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Posts written by «~Minuel~»

view post Posted: 16/3/2013, 22:44 Night school - Fan Fiction
Mia: No i-io...non sono stata io!!!

Continuai a dire mentre i mie occhi diventavano lucidi. Stavo per entrare in un pianto isterico me lo sentivo. Incrociai gli occhi di Manuel, che subito dopo di me guardò il cadavere a terra, e si lasciò il cadere il bicchiere da mano. Il mio viso era tutto bagnato dalle lacrime, che incessantemente rigavano il mio volto

Mia: Ma-Manuel credimi non sono stata io, non sono stata io!!!!

Continuai a gridare lasciandomi cadere a terra vicino a quel corpo...tra la folla c'erano anche Marizza e Pablo. Coprì il mio volto tra le mani continuando a piangere. Mi sentivo impotente...quando all'improvviso si udì la voce della direttrice...

Beatrice: CHE COSA STA SUCCEDE...*vede il corpo a terra* Oh mio Dio...
Katrine: Direttrice! Direttrice è stata Mia l'ho vista!
Beatrice: che cosa?!

Non riuscivo a risponderle, non riuscivo a protestare, ero lì a terra che piangevo come una stupida. Mi sentì afferrare per la vita da dietro, e sollevarmi in piedi allontanandomi dal corpo. Era stato Manuel che mi fece voltare stringendomi a se.

Manuel: Non dire cavolate! Che cavolo avresti visto eh?! Non so se lo hai notato ma qui non c'è neanche un arma!!!

Sentivo le parole di Manuel, sentivo i mormorii degli altri, ma non riuscivo a parlare. Tenevo il viso nascosto sul petto di Manuel mentre continuavo a sfogarmi.

Beatrice: Katrine! L'accusa che stai rivolgendo a Mia è molto grave!
Katrine: L'ho vista vicino al corpo! La stava toccando!
Beatrice: Mia, è vero quello che dice Katrine?

Cercai inutilmente di calmare il mio pianto per riuscire a spiegare...ma non ci riuscivo...

Beatrice: Mia!
Manuel: Direttrice! Un'attimo di respiro per favore! Ma non vede che è scoinvolta?...Le dia un pò di tempo per calmarsi almeno!
Beatrice: *Sospira* Ti aspetto domattina alle sette nel mio ufficio!

Detto questo la direttrice si avvicinò al corpo senza vita, della ragazza. Manuel mi portò dentro accompagnandomi fino alle scale, dove mi fece sedere. Finalemnte i miei singhiozzii tacquero. Davanti ai miei occhi continuava comprarirmi quell'immagine...l'immagine di quel corpo senza vita che mi cadeva davanti...Tenevo la mano destra chiusa in un pugno vicino le labbra e quella sinistra distesa, lungo il lato fino a toccare il pavimento, sentì una mano fredda posarsi sul mio viso. Era quella di Manuel, mi scostò una ciocca dietro l'orecchio...

Manuel: Ti sei calmata un pò?

Annuì lentamente col capo, poggiandolo sul suo petto. Per qualche strano motivo, Manuel riusciva ad infondermi un'estrema calma. Dalla parte destra della scala arrivarono anche Marizza e Pablo...

Marizza: Mia!
Pablo: Sta calma...dai...
Manuel: Ti va di raccontarci cos'è successo?

Guardai Manuel e mi lasciai andare ad un sospiro di rassegnazione...dovevo sfogarmi con qualcuno. Marizza si sedette alla mia sinistra e mi prese la mano...e io aprì bocca, fissando un punto vuoto di una delle grandi finestre...

Mia: Ero fuori...stavo camminando stavo...aspettando te che venissi...quando all'improvviso...da sopra al tetto della scuola...è...cadauto quel corpo...così a...peso morto...
Marizza: Stai dicendo che si è buttata lei?
Mia: N-no...i-io...non lo so ma...non credo...

Dissi scuotendo il capo continuando a guardare quel punto fisso, mentre davanti ai miei occhi, appariva quella scena, chiara e limpida...

Mia: Mi sono avvicinata per...per vedere se era morta e...e le ho preso il polso...e il polso non batteva e...
Manuel: E Katrine ha gridato che tu eri l'assassina...
Mia: Si...
Marizza: Vieni Mia, andiamo a dormire...
Pablo: Si, ti farà bene...
Mia: Ok...buona notte...
Pablo/Manuel: Notte Mia

Marizza mi aiutà ad alzarmi e a testa bassa ci dirigemmo verso la nostra stanza. Lei continuava a tenermi sotto braccio fino alla porta. Entrammo e ci mettemmo il pigiama per poi infilarci sotto le coperte...chiusi gli occhi, ascoltato il ticchettio dell'orologio che continuava a suonarmi nelle orecchie...tic-tac, tic-tac, tic-tac...e continuò così fino a quando non riuscì ad addormentarmi...stavo dormendo...quando ad un tratto sentì una voce chiamarmi...

: Mia...Mia...ihih...Mia sono qui...

Era una voce divertita, come se mi stesse prendendo in giro...io ero circondata dal buio...

Mia: Chi sei?!
: Ma come Mia non sai chi sono? ihih...

Quella risatina cominciava a stizzarmi, cominciai a correre per un pò, poi mi fermai cercando di guardarmi intorno

: Mia...
Mia: Fatti vedere!

All'improvviso, dal nulla, cadde un corpo...era lo stesso che avevo visto al ballo ed era caduto nello stesso modo. Portai le mani sulla bocca, per trattenere il mio urlo che stava per fuoriuscire. Lentamente la testa di quel corpo, girò come se fosse quella di una bambola fino a guardare me...

: Ciao Mia...

A quel punto il mio grido era inevitabile...tolsi le mani dalla bocca e mi lasciai andare, usando tutta la forza che avevo in gola per gridare, e gridare...aprì gli occhi, sollevando di scatto la mia schiena dal letto...era un sogno...no anzi, un incubo...un tremendo incubo. Guardai Marizza, che dormiva tranquilla nel suo lettino. Come la invidiavo...anche io avrei voluto dormire tranquillamente. Mi stesi nuovamente, portando una mano sulla fronte...non volevo dormire...non volevo fare di nuovo quel sogno. Voltai lo sguardo verso l'orologio che segnava le 3:00...poggiai i piedi a terra e mi alzai in piedi, dirigendomi verso l'uscita. Aprì la porta silenziosamente per non disturbare Marizza, e la richiusi. Quando mi voltai, mi venne quasi un colpo! Saltai dallo spavento...

Mia: Manuel!!!

Era lì con le braccia incorciate al petto, e la schiena poggiata al muro, la gamba destra sollevata col piede sulla parete...aveva i jeans larghi e una t-shirt bianca e le scarpette da ginnastica...mentre io ero in pigiama...e il che era alquanto imbarazzante...

Manuel: Scusa...non volevo spaventarti...*la guarda* Carino il pigiama
Mia: Aha...un'altra parola e ti butto giù dalle scale
Manuel: *ride alzando le mani* Va bene...

Io e Manuel cominciammo a camminare, dirigendoci verso le scale per poi sederci al quinto gradino...

Mia: Perché eri lì?
Manuel: Sapevo che ti saresti svegliata...
Mia: Sono così prevedibile? In soli due giorni? Wow...
Manuel: Ma no è che...ti ho visto scoinvolta...
Mia: Mmm...è stato carino da parte tua...preoccuparti per me...
Manuel: è quello che fanno gli amici no?
Mia: *sorride* già...
Manuel: Perché sei stata arrestata...più volte?
Mia: Atti vandalici...disturbo alla quiete pubblica...superare il limite di velocità...
Manuel: Tu guidi?
Mia: No i miei amici guidano
Manuel: Capito...
Mia: Stasera...il collegio è calmo...
Manuel: A che ti riferisci?
Mia: A quelle persone incappucciate...non ci sono...
Manuel: Tu hai detto che appaiono a mezza notte...oggi c'era la festa che durava fino all'1...è normale che non ci siano no?
Mia: Mmm...vero...qui dentro è tutto così strano...
Manuel: Io sono normalissimo
Mia: *ride* Si certo, non ci metterei la mano sul fuoco
Manuel: Donna di poca fede ù-ù

Mi morsi il labbro inferiore ridendo mentre scuotevo il capo...ad un tratto se sentì un rumore provenire dall'ufficio della preside...

Mia: Cos'è stato?!
Manuel: Non lo so...
Mia: Andiamo a vedere!

Stavo per alzarmi ma Manuel mi prende il polso

Manuel: Non è il caso di entrare nella tana del lupo! Sopratutto per te che sei già abbastanza nei guai! Vieni andiamo...

Non avrei voluto lasciar perdere...ma Manuel aveva ragione...mi prese il polso e mi accompagnò fino alla porta della mia stanza...

Manuel: Tra poco si sveglieranno tutti...ci conviene farci trovare a letto...
Mia: Si è vero...
Manuel: Allora ci vediamo...tra qualche ora
Mia: *Sorride* Si certo, tra qualche ora
Manuel: *si avvicina e le da un bacio sulla guancia* Io mi fido di te...*se ne sta per andare*
Mia: *gli afferra il braccio* Grazie Manuel *gli si avvicina e gli da un bacio sulla guancia*

Lentamente mi allontanai ed entrai nella mia stanza...mi misi a letto...ma non volevo dormire...sentivo qualcosa muoversi nel mio stomaco...e non era la fame...un sorriso si estese sul mio volto nel pensare a quel ragazzo moro dagli occhi nocciola. Manuel era stato dolcissimo con me...inoltre mi ha detto che si fida...mi conosce da poco più di un giorno e si fida di me...nessuno si è mai fidato di me...tutti davano sempre per scontato che io fossi la colpevole di tutto...ma lui no...lui si fida...erano le sette quando mi alzai dal letto, andai in bagno a lavarmi e mi vestii...quando uscii trovai Marizza in piedi a fissarmi

Marizza: Hey...ti sei svegliata presto...
Mia: Già...
Marizza: Mi aspetti? Mi preparo anche io e andiamo a fare colazione
Mia: Certo!

Marizza si preparò velocemente e quando fu pronta uscimmo dalla stanza. Nel corridoio, in fondo alle scale c'erano tantissime persone che parlavano. Appena arrivammo noi cadde il silenzio...e tutti si voltarono verso di me...volevo sprofondare...non avevo fatto niente e mi sentivo giudicata solo dagli sguardi...volevo gridare "che c***o avete da guardare?!" ma non ci riuscivo...scesi silenziosamente le scale, fissando il pavimento. Quando arrivai alla fine, sentì qualcuno poggiarmi una mano sotto al mento e sollevarmelo...era Manuel...

Manuel: Cammina a testa alta, tu non hai fatto niente...
Pablo: *si guarda intorno* Bhe? Avete qualche problema? Se volete ne parliamo!
Marizza: *Poggia il braccio destro sulla spalla di Pablo* Si dai tesoro, da chi vogliamo cominciare? Da Lucy?
Pablo: Perché vuoi iniziare a parlare di Lucy che ha rischiato di farci morire tutti quando possiamo parlare di Dennis
Marizza: Parli di quando hanno attaccato i suoi boxer alla bandiera della scuola?
Pablo: *Si guarda intorno* Tutti qui dentro abbiamo un motivo per abbassare il capo dalla vergogna...ma lei *indica Mia* non ancora...inoltre mi pare che nessuno viene giudicato no?
Manuel: No, ho capito io qual'è il problema, pensate tutti quanti che Mia sia bellissima no? Bhe è vero, ma mi dispaice per voi lei è solo mia!

Disse lui poggiando un braccio intorno al mio collo. Sorrisi debolmente guardando lui e poi anche Marizza e Pablo. Quest'ultimo mi poggiò una mano sulla spalla

Pablo: Andiamo a fare colazione
Mia: Si...

Ma prima ancora che noi potessimo avanzare, la porta della presidenza si aprì e la direttrice uscì...

Beatrice: Mia...ti stavamo aspettando...vieni per favore...

ti stavamo aspettando?! Ma di che stava parlando?...lentamente avanzai verso di lei, mentre il braccio di Manuel scivolava via dalle mi spalle...

