibrando la mia respirazione.
Mia: Brava ! Si continua a respirare !
Velocemente si butta sulle ginocchia alzando le mani che scostano le mie ciocche di capelli cadute dinanzi al viso mentre io poggiando il capo al divano respiro con affanno , tranquillizzandomi man mano.
Marz: S-sto….bene….
Mia: Tu non stai bene Marizza! Hai avuto un attacco d’asma! Non è normale! Devo portarti velocemente da un dottore e..
Marz:*interrompendola* Puoi sputare un secondo???
Sospiro pesantemente una volta esser tornata in me. Sbatto diverse volte le palpebre godendomi questi secondi di puro silenzio , ma i suoi occhi fissi su di me mi mettono suggestione.
Marz: Sono abituata.. Ho solo bisogno di un saldo autocontrollo..e tutto mi passa.
Mia: Non è normale. Da quando vanno avanti quest’asma?
Marz: Da tanto e sono prevenuta. Porto sempre con me..l’inalatore.
Mia: Ah si? E dov’era poco fa quello strumento? Giuro che un altro paio di secondi e sbattevo a terra per il terrore!!!
Marz: Abbassa la voce! Non vedi che ora si è fatta!??
Alzo inevitabilmente il tono di voce che a me appare isterico mentre il suo spaventato.
Rimane in silenzio , in ginocchio dinanzi a me . Socchiudo gli occhi riappoggiandomi , dopo uno sbuffo , al divano.
Marz: Lo so…lo so che ti ho fatto spaventare ma ci sono abituata. Devo solo respirare a fondo , in questo modo si stabilisce tutto.
Mia: Io ci tengo a te Marizza , sono morta di paura vederti diventare prima pallida poi violacea. Abby lo sa?
Marz: Si..*riaprendo gli occhi*
Mia: E cosa ne pensa?
Marz: La pensa come te , crede di dovermi sottoporre a degli esami ma so bene cosa mi prende ogni qualvolta mi colgono questi attacchi….di panico.
Mia: Attacchi di panico…? Ti sono venuti in seguito al racconto! Marizza spiegami il perché?
Marz: *drizzandomi* Mi chiedi il perché?*urlando* Sapere che quel VERME ha preferito prendere le responsabilità di PAULA ANZICHE’ LE MIE?????
Urlo queste frasi senza pensarci , capendo che ormai mi sono messa nella padella da sola. Mi porto immediatamente la mano sulla bocca sgranando gli occhi mentre Mia dilata i suoi rimanendo immobile.
L’orologio appeso al muro emette un Bip , annunciandoci che si è fatta mezzanotte .
Un silenzio totale cade nell’intera casa , avvolta in parte dal buio. L’unica stanza illuminata dalle luci del lampadario è il salotto dove risiediamo noi in questo momento.
Mia: D-di…che responsabilità parli Marizza…?
Xx: Hei..che succede qui?
Ci voltiamo di colpo rimanendo ancora più scioccata alla vista di Abby in cima alle scale , che col suo vestito da notte stropicciato si strofina gli occhi leggermente socchiusi dalla luce forte proveniente dal lampadario.
Mia si alza velocemente sistemandosi la vestaglia lunga mentre io rimango pietrificata sul divano dove riporto le mie braccia sulle gambe deglutendo con sforzo. Marizza non è il momento di girarti nella brace , riprenditi e tieni la copertura.
Marz: Abby che ci fai in piedi a quest’ora?
Scende quei pochi gradini ricambiando quel sorriso sforzato che mi sono stampata in faccia.
Abby: Avevo un po’ sete. Non avendo l’acqua ho pensato di andare a bere in cucina. Come mai state ancora in piedi?
Con la punta dell’occhio vedo Mia guardare a destra e sinistra sedendosi lentamente sul tavolino del salotto.
Marz: Stavamo ricordando i vecchi tempi.
Anticipo le sue mosse , con l’obiettivo di interrompere il quarto grado che potrebbe iniziare a fare solo per sapere qualcosa di piccante .
Abby: A mezzanotte?
Sbadiglia sonoramente mentre si stropiccia ancora di più quei suoi capelli , che appaiono come se avesse preso la corrente.
Mia: Oh noi due siamo fatte così..
Inizia a ridere lievemente , rimanendo sorpresa dal suo atteggiamento tranquillo. La vedo sorridere alla mia Abby che ricambia il gesto. Man mano scende le scale e nel momento che si pone dinanzi a noi sgrano gli occhi , sgretolando quel terribile sorriso che avevo , appena scontro i suoi occhi…azzurri.
Marz: Abby dove sono le tue lenti?
Senza pensare che qui davanti ho Mia gli pongo questa domanda . Non ci voleva! Non ci voleva proprio.
Abby: Mi prurivano gli occhi. Sai che ultimamente mi stanno dando fastidio. Quando dormo li levo , te lo voglio ricordare.
Mia si alza di scatto ponendosi dinanzi a lei per studiare i suoi occhi.
Mia: Ma…..sono….stupendi.
Mezza incantata si complimenta con Abby che è rimasta al quanto confusa dalla sua mossa improvvisa, mentre io mi metto la mano in faccia tirandomela lievemente dal nervoso.
Che diamine sto facendo ancora qui? E’ possibile che tutta la copertura che volevo creare si è andata a fottere in una sola serata? Più rimango qui , più le cose peggiorano.
Mia: Da chi l’hai ereditati?
Li fissa come se fosse un importate e prezioso tesoro inclinando il viso ripetutamente per fissarli ad ogni inclinazione . Sto per rispondergli con un'altra bugia ma ingenuamente Abby risponde senza pensarci.
Non avevo mai affrontato il problema “occhi” , non pensavo che potesse andare in giro senza lenti a contatto marroni .
Abby: Da mio padre.
Sorride dolcemente , felice di nominare il padre. Pft..li disprezzeresti quei occhi se sapessi la verità .
Marz: Credo che sia meglio tornare in stanza. E’ tardissimo.
Mi alzo sforzandomi di prender le retini della situazione inducendola in stanza dopo essersi dissetata in cucina. Scendo nuovamente al piano inferiore preparandomi psicologicamente a sopportare il quarto grado di Mia e come volevasi dimostrare me la trovo seduta sul divano con un espressione rigida e una posizione retta che mi mette in suggestione.
Mia: Sono tutto orecchie.
Marz: Non ho niente da dire. Ora ho stranamente sonno.
Cerco di scamparmela con una scusa assai banale ma all’improvviso mi prende il polso costringendomi a rimanere qui dinanzi a sé.
Mia: Non raccontarmi frottole! Hai parlato di responsabilità. Cosa centri tu con Pablo e Paula?
Marz: Con Paula niente!
Mia: Allora il problema ce l’hai con Pablo e a quanto pare sembra assai grave!
Marz: Mia non voglio parlarne!
A differenza , lei continua a tenermi saldo il polso impedendomi ogni tipo di fuga.
Perché non mi sono dileguata insieme ad Abby ? Magari mi risparmiavo tale pressione!
Mia: Abby ha gli occhi azzurri.
Marz: E con questo? Dove vuoi arrivare?
Mia: C-credo….di aver capito tutto.
Scosto freddamente la mano dalla sua presa fulminandola con lo sguardo.
Marz: Tu non hai capito niente! Ora lasciami in pace!
Salgo velocemente le scale chiudendomi in stanza dove prendo i primi abiti eleganti che trovo sotto il naso.
Un abito corto elegante , tacchi vertiginosi , pochette che si abbina al look , capelli raccolti elegantemente e trucco abbondante sul viso. Mi chino leggermente per fissarmi allo specchio infilandomi l’ultimo orecchino e soddisfatta della mia improvvisa trasformazione da donna fatale prendo le chiavi dell’auto e velocemente mi reco all’uscita della casa dove purtroppo vengo bloccata nuovamente da Mia.
Mia: Dove credi di andare a quest’ora vestita in questo modo??
Mi squadra dal capo ai piedi fissando il mio vestitino corto nero con dei brillantini che sotto le luci artificiali creano giochi di luce attraenti .
Marz: Vado nell’unico posto in cui è certo che posso svagare la mia mente!
Clicco il telecomando della mia auto che lampeggia nel buio . Apro la portiera ma la sua mano mi impedisce di sorpassarla per sedermi al volante.
Mia: E’ mezzanotte inoltrata. Ti prego dimmi dove stai andando!
Seccata dalla sua insopportabile insistenza gli urlo in faccia la mia meta.
Marz: Vado al casinò , contenta ora “mamma” ? *finto sorriso* Posso andare in santa pace??
Mia: *scioccata* Coosaaa?? Marizza sei impazzita! Non sono posti adatti a te e ..
Marz:*interrompendola* Senti carina se tu sei cresciuta in una campana di vetro fatta d’amore e serenità io sono maturata in quell’ambiente , nel pericolo , nella sofferenza e nel gioco d’azzardo. Quindi adesso non stare qui a perdere tempo con un tipo come me .
Mia: T-tu…*scuotendo il capo*
Marz: Ho questa macchina lussuosa solo grazie al gioco d’azzardo. Sono una giocatrice professionista e non intento perdere un altro solo secondo con te a darti spiegazioni che non ti riguardano.
Finalmente riesco a levarla dal passaggio pronta a infilarmi in auto ma la sua frase mi blocca nuovamente.
Mia: Abby è tua figlia…..e anche di ………Pablo . *deglutendo* Vero…?
Socchiudo gli occhi trattenendo i miei nervi , stringendo automaticamente i pugni sentendo le mie unghie affilate perforarmi i palmi .
Mia: Ti assomiglia e ha gli occhi di Pablo! Li so riconoscere alla perfezione.
Marz: Questo non spiega niente!
Riesco ad aprire bocca , dentro la quale governa un amaro terribile.
Mia: Certo che si! Spiega un sacco di cose. Per esempio le responsabilità che hai detto prima!
Marz: Pft..*risata amara* Mia non sparare cavolate , ti supplico. Stai scendendo nel paradossale. Ora fammi andare devo sfogarmi!
Mia: E perché dovresti sfogarti se non hai nessun problema?
Incrocia le braccia continuando ad assillarmi.
Marz: Sono stanca di risponderti.
Mettendomi al volante metto in moto velocemente l’auto ma il suo corpo mi impedisce di chiudere lo sportello.
Mia: Marizza.. non sono io il tuo nemico. Confidati con me! Stai collassando, dai retta ad un’amica!
Poggio violentemente le mani sul volante stritolandolo .
Marz: E a chi importa se sto collassando o meno ? Ho i miei svaghi , se mi permetti di partire ritornerò più carica.
Porta le braccia lungo i fianchi guardandomi con aria scioccata mentre inizia a scuoter il viso.
Mia: Non puoi aggrapparti al gioco.
Marz: Sono 13 anni che gioco! Non ho bisogno di sapere il tuo parere. So bene quel che faccio.
Mia: Tu non sei lucida stasera , perderesti tutto.
Marz: *risata amara* Credi di star parlando con una principiante ?
Mi volgo dalla sua parte guardandola con orgoglio.
Marz: Una volta giocai due minuti dopo aver bagnato l’intero letto di lacrime. *serrando la mascella* Eppure sono qui piena di soldi . Più sto male..meglio gioco!
Mia: Allora permettimi di venire.
Marz: Non ti fanno entrare. Ci vogliono dei documenti , non è una passeggiata Mia. Ora perché non torni dentro , Manuel si starà preoccupando.
Mia: Non intento tornare a casa . Più tardi gli manderò un messaggio ma ti supplico non posso lasciarti partire in questo stato. Ti ho visto poc’anzi quasi perdere i sensi , metti che ti viene un attacco di panico anche dopo?
Afferro velocemente la pochette aprendola con un abile mossa sfilando poi l’inalatore.
Marz:*finto sorriso* Nessun problema. Dormi anche sogni tranquilli. Ora spostati.
Torno seria a fissare dritto la strada dinanzi a me isolata , illuminata unicamente da alti lampioni.
Mia: Se non mi dici la verità su Abby giuro che appena te ne andrai correrò da lei per raccontargli , non solo il tuo attacco di stasera , anche che relazione avevi con Pablo!
Spengo velocemente il motore dell’auto fuoriuscendo da esso con una velocità tale da sorprendere e spiaccicare Mia alla carrozzeria .
Marz: Non azzardarti!
Col filo al dente sono completamente accecata dall’ira. La luce interna dell’auto mi permette di vedere i suoi occhi blu dilatarsi lentamente mentre la sua vestaglia viene stropicciata dalla mia presa della mano.
I tacchi che calpestano violentemente l’asfalto duro mi permettono di arrivare alla sua altezza , trovandomela faccia a faccia. Lentamente serra la mascella segno che non vuole arrendersi.
Mia: Basta mentirmi Marizza. Abby è ..vostra figlia.
Sento il mio mento iniziare a tremolare e i miei occhi bruciare . I secondi passano , così a fissarci negli occhi dell’altra in silenzio vedendo la mia vista offuscarsi a causa di questa dannate lacrime.
Mia: Lui….non lo sa , vero? E neanche Abby a quanto…pare.
Rallento man mano la presa della mano permettendole di staccarsi dalla carrozzeria dell’auto , ancora aperta. Abbasso il capo sentendo quel calore insopportabile rigarmi le guance . Ogni volta che inizio a lacrimare sembra di sentir la pelle bruciare. Singhiozzo lentamente piegandomi su me stessa dinanzi a lei che automaticamente mi induce a sedermi lateralmente sul sedile del conducente , tenendo le gambe fuori dall’auto sulle quali poggia lei le braccia una volta inginocchiatasi a terra .
Mia: Marizza..
Alza il suo braccio posando la sua mano calda sulla mia guancia completamente bagnata dalle lacrime che questa sera non cessano di scendere.
Marz: I-io….non volevo che…*singhiozzando* ..accadeva tutto questo…Ma…non mi ha dato altra scelta!
Ed è con la mia frase finale che sprigiono un lungo e straziante pianto alla quale questa volta trovo confronto sulla sua spalla , messa a disposizione senza batter ciglia.
Mi stringe a sé posando le sue mani attorno alla mia schiena , rimanendo sempre in tale posizione , mentre io mi sfogo del tutto . Passano i minuti così in silenzio a pensare che è giunto il momento di raccontare l’amara verità almeno ad una persona che ormai ha scoperto tutto senza neanche essermene accorta.
Mia: Che ne dici se torniamo a casa a bere un bel bicchiere d’acqua?
Continua a lisciarmi premurosamente il viso portandomi dietro l’orecchio quei pochi ciuffi ribelli scappati dall’acconciatura creata poc’anzi in ben 2 minuti . Scuoto il viso reclinando la sua offerta mentre asciugo il residuo di lacrime con un fazzoletto morbido datomi da Mia che ora mi fissa con un lieve sorriso sulle labbra.
Mia: Stai meglio , non trovi?
Annuisco col viso sentendomi il petto meno pesante anche se ora ho la testa che mi batte come un martello pneumatico.
Mia: E’ meglio un pianto sprigionato col cuore che…andare a zonzo per la città di notte.
Marz: A-abbiamo due stili di vita..diversi.
Mi schiarisco la voce, ancora mezza rotta dal pianto , con un paio di colpi di tosse.
Mia: E quindi…è tua figlia quella bellissima ragazza?
Sorride gioiosamente ricambiando con un lieve sorriso con sforzo , dato che sono priva di forze.
Marz: S-si…
Mia: E’…grandioso.*ridendo incredula* Tu madre!? Oddio è meraviglioso! Hai messo al mondo una creatura stupefacente..
Marz: Frena l’entusiasmo..*ridendo leggermente*
Mia: Ma come , quando , dove…è successo?
Col sorriso sulle labbra mi pone domande a raffica alla quale questa volta decido di rispondergli.
Marz: E’ frutto di una stupida notte di capodanno passata nel sottoscala dell’Elite Way School.
Gli fornisco le informazioni che gli interessano con un tono di voce sprezzante , rimpiangendo in parte quello stupido sbaglio che feci .
Marz: Fui una stupida.
Mia: Perché dici questo?*confusa* Quando lo scopristi e come reagì Pablo?
Marz: Questo è un tasto dolente sai..?
Gli sorriso amaramente decisa però a continuare il racconto .
Mia: Te la senti di proseguire?
Annuisco col viso procedendo, vedendo man mano la sua espressione farsi da sorpresa a scioccata.
Mia: Ma era impazzito???
Si alza di scatto appena alle sue orecchie è arrivata la frase “non lo voleva” e tutte le altre frasi che mi disse quel terribile giorno di Gennaio spalancando la bocca per lo shock.
Mia: E’ inverosimile ciò che mi stai raccontando! Non posso crederci! Non posso crederci dico davvero!
Cammina avanti e dietro con una mano incastrata tra i suoi capelli biondi e arruffati , inorridita e indignata dalla triste verità.
Mia: Ma quel che mi sciocca di più è sapere che non mi ha mai raccontato di esser stato con te!! Ora si spiegano molte cose!
Marz: Quali?
Mia: Parlammo a lungo riguardo la tua partenza improvvisa. Gli posi un sacco di domande che sarebbe state necessarie per scoprire cosa ti spinse a partire ..ma lui non si espresse e pochi dopi giorni si arrese del tutto. Lui sapeva cosa ha fatto! Sapeva di essersi comportato come un vero e proprio Stronzo!!
Marz. Si Mia ma ora calmati.
Sfilo la chiave dall’auto chiudendola poco dopo rinunciando all’uscita al casinò.
Marz: Stiamo in mezzo ad una strada , il vicinato può lamentarsi del chiasso che stiamo facendo.
Sbuffo portandomi la mano in viso mentre mi poggio esausta all’auto continuandomi a subire le sue sceneggiate teatrali .
Mia: Non ci posso credere! Ah ma quando lo avrò davanti io..
Marz: IO NIENTE!
Rialzo il capo fulminandola tanto stesso con uno sguardo truce che la immobilizza di colpo.
Marz: Ti vieto categoricamente di accennare anche solamente l’argomento “Marizza” con quel verme !
Mia: E…Abby?
Marz: Abby non sai niente di me e di Pablo! Suo padre si chiama Weston ed è morto da eroe in un drastico incidente! E’ questo che ha nella testa e per nulla al mondo dovrà scoprire la verità!
Mia: T-tu…Marizza stai facendo lo stesso errore di tua madre. Più di chiunque altro sa quanto hai sofferto per aver scoperto la cruda verità , perché vuoi fargli questo?
Marz: So quel che sto facendo , alla giusta età gli confesserò tutto ma non è questo il momento , soprattutto che “Lui” è in circolazione!
Mia: V-va bene…per oggi la finisco , ma non intento accettare la tua folle decisione. Povera ragazza sai quanto soffrirà?
Marz: Non soffrirà se nessuno aprirà la boccuccia!
Finto un sorriso facendole capire che la persona a questo riguardo è proprio lei.
Mia: E invece con Pablo come ti comporterai? Posso sapere qual è il tuo scopo?
Sospiro pesantemente rivolgendo il capo alla strada isolata mentre la brezza serale mi fa venire la pelle d’oca alle braccia scoperte.
Marz. Fargliela pagare , per tutto il male che mi ha fatto.






