¸´¯`°¤.¸ _`¤ Rebelde Way¤´_ ¸.¤°´¯`¸

The life of the Rebels, In questa storia ci saranno molte sorprese specialmente dal punto di vista delle coppie. I protagonisti saranno tutti e quattro i ribelli e a turno narreranno la storia.

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ChicaFeliz
view post Posted on 22/6/2015, 21:57




PROLOGO
La scuola era incominciata da circa due mesi anche se a tutti gli studenti sembrava fosse passata un’eternità. Quell'anno c’erano state molte New Entry che avevano scombussolato un po’ l’ordine e le regole dell’Elite Way School, soprattutto riguardo gli studenti. Infatti Mia e Pablo i ragazzi più popolari della scuola, abituati al comando dei loro compagni di classe, che obbedivano senza mai obbiettare, si erano sentiti un pochino privati di questo ruolo e tutta la colpa poteva essere riconducibile a due persone, Manuel e Marizza, secondo il parere dei due biondini si stava molto meglio senza di loro. A detta di Mia l’Elite si era abbassata di livello ammettendo immigranti aztechi e figlie di vedette.Insomma non si era mai visto tanto squallore nella loro prestigiosa scuola. Anche se non tutti la pensavano così, tra gli studenti c’era anche chi apprezzava Marizza e Manuel e gli era addirittura grato che avessero fatto scendere, anche se non per molto, Mia e Pablo dal piedistallo. Anche se forse erano stati proprio tutti loro ad issarli lassù.
In questo preciso momento si trovavano tutti in classe dove Hilda stava dando una delle sue solite noiose lezioni di storia. Non accorgendosi che gli studenti se ne stavano per fatti propri senza interessarsi minimamente alle sue chiacchiere su qualcuno morto almeno un millennio prima. Infatti Guido e Tomas giocavano a tris, Pablo e Mia si mandavano messaggi col cellulare, Marizza e Lujan si facevano le smorfie, Pilar aveva la testa appoggiata al banco e gli occhi semi aperti, Vico e Feli guardavano da sotto al banco una rivista di moda prestatagli da Mia, Manuel e Nico si lanciavano palline di carta a vicenda, in poche parole gli unici che prendevano appunti scrupolosamente erano Luna e Marcos. Alla fine dell’ora tutti Guido come al solito gridò -RICREAZIONE- e tutti furono ben lieti di poter finalmente uscire fuori. Come al solito si diressero al bar dove Marizza, Manuel, Marcos, Nico, Lujan e Luna presero posto a un tavolo. Mentre chiacchieravo allegramente il gruppetto di Mia, Pablo, Vico, Feli, Tomas e Guido si avvicinò al loro tavolo. –Scusate, ma questo tavolo è nostro-li interruppe Mia, -Ma io non vedo scritto il tuo nome da nessuna parte- si affrettò a rispondere Marizza con aria di sfida –Non abbiamo bisogno di nessun nome, questo tavolo è nostro fin dal primo anno e visto che voi siete gli ultimi arrivati la cosa migliore che potreste fare è alzarvi e levarvi dai piedi-intervenì Pablo – Noi non ci muoviamo da qui-disse Lujan risoluta
-Forse, potremmo sederci tutti insieme-disse Luna timidamente –Ma che dici, non vedi che non ci entriamo?-disse in tono brusco Guido. Manuel che fino a quel momento era stato zitto intervenne –Non parlarle così, è una donna se hai voglia di fare lo scorbutico fallo con me e dopo vediamo se ti passa la voglia di prendertela con le ragazza- Guido ghignò ma non rispose niente, non era tanto coraggioso come si mostrava. Pablo spazientito alzò il tono dicendo- O vi spostate o vi sposto uno a uno io-
-Fammi vedere- disse Marizza guardandolo dritto negli occhi in segno di sfida
–Come vuoi- e prese a tirare la sedia con la ragazza ancora seduta sopra al che Marizza si alzò come una furia pronta dirgliene quattro, ma fu trattenuta per il polso da Manuel - Non c’è problema ora Marizza si siede in braccio a me- detto questo la trascinò delicatamente fino a farla ricadere sulle sue ginocchia, lei lo guardò e i due si sorrisero con sguardo d’intesa poi Manuel rivolto a Pablo disse-Vuoi provare a spostarci insieme ora?- Ma il ragazzo non rispose si limitò a guardare i due con aria minacciosa. In quel momento Felicitas si intromise cercando di porre fine a quella situazione- La ricreazione non durerà tutta la vita perché non prendiamo un altro tavolo- ma Mia si voltò verso di lei con uno sguardo che talmente furioso che lanciava scintille, come poteva passare dalla parte del nemico –…Solo per questa volta-si affrettò ad aggiungere la ragazza spaventata. Mia si calmò e ci pensò un po’ su finché non convenne che la ragazza aveva ragione per una volta, una sola, potevano fare un’eccezione e poi non valeva la pena perdere la ricreazione per quel branco di perdenti. Così andarono a sedersi al tavolo più distante da quello degli altri ragazzi. Una volta accomodatisi presero a conversare –Dovevamo fargliela pagare- disse Pablo battendo un pugno sul tavolo –Non preoccuparti, amore, è solo per questa volta disse Mia dandogli un bacio a stampo. Nessuno si sorprese di quel gesto anche perché i due fidanzatini erano più abituati a scambiarsi effusioni in pubblico che in privato dove nessuno potesse guardarli e invidiarli . All'altro tavolo Marizza era tornata al suo posto e tutti si erano tranquillizzati e avevano ripreso a chiacchierare tranquillamente come se nulla fosse accaduto.
(Questo non è un vero e proprio capitolo ma una sorta d’introduzione alla storia, i capitoli saranno narrati personalmente dai quattro protagonisti)
 
