| Beh ragazze, eccoci qui! Alla resa finale. Prima però vorrei ringraziarvi di avermi accompagnato in questa ff, forse non è stata delle più belle, beh non lo è stata però sono felice di averla scritta. Grazie per i vostri meravigliosi commenti!
Scontro Finale: ultima parte.
Poi, di colpo, sgrana gli occhi. Resta immobile mentre dietro di lei il lupo ulula ancora più forte. Intanto sulla maglietta di Marizza compare una chiazza rossa all'altezza della pancia. Si porta lentamente le mani su quel punto toccandoselo lentamente. Abbassa anche gli occhi aprendo la bocca in segno di orrore. Un segno le squarcia la pancia orizzontalmente. Ad un tratto cade a terra in ginocchio poi distesa sul suolo chiudendo gli occhi mentre il suo corpo va a fuoco per il dolore.
Sabrina: che ti succede Principessina?*ridendo*sei mal ridotta sai?
Ride ancora più forte. Aveva deciso di distruggerla. Ma non solo fisicamente, no. Soprattutto moralmente. La voleva vedere in lacrime al suo cospetto prima di respirare la sua ultima boccata d'aria. La prende per i capelli voltandole la testa ancora frastornata verso l'ala sinistra della scuola, lì dove stanno combattendo Manuel ed Enrique.
Sabrina: guarda lì principessina. Manuel è sempre bello vero? Peccato che non sarà mai tuo*ridendo*ti fa male essere così insignificante per lui vero? Perché lo sei. A lui non importa niente di te, niente di niente. Sei così debole...*ridendo*principessina.
Gli occhi di Mia, un pò appannati, fissano la figura di Manuel che ancora combatte instacabilmente contro Enrique. D'un tratto il suo volto si riempie di calde lacrime, che scorrono sulle sue guance come fiumi in piena.
Mia: sai una cosa? E' vero, mi fa un male atroce saperlo.*cercando di alzarsi*Ma ormai sono abituata alle delusioni, ai dolori, alle pugnalate alle spalle. Puoi dire quello che ti pare Sabrina, puoi ferirmi in ogni modo*barcollando*ma non m'importa più. Questo*mettendosi la mano sul cuore*è talmente distrutto, maciullato in ogni modo, che ormai riceve ogni colpo sopportando.
Sabrina: cerchi compassione mocciosa?
Mia: da te?*raccogliendo la sua spada*neanche se morissi qui davanti a tutti coloro che amo
Sabrina: facciamo una prova?
Mia: non ti stancare, questa volta sarai tu a sparire definitivamente, anche se mi piacerebbe morire.
Detto ciò, Mia prende la rincorsa verso Sabrina colpendola debolmente con la spada, con quelle poche forze che le rimangono.
Intanto Marizza era ancora stesa a terra e il lupo dietro di lei le si stava avvicinando. Aveva fame, e quale migliore cena se non carne umana? Poggia una zampa sulla sua schiena mentre avvicina il muso mostrando i denti alla sua spalla pronto a mordere avidamente. D'un tratto però gli occhi di Marizza si aprono, ma non sono del loro normale colore, marrone cioccolato, no sono di un viola acceso. Con spontaneità si alza facendo rivoltare il lupo da sopra di lei. Senza degnarlo di uno sguardo, alza gli occhi sull'edificio della scuola, dove c'è il suo obiettivo. La sua mente è sotto trance, e dice una sola cosa: -uccidi, uccidi, uccidila!-.
Ad un tratto balza sulla parete poi sull'albero arrampicandosi. Volta la testa indietro sentendo un rumore fastidioso. Il lupo la sta seguendo. Con un faccia seria e quasi malefica si ferma. Aspetta che il lupo le sia abbastanza vicino. A grandi zampate le arriva a pochi metri di distanza. Con un salto, seguendo il suo istinto animalesco, le salta addosso, ma Marizza, che non aspettava altro, alza il pugno sferrandoglielo in pieno stomaco con una potenza sovrumana. Il lupo, infatti, prima fa un mugolio da piccolo cane poi vola a terra schiantandosi. Marizza rivolge lo sguardo in alto verso la sua meta, e con un salto atterra sul tetto della scuola.