Manuel: Posso venire anche io?
Beatrice: No Manuel, è una questione privata...

Entrai nell'ufficio della preside. C'erano Katrine, che stava uscendo e quattro guardie...tra questa ne riconobbi una, che corsi ad abbracciare

Mia: Mike!!!
Mike: Mia?!...è lei la persona in questione?
Beatrice: Si...
Generale: Come mai la conosce signore?
Mike: Emm...ecco lei...ha...qualche piccolo precedete penale...ma non per omicidio eh! Questo mai...semplicemente per graffiti, limiti di velocità...nulla di grave
Generale: Sta cercando di difenderla?!
Mike: No è che...la conosco quasi da quando è nata, e vi assicuro che è solo...un pò matta ma non è un'assassina, lei non farebbe del male a una mosca ci metterei la mano sul fuoco
Generale: Questo lo stabiliremo in centrale, le metta le manette prego
Mia: COSA?! *Guarda Mike* No...ti prego...
Mike: Mia io...
Mia: Mike sono innocente tu lo sai!

La porta dell'ufficio della preside, si aprì nuovamente. Da questa entrarono due persone, una donna e un'uomo, entrambi alti, lei aveva i capelli lunghi biondi, un fisico da modella in tutto e per tutto, lui i capelli neri ed era vestito in modo abbastanza elegante

Xxx: Ci scusi preside possiamo...

L'uomo si ferma di colpo quando incrocia il mio sguardo...

Xxx: Marina!
Mia: Prego?
view post Posted: 15/3/2013, 23:27 La princesa y el pobre - Fan Fiction
Troppo tardi, Mia era troppo lontano...

Manuel: *Sorride* Tanto ci vedremo domani

Mia e Marizza tornarono al castello con un taxi...rietrarono dalla finestra facendo attenzione a non svegliare nessuno, e dopo essersi messe il pigiama si misero a letto...

Marizza: Tu sei pazza!
Mia: Ma era bellissimo!!!
Marizza: è un plebeo!
Mia: E allora?
Marizza: E allora?! Tu sei una principessa! E una principessa deve sposare un principe!
Mia: Al cuor non si comanda!
Marizza: Se lo scopre tuo podre di decapita...fortuna che non lo rivedremo più *sospira*
Mia: *sorride* Ceeertooo...
Marizza: *alza lo sguardo osservandola* Oh no...
Mia: Domani mattina alle 10 fuori a quella discoteca!
Marizza: Ma tu sei matta da legare!!!
Mia: Ooo andiamo Marz ci divertiremo!
Marizza: Divertiremo!? MIA!!!
Mia: Notte! *spegne il lume vicino al comodino*
Marizza: MIA!!! TI STO PA...
Mia: Ti ordino di dormire!
Marizza: Mmm...ora ordina pure di dormire!

Marizza sbuffò e poi si addormentò anche lei. Mia tenne gli occhi aperti ancora per qualche istante, immaginandosi la giornata che l'avrebbe aspettata l'indomani...dal suo canto Manuel e Pablo dopo aver portato Sabrina a casa si diressero a casa del primo dove avrebbero dormito...

Manuel: E poi aveva degli occhi azzurri pazzeschi ti dico!
Pablo: Aha....Manuel quella ragazza ti ha folgorato?
Manuel: *sorride* Si, mi ha rubato il cuore! Ti dirò con lei...con lei non ho bisogno di altre ragazze
Pablo: Eh?!
Manuel: Si...ti immagini se accettasse di diventare la mia ragazza?
Pablo: Whuo! Frena amico!!! L'hai appena conosciuta!
Manuel: Si lo so! Ma...c'era qualcosa tra noi...qualcosa di...wow! Amore a prima vista...
Pablo: Se...va bhe...la sua amica invece mi sembra strana...mi da l'idea di...di una nobile...sai quelle con la puzza sotto al naso...
Manuel: Naaa tutta impressione
Pablo: Aha...detto da te che hai gli occhi a cuoricino stasera...non so se fidarmi o meno del tuo parere
Manuel: Domani la conoscerai meglio
Pablo: Eh?!
Manuel: Ho dato un appuntamento a Miriana, fuori alla discoteca, alle 10 di mattina, verrà anche la sua amica...
Pablo: Mmm...non so se è una buona idea...
Manuel: Stai scherzando?! Io la rivedrò! è un'ottima idea!!!
Pablo: Se lo dici te...

Il giorno seguente Manuel si presentò fuori alla discoteca con un ora d'anticipo, per "grandissima gioia" di Pablo...intanto, nel castello la principessa Mia, insieme a Marizza, si stavano preparando. La prima indossava una gonna bianca con i voilà lunga fino al ginocchio e un top rosa, la seconda una gonna marrone a palloncino lunga fino alle ginocchia e una maglietta arancione sopra dello stesso colore...come la sera precedente uscirono dal castello senza farsi notare e filarono via lasciando un biglietto in camera con su scritto "io e Marz siamo state invitate da un'amica torniamo più tardi, baci Mia" . Le due ragazze presero nuoavamente un taxi...


Pablo: Perché un taxi e non un pullman?
Manuel: Che ti frega?
Mia: Buongiorno!
Marizza: Mm...salve
Manuel: Ciao!
Pablo: Ciao...

Manuel sorrise appena vide Mia, e le andò incontro per darle un bacio sulla guancia...Mia lo lasciò fare, Pablo fece lo stesso ma quando si avvicinò a Marizza questa si spostò voltando il capo, si con Pablo che con Manuel...

Manuel: Allora Miri, sei pronta ad esplorare la città?
Marizza: Miri?!

Mia guardò Marizza scuotendo il capo, facendole segno di tacere mentre Manuel la guardava...

Manuel: Si...Miri, l'abbreviazione di Miriana no?
Marizza: Ooo giusto...Miriana!

La ragazza dai capelli rossi fulminò la principessina con la sguardo, Manuel le prese la mano cominciando a trascinarla verso la città. Pablo e Marizza camminavano abbastanza vicino ai due senza rivolgersi parola...

Manuel: Lo sai, sei bellissima...
Mia: G-grazie...

Pablo osservò attentamente il portamento di Mia e di Marizza. Camminavano in un modo rigido, con la schiena retta, il mento alto, quasi come fossero manichini...

Pablo: Perché sei così rigida?
Marizza: Prego?
Pablo: Prego?...
Marizza: Potrebbe ripetere? Non la capisco!
Pablo: Ma con chi stai parlando?

Mia si fermò di colpo avendo ascoltato la conversazione...e frenò Manuel tirandolo per la mano...

Mia: Scusa, dovrei parlare un attimo in privato con la mia amica...
Manuel: Emm...ok...ti aspettiamo lì, vicino a quel lampione

Mia fa un cenno col capo annuendo e sorridendogli mentre i due ragazzi si allontanano...

Mia: Perché lo tratti così?!
Marizza: Perché così sono abituata! Non so come tu faccia a dare del tu a certa gente...
Mia: Sono una reale...do del lei a pochissime persone...di solito sono gli altri a darlo a me...ma mi piace che qui...nessuno mi tratti diversamente...
Marizza: Mia! Noi non apparteniamo a questo mondo!
Mia: Lo so! Ma...insomma che cosa ti cambia?
Marizza: Mi cambia che tu mi fai paura!
Mia: Cosa?!
Marizza: Non può piacerti davvero un plebeo
Mia: E perchè no?...Senti Marz ho già troppe persone che mi dicono cosa devo fare, dove devo andare, come mi devo vestire...ti prego, tu che sei la mia migliore amica...lasciami essere me stessa quando posso...
Marizza: *ci pensa su e la guarda con la coda dell'occhio* La tua migliore amica?
Mia: *sorride e annuisce col capo*
Marizza: Va bene, farò uno sforzo, solo per te...Miriana!
Mia: *sorride* graizeeee *l'abbraccia*

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Pablo: Sono strane...
Manuel: *si volta verso Pablo osservandolo interrogativamente*
Pablo: Osservale bene...hanno la schiena perfettamente retta, le mani lungo i fianchi, il mento alto...sembrano due aristocratiche
Manuel: Ma che dici?! Sei scemo? *scoppia a ridere*
Pablo: Non dimenticare che sono venute qui in taxi!
Mia: Eccoci qua!
Manuel: Vieni Miri, andiamo *le tende la mano*
Mia: Si! *l'afferra*
Pablo: Non so ancora come ti chiami..."Non mi interessa"
Marizza: *sbuffa* Marizza!
Pablo: Marizza?
Marizza: Si!
Pablo: Bel nome...
Marizza: Mmm...
Manuel: Allora cosa ti piacerebbe vedere?
Mia: Non so...un posto...allegro...
Pablo: Un psoto allegro? Difficile direi, sei nel quartiere più povero di Buenos Aires grazie a quei nobili ricconi che si trovano in cima alla collina...
Mia: Co-cosa?!
Manuel: Bhe i nobili prendono i nostri soldi, lo sai no?
Mia: Vi derubia...derubano?
Pablo: Bhe con l'imponimento delle tasse...tu...tu non le paghi?
Marizza: No ovviamente! Le paga il padre! E non le dice niente...è per questo che non sa niente! Ma ora grazie a voi...
Manuel: Oh...tuo padre voleva tenertelo nascosto per non farvi soffire...mi dispiace Miri...
Mia: Emm...
Pablo: In realtà non mi sembra che tu...anzi che voi due abbiate problemi economici no?
Mia: N-no...noi...
Marizza: No non abbiamo problemi economici, non siamo ricchi quanto una famiglia reale ma...non stiamo messe male...
Manuel: Miri, che scuola frequenti?
Mia: Emm...i-io...frequento...una scuola che...cioé...
Manuel: Non sai il nome della scuola?
Mia: *scuote il capo*

Mia sospirò cominciava a sentirsi nervosa...molto nervosa. Non sapeva che fare, che dire, si sentiva impacciata...e tremendamente bugiarda. Per non parlare di quel nome...Miri...si sentiva male ogni volta che Manuel la chiamava così...ma perché? Perché le faceva così male aver mentito a una persona che neanche conosceva?...Forse perché quella persona era già diventata qualcosa di speciale per lei?...Manuel e Pablo portarono le due ragazze in giro per la città. Era un luogo piccolo dove tutti si conoscevano gli uni con gli altri. Era un'ambiete piacevo, e parecchie persone osservavano Mia a occhi spalancati...lei abbassava lo sgaurdo e guardava altrove invocando chissà quali santi per non essere smascherata...Arrivati al parco si sedettero su una panchina e Manuel fece segno a Pablo di portarsi via Marizza...

Pablo: Marizza, vieni ti faccio vedere una cosa *le afferra il polso*
Marizza: Hey no! Io non...

Troppo tardi. Pablo se la tirò via correndo come una furia allontanandosi...

Manuel: Vuoi un gelato?
Mia: *annuisce col capo*
Manuel: Aspettami qui!
Mia: Aspetta ti do i so...

Manuel si alzò e corse dal gelataio, prese due gelati, due cornetti e poi tornò da lei...