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Mary_Rose
view post Posted on 23/6/2015, 19:49




aaaaaaa non vedo l'ora di leggere i capitoli! Me gusta
 
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ChicaFeliz
view post Posted on 28/6/2015, 15:32




Ecco il primo vero capitolo, per familiarizzare un pò con i personaggi e iniziare ad entrare nella storia. Buona lettura.
Ps: Ultima cosa ci tenevo a ringraziare Mary_Rose per aver recensito.


Mia
La campanella annuncia la fine della ricreazione, mi sistemo la gonna estraggo lo specchietto che mi porto sempre dietro dalla borsetta e do una rapida occhiata, sembra tutto a posto. Dopodiché mi alzo insieme agli altri e mi avvio verso l’uscita, mi blocco per un secondo sull'uscio mi volto e rivolgo un ultimo sguardo al tavolo dei losers, un po’ mi fanno pena, non saranno mai qualcuno nella vita basta guardare come si vestono. Bah è proprio vero certa gente non ha il minimo senso del gusto. Mentre cammino per il corridoio gioco in modo provocante con una ciocca di capelli e noto che come al solito tutti gli occhi sono puntati su di me. Si possono distinguere diversi sguardi: d’invidia, vorrebbero essere tanto come me, ma sanno che non potranno mai, d’ammirazione, ebbene si c’è chi mi considera la migliore e vorrebbe imparare da me e i sono disposta ad insegnare, credo che rendere migliori le persone sia la mia missione nella vita, e poi ci sono i soliti sguardi imbambolati dei ragazzi, in questa scuola mi sbavano tutti dietro dal primo all'ultimo. Ma io sono fidanzata e anche se mi piace molto provocare sono fedele. Stare col ragazzo più bello della scuola ha i suoi vantaggi, per tutti siamo la coppia perfetta, da invidiare. E’ dal primo anno che tutti pensavano che prima o poi avremmo finito per fidanzarci e cosi è stato. L’estate scorsa l’ultimo giorno di scuola Pablo mi ha chiesto se volevo essere la sua ragazza e io ovviamente ho accettato. Subito dopo l’abbiamo annunciato a tutti e non è stata un gran sorpresa ma comunque non smettevano di congratularsi, anche persone con cui non ho mai parlato prima, anche se in questa scuola mi conoscono tutti non vuol dire che io debba conoscere tutti loro. Appena siamo tornati dalle vacanze per un mese non facevano altro che lanciarci occhiatine e borbottare tra loro, ora si sono abituati a vederci camminare mano nella mano. Quando l’ho raccontato a mio padre all'inizio non l’ha presa molto bene, è molto geloso e protettivo nei miei confronti, ma poi ci ha pensato su e ha ritenuto Pablo un ottimo partito per me, non è da chiunque fidanzarsi col figlio del sindaco. Il padre di Pablo fin da subito è stato molto contento e sia lui che sua moglie mi hanno accolto molto bene in famiglia. Io e papà abbiamo passato una settimana in vacanza con loro, nella villa vicino al mare della famiglia Bustamante. E’ stato divertente… a quanto pare avevano ragione gli altri a dire che saremmo stati la coppia perfetta. Perché lo siamo davvero, no?
Scaccio via questi pensieri inutili e arrivo difronte all'aula di chimica. Dio odio questa materia e anche la professoressa.