FINALMENTE Mia ha scoperto tutto e Marizza ha altrettanto raccontato l'episodio passato e il comportamento spregevole di Pablo. Ora le domande sono queste : in che modo gliela farà pagare a Pablo?
NEL PROSSIMO CAPITOLO Mia , Marizza ed Abby faranno visita a Martin! Come sarà l'incontro tra quest'ultimo e Mia?? LO SCOPRIRETE SOLO SE COMMENTERETEEEE!! *--*
 
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Pablizza01
view post Posted on 13/9/2016, 14:55




Uuuuuuh FINALMENTE *mani al cielo*È DAL 6 CAPITOLO CHE ASPETTO CHE GLIELO DICESSE
Mado che bello!!!*salta sul posto* non vedo l'ora di sapere il continuo!!
Anche mia non ha parole per il modo in cui pablo ha reagito..in effetti neanche io..
COMUNQUEEE sono curiosissima!! E niente voglio sapere cosa succederà nel prossimo capitolo
Martin rivedrà mia!! Chissà cosa si diranno ...beh ora ti dico solo CONTINUA!!! sono davvero curiosa!! :woot:
 
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view post Posted on 14/9/2016, 13:27

♥ Yo no puedo dejar de sentir lo que siento… ¿entendés? No quiero soltarte. Estoy enamorado de vos. ♥

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BUONA LETTURAAA!

CAP 11

Abby

Abby: BUONGIORNOOOO!!
Saltello in cucina dove mi butto a capofitto al collo di mia madre che stava consumando beatamente la sua colazione.
Xx: Ma cosa scorre nel tuo sangue adrenalina?
Quell’insopportabile voce rovina la mia giornata che si presenta al quanto quieta .
Abby: Bhè forse si forse no.
Fingo un sorriso a quello spilungone che ricambia senza aspettare due secondi .
Marz: Buongiorno anche a te Abby.
Richiamando la mia attenzione mi da un dolce bacio sulla guancia invitandomi a sedere al suo fianco.
Batto le mani “leccandomi i baffi” dinanzi queste delizie tutta a nostra disposizione.
Abby: Aawn quanti dolci!! Mia sei una cuoca eccezionale.
Mi complimento con Mia che questa mattina sprizza bellezza ad ogni mossa che fa e ad ogni cosa che dice.
Xx: Puoi dirlo forte!
Alle nostre spalle spunta Manuel che dopo aver dato il bacio del buongiorno prende posto a capo tavola dove subito gli viene posto il quotidiano con un buon caffè caldo e profumato.
Jared: Mamma prendo a volo un cornetto e scappo da Eric e Kevin.
Prende come ha detto un cornetto con un fazzoletto finendo di sorseggiare la spremuta d’arancia preparata con tanta premura dalla madre che rimane male dinanzi alla scelta del figlio.
Mia: Ma come.. oggi è lunedì.
Jared: E con questo?
Manu: Ma i tuoi amici non partono per il vacance club oggi?
Jared: Esattamente. Posto in cui quest’anno non ci andrò per colpa delle vostre folle decisioni prese senza il mio consenso.*finto sorriso* Spero che vi possiate divertire in questa settimana perché io già vi anticipo che morirò dalla noia .
Mia: Fidati di me Jared , ci divertiremo un mondo , e poi non saremo solo noi tre.
Mia madre alza il capo scontrando lo sguardo furbo di Mia .
Marz: Che diamine hai architettato posso sapere?
Mia: Tempo al tempo mia cara. *ridendo sotto i baffi*
Jared. Ah questo è troppo! *alzando le mani* Giuro che se si aggrega anche quel tappo di sughero io apro lo sportello in piena curva della strada e poi chi si vede si vede!
Mi indica guardandomi con disprezzo. Fisso la scena con un ghigno divertito non scollando lo sguardo da lui nonostante stia mangiando con gusto il cornetto caldo appena fuoriuscito dal forno.
E quindi sembra che passerò gli ultimi giorni d’estate con un tipo del genere? Ah..ci sarà da divertirsi soprattutto che tra noi è sorta un forte intesa , una guerra che non intendo perdere.
Manu: Jared non avevi detto che andavi di fretta? Ne parleremo di questo appena torni, ok?
Jared: Si! Sarà meglio che vada a salutare i miei amici prima della partenza. Qui l’aria diventa sempre più pesante.
Stufo di tutta questa gente e questo caos si sventola prendendo un mazzo di chiavi .
Manu: Dove credi di andare con quelle giovanotto?
Jared: Ho la patente quindi prendo la tua auto , tranquillo te la riporto sana e salva.
Col suo fare da macho fuoriesce divinamente dalla casa , portandosi con se i profondi sospiri dei suoi genitori preoccupati delle sue azioni avventate.
Marz: Ah ma lasciatelo vivere quel povero ragazzo.
Continua a girare in senso orario il cucchiaino immerso nel tè caldo , immergendo un paio di volte il filtro.
Abby: Dormito bene stanotte?
Gli pongo la solita domanda che mi sorge spontanea , anche se so che in realtà non ha chiuso occhio ma tentar non nuoce , magari potrei sentire la fatidica frase “ Ho dormito come un ghiro. “
Marz:*ridendo* Ho dormito come un ghiro..
Dilato le pupille accennando una risata incredula.
Abby: Oddio stai parlando seriamente?
Marz: Si merito di Mia però..*sforzandogli un sorriso* Mi ha fatto bere una camomilla concentrata .
Le due si scambino diversi sguardi misteriosi velati da un dolce sorriso .
Manu: Bene ragazze io devo scappare. Mi attendono in ufficio.
Marz: Che lavoro fai Manuel?
Si alza ripiegando per bene il quotidiano sul tavolo .
Manu: Conduco le sfilate che organizza Franco , il padre di Mia..*sorridendo*
Marz: Ah si?*sorpresa* Quindi lavori ancora per lui?
Mia sorridente ed orgogliosa del marito gli si avvicina posando il suo braccio sulle spalle massicce di Manuel.
Mia: Esattamente e la modella principale sono io.*ridendo* Non è meraviglioso tutto questo?
Manu: Dovresti vedere qualche rivista Marizza , saranno sicuramente sparse per casa . E’ un miracolo che non ne trovo una sotto il cuscino. *ridendo*
Mia:*avvicinandosi al suo viso* Oh ma a cosa servirebbe un immagine se hai la vera me al tuo fianco sul letto?
I due si scambiano innumerevoli bacetti a stampo mentre ridono gioiosamente.
Marz: *colpo di tosse* Manuel non avevi detto che eri in ritardo?
Lui la prende a ridere, avvicinandosi a Marizza gli stropiccia amorevolmente i capelli se ne va divertito per dopo augurarci una buona giornata.
Marz: Questo vizio davvero non se lo leva!
Si sistema invano i capelli oggi più che mai sparati , testimoni del fatto di aver dormito profondamente.
Scontro l’orologio che ho al polso notando che si sono già fatte le 10 del mattino .
Abby: Partono così tardi per questo…vacance club?
D’istinto pongo a Mia questa domanda mentre lei prende posto al tavolo sgranocchiando lentamente una barretta dietetica ai frutti di bosco .
Mia: Si , per comodità diciamo. Sicuramente ti starai chiedendo cos’è questo posto..*ridendo*
Marz: E’ un posto terrificante credimi!
Mia la prende a ridere mentre Marizza sorseggia lentamente il contenuto caldo nella tazza di porcellana.
Abby: Ah si perché?
Mia: Ora ti spiego tutto io , lascia perdere Marizza .*scuotendo il capo* Qualunque posto è per lei da incubo credimi cara.
Si sporge sul tavolo quel che basta per accarezzarmi, brevi istanti , il dorso della mano ritornando poi alla posizione retta della schiena.
Marz: E invece per te è da sogno? Quel posto lo frequentano i tipi peggiori dell’istituto e consiste a seguire dei “corsi” , se così li vogliamo chiamare , al quanto idioti.
Mia: Ma non è vero , non esser così critica . E’ una proprietà sulla costa del collegio dove per una settimana i ragazzi pernottano in una sotta specie di albergo dal quale si può raggiungere la spiaggia e vari campi da giochi. Per tutti gli anni in cui sono andata mi sono divertita una follia ,la qui presente no invece. E sai il perché?
Ascolto divertita il suo racconto curiosa di sapere il perché.
Abby; Perché?*sorridendo*
Marz: Oh Abby non la stare ad ascoltare.
Mia:*ridendo* Perché non sapeva nuotare o forse non lo sa fare neanche adesso.
Marz:*finto sorriso * No non so ancora nuotare , qualche problema per caso? Mi vuoi prendere in giro a vita?
Mia ride con gusto alzando poi le mani in segno di arresa mentre mi unisco lentamente alla sua risata divertente.
Abby: Su non ti surriscaldare ..
Do pacche affettuose sulla spalla scoperta di mia madre che con un mezzo sorriso continua a sorseggiare la sua colazione passando così a raccontare vari aneddoti divertenti dei vecchi tempi per un bel po’ sino a quando giungiamo davanti la porta d’ingresso pronte per andare in campagna e prendere le nostre cose.
Mia: Hei ragazze aspettatemi!
Giunge dinanzi a noi con una borsa sulla spalla , truccata e ben vestita .
Marz: E questo che vuol dire?
Mia: Ma come? Voglio venire con voi! Ho una voglia matta di incontrare Martin , sono anni che non lo vedo e chissà come sarà diventato!
Marz: Non se ne parla. Non voglio sentirti anche durante la guida.
Mia: Lo giuro sto muta con un pesce!*congiungendo le mani*
Marz: Il pesce boccheggia quindi tu parlerai posso scommettere tutto . Non fare paragoni simili !
Abby: Oh suvvia perché non la facciamo venire con noi? Infondo mi diverto un mondo .
Rido leggermente vedendo poi il viso di Mia ritornare a splendere di gioia prendendomi velocemente sotto braccio rivolgendo un sorriso a 32 denti a Marizza , attendendo la risposta definitiva.
Mia: Te lo giuro faccio la brava!
Marz: Aah sembra che ho a che fare con una bambina . Forza andiamo è già tardi, non voglio perder altro tempo.
Afferrando le chiavi della sua auto sbuffa sonoramente arrendendosi all’insistenza mitica di Mia che pimpante prende posto ai sedili posteriori fissando l’auto con le stelline agli occhi.
Mia: Dio mio , ogni volta che entro rimango sempre più sbalordita da tale bellezza. E’ il nuovo modello vero?
Marizza chiude sonoramente lo sportello allacciandosi la cintura poco dopo .
Marz: Hai detto che non fiatavi in auto ma noto che hai già pronunciato frasi abbastanza lunghine.
Gli finge un sorriso attraverso lo specchietto retrovisore seguito poi da uno sbuffo di Mia.
Io continuo a ridere sotto i baffi troppo divertita dal loro sketch comico .
Cambia la marcia e pestando il pedale tenta a far sfrecciare l’auto nel traffico.
Durante il viaggio le due parlano di diverse cose , come lavoro , casa , soldi e robe varie arrivando infine ad una conclusione.
Marz: Intento passare solo questa settimana a casa tua , poi mi troverò una collocazione stanne certa! Non sono un tipo che si approfitta degli altri , ricordatelo.
Mia: Ma ti ho detto di stare tranquilla. Non sto dicendo niente se no qualche supplica di rimanere a casa mia. Hai visto quanto è grande ed essendo sempre sola mi sento così tanto giù di morale
Marz: Tu una vita sociale non ce l’hai? Che fine hanno fatto quell’altre tue amiche fuori cervello?
Mia: Vico e Rocco stanno in giro per il mondo.
Marz: In giro per il mondo?*sorpresa* Senti un po’ che novità..
Mia alle nostre spalle si sporge poggiando il mento sul sedile accanto al mio poggia testa tenendo tutte e tre lo sguardo fisso alla strada di campagna .
Mia: Si , l’unica attrezzo elettronico che si sono portati appresso è stata la loro amata videocamera.*ridendo* Mentre Feli , Lalo e il loro figlio stanno in Texas , conducono una vita tranquilla in perfetta pace e armonia.
Marz: Sono..felice per loro. A preposito com’è il loro figlio? E’ cresciuto vero , l’avevo lasciata quando aveva da poco partorito .
Mia: Aawn è un omaccione super figo!*battendo le mani* Dovresti conoscerlo.
Abby: Super figo?
A sentire queste parole mi rendo partecipe della loro conversazione , cui ho capito poco o niente.
Sembrerebbe però che stiano parlando dei loro vecchi amici . Quante cose non so di mia madre ma fortunatamente ho Mia ora al mio fianco e scommetto che ben presto tutto verrò a sapere.
Mia: *sorridendo maliziosamente* Si chiama John ed ha due cristalli al posto degli occhi! Lo dovresti vedere! Ma tu Abby sei single?
Marz: Ovvio che si!
La sua gelosia mi fa iniziare a ridere confondendo Mia che è rimasta con la bocca semi aperta.
Mia: Scommetto che questa povera ragazza rimarrà zitella per colpa tua! Sono indignata dal tuo comportamento e scommetto anche che i ragazzi che le si avvicinano li fa scappare terrorizzati.
Marz:*orgogliosa* Certo che si. Non voglio che soffra per colpa di quel stupido genere umano del sesso opposto!
Mia: I ragazzi non sono tutti uguali Marizza . Abby digli pure tu qualcosa.
Abby: Sinceramente sto bene così..
Marz: Questa si che è musica per le mie orecchie. Hai sentito decerebrata?
Le due si scambiano sorrisi finiti ponendo fine all’argomento imbarazzante “fidanzato” con una mia risata.
Mia: Sappi che non è più una bambina , presto o tardi si innamorerà anche a lei.
Marz: E tardi sarà.
Abby: Ok ora cambiamo argomento? E’ davvero imbarazzante. *ridendo leggermente*
Mia: Oh piccola lo so che hai una mamma così opprimente.
Mi accarezza i capelli mettendomi quelle poche ciocche ribelli dietro l’orecchio mentre io sgrano gli occhi appena al mio orecchi arriva la parola “mamma”.
Marizza frena di colpo fermandosi nel bel nulla , in mezzo alla strada di campagna voltandosi per fulminare la sua amica , cui testa è ancora tra i due sedili anteriori.
Marz: MIA!! Ma un cecio in bocca non lo sai tenere??
Mia: Perdonami! *mordendosi il labbro* Mi è scappato! Lo giuro!
Fa giurin giurello con le dita supplicando perdono con lo sguardo mentre slacciandomi la cintura mi siedo sul posto in modo da tener dinanzi a me entrambe.
Abby: Questo vuol dire che Mia sa tutto di noi due?
Mia madre si toglie gli occhiali da sole poggiandoli sul cruscotto dell’auto, pulito e lucido , passandosi il viso con la mano gesto seguito da un sospiro.
Marz: Si.. E’ successo ieri sera.
Rimango veramente sorpresa a questa notizia. Non so di preciso cosa l’ha spinta a confessare tutto a Mia che in silenzio mi osserva intensamente , desiderando anche solo per un secondo di entrare nella sua testa e capire a cosa sta pensando .
Mia: S-sei..per caso arrabbiata?
Sollevo le sopracciglia sorpresa da questa sua insolita domanda .
Abby: Ohm…no , certo che no. Perché lo dovrei essere? Infondo sono contenta che almeno tu lo sappia .
Accenno man mano un sorriso entusiasta del progresso fatto da mia madre che ora mi guarda con premura.
Abby: Finalmente non sono costretta a recitare davanti a qualcuno!
Mia inizia a ridere elegantemente divertita da questa mia frase.
Mia: Avevo già intuito che c’era qualcosa che non andava. Era troppo strano il fatto che eri una sua vecchia parente ,vi assomigliate un sacco e non solo di aspetto.
Abby: Quindi posso stare tranquilla d’oggi in poi , vero? Posso chiamarti mamma ?
Sorrido a mia madre che dopo aversi umidito le labbra annuisce col capo .
Marz: Ma solo davanti a lei , non voglio che altre persone sappiano che sei mia figlia.
Abby: Posso sapere il perché?
Non pensando a Mia , che in questo momento sposta lo sguardo su di noi ad ogni parola che diciamo , come se stesse assistendo ad una partita di tennis , mentre io attendo con ansia la sua risposta.
Marz: H-ho i miei motivi.
Distolgo il capo cercando di non condurre la conversazione in una discussione. Abbiamo affrontato varie volte anche questo argomento ma continua a non soddisfarmi la risposta.
Mia: Devi sapere Abby .. che Marizza è sempre stata un tipo privato , non gli piace metter in mostra le persona a cui tieni , non vuole che i suoi…”nemici” , se così li vogliamo chiamare , ti facciano del male.
Interviene la sua amica pronunciando queste parole che mi sorprendono, a dire il vero.
Abby: Nemici? Intenti Pablo?
Nomino con non curanza il nome di quel tipo che a quanto pare ha lasciato un segno indelebile nella sua vita , provocando un irrigidimento dei muscoli .
Marz: La lista è lunga. Ora possiamo ripartire e viaggiare in santa pace? Siamo quasi arrivati .
Mette il punto alla discussione riavviando l’auto e come desiderava trascorriamo quei pochi minuti rimasti di viaggio nell’assoluto silenzio.