Mia: Grazie Manuel ma non dovevi paga...
Manuel: Non scherzare proprio! Per chi mi hai preso? Non faccio pagare le ragazze!
Mia: *Abbassa la testa* Sei gentile Manuel...*lecca il gelato continuando a non guardarlo*
Manuel: Hey...perché sei così silenziosa?
Mia: N-niente...
Manuel: Dai Miri guardami

Manuel le toccò la guancia destra facendo rabbrividire. Neanche lo conosceva, eppure le sembrava di si...le sembrava di conoscerlo da tempo...le sembrava di potersi fidare di lui...ma soprattutto sentiva qualcosa per lui, qualcosa che si muoveva nello stomaco...qualcosa che si muoveva all'interno del suo petto, accellerando il battito. Quel ragazzo così dolce, così umile...e così sincero...la faceva sentire strana...quando voltò lo sguardo verso di lui, Manuel le sorrise notando che aveva della panna vicino la parte destra delle labbra. Manuel, osservò le sue labbra attentamente e lentamente il suo sorriso svanì. Quelle labbra così perfette, sembrava lo stessero chiamando...la guardo negli occhi e notò che anche Mia lo stava osservando. Era quel momento così perfetto...così magico, in cui non c'era bisogno di parlare...in cui lo sguardo silenzioso riusciva a dire tutto. Lui le si avvicinò lentamente socchiudendo sempre lentamente gli occhi per osservare la sua reazione. Mia lo guardava avvicinarsi senza fare niente...socchiuse lentamente gli occhi quando sentì le labbra di lui sfiorare le sue. Manuel poggiò le sue labbra con delicatezza su quelle rosee di lei. Mia ricambio senza pensarci due volte. Il suo primo bacio...si era sempre chiesta come sarebbe stato, cosa dovesse fare ma ora....ora tutto era naturale, poggiò la mano destra sulla guancia di lui e continuavano a baciarsi dolcemente mentre lui poggiò la mano libera sul fianco di lei. La mano di Mia finì lentamente tra i capelli mori del ragazzo, e quando sentirono di aver finito il fiato lentamente si toccarono fronte su fronte...respirando velocemnte per riprendere fiato...

Manuel: Ti prego dimmi che sarai mia
Mia: Cosa?!
Manuel: Voglio che tu sia la mia ragazza...
view post Posted: 10/3/2013, 00:28 Night school - Fan Fiction
Grandioso il mio senso dell'equilibrio è come al solito impeccabilmente...assente. Però la mia schiena non batte sul suolo. Mi sento essere afferrata per il polso destro, e resto così sospesa a mezz'aria...la persona che mi ha afferrato il polso poggia la sua mano libera sotto al mio gomiti, reggendomi mentre mi alzo. Lo osservai era un ragazzo moro, dai capelli nocciola, poco più alto di me.

Mia: Grazie
Xxx: Prego
Marizza: Mia, lui è Manuel, mentre il ragazzo biondo è Pablo, ragazzi lei è Mia

Io e il ragazza moro ci fissiamo per qualche altro secondo, guardandoci negli occhi...poi mi lascia lentamente il braccio e io volto lo sguardo al ragazzo biondo

Mia: Ciao
Pablo: Ciao! *mi si avvicina e mi da un bacio sulla guancia*
Manuel: Ciao
Mia: Ciao
Manuel: Come mai chiusa in collegio?
Mia: I miei credono che sia...il modo migliore per mettere un freno...alle mie "marachelle" come le chiamano loro...
Pablo: I genitori sono tutti uguali, una banda di illusi
Mia: Già...
Manuel: Sei in camera di Marizza?
Mia: Si
Marizza: Dovreste vedere che cos'ha fatto nella nostra camera
Pablo: Cosa?
Marizza: Ha scritto i nostri nomi sopra i letti con i graffiti
Manuel: Wow...uno dei motivi per il quale ora sei qui dentro?
Mia:Si...per la polizia l'arte è un crimine a quanto pare
Pablo: Dovrebbero arrestare quello che ha dipinto quella strana donna che ti fissa da per tutto

Una ragazza biona con i ricci mi urta bruscamente facendomi voltare verso di lei...

Mia: Hey ma...
Xxx: GUARDA DOVE METTI PIEDI
Mia: MA SEI SCEMA?! SEI TU CHE MI SEI VENUTA ADDOSSO!
Xxx: NON è VERO!
Beatrice: Hey che sta succedendo qui?
Xxx: Direttrice! Questa ragazza mi ha spinto senza motivo!
Mia: NON è VERO!
Marizzo: Direttrice è questa scema che le è andata addoso
Pablo: Si è vero
Manuel: C'eravamo anche noi
Xxx: Non è vero! Direttrice mi deve credere lei...
Mia: Vieni qui scema che ti uso come straccio per pulire il pavimento!
Xxx: Vede com'è aggressiva?
Beatrice: Basta! Katrine vai via, Mia calmati!
Mia: Ma è stata lei a...
Beatrice: Non mi interessa, ho detto solo che ti devi calmare!

Sbuffai e mi allontanai dirigendomi verso le scale...notai un cartollone con su scritto "Ballo di inizio anno" ...

Manuel: Ti va di venirci con me?

Saltai dallo spavento voltandomi a destra. Non lo avevo sentito seguirmi...

Mia: Dici a me?
Manuel: Bhe si...
Mia: Mmm...non credo che ci verrò...mi annoiano queste cose...
Manuel: Anche a me
Mia: E allora perché ci vai?
Marizza: Per fare scherzi ai deficienti

Saltai nuovamente voltandomi indietro, c'erano Pablo e Marizza

Mia: Ma cosa...vi sembra divertente spaventarmi?
Pablo: *ride* Si
Mia: Ah si?
Pablo: Si certo

Mi avvicinai a lui gli schioccai il medio sul naso

Pablo: Hey!!!
Mia: Ritieniti fortunato che non ho la mia bomboletta spry tra le mani ù_ù
Manuel: Sentito la ragazza? Ha carattere!
Marizza: Allora ti unisci a noi?
Mia: Mmm...d'accordo...ma se la festa è noiosa torno in camera
Manuel: Affare fatto!
Mia: Scusa? Ho detto che verrò al ballo non che verrò con te
Manuel: Aaa ma daiii devo chiedertelo in ginocchio
Marizza: Su Mia non essere perfida, se non accetti di andare al ballo con lui non ci va nessuna
Pablo: Si ha la fama di scapestrato per questo
Mia: Mmm...va bene...ma scordati che io balli i lenti
Manuel: Tu scordati che io balli e basta
Mia: Bravo ragazzo...

Salì le scala e mi diressi in camera mia, Marizza mi venen dietro...

Marizza: Vuoi una mano a sistemare le tue cose?
Mia: Si grazie, mi passi quella?
Marizza: Certo...ecco...
Mia: Grazie!

All'improvviso la porta della nostra stanza si spalancò...era la direttrice che osserva la stanza e poi i graffiti...

Beatrice: Ma cosa...MIA CARCERES!!!
Mia: Che c'è?
Beatrice: Non lo sai? *indica i graffiti con lo sguardo*
Mia: Ho letto attentamente il regolamente e non c'è nessuna regola sui graffiti!
Beatrice: E la regola "non ibrattare il materiale scolastico?"
Mia: Tecnicamente il muro non è materiale scolastico, inoltre le faccio pressente che i graffiti sono arte, e dato tutti i quadri e le statue che ho visto in questo collegio devo dedurre che non vige nessuna regola sui graffiti giusto?
Beatrice: *la guarda male*
Mia: Giusto!
Beatrice: *Sospira* Spero si stia ambientando bene!
Mia: Benissimo grazie!

Detto questo la donna uscì fuori dalla nostra stanza...

Marizza: Davvero hai letto quel mattone con il regolamento?
Mia: Fossi matta! NO! Non ho mai letto neanche le istruzioni dell'ovetto kinder
Marizza: *ride* Ah ecco
Mia: Ho buttato a casaccio...cioé immaginavo che non c'erano regole sui graffiti...nessuno si aspetta che una ragazza chiusa in un collegio faccia una cosa simile
Marizza: Già perché nessuno consoce te
Mia: Esatto!

Finito di riordinare la roba, andammo a mangiare in mensa con glialtri, dopo di che andammo a dormire...continuavo a girarmi e rigirarmi...aprì gli occhi...l'orologio indicava le 23:55...mi alzai con la schiena e osservai Marizza...credo che stia dormendo...ho sete, poggiai i piedi a terra mettendo le pantofole cecando di fare il meno rumore possibile...

Marizza: Che fai!?

Al suono della sua voce mi voltai verso di lei. Non era un tono assonnato da questo deduco che neanche lei riusciva a dormire...

Mia: Ho sete
Marizza: E allora?
Mia: Vado in cucina a prendermi un bicchiere d'acqua
Marizza: No, è vietato uscire dalle stanze dopo le 23
Mia: E perché?
Marizza: Perché...perché...ora che ci penso non lo so il perché
Mia: Bhe io ho sete e non riesco a dormire, quindi vado a bere!

Aprì la porta della stanza dirigendomi verso il corridoio, Marizza mi venne dietro, arrivamo fino alle scale e lei mi afferrò per un braccio...

Marizza: No Mia è pericoloso! Rientra dentro
Mia: Cosa c'è di pericoloso? I fantasmi?

Chiesi ridendo e all'imporvviso la porta cigolante dell'ingresso del grande edificio si spalancò. Sia io che Marizza saltammo dallo spavento, lei si si strinse a me...

Mia: Vieni...

Ci nascondemmo dietro la scala, osservando delle persone incappucciate che stavano entrando...avevano tutti qualcosa tra le mani ma non so cosa fosse...cercai di comunicare con voce più bassa possibile...

Mia: Chi sono?
Marizza: I-io non lo so non li ho mai visti prima d'ora!

Marizza era terrorizzata, stava tremando...anche io ero spaventata ma la mia curiosità ebbe il sopravvento...stavo per avvicinarmi alle scale per scenderle ma Marizza mi tira

Marizza: Ti prego torniamocene in camera!
Mia: Va tu!
Marizza: No ho paura da sola! Dai vieni!!!

Lanciai un'altro sguardo a quelle strane persone...sospirai e tornai in camera con Marizza mi stava stritolando il braccio. Appena entrate Marizza si fionda sotto al letto, comprendosi fin sopra al volto...i mi sedetti sul mio e la guardai...

Mia: Davvero non hai mai visto quelle persone?
Marizza: No!
Mia: Quindi non sai chi sono o cosa ci facciano qui
Marizza: Per niente...lo dovremmo dire alla direttrice? Forse sono dei ladri...
Mia: *scossi il capo* No...si comportavano come se fossero a casa loro...non erano dei ladri...loro...si sentivano a casa...
Marizza: Dici che vengono qui da molto tempo?
Mia: Bhe così sembra...
Marizza: E vengono anche nelle nostre camere?
Mia: No, credo che questo lo avreste notato!
Marizza: Si...hai ragione...
Mia: Ok sai cosa? Non pensarci più chiudi gli occhi e dormi!

Marizza annuì e si stendette, sul letto chiuse gli occhi e si addormentò. Anche io mi stesi...ma non chiusi gli occhi...cercavo di ricreare nella mia testa l'immagine di quelle persone...cosa stavano stringendo tra le mani?...e perché quei lunghi mantelli neri col cappuccio?...sembravano una sorta di setta satanica...continuando a oensare a quell'immagine...quella mattina a colazione, in mensa ne parlammo con i ragazzi...

Manuel: E non avete visto cosa avevano tra le mani?
Mia: No purtroppo...questa fifona è voluta tornare in camera!
Marizza: Hey ma li avisti quelli? Facevano paura!
Pabo: Erano...di una setta satanica?
Mia: Bhe l'impressione che mi hanno dato era quella poi non so..
Manuel: Suppongo che però stasera non verranno
Mia: Perché?
Manuel: Stasera c'è il ballo...se sono misteriosi come dici...non credo si faranno vedere
Marizza: Si lo penso anche io
Mia: Bhe vorrà dire che aspetterò domani...
Manuel: Per fare cosa?
Mia: Non lascerò questa storia cos'! Devo sapere chi sono!
Pablo: Coraggiosa la ragazza!
Manuel: Va bene conta su di me!
Pablo: Oh Rome, è davvero magn'animo da parte tua proteggere la tua Giulietta al costo della tua stessa vitta
Manuel: *gli tira un pezzetto di biscotto in faccia ridendo* E piantala...
Pablo: Comunque vengo anche io! Mi avete incuriosito!
Mia: Marz?
Marizza: *sospira* E va bene! Ma se succede qualcosa do la colpa a voi tre eh!
Mia: Affare fatto!

La sera del ballo arrivò...Manuel venne a prendermi con Pablo davanti la porta della mia stanza e quella di Marizza, ovviamente. Il vestito di Marizza era abbastanza lungo di un bellissimo blu notte, il mio vestito anch'esso lungo era di uno sgargiante color fuxia...