Pablo
Siamo nell'aula di chimica la professoressa ancora non c’è, siamo arrivati in anticipo perché non c’è quasi nessun altro. Prendo comodamente posto all'ultima fila insieme a Tomas e Guido mentre le ragazze si siedono davanti a noi. Iniziamo a chiacchierare tutti del più e del meno fin quando non arriva la banda di idioti al completo. Me la devono ancora pagare per la figura di prima, come hanno osato sfidare me Pablo Bustamante davanti a tutti quelle persone per giunta. Ma io lo so che la colpa è principalmente di quei due idioti che stanno a capo di tutti gli altri, specialmente di quella malata mentale, è lei che crea problemi e il messicano come al solito la difende sempre,mi danno il volta stomaco. Mentre li guardo noto che lui le bisbiglia qualcosa all'orecchio guardando nella mia direzione, non ha neanche il coraggio di dire le cose in faccia quella sottospecie di uomo senza palle. Poi mi accorgo che anche lei si volta verso di me e mi manda un bacio poi sorride e mi dice – So che sono bella, ma non guardarmi troppo altrimenti la tua fidanzata diventa gelosa- Mi volto verso Tomas senza degnarla di una risposta, poi li sento ridere. Meglio che ridano ora, tanto non potranno farlo ancora per molto. E mentre escogito una vendetta entra l' aula si riempie, anche la professoressa si è degnata di arrivare e inizia la sua spiegazione, ma io sono troppo occupato per darle retta, forse ho trovato un modo per fargliela pagare.
 
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Kekkabenjamila
view post Posted on 1/7/2015, 11:46




Mi piace anche se Pablo e mia? Sei proprio sicura? Comunque continua presto
 
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ChicaFeliz
view post Posted on 1/7/2015, 20:49




Grazie per aver commentato comunque per le coppie non preoccuparti prima o poi le cose probabilmente torneranno come devono essere, ;) è che ho voluto fare qualcosa di nuovo di diverso. Mi è sempre piaciuta l'idea di Mia con Pablo visto che sono i più popolari e che molti credevano che si sarebbero fidanzati. Poi ho intenzione di combinare qualcosa anche con Manu e Marizza che sono i miei personaggi preferiti. :shifty:
 
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ale_green
view post Posted on 2/7/2015, 20:35




ma è stupenda...ti prego continua il prima possibile che ora sto con l'ansia di che cosa vuole fare pablo...comunque amo marz e manu mi ricordano me e il mio migliore amico hahaha
 
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ChicaFeliz
view post Posted on 7/7/2015, 20:36




Marizza
Quando entriamo in classe mi accorgo che la banda di idioti è tutta al completo.
-Ma questi stanno ovunque- sento dire da Lujan –Bé andiamo in classe insieme e per di più viviamo qui, come vuoi pretendere di non incontrarli per questo dico che dobbiamo andare d’accordo e…- Luna continua a blaterare di classe compatta, tutti amici e bla bla bla, ma io non l’ascolto più non ho intenzione di stringere alcun tipo di rapporto con quella gente, non hanno scrupoli venderebbero la propria madre per convenienza. Prendo posto e vedo con piacere che Manuel si siede vicino a me, gli sorrido e iniziamo a chiacchierare. Anche se noto che guarda spesso alle mie spalle –Qualcosa non va?- gli chiedo –No, tutto bene ma il biondino lì non smette di guardarci, mi sta stancando ora vado li e gli tiro un pugno e vediamo se continua a guardare-
-No, calmo- dico quasi gridando – Me la vedo io-
Mi giro dietro,verso l’idiota e gli dico –So che sono bella, ma non guardarmi troppo altrimenti la tua fidanzata diventa gelosa- diventa rosso in faccia è arrabbiatissimo, ma mi da la schiena senza controbattere. Mi giro da Manuel e appena ci guardiamo scoppiamo a ridere –Sei grande-
-Si lo so, modestamente- ridiamo di nuovo finché non arriva la professoressa.
Faccio il possibile per ascoltare la lezione ma è cosi noiosa che dopo i primi dieci minuti inizio a volare con la mente altrove. Quando suona la campanella, quasi mi risveglio da una trans e esco insieme agli altri. – Hai visto la prof non la smetteva di sputare mentre spiegava- mi dice Manuel ridendo – No, in realtà non sono stata molto attenta- ammetto –Si, me ne sono accorto eri finita nel mondo di Marizza- gli sorrido e insieme andiamo in classe per seguire la lezione di filosofia e dopo finalmente abbiamo il resto del pomeriggio libero.