Mia

Poggio la schiena sul sedile morbido rivestito in pelle dell’auto , godendomi l’alto livello di comfort .
Fisso la vastità della campagna fuori dal finestrino , ora chiuso dato che l’aria condizionata ci reca più freschezza a differenza di fuori . Il sole batte violentemente sull’asfalto di questa piccola strada messa comunque bene , ringraziando di non ricevere sballottamenti a causa delle buche questa volta assenti.
Ma nonostante fissi il paesaggio la mia testa è altrove. Più fisso Abby , il cui viso è riflesso nello specchietto laterale dell’auto , più mi accorgo di esser stata una scema a non capire subito che quella ragazza era figlia di Marizza e Pablo. Pablo….oh amico mio . Perché sei stato così codardo? Perché ti sei tirato indietro come un ragazzo comunque? La amavi e potevi starle al suo fianco , persino con tua figlia ..sangue del tuo sangue.
Ripenso al racconto , comunicatomi ieri sera nel bel mezzo della strada , e quando Marizza in questi anni abbia potuto soffrire. Sola , con in grembo una bambina , ad affrontare il mondo con sulle spalle enormi responsabilità. Ora capisco anche il perché gli è preso un attacco di panico quando , come una stupida , ho raccontato in breve la storia di Paula e Pablo. Che abbia imparato la lezione con Marizza?
Sono certa che ha accettato di prendersi cura di Paula e quell’ipotetico figlio senza batter ciglia , perché era certo che se avrebbe ricommesso quell’errore avrebbe perduto anche quella possibilità d’esser felice.
Ma non capisco…! Non capisco il perché per tutti questi anni non mi ha mai raccontato quest’evento e soprattutto di aver passato la notte con Marizza. Si avrei giurato che non sarebbe mai accaduta una cosa del genere e sapere che quella notte hanno persino concepito un frutto del loro amore mi ha veramente sconvolto la vita. Sapeva sin dall’inizio che lei era fuggita per questo motivo , ma ciò che voglio sapere è cosa ha pensato in quel momento. Che lei è fuggita perché è rimasta ferita dal suo comportamento egoista? Forse.. Sinceramente ho ancora molte cose da sapere per ricomporre il puzzle ridotto in mille pezzi e con la confessione di Marizza ora ho a disposizione solo pochissimi pezzi. Ho ancora tanto da capire per esempio Marizza cosa ha dovuto patire per esser diventata una persona dal cuore di ghiaccio , a quali livelli è dovuta scendere per procurare la felicità di Abby , cosa ne pensa quest’ultima della presunta scomparsa del padre che a quanto pare sembra chiamarsi Weston , un pover uomo morto da eroe .
Bhè le domande sono infinite e non avrò abbastanza vite per porgliele a tutte e tre.
Ma spero vivamente di schiarirmi queste idee frastornate che mi passano per la testa ogni secondo .
Ora attraverso lo specchietto retrovisore vedo una donna forte , sicura di sé , audace , orgogliosa , ostile , impassibile che tenta di soffocare quel dolore immenso dietro quel suo corpo fragile.
Vederla in quello stato ieri sera è stato traumatico , pensavo che sarebbe morta sul mio divano ma con sforzo si è ripresa da sola senza ricorrere aiuto di sua figlia . Le vuole così bene da non volerla far preoccupare . Da quel che mi ha detto è a conoscenza dello stato di salute della madre che ritiene quegli eventi una cosa da nulla. Rievocare il passato non sarà più così semplice con lei davanti e da oggi in poi dovrò pensarci a lungo prima di parlare o nominare Pablo . Giuro che se lo terrei dinanzi a me lo stritolerei le ossa senza rifletterci a lungo . Ma per un secondo mi fermo a pensare che ormai sono entrambi grandi e maturi , entrambi due persone trentenni che possono affrontare i loro problemi con maturità ma conoscendo i due sono certa che lui continuerebbe a non capire nulla , essendo avvolta dall’ottusità , mentre lei è decisa al 100% di fargliela pagare e questa cosa mi preoccupa leggermente.
Quali sono le sue intenzioni?
Marz: Eccoci qua! Ah casa dolce casa.
Si stiracchia i muscoli tesi durante la guida , al dir poco assurda , sistemandosi poi il suo cappello di paglia che la ripara dal sole . Ha ragione a dire che Buenos Aires non le appartiene . In questo ambito intravedo le sue labbra incurvarsi . Qui ha fondato le sue radici , qui ha visto nascere sua figlia e qui si è creata una nuova vita da sola. La ammiro da lontano e la lodo.
Abby: Bel posto non trovi?
Chiude l’auto col telecomando datogli in mano poc’anzi affiancandosi a me mentre percorriamo questo sentiero sbriciolato mentre Marizza corre gioiosa verso una casa rustica a due piani , anch’essa mal messa.
Mia: E’ un bel posto per godersi il silenzio assoluto. Ma devo ammettere che fa un caldo afoso qui fuori!
Mi sventolo col ventaglio facendo svolazzare in aria poche ciuffi di capelli mentre rido leggermente insieme ad Abby.
Mia: E a te piace?
Abby: Oh molto.*sorridendo* Ho passato l’intera infanzia tra i campi , il lago , questo giardino , questa casa.
Mia: No per esser indiscreta ma come mai adesso sei entusiasta di cambiare luogo?
Abby: Bhè il mio sogno è vivere almeno la mia adolescenza diversamente. Qui come puoi vedere non c’è un’anima viva . E’ bello correre, giocare , passeggiare ma per condurre una vita come gli altri ragazzi della mia età ..bhè..*alzando le spalle*..non è molto eclatante.*ridendo*
Mia: Siete stati soli per tutto questo tempo?*sorpresa*
Lei annuisce col viso giungendo infine dinanzi la porta di legno, raggiungendo automaticamente Marizza che bussa incessantemente .
Martin: Sto arrivando! Sto arrivando!
Sento la voce di Martin , quella voce che non sentivo da sin troppo tempo. L’ultima volta che lo vidi frequentavo ancora il 4° anno e a dire il vero mi è mancato un sacco il primo periodo .
Finalmente la porta viene aperta , seguita da forti cigolii , permettendomi di scontrare la sua espressione stupita.
Martin: Che Dio ti benedica…Mia …*quasi a bocca aperta* ma quanto sei cresciuta ragazza mia! Sei bellissima vieni qua!
E senza lunghe storie accetto di esser abbracciata dal mio amatissimo ex professore felice quanto me di rivedermi dopo tanto tempo.
Mia: Mi sei mancato tantissimo!!!
Martin: Sto per piangere… E’ magnifico rivederti!
Marz: Hey hey poche smancerie con mio padre. E così preferisci abbracciare lei che tua figlia?
Assume quel suo atteggiamento geloso , come ai vecchi tempi , incrociando le braccia al petto mentre batte incessantemente il piede sulle pietroline del terreno , sovrastando una piccola nuvoletta di polvere.
Sciolgo l’abbraccio lentamente ridendo leggermente alzando poi il capo per fissarlo bene.
Si è invecchiato , ha i capelli mezzi bianchi mezzi neri come 15 anni fa , ma resta pur sempre una bella persona.
Mia: Non sei cambiato affatto Martin!
Martin: Che sorpresa vederti! Marizza potevi dirmelo che portavi anche la tua amica! Su ma che fate qui davanti entrate .
Retrocede in casa permettendoci di entrare e una volta varcato la porta d’ingresso mi ritrovo in un luogo completamente diverso da quel che sono abituata a vedere ogni giorno. Il soffitto è sorretto da aste lunghe di legno e il pavimento presenta varie crepature mentre l’arredo fa alludere la casa di un anziano .
Nonostante questo aspetto trasandato devo ammettere che sento odore di pulito e di detersivo a mano e come presumevo dalla finestra spalancata intravedo lenzuola bianche smuoversi armoniosamente su delle corde tese sul giardino , sulle quali si stanno asciugando .
Marz: Come potevo dirtelo se si è autoinvitata ? La conosci, sai com’è. Non cambia idea quando si fissa su una cosa.
Poggia la borsa pesante sul tavolo della cucina , legata al soggiorno dove Martin ci invita a sederci sul divano a due posti , fissando un arco che rende un unico vano cucina e soggiorno.
Martin: Oh Mia ma quanto sei cresciuta! Più ti fisso e più rimango sbalordito dalla tua bellezza.
Abby: Hey nonno così mi ingelosisci però .*ridendo* Non vuoi coccolare un pochino la tua amatissima nipotina???
Spalanca gioiosamente le sue braccia vedendo subito dopo Martin prenderla al volo e nonostante l’età riesce a sollevarla da terra per girare in tondo sul posto udendo le loro melodiose risate.
I due continuano a sbaciucchiarsi le guance raccontandosi cosa hanno fatto di entusiasmante questi giorni mentre Marizza prende posto al mio fianco.
Marz: Ora capisci perché amo questo posto?
Le sorrido rimanendo zitta . Tutto questo è indescrivibile , non servono parole.
Marz: Qui c’è tutto quel che ho bisogno. Ho un padre che ama me e mia figlia , ho una casa umile dentro la quale ho vissuto a lungo e ci sono affezionata . A differenza di Buenos Aires mi basta fissare fuori dalla finestra per ricordarmi i momenti gioiosi passati con..mia figlia.
La fisso premurosamente , colpita dalle sue parole profonde pronunciate col cuore mentre fissava incessantemente i due parlare pochi più distanti da noi .
Mia: Hai…avuto anche tu i tuoi privilegi, lo sai?
Distoglie lo sguardo dalla sua famiglia rivolgendo uno a me confuso.
Marz: In che senso?
Mia: Anche senza di “lui”..
Tento di mantenere il tono basso di voce evitando di pronunciare il suo nome.
Mia: .. sei riuscita a crescer…tua figlia. Sapere cosa hai passato mi interessa..ma tutto verrà a tempo debito.
Ringrazia la mia attesa con un semplice sorriso mentre io le strofino le mani.
Martin: Allora mia ribelle , mi racconti come vi siete incontrate e tutte le possibili novità?
Strofina le sue grandi mani callose prendendo velocemente una sedia voglioso di sentire il nostro “avvincente” incontro portando Abby a sedersi sulla sua gamba e come una vera e propria famiglia si abbracciano amorevolmente mentre parliamo animatamente. Tra risate e varie scambio di battute sarcastiche tra Martin e Marizza decidiamo di affrontare l’argomento del trasferimento.
Martin: Quindi è definitivo? Abby davvero ti piace quella scuola?
Abby: Si nonno.. La dovresti vedere è semplicemente fantastica!
Sorride a 32 denti ignare che anche suo nonno l’ha frequentata nelle vesti da professore conoscendone ogni particolare.
Marz: Peccato che è frequentata da ignobili persone.
Manda una frecciatina che subito coglie Martin il significato di essa.
Martin: Ehm..amore mio perché non vai a sistemare le tue cose in cameretta?
Da delle pacche affettuose sulla spalla di Abby che pimpante ed energica salta in piedi ubbidendo al comando senza batter ciglia. Con le persone sa veramente esser educata. Sono fiera di quel che Marizza ha messo al mondo : una ragazza stupenda col cuore d’oro. Se solo ci sarebbe una figura maschile formerebbero una famiglia perfetta , una famiglia modello.
Abby scompare dal nostro campo visivo sentendo la porta della sua camera chiudersi segno che ormai si è chiusa in essa per raccogliere le sue cose e portarle momentaneamente a casa mia.
All’improvviso vedo Martin chinarsi leggermente per parlare con tono fitto di voce.
Martin: Chi..hai incontrato oltre Mia e Manuel?
Marz: Sai perfettamente chi. E combinazione lavora come preside . E’ ingiusta la vita con me non credi?
Sorride amaramente al padre che forma sul viso un espressione sorpresa , rimanendoci di sasso.
Martin; Aia aia aia. La situazione si è complicata. E tu.. Mia ..
Marz: Sa tutto.
Anticipa le mie mosse rassicurando suo padre permettendogli così di parlare tranquillamente.
Martin: *sorpreso* Marizza dici davvero?
Marz: Mi ha costretto!*alzando le mani* Questa donna è più furba che mai , mi ha messo alle strette.
Mia: Ah io??
Mi indico innocentemente guardandola con un mezzo sorriso sotto i baffi.
Marz:*accennando una risata* Giuro che un altro po’ esplodevo a causa della tua insistenza. Invece di prendere il ramo della moda perché non hai scelto di fare l’investigatore privato? *finto sorriso* Strano che non hai trovato le mie orme a terra quando venivi qua anni fa a controllare se ero nei paraggi.
Mia: Oh mia cara non sai quante volte mi sono fermata a fissare l’ambiente circostante a cercare qualche indizio ma con mio grande dispiacere non trovai nulla.*finto sorriso*
Marz: Peccato vero? *finto sorriso*
Martin: Su su ragazze non discutete ora! L’importante è che vi sentiate a vostro agio e che soprattutto non ci siano altri segreti.
Mia: Martin..per tutto questo tempo ci hai tenuto nascosto Marizza.. Sono leggermente delusa dal tuo comportamento.*sospirando* Eppure notavi come eravamo distrutti .
Martin: Mia cara lo so di avervi ferito ma non potevo tradire la sua fiducia.
Mi prende la mano accarezzandomene il dorso mentre lancia un occhiata premurosa alla figlia che sbuffa sonoramente.
Marz: E’ un miracolo che non sono spuntata dal nulla per infilzare quel verme col forcone!
Scoppio in una fragorosa risata portandomi le braccia attorno alla pancia piegandomi leggermente su me stessa non resistendo all’immaginazione fatta nella mia testa.
Marz: Che ti ridi decerebrata? *acida* Se continui così tenti di richiamare l’attenzione di Abby . Tutto questo che stiamo dicendo meglio farlo rimanere in queste 4 mura.
Mia: Va bene..va bene.
Rallento a ridere asciugandomi poi quelle poche gocce di lacrime alle punte degli occhi continuando a tenere un sorriso a pieni denti .
Martin: Mi mancherete un mondo , questa casa non sarà la stessa senza voi due.
Marz: Io e Abby verremo a trovarti ogni fine settimana , stanne certo.
Tende la mano incrociando le dita della sua .
Martin:*stringendo la presa* Hai trovato una collocazione?
Marz: Per ora le case in affitto non mi entusiasmano di molto . Qualche casa è troppo piccola , altre poste a piani troppo elevati , altre ancora isolate in mezzo alle fratte. Voglio una casa comoda da raggiungere e diciamo vicino al collegio , così da poter tener d’occhio Abby .
Mia: Ma per ora rimarrà da me. *sorridendo* E’ una goduria parlarle e passare del tempo dopo un sacco di anni.
Martin:*annuendo col capo* Avere al fianco un amico gli farà bene.. Vero mia piccola Marizzita.
Marz:*roteando gli occhi* Papà ti supplico.
Rallenta la presa delle mani alzandosi dal divano poco dopo .
Marz: Mi si è addormentato il culo. Vado a sgranchirmi le gambe.
Mia: *finto sorriso* Molto signorile da parte tua .
Lei fingendomene un altro esce da questa casa recandosi sicuramente in giardino lasciandomi sola con Martin.
Martin: Allora..sei stata felice ritrovarla?
Mia: Non sai quanto Martin…*sorridendo dolcemente*
Martin: E di Abby…che ne pensi? Marizza ti ha raccontato ciò che è successo..
Lentamente sgretolo il mio sorriso assumendo un espressione serie adatta alla situazione.
Mia: Si..mi ha raccontato il drastico momento in cui Pablo…si ritirò dalle proprie responsabilità.
Chinandosi su se stesso pone i gomiti sulle sue ginocchia mettendosi infine le mani tra i capelli .
Martin: Mi chiedo ancora cosa gli saltò in mente !
Mia: Posso farti alcune domande...?
Approfitto del momento in cui Abby è al piano superiore e Marizza in giardino avvolta nei suoi pensieri.
Abbasso automaticamente il tono di voce onde evitare di farglielo sentire ad Abby in caso giungesse in stanza di colpo.
Martin: Dimmi tutto cara..
Mia: Cosa successe esattamente 15 anni fa..? Perché Marizza si è ridotta in quel modo? Va bene che è stata profondamente ferita dalla persona che amava col tutto il cuore ma… sono certa che è successo qualcos’altro e voglio saperlo…per aiutarla.
Si drizza lentamente sulla sedia rivolgendomi uno sguardo colmo di tristezza , pronto a raccontarmi l’indispensabile.
Martin: Sarò lieto di aiutarti per raggiungere il tuo scopo.