Manuel: Wow
Pablo: Siete bellissime!
Manuel: Già sembrate due pri...
Mia: Naa non dirlo o mi farai pentire di averlo indossato
Manuel: *ride* Ok

Andammo al ballo, Pablo e Manuel avevano messo dei ragi finti nel punch...noi quattro ridevamo a ogni urla di una bisbetica fanciulla che trovava il ragno nel bicchiere...ho perso il conto dei bicchieri che si sono rotti...nel mezzo della serta Pablo e Marizza andarono a ballare...lasciandomi da sola con Manuel...

Manuel: Vuoi del punch?
Mia: Si, a patto che ci trovi un ragno dentro!
Manuel: *Ride* Farò il possibile*
Mia: Ti dispiace se aspetto fuori?
Manuel: No figurati!
Mia: Grazie...

Tutta quella musica classica cominciava a stordirmi i timpani...per non parlare degli occhi puntati addosos...non li sopportavo. Camminavo tranquilla nel giardino della scuola, quando all'improvviso qualcosa cade giù dal tetto, piombando proprio davanati ai miei piedi. Per lo spavento saltai indietreggianto...osservai perplessa ciò che era caduto...era il corpo di una ragazza che era al ballo...volevo gridare ma non ci riuscivo avevo come un nodo alla gola. Cercai di mantenere la calma mentre il mio battito accellerarva così come anche il mio respiro. Mi avvicinai al corpo caduto in avanti...come se si fosse gettata di proposito dal tetto. Presi il suo polso per sentire il battito...ma non c'era...era morta...non sapevo cosa fare stravo tremando...quando sentì un urlo...mi voltai di scatto...era la ragazza bionda del giorno precedente...Katrine mi pare...

Katrine: ASSASSINO!!! C'E' UN ASSASSINO!!!

Che cosa?!...assassino?...ma...cosa...

Mia: No...non sono stata io...non sono stata io!

Edited by «~Minuel~» - 10/3/2013, 00:50
view post Posted: 9/3/2013, 21:56 La princesa y el pobre - Fan Fiction
Mia: ANIMALI!!!
Xxx: Si è vero...

Mia si volta e nota che il ragazzo le teneva la vita, di scatto si allontana e lo scruta con lo sguardo

Mia: E TU CHI SEI!?!?
Xxx: Hey non urlare non sono sordo *ride*
Mia : Oh...hey qui la musica è meno forte...
Xxx: Si certo al bar si sente di meno...*le tende la mano* Manuel
Mia: Emm...Mi...riana...si...si mi chiamo Miriana *gli prende la mano*
Manuel: Piacere...Miriana...vuoi che ti offra qualcosa da bere?
Mia: Emm...si un bicchiere d'acqua naturale per favore...
Manuel: *Scoppia a ridere* acqua? Ma mi stai prendendo in giro?
Mia: Emm...si...
Manuel: Vuoi una birra?
Mia: S-si...si certo...va bene...
Manuel: Una birra per la signorina
Barrista: subito *prende la birra*
Manuel: Grazie, ecco *tende il bicchiere a Mia* alla salute...
Mia: Emm...si alla...salute...*beve un sorso di birra e poi la poggia sul bancone facendo una smorfia*
Manuel: *vede la faccia di Mia e ride* Non ti piace?
Mia: S-si è buonissima...
Manuel: hahaha certo come no...vuoi ballare? *indica la pista con il capo*
Mia: Emm...ok...
Manuel: Grande...andiamo!

Manuel porta Mia sulla pista da ballo, la ragazza si guarda in torno. Non sapeva come muoversi e osservò i passi di una ragazza, e così decise di provare ad imitarla...poggiò le braccia intorno al collo di Manuel e inziò a ballare vicino a lui. Intanto Marizza era in un angolino che si guardava intorno...

Xxx: Hey bambola, posso offrirti qualcosa?
Marizza: Sparisci
Xxx: Daiii facciamo amicizia...*le tende la mano*Pablo
Marizza: Non mi interessa
Pablo: Non mi interessa? Nome lunghino ma va bene
Marizza: La pregheri di andarsene signore
Pablo: Signore? Andiamo piccola non essere così formale, abbiamo la stessa età

Intanto sulla pista da ballo...

Manuel: Lo sai Miriana ti muovi davvero bene
Mia: Grazie!
Manuel: Posso chiamarti Miri?
Mia: Si certo
Manuel: Vieni fuori con me?
Mia: Ok

Manuel sorrise a Mia e le prese la mano portandola fuori. Il gesto di quel ragazzo, le fece battere forte il cuore. Mai aveva sentito una cosa del genre...abbassò timidamente lo sguardo. Manuel la portò fuori vicino a una panchia e si sedettero sopra. Mia osservò come si era seduto Manuel, ovvero con un piede sotto al sedere, e lo imitò. Manuel la osservò ridendo, intanto dentro, Pablo continuava a perseguitare Marizza

Pablo: Dai non mi interessa un ballo?
Marizza: No! E smettila di chiamarmi non mi interessa
Pablo: *ride* Ma tu non vuoi dirmi come ti chiami!
Sabrina: *prende il braccio di Pablo* Pablito, dov'è Manuel?
Pablo: Non lo so mi è sembrato di avero visto uscire con una ragazza bionda
Sabrina/Marizza: CHE?!
Marizza: Aveva i capelli lunghi e biondi?
Pablo: Si
Marizza: Da dove si esce?
Pablo: Di là, ti faccio strada?
Marizza: Si per favore signo...
Pablo: Eh...su questa cosa del signore dobbiamo lavorarci

Intanto fuori Mia e Manuel osservavano le stelle. Manuel continuava a tenere la mano di Mia stretta nella sua...Mia osservava le loro mani...

Manuel: Ti da fastidio?
Mia: *alza il capo e lo guarda* N-no...
Manuel: Hai degli occhi bellissimo sai?
Mia: *Abbassa lo sguardo* Gra-grazie *arrossisce*
Manuel: *si avvicina* Hey sei arrossita?
Mia: No...*scrolla le spalle*
Manuel: Sai...sembri spaesata...come se non fossi mai stata qui
Mia: Bhe...è così...
Manuel: Ti sei appena trasferita?
Mia: Emm...diciamo...di si...
Manuel: Se vuoi io posso farti fare un giro per la città
Mia: Sul serio?
Manuel: Si certo!
Mia: Quando?
Manuel: Domani mattina, è domenica...che ne dici se ti vengo a prendere?
Mia: Emm...che ne dici se ci vediamo qui, davanti a questa discoteca?...perché io...
Manuel: Fammi indovinare, non hai ancora imparato l'indirizzo di casa tua?
Mia: *Ride nervosamente* Si...esatto
Manuel: Va bene allora ci vediamo qui alle 10 di mattina si?
Mia: Va bene...Non ti dispiace se viene anche un'amica?

Manuel: No no, posso portare anche io un amico...Miri?
Mia: Eh? si?
Manuel: Di solito...non lo faccio mai al primo incontro ma...ti darebbe molto fastidio se ti dessi un bacio?
Mia: EH?! Un bacio?!
Manuel: Si ma puoi anche dirmi di no
Mia: Emm...no...cioé...si...va bene...

Manuel le si stava avvicinando lentamente, per darle un bacio. Mia era ferma immobile, chiuse solo gli occhi quando...

Sabrina: MANUEL!!!

Manuel e Mia voltarono di scatto la testa. Dietro di loro c'erano Sabrina, Marizza e Pablo. Marizza guardò Mia con aria di rimproverò e poi le si avvicinò prendendola per il polso

Marizza: Vieni dobbiamo andare!

Marizza la tirò per il polso costringendola ad alzarsi bruscamente dalla panchina, per poco Mia rischiava di cadere a causa delle maniere brusche usate dall'amica

Mia: Hey ma...
Marizza: Muoviti *corre e trascina Mia per il polso*
Manuel: Aspetta un'attimo ma...Miri!!!

Troppo tardi, Mia era troppo lontano...

Manuel: *Sorride* Tanto ci vedremo domani
view post Posted: 9/3/2013, 19:38 Trame ff - Off Topic
Non so ci penserò ù_ù
view post Posted: 9/3/2013, 19:24 Trame ff - Off Topic
per ora ha vinto l'horror
view post Posted: 9/3/2013, 18:41 Trame ff - Off Topic
hey hey ho detto forse ù_ù
view post Posted: 9/3/2013, 17:44 *-----------* - Off Topic
O____________________O

No spiegami che cavolo significa
view post Posted: 8/3/2013, 22:34 Night school - Fan Fiction
00.00
I rumori delle catene, le sbarre, i cafon che urlano...e poi ci sono io seduta su questa sedia con i piedi sopra, dietro un enorme scrivania, mentre mi giro...

Xxx: Mia tieni giù i piedi dalla sedia!

Lui è Mike, il mio sbirro/amico. Mi ha arrestato così tante volte che ormai siamo come padre e figlia. Sbuffai alle sue parole e distesi i piedi lungo la scrivania. I miei lunghi capelli biondi e lisci si muovevano a destra e sinistra, dato che mi stavo dondolando. Le ciocche finte, fuxia tra i capelli spiccavano. Ne portavo due a destra e un a sinistra. I miei stivali neri con le borchie picchiettavano sulla scrivania...

Mike: Mia i piedi!
Mia: Non sono sulla sedia
Mike: Sono sulla scrivania! Puoi levarli?

Sorrsi a Mike e poggiai i piedi a terra sbattendoli

Mia: Contento?
Mike: Si!...Non è troppo corta quella minigonna di jeans?
Mia: è una MINI gonna...e poi ho il fuson bianco quindi no non è corta!
Mike: Mi spieghi cosa ci trovi di diivertente nello stare qui?
Mia: Nulla! Infatti se non mi romperesti le scatole ogni volta, non sarei qui
Mike: Se tu la smettessi da fare la ribelle non staresti qui
Mia: Potresti fingere di non vedermi!
Mike: Mia!
Mia: Mike!

Ci fissiamo per qualche secondo quando la porta del suo ufficio si apre. Entrano mia e mio padre tutti...come dire...incazzati neri?

XXX: NON è POSSIBILE LO HAI FATTO ANCORA!!!
xxx: MA NON FINISCE QUI SIGNORINA NO! Questa volta prenderemmo seri provvedimenti!
Mia: Si si...questa frase...l'ho già sentita...
Mike: Charlie, Marta...ciao
Charlie: Mike grazie mille per averci chiamato, anche se si meriterebbe una settimana in carcere come minimo! *Mi guarda male*
Mia: Mi ci posso anche trasferire qui dentro...non è che mi freghi chissà quanto...e poi a voi non farebbe nessuna differenza

Ed era davvero così...per qualche strano motivo i miei genitori non mi hanno mai considerato. A loro non è mai importato niente di me...ricordo che una volta caddi da un motorino...dovevo avere circa 11 anni...la madre di un amico mi portò all'ospedale...ci stetti per due giorni. Venne a trovarmi la mamma del mio amico...ma i miei genitori no...forse è da allora che sono cambiata...a volte ho come la sensazione che mi odino...mi sento afferrare per il braccio facendomi sollevare dalla sedia di peso...è Charlie...

Charlie: Faremo i conti a casa signorina!
Mike: Non è il caso di...
Charlie: Graize di tutto Mike!

Detto questo mi trascinò fuori dall'ufficio sbattendosi la porta alle spalle. In macchina continuava a rimproverarmi, misi le cuffiette del cellulare nelle orecchie, così non avreri più dovuto sopportarlo....fino a quando non arrivammo a casa, scendemmo dalla vettura e entrammo in macchina, mi fecero sedere a tavola, li osservavo silenziosamente, mentre furiosi si muovevano a destra e sinistra...

Charlie: Ecco come mettermo fine alle tue marachelle...

Disse sbattendomi in faccia un depliant...Night Academy collage...un collegio? La mia vita non era già abbastanza deprimente?