Pablo
Quando suona la campanella la classe si svuota in un nano secondo, ma riesco a fermare Guido e Tomas per parlargli del mio piano. –Dai, che dobbiamo fare qui, andiamo via- si lamenta Guido –No, devo parlarvi-
-Di cosa?- mi chiede Tomas –Della mia vendetta-
-Ancora con questa storia- dice Tomas sbuffando –Si, ascoltate io direi di iniziare dal messicano e la rossa-
-Cosa vuoi fare?- mi chiede Guido interessato al contrario di Tomas che ha un’espressione del tipo “non voglio guai”
-Semplice, credo che tutti abbiate notato che quei due stanno sempre insieme no?- annuiscono così continuo –Bene mi mi serve che scriviate a computer due biglietti in cui uno chiederà all'altro di vedersi in palestra stasera e viceversa, dopodiché li metterete nelle rispettive caselle delle lettere,poi chiamate il fioraio e ordinate una dozzina di rose rosse e le portate in palestra-
-E poi?- mi chiede Guido aspettando che continuassi –Poi, me ne occupo io, voi fate come vi dico-
-A me non sembra una buona idea-dice Tomas –Ehi o stai dalla mia parte o stai dalla loro-
-Dalla tua ovvio- si affretta a rispondere-Bene, ora andiamo in classe e dopo fate come vi ho detto-
Ci avviamo verso la classe e dopo poco arriva Mansilla e inizia la lezione.

Manuel
Il professore entra sorridendo, è per questo che è il mio professore preferito, ha sempre una parola buona per tutti ed è sempre di buon umore. –Buongiorno, ragazzi oggi voglio fare qualcosa di diverso, prendete un foglio e scrivete poche righe su quello che pensate su ognuno dei vostri compagni di classe-dice Mansilla –E questo servirebbe a…?- domanda l’idiota di Bustamante – Tu fallo e poi ne parliamo- Lo guardiamo tutti leggermente stupiti credo che nessuno capisca che centra con l’ etica tutto questo. –Allora cosa aspettate su, muovetevi-.
Si sentono rumori di sedie che si spostano, pagine di quaderni che vengono girate e sussurri. Prendo un foglio e mi affaccio su quello di Nicolas e noto che ha scritto il mio nome così incuriosito cerco di sbirciare ma lui se ne accorge e copre il foglio con la mano –Ehi, non puoi leggere- mi dice –Ma tanto lo verrò a sapere comunque-
-Non importa ora non puoi leggere-
-Ok,ok- dico e ritorno sul mio foglio. Inizio a scrivere qualche riga su tutti, e con alcuni mi è più difficile di altri, devo trovare qualcosa di carino su tutti? Perché con alcuni è proprio impossibile. Al suono della campanella ho scritto qualcosa su tutti e ho fatto del mio meglio per essere buono.Mentre sto per uscire qualcuno mi sbatte contro- Ehi, scimmia azteca guarda dove metti i piedi- mi dice alterata la Barbie –Guarda che sei tu che mi sei venuta addosso-
-Non ti sai neanche comportare con una donna dovresti chiedere scusa e basta- Mi guardo intorno –Che fai ora?- mi chiede –Cercavo la donna di cui mi parlavi ma non ne vedo nessuna, ti dispiacerebbe indicarmela-
-Grrr, stupido idiota maleducato, insensibile- mi spinge e va via arrabbiata. Quando esco la sento ancora lamentarsi con le sue amiche, poverine sono solidale con loro, sopportare 24 ore su 24 quella li.

Mia
-Quell'idiota, ti pare che ci si comporti così con una donna- mentre mi lamento mi accorgo che Feli e Vico sbuffano –Se vi annoio potete dirmelo- dico stizzita –Non ci annoi ma ti lamenti sempre di Manuel dopo un po’ diventa…come dire…leggermente pesante ecco- mi dice Feli quasi in un sussurro. Le lancio uno sguardo glaciale e lei si volta subito dall'altra parte, come osa dire che io sono pesante, quel messicano idiota è pesante non io.
-Mia, non te la prendere ma Feli ha ragione parli sempre di lui se non sapessi che lo odi penserei che ti piace…-
-Ma che dici, sei impazzita per caso, non dire mai più una cosa del genere in vita tua- grido talmente forte che un gruppetto di ragazzi si gira a guardare –Che avete da guardare voi, non avete mai visto una persona gridare- sbraito contro quei poveretti che subito si voltano e continuano come se niente fosse successo. Mi giro indignata verso Victoria e le dico a bassa voce -Non dirlo mai più neanche per scherzo-
-Ok, scusa- mi risponde lei rossa in viso, forse ho esagerato.

