¸´¯`°¤.¸ _`¤ Rebelde Way¤´_ ¸.¤°´¯`¸

El Privilegio De Amar, New ff !! *-*

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view post Posted on 30/8/2016, 20:39

♥ Yo no puedo dejar de sentir lo que siento… ¿entendés? No quiero soltarte. Estoy enamorado de vos. ♥

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EHM......EHM.....*colpo di tosse* SI....SONO SEMPRE IO ! AHAHAHAHHAHA CIAOOOO RAGAZZEEEEEEE!! SONO LIETA DI POSTARVI LA TRAMA DELLA NUOVISSIMA FAN FICTIOOOOOONNNNN!!!!! Dovete sapere che nella mia mente governa una sola cosa "PABLIZZA - PABLIZZA-PABLIZZA-PABLIZZA" e la notte prima di addormentarmi faccio continui clip mentali su di loro perchè li amo troppo!! ahahahah Quiiiiiiindiiiii :rolleyes: :rolleyes: ECCOVI UN ALTRA CREAZIONE DELLA MIA MENTE CONTORTA XD
Spero che vi piaccia un sacco perchè io me ne sto innamorando ad ogni capitolo che scrivo ahahahah si sono uscita di senno ma cosa ci volete fare xD !? Vi anticipo che Roxana (il mio alter ego cattivo) ha messo lo zampino un pò a tutte le parti , quindi abbiate pietà di me!
Ora vi lascio la trama , un pò lunghetta xD Spero che vi possa piacere tanto e niente...concludo col dirvi un GRAN COMMENTATEEE!!!
Il primo capitolo lo posterò quando finirò la mia precedente ff "Dame tu calor ..sweet baby".
Ci tengo a ringraziare Noemi che ha commentato TUTTI TUTTI i miei capitoli e spero che questa mia nuova pubblicazione non SOLO renda felice tutti voi ma anche lei *---* TVTTTB NOEMII! bene...ora vi lascio alla trama!! Buona lettura <3 Grazie a chiunque segua in silenzio la mia ff anche se leggere tanti commenti sarebbe un sogno *--* Ciaooo!

Trama di “El Privilegio De Amar”

Odio. Rancore. Disprezzo. Repulsione. Intolleranza. Stanchezza. Esasperazione.
Sono questi i sentimenti racchiusi nel cuore di Marizza Pia Andrade nei confronti di Pablo Bustamante , l’uomo più spregevole ed egoista del mondo .
In un giorno freddo di Gennaio , nel vecchio collegio Elite Way School , gli bastò pronunciare una frase per cambiare radicalmente la vita di Marizza , una ragazza di soli 18 anni con sulle spalle già una marea di responsabilità .
Sola e col cuore infranto decide di svoltare ,un enorme e pesante, pagina ponendosi come obiettivo quello di dimenticare la persona che gli ha rovinato la vita segnata comunque con un “pennarello indelebile”, abbandonando il paese da lei amato per raggiungere il padre Martin , unica persona in grado d’aiutarla.
Lontano dai suoi amici e soprattutto lontano dal ragazzo che l’aveva “uccisa” senza arma inizia una nuova vita assieme a nuove persone.
Dopo 15 anni decide , per diverse ragioni , di ritornare a Buenos Aires dove nel frattempo sono cambiate alcune cose.
Ma questa volta non è sola, tornerà con la persona che ha dato un senso alla sua vita, il coraggio di andare avanti e soprattutto l’amore proibito : sua figlia Abby , una 15 enne , energica , allegra , gentile , altruista , bella, vivace , piena di gioia e ribelle come la madre… Una ragazza pronta a fare nuove esperienze accanto all’unica persona importante della sua vita: sua madre Marizza.
Sole, passano ogni momento che sia rosa o nero insieme , sostenendosi a vicenda e soprattutto esser al fianco dell’altro nel momento del bisogno. Mai nessuno le separa perché il rapporto creato tra madre e figlia supera qualsiasi sentimento .
Marizza , ormai 33 enne , è una donna matura , impassibile a qualunque situazione e a qualunque persona che cerchi di rovinargli la vita ulteriormente. Un armatura di freddo la vieta di rifare gli errori che anni or sono gli hanno rovinato la vita. Una donna dal cuore di ferro è pronta a vendicarsi di Pablo , con lo scopo di ripagargli tutto il dolore che gli ha procurato e tutto quel che ha dovuto passare a causa sua.
Povertà e infinite delusioni governavano la sua vita da adolescente , patendo gravi condizioni economiche che la costrinsero a dedicarsi al gioco d’azzardo. Dopo anni e anni di pura esercitazione e di esperienze finalmente diviene un ottima giocatrice ritornando così a condurre quello stile di vita lussureggiante che le circondava da ragazzina. Circondando sua figlia di tutto l’affetto, a lei mancato alla sua età ,cresce una ragazza forte, carica di energia e libera come un uccello in cielo.
Insieme torneranno a Buenos Aires dove Marizza dovrà fare il conto con il suo passato. E non solo.
Ma a render tutto più eclatante il ritorno sarà la comparsa di un ragazzo , il figlio di Mia e Manuel, che anche lui 15 enne dovrà vedersela con un “peperino” pronto a dargli pan per focaccia. Jared ed Abby insieme passeranno di cotte e di crude, bisticceranno a vicenda , si odieranno e se le diranno di santa ragione e chissà come finirà la loro guerra.. Si innamoreranno?
Ma a sconvolgere la vita abitudinale di Marizza è la ricomparsa di Pablo , padre di sua figlia Abby.
Sotto mentite spoglie cercherà di tenergli nascosta la verità perché mai e nessuno porterà via ciò che ha messo al mondo con sforzo e disperazione . Versando lacrime giurò in passato di odiarlo col tutto il cuore , sopprimendo con tutta se stessa i sentimenti d’amore che provava o forse prova ancora nei suoi confronti. Ma quel torto commesso in passato gli impedisce ad oltrepassare l’odio così è intenta a dargli del filo da torcere.
Tra i due ricrescerà la passione spenta 15 anni ? Ormai tutti trentenni sono alle prese con una vera e proprio vita da adulti . Ma cosa succederà nel corso degli eventi ? Cos’è successo realmente in quella fatidica “Giornata di Gennaio” per portare Marizza ad odiare così tanto Pablo? Perché ha cresciuto la figlia di nascosto da sola? Abby scoprirà chi è realmente suo padre ? E Pablo scoprirà che Marizza ha concepito sangue del suo sangue dall’altra parte del mondo a suo insaputa? Come reagiranno padre e figlia? Tra loro scorrerà buon sangue quando si incontreranno o seguirà il comportamento della madre portandolo ad odiare senza una ragione ben precisa? Nuovi colpi di scena , nuovi momenti di pura follia e colmi d’amore saranno l’apice di questa nuovissima fan fiction !
Tutto questo e molto altro ancora VI ASPETTA IN “El Privilegio De Amar “
 
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Pablizza01
view post Posted on 31/8/2016, 10:12




NO VABBEE MI SONO PERSA NELLA LETTURA è stupenda e mi piace un sacchissimoo!! Non vedo l'ora di leggere il primo capitolo :D
mi piace molto il nome abbyy!! Comunque allora partiamo da:
Uuuuh i minuel hanno avuto anche loro un figliooo che carinii♡
Jared e abby...*faccina che pemsa* ok senza conoscerli già mi è partita un'altra ship li voglio insieme ok poi
Marz...cosa ti ha fatto pablo di tanto crudele?!?! Giuro che lo devo sapere subito perchè altrimenti lo ammazzo!!!
Spero che non ha rinnegato il figlio ma no non può essere perchè non sa di avere una figlia..forse l'ha tradita..gli ha detto che non la ama ...non so ma Sono curiosaaaaaa!!
Ok voglio sapere tutto quindi attendo il continuo con ansia :lol:
Ps TVTTTTB anche io roxyyyy e guarda che farò la stessa cosa anche qui!! Tra una 15 di giorni riinizio la scuola ma cercherò di collegarmi sempre magari anche se solo la sera ma ci sarò promesso :D
Ora ti dico solo un bel CONTINUA!
 
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view post Posted on 1/9/2016, 14:35

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RAGAZZE SALVE!!! Le visite della topic cresce di giorno in giorno e sono entusiasta xD Per ora vi lascio i Loghi! Si perchè ne ho fatti 3 Ahahahahah Quella ragazza nella prima foto sarebbe...Paula. Si ci sarà in questa ff purtroppo xD Ma apparirà più in la tranquilli ahahahah (Agus è il diminuitivo del suo vero nome)
per quanto riguarda il titolo (el privilegio de amar) mi sono ispirata alla una delle mie telenovelas preferite ahahahah !
Mentre il fotomontaggio di Pablo e Marizza del secondo logo l'ho realizzato io con quel sito (Pixix) che si legge in fondo a destra nella foto , e lo stesso quello Di Abby e Jared.









Questi due personaggi l'ho presi dal remake portughese di Rebelde Way . In realtà sarebbero proprio "Pablo e Marizza" nella loro versione xD Si ho una mente strategica ad inserire quei ribelli nella storia , o almeno spero ahahahahah
Vi lascio anche alcuni video per immaginarveli meglio poi nel racconto. vedeteli se avete voglia xD
www.youtube.com/watch?v=WI9rPc5Ti98

Mentre se avete anche voglia di immaginarvi la coppia di Abby e Jared (che nel remake si chiamano Lisa e Pedro) vi lascio questi video carucci *--*

www.youtube.com/watch?v=3XfgBGypu1w
www.youtube.com/watch?v=oUIrWqQHTZE


Mamma mia che lavoraccio! Ci ho impiegato un pomeriggio ahahahahahah ora vi lascio! A presto col PRIMISSIMO CAPITOLOO!!!!
 
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Pablizza01
view post Posted on 1/9/2016, 14:45




HEYYYYY allora parto con il dire che i loghi sono stupendi!!! Sopratutto quello con pablo e marizza e il bacio che hai fatto con pixiz
Poi beh...che dire la tua intelligenza è strabiliante!!..l'idea dei personaggi nella versione portoghese di rebelde way è stupenda non so che dire!! Ah e lisa(abby) mi piace un sacco!!
E poi c'è una cosa che odio...
PAULA...NO NON LA VOGLIO VEDERE MANCO MORTA A QUELLA E l'hai piazzata nella ff piango :( ...beh oltre questo non so cos'altro dire se non un bel Non vedo l'ora che inizi la ff sono curiosaa!! :D
 
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view post Posted on 2/9/2016, 14:09

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Et voillà!!!! IL PRIMISSIMO CAPITOLO!!!!! ENTUSIASTE? NON VEDETE L'ORA DI LEGGERLO? BHE' NON VI TRATTENGO , VI AUGURO SOLO UNA BUONA LETTURAAA!!!