Charlie: Abbiamo già mandato il tuo modulo di iscrizione! Ti ci spedisco domattina stesso!
Mia: F*****o!!! Tutti e due!

Dissi alzandomi in piedi e dirigendomi nella mia stanza. Sentivo mio padre sbraitarmi dietro parole come "torna subito qui! Chiedi scusa!" E bla bla bla...misi nuovamente le cuffiette nelle orecchie immergendomi nella mia musica mentre mi dirigevo in camera mia. Sbattetti la porta alle mie spalle e predo una valigia e comincio a gettarci tutte mie cose dentro, ma sì! Che vuoi che sia un collegio...chiusa la valigia la getto a terra, e mi butto sul letto addormentandomi con la musica nelle orecchie. Il giorno seguente, mi alzai e mi diressi verso il bagno. Feci una doccia, indossai la mini gonna rossa a quadri, gli scalda muscoli neri sia ai polpacci che alle braccia. Indossi una maglietta nera e le convers dello stresso colore e scesi di sotto con la valigia. Non feci colazione, di solito me la preparo io ma...ora ho solo voglia di andarmene da questa casa. Entro nella macchina seduta sui sedili posteriori. Al mio fianco c'è solo la mia valigia. I miei sono seduti avanti...la strada sembra lunga. Stiamo salendo le montagne...sono passate già due ore...c'è un grande cancello nero, ci entriamo dentro. Mio padre scende e io lo seguo con il mio bagaglio. All'entrata ci'è ad aspettarci una donna, tailler e capelli lunghi, neri. Si presenta a noi tendendoci la mano

Xxx: Piacere, Beatrice, direttrice dell'istituto
Charlie: Piacere nostro signora *si stringono la mano*

Mi guardo intorno, qui nel giardino...è pieno di studenti. Entriamo all'interno dell'enorme edificio, sembra fatto tutto in marmo qui dentro, è un edificio molto radioso con scale da per tutto...qui dentro non indossano le divise...meglio così...i miei sono entrati nell'ufficio della donna io invece no, ho preferito aspettarli sulla soglia con le braccia incrociate al petto, e un piede alzato contro la porta.

Poco distante da lei c'erano due ragazzi che la stavano osservando, uno biondo, uno moro, uno occhi azzurri, l'altri occhi castani. Dietro di loro apparve una rossa tutta frizzante che poggia le braccia dietro i loro colli. Erano Manuel, Pablo e Marizza...

Marizza: Che guardate?
Manuel: Nuova arrivata
Pabla: Ha delle belle gambe...
Manuel: No è bella e basta Pablo
Pablo: Questo è vero...
Marizza: Primo, a noi deve interessare se è in gamba, secondo smettetela di sbavare e terzo *guarda Pablo* Ti ricordo tesoro che io sono la tua ragazza
Pablo: *ride nervosamente* Lo sai che ti amo e che per me tu sei l'unica
Marizza: Aha ricordatelo sempre si? *gli da un leggero schiaffo sulla guancia* Allora è in gamba o no?
Manuel: Non ha ancora fatto niente...

I miei genitori si alzarono in piedi salutando la direttrice e poi mi si avvicinarono...

Charlie: Stammi bene a sentire signorina! Non voglio sentire mai più che tu...
Mia: Ciao!

Mi allontano prima che possa continuare il discorso...e comincia a sbraitare ma io continuo ad allontanarmi fingendo di non sentirlo. Un ragazzo dai capelli ramati mi si avvicina...

Xxx: Ciao bambola, ti va di fare un giretto?

Lo osservo e sollevo il ginocchio destro per colpirlo nei "paesi bassi" facendolo piegare in due, e poi mi abbasso alla sua altezza

Mia: Io non sono una bambola chiaro?
Manuel/Marizza/Pablo: *scoppiarono a ridere* è in gamba!

Detto questo sollevai lo sguardo e continuai e camminare dritta per la mia strada. Noto tre ragazzi che mi stavano fissando, quella al centro è una ragazza ha dei capelli rossi...sento una mano sulla mia schiena, mi volto...è la direttrice...

Mia: Si?
Beatrice: Ti mostro la tua camera vieni...
Mia: Mmm...ok...
Beatrice: *guarda i ragazzi* Pabo, Manuel e Marizza, in classe ora!
Manuel/Marizza/Pablo: Signor si capitano!

Ridacchiarono i tre per poi dirigersi in un aula. Beatrice mi fa salire al terzo piano...quella scale sembravano immense...non finivano più sul serio! La mia stanza è la terz'ultima del corridoio. Qui dentro tutto sembra all'antica, la costruzione è solida e sembra abbastanza recente ma è ispirata allo stile del medioevo...tipo quei grandi castelli dell'epoca...La direttrice mi apre la porta e mi fa cenno con la mano di entrare, e io lo faccio, osservo attentamente la stanza...

Mia: Sono in un collegio o in un convento?

Chiesi puntando lo sguardo verso di lei che mi fulmina, quella stanza faceva paura, c'erano due grandi finestre luminose a vetri gialli, due letti enormi....anche la stanza era enorme, era l'arredamento che lasciava a desiderare...le pareti erano bianche, c'erano due letti con i materassi enormi e doppi. Ie reti dei due letti erano in legno. Che tristezza...

Beatrice: Ti lascio ambientarti...il letto a sinistra è della tua compagna di stanza

Mi sorride e esce fuori. Do un'altra occhiata alla camera...va bene, è ora di dare un pò di colore. Apro la mia borsa e prendo le mobolette spray, la gialla, la fuxia, la nera e la bianca. Ci vorranno un bel pò d'ore per fare un lavoro come si deve, ma credo di avere abbastanza tempo. Tolgo le scarpe e salgo in piedi sopra al letto destro e prendo la bomboletta fuxia. Scrivo il mio nome, Mia. Prendo il giallo per traccirci il contorno, il bianco per fare un effetto luce e il nero per l'effetto ombra. Ecco qui, ora va meglio! Concludo l'opera facendo un cuoricino accanto usando gli stessi colori. Controllo l'orologio un'ora esatta. mi siedo sul mio letto con la musica nelle orecchie e qualche rivista. Mi addormentai...in fondo la sera precedente avevo dormito poco. Dopo quattro ore circa mi risveglio...stropicciai gli occhi guardandomi intorno...ma dove mi trovo?...ah si giusto...il collegio...mi stiracchiai mentre la porta della mia stanza si spalancò. La ragazza con i capelli rossi che avevo visto quella mattina, spalanca la bocca guardando la mia opera d'arte...

Marizza: è fighissima! La fai anche a me?

Chiese guardandomi, feci uno sbadiglio e poi la guardai

Mia: Aha....
Marizza: Grande! Grazie!

Face cenno con la mano per dire "di niente"...non ho la forza di parlare ora...mi avvicino alla mia borsa e prendo gli stessi colori di prima, solo al posto del fuxia, uso il rosso...

Mia: Come ti chiami?

Chiesi mentre scendevo dal mio letto salendo sul suo...

Marizza: Marizza!...

Mi osserva attentamente mentre scrivo il suo nome...

Marizza: Sei davvero bravissima!
Mia: Già...bhe sai sono stata arrestata non so quante volte per questo...
Marizza: Arrestata? Wow! Non capisco perché, in fondo saper fare i graffiti è un arte!
Mia: Esatto! è quello che dico anche io...ecco fatto
Marizza: Grazie è stupendo!
Mia: Figurati...

Feci un salto giù dal letto e tornai sul mio...

Marizza: Lo sai, mi piaci, mi stai simpatica!
Mia: Mmm...si...anche tu
Marizza: Ti va se ti presente i miei amici?
Mia: Solo se non sono idioti
Marizza: Oh no fidati non lo sono...Ah e uno dei due è il mio ragazzo, quello biondo
Mia: Buono a sapersi
Marizza: Perché?
Mia: Perché così so su chi non devo puntare gli occhi
Marizza: Lo sai oltre a piacermi ti stai guadagnando anche la mia stima
Mia: Grandioso
Marizza: Già!

Mmm...Marizza...non era niente male, almeno per quanto riguardava il suo stile...era simile al mio e questo la diceva abbastanza lunga sul suo conto. Scendemmo di sotto. Stavamo camminando mentre lei continuava a parlarmi del collegio...sembrava una mitragliatrice non finiva più. Fuori dalla finestra notai un corvo nero...lo fissai mentre camminavo e scivolai. Grandioso il mio senso dell'equilibrio è come al solito impeccabilmente...assente. Però la mia schiena non batte sul suolo. Mi sento essere afferrata per il polso destro, e resto così sospesa a mezz'aria...
view post Posted: 8/3/2013, 21:49 Trame ff - Off Topic
Ok vince l'horror...poi chi sa magari più avanti leggerete anche di una delle altre trame
view post Posted: 8/3/2013, 21:01 Corazon Rebelde 2-L'avventura continua - Fan fiction terminate
Mia: Oh no come temevo!
Thomas: Che succede?
Mia: Ci sono due navi pirata! E vengono qui!
Tutti: CHE?!!
Manuel: Fa vedere *le prende il binocolo da mano* Sono Klaus e Nero-azzurro!
Alvaro: Si sono uniti?
Manuel: Così sembra!
Javier: E adesso che si fa?
Manuel: Svelti, svelti portate tutto sulla nave!!!
Soledad: Se voi fannulloni vi sareste sbrigati ora saremmo già in rotta verso casa!!!

Gli uomini iniziarono a tirare velocemente e quando tutti erano ormai a bordo ecco scendere dai loro vascelli il capitano Klaus e Nero-azzurro.

Nero-Azzurro: Vigliacchi venite subito qui!!!
Klaus: Ma quante vite avete voi?! NOVE?!
Manuel: Nove, dieci, undici, dodici chi può dirlo!
Alvaro: *alza le vele*
Manuel: Ad ogni modo ce ne andiamo!
Klaus: Svelti seguiamo! Tutti sulle navi!!!
Manuel: *Si avvicina al timone* Spostati Thomas ci penso io
Thomas: Ok *si allontana*
Manuel: Sissi, Javier entrate nell'ufficio e chiudetevici dentro a chiave. e non uscite neanche quando si catapulterà la nave
Sissi/Javier: Ok *corrono nell'ufficio*
Mia: Perché la nave dovrebbe catapu...*vede una cascata* OOO NO! MANUEL NO!!!
Manuel: Ma se non sai neanche cosa voglio fare
Mia: Si invece! Tu vuoi farci morire tutti saltando dalla cascata con la nave!
Manuel: No non ve...oh...aspetta...si è vero ma non moriremo tranquilla
Alvaro: MANUEL! Te lo proibisco! Ci siamo già salvati una volta per miracolo!
Manuel: è un miracolo ci salverà ancora!! WHUUUUU REGGETEVI FORTEEEEEEE
Mia: NO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Manuel andò dritto verso la cascata e si gettò lì con tutto il vascello. Tutti quanti si misero a poppa della nave, reggendosi ai bordi della nave, le denno all'interno e gli uomini vicino a loro. Solamente Mia e Manuel si trovavano vicino al timone. Mia si resse al braccio del ragazzo che stringeva saldamente il timone.

Mia: Nel caso dovessimo sopravvivere...RICORDAMI DI AMMAZZARTI!