Pablo
E’ buio finalmente ho finito i compiti, mi tiro sul letto e mi rilasso un po’, vedo la porta aprirsi ed entrare Tomas e Guido sorridendo -Allora?-
-Tutto sistemato, ora vuoi dirci a cosa serve farli incontrare in palestra di nascosto?- mi chiede Tomas –No, non ancora, vedrete- Mi alzo e li lascio sulle spine, vado in palestra accendo la radio e faccio partire una melodia romantica. Controllo l’orologio tra un po’ è ora dell’appuntamento così vado via e mi nascondo dietro una colonna. Dopo un po’ vedo arrivare Manuel che entra e poco dopo arriva anche Marizza, va tutto alla perfezione prendo il cellulare e compongo il numero della segreteria mi risponde Gloria e le dico di voler parlare con Dunoff dopo un po’ d’insistenza me lo passa –Salve preside, come alunno della scuola mi sento d’informarla di quello che combinano alle sue spalle alcuni alunni-
-Mi dispiace ma non do retta alle telefonate anonime- mi sento rispondere con la sua solita voce monotona
-Preferisco mantenermi anonimo per questioni di sicurezza ma non si preoccupi di sicuro le interesserà quello che ho da raccontarle-
-Va bene, mi dica-mi risponde in tono annoiato
-Nella palestra due alunni del terzo anno stanno avendo un incontro…come dire intimo-
-COSA? QUESTO E’ SEVERAMENTE PROIBITO-grida talmente tanto che devo allontanare il cellulare dall'orecchio –Lo so, è per questo che l’avverto,le consiglio di venire prima che sia troppo tardi- Dunoff riattacca il telefono, perfetto tra poco sara qui meglio sparire.

Manuel
-Allora perché mi hai mandato questo messaggio-
-Ancora io non ti ho mandato un bel niente- mi dice Marizza stizzita –E allora chi è stato?-
-Non lo so, qualcuno che voleva giocarci uno scherzo- mi risponde in tono annoiato – Spegni quella stupida radio e andiamocene- ma mentre sta per aprire la porta si blocca e guarda a destra –Che c’è?-
-Rose-
-Cosa?- le chiedo , prende in mano un mazzo di rose rosse e me le mostra –Cosa ci fanno qui queste?- chiedo, lei si limita ad alzare le spalle , mi avvicino e sentiamo la porta sbattere e vediamo Dunoff livido di rabbia –COSA STATE FACENDO?- Io e Marizza ci lanciamo uno sguardo fugace e riguardiamo il preside che è sempre più arrabbiato. Siamo nei guai.
 
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Kekkabenjamila
view post Posted on 8/7/2015, 07:36




Nooooo...Pablo non può essere così cattivo!!! Comunque mi piace continua presto ^_^
 
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ChicaFeliz
view post Posted on 18/7/2015, 15:16




Manuel
-Cosa diavolo credete di fare, nella mia scuola, sotto i miei occhi svergognati- grida Dunoff sputando un po’ dappertutto.
- Preside inizia Marizza con calma – non è come sembra, siamo stati attirati qui con l’inganno e… ma non ha il tempo di finire la frase che Dunoff la interrompe
-Oh suvvia non perdere tempo a inventare scuse mi credete davvero un babbeo-
- Certo….- il preside rivolge uno sguardo di gelo a Marizza – Che no, se non mi lascia finire- si giustifica subito la rossa affianco a me.
-Non prendermi in giro ragazzina e ora andate a letto che è tardi domani contatteremo le vostre rispettive famiglie per occuparci di questa oltraggiosa situazione, e non pensate di scamparvela con una semplice ammonizione-
-Preside, ci ascolti ci hanno giocato uno scherzo noi non volevamo fare…ecco…niente d’oltraggioso- dico in tono quasi supplichevole a Dunoff
-Ascoltatemi bene, tornate subito nei vostri letti prima che vi espella in questo preciso istante- ci minaccia Dunoff tra i denti sottolineando la parola subito con una certa enfasi. Marizza sta per controbattere ma questo peggiorerebbe solo la situazione già abbastanza disastrosa di per sé, quindi l’afferro per un braccio e la trascino via. Mentre ci allontaniamo sento Dunoff borbottare e riesco a distinguere qualche spezzone come “maleducati” e “nella mia scuola” e anche “si permettono di camminare per mano”. Questa volta non ce la caveremo con poco, saliamo le scale e prima di separarci per entrare ognuno nei rispettivi dormitori ci lanciamo uno sguardo, prima che si volti e vada via mi affretto a dirle – So chi è stato- sgrana gli occhi e mi dice con voce sorpresa – Come, e chi perché non l’hai detto?-
-Cioè credo è una supposizione ma è molto probabile che sia stato quel pallone gonfiato di Bustamante-
-Tu dici- mi chiede lei perplessa – Si pensaci, aveva detto che voleva vendicarsi no? E poi oggi in classe l’hai visto sembrava che volesse ucciderci con lo sguardo-
-Meglio per lui che non centri niente in tutto questo, se no gli strappo gli occhi con un cucchiaio e li do in pasto ai cani, dopo gli strappo il fegato e…-
-Ok,ok sufficiente ho da poco finito di mangiare-
-Si ma mi hai interrotto sul più bello, indovina che ne faccio del fegato-
-No, grazie non ci tengo andiamo a dormire e smettila di guardare i film horror-
Salgo le scale e appena arrivo in camera mi butto sul letto sono stanco morto ma tanto so che non riuscirò a dormire tra Dunoff e Marizza ho già gli incubi ora, non voglio neanche immaginare se mi addormento.