CAP 1


Las Vegas ..città degli Stati Uniti d'America, capitale del divertimento , dello shopping e del gioco d’azzardo.
Il suo soprannome è "La Capitale Mondiale dell'Intrattenimento" o meglio la “Città del vizio” procurato dalla presenza del gioco d'azzardo legalizzato, la disponibilità di alcolici ad ogni ora del giorno e della notte ed una certa scelta in fatto di spettacoli “per adulti” .
Las Vegas è un inferno sublime, l’unico posto in cui coesistono ballerine truccate e vestite di piume , prostitute in abiti succinti ma decorosi , uomini d’affari con completi lussuosi e famiglie oneste.
Con un tacco 12 , vestito dorato corto attillato che mette in mostra il mio decolté , con i capelli raccolti in una capigliatura elegante ,dalla quale ricadono due ciocche lunghe ondulate ai fianchi del mio viso , e con degli occhiali da sole percorro impassibile un corridoio fiancheggiato da cordoni rossi che mi inducono a un uomo in giacca rossa posto dinanzi l’entrata del casinò.
Abituata a frequentarli e soprattutto abituata ormai allo “stile di vita” dei giocatori, che li dentro diventano il diavolo in persona, non esprimo nessun tipo di emozione , se non la voglia di entrare e vincere.
L’uomo qui dinanzi a me mi fissa per un istante tenendo ancora tra le mani il documento dato poc’anzi.
Sbuffo annoiata levandomi gli occhiali da sole per dimostrargli di esser io nella foto .
Xx: Magari prima che faccia notte!
Restituendomi in silenzio i documenti si scosta lasciandomi passare.
Con passo deciso supero file e file di slot machine , tavoli del black-jack fermandomi infine alla roulette.
Scruto la sala studiando i tavoli da poker concentrandomi infine su quello a cui siedono i giocatori più anziani. Accennando un sorriso divertito mi avvicino sfoderando infine il sorriso più affascinante del repertorio. Se la maggior parte dei giocatori sono maschi per distrarli durante la partita esistono due modi: mostrare tutta la bellezza esteriore e soprattutto metter in bella vista il ben di Dio chiamato “Seno”.
Xx: Buonasera signori , posso unirmi a voi?
Quel che sembra il capo gruppo mi accetta senza batter ciglio.
Uomo: Certo bellezza. Prendi una sedia e guarda come si gioca.
Sembrava un po’ troppo strano.
Xx: Ehm..no. Intendevo al tavolo. Vorrei giocare.
Qualche anziano col sigaro in bocca inizia a ridere divertito , incredulo di vedere una donna giocare a poker.
Uomo: Perché non vai a giocare alle slot machine? Qui si gioca sul serio. E’ un tavolo da poker , principessa. A cinque carte . Spreca i tuoi soldi con qualcosa adatto a te.
Prendo un respiro profondo e munendomi di pazienza affronto questo branco di vecchiacci sedendomi con insistenza ad una sedia , accavalcando le gambe messe in bella mostra continuando a sorridergli a pieni denti. Ecco un altro segreto: distrarre il nemico.
Xx: E’ un vero e proprio peccato che non mi vogliate.*sospirando* Ho sempre voluto giocare a Las vegas.
Bugia , sono una vera e proprio giocatrice e in tutti questi anni ho girato in quasi tutti i casinò , uscendone piena di soldi.
Uomo: Ah si? E dimmi quanti anni hai mia cara donzella?
Sputa fuori il fumo inspirato dal sigaro , buttandomelo in faccia quando mi rivolge parola.
Impassibile a tutto questo e non esprimendo un minimo di disgusto rispondo alla domanda fatta con non chalance.
Xx: Hai mai sentito che è da veri maleducati chiedere l’età ad una signora?
Continuandogli a sorridere ricevo una risata grassa ponendo fine al suo interessamento.
Uomo: Mi piaci.. Sei una tipa tosta! Allora…cos’hai da offrirci per giocare?
Sorrido compiaciuta posando infine sul tavolo i miei gettoni che sorprendono tutti i giocatori di questo tavolo.
Xx: Questi sono tutti i miei gettoni. Online me la cavo piuttosto bene.
Uomo: Sei davvero pronta a piangere ?*ridendo*
Con non curanza spingo in avanti i miei gettoni , dimostrando di esser una donna avventata e sicura di se.
Pensino che stia mettendo in gioco i miei unici soldi per pagare uno stupido affitto di casa? Ah..poveri illusi.
Presto chi piangerà saranno solo loro , non io.
I giocatori si scambiano un occhiata d’intesa . Il mazziere scrolla le spalle e fa la sua puntata .
Il mio trucco è fingermi ansiosa , aspettando così la distribuzione della prima mano.
Perdo volontariamente le prime due ma alla quarta mi rifaccio . Ridevo sotto i baffi nel momento che un ora dopo avevo già vinto 3700 dollari vedendoli cominciare a sudare. I giocatori , che sino a poco tempo fa mi avevano preso in giro , iniziano gettare sul tavolo le loro carte arrendendosi alla mia bravura costretti persino ad applaudire unendosi al gruppo che attorno a noi si era radunata per vedere il gioco.
Soddisfatta e soprattutto con un bel malloppo in mano abbandono il tavolo come unica vincitrice e continuando ad esser rimborsata a qualunque gioco , che ha ormai nessun più segreto , esco dal casinò alle 4 del mattino dove nonostante l’ora le vie di Las Vegas continuano ad esser trafficate .
Famiglie , stranieri , invitati , personali d’albergo , tutti danno vita a un caos organizzato. Le strade sono piene di Elvis , Michael Jackson , showgirl e personaggi di cartoni animati , tutti pronti a farsi fotografare per soldi. Infiniti venditori ambulanti distribuiscono cartoline , alcolici e poster di locali di strip riversi a terra su questo marciapiede calpestato da migliaia e migliaia di persone al minuto .
Cammino a passo veloce , sorpassando il caos , col mio bottino nella borsa stretta dal mio corpo diretta a raggiungere la mia fonte di vita.
Xx: Abby!!
La vedo voltarsi rivolgendomi un sorriso a 32 denti mentre continua a tener poggiata da schiena ad un lampione con le mani nelle tasche.
Abby: Mamma!
Finalmente giungo dinanzi a lei abbracciandola , felice di rivederla dopo aver passato ore dentro a quel posto sudicio . Sono Marizza Pia Andrade e qui a Las Vegas insieme alla mia adorata figlia mi sto rifacendo una vita nel totale lusso.
Marz: Amore mio.. Vieni qua.
Si lascia abbracciare amorevolmente vedendo il via e vai di gente scostarsi sul marciapiede per non venirci addosso. Aspiro a pieni polmoni il suo profumo alla vaniglia affondando il mio viso tra i suoi capelli sparati , capigliatura che mette in risalto il suo spirito ribelle. Lentamente sciogliamo la presa e accarezzandole dolcemente il viso mi interesso di lei .
Marz: Mi Aspettavi da molto qui?
Abby:*sorridendo* Tranquilla. Ho appena finito di prendere le mance.
Ridendo mi mostra il suo bottino ricavato dall’esibizione in piazza.
Marz: Sicuro di star bene? Mica qualcuno ti ha dato fast..
Abby: *interrompendomi* Niente di niente . E’ filato tutto liscio come l’olio.*ridendo* Chi in questo mondo non apprezza la mia voce?
Si vanta per il dono ereditato da me del canto , mezzo che usa di sua volontà per ricavarne qualcosa.
Sorrido divertita , gioiosa di vederla sprizzare vitalità anche in questa situazione.
Abby: E a te com’è andata questa sera?
Marz: *sorridendo maliziosamente* Come sempre..un successo.
Abby: Aah! Mamma sei grandiosa!
Saltellando sprizza gioia da tutti i porri ributtandosi tra le mie braccia .
Marz:*ridendo* Si si ma ora è giunto il momento di tornare in hotel. Si è fatto tardi e devo ancora avvisare tuo nonno.
Abby:*staccandosi* A preposito di Nonno! Mi ha chiamato , voleva parlare con te.
Lentamente sgretolo il mio sorriso iniziando a sospirare.
Marz: non dirmelo..
Abby:*mordendosi le labbra* Eh si.. E’ andato di nuovo su tutte le furie quando gli ho detto di che non ti potevo passare.
Marz:*mettendomi la mano in faccia* Lascia stare. Poi ci penso io. Ora andiamo , qui diventa sempre più pericoloso.
Mettendo il mio braccio sulle sue spalle ci dirigiamo verso l’hotel in cui soggiorniamo e dopo aver deposto i soldi fatti in una sola serata mi dedico un minuto di relax sul letto grande.
Una camera d’albergo dotata da tre stanze , bagno e due camere da letto , nella quale una risiede Abby già dormiente.
Afferro il calice di champagne fresco e frizzante e sedendomi delicatamente sul letto lo inizio a sorseggiare poco dopo essermi stretta nella vestaglia di seta morbida.
Volgo il viso all’enorme finestra che si affaccia su Las Vegas illuminata in ogni angolo poggiando la schiena
al capo , rivestito di pelle imbottita , del letto.
Poco fa ho mandato un messaggio a mio padre Martin , tramite il quale gli ho avvisato di esser li entro le 12 del mattino. Questa era l’ultima sera in questa enorme città. Fisso poi le valige colme di robe, poste sul tavolo della camera d’albergo , oggetti che vengono fatte e disfatte quasi tre volte alla settimana.
Sono una donna ormai 33 enne che gira per il mondo per fare fortuna e finalmente giunta a Las Vegas ho esaudito il mio sogno : avere successo anche in questi casinò. Non è stato per niente facile , lo ammetto , ma grazie alla mia audacia riesco a uscirne sempre vittoriosa.
Poggio ormai il bicchiere di cristallo ,ormai vuoto , nel vassoio d’argento posto sul raffinato comodino in legno lucido afferrando di seguito uno specchietto attraverso il quale mi accerto di aver tolto qualunque residuo del trucco pesante che mi ero fatta prima di uscire.
Sospiro e poggiando la testa alla spalliera inizio a fissare il soffitto affrescato con aria pensierosa lasciandomi trasportare da una dolce melodia sottofondo , provenienti dalle casse incorporate nella stanza.
Quanti sacrifici ho fatto per trarre beneficio in questo lusso . Anni e anni di disperazione sono serviti solo a rendermi più impassibile col tempo , sentendomi come una sorta specie di autonoma che agisce per vivere con l’unico scopo di guidare sulla buona strada e star accanto la mia unica ragione di vita .
Marz: Oh..Abby.
Accennando un sorriso fisso la porta chiusa della sua stanza pensando anche a quanti sforzi ho compiuto alla sua età per mantenerci entrambi . Ritorno al presente , non volendomi soffermare sul passato che tento di dimenticare da diversi anni , con scarsi risultati.
Poggio il tutto sul comodino e scostando le lenzuola fresche mi allungo nel letto beandomi delle delicata aria climatizzata che non ci fa risentire il caldo afoso di fine Agosto.
Fissando per ultima cosa la sveglia che segnano le 4 e mezzo del mattino decido di chiudere gli occhi per quelle poche ore di sonno. Sono anni che non riesco a dormire . Penso , penso incessantemente.
Mi perdo nei ricordi , quei momenti che vorrei solo rimuovere dalla mia testa. Sono un tormento , “Lui” ha reso tale la mia vita . Ed ecco che per l’ennesima volta mi addormento stritolando il cuscino al mio fianco sfogando parte della mia rabbia con esso . Che tu sia maledetto…Pablo Bustamante!