Tutti gridarono durante la discesa dalla cascata, Mia sentì sollevarsi con i pied da terra e Mnauel le prese il polso con la mano sinistra, fino a quando un tonfo non annunciò che erano caduti in acqua. Il tonfo in acqua sollevò così tanta acqua che entrò nella nave e scese su di loro come una pioggia

Manuel: WHUUUUUUUUUUUU *Alza le braccia in segno di vittoria* SONO IL RE DEI SETTE MARI!!!!
Mia: NO SEI IL RE DEGLI SCEMI!!! *gli da uno schiaffo dietro la testa*
Manuel: Aiii!!! Ma siamo salvi
Mia: Ma abbimo rischiato di morire!!! *Si dirige verso l'ufficio*
Manuel: Uffa...aspetta Mia *le va dietro*
Tutti: MANUEL!!!
Manuel: SIAMO SALVI!!!
Pablo: IL TIMONE IDOTA*Corre al timone*
Manuel: Si si problema risolto *entra nell'ufficio*
Mia: *è piegata in ginocchio vicino ai bambini* Sicuri di stare bene?
Sissi/Javier: Si!
Manuel: Allora potreste uscire un'attimo?
Sissi/Javier: *guardano Manuel* Si *corrono fuori e chiudono la porta*
Manuel: Mi spieghi qual'è il tuo problema? Siamo tutti vivi!
Mia: Ma potevamo non esserlo MANUEL! *si alza e si siede sul tavolo*
Manuel: Credi davvero che sarei stato così stupido da mettere la mia vita in pericolo?
Mia: Si!
Manuel: ...ok va bene forse è vero...ma non avrei mai messo la tua...te lo assicuro...
Mia: Si certo, come no!
Manuel: Hey dico sul serio *si avvicina a Mia e poggia le mani sulle sue gambe* Ti ricordi...quando volevi sapere cosa avevo detto al quell'imbecille del capitan Harlok?
Mia: Mhm...*tiene lo sguardo basso verso la mappa*
Manuel: Io...io gli dissi che...che sono un tipo molto geloso delle sue cose...e gli dissi che tu sei mia...gli dissi...che soltato perché aveva osato toccarti morivo dalla voglia di tagliargli la gola...e che quindi non gli conveniva provocarmi...perché altrimenti lo avrei fatto...
Mia: *Alzo l osguardo per guardarti negli occhi*
Manuel: Vedi...tu potrai anche andare a Londra, e sposarti con quel ricco snob del cavolo...ma tu...tu mi apparterrai sempre...e il tuo cuore apparterrà sempre a me...è inevitabile...sei mia...Mia Colucci

Manuel si tolse la collana che portava al collo, e la legò a quello di Mia. Lei non disse niente, non ci riusciva. Si mordeva il labbro inferiore chiudendo gli occhi mentre Manuel le lasciava un bacio sul collo. Mia non sapeva cosa fare...le parole di Manuel erano vere...lei gli apparteneva, nonostante non volesse. Ma Manuel era sempre un punto interrogativo...con lui non si potevano mai avere certezze. Oggi diceva di amare lei e forse era anche vero, ma domani avrebbe potuto amare un'altra...e lei non poteva accettarlo...era per questo che non riusciva mai a lasciarsi andare del tutto con lui...mai...il viaggio di ritorno non sembrò niente faticoso. Tornarono sull'isola di Jhona, Juan, Ian, Martin e Bred. L' si fermarono per qualche giorno, l'ultima sera decisero di fare un falò con tutta la gente del villaggio. Erano seduti intorno al fuoco, Mia era accanto a Manuel...ma come anche nel viaggio, non riusciva a comunicare con lui. Lui lo vedeva, lo capiva...sapeva che c'era qualcosa che non andava...ma non voleva forzarla, non era il caso di farla piangere...pensò lui...Ian gli si avvicinò poggiandogli una mano sulla spalla

Ian: Ti voglio ringraziare! Non solo per tutto l'oro che ci avete donato, ma anche per la fantastica avventura che ci avete fatto vivere
Manuel: Fiugrati per così poco...e se e quando vorrete tornare nell'equipaggio sarete sempre i benvenuti!
Ian: *ride* Grazie amico, volevamo proporvi di fermarvi...immagino che dopo tutti questi anni in mare, senza una casa...siate stanchi no?

Mia ascoltava la loro conversazione in silenzio...

Manuel: No Ian...vedì...noi siamo sempre a casa...è difficile da spiegare ma...per noi la casa non è un posto con un tetto, dei mobili e il resto delle comodità. Per noi...la casa è dove si trova la nostra famiglia, dove c'è speranza, dove c'è amore...questa per noi è a casa...e quando siamo insieme...siamo sempre a casa capisci?
Ian: *sorride* Si...sono belle parole Manuel...e ti stimo molto per ciò che hai detto...sai sembri un buffone ma in realtà...sei un ragazzo molto più profondo e sensibile di quanto vuoi far credere
Manuel: Naaaa
Ian: Siiii *guarda Mia* E tu sei il suo punto debole!
Mia: *solleva lo sguardo e lo guarda*
Manuel: *Guarda Mia* già...il mio punto debole...e il mio punto di forza...
Mia: Cosa?
Manuel: *sorride* Nulla...hey Pablito cantiamo vuelvo a casa?
Pablo: Si dai *si siede vicino a lui con la chitarra* Hey tutti qui, si canta vuelvo a casa, date il testo a chi non ce l'ha!
Marizza: *si siede vicino a Mia e le porge il testo*
Mia: Cos'è?
Marizza: Una canzone che ha composto Manuel! *Pablo suona la chitarra*
Manuel: Me fui tan lejos *Me ne sono andato lontano*
buscándome *cercando me stesso*
y estaba en casa *ed ero in casa*
lo que soñé *quella che sognavo*
me fui corriendo *me ne sono andato correndo*
tras un tal vez *dietro un "forse"*
y no te hallé *e non ti ho trovato*

Me fui siguiendo *Me ne sono andato seguendo*
una ilusión *un'illusione*
me fui dejando *me ne sono andato lasciando*(Guarda Mia che abbassa lo sguardo)
mi último adiós *il mio ultimo addio*
me fui creyendo *me ne sono andato credendo*
en otro amor *in un altro amore*
me fui perdiendo mi corazón *me ne sono andato perdendo il mio cuore*

Manuel: Donde hay esperanza *Dove c'è speranza*
está mi casa *c'è la mia casa*
donde hay amor *Dove c'è amore*
está mi casa *c'è la mia casa*
donde estas vos *Dove sei tu*
está mi casa *c'è la mia casa*
y al final yo *e alla fine io*
vuelvo a casa *torno a casa*

Manuel: Me fui sintiendo *Me ne sono andato sentendo*
un gran dolor *un grande dolore*
me fui llorando *me ne sono andato piangendo*
por este amor *per questo amore*

Me fui buscando *Me ne sono andato cercando*
algo mejor *qualcosa di migliore*
volví a mi mundo *sono tornato nel mio mondo*
y volví a vos *sono tornato da te*

Tutti: Donde hay esperanza *Dove c'è speranza*
está mi casa *c'è la mia casa*
donde hay amor *Dove c'è amore*
está mi casa *c'è la mia casa*
donde estas vos *Dove sei tu*
está mi casa *c'è la mia casa*
y al final yo *e alla fine io*
vuelvo a casa *torno a casa*

Donde hay esperanza *Dove c'è speranza*
está mi casa *c'è la mia casa*
donde hay amor *Dove c'è amore*
está mi casa *c'è la mia casa*
donde estas vos *Dove sei tu*
está mi casa *c'è la mia casa*
y al final yo *e alla fine io*
vuelvo a casa *torno a casa*
vuelvo a casa *torno a casa*
vuelvo a casa *torno a casa*
vuelvo a casa *torno a casa*

Il significato di quella canzone...Mia lo capì benissimo...dall'inizio alla fine. Il giorno seguente la ciurma si imbarcò nuovamente, Sissi e Javier restarono con loro. Manuel continuava ad osservare Mia, in silenzio, senza parlarle...lei era sempre così assente...sempre con lo sguardo perso nel vuoto, immersa nel suoi pensieri. Se non fosse per le ragazze che ogni tanto la portavano fuori da quell'ufficio, l'avrebbero data per morta. Altri lunghi mesi durò quel viaggio...ma a Manuel sembravano secondi...i secondi erano quelli che mancavano per dividerlo da lei...e nonostante ciò non si decideva a farsi avanti. Nessuno sapeva cosa passava nella testa di quei due...erano sempre così strani...sempre pensierosi...eppure tutti...sapevano che i pensieri di uno, erano rivolti verso l'altro e viceversa...Manuel sentì una mano posarsi delicatamente sulla sua testa...si voltò e incrociò lo sguardo della madre...

Soledad: è difficile vero?
Manuel: Cosa?
Soledad: Cercare di prendere la decisione giusta...quella che non faccia soffrire nessuno dei due...quella più sicura per lei...
Manuel: Mamma...
Soledad: Manuel...ti conosco...per quanto tu possa continuare a comportarti come un bambino...tu non lo sei più...e lo sai benissimo. Sei un uomo...un uomo con troppe paure e troppe incertezze...neanche sembri mio figlio!
Manuel: Io non ho paura di niente!
Soledad: Tu hai paura di soffrire...e di farla soffrire...è questo che continua a fermarti...sei sicuro che...che con quel nobile lei avrà la vita che vuole
Manuel: Certo! Lui è ricco, lui è...perfetto, intelligente e io...io sono un pirata...non posso neanche darle una casa stabile, perché la mia vita è in mare...mentre la sua...la sua è sulla terra ferma...
Soledad: Come fai ad esserne così sicuro?
Manuel: Lei vuole delle certezze che io non posso dargli...lui invece si...
Soledad: L'unica certezza che lei vuole...è che tu l'amerai per sempre
Manuel: E ti pare poco?!
Soledad: Ti ricordo che l'ultima volta che te la sei lasciato scappare sei stato male per 3 mesi...e non mi pare che l'anno successivo l'avessi scordata...e non la dimenticherai neanche questa volta...figliolo te lo dico perché ti voglio bene, non essere cocciuto...dille che la ami
Manuel: Ora è troppo tardi
Soledad: Lei è ancora qui...non è tardi
Manuel: Lo è per me mamma...*si allontana*
Soledad: Perché ho un figlio così stupido? *guarda il cielo*

Quando arrivarono al porto di Buenos Aires, Franco e Sonia erano lì ad aspettarli, c'erano anche Peter, Pepa, Nacho e Francis con loro.

Mia: Papààààààààààààààà *abbraccia Franco*
Franco: La mia principessa
Marizza: Mamminaaa *corre ad abbracciare Sonia*
Sonia: Tesoro mio!!!
Mia: Ciao Sonia!
Sonia: Aaa i miei cuorici*le stritola*
Marizza: Ma-mamma
Mia: Ci-ci stai strozzando!
Franco: Tesoro, dai lasciale
Sonia: Va bene! Calma! *le lascia*
Franco: Ciao Marizza
Marizza: Ciao Franquito *lo abbraccia*
Mia: Ci-ciao Francis *accenna un sorriso forzato*
Francis: Ciao tesoro *l'abbraccia e le da un bacio sulla guancia*
Manuel: *sottovoce a Pablo* Psé...è questo sarebbe un saluto da innamorati dopo più di un anno...
Pablo: Si, mi sembra che ado ogni modo tu sia già geloso così no?
Manuel: Ma non dire ca***te
Sonia: Manuel!!! Pablo!!! *Li abbraccia*
Nacho: Mia!!! *Gli tira la mano* Saluta anche me!
Mia: Aaa ma certo mio principino bello *lo prende in braccio e gli da un bacio sulla guancia* quanto mi sei mancato! La prossima volta ti porto con me
Nacho: Siiiii
Pepa: Non mettergli strane cose in testa eh!
Franco: *Tende la mano a Manuel* Grazie per aver protetto mia figlia
Manuel: Di nulla signore *gliela stringe*
Franco: *ride e lo abbraccia* Puoi chiamarmi Franco...immagino che sarete stanchi, posso offrirvi di passare una pausa nella mia casa?
Manuel: No siamo di fretta
Pablo: Aaa Manuel aspetta, cioé stiamo parlando della casa di Mia! Piscina, televisori enormi, divani comodissimi, materassi che sembrano soffici nuvole
Manuel: *Ride roteando gli occhi* Sicuro di essere un pirata tu?
Pablo: Si certo
Marizza: Un pirata fraccomodo
Soledad: Abbastanza

Tutti risero a quelle parole. Sistemato bene il vascello. tutti si diressero nella residenza Colucci. Francis cenò lì e poi si diresse verso casa sua. Subito dopo la cena, Pablo si appropriò del divano e la televisione a 73 pollici. Marizza si stendette al suo fianco seguta poi dagli altri. Stavano guardando i pirati dei Caraibi...