BENISSIMO! Martin desidera aiutare Mia! Nel PROSSIMO CAPITOLO finalmente avremo finalmente un POV di PABLO e sapremo ciò che è successo a Marizza dopo la sua partenza da Buenos Aires tramite dei FLASHBACK! Il capitolo inizierà con 15 anni prima , quindi cosa aspettate? COMMENTATEEE !

p.s: So che questa ff può sembrare un pò noiosa e povero di scene tra i Pablizza ma col tempo usciranno! Non temete ;)
 
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Pablizza01
view post Posted on 14/9/2016, 13:55




*ESULTANTDO CONE UNA PAZZA*FINALMENTE!!!! VOGLIO SAPERE TUTTO...TUTTO!!!
MADO SONO TROPPO CURIOSAAAAAA PUBBLICA PRESTO ANZI PRESTISSIMO!! SONO TROPPO CURIOSA lo vorrei sapere ora!!!!*piange*
VOGLIO SAPERE TUTTO, OGNI DETTALGI!
comunqueeeeee ti dico che non importa per le scene che non ci sono ancora tra i pablizza...perché ormai so quanto ami i pablizza(come me d'altronde♡) quindi una ff senza il loro amore e le loro scenette d'amore non è da te!! Sicuramente prima o poi succederà qualcosa e non vedo l'ora!! :wub:
Per ora vedere i minuel felici già mi piace e poi devo ammettere che jared e abby li adoro troppo!! Quindi aspettando i pablizza potrenmo vedere loro*occhi a cuore* mi piacerebbe un loro bacio!! Ma è presto *piange* quasi come è presto la riappacificazione dei pablizza quindiii nulla aspetto il continuo e spero pubblicherai più presto che puoi perchè io stanotte non dormirò....SONO CURIOSISSIMAAAAAA :woot:
 
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view post Posted on 14/9/2016, 14:13

♥ Yo no puedo dejar de sentir lo que siento… ¿entendés? No quiero soltarte. Estoy enamorado de vos. ♥

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E niente...ragà non riesco a riposare al vostro posto ahahahahah quindi vi posto un altro capitolo perchè voglio che sappiate il passato di Marizza hahahah xD Buona lettura di nuovooo xD <3


CAP 12

15 anni prima


Febbraio – Sud Argentina

Xx: Ragazzina questo è quel che puoi permetterti . Non posso andare oltre . Mi dispiace.
Marz: N-non …fa niente. Scendo qua.
Do gli ultimi risparmi rimasti al taxista che dopo avermi passato il borsone dal portabagagli rientra in auto lasciandomi da sola nel bel mezzo della campagna.
Il vento freddo del pieno inverno mi costringe a stringermi nella giacca tremando leggermente .
Faccio un passo avanti sentendo a stento ancora i miei piedi , completamente ghiacciati , ora immersi nella morbida neve.
Fortunatamente la bufera , scatenata durante il tragitto in taxi , è cessata e grazie alla nitida visuale riesco a intravedere la casa di mio padre. Stringo la bretella del pesante borsone e avanzando sempre più calpesto la morbida e fredda neve ponendomi come obiettivo il raggiungere mio padre.
Il cielo , sebbene coperto da grandi nuvoloni bianchi , tende ad scurirsi segno che tra poco scenderà la notte insieme al buio pesto. Devo affrettarmi. Socchiudo gli occhi , rossi e gonfi a causa dei numerosi pianti avuto in questi giorni , prendendo un bel respiro richiamando in me le ultime forze.
Su Marizza quelle luci in lontananza saranno la tua salvezza, il tuo rifugio . In quella casetta , che ora appare minuscola alla mia vista , ci sarà la pace che cerco , calore e…amore oltre che un po’ di riposo .
Marz: Ce..la devo fare.
Riapro gli occhi procedendo con la camminata dritta a quella casetta rustica , cui tetto è sommerso di neve.
Non so di preciso dove sia capitata so soltanto che sono nell’aperta campagna ora completamente innevata. Il biancore della neve mi permette di poggiar i piedi nei posti giusti evitando eventuali cadute che possano metter a repentaglio la vita del mio bambino. Stringo il braccio in vita sino a sentire il contatto della mia pancia dentro la quale sta crescendo di giorno in giorno la MIA creatura. L’unica mia fonte di vita , il mio amore grande che resterà per sempre al mio fianco .
Ma nonostante mi stia autoconvincendo che tutto da oggi in poi andrà nel verso giusto nella mia testa governa solo la negatività . Sebbene ho in grembo una creatura mi sento così sola..e incapace , debole , non pronta a lottare contro il mondo che mi si è riversato contro. In soli due giorni la mia vita è diventata uno schifo. Ho passato circa una settimana in cerca di una collocazione , ma i soldi che avevo in serbo per me non mi sono bastati a restarci a lungo e come un lampo nel cielo sereno mi è venuta l’idea di raggiungere mio padre, unica persona per momentaneamente mi può aiutare a non cadere del tutto in questo baratro senza fondo. Mi può tenere la mano sino a quando cadrò del tutto .
Xx: Chi è?
Finalmente busso con le ultime forze rimaste in corpo a questa porta di legno malandata.
Non ero mai venuto a fargli visita , l’unica cosa che sapevo è il fatto che risiedeva in aperta campagna del Sud dell’Argentina , posto isolato dalla città in cui è chiuso il mio più amaro e triste passato . Posso già affermare di condurre una nuova vita , una vita in cui “Lui” non può raggiungermi e ferirmi ulteriormente senza pietà . Non mi troverà , non gli permetterò di uccidermi del tutto , non saprà che fine ho fatto , dovrà rosicarsi i gomiti per la disperazione , dovrà sputare sangue sino a morire.
La voce non mi esce anche perché a stento riesco a reggermi in piedi. Fisso le mie mani tremolare violentemente mentre le mie unghia diventano sempre più blu per via del freddo.
Continuo a stringermi nella giacca , in cerca di calore ..ma niente .
Finalmente la porta si apre e riconoscendomi dopo aver socchiuso a mala appena gli occhi , mettendo a fuoco la vista , sgrana gli occhi emettendo frasi pieni di sorpresa.
Martin: Marizza!!! Che ci fai qua?? Dio mio sei pallidissima! Su entra .
Afferrandomi per le spalle mi porta tra le sue braccia strofinandomi la schiena con tutta l’energia che ha in sé chiudendo poco dopo la porta. Rimango immobile in silenzio , riesco solo a battere i denti dal freddo.
Martin: Sei congelata! Vieni qua..
Velocemente mi conduce in salotto illuminato da uno splendido fuoco che scoppietta vivacemente nel camino grezzo in mattoni , sentendone il calore. Senza rendermene conto mi trovo seduta accanto ad esso con le gambe vicino al fuoco e una coperta sulle spalle , ora libera dalla giacca ormai bagnata dalla neve , sentendone il calore trapassarmi ormai la pelle congelata.
Martin: vengo subito ! Ti porto una cosa calda da bere.
E senza pormi domande del genere “ che ci fai qua? “ , “perché a quest’ora della sera?” e così varia lui corre in cucina presentandosi dinanzi a me con una tazza fumante. Non so cosa ci sia dentro ma non mi importa.
Il mio stomaco si rifiuta di ingerire cibo o bevande , mi si è chiuso e non toccando alimento da circa 2 giorni a stento riesco ancora a vomitare. Il bambino nel mio grembo necessita cibarsi ma è come se il mio stomaco si sia attorcigliato su se stesso . Non ce la faccio e supplicando cibo il feto mi provoca altro vomito.
Mi porto la mano sulla bocca bloccando questo ennesimo rigetto.
Martin: Marizza dì qualcosa. Ti supplico mi stai preoccupando. Su dai bevi un po’ questo buon te.
Marz: N-n-non…..v-voglio..
Con un filo di voce reclino la sua offerta .
Martin: Sei pazza ad uscire con questo freddo polare? Ti sarai preso un coccolone! Vedi come tremi e scotti!
Pone la sua mano sulla mia fronte , accaldata .
Marz: N-non..è ..colpa del freddo.
Il mio corpo tende lentamente a riscaldarsi grazie al fuoco pimpante del camino e alla mano calda di mio padre che mi accarezza il viso studiandomi premurosamente.
Martin: Certo che si..!
Marz: papà…….
Sento il mio mento iniziare a tremolare e come di consuetudine inizio a piangere lentamente.
Martin: Amore mio..perchè stai piangendo?
Si inginocchia dinanzi a me continuando a guardare col quel velo di preoccupazione che solo lui riserba per me.
Marz: …..sono…….incinta.
Trovo il coraggio di comunicargli il mio stato abbassando il capo, poco dopo aver visto i suoi occhi sgranarsi appieno , sentendo le altre lacrime scivolarmi lungo il viso sino a bagnare la coperta posta sul mio corpo , singhiozzando disperatamente.
Martin: C-c-cosa…? Come..c-chi…Di chi è?
Subito pone questa domanda stupida arrivandoci da solo pochi brevi istanti , passati a piangere incessantemente mentre lui si alza furioso , voglioso di spaccargli la faccia.
Martin: E’ di Pablo! Dov’è? Voglio parlargli .. Come gli è venuto in men…
Marz: Sono sola! ………e lo sarò per sempre.

****
Aprile – Sud Argentina

Marz: Sono tornata.
Dalla porta della cucina sbuca mio padre che subito accorre in mio aiuto.
Martin: Quante volte te lo devo dire che non devi portare tutto questo peso?
Afferra il raccolto sopravvissuto dal freddo assieme alla legna presa qui fuori nel capannone sentendo le sue mani sfiorare la mia pancia del 4° mese di gravidanza .
Martin: Siediti ,riscaldati ti supplico.
Mi fa sedere dinanzi al camino che nonostante siamo in pieno Aprile ci serve per scaldare la casa da questo freddo che non pare svanire quest’anno. A causa delle condizioni climatiche il raccolto non è stato benefico questo mese e per tale motivo siamo costretti a mangiare pochissimo , o quel che trovo Martin lo fa mangiare a me per il bene del bambino o bambina. Martin butta la legna appena presa nel camino accrescendo le fiamme del fuoco . Sorrido lievemente , godendomi questo immenso e meraviglioso calore.
Martin: Potevo andare io tranquillamente. Tu dovresti riposarti. Non sappiamo come sta procedendo la tua gravidanza ma giuro che cercherò dei soldi che ci permetteranno di pagare una visita per un ecografia.
Marz: Stai tranquillo.. Non intendo sprecare i nostri risparmi così al vento.
Martin: Marizza non esser testarda. Sono 3 mesi che sei qui con me . Quella povera creatura è arrivata al 4° mese e questo periodo non è da sottovalutare. Dobbiamo vedere se sta crescendo , se è ben formato e soprattutto ben nutrito. Guarda come sei magra , ti si vedono le fosse sul viso.
Marz: Non esagerare. Sto bene e poi se io sto dimagrendo tu che stai facendo? Scomparendo dalla terra?
Sospiro pesantemente congiungendo le braccia attorno alla mia pancia rotonda , non eccessivamente.
Essendo una diciottenne magra e piccola il mio corpo è predestinato a metter presto a mondo una creatura minuta. Non posso permettergli di spendere soldi a dottori . Sto bene e non intendo sottopormi ad esami ed ecografie. Qualcuno all’ospedale potrebbe vedermi e non voglio.
Martin: Ti sei stancata a prendere il raccolto vero? La prossima volta vado io!
Marz: Sto bene , dico davvero. Tu non potevi allontanarti , quei tre stanno col fiato sul collo e non puoi permettergli di fargli scoprire il mio nascondiglio.
Martin: Oggi…Pablo non c’era.
Rimango sorpresa da questa notizia. Ogni settimana quel disgraziato , insieme e Mia e Manuel , trova il coraggio di giungere qui nella speranza di ricavare qualche informazione utile per ritrovarmi , andandosene delusi e amareggiati .
Marz: Bene…si è arreso dunque.
Martin: Non ho voluto chiedere.. Al sol pensiero di averlo avuto dinanzi a me parecchie volte senza neanche sferrargli un pugno e stenderlo a terra mi sale il nervoso!
Accenno una breve risata incurvando quella labbra che hanno perso l’abitudine a farlo.
Marz: Ti voglio bene papà…lo sai?
Senza accorgermene sento i miei occhi punzecchiare e come spesso succede delle lacrime scivolano senza il mio permesso. E’ così dura la mia vita tanto da pensare ad ogni secondo se vale realmente la pena vivere ancora. Poi mi fermo a pensare e a fissare il mio riflesso allo specchio , attraverso il quale vedo una creatura crescere in me che mi da la forza di sopravvivere dinanzi a tale povertà , ingiustizia e disperazione.
Martin: Io sono qui .. dai non piangere.
Con la voce rotta dal dolore di vedermi in tale condizioni si avvicina a me attirandomi tra le sue braccia , continuando a rimanere seduta.
Gli circondo la vita affondando il mio viso sulla sua pancia coperta da un maglione caldo di lana respirandone il suo profumo.
Martin: Stringiti a me più che puoi.. Vi starò sempre vicino. Ricordatelo.
Sorrido dolcemente dovendo la vita a mio figlio che cresce di giorno in giorno.
Marz. Vi voglio bene..
Martin: Anche io.,,vi amo di bene! Non sai quanto.