Abby

Un fastidioso rumorino mi costringe ad abbandonare il mondo dei sogni facendomi tornare alla realtà.
Sollevo lentamente le palpebre stringendole appena scontro i raggi solari del mattino.
Abby: Maledizione! Perché mi dimentico sempre di chiuderle?
Incazzata già di prima mattino mando a terra con un calcio queste lenzuola che si erano incastrate alle gambe sbottando contro la finestra , dalla quale posso notare che Las Vegas si è svegliata.
Abby: Buongiorno mondo crudele.
Come ogni mattina mi metto a sedere frustata da questi risvegli traumatici stropicciandomi gli occhi per metter a fuoco la mia vista.
Sbadigliando a bocca spalancata mi alzo stiracchiandomi alla grande sentendo tutte i miei muscoli, irrigiditi la sera prima a causa dell’esibizione , stendersi alla perfezione.
Sorrido lievemente contenta di provare questa goduria mentre lentamente mi dirigo con un passo assonnato nel bagno. Infilo la mia testa direttamente sotto il getto d’acqua della doccia svegliandomi totalmente dal coma solo grazie l’acqua gelata.
Abby: Perfetto!
Soddisfatta della mia routine mattiniera mando la testa all’indietro velocemente schizzando automaticamente lo specchio con l’acqua che rende i miei capelli più sbarazzini .
Passandomi velocemente con un asciugamano il viso e leggermente i capelli , lasciandoli al loro stato barbaro , mi dirigo con passo felpato nella stanza in cui mia madre dorme.
Apro la porta e poggiando il capo alla soglia la fisso in silenzio.
Quante ore di sonno ha perso solo per farmi condurre una vita agiata? ...Ho perso il conto.
Fisso la stanza così lussureggiante , non riuscendo a decifrare quanto sia immenso l’amore che prova per me. Sono l’unica , dopo suo padre , a ricevere tutto il suo affetto aumentato nel corso degli anni.
Sono cresciuta solo con loro due , in una parte sperduta dell’Argentina , nella povertà.
Quando ero sola una bambina di 5 anni ricordo di camminare mano nella mano con la mia mamma per le campagne isolate cercando sino al tramonto qualche alimento che diveniva un umile cena.
Solo quel pranzo potevamo permetterci allora. Mio nonno Martin sudava 7 camicie per far crescere qualche vegetazione ma la durata di coltivazione era gran lunga . Così mia madre dovette affrontare sola il mondo con le sue forze e la sua grinta ponendosi come obiettivo quello di far crescere una figlia forte , sana e alimentata . Non so di preciso come sia stata coinvolta nel gioco d’azzardo ma nonostante il pericolo della dipendenza la assillava nel primo periodo , è stata comunque capace a tener un saldo autocontrollo riuscendo persino a ricavarne più del previsto senza il bisogno di perdere tutto nelle scommesse.
Ricordo solo che dopo aver passato notti in bianco nella speranza di capirne qualcosa riuscì a diventare un ottima giocatrice . Ed eccoci qua , nella capitale del gioco d’azzardo. Abbiamo passato una settimana in giro per la città , nella quale lei la sera si recava ai casinò per incassare dei soldi e io per le piazze ad esprimere ciò che sento attraverso il canto. Quando sono triste , quando sono stressata , quando ho una forte tensione dentro il corpo mi basta aprire bocca , facendo fuoriuscire qualche melodia , per svagare la mia mente partendo in un mondo dove a governare è solo la mia adorata musica, mia fonte di rilassamento.
Avanzo lentamente verso mia madre sedendomi delicatamente al suo fianco per osservare la sua espressione finalmente serena. Quante notti ho fissato il suo viso , sempre corrugato . Quel viso sofferente che mi faceva capire a quanto dolore poteva soffocare al suo interno , tenendoselo solo per se.
Non si è mai sfogata con me e non so cosa gli ha turbato sino a pochi anni fa . So soltanto che mia madre da adolescente soffrì un mondo e la persona che ha reso Marizza infelice la dovrà pagare prima o poi .
Marz: Mm..
Vedo le sue palpebre tremolare capendo subito che si sta per svegliare.
Presentandomi ai suoi occhi con un dolce sorriso gli scosto le ciocche cadute dinanzi al suo viso in silenzio attendendo che si riprenda dal trauma del risveglio.
Abby: Buongiorno mamma..
Marz: Amore mio..
Tendendo le sue braccia mi prende il viso permettendogli di baciarmi la fronte amorevolmente.
Abby: Dormito bene?
Mi addrizzo lentamente continuandola a fissare mentre si mette a sedere man mano .
Marz: Mm..come sempre. Ho tenuto le immagini delle carte sempre davanti agli occhi.
Con voce assonnata pronuncia queste parole che mi rendono così triste.
Abby: Mamma hai giocato per un intera settimana . Cosa credevi di sognare, gli unicorni volare?
La sento sospirare vedendola di nuovo socchiudere gli occhi per strofinarseli .
Marz: Non preoccuparti..oggi partiamo e stacco la presa ok?
Rassicurandomi tende il suo braccio accarezzandomi premurosamente la guancia accennandomi poi un debole sorriso.
Abby: Lo spero..altrimenti giuro che farò lo sciopero della fame.
Rido sotto i baffi vedendo il suo sopracciglio inarcarsi dinanzi a me.
Marz: Cosa farai tu?*accennando una risata*
Abby: Hai sentito bene. E ora alzati , il nonno tra poco ci tempesterà di telefonate!
Marz: Si si ora ci vestiamo e ripartiamo verso casa. E comunque signorina mia non ci scommetto niente riguardo il tuo sciopero della fame.*ridendo* Mangiona come sei non resisteresti un giorno senza toccare cibo.
Ridiamo in contemporanea scherzare un altro paio di minuti come se fossimo due migliore amiche.
Si…esattamente è questo mia madre per me : una cara e importantissima amica che non mi abbandonerà mai.
Marz: Benissimo! Pronta a dire Addio a Las vegas?
Capello di paglia in testa , occhiali da sole , abiti firmati freschi per l’estate , tacchetti eleganti e una valigia stracolma di vestiti si presenta dinanzi a me pronta ad abbandonare questa camera d’albergo così pregiata.
Abby: Prontissima!! Torniamo dal nonno!
Vogliosa di riabbracciarlo dopo una lunga settimana afferro la mia valigia e salutando allegramente la stanza e tutti i posti nei quali ho trascorso i momenti pieni di gioia ci dirigiamo assieme , con un sorriso stampato in faccia , verso l’aeroporto imbarcandoci poco dopo un ora su un aereo diretto nel sud dell’Argentina .
Marz: Ho avvisato Martin che faremo ritorno entro massimo 2 ore.
Mi parla mentre sistema qualche piccola borsa nel porta oggetti sopra i sedili , buttandosi poco dopo a peso morto sprigionando un lungo sospiro .
Abby: Scommetto che farà un caldo micidiale li!
Sciolgo i nodi delle cuffiette che presto , assieme alla musica , mi faranno partire nel mio mondo .
Marz: In questo non ti so aiutare. Purtroppo Martin ha bisogno di noi . E poi signorina mia dobbiamo ancora decidere su che scuola vuoi frequentare o no!
Abby: *sbuffando* Oh no ti prego. Quante volte te l’ho detto? Sino a Settembre non voglio sentire quella parola che inizia con la “S” . Perché mi vuoi così male?
Marz: Smettila di lamentarti.*sbuffando* Togliti dalla mente l’idea di ritirarti. Non hai ancora raggiunto i 15 anni , quindi il terzo anno lo frequenterai che ti piaccia o meno . E qui finisce la storia.
Abby: Ti convincerò a cambiare idea!
Marz: Si mettiti nella lista delle persone che non ci sono riuscite.
Fingendomi un sorriso mi mette a tacere e dopo aver sbuffato mi metto le cuffie nell’orecchio e iniziando ad ascoltare la musica mi perdo a fissare il paesaggio sottostante l’aereo , ormai decollato.
Per tutta la durata del viaggio Marizza ha dormito con il capo poggiato sulla spalla e solo con questo crollo improvviso di sonno deduco che stava dormendo in piedi. Quando la smetterà a mettersi all’ultimo piano?
Anche lei è un essere umano e come ogni tale ha dei limiti , perché non cessa all’orgoglio e si dedica un po’ a se stessa? Lei mi ama..mi stra ama e sin da piccola mi ha circondato di tutto l’affetto e di tutte le cose che ingenuamente chiedevo. Si è sempre fatto il mazzo quadrato per me , e io di questo le sono grata.
A volte bisticciamo come poc’anzi per alcune cose sulle quali non la pensiamo allo stesso modo e questo perché , entrambe testarde ed orgogliose , vogliamo la ragione.
Accenno un sorriso baciandole dolcemente i capelli.
Abby: Ti voglio bene mamma.

