La speranza è la più grande falsificatrice della verità.
Faccio rientro a casa....con la testa bassa e le lacrime
ad incorniciarmi il viso...che delusione...sono veramente pazza...
Pablo: dove sei stata???
Alzo lo sguardo...mio fratello...mi punta severo...si deve essere
fatto tardi...già...è sera..non me ne sono nemmeno resa conto...
mi dirigo direttamente in camera ignorandolo...salgo piano le scale...
mi sento abbattuta...e senza difese...
Pablo: Mia!!! Ti ho fatto una domanda!! E cos'è quell'affare?? Mia!!!
Comincia a urlare e io gli sbatto in faccia la porta...non ne
posso più...voglio solo sprofondare...ma è possibile sprofondare
più di così? Più di quanto non ci sia già?? Io non capisco...mi sembra
di impazzire...no è così...mi manca così tanto che me lo immagino...
mi butto sul letto..e mi ricordo solo adesso del carillon...tantono
il materasso...ma non lo trovo...che strano...mi alzo guardandomi
in giro...ma..ma..ma...non c'è...guardo sotto al letto..ma nemmeno...
no...no...non ci posso credere..l'ho perso!!!
Riscendo velocemente le scale...
Mia: PABLO!!!!
Pablo: ciao...quando sei tornata?
Mia: ma se mi hai visto due minuti fa!
Pablo: no..stai perdendo colpi sorellina!
Mia: ma che dici? Poco fa mi stavi sgridando perché ho fatto tardi!
Si alza dal divano avvicinandosi...con uno sguardo serio..
Pablo: hai bisogno di riposo...dai vai a dormire
Mia: no prima ridammi il carillon!
Pablo: che carillon?
Mia: quello che tenevo in mano quando sono entrata!
Pablo: Mia...mi stai facendo preoccupare...non so di cosa parli!
Mia: smettila!! E dammi il carillon!
Pablo: non avevi nessun carillon!!
Marizza: che sta succedendo?
Pablo: accompagnala in camera per favore
Marizza: perché?
Pablo: è stanca
Mia: non sono stanca! Voglio solo il mio carillon!!
Comincio a piangere disperata...il mio carillon..non posso averlo
perso...non è possibile...ma che sta succedendo?? Mi sono ancora
una volta immaginata tutto quanto? Ma no...il carillon..almeno
quello..era vero..non me lo sono immaginato...era reale...
Pablo: quale carillon??
Mia: quello...con la canzone..di Manuel...me lo ha dato Francisco..
Cado in ginocchio non capisco più niente...
Marizza: Mia Francisco non lo vedi da mesi..
Mia: l'ho visto oggi invece! Papà mi ha mandato da Mauro con una busta! Non me lo sono immaginato...era reale..si lo era...il carillon...la canzone...io..n...
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Che mi sta succedendo?? Dove sono? Apro lentamente gli occhi...
e non so dove cavolo mi trovo...è una stanza tutta bianca...
e nient'altro...se non una tv sulla parete...giro la testa da un lato ...
un armadio...bianco...dall'altra parte..un tavolino...bianco...mi sento
la mano bollente..me la alzo all'altezza degli occhi..e..non è possibile...
come ci sono finita qui? Che ci faccio in ospedale?? E in più
collegata a questi macchinari? Ero in salotto..con Pablo e Marizza..
poi mi ricordo solo che...non mi ricordo niente...stavamo discutendo..
sul mio carillon...
Pablo: come ti senti?
Mia: che ci faccio qui?
Marizza: sei svenuta...di nuovo..
No mi stanno prendendo in giro...io non sono mai svenuta...
io sto benissimo...a parte il fatto che mi immagino un ragazzo che
è uguale al mio Manuel ma che non esiste...sto impazzendo..
Marizza: non ti preoccupare tra pochi minuti uscirai di qui
Mia: da quanto ci sono?
Marizza: da un paio di giorni
Che?? No...se è così mi sono immaginata tutto ma proprio tutto...
lo strizzacervelli..il sosia di Manuel...la chiacchierata con lui al bar...
il carillon...Francisco...tutto quanto..
Mia: voglio tornare a casa...
Pablo: adesso andiamo dai vestiti
Marizza: se hai bisogno di qualcosa siamo qui fuori
Mi sorride...la mia migliore amica mi sorride..come fa sempre...
come per darmi forza...non so il perché ma quel sorriso mi sembra
falso...come se non volesse farmi capire che c'è qualcosa che
non va...escono..entrambi...lei a testa bassa però...e si richiudono
la porta dietro...io mi alzo...e mi accorgo di avere addosso
quell'orribile divisa dell'ospedale..in pratica è un sacco ...e i colori
sono bruttissimi bianco con i quadretti verdi...meglio levarsela
subito..apro l'anta dell'armadio e in men che non si dica sono
pronta...e a mio agio...mi avvio verso la porta e afferro la maniglia...
sto per aprirla quando..delle voci fermano le mie intenzioni..sono tre...
una di Pablo...l'altra di Marizza...e un'altra ancora che non riconosco...
mi metto ad ascoltare dato che ho capito che l'argomento centrale sono io..
Marizza: ci dica dottore come sta?
Dottore: ecco...dalle analisi abbiamo scoperto alcune disfunzioni del cervello..
Pablo: vuol dire che è matta?
Dottore: si in parte...il suo cervello in pratica si immagina dei fatti...o anche persone che realmente non sono mai esistite
Marizza: e cosa ...si può fare?
Dottore: niente...se non farle prendere dei farmaci..
Cosa? Mi vogliono riempire di farmaci?? Sono matta veramente??
Ma...no..io sto benissimo...ma sul fatto che mi invento le cose forse
ha ragione il dottore...ma non so...non so più che cosa credere...
Pablo: Mia sei pronta?
Mi allontano di scatto dalla porta appena sento bussare...
mi rilasso ritornando lucida...se ci si può essere lucidi dopo
quello che ho scoperto poco fa..
Mia: si...torniamo a casa...
Perché non mi dicono niente? C'è puzza di fumo...ma perché? Cioè cosa
ci guadagnano a non dirmelo?? A mentirmi?
:::::::::CONTINUA:::::::::