Pablo: Giusto per cambiare un pò genere
Manuel: Certo perché noi vediamo troppi pochi pirati
Nicolas: Si certo
Thomas: è ovvio!

Tutti risero. Verso le 00.00 tutti andarono a letto. Marizza dormiva nella sua vecchia stanza con Pablo. Mentre le altre stanze degli ospiti erano occupate dal resto dell'equpaggio. Solo Manuel aveva la sua stanza singola...e bhe...Mia la sua...Erano le 3:00 di notte...
Quella sera pioveva a di rotto...le enormi finestre della casa di Mia erano tutte bagnate. Nel cuore della notte Manuel si svegliò...non riusciva a dormire...non perché il suo letto non fosse comodo, anzi non aveva mai dormito su nulla di così comodo...ma perché il pensiero che l'indomani sarebbe partito, senza Mia...lo stava distruggendo, lentamente dentro di lui. Si toglie le coperte di dosso, uscì dalla sua stanza, strofinandosi gli occhi, senza neanche accorgersene superò anche la stanza di Mia...neanche Mia riusciva a dormire, infatti era in piedi, con le braccia incrociate al petto, poggiata alla soglia della sua porta, osservando le stella, vede passarsi Manuel davanti, e lo osserva intuendo che lui non si era accorto di niente. Dopo averlo osservato per qualche secondo di più...

Mia: Non riesci a dormire?...

Manuel si fermò di colpo al suono di quella voce, ma non si voltò...sapeva benissimo chi gli stava parlando, non c'era bisogno di voltarsi...

Manuel: No...
Mia: Neanche io...
Manuel: Io...
Mia: Si?
Manuel: Niente...lascia stare *sta per avanzare*
Mia: Manuel!
Manuel: Mmm?
Mia: Davvero...finiremo così?...senza neanche salutarci...come si deve...un addio...così...freddo e...e...

Mia abbassò il capo. Manuel strinse i denti e serrò i pugni...neanche lui voleva che finisse così...e se quello doveva essere un addio...allora doveva esserlo come si deve...perché sarebbe stato un ricordo, impresso per sempre nelle loro menti. Così Manuel si voltò osservondo Mia che aveva ancora il capo chino. Si diresse verso di lei a passo svelto, poggiò le mani sul volto di lei e la baciò. Così di colpo, le sue labbra si trovarono a premere su quelle di lei. Mia chiuse gli occhi all'improvviso senza pensarci due volte, e teneva le mani su quelle di Manuel. Era un bacio a stampo, un bellissimo, dolcissimo e desiderato bacio a stampo, che fece cadere un paio di lacrime dagli occhi di entrambi. Lentamente però, le labbra di Manuel si mossero su quelle di Mia, che ricambiò. Manuel avanzò costringendo Mia ad indietreggiare, una volta entrato nella stanza chiude la porta col piede sinistro. Erano le 6:30. Mia e Manuel erano sotto le coperte, lei aveva il capo poggiato sul petto di lui, che le baciò la fronte

Mia: Manuel?
Manuel: Si?
Mia: Sei...e sarai per sempre...il mio unico vero amore...
Manuel: Anche tu Mia...Anche tu *la stringe più forte*

A differenza della sera precedente, quel giorno c'era un solo fortissimo. Mia si toccò il collo...aveva ancora la collana che gli aveva regalato Manuel...era lì con il suo vestitino bianco e le ballerine dello stesso colore, ancora non pronta a salutare quella che per lei era una seconda famiglia...quando Manuel si avvicinò per salutare Mia, lei gli prese il polso sinistro e ci mise un bracciale...

Mia: Si dice che porti fortuna...e con tutte le cascate per cui vi butterete...credo che avrete bisogno di molta fortuna...
Manuel: *Ride* Si probabile, ma ricorda che stai parlando col re dei mari
Mia: Il re degli idioti *annuisce col capo*
Manuel: *ride* Già...
Soledad: Manuel dai manchi solo tu...
Manuel: Arrivo!
Pablo: Da solo?
Manuel: *lo guarda male, si volta verso Mia e vede la sua mano intrecciata in quella di Francis* Allora...ciao...

Si voltò allontanando con quell'immagine ancora fissa nella sua testa. Ad un tratto qualcosa gli disse di fermarsi...e lui lo fece, si voltò indietro e torno da Mia...

Manuel: No...
Mia: No cosa?
Manuel: Non sono il re degli idioti
Mia: Si me lo hai già detto
Manuel: Si ma dirlo non serve a nulla, lo devo dimostrare
Mia: Manuel cosa...
Manuel: *toglie la mano di Mia da quella di Francis* Io non ho molti soldi, è vero...io non posso assicurarti che vivirai una vita tranquilla, ancora più vero...ma posso assicurarti che se verrai con me...avrai il mio amore in eterno
Mia: *Resta a bocca aperta* Mi stai chiedendo di...
Manuel: Si
Francis: Non pensarci nemmeno!
Manuel: Vuoi sfidarmi in un duello con le spade? Ti avviso solo una persona fino ad ora è riuscita a battermi
Francis: Acce...
Mia: No! Heyyyy! Io non sono un trofeo da vincere! Sono libera di scegliere da sola...*fa un sospiro* papà...
Manuel: Franco, mi ascolti, so che al fianco di sua figlia vuole un uomo...come Francis...ma sua figlia ama me e io amo lei, e mi dispiace ma se devo mettermi contro di lei lo farò
Franco: Emm...io voglio solo che mia figlia sia felice...
Mia: Si Manuel deve ancora capire un sacco di cose
Manuel: *le stringe la mano* Sono disposto ad imparle se sarai tu ad insegnarmele
Mia: Me ne hai fatte tante Manuel! E ci hai messo un secolo per arrivare qui
Pablo: Dai Mia è solo un pò ritardato
Nicolas: Cerca di capirlo ha dei seri problemi mentali
Thomas: Si...è un pò offeso
Manuel: Ora che salgo facciamo i conti!
Mia: *lasciaa la mano di Manuel e si dirige verso Francis* Sai...tu...sei il principe azzurro delle fiabe...e come principe azzurro, meriti una principessa...
Francis: *sorride e sta per cingerle la vita ma Mia lo allontana*
Mia: Ma io non sono una principessa...io sono una piratessa

Manuel sorrise tirando un sospiro di sollievo mentre sulla nave festeggiavano lanciando in aria i cappelli e le bandane, uralrono fischiarono e risero.

Manuel: Andiamo?
Mia: Si...ti auguro di trovare la tua principessa Francis *si avvicina a Franco e Sonia e li abbraccia* Mi mancherete tanto
Sonia: Anche tu tesoro mio!
Franco: Mi raccomando vi voglio qui a tutte le feste dell'anno, compleanni compresi
Sonia: Si minimo una volta al mese
Manuel: Una volta al mese? Non esageriamo...facciamo lunghi viaggi noi
Sonia: *Tira Manuel per il colletto* Una volta al mese!
Manuel: E sia!
Nacho: Mia!!! Hai promesso che mi avresti portato con te
Mia: Oh...emmm...*guarda Pepa*
Pepa: No!
Mia: Dai, non preoccuparti starà al sicuro!
Nacho: Lasciami andare con i giovani
Javier: Siii daiii
Sissi: Fallo venire
Pepa: Santissimi lumi
Mia: Ti prometto che lo proteggerò e gli farò attenzione e vi chiameremo tutti i giorni!
Pepa: *Sospira*

Nacho l'abbracciò per poi salire sulla nave con Mia e Manuel.

Manuel: Vento in poppa!!! Spiegate le vele, dritti verso la cascata più vicina!!!
Mia: NOOOO!!! Spostati dammi il timone
Manuel: Ma lo sto portando io
Mia: Appunto spostati!
Manuel: No tu non lo sai portare
Mia: Anche Nacho lo porterebbe megli di te!!!
Manuel: *la guarda negli occhi e le si avvicina, senza rendersene conto gira anche il timone facendo sporgere la nave verso Sinistra, alcuni caddero a terra*
Tutti: MANUEL!!!
Manuel: COLPA DI MIAAA
Mia: MIA?!
Manuel: Si, sei una distrazione
Mia: *ride* spostati e dammi il timone
Manuel: No
Mia: Manuel!
Manuel: Ti amo
Mia: *lo guarda* Anche io
Manuel: *lascia il timone e poggia le mani sul volto di Mia baciandola*
Tutti: MANUEL!!!
Manuel: E calmaaa è tutto dritto vedere!?


THE END

view post Posted: 6/3/2013, 17:53 Corazon Rebelde 2-L'avventura continua - Fan fiction terminate
Manuel molto cautamente apri il baule e...

Mia: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA *Abbraccia Manuel*
Manuel: CALMA!!!...E voi due che ci fate qui!?
Mia: Vi è dato di volta il cervello?!

Nel baule c'erano Sissi e Javier due bambini con cui avevano giocato sull'isola. Mia continuava ad essere stretta a Manuel...

Manuel: Perché siete qui?
Javier: Noi vogliamo essere pirati!
Mia: Quando i vostri genitori scopriranno che siete scappati gli farete venire un'infarto!
Sissi: Noi non abbiamo genitori...siamo orfani
Manuel: *si porta una mano alla testa* Va bene uscite di lì e seguitemi...Mia mi lasci?
Mia: Eh!? *Nota le sue braccia attorno al collo di Manuel e le toglie subito* emm...scusa...
Manuel: *ride* Si ok...voi due andiamo...

Manuel mette una mano dietro la spalla di Sissi e l'altra dietro quella di Javier, portandoli sopra, dopo qualche secondo Mia li segue...

Manuel: Hey...abbiamo ospiti...
Ian: Sissi! Javier!
Javier: Ciao Ian...
Manuel: Si erano nascosti in uno dei bauli e li abbiamo beccati adesso..
Martin: Ma siete impazziti?!
Juan: Perché lo avete fatto?
Sissi: Vogliamo diventare pirati!
Bred: Ma non si diventa piranti così da un giorno all'altro...*guarda Manuel* o sbaglio? *Manuel scuote il capo*
Javier: Lo sappiamo per questo siamo saliti qui di nascosto...impareremo il mestiere fin da bambini
Jhon: *sospira* Ormai siamo troppo lontani per riportarli al villagio...devono venire per forza con noi...
Manuel: Va bene! *si avvicina ai bambini e si abbassa per guardarli negli occhi* Ma guai al primo di voi due che tocca qualcosa che non deve e ci fa finire nei guai! Vi avverto vi faccio camminare sull'asse di legno per poi finire sbranati dagli squali *i bambini deglutiscono*
Mia: Manuel!!! *lo spinge* Smettila! Così li spaventi*abbraccia i bambini che ricambiano* Tranquilli quest'orco primitivo non vi torcerà neanche un capello...
Manuel: Si certo e ve lo ha detto un aristocratica
Mia: Io non sono un aristocratica
Manuel: Ma lo diventerai appena sposerai Francis no?
Mia: ...
Manuel: Già!...*Da un calcio al palo di legno che ha accanto e si allontana*
Mia: Sei un'idiota...
Sissi: Mia! Mia! Mi insegni ad essere un pirata come te?
Mia: Si tesoro, ma non ora ok?
Sissi: Va bene
Javier: Mia possiamo mangiare qualcosa?
Mia: Si certo...Lunaaa
Luna: Si?
Mia: I bambini hanno fame, ci pensi tu?
Luna: Certo venite con me *gli tende le mani*

Luna si allontanò coi bambini...Mia lanciò uno sguardo a Manuel...lui era lì immerso nei suoi pensieri...Mia gli si avvicina e si appoggia al bordo della nave come lui...

Mia: Sei strano forte sai?...il giorno prima mi odio, quello successivo mi ami, il secondo prima mi ami e quello successivo mi odi...a volte faccio davvero fatica a capirti...non puoi spiegarti?
Manuel: No!
Mia: Manuel smettila di trattarmi così!
Manuel: Così come!?
Mia: Come se non fossi nessuno!
Manuel: Perché?...chi sei?