Pablo tantona il terreno dietro di lui in cerca della sua spada mentre guarda in faccia il fratello che non smette di ridere. Indietreggia un pò finché un suono familiare non gli rimbomba nelle orecchie: la sua spada. Lentamente senza farsi vedere da Liam acciuffa il manico.
Pablo: mi dispiace per il passato Liam ma
Liam: non sprecare il fiato brutto bastardo
Pablo: mi dispiace comunque...anche per questo!!
Con uno scatto veloce, si alza fulmineo dal suolo avventandosi contro Liam che rimane di stucco. Pablo porta la spada avanti a lui ruotandola nella mano cosicche la punta fosse proprio contro l'obiettivo. Senza pensarci due volte infilza la spada nel petto del fratello per poi atterrare alle sue spalle sulle ginocchia mentre il suo viso si riempie di lacrime. Invece Liam rimane ancora in piedi con gli occhi sgranati mentre si porta le mani al petto sul manico della spada conficcata proprio nel suo cuore. Lo afferra e con fatica cerca di estrarla, però d'un tratto la spada cade a terra provocando un rumore metallico. Pablo volta lo sguardo ma di Liam non c'è più traccia se non il mucchio di ceneri sovrastato dalla sua spada.
Pablo: addio fratellino..
Si staccano velocemente andando in parti opposte per riprendere fiato. Però si fissano, le spade ancora in posizione per farsi cogliere impreparati.
Manuel: ne hai abbastanza, cuginetto?
Enrique: no finché non muori!!!*scangliandosi su di lui*
Manuel lo respinge con un colpo secco, lo butta a terra guardandolo dall'alto in basso.
Punta la spada sul petto del cugino.
Manuel: e chi ti dice che devo essere io a morire? E non tu?
Enrique: tu non sei in grado di uccidermi cuginetto! Sei troppo debole!
Manuel: stai attento Enrique. Se ancora non te ne sei accorto hai una lama puntata al cuore. Un'infilzatina e diventi cenere.
Enrique: attento tu Manuelito*puntandogli una pistola al petto*
Sabrina: sembri stanca principessina, su rendimi il lavoro più facile e arrenditi, tanto non hai speranze*ridendo*
Mia: AAAHHHH!!!!!!!*scagliandole la spada a destra e sinistra*
Sabrina:*sbadigliando*su non sprecare tante energie arrenditi e prometto che non farà così tanto male
Mia: STAI ZITTA!!! TACI!!!
D'un tratto però qualcosa attira la loro attenzione. Si fermano entrambe puntando una figura nella penombra. Gli occhi viola tagliano l'aria arrivando dritto in quegli di Mia. Avanza lentamente fino a fermarsi.
Mia: Marizza..*respirando a fatica*
Intanto dietro alla rossa compare la possente figura del licantropo. Atterra a quattro zampe puntando ancora Marizza. Però lei, sorridendo, fa un balzo velocissimo verso Mia prendendole il collo. La spada di Mia cade a terra mentre la sua schiena è contro la ringhiera del tetto, con il corpo sporto nel vuoto.
Mia: Ma-marizza....
Gli occhi sgranati puntano quegli pieni di odio di Marizza, le mani cercano inutilmente di liberarsi dalla stretta della ragazza. Il lupo intanto sta per assalirle entrambe quando però Sabrina gli fa cenno di sparire.
Sabrina: ma guarda, chi l'avrebbe immaginato. Uccisa dalla propria sorellina, ancora più divertente di quello che avevo in mente
Marizza: QUESTA STRONZA NON E' MIA SORELLA!!*urlando*
A quell'urlo tutti si fermarono. Manuel, Enrique, Pablo che era appena salito sul tetto dalla parte sinistra, Jason e persino Matias.
Matias: oh oh le cose si complicano, interessante!*sorridendo*
Invece Jason digrignava i denti in preda al panico. Questo non era nei piani, che stava succedendo?
Manuel: MIA!!!
Enrique: ma che le prende alla pazza?
Pablo: Manuel!!