Marizza

“xx: Marizza..stai scherzando vero? *ridendo nervosamente* Non può essere vero..
Marz: C-cosa..mi vuoi dire ?
Xx: Dai stai tranquilla..sarà solo una forma di stress.*avvicinandosi* Ok?
Marz:*retrocedendo* No non sto tranquilla. Io ti sto parlando seriamente e tu ridi?
Xx: Bhè cerca di capirmi. Tu vieni da me mi dici queste parole che mi sconvolgono l’esistenza come credi che reagisca?
Marz:*dilatando le pupille* “Sconvolgono l’esistenza”…? B-bene..dimentica quel che ho detto.*andandomene*
Xx: *urlando* No.. aspetta dove vai ? “
Scatto a svegliarmi di colpo da questo incubo che perseguita i miei sonni da sin troppi anni, sobbalzando sul morbido sedile dell’aereo respirando con affanno . Mi guardo attorno con aria stordita , scontrando prima mia figlia dormire e poi il resto dei passeggeri intenti ad ammazzare il tempo.
Mi porto la mano in faccia sentendo il sudore colarmi sulla fronte.
Hostess: Signora tutto bene..vuole un bicchiere d’acqua?
Volgo il capo dilatando le pupille scontrando lo sguardo preoccupato dell’Hostess che premurosamente si è avvicinata per accertarsi dello stato del passeggero.
Marz: S-si..
Con un filo di voce la tranquillizzo portandomi la mano sul cuore , che batte incessantemente contro la gabbia toracica.
Hostess: Vuole un po’ bere?
Dolcemente mi porge un bicchier colmo d’acqua fresca e annuendo lentamente col viso decido di tranquillizzarmi con un po’ d’acqua sentendo man mano il mio cuore rallentare i battiti.
Marz: G-grazie..
Silenziosamente ringrazio l’Hostess che sorridendomi porta via il bicchiere vuoto dopo essersi accertata che stia bene. Sprigiono un lungo sospiro riappoggiando la schiena al morbido sedile vellutato della prima classe. Perché..? Perché continua a perseguitarmi anche nei sogni? Non era un incubo , era solo un ricordo che voglio rimuovere dalla mia mente , ma mi è impossibile. E allora mi chiedo il perché da quel giorno non riesco più a vivere in piena pace e armonia? Perché la mia vita deve esser tormentata dal passato?
Altoparlante: I Gentili passeggeri sono pregati ad allacciarsi la cintura di sicurezza . Tra brevi minuti atterreremo all’aeroporto di Buenos Aires. Vi parla il pilota e vi ringrazia di aver scelto la nostra compagnia. Buon atterraggio a tutti .
Allegramente ci comunica che presto atterreremo e appena tendo il collo intravedo la mia città natale farsi sempre più vicino. Città cui è legato tutto il mio passato e per questo non vedo l’ora di prendere la mia auto , la nuova “Porsche Panamera” , per scappare via ad alta velocità e sfrecciare verso la casa di mio padre nella speranza di non fare incontri indesiderati.
Fisso automaticamente Abby che col capo poggiato al finestrino continua a dormire con le musiche alle orecchie. Sorrido felice di sapere che anche lei , come io al suo tempo , si rifugia nella musica colei che è sempre pronta a risollevarti il morale.
Dato che tra poco decolleremo inizio a svegliarla lentamente in modo che si allacci la cintura.
Marz: Abby su svegliati.
La smuovo delicatamente sentendo come sempre i suoi lamenti .
Abby: Mm..mamma che vuoi?
Con voce assonnata apre gli occhi solo dopo esserseli strofinati .
Marz: Siamo arrivate. Allacciati la cintura.
Abby:*sbuffando* Che noia!
Svegliandosi con la luna storta si mette a borbottare, sfogando la sua rabbia sia con l’mp3 sia maledicendo chiunque abbia inventato tutti i confort che ti fanno viaggiare verso il mondo dei sogni.
Inizio a ridere silenziosamente contenta come sempre di averla al mio fianco .
Riesce in ogni modo , pur non saperlo , a distogliere i miei pensieri fissi e soprattutto riesce a farmi sorridere.
Si mette seduta sguaiatamente portandosi le braccia a conserte mentre sul suo viso si forma quella sua solita espressione disturbata . Mi ricorda così tanto me alla sua età.
Marz: Su non fare quella faccia..*ridendo* Se ti dico che ti farò guidare un po’ l’auto riavrò il privilegio di vedere il tuo splendido sorriso?
Sorridendo furbamente riesco ad attirare la sua attenzione come sempre vedendo poi i suoi occhi illuminarsi di una luce chiamata “gioia”.
Abby: Dici davvero??
Incredula e sorpresa mi sorride a 32 denti sporgendosi dal suo sedile per mostrarmi meglio quei due suoi grandi occhioni.
Marz: Si ma signorina bella guiderai verso le strade di campagna . Per le strade di Buenos Aires devo andare ad una “certa” velocità.
Tornando seria mi metto a fissare il resto dei passeggeri che si affretta ad allacciarsi la cintura , distogliendo automaticamente lo sguardo da mia figlia.
Abby: Ma come..anche questa volta non ci fermiamo per un giro?
Marz:*inarcando il sopracciglio* Sei impazzita? Meno stiamo in questa città e meglio è. Fidati di tua madre.
Abby:*sospirando* Va bene..
Scavalcando quel senso di colpo creato dall’ennesima delusione creatogli, attendo di atterrare con ansia.
Il mio desiderio più grande è quello di sfogarmi con lei , confessando tutto il dolore che tormenta il mio “Io interiore” . Ma non ce la faccio.. ho paura che mi possa ritenere un debole , una insicura e possa distruggere l’immagine che si è creata di me. Sin da piccola sono divenuta una sorte di super eroina ai suoi occhi e per ogni cosa è sempre corsa tra le mie braccia tra le quali trova sempre coraggio e sicurezza.
E ora finalmente , dopo anni passati a sudare per renderla una persona bellissima , vedo questa ragazza piena di vitalità affrontare questo mondo corrotto e malvagio , costituito da persone che fanno solo del male col suo positivismo e con la sua grinta , ribellandosi dinanzi alle ingiustizie.
Abby: Ah che noia! Quanto va lento questo carrello! Scommetto che rivedrò i miei bagagli quando avrò raggiunto la vecchiaia.
La sua voce mi riporta alla realtà , accennando una risata divertita .
Marz: Guarda..stanno laggiù , andiamo a prenderle.
Giunti all’aeroporto prendiamo i bagagli che tardavano ad arrivare percorrendo a passo veloce le lunghe file dei passeggeri pronti ad imbarcarsi ai rispettivi sportelli e soprattutto sorpassando i bambini viziati che correndo da destra e manca disturbano la MIA quiete .
Marz: Quanta maleducazione..
Sento Abby al mio fianco sghignazzare mentre tenta a tenere il mio passo con appresso la sua valigia.
Le rotelle della mia scontrano sfrecciano ogni pietrolina del terreno esterno che viene calpestato dai miei tacchi non troppo alti mentre continuo a cercare velocemente la chiave della mia auto.
Abby: Aaah senti che caldo! Mi sto sciogliendo.
Marz: Abby poche lamentele e tienimi la valigia.
Continuando a camminare spedita verso la mia auto gli passo il mio bagaglio, dato che tardavo a prender le chiavi, e appena le scontro con le dita le afferro. Come se stessi girando uno spot pubblicitario clicco il pulsante vedendo i fari del mio piccolo gioiello illuminarsi , fissando con un sorriso la carrozzeria celeste , lucida e senza neanche un graffio , splendere sotto i raggi solari del primo pomeriggio.

Marz: Oh piccola mia.. Ti sono mancata?
Abby: Mamma un aiutino..Sono solo una povera 15 enne alle prese con due valigie diversamente leggere.
Mi volgo subito soccorrendola accennando una risata divertita.
Marz: Perdonami amore mio.
Velocemente gli rubo un bel bacio sulla guancia facendo scontrare i nostri occhiali da sole.
Abby: Ok ok ti perdono.*ridendo* Ma ti prego fammi mettere in auto , voglio l’aria condizionata a palla.
Lasciando tra le mie mani i rispettivi bagagli la vedo accomodarsi all’interno dell’auto dove a spiccare sono i sedili beige rivestiti in pelle . Guardandomi attorno con un senso di ansia mi accerto di non incontrare quelle persone che ho abbandonato esattamente 15 anni fa . Anche se a confortarmi è il mio look completamente diverso da allora.
Impossibile riconoscermi e definirmi ancora quella pazza ribelle di Marizza Pia Andrade.
Tutto è morto dopo la mia partenza.
Un tempo odiavo questo genere di gusto raffinato e ora eccomi qua a portare abiti firmati , tacchi e cosmetici che mi danno un aspetto più maturo . Tutto ricavato sudando sangue. Mettendo da parte i miei ricordi corico nel portabagagli spazioso le nostre cose .
Marz: Arrivo arrivo!
Esasperata dalle sue lamentele mi dirigo al mio sportello mettendomi ben comoda sul mio sedile , accaldato per via del sole che batte contro l’auto .
Abby: Finalmentee!! Dai dai accendi!
Battendo le mani non vede l’ora di sentire il rumore di quest’auto sportiva echeggiare per le vie di Buenos Aires e soprattutto rinfrescarsi l’aria condizionata godendosi tutte le dispongono questo veicolo.
Chiudo lo sportello sentendo quel tocco delicato girando poi la chiave avviando questo gioiello comprato solo poco tempo fa , quando vinsi una fortuna senza rendermene conto.
Viaggiando tra un paese all’altro necessitavo di un mezzo di trasporto e come un lampo di genio mi venne l’idea brillante di comprarne una. E perché accontentarsi di una macchina qualunque se posso permettermi un auto di lusso? Ovvio che l’ho presa.. e ora la sto guidando con tutta la prudenza del mondo.
L’interno di questa Porsche Panamera è completamente rielaborata. Il cruscotto ha un andamento piatto e allargato. Il contagiri analogico è situato al centro della strumentazione.
Una novità è rappresentata anche dalla logica dei comandi: il Porsche Advanced Cockpit. Il tunnel centrale con Direct Touch Control è dotato di una superficie effetto vetro con tasti sensibili al tocco per consentire un accesso diretto alle principali funzioni. Al centro si trova la leva selettrice compatta. Nel cruscotto è integrato uno schermo touchscreen da 12 pollici ad alta risoluzione.
In combinazione con il climatizzatore automatico a 4 zone è disponibile un ulteriore schermo touchscreen per i passeggeri che occupano la zona posteriore. I display ad alta risoluzione a destra e a sinistra del contagiri consentono di visualizzare strumenti virtuali, mappe e altre informazioni.
Bhè riassumendo il tutto l’interno esaudisce ogni esigenza del passeggero e soprattutto offre molto spazio e un comfort elevato.
Marz: Abby…pronta?*accennando un sorriso divertito*
Abby: *sorridendomi a 32 denti* Cintura messa!! Pronta a partire.
Marz: Allora tieniti forte!
E scaricando il peso sul pedale dell’acceleratore sfreccio per le strade affollate di Buenos Aires sorpassando quasi tutto il traffico con l’obiettivo di inserirmi nella corsia della strada di ritorno e finalmente abbandono questa città divenuta improvvisamente caotica sfrecciando ad alta velocità .
Fuori i veicoli diventano solo delle immagini sfocate tenendo ben saldo il volante continuando a tenere premuto il tasto dell’acceleratore. E’ come se guidassi a 50 km/h , ormai mi sono abituata ad andare così veloce. Tranquilla con gli occhiali da sole tengo lo sguardo fisso alla strada tutta a mia disposizione lasciandomi alle spalle nuovamente Buenos Aires. Con la punta dell’occhio vedo Abby perdersi a fissare l’oceano che al di là della strada splende sotto i raggi del sole , bramando una giornata al mare.
Marz: Se vuoi..un giorno possiamo andare al lago.
Apro la bocca pronunciando queste parole che richiamano la sua attenzioni.
Abby: Cosa hai detto mamma? Scusa ero sovrappensiero.
Marz:*sorridendo* Ho detto che sei vuoi un giorno possiamo andare al lago vicino casa.
Abby:*schifata* Dove stanno tutte le rane? Ah no mamma grazie ma rifiuto l’offerta.*ridendo*
Marz: *ridendo* Quante storie! Solo perché una volta te la sei trovata tra i capelli.
Abby: Solo questo? Ah mamma perdi colpi eh. Non ti ricordi quando invece..
Continuiamo a ricordarci tutti i momenti passati al lago e soprattutto gli “effetti indesiderati” del bagno , se così li vogliamo chiamare , ridendo gioiosamente mentre continuo a tener ben fissa la strada.
Marz: Ok ok mi arrendo!
Abby: Ecco.. e poi dopo l’ultima volta che ho rischiato di affogare con la gamba incastrata tra le alghe o qualunque cosa erano mi passa veramente la voglia di ritornarci.*accennando una risata*
Marz: Te l’avevo detto di non allontanarti.
Abby:*roteando gli occhi* Vogliamo discutere un fatto avvenuto 3 anni fa? Suvvia..
Marz: Devi solo ringraziare che c’era tuo nonno ! Altrimenti a quest’ora entrambe non c’eravamo.
Abby: Ma quanto è dolce questa mammina.
Pizzicandomi la guancia inizia a ridere godendomi questa melodia armoniosa che arriva dritto alle mie orecchie.
Marz: Si ma ora togli quella tua manaccia se non vuoi che spenga l’aria climatizzata!*ridendo*
Abby:*alzandole in segno di arresa* Ai tuoi comandi donna..*ridendo* Comunque..ti posso fare una domanda?
Improvvisamente diventa seria e quando mi chiede il permesso del genere inizio a sentire le mie mani sudare. Cambio marcia continuando a sfrecciare ad alta velocità lungo le strade isolate prendendo un respiro profondo per dargli il consenso di proseguire.
Marz: S-si..Cosa vuoi sapere?
Abby: Perché continuiamo a scappare da Buenos Aires.. ? Non possiamo rimanere più di 5 minuti che ti vedo affannosa e super ansiosa..Sembra di girare improvvisamente un film thriller. Cosa c’è li che ti spaventa così tanto?