****
Settembre – Sud Argentina

Marz: Papà ..sono pronta . Io vado.
Giunge dal piano superiore all’ingresso dove con un cesto , colmo di frutta fresca e vegetazione , mi preparo ad uscire.
Martin: Sei sicura? Oggi non hai una buona cera.
Pone la sua mano grande sul mio viso accarezzandomelo dolcemente portandomi automaticamente i capelli , ormai che sorpassano le spalle , di dietro mentre io gli mostro un gran sorriso.
Marz: Sto bene e poi torno subito. Consegno queste cose prendo i soldini e torno prima del tramonto.
Gli faccio l’occhiolino sicura di me ed entusiasta di rendermi utile anche al Nono mese di gravidanza.
Oggi la mia “fonte di vita” scalcia parecchio ma nonostante ciò maschero il dolore con un sorriso , che tranquillizza Martin , preoccupato da questa uscita .
Martin: Perché non aspetti un altro po’ qui al fresco? Fuori fa un caldo pazzesco e non ti fa bene uscire con il calore delle 3 .
Marz; *roteando gli occhi* Si così torno a casa per mezzanotte. Papà stai tranquillo , sono abituata a questo caldo e poi non siamo più nei mesi caldi , il sole sarà certamente meno violento.
Martin: No che non mi tranquillizzo , fammi andare a me su.
Tenta di prendermi il cesto dalle mani ma retrocedendo gli impedisco di compiere il gesto.
Marz: Non se ne parla. Odio starmene con le mani in mano. Tu continua a fare le pulizie dell’intera casa. Ci vediamo , ti voglio bene.
E dandogli un veloce bacio sulla guancia esco sorridendogli , sentendo i raggi solari colpirmi la pelle scoperta a causa del vestito largo estivo che indosso nonostante sia Settembre inoltrato.
Cammino lungo un comodo sentiero affiancato da erba , terra e molti fiori che col loro colore e profumo rendono incantevole questa immensa campagna. Sono diretta al piccolo villaggio che dista circa un bel paio di kilometri da casa nostra , per vendere ad una signora anziana il nostro raccolto eccessivo.
Da quel che cresce dal nostro pezzo di terra prendiamo ciò che ci serve per una settimana e ciò che possiamo scambiare o vendere con altri alimenti ricavando qualche volta un po’ di denaro.
Sono mesi che abito con Martin e ormai sono abituata a vivere queste condizioni economiche disagiate , mesi in cui patiamo la povertà di assoluta e questo…per colpa “Sua” . Pronunciare il nome mi viene da rigettare . Se solo sarebbe andato diversamente tutto questo non sarebbe successo .
Eppure l’unico modo per non sentirmi in colpa per aver portato la povertà a Martin è rendermi utile.
Ho passato tutti questi 8 mesi a lavorare duramente nonostante sia in condizioni non adatte , con o senza la pancia mi sono resa utile sia sul lavoro che in casa . Ho affrontato freddo e caldo in aperta campagna con in grembo mio figlio o figlia che cresce sempre più senza recarmi problema. E’ come se capisse che la mia vita dipendesse da lui e che stia soffrendo già abbastanza per subirmi i suoi dolori. Ma oggi ho una sorta di bombardamento nella pancia. Che si starà smuovendo? Ormai sono agli sgoccioli , da pochi giorni sono entrata del nono mese e al pensiero che dovrò metter al mondo suo figlio ..mi sale un groppo alla gola e una paura tremenda. Sono sola ..a lottare con tutte le forze che riservo il corpo e sola dovrò metter alla luce il MIO bambino . Oggi la giornata è più calda del solito , per stare a fine Settembre , e questo caldo insieme ai dolori non agevolano il mio cammino. Mi fermo in continuazione con un lieve affanno sotto le ombre di alcuni olivi , riposando le mie gambe sdolenzite per via del peso eccesivo per dopo ripartire lentamente . Le ore passano e i miei piedi bruciano per il lungo tragitto giungendo finalmente alle 6 del pomeriggio nel piccolo villaggio . Mi carico delle ultime forze pensando al positivo. Appena scaricherò la merce potrò rinfrescarmi al pozzo della piazzetta e riposarmi su una panchina comoda.
Passo tra le varie gente che mi fissano come se fossi una pazza a camminare con una pancia grande sotto il calore della giornata. Finalmente giungo dalla signora che gentilmente mi offre un bel bicchiere d’acqua fresca insieme ad un lieve riposo su una sedia morbida.
Signora: Oh cara quante volte ti ho detto che non dovevi preoccuparti. Appena le mie nipotine tornavano dal mercato le mandavo a prendere la merce.
Accenno un sorriso asciugandomi con la mano il sudore che imperla la mia fronte .
Marz: Non si preoccupi.. mi piace camminare.
Signora: Ma con quella pancia tesoro è pesante . Su dai vuoi un altro po’ d’acqua?
Marz: No no..grazie. Sono stata seduta abbastanza . Devo fare ritorno , non vorrei incontrare il buio lungo la strada.
Signora: Sei pallidissima figliola..metti qualcosa sotto i denti .
Premurosa e preoccupata mi offre una pagnotta calda e croccante di pane che rifiuto .
Marz: La ringrazio davvero ma non ho molta…fame.
Sforzo un sorriso stringendo segretamente i pugni per dei dolori lancinanti che sento alla pancia.
Delusa dal mio rifiuto abbassa il capo posando il cibo sul piccolo tavolo di legno.
Signora: Sei una ragazza così cara e buona. Porta i miei complimenti a Martin , che uomo magnifico. Tale padre tale figlia . Grazie a te per esser giunta sino a qua per queste delizie.
Giunge le mani al petto guardandomi con un largo sorriso grata del mio gesto.
Marz: Bene credo di dover andare adesso.
Infilo il denaro datomi poc’anzi nel cesto ormai vuoto che porto sul braccio dandomi una forte spinta per alzarmi da questa comoda sedia , decisa e pronta a far ritorno , ma appena mi metto in piedi una forte fitta mi costringe ad urlare di colpo da dolore piegandomi su me stessa mentre mi circondo la pancia , afflitta da dolori lancinanti , con le braccia facendo cadere automaticamente il cestino .
Signora: Che Dio ci aiuti! Marizza stai per partorire!!
Sento il grido straziante della signora che tiene lo sguardo fisso ai miei piedi e appena sollevo lentamente gli occhi stretti dal dolore mi accorgo di aver rotto di colpo le acqua. Inizio a respirare con affanno subendo altre forte fitte che mi inducono a inginocchiarmi a terra e ad urlare a pieni polmoni .
Signora: Tranquilla cara! Tranquilla ci sono io!! Respira , respira!
Mi liscia i capelli ormai impregnati di sudore , ciocche che rimangono attaccate alla mia fronte e al mio collo mentre cerco in tutti i modi di seguire il suo consiglio. Sono sola , ad affrontare questo grande passo , per l’ultima volta. Presto avrò il mio bambino che è in procinto d’uscire dalla sua “casa” e venire al mondo , in questo mondo spregevole. Ti volevo dentro me per sempre , al sicuro dalle persone malvage che abitano questa terra ma giuro che ti proteggerò sin che avrò vita.
Marz: AaAAAHHHHH!!!
Urlo a pieni polmoni stritolando la mano dell’anziana signora che nonostante mi sia sdraiata a terra nel bel mezzo della casa addolorante sta tenendo un saldo autocontrollo.
Signora: Aiuto!! Che qualcuno venga qui!! C’è una ragazza che sta per partorire!!
Invoca soccorso ad alta voce , che arriva alle orecchie dei passanti che riesco ad entrare in casa grazie alla porta lasciata aperta di consueto , prendendo in mano la situazione.
Respiro a fondo con affanno vedendo queste signore sistemarmi per bene mentre io continuo ad urlare arrivando quasi allo stremo delle mie forze. I dolori aumentano e le forze svaniscono .
Signora: Marizza resisti! Resta sveglia! Tuo figlio ha bisogno di te!
Marz: N-non…posso…
Ho gli occhi socchiusi vedendo le figure farsi sfocate.
Xx: Tranquilla ragazza ti aiuteremo noi .
Continuo a stringere i pugni infilzando le mie unghie nel palmo della mano stringendo con tutta la forza i denti dal dolore allucinante .
Signora: Hai sentito Marizza? Tranquilla..fidati di noi. L’unica cosa che devi fare è spingere e..resistere .
L’anziana signora tenta di tranquillizzarmi e ormai allo stremo delle forze non mi tocca che accettare la realtà. Sto per partorire mio figlio in una casa che non è mia , con l’aiuto di perfette sconosciute che sanno come aiutarmi in questa situazione drastica.
Xx: Ecco qua acqua e asciugamani. Possiamo iniziare!
Signora: Bene Marizza…spingi….sforzati , noi siamo con te!
Vorrei tanto avere mio padre al mio fianco , che sicuramente mi avrebbe infuso coraggio ma non c’è neanche lui. Con gli occhi semi chiusi e respiro affannoso mi lascio manovrare da queste signore che mi poggiano il capo su un cuscino mal ridotto sentendo poi un caldo panno asciugarmi il sudore freddo .
Un'altra forte fitta mi pervade il corpo e urlando con la bocca spalancata inizio a spingere per far nascere il mio bambino. Per un secondo penso come sarebbe stato il mio parto a fianco di..Pablo.
Sarei stata in un ospedale , sotto anestesie che agevolavano il “lavoro” , in sala parto con lui che mi sorrideva e mi fissava con tutto l’amore che provava per me mentre io gli stritolavo la mano mettendo alla luce la Nostra creatura , udendo poi le melodiose parole “Ce l’hai fatta…Ti amo amore mio , sei stata bravissima! “ . Ma no…è andato tutto così diversamente. Ora ad incitarmi sono queste signore che munite di pazienza e coraggio mi stanno aiutando a partorire. I dolori diventano più lancinanti e contorcendomi sul posto continuo a spingere con tutte le forze che riservo in corpo .
Marz: AAAAAAAAHHHHH!!!!
Il mio urlo echeggia nell’intero villaggio sino a sentire il fatidico….pianto .
Signora: M-marizza……è…una bambina!
Poggio esausta il mio capo sul cuscino , sprofondando in esso , sentendo poi il mio corpo esser sopraffatto da qualunque debolezza. Continuo a respirare con affanno sollevata almeno al pensiero di averla messa a mondo sana e salva . I dolori diventano più leggeri ma quel che mi importa adesso è restar sveglia per poterla vedere e tenere tra le mie braccia.
Marz: D-d-date..mela.
Con un filo di voce richiamo l’attenzione di queste signore che si affrettano a pulire il tutto , porgendomi poi la mia adorata avvolta in una morbida asciugamano.
Signora: Ecco a te tesoro…è tutta tua. Ottimo lavoro!
I suoi occhi sono lucidi intravedendo persino qualche lacrime di commozione. Sollevo quel che basta le braccia per toccare questo corpo minuto e così caldo , fissando finalmente questa povera creatura innocente . Come poteva sbarazzarsi di questo spettacolo?...Era ripugnante esaudire il Suo desiderio.
Non importa se sto patendo tutte queste differenze , rifarei questa scelta cento mila volte ancora.
Non c’è gioia di più grande di tenere stretta al petto la propria..figlia. Piange incessantemente dimenandosi leggermente nell’asciugamano giallo canarino sbattendo quelle sue minute mani carnose al mio mento che ora tremola dall’emozione. Inevitabilmente sento le lacrime scorrere raggiungendo le mie orecchie sino a posarsi sul cuscino mentre con l’aiuto delle signore mi sollevo quel che basta per tenerla salda tra le mie braccia che la stringono incessantemente.
Marz: N-non piangere….amore mio….C’è la tua…m-mamma qui.
Creo uno dei miei migliori sorriso continuando a piangere dalla commozione. Il mio cuore batte forte e tenera stretta a me è una sensazione meravigliosa.
Signora: Siete bellissime…E’ un capolavoro ciò che hai fatto Marizza..brava!
Mi accarezza i capelli grondanti di sudore sorridendo il più non posso annuendo poi col viso , grata del suo complimento.
Signora: Allora..come si chiamerà la bambina più bella del mondo??
Per un momento la bambina tende a calmarsi , interrompendo il suo dolce pianto , permettendomi un secondo per riflettere.
Marz: A-abi..*deglutendo* Abigail….Abigail Andrade.*Sorridendo con le lacrime agli occhi*

Presente

Marizza

Marz: Deduco che sai già tutto.
Dondolando sull’altalena creata quando Abby era piccola , composta da un pneumatico grande appeso ad un albero massiccio , tengo lo sguardo fisso all’orizzonte dal quale si intravede il lago riflettere sotto i raggi violenti del sole.
Mia: Mi dispiace..
Sospiro. Di solito odio queste parole ma pronunciate da lei , che è giunta a me a passo felpato , mi rende leggermente importante.
Mia: Non sapevo di tutto quel che hai passato per colpa sua.
Marz: Sin dove Martin è arrivato col racconto…?
Mia: Sino al tuo ritorno a casa con la bambina in braccio. E’ stato doloroso…vero?
Marz: Hai mai viaggiato sul retro di un trattore tutta sdolenzita a causa del parto con una neonata in braccio su una strada mal ridotta?
Mia: Dio mio…
Si posiziona accanto a me portandomi la mano in faccia.
Mia: Perdonaci se non abbiamo capito niente. Potevo aiutarti .. Se solo mi avresti detto che eri stato con Pablo potevo intuire che i tuoi malori erano dovuti dalla gravidanza.
Marz: Non importa adesso. Quel che è stato è stato . L’importante è che la mia bambina sia nata sana come un pesce.
Mia: Senza controlli medici…Sono sconvolta da questo racconto. Davvero Marizza hai superato ogni mie aspettative. Io se fossi stata in te…non so cosa avrei fatto.
Marz: Lo stesso . L’amore che si prova per il proprio figlio ti induce a sacrificare il tutto e possibile.
Scendo dall’altalena posando i miei piedi tra l’erba fresca e profumata.
Marz: Bene ora devo andare a preparare le ultime cose , mi aiuti o hai paura di scheggiarti un unghia?
Rido sotto i baffi godendoci appieno quando la prendo per i fondelli e come ai vecchi tempi lei abbocca al mio amo rispondendomi con la stessa grinta continuando poi a ridere tra gli ultimi preparativi.
Per ora non voglio rievocare il passato , non voglio esser compatita ma arriverà quel giorno in cui lui dovrà sentirsi un verme nel momento in cui saprà cosa ho passato per via del suo egoismo. Rimpiangerai ciò che hai fatto.
Mia crede che la mia disavventura sia finita li….oh ovvio che no. Nessuno , e per nessuno è incluso Martin, sa quel che ho fatto dopo…..