Manuel: Pablo! Aiutala tu!!
Pablo: vado!
Pablo saltellando arriva dalla parte destra della scuola dove Marizza premeva contro Mia che oramai rischiava di cadere nel vuoto.
Marizza: muori, muori, muori, MUORI!!!*premendo ancora più forte nell'incavo del collo*
Mia: ahh Ma..Marizza..la..
Pablo invece sta per scagliarsi combattivo contro Marizza però la sua strada viene bloccata. Sabrina.
Pablo: levati!!
Sabrina: su Pablito non ti scaldare*sfoderando la spada*di qui non passerai*ridendo*
Però Pablo, fulmineo, si smaterializza ricomparendo invece alle spalle di Sabrina proprio dietro a Marizza. La rossa nemmeno se ne accorge, mentre è impegnata nel suo lavoro. Mia intanto fatica a respirare, come un pesce fuor d'acqua. Pablo facendo forza sui muscoli fa comparire la sua spada macchiata del sangue di Liam, e la scaglia contro Marizza proprio sulla nuca. Marizza si gira lentamente, gli occhi ancora più infuocati di viola.
Pablo: smettila!!
Marizza: tu non interferire!! Devo ucciderla! Ucciderla! Ucciderla!!!*urlando*
Pablo: tu non sei la mia Marizza..no non lo sei!
Detto questo Pablo si avventa su di lei facendo comparire nella sua mano destra una sfera blu ardente che la sferra nella pancia di Marizza, facendola cadere a terra, perdendo i sensi per tanta potenza. Pablo, atterrato dietro di lei, alza gli occhi su Mia che intanto era in ginocchio tenendosi il collo con le mani.
Pablo: Mia!
Mia: sto bene..g-grazie
Ed intanto fiumi di lacrime le invadono le guance, ancora una volta Marizza si era scagliata su di lei, piena di odio e rancore. Pablo, non accortasi delle sue lacrime, si alza recuperando il corpo della rossa dopodiché scompare nel nulla. Sabrina, che fino al qual momento era rimasta a guardare, ormai insoddisfatta, decide di attaccare approfittando della debolezza della Princesa. Nella sua mano fa apparire una sfera mortale, del colore della notte, nero scuro. Avanza lentamente verso Mia che nemmeno se ne accorge.
Manuel intanto con un colpo di spada fa cadere ad Enrique la pistola di mano che va a finire più in là di loro. Enrique è disarmato mentre invece Manuel tiene in mano la situazione. E vista da questo punto, è vittoria certa.
Enrique: hahahahhaha cuginetto, tu non puoi battermi.*ridendo*
Manuel: si che posso, e sai cosa? Ti ucciderò anche così ti leverò dai piedi per sempre!
Enrique: mi odi così tanto? Così tanto come io odio te?
Manuel: no cuginetto ti odio più di quanto possa farlo una persona normale
Enrique: hahahahhaha..sei così ingenuo cuginetto*tenendo gli occhi bassi*
Manuel: non ti conviene proprio dire altro Enrique.
Con un scatto veloce Manuel si avventa di nuovo su Enrique colpendolo con la spada, atterra dietro di lui con la spada tesa sicuro di averlo ormai sconfitto. Quando però una risata si leva nell'aria e un rumore metallico fastidioso alle orecchie di Manuel gli rimbomba accanto. Alza gli occhi e la vede: la lama della spada spezzata in due giace a terra.
Enrique: è arrivata la tua ora!!*urlando*
Intanto Enrique aveva recuperato la sua spada che ora tiene bella alta sulla testa di Manuel pronto al colpo decisivo. La morte del suo nemico, di suo cugino. Manuel gira la testa fulmineo sgranando gli occhi alla vista di Enrique pieno d'odio.
Marizza d'un tratto si sveglia, intorno a lei la boscaglia. E' seduta a terra appoggiata a un albero. Davanti a lei poi scorge una figura.
Marizza: Pablo!!
Pablo volta lo sguardo su di lei squadrandola meglio, cercando di capire chi è, se la vera Marizza o il suo alter ego. Marizza cerca di alzarsi ma qualcosa la tiene stretta all'albero. Abbassa lo sguardo sulla sua maglietta sporca di sangue. La vita è legata con una fune e nota con piacere che la sua ferita di prima non c'è più.