Bene! Avete conosciuto Abby , la figlia di Marizza, uno spritello liberro xD Vi piace? Le due si amano alla follia , il loro rapporto è talmente intenso da far impressionare le persone. E di Marizza cosa ne pensate? E' ormai una donna completamente cambiata . E' divenuta una sorta di Donna Fatale.
Vince come se non ci fosse un domani ai casinò .
Ma a rendere la sua vita un tortmento è il suo passato. Quel dialogo rivissuto nel suo sogno con chi era? Chi è quel personaggio misterioso che la perseguita nonostante siano passati 15 lunghi anni?
Da cosa scappa Marizza ? Chi sta a Buenos Aires?
Come risponderà Marizza alla sua adorata figlia?
LO SCOPRIRETE NEL PROSSIMO CAPITOLO!!!! E SCOPRIRETE UN SACCO DI COSE , che verranno svelate successivamenteeeeee!!! non temete e continuate a seguirla! Tutto sarà spiegato nei capitoli successivi. L'unica cosa che vi chiedo è di COMMENTAREEEEE!! Susu <3 Grazie dell'attenzione e spero che come inizia vi piaccia ^_^
 
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Pablizza01
view post Posted on 2/9/2016, 14:38




ALLOOOORAAAAAAA INIZIAMO*PRENDO ARIA*
1 ABBYY UGUALE A MARIZZA,SONO DUE GOCCE D'ACQUA,È PROPRIO LA FOTOCOPIA...MADO CHE CARINAAAA!! *--*
2 il dialogo...ovvio che so chi è, sicuro è lui...ma si sa ...o mi sto sbagliando..non lo so ma sono sicura di chi sia e su che cosa stavano litigando *faccina che pensa*
3 poiiii ...marz ...sei una mostra ai casinò ahahahhaha grandeee..sisi la vedo bene a giocare d'azzardo a marizza sai*faccina che pensa*
Poi allora ci sta una cosa che non riesco ad immaginarmi
Marizza!! Ceh perchè allora io mentre leggevo immaginavo ogni scena che tu descrivevi nei minimi dettagli(bravissima) ma marizza..no non riesco prprio..ormai trentatrenne, mi fa strano immaginarla vestita con cose di marca e cose così diciamo una donna più matura..no non riesco..anche se provo me la vedo ancora con le magliettine che gli scoprono la pancia e gli occhiali come nella prima stagione ahahahha devo abituarmicii!..beh mi abuiterò piano piano nei prossimi capitoli ahahahah.
Poi l'ultima cosa..
Abby ovviamente essendo la fotocopia di marizza è curiosa e tutto il resto quindi è ovvio che vuole sapere perchè fuggono sempre da buenos aires..marz dai diglielooo!! Anche se non penso glielo dirà boh..vabbe comunque bellissimo capitolo !! Ovviamente ti dico CONTINUA!!! :D
 
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view post Posted on 2/9/2016, 16:30

♥ Yo no puedo dejar de sentir lo que siento… ¿entendés? No quiero soltarte. Estoy enamorado de vos. ♥

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Heila cara! Ci credi che ancora io tutt'oggi faccio fatida a immedesimarmi nel personaggio di MArizza ahahahah Scrivere questa nuova ff mi risulta un pochino più difficile xD Proprio per la maturità dei personaggi , essendo tutti dei Trentenni. Magari vedere qualche foto di Camila , mentre recitava nel film "Penumbra" può aiutarti ad immaginartela meglio. Attenta però che essendo un fil horror o thirlle (non ricordo bene xD) puoi scontrare foto bruttine xD eheheh Sono felice che ti piaccia! non vedo l'ora di leggere i tuoi prossimi commenti :* Grazie ancora tvttb!
 
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view post Posted on 4/9/2016, 12:08

♥ Yo no puedo dejar de sentir lo que siento… ¿entendés? No quiero soltarte. Estoy enamorado de vos. ♥

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BUONA LETTURA *---*

CAP 2


Abby

Gli pongo questa semplice domanda . Domanda che in tutti questi anni non mi ha mai soddisfatta la risposta data. Intravedo la sua mascella serrarsi e come ogni volta che tocco quest’argomento la vedo irrigidirsi di colpo. Non voglio ferirti mamma..voglio solo che ti confidi con tua figlia.
Vorrei tanto dirgli queste cose ma ho paura di oltrepassare il confine tra noi. Non voglio mettere il dito nella piaga.
Marz: Abby abbiamo affrontato questo argomento un sacco di volte.
Abby: Ma ogni volta mi dici sempre la stessa cosa.
Marz: Che cosa vuoi che ti dica? Devo per caso inventarmi delle cose a cavolo?
Abby: Si ma non agitarti ogni volta!
Sbuffo sonoramente non potendone già più del suo cambio improvviso d’umore. Si sono stato io a provocarlo ma non c’è bisogno che reagisca in questo modo sempre. Mi riappoggio allo schienale fissando ora l’oceano scomparire dietro montagne e colline. Ma tra tanti posti in cui nascere perché sono nata del buco del culo del mondo?
Marz: Abby ti sto parlando! Mi ascolti quando parlo?
Scuoto il viso velocemente ritornando a sentire le sue parole.
Abby: S-stavo pensando..
La sento sospirare e dopo un paio di secondi mi rivolge parola questa volta assumendo un tono di voce più quiete.
Marz: S-scusami se reagisco..ogni volta così. Ma devi capire che non mi piace Buenos Aires.
Abby: Ma perché? Il nonno ha detto che hai abitato li fino ai 18 anni. Perché ? Non ti capisco..
Vedo le sue mani stringere ulteriormente il morbido volante e tenendo lo sguardo fisso sulla strada ,che presto ci condurrà a casa, riapre bocca.
Marz: Ci sono…delle persone che non voglio rivedere per nulla al mondo.
Finalmente dopo lunghi anni sento una risposta differente dalle altre che aumentano il mio senso di curiosità.
Abby: Chi?
Marz: “Chi” non importa. Penso che sia stata chiara questa volta. Dimenticati di Buenos Aires , anzi.. se hai così tanta voglia di visitarla vacci con un amica.
Freddamente conclude la conversazione , ponendo il punto all’argomento “Buenos Aires”.
Giocherellando con le dita delle mani e rivolgendo uno sguardo assente al finestrino rimango in silenzio tutta il resto del viaggio. Mille domande girovagano nella mia testa , infinite curiosità e innumerevoli spiegazioni. Chi ha rovinato la vita di mia madre? Chi è questa persona che la impedisce a far ritorno?
Xx: ABBY!! TESORO DEL NONNO!!!
Abby: Nonno!!!
Scendo velocemente dall’auto andando in contro a mio nonno Martin che spalancando le braccia mi stringe a se ricoprendomi la testa di baci.
Martin: Dio quanto sei bella!! Mi sei mancata un mondo!!
Abby : *ridendo* Nonno ma se sono mancata una sola settimana!
Martin: Aah per me è passata un eternità invece!
Marz: Heila e tua figlia non la saluti?
Sciogliendo questo grande abbraccio mi volgo vedendo Marizza , di nuovo sorridente , rivolgersi al padre che come sempre è pronta a dirgliene quattro.
Martin: E secondo te dovrei salutare una figlia che non mi da retta e non si fa sentire per niente?
Marz:*roteando gli occhi* Oh e non fare sempre la stessa storia. E’ inutile che mi parli con quel tono , presto mi prenderai e mi sbaciucchierai! So che ti sono mancata papà.
Accenna un sorriso mezzo divertita nel vedere l’espressione severa di Martin traballare per dare libero sfogo alla felicità di vedere la sua adorata dopo un bel po’ di giorni.
Martin: Mi farai uscire matto un giorno! Oh vieni qua mia piccola pazza!
Come se fosse ancora una ragazzina perdona amorevolmente le sue bravate abbracciandola dolcemente.
Assisto la riunione famigliare con un dolce sorriso sulle labbra fissando la scena con le braccia a conserte.
Martin: Oh suvvia che aspetti Peperino , unisciti all’abbraccio.
Tendendomi il braccio mi invita ad unirmi e senza batter ciglia mi butto a capofitto tra le loro abbraccia che mi infondono tutto l’amore che ho bisogno.
Martin: Quanto vi amo!
Socchiudo gli occhi godendomi questo scambio di affetto dopo aver visto l’espressione serena di Marizza.
Finalmente siamo a casa e come molti dicono “Casa dolce casa”.
L’ambiente che ci circonda è TOTALMENTE differente a quel che eravamo abituate a vedere sino a stamattina a Las Vegas. Se li appena ci avvicinavamo alla finestra del grattacielo vedevamo lo spettacolare panorama dell’intera città , qui appena mi accosto alla finestra di legno di questa piccola villetta rustica vedo solo vaste campagne colme di coltivazioni.
Fisso l’esterno della villetta che presenta un rivestimento in mattone grezzo , con in vista gli infissi in plastica verde che nei giorni ventilati sbattono come se non ci fosse un domani.

A rendere accogliente questa villa rustica è la presenta di un porticato che presenta 4 arcate dal quale si può entrare e uscire liberamente sul giardino circondato da alberi.
Le cicali gracchiano giosamente facendomi godere il pieno dell’estate.
Accenno un sorriso sentendo il sole rovente poggiarsi sulla mia pelle rinfrescata dall’aria condizionata dell’auto che ora “riposa” dinanzi l’entrata della villetta , spalancata per far entrare le nostre valige trasportate da Martin e Marizza . Ritornare alle origini e abbandonare per un po’ il lusso mi fa stare bene.
E’ stressante tenere in borsa un grande malloppo girando per le strade con la paura che uno possa rubartela e tenersi con se tutto il risultato del tuo duro lavoro. Ma qui posso stare tranquilla.
Nella pura vegetazione , lontano dal traffico e dallo smog delle città aspiro a pieni polmoni l’aria estiva e il profumo dei fiori che circondano il fresco prato della casa. Tutto è così accogliente .
Marz: Abby tu entri o ti vai a fare il solito giro?
Mi volgo dalla sua parte vedendola poggiata allo stipite della porta d’ingresso con già le sue pantofole.
Abby: Hai preteso una pausa dai tuoi tacchi?
Mi avvicino, calpestando il viale realizzato da noi con un paio di mattonelle reciclate, stuzzicandola come sempre.
Marz:*accennando una risata* Qui cara non devo recitare nessuna parte da Femme Fatale. Qui sono me stessa . Modestamente ho questo beneficio di passare ad interpretare un ruolo all’altro.
Si gongola con la sua bravura facendomi ridere ulteriormente.
Martin: Allora Abby amore del nonno entri per un bel tè fresco appena fatto o no?
Sorridente spunta dalla porta offrendomi una bibita fresca.
Abby: No..preferisco farmi un giro come al solito. *sorridendo dolcemente* Ci vediamo.
Marz: Ok.. stai attenta e tieni il cellulare a portata di mano! Ce l’hai vero??
Sorrido divertita continuando a camminare con le spalle rivolte a loro sollevando poi il braccio mostrandogli di aver con me il mio amato Iphone placando la sua apprensione. Ed è così che parto all’avventura , curiosa di scoprire nuovi posti e soprattutto nuove specie di animali o anche solo godermi il sole e gli insetti estivi udendoli cantare mentre mi sdraio in mezzo ai campi fioriti giocherellando con qualche margherita annusandone il profumo. Mi piace così tanto il silenzio e soprattutto staccare la spina da tutto.
Mi sollevo lentamente mettendomi a sedere mentre incrocio le gambe nel momento che mi è tornato in mente una cosa. Poggio la margherita sul ginocchio scoperto cercando tra le tasche degli short di jeans quel volantino raccolto da terra nei parcheggi dell’aeroporto di Buenos Aires.
Per via delle fretta di abbandonare la città e la conversazione avvenuta in macchina con mia madre non ho trovato l’occasione di leggerne il contenuto e finalmente , rispiegandolo , scopro che è una sorte di Open Day per una certa scuola chiamata ..
Abby: *leggendolo ad alta voce* “Elite Way School”… Cosa sarà mai?
Interessata e colpita dalla struttura molto elegante ,visibile grazie ad alcune foto dettagliate, decido di leggerne il resto rimanendo ammaliata da tutto quel che permette questa scuola. Che abbia trovato la scuola perfetta per me?