Mia era arrabbiata da quella risposta...con Manuel era sempre la stessa storia...la faceva stare male...un minuto prima la trattava come una principessa, come la donna della sua vita...ma quello successivo non era davvero nessuno per lui...

Mia: Vedi è questa la differenza tra te e Francis! Lui sa cosa vuole, lui sa di volete me...mentre tu no!

Detto questo Mia si allontanò furiosa. Pablo aveva assistito alla scena e lasciando il timone a Thomas e si avvicina a Manuel...

Pablo: Ma non ti è bastato perderla una volta?
Manuel: Tanto l'ho già persa per sempre...
Pablo: Ma chi cavolo te lo ha detto? Se non sbaglio è qui con noi, e non a Buenos Aires con Francis!
Manuel: Ci è venuta solo per Marizza, per te e gli altri
Pablo: Non puoi essere davvero così deficiente...Manuel lei ti ama
Manuel: Mi amava! Ma ora no! OK?
Pablo: Sai che ti dico? f******o...oramai non ti capisco più *si allontana*
Manuel: Si bravo vattene, mi capisco da solo!

Nessuno poteva capire cosa frullasse nella testa di Manuel...neanche lui a volte riusciva a capirsi...non è vero che lui non era sicuro di cosa volesse...lui lo sapeva benissimo, lui amava Mia...ma allo stesso tempo la frase di quella notte...bruciava ancora in lui...bruciava tanto...al punto di farlo impazzire ogni volta che gli tornava in mente...*flashback*
Manuel: CHE VOLEVI CHE TI DICESSI CHE TI AMO?!
Mia: SI ESATTO VOLEVO CHE MI DICESSI QUESTO!
Manuel: VA BENE! ALLORA TI AMO CONTENTA?
Mia: NO! E non gridare...
Manuel: Lo vedi sei strana...prima vuoi che ti dica che ti amo e poi quando te lo dico...
Mia: Volevo che me lo dicessi un anno fa Manuel...adesso...è troppo tardi...non ha più neanche senso...
Manuel: Non ha più...e perché non avrebbe più senso?
Mia: Ho finito il liceo Manuel, continuerò i miei studi universiatari a Londra...Francis...e dopo...
Manuel: E dopo?
Mia: E dopo credo che...si insomma...
Manuel: DILLO
Mia: Ci sposeremo...ecco l'ho detto
*fine flashback*
Non poteva, non riusciva...a togliersi dalla testa quella conversazione...nonostante fosse successo tutto ciò che era successo...e non riusciva a capire che il suo comportamente stava ferendo tutti, da Pablo il suo migliore amico...a Mia...che dopo la conversazione avuta con lui, entrò nell'ufficio sedendosi sulla dopo aver sbattuto la porta e iniziando a piangere. Lentamente la porta si aprì e da lì entrarono Marizza, Pilar e Luna...Mia non ci fece neanche caso, aveva il capo chino sulla scrivania, sopra le braccia. Le tre ragazze le si avvicinarono e Marizza le accarezzò i capelli...

Mariza: Dai...non fare così...sai che è un idiota...

Mia alzò di scatto il capo osservando le tre ragazze...

Mia: Ma mi fa male!!!

Riuscì a dire in preda a un pianto isterico...Marizza si chinò per abbracciarla...

Pilar: Perché non provi a parlarci?
Mia: Ci ho già provato Pilar è inutile! A lui non importa!
Luna: Non credo che non gli importi...tu non lo hai visto, ma quando il capitan Harlok ti ha presa stava andando in escandescenza!
Mia: ALLORA PERCHE' MI TRATTA COSI'!??!
Marizza: è Manuel sai com'è fatto
Mia: *si asciuga le lacrime* No non lo so più...mi lasciate sola?
Marizza: Ok...come vuoi...

Le tre ragazze uscirono...e Mia ricominciò a piangere....fu così che si addormentò..tra le sue lacrime...all'00 di notte, Manuel era ancora sveglio, steso sulla stiva a guardare le stelle...la porta del suo ufficio si apre...è Mia che comincia a camminare dritto...Manuel si alza con la schiena e la osserva...

Manuel: Dove stai andando?
Mia: ...*continua a camminare*
Manuel: Mia!!!
Mia: ...
Manuel: Mia ti ho fatto una domanda!!!

Mia si stava dirigendo verso uno dei pali di legno e che davano verso il mare...se sarebbe salita su uno di quei cosi e perso l'equilibrio sarebbe davvero finita a mare...

Manuel: MIA!!!

Manuel corre verso di lei e la prende per le braccia da dietro frenandola, arriva al suo orecchio destro con le labbra

Manuel: MA SEI PAZZA!?!

Gli occhi di Mia che erano chiusi si spalancano all'improvviso..

Mia: Cosa?!...Che...che è successo? *si volta e vede Manuel* Lasciami! *si libera dalla stretta*
Manuel: Ti è dato di volta il cervello?!!?
Mia: No io...che cos'è successo?
Manuel: Ma...che...stavi dormendo?
Mia: I-io...si...
Manuel: Sei sonnabula?
Mia: No...non che io sappia almeno...
Manuel: Va bene...torna a dormire *si volta*
Mia: Manuel!
Manuel: *si ferma senza voltarsi*
Mia: Ti prego smettila...smettila di trattarmi così...

Delle lacrime stavano per scendere nuovamente dagli occhi già gonfi di Mia...Manuel lo sapeva...per questo non si voltò...non ne aveva il coraggio...

Manuel: Torna a dormire
Mia: Ti sto parlando!
Manuel: ADESSO è TARDI!
Mia: NON E' TARDI PER PARLARE!
Manuel: MA E' TARDI PER AGIRE!!!

Fu a quel punto che Mia taque...

Manuel: Sei stata tu la prima a dirlo...ormai è troppo tardi...non ha più senso...e ora torna a dormire...

Mia abbassò il capo ancora con il volto rigato da qualche lacrime, superò Manuel ed entrò nell'ufficio...allora Manuel si sedette davanti la porta dell'ufficio e si addermentò lì...in modo che se Mia dovesse camminare nuovamente l'avrebbe sentita...entrata nella stanza Mia non riusciva più a chiudere occhio, così accese il suo portatile aprendo il programma word...

Diario di bordo...

è quasi un anno ormai che sono lontana da casa...eppure non sento la mancanza di Frencis...ma quella di Manuel. Lui è qui vicino a me e allo stesso tempo è così distante, che neanche riesco a parlargli. Credo di aver capito perché è così furioso...ma io...io non so che fare, è colpa sua se ho detto quello che ho detto io...non me ne devo pentire?...giusto?...e poi in fin dei conti...io ho solo detto la verità...la verità.

Mia chiuse il suo computer senza spegnerlo e si riaddormentò...col passare dei giorni tra Mia e Manuel c'era sempre più distacco, neanche più la parola si rivolegevano...neanche uno sguardo...la vita sulla nave era tranquilla per tutti, anche per i bambini...

Nicolas: Terraaaaaaaaaaaaa
Soldad: Mia!!!
Mia: Si! è quella!!!
Alvaro: Ne sei sicura?
Mia: Si certo sono sicura che il tesoro è su quell'isola!
Alvaro: Sentito? Vento in poppa Thomas!
Thomas: Signor si capitano!!!
Manuel: Hey meno entusiasmo eh, il capitano qui sono io *da uno schiaffo dietro la testa di Thomas*
Thomas: Ahi!

Arrivarono sull'isola...sembrava tutto tranquillo...

Manuel: Sissi, Javier prendete le pale
Sissi/Javier: Signor si capitano!
Ian: Come facciamo a sapere il punto esatto del tesoro?
Soledad: Questo non lo sappiamo...dobbiamo trovarlo...

Gettarono tutte le armi giù dalla nave, sull'isola e poi scesero tutti quanti...

Manuel: E ora? *guarda la madre*
Soledad: Mia, la mappa non segna il punto esatto?
Mia: *scuote il capo*
Marizza: Quindi che si fa?
Soledad: Manuel?
Manuel: Si?
Soledad: Tu, Pablo e tuo padre iniziate a scavare a 10 passi a sinistra, Thomas, Nico e Sergio 10 passi a destra, Marcel, Ian e Jhon 10 passi dritto, Bred Martin e Juan 50 passi verso nord...e noi ragazze...esploreremo l'isola, Sissi, Javier con noi!

Soledad e le ragazze si avventrarono nel bosco

Marizza: C'è molta ombra qui...
Mia: Già...
Luna: Guardate le scimmie*le indica*
Sissi: Che belle *stava per correve verso una di loro*
Mia. *le prende il polso* Non toccarle, sono selvatiche non sai cosa possono fare...
Pilar: è un poso molto bello no?
Soledad: Puoi ben dirlo!
Mia: *si guarda in torno* Hey guardate! *indica con il dito*
Soledad: Una caverna! Venite svelte*corre*
Marizza: Eh!? Aspettaci Soledad!!

Le ragazze entrarono nella caverna buia...all'apparenza era una caverna come tutte le altre...abbastanza profonda...delle gocce scendevano dal soffitto...il lungo corridoio non era molto largo...all'ipprovviso si intravedeva una luce gialla molto forte...un'altra via d'uscita?...no era...

Mia: Oh mamma mia!
Marizza: Per tutti i tesori di Alì Babba'...
Soledad: E così questo...è il tesoro di one piece...
Pilar: Incredibile!
Luna: è immenso!
Sissa: Wow
Javier: è fantastico
Mia: Sole come facciamo a portarlo tutto sulla nave?
Soledad: Tesoro questo è compito dei nostri uomini...Pilar, Luna voi restate qui con i bambini, io, Mia e Marz andiamo a chiamare i ragazzi, dai svelte!

Le tre iniziarono a correre, per fortuna Soledad aveva molto senso dell'orientamente. Quel giorno c'era un sole che spaccava le pietre, i ragazzi che stavano già scavando da un pezzo oramai, si levarono le magliette tutte sudate...continuando a scavare, fino a quando non arrivarono loro...

Soledad: Smettete di scavare! Abbiamo trovato il tesoro
Alvaro: Che!?
Mia: Si trova in una grotta non molto distante da qui muoviamoci!!!
Manuel: Facile da dire, mica hanno scavato loro fino ad ora!
Pablo: Già!
Marizza: Muovetevi e non fate storie femminucce!

Il tesoro sembrava immenso...c'era di tutto, soldi, gioielli, spade, pietre...e tutto ricoperto in oro massiccio...i pirati rimasero a bocca a perta, per qualche secondo ammirandolo

Mia: Bhe? Così facciamo notte!
Soledad: Mia ha ragione! Dovbbiamo muoverci! Per quache miracolo siamo arrivati qua prima del capitano Nero-azzurro e Klaus! Non abbiamo tempo da perdere!
Manuel: Ok mamma va bene! Calma!

Armati di una grande pazienza e forza di volontà, gli uomini presero loro trasportandolo fino ai piedi del vascello, anche le donne e i bambini contribbuirono, ci impiegarono circa 3 ore...ormai era buio...

Manuel: Uff...ora dobbiamo solo caricarlo sulla nave...
Pablo: E ti pare niente?
Mia: Nico dammi il tuo binocolo
Nicolas: Perché?
Mia: Dammelo svelto!!!

Mia aveva notato una cosa...ma prima di dare l'allarme voleva assicurarsene...Nicolas le diede il binocolo e lei osservò con attenzione il mare...

Mia: Oh no come temevo!
Thomas: Che succede?
Mia: Ci sono due navi pirata! E vengono qui!
Tutti: CHE?!!
Manuel: Fa vedere *le prende il binocolo da mano* Sono Klaus e Nero-azzurro!
Alvaro: Si sono uniti?
Manuel: Così sembra!
Javier: E adesso che si fa?
view post Posted: 4/3/2013, 23:22 Regolamento Fan fiction - Fan Fiction
Hahaha si ti ho capito Maddy...
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Scusa ti giuro che non l'avevo letta cmq no significa che non potete avere + di 5 ff non complete
1082 replies since 5/10/2008