Pablo

“Chi..si rivede.”
E’ questa l’unica frase che mi frulla in testa per 3 dannatissimi giorni . E’ possibile che la prima cosa che gli sia saltata in mente dopo lunghi anni di lontananza?
Mi abbandono a peso morto sulla poltrona girevole di pelle nera lucida dondolandomi armoniosamente.
Fisso quel pendolo di Newton col quale ammazzava il tempo Marizza prima di voltarsi e far scontrare i nostri sguardi . Il suo era spento , freddo e impassivo. I suoi lineamenti erano da donna matura , una donna che avrà affrontato chissà quale cosa per essersi ripresentata da noi con quell’aspetto.
Tacchi alti , vestito attillato ma soprattutto elegante , capelli raccolti in ordine ..in succo è ritornata completamente diversa. 15 anni fa non prestava attenzioni a tutte queste cose , era uno spirito libero , una ribelle che indossava qualunque straccio incontrava pur di accontentare i suoi gusti e no quelli degli altri.
Quel suo look dell’altro giorno faceva intendere un solo messaggio agli uomini “Guardatemi e bramatemi “ .
Per un momento ho perso un battito cardiaco , gli sarei saltato addosso seduta stante anche se era un'altra donna vestita nello stesso modo. Sbatto più volte le palpebre scacciando via dalla mia visione le sue gambe accavalcate. Suvvia Pablo! E’ appena tornata e già ti ha scombussolata la vita? Ho fatto enormi sforzi per scacciarla dalla mente , per farmi una nuova vita senza lei e ora che fai…? Pensi a lei? Oh no..non te lo permetto.
Mi do uno schiaffo sul viso da solo sistemandomi sulla sedia drizzando la schiena concentrandomi a firmare gli ultimi moduli di iscrizioni. Stamattina è arrivato l’ultimo. Lo prendo e mi incanto a fissarlo.
Pablo: Abigail Andrade….
Quella ragazza…mi da una stranissima sensazione. Troppa somiglianza , forte energie risiede in essa.
Quel suo look stravagante mi ha tanto ricordato quella pazza di Marizza. Accenno d’istinto un sorriso nostalgico rimpiangendo i vecchi tempi in cui eravamo normali adolescenti pieni di futili problemi.
Solo con la maturazione ho appreso che i veri problemi iniziano quando le prime responsabilità si appropriano delle spalle altrui . Poggio il foglio sulla scrivania firmando , ufficializzando così l’entrata di questa nuova studente. Non so perché…ma ho l’impressione che la “tutrice” , in questo caso Marizza , mi farà passare le fiamme dell’inferno. Mi sono bastati pochi minuti per cogliere al volo il loro stretto legame e a quanto pare Marizza si è imposta di tenermi a debita distanza da quella ragazza e questo suo atteggiamento misterioso…mi fa incuriosisce e mi spinge a capire il perché.
Pablo: Bene…ho finito.
Clicco il pulsante del telefono inviando un messaggio vocale alla segretaria Amelie di giungere in presidenza e dopo pochi secondi la vedo entrare con il suo magnifico sorriso.
Amelie: Eccomi qua , in cosa le posso esser utile Signor Preside?
“Signor Preside”….chi l’avrebbe mai pensato che lo sarei diventato un giorno?
Questo lavoro non rientrava nei miei piani ma spinto a portare soldi sufficienti a casa decisi di “alzarmi le maniche” e studiare sodo per questo ruolo .
Ed eccomi qua , nel mio vecchio e amatissimo collegio “Elite Way” .
“Perché amo questo posto?” : Perché è colmo di bei ricordi , che mi fanno rimpiangere la mia amata adolescenza , durante la quale ho passato i miei migliori momenti accanto alla donna che ho amato col tutto il cuore , che ho perso come un imbecille e che ho ritrovato completamente cambiata e accecata d’odio nei miei confronti. Eccome se l’ho notato. Non mi perdonerà mai per la mia vigliaccheria , no che non lo farà. Ne sono consapevole e non posso darle torto. Sono stato spregevole e ho scontato la mia punizione con la donna che mi sta lasciando col divorzio. Il perché? Semplice , il denaro scarseggia e lei necessita cambiare aria per sperperare tutto il bottino e su questo non la pensavamo allo stesso modo.
Amelie: Preside Bustamante , si sente bene?
Sobbalzo leggermente scuotendo velocemente il viso per mostrargli infine un lieve sorriso.
Pablo: Si si..sto bene grazie. Tranquilla. Ti ho chiamato per metter in archivio questi fascicoli , sono dei nuovi studenti .
Amelie: Certamente.
E sorridendo radiosamente esegue i miei ordini alla grande. E anche questa giornata di lavoro è conclusa e mi tocca far ritorno a casa o meglio …appartamento.
Giro la chiave nella serratura aprendo poco dopo la porta del mio vecchio appartamento. Clicco l’interruttore facendo illuminare il tutto con delle luci appesi sul soffitto senza lampadario.
Accompagno la porta col piede sino a chiuderla , dato che ho le mani occupate da cartacce varie e valigetta posando il tutto sul tavolino , o meglio su una tavola da surf che funge da arredo.
Pongo le mani sui fianchi sospirando sonoramente mentre mi fisso attorno. E’ tutto così triste senza nessuno. Sono ritornato a vivere in questo appartamento nel momento che io e Paula abbiamo preso le distanze , ottima scelta direi dato che non ne potevo più. La scelta di divorziare non è stata difficile e non è neanche di lunga data. Ha iniziato a prender in considerazione questa idea a giugno e con ciò è la mia prima estate passata da solo a non far nulla se no organizzare il rientro scolastico . Oggi finalmente quei scalmanati sono partiti per il vacance club e io posso godermi l’ultima settimana estiva qui buttato a peso morto nel pouf morbido mandando la testa all’indietro. Sospiro socchiudendo gli occhi mentre mi massaggio le tempie sdraiandomi sguaiatamente. Riaprendoli la prima cosa che scontro sono i diverti quadretti appesi sulla parete , disposti secondo l’andamento delle scale che portano al piano superiore dove si trova il mio amatissimo e morbidissimo letto.
Sono le foto che ritraggono me e Paula sia al matrimonio , sia a diversi appuntamenti o anniversari, di fidanzamento e di nozze. Quasi 15 anni passati al suo fianco per poi buttare al vento tutto il mio impegno e determinazione in pochi mesi . Cosa devo fare in questo caso?..Accettare e starmene con la bocca chiusa.
Sono così amareggiato dalla mia vita . Mi chiedo se non fosse per quei ribelli a scuola con chi mi divertirei ed ammazzerei il tempo? Col muro o meglio con delle vecchie foto in cui sono ritratti sorrisi smaglianti che ora non esistono più? Ogni giorno mi chiedo perché mi sono ridotto così. Cadere sotto l’effetto dell’alcool e risvegliarsi sotto le lenzuola col corpo nudo di una donna al fianco è stato un errore madornale.
Con le spalle al muro ho dovuto accettare le responsabilità che prometteva quel “famoso” bambino nel grembo di Paula , spingendomi a sposarmi in fretta e in furia. Bambino che non è mai venuto al mondo.
E’ stato solo un falso allarme..ma l’abbiamo scoperto quando era troppo tardi. Il matrimonio era fatto , eravamo già marito e moglie e ci siamo dati un opportunità a vicenda. L’uno aveva bisogno dell’altro e per un paio di anni abbiamo passato momenti magici. Lei come tanto tempo fa riuscì a scacciare dalla mia mente Marizza che mi aveva lasciato privo di qualunque energia vitale e felicità .
Con Paula al fianco sono tornato a vivere ma purtroppo le cose sono precipitate nell’ultimo periodo.
Ma è la vita…e non mi tocca fare altro che accettarne il corso .
“Din don “
Sollevo il capo drizzandomi col corpo .
Pablo: E ora? Chi è a quest’ora?
Mi alzo con sforzo abbandonando quel comodo pouf scontrando l’orario mentre mi dirigo alla porta per aprirla. Sono le 19 di sera e appena la apro mi trovo Jared poggiato alla soglia della porta con un espressione esausta.
Jared: Ti supplico aiutami ad ubriacare di brutto! Voglio staccare la spina.
Entra come di consueto fa rifugiandomi nel mio appartamento ogni qual volta litiga con i suoi genitori o ha qualche problema , che risolvo in un batter d’occhio.
Jared: Cos’hai nel frigo?
Accenno una risata chiudendo poi la porta raggiungendolo nella zona cucina .
Jared: Ah si! Questa si che è una visione paradisiaca!
Pablo: Molla immediatamente quella birra fresca .
Gliela prendo tra le mani , sgretolando lo “scambio di sguardi” seducenti tra lui e la bottiglia che sgocciola a contatto col calore.
Jared: Ti supplico zio abbi pietà di me!
Fuori dal collegio sono suo zio , soprannome dato sin quand’era piccolo. Abbiamo trascorso un sacco di vacanze insieme e anche momenti entusiasmanti. Ci siamo divertiti un mondo e ad ogni problema corre da me , l’unico che lo sa ascoltare e capire in ogni modo anche se si trova nella parte del torto .
Pablo: Che problemi hai con i tuoi genitori adesso?
Poggio la bottiglia sul tavolo di legno chiaro poggiando la schiena ad esso incrociando infine le mie braccia .
Jared: Mi stanno maltrattando!! Sto per avere una crisi di nervi , me lo sento!
Camminando avanti e dietro cerca di scaricare i nervi e l’adrenalina che ha in corpo .
Pablo: Solo perché non ti hanno mandato al vacance club? Suvvia Jared lo fanno solo perché vogliono passare gli ultimi giorni in tua compagnia. Ti voglio ricordare che tra una settimana iniziano le lezioni e tu vedrai i tuoi genitori pochissime volte.
Jared:*alzando gli occhi al cielo* E io non vedo l’ora guarda!!!
Inizio a ridere divertito dalla sua scena melodrammatica , unico aspetto ereditato da sua madre Mia.
Jared: Ma non è il solo problema!
Pablo: Perché non ti siedi un attimo e ne parliamo con calma? Tra poco metti fuoco la casa a furia dei tuoi passi veloci.
Gli pongo la sedia che lui subita afferra sedendosi a cavalcioni poggiando infine esausto le braccia sullo schienale.
Pablo: Allora ribelle mi vuoi raccontare con calma cosa ti ha spinto a sfrecciare dentro il mio appartamento e reclamare alcool? Sappi che non sono un barista che accontenta i cuori infranti.
Jared: Di infranto ho i coglioni! Ecco cos’ho.
Faccio un espressione addolorata pensando che è messo veramente male per dire queste cose.
Pablo: Aia aia! Qui c’è lo zampino di una ragazza giusto?
Inizio a sorridere maliziosamente facendogli l’occhiolino , gesto che gli da ai nervi.
Jared:*roteando gli occhi* Purtroppo si..
Pablo: Bingo!!
Esulto nell’aver colto il punto focale dei suoi nervi ritornando nella posizione di prima , pronta ad ascoltare il racconto.
Jared:*alzando l’indice* Ma non è una ragazza normale! E’ un mostro, è un demone vestito da angelo.
Pablo:*ridendo* Cos’è Marizza?
D’istinto pronuncio il suo nome associando la sua immagina alla sua descrizione , stesse identiche parole che dominavano al mio tempo i corridori del collegio quando non facevo altro che criticarla.
Jared: Che?? Stai scherzando ?? *a bocca aperta* Quella è la miglior persona che abbia messo piede in casa!
All’improvviso mi drizzo di colpo avvicinandomi a lui per alzargli il capo e fissarlo con gli occhi sgranati quasi faccia a faccia , vicinanza che fa sobbalzare dallo spavento Jared che sgrana gli occhi sorpreso.
Jared: E …ora che ti prende?
Pablo: Cosa hai ..detto?*sconvolto* M-marizza..è..
Jared: Si è a casa mia. Mia e Manuel la ospiteranno per un bel po’ e la causa dei miei problemi non è lei ma bensì la sua compagnuccia!
Pablo: A-abby..?
Pronuncio il suo nome balbettando , troppo scioccato da questa notizia sconvolgente. E quindi risiederà qui per molto ..?! E’ davvero tornata e la potrò veder più spesso se…risiede a casa di Mia e Manuel .
Jared: Si…Abigail! Mamma quanto la odio!! E’ insopportabile! Davanti agli altri fa la santerelline ma appena si volgono tutti un istante mi da pane per i miei denti .
Lui continua a spiegarmi l’improvvisa intesa sorta tra i due ragazzi mentre la mia mente è altrove.
La sua voce arriva alle mie orecchie come un eco sino a svanire , troppo coinvolto dai ricordi e dai pensieri.
Quindi è qui..Marizza è tornata ma questa volta non è sola. Quella ragazza mi confonde le idee .
Cosa nascondono? Lo voglio sapere ma non solo questo. Ci sono un mondo di cose che Marizza mi deve spiegare e l’unico modo per affrontare argomenti lasciati in sospeso 15 anni fa è passarci del tempo insieme.
Jared: Capisci?? Non sopravvivrò queste vacanze!!!! UN INTERA SETTIMANA AL FIANCO DI QUELLA PAZZA?? Aah no mia madre e mio padre se lo scordano! Prendo la prima barca e prendo il largo!! Eccome se lo faccio!
Pablo: Verrò con te!
Interrompo il suo sfogo con questa mia improvvisa decisione presa in un nano secondo , richiamando bene o male la sua attenzion.
Jared: Eh?*confuso* E ora che centra?
Pablo: Mia mi ha invitato a passare l’ultimi giorni d’estate con voi …Gli avevo detto che ci avrei pensato e ora ho deciso.*sorridendogli a pieni denti*
Jared:*inarcando il sopracciglio* Di colpo ?
Pablo:*annuendo* Si qualche problema?
Jared.*alzando le spalle* Nah..almeno riuscirai a fargliela pagare a quel piccolo mostro!
Pablo: Oh suvvia Jared è solo una ragazzina , lasciala divertire.
Mi volgo stappando la bottiglia di birra mentre lui continua a sfogarsi incessantemente.
Jared: Mi ha dichiarato guerra! Capisci quel che vuol dire???
Pablo: Non fate la guerra ma fate l’amore.
Pronuncio questa frase celebre ridendo mentre verso il contenuto in due bicchieri di vetro .
Jared: Oh ma per favore! Non la sfiorerei neanche con un petalo , magari con il vaso.*finto sorriso*
Pablo: Su adesso non ci pensare. Tieni qua…bevi e sputa un po’ non ti sei fermato un secondo da quando hai messo piede qui dentro.
Afferra il boccale di birra bevendola lentamente seguendo i suoi movimenti .
Mi attendono delle vacanze molto coinvolgenti . Sono sicuro che ritornerò a casa carico di informazioni e spiegazioni. Si.. perché Marizza me ne deve. E’ sparita di colpo e ricomparsa dal nulla. Voglio sentirmelo dire direttamente dalla sua bocca che quel giorno l’ho ferita e che ha abbandonato il paese per colpa mia.
Solo sentendo quelle esplicite parole la mia anima potrà riposare in pace…o almeno spero.







FINALMENTEEEE SAPPIAMO COSA HA PATITO MARIZZA al suo arrivo ma...non di certo è finito qua! nei prossimi capitoli scopriremo quella parte del passato che non è a conoscenza di nessuno . Cosa avrà fatto Marizza per il bene di Abby? Pablo si è imposto l'intento di parlare e chiarire le cose con Marizza! La domanda è questa -> ci riuscirà?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo che posterò DOMANI! CoMMENTATEEEE!!

p.s. Noemi spero che stanotte potrai dormire ahahaha xD tvttb!
 
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Pablizza01
view post Posted on 14/9/2016, 16:07




ALLPRAAAA ALLPRA ALLORA INNANZITUTTO FINALMENTE SAPPIAMO COS'E SUCCESSO A MARZ E COSA HA PATITO
poiiii però sta una parte che neanch3 martin sa....e devo ammettere che ho davvero paura di cosa abbia dovuto fare marz...a cosa è dovuta scendere?? ...non so perchè ma ho una brutta sensazione..forse sbaglio..boh
COMUNQUE STO SALTELLANDO PER LA CASA FELICE COME LA PASQUA
pablo andrà con loro in vacanza e ciò mi riempie di gioiaaaaaa chissà che succederà!!!!! :woot:
Mado che bellooo!!
Poi jared che va a casa dello'zio' e si fionda nel frigo a prendere la birra....ah degno 'nipote' di pablo ahahahahahah
E poi dai jared!! Non fare così😏😏 che tanto sotto sotto farai come pablo quindi piantala e rassegnatiii che prima la odierai ma poi dai su 😌😌 che nascerà ben altro!! E non vedo l'ora ahaahahah :wub:
Bene ora ti dico solo CONTINUA!! ATTENDERÒ DOMANI CON ANSIA
PS scusa se nom ho letto subito ma i compiti mi assillano :P ciaoo e tvttb anche io :D
 
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view post Posted on 16/9/2016, 10:16

♥ Yo no puedo dejar de sentir lo que siento… ¿entendés? No quiero soltarte. Estoy enamorado de vos. ♥

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Buonaaaaaaaaaaaa..........letturaaaaaaaaaaa!!

CAP 13

Marizza

Marz: HO DETTO DI NO!
Mia: Oooh ma ti supplicooo!! Sei bianca cadaverica! Un po’ di sole non ti farà male!
Marz: TE-LO-SCORDI! Io non verrò al mare con voi!
Mia: Marizza te lo chiedo in ginocchio!!
Fa come detto posando le sue ginocchia ,scoperte a causa dei suoi short di jeans , sul tappeto morbido di quel che è diventata la mia stanza in questo arco di tempo trascorso a Buenos Aires.
Congiunge le mani in preghiera mostrandomi un sguardo supplicatorio .
Marz: Odio il mare , cosa devo fare un intera giornata? Guardarvi mentre vi divertite e ve date in pazza gioia!?
Mia: Ma pensa ad Abby ,povera figliola! Non è mai andata al mare , rendetene conto!
Marz: Certo che è andata! *sbuffando* Quella ragazza è una furba di prima categoria.
Mia:*borbottando* Chissà a chi assomiglia..
Marz: *finto sorriso* Vuoi per caso ricevere un gancio destro dritto sulla faccia?
Mia:*sbuffando* Oooh Marizza ti scongiuro! Vieni con noi! Abby desidera tanto venire, ma non vuole aggregarsi senza te! Non è colpa mia se non le fai fare un passo senza te. Così mi ha detto.
Marz: Ma che stupidaggine! Quella ragazza se ne inventa una più del diavolo pur di farmi cambiare idea! Ma quando la prendo gliene dirò quattro.
Mi siedo ai piedi del letto accavalcando le mie gambe architettando la punizione da infliggergli .
Mia: Ma smettila di esser così autoritaria , non ti si addice. Ricordati com’eri tu alla tua età. Sei fortunata ad avere una figlia che rispetta le tue scelte e a differenza tua desidera trascorrer del tempo con la madre. Tipi del genere non se ne vedono più in giro. Non è giusto il tuo comportamento.
Marz: Da quando sei diventata “madre dell’anno” ? *finto sorriso* Non sei nessuno per dirmi cosa è giusto e cosa non è giusto fare. Ok? Se ho detto di no è no!

