| Questo lo dedico alle Minuel poichè ci sono molte scene con Mia e Manuel anche se ce ne sono alcune anche con Pablito e Marizza
Cap. 4 Intanto Mia e Manuel erano ancora in quella posizione quando Manuel avvicina il suo volto a quello di Mia sfiorando per poi unirsi in un bacio lungo, quando si staccarono si guardarono negli occhi e arrossirono un po’ Mia: E-ecco… Forse è meglio che andiamo a dormire Manuel: Si… Così Manuel andò il camera e Mia rimase imbambolata a guardare la porta ormai chiusa, intanto Pablo e Marizza erano anche loro in quella posizione quando anche Pablo la prende e la bacia, Marizza corrisponde al bacio e quando si staccano si guardano negli occhi un po’ imbarazzati Marizza: Forse è meglio che vai a dormire… Pablo: Si… E tu? Marizza: Tra poco vado… non preoccuparti… Pablo: Ok… a domani Marizza: Si… a domani Pablo si diresse in camera ma non trovò Manuel che si era addormentato in camera di Mia e Marizza abbracciato a Mia, intanto Marizza era uscita dal castello e pensava e ripensava a quello che era successo, non ci poteva credere, si mise a cantare come era solita fare nei momenti più difficili e complicati quando smise tornò in camera dove vide Mia e Manuel abbracciati che dormivano tranquilli così decise di andare in un’altra stanza. La mattina seguente la prima a svegliarsi come al solito fu Marizza, si cambiò mettendo dei pantaloncini corti marroni e una camicia bianca con degli stivali i capelli raccolti in uno chiffon e un po’ mossi, si andò ad allenare con l’arco mentre aspettava le altre per allenarsi con le spade, una folata di vento gli mosse i capelli facendola girare di scatto, preoccupata ritorna dentro il castello dove si erano svegliati Mia, Manuel e Pablo che la guardavano preoccupati Marizza: Cos’è successo? Mia: Marizza… papà vuole parlarci… a tutti e quattro… Marizza: Perché? Mia: Pensavamo ce lo dicessi tu… Marizza: Io non so niente… Pablo: Bhè andiamo… ci sta aspettando in biblioteca Manuel: Non facciamolo innervosire Marizza: Si andiamo… Così insieme si diressero in biblioteca dove c’era Franco ad aspettarli Marizza/Mia: Perché ci hai chiamato qui padre? Franco: Rilassatevi ragazze… sono qui per narrarvi una storia ma prima… dovete seguirmi in un posto Franco muovendo un libro aprì un passaggio segreto Marizza: Si questo lo sapevo anche io! Muoviamoci Mia: Come? Sapevi del passaggio? Marizza: Si l’ho trovato ieri sera ma non ci sono entrata Mia: Ah… Franco: Dai ragazze muoviamoci Così entrarono nel passaggio e dopo un lungo corridoio arrivarono in una stanza illuminata da torce, al centro un tavolo, al lato sinistro c’erano molte librerie con dei libri, tanti libri, e nella parte destra c’era un ritratto che raffigurava una persona dai capelli corti e castani e occhi scuri, portava un vestito elegante verde acqua, aveva più o meno 16 anni Marizza: Papà quella ragazza… chi è? Franco: Lei è stata la prescelta… ma è morta… molto giovane… Mia: Come mai? Franco: Soffriva di una malattia rara… Marizza: E… Non si poteva curare? Franco: No… ma si è fatto il possibile per guarirla ma… non è servito a niente… Pablo: E… è una malattia ereditaria? Franco: No… Manuel: Io sapevo che la prescelta aveva poteri curativi Franco: Si ma solo per gli altri… per se stessa non poteva niente Marizza: Papà parla chiaro… cosa ci vuoi dire? Franco: Voglio dirvi chi è la prescelta che prenderà il suo posto… Mia: Cioè… è una di noi due Franco: Si… Marizza: Sputa il rospo papà Franco: La prescelta sei tu… sei tu Marizza Mia: *guarda Marizza* Marizza… Pablo: Quindi… Manuel: Tu… Mia: Non è possibile… Marizza: Papà mi stia prendendo in giro? Franco: No… è la verità Marizza: Ma… Non è possibile… fin dalla nascita avete creduto fosse Mia… Franco: Si… è vero… ma… abbiamo fatto male i calcoli Mia: Quali calcoli? Franco: Bhè voi due siete molto simili… vi piace combattere, aiutare le persone… ma c’è una cosa che non vi accomuna affatto Manuel: Cioè? Franco: Lo spirito Pablo: In che senso? Franco: Marizza… come te le sei fatta quelle ferite? Marizza: *si tocca il braccio* Ecco… combattendo Mia: Per aiutare me… si è messa in mezzo visto che ero disarmata… facendosi ferire anche dal suo avversario Franco: E tu Mia… l’avresti fatto? Mia: Io… certo… però prima dovevo abbattere il mio avversario In quel momento tutti capirono e abbassarono lo sguardo, poi se ne andarono tutti, tranne Marizza che restò li a guardare il ritratto. Mia era insieme a Manuel nel salotto, Franco in camera sua e Pablo fuori del palazzo. Nel salotto Mia e Manuel parlavano Mia: Mi spiace… Manuel: E di cosa? Mia: Per questo Detto questo Mia si avvicinò e diede un bacio a Manuel che rispose senza pensarci, quando si staccarono si guardarono negli occhi Mia: Io… Manuel...io credo… di essermi innamorata di te Manuel: Anche io lo credo principessina… Mia: Ti amo! Manuel: Si me lo hai appena detto… e anche io ti amo tantissimo! Detto questo si diedero un altro bacio intanto Marizza era uscita e stava vedendo la scena Marizza: Sono felice per te sorellina… Detto questo tornò in camera e si mise a dormire poiché era molto stanca.
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