Martin

La mia adorata figlia chiude la porta d’ingresso dopo aver visto mia nipote svoltare l’angolo e farsi coinvolgere dall’arte dell’avventura .
Martin: E tu la vuoi una bella bibita fresca?
Alza il viso rivolgendomi un sorriso debole , intravedendo ugualmente sotto quel kilo di trucco la sua espressione stanca.
Marz: Si..e non sai quante altre cose voglio.
Camminando con le sue pantofole comode stacca la presa da quelle scarpe infernali che ora risiedono sulla scarpiera posta accanto all’ingresso , tenendole ben accurate per il prossimo viaggio .
Martin: Allora passerai un po’ di tempo col tuo vecchio o partirai in giro per il mondo alla scoperta di nuovi casinò?
Nella mia domanda c’è un pizzico di malizia , dato che da quando è iniziata l’estate passo pochissimo tempo in loro compagnia.
Marz: Papà fa poco lo spiritoso.
Come al suo solito dopo una lunga corsa con la sua auto si dedica 5 minuti al puro relax buttandosi a peso morto, in pancia in giù, sul divano coperto da un morbido lenzuolo a motivi floreali tendendo il braccio dalla mia parte per prendergli gli occhiali da sole e posarli sulla piccola tavola rivestita da una tovaglia plastificata con la centro un cesto di frutta fresca cui profumo inonda la sala da pranzo.
Martin: Quando ti dedicherai una bella pausa?
Marz Quando avrò soldi a sufficienza.
Martin: Marizza sta diventando un vizio.
Marz: E’ tutto sotto controllo.
Martin: Ah si ? Posso sapere quanto hai incassato in questa settimana? Mi hai detto che giocavi solo il fine settimana invece chiamando ad Abby ho scoperto che hai giocato ogni sera! Sai cosa vuol dire frequentare quei posti così sudici?
Marz: Papà ho detto che devi stare tranquillo. Non so quante altre volte te lo devo ripetere.
Sbuffando continua a tenere il viso dalla parte dello schienale non rivolgendomi lo sguardo.
Martin: E io non so quante altre volte ti ho detto di allontanarti da quei posti. Ti stanno rodendo l’interno.
Esausta delle mie ramanzine si alza esasperata dirigendosi a gran passi verso la piccola cucina afferrando il tè fresco versato nei bicchieri poco fa , bevendone lentamente il contenuto.
Martin: Io ti sto parlando col cuore figliola..
Abbassando il tono di voce e rivolgendogli uno sguardo colmo di preoccupazione finalmente riesco a placare il suo orgoglio e la sua testardaggine. Restando in silenzio scosta la sedia cui piedi strisciano contro il pavimento malandato di questa casa. Con i soldi che guadagna potevamo permetterci la villa più lussuosa e costosa ma abbiamo deciso di continuare a vivere in questa casa , nella quale lei 15 anni fa iniziò una nuova vita mettendo alla luce una bellissima bambina. Troppi ricordi importanti sono legate a queste parete fredde ricoperte di una vernice bianca ormai opacizzata dal tempo e dagli agenti atmosferici.
Nessuno dei due se la sentiva ad abbandonare questa casa e soprattutto lo stile di vita che procura ciò.
Marz: Papà..sai perfettamente che è il mio miglior passatempo per tenere la mia mente occupata.
Tiene fisso lo sguardo sul bicchiere di vetro pieno a metà di tè , cui freschezza fa scivolare all’esterno piccole gocciole che si poggiano sul poggia bicchieri di gomma dura.
Martin: Pensi ancora a ..
Marz:*interrompendomi* Non NOMINARLO!
Alzando la sua mano aperta del tutto ,in segno di pietà, mi chiede di non concludere la domanda.
Mi siedo accanto a lei prendendogli delicatamente la mano , accarezzandole premurosamente il dorso.
Martin: Amore del papà non puoi continuare così.. So che ti ha fatto del male , ma sono passati anche 15 anni.. Quando svanirà l’odio che provi nei suoi confronti?
Marz: Mai!
Sento il suo respiro affannoso , creatogli ogni volta che tocchiamo il passato , cogliendo l’agitazione e il dolore interiore che prova incessantemente.
Marz: Finchè ho vita passerò ogni giorno a maledirlo e ad odiare ogni schifoso momento che ho passato accanto ad un essere insignificante!!
Vedo i suoi occhi sgranarsi ad ogni frase pronunciata con decisione e soprattutto con odio e rancore.
Sento la sua mano , tra la mia , tremolare dai nervi e sospirando decido di placare la sua ira con dolci parole.
Martin: Va bene…Fa ciò che ti senti di fare. Ma ti supplico..ora riposati. Guarda che borse enormi hai sotto gli occhi?
Pongo la mia grande mano , ormai rugosa a causa degli anni passati, sul suo viso così stanco.
Ci vuole ancora un paio di anni a raggiungere l’apice della vecchiaia ma la sto vivendo con un'altra modalità. Fortunatamente ho ancora l’agilità di un tempo e diciamo un aspetto simile a quando ho conosciuto Marizza al 4° anno del collegio, solo che sul viso e sul corpo presento più rughe e tra i capelli neri spiccano alcuni grici.
Marz: Vorrei così tanto addormentarmi e non svegliarmi più papà.
E come ogni volta si lascia sopraffare dalla debolezza buttandosi dolcemente tra le braccia del suo adorato papà. Sospiro lievemente , distrutto nel vederla in questo stato . Le accarezzo la testa passando i suoi morbidi e lunghi capelli con le dita della mano .
Martin: Pensa ad Abby.. Pensa che lei ha bisogno di te , più di qualunque altro.
Marz: E’ la mia…unica fonte di vita. Se non ci fosse lei..io non so dove starei adesso.
Mi mordo le labbra e continuandola ad abbracciare dolcemente osservo tutta la sua immensa fragilità.
E’ madre da ben lunghi 15 anni e ogni secondo passato con sua figlia ha dimostrato d’esser una madre modello , una madre esemplare che voleva dare solo il meglio alla persona che ha messo al mondo con tanto dolore e sforzo . E come desiderava ecco ora una ragazza sveglia e vivace circondata da tutto ciò che aveva bisogno , con accanto la persona che la ama più della sua stessa vita :sua madre Marizza.
Non è stato affatto facile dare da mangiare a tre persone molti anni fa , perché appunto dopo la mia partenza vivevo qui nel sud dell’argentina solo con il mio umile stipendio , ma quel che guadagnavo non bastava. So soltanto io quante pene ho sofferto vedendo mia figlia col pancione raccogliere i raccolti della terra sotto il sole rovente dell’estate o il freddo pungente dell’inverno. Non si è mai voluta tirare indietro , ha sempre voluto fare di testa sua ponendosi come obiettivo il voler contribuire in questa casa , quel tempo spenta da qualunque vitalità . Ma da quando nella mia vita è rientrata Marizza e la mia adorata nipote questa casa sprizzava gioia da qualunque buco sino a quando decise di dedicarsi al gioco d’azzardo.
Non so chi gliel’abbia fatto scoprire e neanche come abbia fatto ad allenarsi sino a diventare un esperta giocatrice , so soltanto una cosa..cioè che ne fa uso solo per dare il meglio alla sua unica figlia Abby.
E’ questa la mia unica ragione di serenità , sapere che gioca con i soldi solo per il bene di Abby .
Quel che mi preoccupa è la continua ostinazione di giocarci sempre. Continua a ripetermi che vuole iscrivere Abby in una scuola prestigiosa in grado di dargli la perfetta conoscenza delle discipline ma da quel che so la piccola nuova ribelle non ha intenzione di frequentarla. Discutere continuamente con i suoi compagni di classe ed esser derisa solo perché non ha un padre la stressa e si è fissata con l’idea di ritirarsi.
Marz: Papà..Ora vado un attimo ad allungarmi.
Perso dal mio monologo interiore non mi ero reso conto che si era alzata e dopo aver poggiato il suo bicchiere vuoto nel lavandino si reca verso la sua stanza dopo avergli annuito col viso.
Martin:*sottovoce* Oh Pablito Pablito…come hai potuto ridurre così la mia povera Marizza..?
Con rammarico scuoto il viso sedendomi a peso morto sul divano attendendo il ritorno di Abby continuando a perdermi nei pensieri.