Marizza
Il giorno dopo appena svegli io e Manuel ci siamo recati nell'ufficio del preside dove sorprendentemente c’era già mia madre, non l’ho mai vista sveglia così presto, che la questione sia più grave di quello che penso?
Insomma più di un paio di ammonizioni cosa può farci…
-Marizzita, il preside vuole espellervi-
-COSA?- grido all'unisono con Manuel – Si amore sta calma,ma la cosa è grave- mi dice mamma con un tono calmo e dolce che non le appartiene.
-Ma non può essere noi non stavamo facendo niente, ci hanno ingannato, noi siamo innocenti…-
-Basta così- mi interrompe bruscamente Dunoff – Preside, non può farci questo, non ha prove che stavamo per fare…quello- interviene Manuel
-Questo è il colmo, la musichetta,i fiori e di sera da soli in palestra, mi sembrano prove sufficienti-
-Oh dai Marcel cioè Dunoff non faccia così lei ha ragione a sospettare, ma sono solo dei ragazzi, sono le sciocchezze dell’età, sai nel periodo dell’adolescenza gli ormoni sono a mille-
-Mamma ma che dici-le dico tra i denti, certo che se ci trovassimo in un tribunale e questo fosse il suo modo di difenderci ci avrebbero già condannato all'ergastolo.
-Ma che discorsi sono questi, ti…le ricordo che questa è una scuola e questo genere di cose non sono ammesse,non possono essere tollerate. Quando ero giovane io mai e poi MAI mi sarei sognato di infrangere le regole della mia scuola-
-Non sapevo che all'epoca dei dinosauri esistessero le scuole- mi arriva una forte gomitata da Manuel
-Come signorina, può ripetere-
-Niente signor preside, come non detto- mi volto verso mia madre e vedo che mi sta incenerendo con lo sguardo , le faccio un debole sorriso per giustificarmi ma continua a guardarmi in quel modo. Oh ma dai tutto questo è assurdo mi è semplicemente scappato e poi non dovrei neanche trovarmi qui, io e Manuel siamo stati soggiogati, un po’ di rispetto per due poveri ragazzi vittime degli scherzi di qualche idiota.
-Preside possiamo chiarire questa cosa tra adulti e lasciare fuori i ragazzi- dice mamma in tono speranzoso rivolta a Dunoff. – Ok, uscite ma restate qua fuori, guai a voi se vi allontanate.
Usciamo dall'ufficio e ci accomodiamo sulle sedie ad aspettare il verdetto finale.
-Secondo te tua madre lo convincerà?- mi domanda Manuel – Si, non preoccuparti, gli sventolerà i capelli in faccia, metterà in bella vista la carrozzeria, gli dirà sciocchezze del tipo che è il miglior preside del mondo e bla bla bla, vedrai che non ci espellerà.
-Se lo dici tu- mi risponde, ma so che non mi crede del tutto, ma io sono sicura che andrà tutto bene, infondo mammina ottiene sempre quello che vuole.
Poco dopo la vedo uscire dallo studio con un mezzo sorriso, questo che vuol dire è andato tutto bene no? Si siede in mezzo a noi e inizia a parlare con molta calma e molto lentamente – Allora ragazzi, per l’espulsione non vi preoccupate è tutto risolto ma… a me dispiace molto- e dicendo questo si volta completamente verso Manuel – ecco io ci ho provato ma siccome non sono ne tua parente, ne la tua tutrice Dunoff non ha accettato che mi intromettessi, secondo lui mi sono già immischiata troppo, e quindi ti ha sospeso per dieci giorni.- Dieci giorni vedo Manuel sconvolto, non può essere.