****

Marz: Perché….diavolo mi…trovo…qui??
Col filo al dente mi trovo qua ai margini della spiaggia , completamente affollata da gente con ombrelloni e sedie portatili , fissando il tutto con aria sprezzante.
Marz: Mi vendicherò sappilo!
Abby: Su ci divertiremo un mondo !!!
Mi volgo dalla sua parte scontrando il suoi sorriso smagliante e quei suoi occhioni che brillano di gioia , stessi occhi che hanno infine cambiato la mia idea a riguardo .
Mia: E così ci tocca trovare un buco in tutto questo caos.
La sento sbuffare al mio fianco sentendo il suo braccio poggiarsi sulla mia spalla senza permesso.
Marz: Leva quel sudicio braccio su di me . *fulminandola con lo sguardo* Già mi tocca subirmi il caldo e il peso delle asciugamani.. anche il tuo peso decerebrata adesso eh?
Prende le distanze , ridendo sotto i baffi , alzando le mani in segno d’innocenza.
Mia: Ok ok! Ma tieni a freno la tua rabbia , mi sembri un cane rognoso. Abby ? Sicuro che non morde?
Le due lo prendono sul divertente vedendo poi Abby saltarmi addosso per abbracciarmi e riempirmi il viso di baci.
Marz: Che fai il bacio di Giuda? Non fare l’ipocrita. *finta offesa* Continua a ridere con questa finta bionda.
Mia: Naturalissima cara!*annuncia con orgoglio*
Abby: Aah ti voglio tanto tanto tanto tanto bene!!! Lo sai???
Jared: Ah sto per vomitare!
Compare alle nostre spalle con le sdraio in mano seguito da Manuel che sorregge l’ombrellone e la borsa frigo. Ed ecco che tra i due scoppiano scintille , ma no in senso romantico , in senso negativo.
Si stacca da me lentamente assumendo la sua posizione da “combattimento” : peso scaricato sulla gamba sinistra , braccia a conserte , sopracciglio inarcato e sorriso sornione .
Abby: Che c’è sei geloso ? Perché non ti sbaciucchi la mammina..? Oh no..*mettendosi la mano sulla bocca*..Sei troppo virile per farlo . Guarda laggiù*indicando verso il mare* C’è una donzella sola e soletta perché non ci provi con lei , magari ti sentirai più uomo. *finto sorriso*
Jared: Oh certo che ci vado eccome , ma dopo averti affogato in mare cara! *ricambiando il sorriso*
Manu: Hey hey hey! Ma voi due non stancate mai??
Si mette tra i due che per miracolo non si stavano attaccando . Si lanciano sguardi di sfida mentre io non resisto a trattenere un sorriso .
Mia; C’è qualcuno che si diverte a fissare i due eh…?
Me la trovo a pochi centimetri dall’orecchio sentendo queste parole pronunciate a bassa voce.
Dilato per un primo momento le pupille irrigidendomi poi lentamente torno a rilassarmi..sorridendo nostalgicamente .
Marz: M-mi ricorda..
Mia: Te e Pablo ai vecchi tempi vero?
Annuisco leggermente col viso incantandomi a guardarli. Si odiano col tutto il cuore ma un giorno scopriranno che quell’odio si può trasformare in qualunque altra cosa . Se penso al negativo mi viene voglia di tenermi stretta Abby tenendola ben lontana da un tipo che la potrebbe ferire in futuro . Se penso positivamente invece mi viene voglia di incitare Abby a trovare la sua anima gemella che però adesso non sembra esistere.
Manu: Ho detto di smetterla. Vedete quanta gente vi guarda?
Abby:*applaudendo seccamente* Bravo spilungone! Se starò su Facebook è solo colpa tua!
Jared: Ah si? E dimmi come pensi che sia il titolo “Iena che sbrana un povero ragazzo” ?? Anzi ripensandoci penso è caruccio anche “La pazzia del tappo di sughero!” Si..*compiaciuto* Questo titolo è meglio non trovi?
Abby: Io ti ammazzo sappilo!!
Coi i “denti da fuori” è pronta ad attaccarlo seriamente e mentre Mia se la ride appieno io mi avvicino per placare i suoi nervi.
Marz: Concedetevi una pausa vi supplico . E’ già straziante esser con quella finta bionda dietro alle mie spalle , che non farà altro che strillare per il caldo , per la sabbia sulle gambe , *roteando gli occhi* per la salsedine tra i capelli , per la puzza di sigaretta , per il chiasso della gente , per le nuvole che passano e più ne ha più ne metti!
Mia: Hey! Non faccio tutte queste storie in spiaggia!!
Manu:*ridendo sotto i baffi* Sicuro di non averci spiato per tutti questi anni Marizza??
Mia:*gomitata nel fianco* E tu non darle corda!!
I due bisticciano alle spalle come due adolescenti mentre io procedo col mio mini sfogo.
Marz:.. Quindi non voglio sentire anche i vostri rinfacciamenti prima che vi prendi e vi sotterri nella sabbia potendo ammirare unicamente le vostre teste di fuori! Ok??
I due si ammutolisco all’istante e dopo aver finto un sorriso li ringrazio.
Marz: Molto gentili! E ora moviamoci a prender posto , se non mi metto all’ombra entro 5 minuti torno a casa e chi si vede si vede!
Dando gli ordini come se fossi un dittatore finalmente ci incamminiamo nel bel mezzo della folla speranzosi di trovare un bel spazio comodo per impiantare l’ombrellone nel totale silenzio anche se posso sentire ugualmente le risate di quei due .
Marz: Avete finito?
Inarco il sopracciglio buttando sulla sabbia la borsa piena dall’asciugamano mia e di Abby , che nel frattempo si guarda male col figlio di questi due cretini.
Manu: *scoppiando a ridere* Ahahaah dio non ce la faccio!!!
Mia:*ridendo* Guarda cosa hai fatto..
Marz. Io?*indicandomi* Per caso ha bevuto la birra stamattina? E’ certamente ubriaco per scoppiare a ridere in quella maniera! E tu hai preso la sua stessa strada. Finitela , non ci trovo nulla di divertente in tutto questo!
Mia:Oh suvvia Marizza non tenere quel broncio sul viso! Ti usciranno le rughe sai? *mordendosi le labbra* E guardandoti meglio alla luce del sole deduco che non ti stiano per niente bene, quindi non peggiorare il tuo aspetto ok?
Marz: Apprezzerò il tuo consiglio quando avrò tempo.*finto sorriso* E tu la finisci di sghignazzare?
Parlo a Manuel che asciugandosi le lacrime agli occhi si avvicina con un sorriso a 32 denti.
Manu: Vieni tra le mie braccia mia ribelle!!
E di consueto mi abbraccia teneramente sprigionando un sospiro di sollievo , rasserenandomi tra le sue possenti braccia.
Marz: Ti..voglio bene.
Mi è mancato un mondo e sentirmi stretta a se come ai vecchi tempi è un piacere indescrivibile.
Sorrido dolcemente poggiando la fronte sulla sua spalla sentendo poi la sua voce .
Manu: Perché non ci divertiamo oggi? Su tranquillizzati , sei tesa come una corda.
Socchiudo gli occhi rimanendo in questa posizione che placa i miei nervi.
Marz:*con un filo di voce* Non sono abituata…a tutto questo caos.
Manu: Lo so…ma ci siamo noi , c’è Abby ..vedrai che ti divertirai. Mi prometti che ti sforzerai a render questa settimana leggera?
Affondo i denti nel mio labbro inferiore sollevando le palpebre .
Marz: S-si..promesso.
Manu: Ti voglio bene anche io.
E dandomi un bacio sonoro sulla testa si allontana da me notando solo ora di avere tutti gli occhi puntati addosso : due sguardi confusi dei ragazzi e uno sguardo dolce di Mia .
Mia: E così il mio ribelle preferito riesce sempre a placare la bestia che c’è in te..*sorridendo dolcemente*
Accenno un sorriso dandogli per la prima volta ragione con questo gesto , senza proferire parola sentendo poi la mano di Manuel stringere premurosamente la mia ricambiando il mio sorriso .
Jared: Quindi possiamo ritornarci a scannare?
Indica la “compagna” di divertimento che ha al suo fianco con un sorriso che va da un orecchio all’altro e davanti a questa domanda non posso fare altro che ridere , troppo incredula dalla sfacciataggine di questo ragazzo che ha trovato pane per i suoi denti .
Marz: Mi arrendo vedetela voi! Ma ti avviso caro ragazzino se mi fai piangere Abby….*tornando seria per un secondo*…non ci sarà un posto in questa terra per nascondersi dalla sottoscritta.
Mia:*Con voce da giornalista* Ed eccoci qua in diretta davanti alla madre più possessiva e protettiva dell’anno!! *ridendo* Cos’ha da dire ?
Mi porge il pugno che fugge da microfono fulminandola con lo sguardo sorridendogli falsamente.
Marz: Dico che il “Pubblico” a casa sta per assistere ad un omicidio in diretta! Contenta?
Scoppiano tutti a ridere divertiti ponendo fine a questo show comico per sistemare le varie cose.
In uno spazio al centro della spiaggia abbiamo impiantato un ombrellone ,abbastanza largo da far ombra a tutti quanti, sistemando attorno due sdraio ,che fungono anche da lettini , mentre io posiziono l’asciugamano sulla sabbia morbida . Al mio fianco si sdraia Abby , a differenza mia al sole , lanciando poi il suo vestito mettendosi in bikini a prendere il sole.
Jared: Ma si lancia le cose come ti pare e piace !
Con un tono di voce infastidito critica la mossa di Abby che mettendosi gli occhiali da sole se ne frega altamente sdraiandosi in pancia in su con un gamba piegata e l’altra messa di sopra , assumendo così una posizione sexy .
Jared: Che Dio mi aiuti!
Resto seduta, sulla mia asciugamano sotto l’ombra , a studiare questo ragazzo che con un abile mossa si sfila la canotta bianca rimanendo in pantaloncini / costume appendendo infine , all’ombrellone, anche il vestito che Abby gli ha lanciato ,ovviamente volontariamente, sentendolo borbottare in continuazione.
Ieri sera a casa era un vero putiferio tra lui che litigava con Abby , Mia che mi assillava con le sue suppliche e Manuel che preparava il minimo e indispensabile per passare una giornata al mare.
Essendo a un paio di minuti distanti da casa hanno deciso di tornare ogni sera per poi tornarci la mattina dopo , seguendo questa routine per un intera settimana . A quanto pare Mia e Manuel hanno deciso di trascorrere questi ultimi giorni di vacanza in famiglia , includendo me ed Abby. Jared non era e non è ancora entusiasta all’idea di trascorrere i suoi “giorni di gloria” , prima che inizi la scuola , con la ragazza che gli sta facendo uscire i capelli bianchi col suo atteggiamento da peperina . Ma vederli bisticciare è leggermente divertente , quindi assisto ai loro sketch comici compiaciuta . Sono contenta di aver cresciuta una figlia che sappia tener la testa ben alta e rispondere a tono chiunque la “minacci” .

Mia

Mi sfilo il vestito porgendo subito la crema solare a Manuel che senza ribattere , e farla lunga , mi accontenta prendendola e spalmandola sulla schiena sotto lo sguardo indignato di Marizza.
Marz: Tu rendi gli uomini schiavi , te ne rendi conto? Manuel ribellati per favore.
Lui ridendo leggermente continua a spalmarmi la crema mentre io raggruppo i capelli in alto impedendo che l’acqua salata me li rovini .
Mia: Ma se non lo sfrutto per niente! Mi sta facendo un semplice piacere , madre natura non mi ha dato il dono di staccarmi le braccia e spalmarmela da sola la crema.
Marz: *ridendo* Madre natura? Ti credi una bellezza?
Mia:*sorridendo* Modestamente sono quasi Miss Argentina dell’anno! Avevi qualche dubbio?
Marz: La tua vanità mi affligge, mi arrendo. Manuel quando vuoi sai dove rifugiarti , la casa di mio padre è sempre aperta.
Manu:*ridendo* Ci penserò su.
Mia: Tu smettila di ridere e concludi . Passami la crema che inizio a spalmarmela sulle braccia e gambe.
Marz: Un domandina..*finto sorriso*…dopo esser diventata un fantasmino riesci ad abbronzarti?
Mia: Ah ah ah..certo che si! E per tua informazione mi ustiono anche! Spero solo che abbia indovinato il grado giusto quest’anno.
Manu: Ecco fatto io vado in riva al mare , sto sgrondando di sudore.
Ad esser sinceri ho azzeccato la giornata più calda dell’estate e rimanere sotto l’ombrellone per oggi non se ne parla , ma deduco tutto che Marizza non ha la benchè minima intenzione di buttarsi in acqua.
Da cosa lo deduco? Dal vestito che porta ancora .
Mia: E tu vuoi per caso far compagnia ai venditori ambulanti che passano per la spiaggia?
Marz: *finta risata* Ahaha sto morendo dalle risate. Che problema hai con me adesso?
Mia: Io ? *innocente* Nessuno cara! E’ solo che non ti muori di caldo con quel vestito?
Marz: Sono abituata!
Arrendendomi decido di non insistere . Se non ha voglia meglio che stia qui sotto , evitiamo drastici incidenti a causa della sua incapacità di nuotare. E’ possibile che in tutti questi anni nessuno l’abbia imparata a galleggiare? Impara ad affrontare il mondo da sola , impara a partorire da sola e a crescere una figlia da sola e poi non sa nuotare??!?!? E’ paradossale la cosa!
Manu: Mia io vado , Jared vieni con me? Abby?
Jared: Papà o me o lei , deciditi!
Abby: Sei davvero una spina nel fianco!
Si alza dall’asciugamano posando la sua montatura di occhiali da sole sul telo alzandosi poco dopo .
Devo ammettere che somiglia molto ai suoi genitori. Il suo corpo ,il suo viso è un mix di quello di Pablo e Marizza . Il taglio degli occhi simili a quelli di lei , il naso piccolo e delicato del padre, le labbra larghe e carnose di lui e il sorriso smagliante di lei per non parlare del colore degli occhi , quel colore così affascinante : L’azzurro chiaro. Quelle pupille che hanno fatto innamorare anni or sono Marizza ora sono il colore predominante delle iridi di Abby , colore che copre ingiustamente con delle lenti di gran qualità marroni. In un certo senso capisco come si possa sentire a fissare quei occhi che ha ereditato dal “padre”.
Gli ricorda lui e di tutto quel che gli ha fatto passare. Come darle torto ? L’unica cosa che penso è che esageri a farglieli indossare 24h su 24 .
Abby: Ho voglia di fare una nuotata , quindi mi avvio con voi con o senza il tuo consenso.
Jared:*non calcolandola* Papà facciamo dopo ok , io mi faccio un giro qui attorno.
Abby: *finto broncio* Che gran dispiacere! Uff.. Manuel andiamo? Fa caldissimo.
E afferrando frustato il cellullare è pronto a dileguarsi ma lo blocco prima che si mimetizzi tra la folla.
Mia: Dove credi di andare senza crema signorino??
Abby scoppia a ridere a pieni polmoni piegandosi dalla risate mentre da mio figlio ricevo una sguardo trucido.
Marz: Ma Mia!!! Non è un bambino!!!
Manu: *ridendo sotto i baffi* Su Abby calmati..
Abby: Ahahahahah!!!!! Hai sentito la mammina?? Spalmati la crema altrimenti ti fai la bua!
Continua a prenderlo in giro mentre io rimango confusa a tutti queste critiche e sfottimenti che non apprendo il senso.
Mia: Che ho fatto? *mettendo la crema nella mano* Sui dai vieni qua.
Jared: Io adesso metto la testa sotto terra eh!
Marz: Mia ora te la faccio ingoiare quella crema!
Si alza schiaffeggiandomi la mano facendomi cadere il contenuto sulla sabbia spalancando la bocca per lo shock.
Mia: Ma sei matta??? Sai quante parte del corpo potevo metterla quella crema??? Costa una fortuna mia cara! E’ la più cara nel commercio.
Marz. Ma lo vedi che lo stai mettendo in imbarazzo? Povero ragazzo! Senti Jared dileguati prima che quello schifo..*indicando la crema riversa a terra*.. ti invadi il corpo! Scappa sin che puoi.
E vedendolo ridere per la prima volta, dal momento che abbiamo messo piede in spiaggia, fugge via a gambe elevate sorvolando le mie chiamate.
Mia: Aspetta!!! Dove vaii?? Ti bruceraii!!
Ma niente ..mi è scappato dalle mani. Mi volgo dalla parte di Marizza ponendo le mani sui miei nudi fianchi guardandola con serietà.
Mia: Sei felice adesso?
Marz: Mia per favore levati quella faccia da bronzo e i prosciutti dagli occhi , non vedi che si è fatto grande? Se proprio ci teneva a non ustionarsi se la metteva da solo la crema e no la mammina. Aggiornati cara.
Si siede nuovamente sulla sua asciugamano stendendosi leggermente scaricando il peso sui suoi gomiti che creano delle fossette.
Mia: Ah..io?
Inarco il sopracciglio scuotendo poi il capo. Quella ad aggiornarsi è lei che se ne sta sdraiata come una vecchia senza un minimo di vitalità !
Manu: Mia vieni a fare il bagno?
Mi volgo verso Manuel ed Abby , che nel frattempo sta seguendo con un sguardo divertito il tragitto di Jared.
Mia: Si..*sospirando*.. vengo subito. Controllo un attimo il cellulare prima.
Abby: Marizza allora? Non vieni tu?
Marz: Oggi passo..*sdraiandosi del tutto*..non ho voglia grazie. Vai , divertiti . Ah!*risollevandosi* TENETELA d’occhio altrimenti vi uccido in un nano secondo!
Ci fulmina con lo sguardo avvertendosi severamente .
Manu: *abbracciando Abby* Sta in ottime mani!*ridendo* Su andiamo!
E correndo vanno verso la riva, evitando la sabbia che scotta sotto il sole rovente.
Marizza si sofferma a guardare sua figlia che entra in mare con un sorriso smagliante sino a quando si riallunga di fianco , rivolgendomi le spalle rimanendo in silenzio. Mi piego sulle ginocchia e dalla borsa sfilo il mio cellullare. C’è un messaggio di Pablo e cliccando il display leggo il contenuto.
“Penso di venire sul tardi , non voglio rovinarle la giornata subito . Voglio fare un passo alla volta, non me la sento di subirmi la furia. Un bacione.”
Sospiro riposando il cellullare nella borsa risollevandomi poco dopo .
Mia: Bene io vado..
Marz: Non allontanatevi con Abby , ne vale la tua vita.
Sorrido dolcemente intenerendomi dinanzi la sua preoccupazione.
Mia: Te la porto sana e salva. In caso cambiassi idea sai dove trovarci.
Mi sistemo il bikini giallo canarino correndo verso Abby e Manuel che mi aspettavamo alla riva.
Pablo ieri sera , dopo che ho convinto finalmente Marizza , mi ha dato la conferma e questo cambio improvviso di idea mi ha solo creato problemi. So di aver combinato un pasticcio ma se ci penso un po’ su penso che sia un idea carina quella di passare un paio di tempo insieme per sistemare le cose.
Nel cuore di Marizza governa l’odio nei suoi confronti mentre in quello di Pablo la confusione.
Sino a pochi giorni fa era avvolta anche io nella confusione ma grazie a Martin sono riuscita a scoprire cosa tiene in se Marizza. Pablo l’ha combinata grossa e chissà come agirà per riguadagnarsi la sua fiducia.