Marizza: hey cretino perché sono legata?
Pablo: così*alzando le spalle*
Marizza smette di dimenarsi per sfuggire alla stretta delle corde per poi fissare Pablo che le sta poco lontano a fissare il cielo. Anche lui appoggiato ad un albero con la testa sulle braccia incrociate dietro e un filo d'erba in bocca.
Marizza: hey la battaglia!!
Pablo: rilassati va tutto bene
Marizza: no il lupo!!
Pablo: cazzo Marizza rilassati! Il lupetto non c'è più.
Marizza: ma Mia! Dobbiamo aiutarla!!
Pablo: Mia se la sa cavare, e per un pò non la vedrai
Marizza: perché?
Pablo:*sospirando*è complicato
Marizza: non capisco..
Pablo: capirai
Con la mano poggiata al suolo di rialza di scatto pulendosi i pantaloni della polvere. Poi guardandola si avvicina a Marizza sciogliendole i nodi della corda.
Pablo: su alzati*tendendole la mano*
Marizza:*l'afferra*perché mi tenevi legata?
Pablo: ti ho detto così ora andiamo
Marizza: ma dove?
Pablo: lo vedrai dopo
Intanto Sabrina era quasi vicino al suo obiettivo, le sarebbe bastato alzare la mano, scagliare la sfera mortale e la Princesa sarebbe scomparsa ridotta in cenere, come lei desiderava da tempo. D'un tratto Mia però vedendo un'ombra avanzare verso di lei, alza piano il viso pieno di lacrime e la vede. Gli occhi infuocati, la sua figura diabolica, Sabrina, pronta ad ucciderla. E lei non poteva più fare niente, era senza forze, ormai distrutta, sia dentro che fuori. L'unica cosa, l'ultima era aspettare che Sabrina, ancora una volta, la colpisse. Si stava arrendendo ancora una volta la destino. Consapevole di questo volta di poco il viso solo per vederlo l'ultima volta..
Sabrina: hahahahahahahaha principessina MUORI!!!
Rivolge di nuovo il viso verso Sabrina, con un pò di paura nel cuore. Ma poi si dice: solo un pò di dolore poi passerà, forse passerà.
Mia la guarda negli occhi, quegli occhi che incutono pura pazzia. Non sopporta quella vista, non ha senso guardare la proprio assassina, per due volte consecutive poi. Perciò chiude gli occhi aspettando.
Manuel:*deglutendo*su..fallo, che aspetti? Non è quello che vuoi Enrique? Su uccidimi!
L'attesa lo uccide. Vedere Enrique incombere su di lui lo innervosisce. E chi l'avrebbe detto? Manuel era sempre stato il più forte eppure ora, in questa situazione così assurda, è stato battuto da lui. Però ancora non riesce a crederci. E' davvero vicino alla morte? Però d'un tratto entrambi si fermano girando di poco la testa terrorizzati a quell'urlo glaciale.
Ecco: le si avventa contro. Sabrina sta compiendo il suo desiderio. Mia la guarda quasi terrorizzata quando ad un tratto la figura della mora si ferma, immobilizza, come fermata nel tempo. Mia ancora una volta sgrana gli occhi non capendo. E poi, l'urlo glaciale. Esce dalla bocca di Sabrina così straziate che penetra persino nelle ossa dei presenti gelandoli. Esprime un atroce dolore. La causa? Una mano che le trapassa la carne dalla schiena. Ci penetra. Arriva al cuore, come se nulla fosse. Il cuore di Sabrina, pulsa vivamente forse ignaro del pericolo che incombe su di lui. Le dita di quella mano lo avvolgono lentamente come un tortura. Intanto le grida si Sabrina si fanno sempre più deboli, muiono in gola. Mia la guarda, incredula, e con l'orrore negli occhi. Vede il corpo della ragazza contorcersi, e ad un tratto, la mano fuoriesce, mentre Sabrina scompare. Nel nulla. Solo piccoli granelli. Ceneri.