Manuel
Sospeso , dieci giorni, queste parole continuano a rimbombarmi in testa alzo lo sguardo e vedo Sonia con le lacrime agli occhi e dietro di lei Marizza arrabbiatissima, tento di sorridere Sonia ha fatto del suo meglio e poteva benissimo infischiarsene di me e pensare solo a sua figlia quindi le sono molto grato per quello che ha fatto per me – Ti ringrazio Sonia, se non fosse per te a quest’ora sarei già stato espulso, non preoccuparti hai fatto tutto quello che potevi non è colpa tua.-
-Ma, mamma non può essere sicura che non c’è niente da fare siamo vicino alle valutazioni non può essere sospeso giusto ora-
-Io, mi dispiace-
-Non preoccupatevi va tutto bene-
-E dove passerai questi giorni, mamma può venire a casa nostra vero, vero?-
-Certo, Manuel sei il benvenuto- mi dice Sonia prendendomi le mani tra le sue con fare materno. – Va tutto bene, sul serio ho fatto qualche lavoretto per il signor Colucci e siamo alla fine del mese quindi devo ricevere la busta paga e con i soldi che ho da parte posso permettermi una stanza in un motel per dieci giorni-
-No, ma puoi stare da noi, diglielo anche tu mamma-insiste Marizza
- Manuel non sei di disturbo davvero- mi dice Sonia dolcemente
-Non è questo è che mi piace essere indipendente, non me la sento preferisco così sul serio-
-Ok se è quello che vuoi- mi risponde lei – Sicuro?- mi chiede Marizza in tono preoccupato. – Si, sicuro- le sorrido è proprio una buon amica, sono contento di averla conosciuta. Dopo aver passato un po’ di tempo a parlare con loro mi avvio in camera a preparare la valigia, chissà cosa diranno Marcos e Nico quando lo sapranno.

Marizza
Dopo che Manuel è andato via saluto mia madre e mi avvio verso la classe, devo avvisare Lujan e Luna. Mentre sto per entrare sento le voci del gruppetto degli idioti che sono poco distanti dalla porta e mi fermo ad ascoltare.
-Di sicuro se la staranno vedendo nera- sento dire da una voce che credo sia quella di Guido
-Se lo meritano, sono un genio ho pensato ad un piano geniale- dice un’altra voce che sono sicurissima sia quella di Pablo. Allora Manuel aveva ragione entro come una furia nella stanza.
-Dietro una cosa tanto subdola potevi esserci solamente una persona altrettanto subdola, non ti vergogni e voi- dico rivolgendomi a Guido e Tomas -non vi stancate di fare i cagnolini che ubbidiscono ad ogni ordine del loro padrone?- Tomas distoglie lo sguardo ma Guido mi sogghigna soddisfatto. Sento la rabbia montarmi dentro sempre di più. – Sapete che per colpa vostra Manuel è stato sospeso?- L’attenzione della classe è tutta rivolta a noi.
-Davvero e ora dove starà?- chiede Mia almeno lei sembra preoccupata ma la ignoro e rivolgo di nuovo lo sguardo a Pablo – Uh quanto mi dispiace povero piccolo messicano- mi dice ironicamente per poi scoppiare in una risata.
-Ci sono dei bei ponti qui a Buenos Aires, sono sicuro si troverà benissimo- dice tra le risate di quasi tutti . A quel punto non ci vedo più come può essere tanto egoista gli tiro lo schiaffo più forte che ho mai dato in vita mia. Silenzio le risate sono cessate l’idiota è rimasto con il viso piegato di lato e l’impronta della mia mano stampata in bella vista, Mia ha le mani davanti alla bocca aperta per lo stupore, Vico ha smesso di ridere e guarda la scena con occhi spalancati, Feli si è coperta gli occhi e Guido e Tomas si guardano,poi guardano il loro capo branco e poi me senza dire una parola. Per qualche minuto nessuno osa fare neanche il minimo rumore.
-Mai e dico mai nessuna ragazza aveva osato darmi uno schiaffo- dice lui voltandosi lentamente verso di me in tono basso e traboccante di rabbia – C’è sempre una prima volta per tutto- dico respirando affannosamente cercando di calmarmi e poi esco dall'aula con tutti gli occhi puntati addosso, poco dopo mi raggiungono Luna che trema perché secondo lei è un gesto troppo avventato, Lujan che non la smette di dirmi che sono stata grande e Nicolas e Marcos che non fiatano. Insieme andiamo nel dormitorio maschile dove troviamo Manuel fuori dalla porta con la valigia pronta.