Marizza

Chiudo lentamente la porta della mia stanza fresca , ordinata e pulita in qualsiasi spigolo delle pareti, dirigendomi lentamente verso il lettone morbido che mi “chiama” , invitandomi a sdraiare per partire in un altro mondo dei sogni.
Mi butto a peso morto di schiena spalancando braccia e gambe fissando poi il soffitto sorretto da travi in legno , struttura portante che tieni in piedi questa piccola villetta rustica in aperta campagna.
Le cicali fuori mi fanno rilassare e insieme al venticello caldo del tardi pomeriggio , che passa attraverso la finestra di legno dalla quale posso vedere la campagna , inizio a sentire inevitabilmente le palpebre appesantirsi. “Ci sono…delle persone che non voglio rivedere per nulla al mondo.” Impossibile addormentarsi con la conversazione avvenuta minuti fa con Abby in auto. Quante volte gli ho detto di non voler toccare l’argomento “Buenos Aires” ? Quanto è testarda a volte! Non capisce che soffro ogni volta che cerco di trovare una scusa plausibile? La mia intenzione non è quella di tenergli all’oscuro tutta l’amara verità..ma non ce la faccio , e la mia armatura esteriore mi spinge a mentirgli.
Sono leggermente entusiasta del mio progresso avuto oggi , sono riuscita almeno a dirgli che non voglio tornare per alcune persone. In parte gli ho raccontato la verità , ma non voglio che ora continui a domandarmi o magari indagare sul nonno su “Chi” mi abbia fatto soffrire in passato.
Mi metto a sedere lentamente e recandomi nel mio piccolo bagno della mia stanza mi sciacquo il viso.
L’acqua fresca del rubinetto malandato porta via con se tutto il trucco dalla mia pelle , facendola finalmente respirare. Con una morbida asciugamano bianca mi asciugo il viso sgocciolante fissandomi poi allo specchio, accertandomi di non avere l’effetto panda sotto agli occhi . Ma quel che vedo non è matita o mascara sbavata , sono borse che testimoniamo tutto il dolore che tendo di soffocare di giorno in giorno.
Mi sto uccidendo interiormente e nonostante abbia di nuovo tutto in questa mia nuova vita continuo a rosicarmi l’anima. Trovo ingiusto sapere che “Lui” è da qualche parte per il mondo a spassarsela allegramente mentre io qua con MIA figlia a spezzarmi il culo per sopravvivere .
IO ho patito la pura e più tosta sofferenza dell’umanità! IO ho versato lacrime amare ogni minuto del giorno per i primi anni sino a sentire i nervi dei miei occhi esplodere di sangue ! IO ho fatto enormi sacrifici solo per render felice colei che ho cresciuto da SOLA! IO continuo a maledire tutti i giorni passati insieme e soprattutto quel giorno che come uno stupida idiota ci sono andata a letto insieme! IO sono quella che si vendicherà ..di tutto il male che mi ha fatto da quando è nato!
Abby: Mamma?
Sobbalzo sul posto ritornando alla realtà , accorgendomi solo ora di stringere il bordo del lavandino con forza vedendo le mie mani metter in evidenzia le nocche bianche.
Mia figlia dall’altra parte della stanza mi sta cercando e riprendendomi dallo stato di shock esco velocemente dal bagno andandole in contro.
Marz: Già di ritorno?
Abby: Oh bhè..si.
Mi sforza un sorriso mentre delicatamente si mette a sedere ai piedi del letto capendo al volo che vuole dirmi qualcos’altro.
Marz: Ti conosco bene . Tu vuoi dirmi qualcosa. E’ successo qualcosa durante il giro di perlustrazione?
Abby: No.. è andato tutto a meraviglia. Ho appena finito di parlare con nonno.
Marz: E ..?
Abby: E gli ho detto che ho l’intenzione di proseguire gli studi.
Dilato la pupilla incredula a ciò che le mie orecchie stanno sentendo.
Marz: Abigail Andrade ha deciso di continuare la scuola? *ridendo incredula* A quale Santo devo ringraziare per questo minuscolo lume di ragione che ha colpito la tua testolina??
Vedo le sue labbra incurvarsi all’insù accennando una risata divertente.
Marz: Sicuro di star bene?*ridendo* Ti è salita per caso una febbre improvvisa?
Mi avvicino a lei sedendole accanto , sentendo il materasso piegarsi leggermente sotto il nostro lieve peso.
Abby: No mamma sono seria.*ridendo*
Marz: E come mai questo cambio improvviso? Posso saperlo?
Abby: Bhè ecco…non ti piacerà per niente ciò che sto per dirti..ma ho trovato la scuola adatta per me.
Nervosamente giocherella con le dite delle mani e questo comportamento non fa altro che agitarmi , lievemente preoccupata da una folle decisione.
Marz: P-perché..non mi piacerà?
Confusa dalla sua frase gli pongo questa domanda guardandola ora seriamente sentendo la mia fronte corrugarsi leggermente.
Abby: Il nonno dice che devi pensare a ciò che è giusto per me e soprattutto cosa desideri realmente..
Marz: Abby se non mi dici che scuola vuoi frequentare io non ti so aiutare ne tanto meno capire tutto questo mistero.
Abby: I-io..all’aeroporto ho trovato questo.
Prendendo un bel respiro , munendosi di coraggio , mette la mano nella tasca degli short sfilando un pezzo di carta piegato tante volte. Con cura lo rispiega porgendomelo con indulgenza. Curiosa di leggerne in contenuto lo afferro pochi secondi dopo dilatando gli occhi appena scontro le parole “Elite Way School”.
“Xx: *ridendo* Sai cos’ha detto oggi Dunoff?
Marz:*sorridendo* Volevi dire il dittatore ?
Xx: Si..*abbracciandomi* Lui.
Marz: Cosa ha detto di eclatante questa volta?*ridendo*
Xx: *imitando la sua voce* Che MAI e poi MAI nella storia dell’Elite Way School si è mai verificato una scena simile!! E’ SEVERAMENTE vietato una relazione all’interno di questa PRESTIGIOSA scuola! *scoppiando poi a ridere* “
All’improvviso scatto in piedi poggiandoli sul pavimento di legno che scricchiola sotto il mio peso mollando immediatamente quel volantino , cui immagini e scritta , mi hanno fatto cadere in un flashback .
Abby: Mamma!
Preoccupata dal mio affanno comparso improvvisamente si alza iniziando subito a chiamare aiuto di Martin.
Abby: Nonno!! Martin corri!!*urlando* Mamma che ti prende?? Su respira che hai??
Mi sventola con la mano guardandomi con gli occhi colmi di preoccupazione mentre io cerco di regolarmi il respiro e soprattutto questi attacchi di panico che ogni volta mi fanno star male.
Martin: Che succ…MARIZZA!
Velocemente corre verso il mio comodino e afferrando l’inalatore me lo spruzza in bocca tenendomi dalle braccia prima che possa cedere a terra e dopo un paio di secondi ritorno a respirare regolarmente , sentendo contemporaneamente il battito cardiaco ritornare nella norma.
Abby: Mamma..
Marz: E’..p-passato. Tranquilla.
Martin: Su siediti ..
Accompagnandomi con le azioni mi fa sedere sul letto facendomi poggiare la schiena alla ringhiera di ferro mentre prendo lentamente la mano di Abby che attraverso i suoi occhi colmi di lacrime posso coglierne l’immensa preoccupazione.
Abby: C-cosa..è successo..? *guardando me e Martin* Nonno cos’ha avuto e perché tiene un inalatore nel cassetto?
Martin prima si mette la mano in faccia deciso a confessargli una cosa che non ho mai riferito ad Abby per non farla preoccupare ulteriormente , poi mi guarda con aria premurosa dandogli il consenso di raccontargli tutto.
Martin: Tua madre soffre d’asma da un paio di anni.
Abby: *dilatando le pupille* C-cosa..? Mamma!.. Quanto aspettavi a dirmelo? Poco prima di morire?
Mi rimprovera con un tono di voce acuto , che gli permetto di assumerlo solo perché sto nella parte del torto. Socchiudo gli occhi leggermente, sentendomi di averla ferita .
Martin: Marizza non voleva farti preoccupare.
Abby: E con questo? Io avevo il diritto di saperlo da un sacco di tempo! Almeno potevo andare in giro con un inalatore in tasca in caso avesse avuto un attacco improvviso in qualsiasi momento! Metti che lo aveva mentre eravamo a Las Vegas??
Gesticola in continuazione , agitandosi di minuto in minuto , non riuscendo a capacitarsi della situazione.
Marz: Non mi vengono sempre..
Finalmente riesco a ricevere un minimo di attenzione fissando i suoi occhi dilatati specchiarsi nei miei.
Marz:*mordendomi il labbro* Sono rari i casi , per questo non te l’ho mai detto. Non lo ritengo una cosa importante.
Abby: Non è ..importante?.. Mamma sai quanto è pericolosa l’asma?
Marz: Ho affrontato cose più pericolose , ora non di certo mi faccio sopraffare da un futile mancamento di ossigeno!!
Ritornando totalmente in me pronuncio queste parole che colpisco mia figlia , che ora mi fissa più confusa di prima.
Abby: T-tu..giochi col fuoco. Quando penserai un attimo a te stessa? Se continuerai a pensare a noi rischierai di ucciderti!
Sta per andarsene completamente adirata dal mio menefreghismo ma di scatto si ferma sotto la soglia della porta sentendo parole fuoriuscire dalla sua bocca continuando a rivolgerci le spalle.
Abby: Quando capirai di esser un umano anche tu? .. Hai dei limiti e per il bene che ti voglio pretendo che li rispetti.
E detto questo sorpassa la soglia incamminandosi con un passo spedito verso il giardino sentendo infine il vetro della porta finestra traballare per il colpo.
Deglutisco , buttando giù questo enorme groppo alla gola. Vorrei tanto piangere in questo momento ma devo dimostrarmi forte .
Martin: Marizza.. sapevi che prima o poi lo doveva scoprire.
Si siede ai piedi del letto posando la sua mano calda sulla mia gamba. Poggio violentemente la testa al ringhiera del letto sentendone il rumore .
Marz: Ma non ce n’era bisogno! Ora si preoccuperà in continuazione!*sbuffando* Dio quant’è difficile vivere ancora!
Mi porto le ginocchia al petto ,circondandole lentamente con le mie braccia, poggiandoci infine la fronte.
Martin: Questa volta cosa ti ha provocato l’attacco di panico?
Col passare degli anni lui si è abituato a vedermi in quello stato dove riesco a stento respirare un solo filo di aria , agendo velocemente per farmi inalare attraverso quell’oggetto salva vita ,che porto sempre nella borsa . Lo tenevo sempre nascosto per non farlo scoprire da Abby che , come presumevo , ora pretende che me la curi con attenzione. Ho così tante cose per la mente , l’ansia è il mio ultimo problema.
Marz: Cosa..ti è saltato in mente a mandarmi Abby con in mano quell’opuscolo?
Alzo la testa di scatto rivolgendogli uno sguardo truce , sentendo i miei occhi pronti ad esplodere di rabbia.
Martin: Marizza devi capire che Abby non può scontare tutto quel che hai passato tu. Lei deve girare per il mondo , deve fare nuove esperienze dove vuole lei .
Marz: E’ MIA figlia è pretendo che non si debba avvicinare a quella città!
Martin: Ma sono passati 15 anni!! Chi si ricorderà di te? Alzati e guardati allo specchio! Sei una donna , completamente diversa . Sei cambiata di aspetto , sei cambiata di temperamento. Non sei più quella pazza svitata che ribellava mezzo mondo solo per aver ragione! Non ti riconoscerà nessuno! Perché non torniamo li è cerchiamo di esaudire i desideri più profondi di Abby? Fallo per lei..
Marz: Ma si , così se per caso incontro qualcuno e mi chiede “ Uh chi è questa bella ragazza? “ cosa gli devo rispondere “ Che è figlia di uno disgraziato , frutto di una notte in cui persi tutte le rotelle nella testa. “ ? Aah..*scuotendo il capo* No e no! Non tornerò! Ed Abby sarà meglio che si levi dalla testa l’idea di frequentare quella scuola! E poi , perché dopo lunghi anni passati tenermela al mio fianco vuole esser rinchiusa il quel carcere ?? Ma gli si è fuso il cervello??
Martin: Marizza calmati! A furia di continuare con questa parlantina sei diventata rossa come un peperone.
Prendo un bel respiro munendomi di tutto l’ossigeno perso a pronunciare queste parole col filo al dente.
Martin : Cerca di calmarti! Sei peggio di una mitragliatrice ! *accennando una risata*
Esasperata da questa idea improvvisa di mia figlia riappoggio il capo sulle ginocchia .
Marz: Non capisco cosa ci trovi di divertente! Mia figlia vuole passare il suo tempo in quel luogo dove è legato tutta la mia vita.
Martin: Dimentica i momenti brutti. Perché non pensi a quando ci siamo conosciuti ? Eppure in quel collegio ne hai passati di bei momenti insieme ai tuoi amici , insieme a me…..insieme a Pablo.
Rialzo il capo guardandolo più male di prima.
Marz: Dimmi..lo fai apposta? Quante volte ti ho detto di non nominarlo??
Martin: Menti a te stessa quando maledici tutti i momenti passati con lui.
Si avvicina più a me iniziando ad abbassare il tono di voce , onde evitare che questa conversazione proibita arrivi alle orecchie di Abby.
Martin: Tu lo amavi follemente ! Se lo odiavi così tanto..non avresti mai commesso quel ..Ehm.. quel che hai fatto per esser rimasta poi..bhè ecco come dire..incinta. *sorridendo imbarazzato*
Marz: *serrando la mascella* Non importa se lo amavo o meno , quel che riservo dentro nei suoi confronti è solo odio! I-io….gli parlai col cuore.. *socchiudendo un attimo gli occhi* Ma lui me l’ha stritolato in un nano secondo. V-volevo..crescere Nostra figlia assieme a lui , ma …….. non ha voluto.
Martin : S-si…lo so il torto che ti ha fatto. Ma Abby non potrà continuare a pensare che suo padre sia morto in un incidente. Quando gli racconterai la verità? S-stai..commettendo l’errore di tua madre, sai quanto hai sofferto per quella bugia . Perché vuoi fare lo stesso torto a tua figlia?
Mi alzo di scatto portandomi le mani sulle orecchie socchiudendo gli occhi .
Marz: Basta!! Non voglio più sentire un’altra sola parola!
Martin:*alzandosi* Marizza non fare la bambina! Devono saperlo entrambi . *sottovoce* Abby deve sapere che tu nascondi sua padre a Buenos Aires e Pablo deve sapere che dall’altra parte della nazione si trova sua figlia , avuta con la ragazza che amava col tutto il cuore!
Marz: NON LO SAPRA’ MAI!!!
Mi volgo dalla sua parte urlandogli completamente in faccia , sfogando tutto il dolore che ho in corpo.
Marz: NESSUNO DEI DUE SAPRA’ LA VERITA’ ! PERCHE’ IO *indicandomi* HO CRESCIUTA DA SOLA MIA FIGLIA E SARO’ IO A PRENDERMENE CURA SIN CHE LA MORTE MI PORTERA’ VIA DA QUESTO INSULSO MONDO! LUI NON DOVRA’ SAPERLO , NON LO DOVRA’ MAI SCOPRIRE !!! LUI NON ESISTE !! LUI E’ MORTO PER ME! NON INTERESSA CHI E’ IL PADRE’ DI ABBY .. Lei non ce l’ha ! Perché se realmente voleva quella bambina ora starebbe qui al nostro fianco. Ma la vita è andata diversamente e adesso lei è SOLO mia!!! Mia soltanto!!!
E detto ciò concludo la conversazione chiudendomi in bagno dove mi accascio sulla porta di legno scivolando su di essa sino a poggiare il sedere sul pavimento freddo .
Marz:*con un filo di voce* E’..m-mia…
Ecco che vedo la mia vista sfocarsi a causa delle lacrime e come ogni volta che penso a ciò che successe 15 anni fa , le sento scivolare lungo le mie guancia senza indugiare. Mi rannicchio su me stessa ritenendomi un emerita egoista riflettendo sulle parole urlate poc’anzi in faccia a mio padre , che vuole solo il bene di entrambie Ma come posso ritornare in patria convivendo con la paura di incontrarlo per strada dopo averlo abbandonato di colpo 15 anni fa , senza neanche salutarlo per dirgli addio!?.. Sono scomparsa dalla vita di tutti improvvisamente , non sapendo neanche se in tutto questo tempo qualcuno ha chiesto di me.
Alcune mie compagne , tra cui Mia , sono passate diverse volte da Martin speranzose di trovarmi la .
Ma grazie ai miei rifugi e alle mie scomparse improvvise non ho creato dubbi a nessuno. Tutti pensano che sia in giro chissà dove e che Martin vivi ancora qui da solo .
Pensare ad un ipotetico ritorno fa soltanto dilungare la durata del mio pianto silenzioso , sentendo ormai il jeans leggero, lungo sino alle ginocchi,a umidirsi a causa delle mie lacrime .
Singhiozzo cercando di calmarmi lentamente portando il mio dorso vicino al viso asciugandomi con un colpo secco il residuo del pianto , alzandomi poco dopo.
Poggio la mano tremolante sulla maniglia della porta di legno piegandole per rientrare in stanza e come presumevo Martin ha levato il disturbo poco dopo essermi rinchiusa in lacrime nel bagno.
Prendo un bel respiro e avvicinandomi al letto riafferro quel pezzo di carta ora malandato che poco fa ho scaraventato a terra in preda dell’attacco di panico. Mi piego sulle ginocchia e rimanendo in questa posizione poggio la schiena al materasso del letto riaprendo l’opuscolo leggendone il contenuto.
Da quel che noto le cose non sono cambiate in tanto. Stesse ore di lezioni , stesso edificio , retta leggermente più alta , nuovi insegnati e nuova direzione. Mi mordo le labbra in preda alla confusione.
Davvero Abby desidera abbandonare la campagna per vivere a Buenos Aires e frequentare questa scuola prestigiosa? Il mio unico obiettivo era di iscriverla ad una scuola del genere ma non avrei mai pensato di mandarla li , nel posto in cui è scritta tutta la mia adolescenza.
“Tu lo amavi follemente.” Oh…certo che lo amavo..lo amavo col tutto il cuore ma lui..mi ha portato via tutto ciò che avevo dentro , da iniziare la felicità e la speranza di creare una famiglia con lui al mio fianco.
Lui a disprezzato ciò che gli dissi con un sorriso a 32 denti , un sorriso che andava da un orecchio all’altro sgretolato pochi istanti dopo con delle frasi , che torturano in continuazione la mia testa , sgretolando tutto ciò che presiedeva il mio corpo , qualunque emozione , qualunque sentimento .
Mi ha portato via tutto ciò che avevo tranne una cosa…la figlia che non avrà mai!