Suono metallico. Manuel gira lentamente la testa sconcertato per la scena appena vista. Lui è ancora in ginocchio. Alza lo sguardo. Enrique lo sovrasta, immobile. Lo sguardo puntato ancora in quel punto. La spada a terra. Enrique comincia a tremare. E' sconfitto. Sabrina, la sua alleata è morta. Non può più contare su qualche aiuto. Terrorizzato volta lo sguardo su Manuel che lo fissa, fa alcuni passi indietro. Il respiro affannoso. Poi d'un tratto scompare anche lui lasciando il vuoto. Manuel resta immobile. La vittoria è sua, però sa certamente che Enrique tornerà. Lo conosce fin troppo bene.
Al posto del corpo di Sabrina c'è un'altra figura che sovrasta l'immagine di Mia. Nella sua mano un cuore pulsante che in un battibaleno spiaccica per poi buttarlo per terra, come spazzatura. Sangue solo questo accanto a cenere. Solo questo rimane di Sabrina.
Mia alza lo sguardo per scorgere il suo apparente salvatore. Due iridi verdi la fissano, e lei li riconosce subito. Ma poi come dimenticare un colore così profondo e allo stesso tempo limpido?
Mia: J-Jason..
Abbassa lo sguardo che intanto si copre di lacrime. Scivolano delicatamente sulle sue guance piombando poi sul suolo bagnandolo. Un piccolo segno che testimonia il suo dolore. Aveva vinto, vero. Ma non era una vittoria meritata lo sapeva.
Manuel: Mia..
L'aveva raggiunta subito, nello stesso momento in cui aveva visto Jason strappare con avidità il cuore di Sabrina. Poggia una mano sulla spalla di Mia, anche lui amareggiato.
Mia: non ho bisogno del tuo aiuto!!!
Manuel: ma Mia, su andiamo a casa..
Mia: NO LASCIAMI!! NON VOGLIO NIENTE!! NON VOGLIO NIENTE DA TE!!
Ripensava alle parole di Sabrina in quel momento. Sentiva qualcosa sul cuore, era partito nel momento in cui il tocco di Manuel l'aveva percossa fin nelle ossa. E le faceva male. Maledettamente male.
Manuel deglutisce fissandola. Non sapeva nemmeno ciò che succedeva, sapeva solo che quello che Mia gli aveva detto gli faceva male.
Intanto Jason fissava la scena. Fissava sia l'espressione di Manuel sia quella di Mia, entrambe stravolte. Poi decide. Si avvicina piano a Mia, passando accanto a Manuel che subito sgrana gli occhi. Jason si abbassa sulle ginocchia guardandola. Alza una mano posandola sulla spalla della ragazza.
Jason: Mia?
Il suono di quella voce la ipnotizza, le entra nelle orecchie come una dolce melodia. Le offusca la mente tanto da farle perdere ogni controllo sul suo corpo. Infatti, come comandato, si spinge avanti correndo tra le braccia del ragazzo sotto gli occhi increduli di Manuel. Una fitta al cuore a quella vista. Vista che non sopporta. Preso dalla rabbia, rabbia più che altro che ha origine dalla gelosia, scompare nel nulla lasciando quello scenario. Tanto non può fare più niente. Lei l'ha persa.
Jason, più compiaciuto che sorpreso, le accarezza dolcemente i capelli.
Jason: non dovresti piangere Mia hai vinto!
Mia: no Jason questa è una vittoria persa, se non fosse stato per te a quest'ora sarei morta.
Ricomincia a piangere. La sua vittoria è stata una delusione nel suo cuore.
Ora tutti e quattro, seppur separati, pensavano alla vittoria,
una delle tante con i cuori spezzati.
Però non potevano certo sapere che non era finito lì,
non sarebbe mai finito lì.
Una cosa più grande di loro soccombeva sul loro destino.
Ma non potevano saperlo.
La guerra non era ancora iniziata.
Era solo una battaglia, in parte vinta.
__________FINE____________
Niente è finito, quasi tutto è appena cominciato, che succederà? Scopritelo in AMoRE cOMbATtUTo 2!
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