Manuel
Vedo i ragazzi venire verso di me con uno sguardo strano, mi sarò perso qualcosa?
-Abbiamo saputo- mi dice Nico per poi abbracciarmi – Dove starai?- mi chiede Marcos – Non preoccupatevi per me mi affitterò una stanza in un motel- cala il silenzio e noto che tutti diventano tristi - Bé andiamo giù c’è Gloria che mi aspetta per assicurarsi che vada via sul serio, credo abbia paura che mi nascondiate nel sottoscale e mi sfamiate con gli avanzi della mensa- dico ridendo, cercando di fargli capire che sto bene anche se non è vero, in realtà non so se ce la farò ad affittare una camera per tutto il tempo della sospensione ma non voglio recare fastidio a nessuno e soprattutto voglio contare solo sulle mie forze. Sono venuto qui da solo per studiare e per responsabilizzarmi, in futuro sono io che dovrò mandare avanti la famiglia, ora che papà non c’è più. Ma io terrò durò mi diplomerò, prenderò una laurea e troverò un buon lavoro, la mia sorellina non dovrà subire tutto questo vivrà una vita felice e agiata, glielo devo a lei e alla mamma. Arrivati all'entrata come era ovvio c’era Gloria, saluto tutti con un abbraccio e li rassicuro ancora una volta che starò bene. Uscito fuori alzo lo sguardo al cielo, papà ti renderò fiero di me. Mi faccio forza e ora prossima fermata casa Colucci. Prendo un taxi, so che non dovrei spendere soldi visto che dovrò affittare una stanza, comprarmi del cibo ecc, ma è troppo lontano per arrivarci a piedi. Dopo un quarto d’ora arrivo a destinazione, saluto Peter il maggiordomo e aspetto che Colucci mi riceva. Poco dopo il maggiordomo mi fa accomodare nell'ufficio di Colucci che mi saluta allegramente chiaro lui non sa niente di quello che è successo.
- Manuel, ma non dovresti essere a scuola hai preso un permesso per farmi visita?- mi dice sorridendomi
-Ecco, in realtà sono stato sospeso- vedo il suo sorriso svanire – Si ma non è stata colpa mia mi hanno incastrato, e ora so che può sembrare scortese ma io sono qui per chiederti la mia busta paga, vede ho bisogno di pagarmi una camera -
-Non è per niente scortese anzi stavo per mandare Peter a scuola per fartela recapitare, ma ti dico di più potrai passare tutto il tempo qui.-
-No, la ringrazio è molto buono ma posso farcela da solo-
- Manuel, ascoltami- mi dice molto gentilmente non mi aveva mai parlato così -nessuno mette in dubbio che tu sia un ragazzo molto in gamba, ma sei soltanto un ragazzo avrai tempo per occuparti da solo di te stesso e anche degli altri vedrai che un giorno pregherai che qualcuno si prenda le responsabilità al posto tuo, ma per ora lasciati aiutare- le sue parole mi hanno colpito molto ma mi sentirei in debito se accettasi però non riesco a controbattere così continua – E poi c’è più lavoro ho bisogno che tu stia qui e ti occupi di tutto, da solo non ce l faccio, tutti hanno bisogno di un mano anche gli adulti- conclude strizzandomi l’occhio. Forse potrei accettare infondo non starei qui gratis, non mi approfitterei di lui.
-Ok, accetto grazie mille-
-Di niente, sistemati nella camera degli ospiti Peter ti ci accompagnerà, fai con comodo non preoccuparti. Seguo Peter fino ad arrivare a quella che sarà la mia futura camera per dieci giorni, sono molto riconoscente a Colucci, prima mi ha dato un lavoro e ora anche un posto dove stare. Ma mi viene un dubbio ora come la prenderà Mia?
 
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ribelliparasiempre
view post Posted on 16/9/2015, 13:52




continuaaaaa :woot: :woot: :woot: :woot: :woot: :woot:
 
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9 replies since 22/6/2015, 21:57   329 views
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