Jared

Mi poggio ad un palo che indica il permesso di balneazione fissando da lontano quella pazza squinternata che saltella a riva mentre gli schizzi d’acqua salta si posano su quei capelli stravaganti .
Incrocio le braccia e continuo a fissarla pensando inevitabilmente all’incontro ravvicinato di ieri sera.

Flashback

Jared: Che ci fai in piedi a quest’ora?
Mi avvicino a Abby che sta seduta con le gambe incrociate e con aria pensierosa quasi sul bordo piscina del giardino. Volge il capo lentamente dalla mia parte fissandomi con un espressione serena.
Abby: Che..ore sono?
Sbuffo ponendomi le mani sui fianchi , infastidito dalla sua libertà di girovagare per la MIA casa notte fonda.
Jared: E’ l’una. Che ci fai qui?
Si rivolta fissando la piscina illuminata da dei faretti immersi sott’acqua. I grilli notturni inondano il nostro udito insieme al venticello che smuove l’erba fresca di questo enorme giardino.
Abby: Avevo voglia di pensare..
Jared: E non sai pensare in camera tua? E’ già tanto che stai in quella stanza , non credi sia troppo girovagare a tuo piacimento per la casa?
Abby: Ho per caso fatto qualche rumore?
Mi pone questa domanda che mi lascia estraniato dalla sua impassibilità .
Jared: No ma..
Abby: Allora lasciami stare!
Il suo tono di voce non è quello che assume ogni volta battibecchiamo per un non nulla . Questa volta allude un po’ di dolore. Compio un passo in avanti vedendo inevitabilmente le sue guance rigate dalle…lacrime. Dilato le pupille rimanendo sorpreso . E’ la prima volta che vedo una ragazza piangere , per di più una ragazza che non fa altro che sorridere e ridere.
Jared: Stai…piangendo?
Abby: Sei uno strazio!!
Alzandosi velocemente è intenta a rientrare ma bloccandole il suo minuto polso la tengo ferma accanto a me. Solleva il capo scontrando quei suoi occhi .. azzurri colmi di lacrime.
Jared: M-ma …che..?
Abby: Lasciami stare!
Freddamente si libera dalla mia salda presa massaggiandosi il polso , sdolenzito dalla presa improvvisa.
Non volevo che se ne andasse senza spiegarmi il perché sta in queste condizioni.
Jared: I tuoi ..occhi.
Qualunque cosa gli volevo dire è scomparso dalla mia testa. Riesco solo a pensare a questo cambio improvviso di colore delle sue iridi così…affascinanti. Sento il mio cuore iniziare a tamburellare dolcemente, cosa al quanto ignota per il mio corpo .
Abby: Che cosa vuoi?
Mi riprendo dal mio stato di estasi distogliendo lo sguardo dal suo ponendogli le fatidiche domande.
Jared: Perché stai piangendo?
Abby: Non sono affari che ti riguardano! Perché non ritorni a dormire? Volevo pensare un po’ in santa pace ma noto che mi risulta difficile!
Jared: Ti ho visto dalla finestra della mia stanza! Non volevo infastidirti.
Abby: *inarcando il sopracciglio* Non si direbbe dal tono di voce col quale mi parlavi poco fa.
Finge un mini sorriso soffermandomi a guardare i residui di lacrime sgorgargli il viso .
E’ così orgogliosa che il suo condotto lacrimare si è bloccato appena ha incrociato il mio sguardo e per rendersi più forte si asciuga seccamente le lacrime rimaste sulle guance guardandomi a testa alta.
Abby: Cosa vuoi fare? Prendermi in giro solo perché stavo piangendo per il resto della mia vita?
Jared: Per chi mi hai preso?
Abby: Per chi mi hai preso..? *sollevando le sopracciglia* Per il ragazzo che non fa altro che offendermi dalla mattina alla sera?
Jared: *ridendo incredulo* Ah io? Si hai proprio ragione!*sarcastico*
Abby: Vedi?? Con te è impossibile parlare! Perché dovrei rimaner qui ancora per molto con te!?!
Si volge nuovamente, pronta a rientrare dentro ma non ho voglia che se ne vada.
Jared: Aspetta..
La riafferro dal polso questa volta volgendola velocemente dalla mia parte ritrovandomi il suo viso vicinissimo al mio viso.
Dilatiamo contemporaneamente le pupille vedendo il mio riflesso nei suoi , cui colore riflette nel buio.
Perché nasconde ..questi occhi bellissimi?
Il mio cuore ha completamente perso il controllo e questa vicinanza ci priva di ossigeno. Il suo petto che tasta il mio e il suo respiro affannoso che si poggia sul collo è…….un piacere indescrivibile.
Che cosa mi sta passando per la testa? Non riesco a smuovere un solo muscolo , così come quel giorno al collegio quando con la scusa dello scontro l’ho tenuta stretta a me.
Sto riprovando le stesse strane sensazioni di quel giorno, sensazioni che mi confondono.
Abby: J-j-jared…
La sento deglutire e solo dopo essermi ripreso rallento la stretta ricreando una certa distanza tra noi.
Jared: Perdonami!
E a testa bassa la lascio qui sola in giardino camminando a passo veloce verso la mia stanza dove , una volta raggiunta e chiusa in essa , affondo il mio viso nel cuscino non capacitandomi del mio cuore che batte forte.
Jared: Ma che c****o mi prende??!

Fine Flashback

Stamattina quando mi sono svegliata e l’ho vista raggiante mi sono sorpreso . Come può esser così brava a nascondere il suo dolore interiore? Quel che mi rode è la curiosità di sapere per cosa piangeva .
In un certo senso vorrei fregarmene altamente ma nella mia testa sono impressi i suoi occhi azzurri leggermente arrossati a causa del pianto . Occhi che ora sono coperti da quel marrone che non infonde quel senso di piacere . E ripensandoci è un bene ..per il mio cuore che ha ritornato a battere regolarmente.
Tutto il tragitto verso la spiaggia l’abbiamo come sempre passato a bisticciare per l’aria condizionata e per la musica. Averla affianco è una vera e propria tortura! Perché? Perché seduta al centro nei sedili posteriori non è stata un secondo ferma ma al contrario ballava a ritmo di musica sebbene lo spazio era minuto.
E’ davvero folle , e il bello che quella follia è contagiosa.. Volevo darmela anche io alla pazza gioia in auto ma le sue gomitate nei fianchi erano dolorosi ed ero sul punto di sbranarmela , no di baci come faccio con la maggior parte di ragazze ..ma in senso violento!
Eppure vederla da lontano tuffarsi mi fa venir voglia di raggiungerla e divertirmi con lei.
Infondo mi diverto litigare. Ammetto che a volte ho l’impressione che non possa sopravvivere trattenendo un pugno che gli starebbe a pennello su quell’espressione che assume da volpe sornione , ma a questo punto mi chiedo come avrei ammazzato il tempo questa vacanza con i miei.
Per non pensare a loro , è un miracolo che sia piombata nella mia vita Marizza , almeno mi sono risparmiato ad andare in giro completamente bianco , dato che mia madre esagera sempre col dosaggio.
Almeno quest’anno posso mostrare la mia abbronzatura a scuola e circondarmi da belle ragazze affascinate dalla mia bellezza sovrumana anche se..Abby non mi renderà il lavoro facile.
Qualcosa mi dice che sarà difficile flirtare in sua presenza e sopportarla non solo a scuola ma anche a casa.
Che qualcuno mi salvi da questa situazione , dico davvero!
Xx: Perdonala se a volte perde il controllo delle risate , è fatta così.
Sobbalzo sul posto scontrando gli occhi marroni di Marizza che al mio fianco è comparsa senza che me ne sia reso conto.
Jared: Dio mio mi stai facendo venire un infarto!
Leggermente spaventato mi porto la mano sul petto nudo mettendomi in piedi composto scostando la schiena al palo che ormai diventava caldo a causa del sole.
Marz: Cosa ci fai solo e soletto nel bel mezzo dell’estate? Perché non te la vai a spassare?
Accenno una risata incredula , trovando del paranormale in quel che mi ha detto.
Jared: Non capisco perché questa frase non lo dicono i miei genitori?
Scuoto il viso fissando quel mezzo sorriso che ha creato Marizza sulle labbra.
Marz:*alzando le spalle* Ah lascia stare a tua madre , a quella decerebrata ci penso io.
Ride divertita per pochi secondi , breve periodo di tempo per notare che Abby ha ereditato il sorriso da lei.
Ah Jared è possibile che nella tua testa ora si sia fissata quella svitata??? Riprenditi dannazione!
Jared: Come mi siete conosciute?
Marz: *inorridita* Vuoi davvero conoscere il drastico incontro sotto questo sole rovente??
Inizio a ridere , trovando questa donna sempre più simpatica . Il suo modo sfacciato di dire le cose , di esprimere le sue emozioni mi fa impazzire. La ritengo un mito per adesso !
Jared: Bho che ne so , vogliamo andare sotto l’ombrellone? Ho voglia di farmi un paio di risate.
Marz: Con i miei racconti? *accennando una risata*
Jared: Si di te e mia madre , di mio padre . Come vi siete conosciuti , cosa avete fatto ecc…
Marz: Oh allora c’è da ridere un sacco! Su vieni.
Il vento caldo fa ondeggiare il suo soprabito che le tiene coperto il costume che non riesco ad individuare , invitandomi a dirigerci verso il nostro ombrellone. Li all’ombra mi racconta come si sono conosciuti , i continui battibecchi e dispetti che si facevano a vicenda alla mia età e come i miei genitori si sono messi insieme , per la prima volta , grazie ad un cambio di voli ideati da lei .
Jared: Sei una grande!! Scusa se te lo dico ma hai rischiato un sacco con la tua follia.*ridendo*
Marz:*sorridendo* Oh bhè si ..amavo il pericolo. E ora raccontami un po’ di te , come ti trovi in quel carcere?
Jared: Sono felice di aver incontrato una tipa come te..*ridendo* La pensiamo allo stesso modo . Eh si..quel collegio è un vero e proprio carcere e diciamo che non mi trovo ne male ne bene. Sopravvivo.
Marz: E posso sapere il perché ti hanno buttato li dentro quei due cretini?
Con non curanza critica i miei mentre io accenno piccole risatine rispondendo alle sue semplici domande.
Jared: Tra il lavoro e vari impegni non avevano molto tempo per tenermi sotto controllo , essendomi dimostrato un tipo ribelle sin dalla tenera età . Quindi hanno pensato di mandarmi li dove sotto il “Dominio” del preside Bustamante potevano stare tranquilli , essendo un loro vecchio amico.
Marz: B-bustamante..
Pronuncia il cognome con sguardo assente , come se stesse per perdersi nei..ricordi ,credo.
Jared: Hey Marizza ho detto qualcosa di sbagliato? Lo conosci?
Se ci ripenso anche ieri sera nell’appartamento di mio Pablo lui ha pronunciato il suo nome.
A quanto pare sembrano conoscersi ma la storia del loro passato è gran lunga e per ora non voglio intromettermi . Sono cose che non mi riguardano.
Marz: Vecchia..conoscenza.
Sforza un sorriso sollevando le spalle passando inosservata anche se posso inevitabilmente notare il cambio improvviso d’umore. Oggi doveva raggiungerci Pablo ma dal messaggio ricevuto poco fa sembra esser indeciso . Forse farà le sue entrate da spettacolo , come fa ogni volta , quindi sono pronto a trovarmelo alle spalle da un momento all’altro.
Marz: Perché ora non ti vai a fare un bagno? Non ti stai annoiando qui con me?
Jared: Nah..*sorridendo* ..sei un tipo alla moda , e ci si diverte insieme. E poi devo raggiungere quella ragazza che sguazza come un pesce da una parte all’altra?
Indico alle mie spalle rivolte al mare , paragonando quasi quella ragazza ad un delfino tra le onde del mare.
Poco fa ho lanciato un occhiata e la vedevo ridere e divertirsi con i miei genitori che sembrano apprezzare le sue follie. A quanto pare gli ricordano la loro vecchia amica , ovvero la qui presente Marizza.
Xx: Volevi dire un magnifico delfino, idiota?
E di colpo sento l’acqua fredda scivolarmi lungo la schiena accorgendomi solo ora di star strizzando i suoi capelli bagnati su di me .
Jared: MA SEI PAZZA??
Mi alzo di colpo , dato che ero seduto sulla mia asciugamano , trattenendo il mio impulso di sotterrarla nella sabbia.
Marz: Abby per favore..
Con la punta dell’occhio vedo accennare un sorriso divertito per quel che la ragazza ha fatto volontariamente.
Abby: Oh che c’è ti ho bagnato per caso? Non volevo..*finto broncio* Mi perdoni? *finto sorriso*
Jared. Io ti ammazzo! Dico davvero!!! Ma guarda un po’! E la finisci di schizzarmi?? E’ fredda!
Cerco di asciugarmi invano la schiena odiando il suo gesticolio quando parla .
Abby: Uh poveri cocchino della mamma!!!
Sporge il suo labbro inferiore posando infine il suo dito assumendo un tono infantile di voce per prendermi meglio in giro.
Abby: Sei hai freddo perché non ti avvolgi con l’asciugamano ? Guarda così..
La prende sollevando la sabbia nuovamente volontariamente che mi va dritta negli occhi .
Jared: Ah questo è troppo!!
Strofinandomi violentemente gli occhi recupero la mia vista perdendo le mie staffe.
Jared: Marizza torniamo subito!
E senza farle dire un'altra sola parola la prendo velocemente dalla vita portandomela sulle spalle con un sacco di patate .
Marizza assiste al “rapimento” con gli occhi sgranati , rimanendo però al suo posto mentre il mio timpano viene messo a dura prova dalle urla di Abby che si dimena violentemente ordinandomi con impertinenza di posarla a terra ma a contrario cammino a passo veloce verso la riva del mare.
Abby: JARED METTIMI SUBITO A TERRA!!! Non è divertente!!
Jared: Non è divertente neanche il tuo stupido gioco!!!
Abby: Non la passerai liscia sappilo!! E ora mollamii!!
Batte i suoi pugni sulla mia schiena bagnata a causa sua , dato che questo contatto le sta facendo strizzare il top del bikini premuto sulla mia spalla possente . Tenerla in braccio non mi è di nessun peso e il mio obiettivo è “impanarla” nella sabbia asciutta che si mischia col bagnasciuga della riva e finalmente mi vendico del dispetto fatto buttandola a terra , accompagnandola lentamente nella caduta.
Facendola sporcare con la sabbia, che subito si attacca ad ogni sua parte del corpo essendo bagnata, io inizio a ridere con gusto rimanendo in questa posizione ,ovvero a gattoni su di lei che si dimena non curante di star peggiorando la situazione.
Abby: Ma tu sei fuori!! Guarda cosa mi hai fatto!?!?!?
Mi scosto da lei sedendomi sulla sabbia mentre continuo a ridere divertito .
Abby: Idiota!! Sembro una cotoletta!!
Prende un pugno di sabbia e me lo lancia addosso , granelli che scivolano senza attaccarsi più di tanto a differenza sua che sembra una vera e proprio cotoletta.
Abby: Non ti piace l’acqua eh? Vediamo se questo ti serva da lezioni.
Si alza velocemente correndo verso la riva del mare , accanto a noi , dove inizia a scalciare con i piedi alzandomi numerosi schizzi d’acqua fredda che mi cadono addosso iniziandomi a bagnare sul serio.
Jared: A ma la lezione non la impari??
Abby: Impara tu!!!
Jared: Corri sin che puoi tappo di sughero!!




AAHAHAHAHAH ABBY E JARED SE LE STANNO DI SANTA RAGIONE! Pablo sembra avere un paio di dubbi e Marizza non ha intenzione di godersi il giorno di mare. Cosa nasconde sotto quei vestiti? LO SCOPRIRETE NEL PROSSIMO CAPITOLO tramite altri FLASHBACK di ciò che ha fatto Marizza dopo la nascita di Abby! CURIOSI DI SAPERLO?? COMMENTATEEEEEE!!!
 
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111 replies since 30/8/2016, 20:39   3264 views
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