BENE...riassumiamo la situazione! Il fato si diverte con Marizza , facendo trovare ad Abby quel volantino dell'Elite Way School. La ragazza sembra aver trovato la sua scuola perfetta ma a Marizza questa notizia l'ha indotta ad avere un attacco di panico. Quest'ultima riusciraì ad accettare che ha anche lei dei limiti ? o continuera' sempre a mettersi all'ultimo piano? Sembra che tra Pablo anni fa è successa una cosa molto grave . La frase di Marizza ci fa capire che ..non la voleva ad Abby quindi le domande che sorgono spontanee sono : QUINDI PABLO E' A CONOSCENZA DI ABBY? PERCHE' NON E' LI CON LORO? LO SCOPRIRETE NEL PROSSIMO CAPITOLO CHE INIZIERA' PROPRIO CON LA STORIA AVVENUTA 15 ANNI FA! Un tuffo nel passato vi fara' capire come sono andate realmente le cose! COMMENTATEE!!! :D Alla proxima!!
 
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Pablizza01
view post Posted on 4/9/2016, 12:35




CONTINUA SUBITO!! sono curiosissimaaaa!!! Comunque
Il fato che fa trovare il foglietto ad abby dell'elite way allora ce l'ha a morte con la povera marizza....
marizza ha l'asma...povera piccola/grande ormai marz..
Non posso vederla continuare a farsi del male così mantenendo ancora le bugie che ormai nasconde da anni.. :(
Io voglio che abby vada a studiare lì..ma sono certa che ci andrà o almeno spero..
Marizza non fare come ha fatto sonia..non nascondere il vero padre di Abby...ne soffrità tantissimo come hai fatto tu..mado
Voglio il continuoo! Quindi continua alla svelta ti prego! Non vedo l'ora di sapere che succederà ;)
 
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view post Posted on 5/9/2016, 13:46

♥ Yo no puedo dejar de sentir lo que siento… ¿entendés? No quiero soltarte. Estoy enamorado de vos. ♥

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E niente...preparatevi i fazzoletti :cry: Ahahah BUona letturaa!!!




CAP 3

15 Anni Prima


31 Dicembre - Capodanno del 5° Anno.

"Xx: Marizzaaa…
Nascosta dietro il grande pilastro dell’atrio dell’Elite Way School mi mordo leggermente le labbra che continuavano ad andare all’insù mentre trattenengo le risate .
Xx: Dove sei ? *ridendo* Dai non mi va di giocare a nascondino.
Sorrido sempre di più recuperando , con la schiena poggiata al muro del pilastro, il fiato sprecato per l’infrenabile corsa avvenuta poc’anzi per scappare dalle mani di Pablo , il mio ragazzo.
Mi umidisco le labbra vogliosa di riattaccarle alle sue per procedere in quinta con un altro bacio mozzafiato, ma l’idea di far accrescere la suspense mi eccita di più .
Pablo: Ti ho vista!!
Facendomi beccare per il gomito che è fuoriuscito dal mio nascondiglio inizio a ridere a crepapelle mentre riparto a correre , questa volta sentendo prima del previsto il suo braccio circondarmi la vita da dietro.
Pablo: Presa!!
Scoppiamo entrambi a ridere sentendo poi la mia schiena scontrarsi di colpo col suo petto mentre le sue braccia circondano del tutto il mio corpo tenendolo stretto a se , sentendo poi il suo fiato caldo e affannoso posarsi sul mio incavo del collo .
Marz: Presa..
Pablo: Il giochino è finito ora mia cara pazza?
Inizia a strofinare dolcemente la punta del suo naso al mio collo totalmente libero dai miei capelli raccolti da un acconciatura bizzarra fatta per la festa dell’ultimo dell’anno.
Marz: Si , biondino. Ma adesso è giunta l’ora di ritornare alla festa!
Ridendo lievemente picchietto le mani sulla sua presa possente delle braccia liberandomi finalmente dopo un paio di secondi.
Pablo: Ma come..? Non ci stiamo divertendo di più adesso? Li mi annoio solamente.
Col suo solito tono deluso e la sua espressione da cane bastonato cerca di dissuadere la mia decisione.
Marz: Ma si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto. Su Pablo passiamo col loro il capodanno.
Dall’altra parte della scuola governa la musica alzata a tutto volume , che echeggia in ogni angolo dell’edificio . Qui all’entrata ormai non c’è più nessuno , dato che adesso stanno tutti ballando , mangiando e soprattutto bevendo dove c’è l’anima della festa . Io e Pablo avevamo deciso di appartarci per pochi secondi nel giardino, per darci qualche bacino e carezza , ma dato che c’erano diverse coppie che si sbaciucchiavano senza vergogna abbiamo dato inizio ad un acchiapparello concluso con la mia perdita.
Pablo: E su.. Chi se ne importa. Talmente che saranno sbronzi neanche si accorgeranno della nostra assenza.
Accennando quel suo sorrisetto malizioso afferra le mie mani attirandomi con un abile mossa tra le sue braccia dove infine sento il calore delle sue mani posarsi sui miei fianchi leggermente scoperti a causa dei frenetici movimenti .
Marz: La tua faccia non mi promette niente di buono..
Cerco di trattenere le risate ma tenere a poca distanza quest’espressione da vecchia volpe furba mi si rivela una missione impossibile.
Pablo: E quanto mai Pablo Bustamante promette qualcosa di buono?*ridendo*
Marz: E va bene..*sospirando* Allora..che ti va di fare?
Pablo: Oh..*sorridendo maliziosamente* Non sai cosa..
E riappropriandosi di colpo delle mie labbra partiamo a scavalcarcele sensualmente senza neanche il bisogno di prendere fiato e mentre continuiamo a baciarci come se non ci fosse un domani sento il suo corpo spingere il mio costringendomi lentamente a retrocedere verso il sotto scala.
Il cuore batte incessantemente e l’emozione che sale al pensiero che presto staremo li sotto soli e soletti mi spinge quasi a toccare il cielo con un dito. Mi sono immaginata un sacco di volte questo momento così tanto atteso…ma non avrei pensato che fossi pronta a compiere questo passo così tanto importante così presto. La sua bocca che fa sua la mia , il suo sguardo così penetrante e quei suoi occhi che mi fanno perdere la testa sono una scusa plausibile per ciò che sto per compiere senza rendermene precisamente conto.
Mi lascio allungare dalle sue mani su questo pavimento coperto da morbidi cuscini che creano l’atmosfera giusta in questo sottoscala chiuso col lucchetto dall’interno . Ogni minuto che passa a baciarci forbitamente sento i nostri fiati diventare sempre più affannosi sentendo inevitabilmente i nostri corpi bramare quello dell’altro . E così mentre gli altri festeggiano l’ultimo giorno dell’anno io sto sotto il corpo nudo di Pablo a fare l’amore più bello della mia vita , senza pensare alle conseguenze , senza pensare a ciò che l’amore ci ha spinto a fare , senza pensare al domani . Quel importa ora è unire i nostri corpi e dare libero sfogo al forte amore che ci unisce sprigionando lamenti e grida di piacere , inudibili dato che stiamo completamente estraniati dalla festa . La sua bocca sopra la mia freme ogni volta che sentiamo il corpo dell’altro entrare continue volte non riuscendo a trovare quel senso di soddisfazione.
Continuiamo così per il resto della nottata a baciarci senza sosta , a sentire la lingua danzare lentamente con la mia , a sentire le sue mani lisciarmi ogni parte del mio corpo totalmente nuda e il suo naso accarezzarmi dolcemente il collo mentre ormai estremati ci godiamo l’eco dei fuochi d’artificio che fuori dall’edificio annunciano l’arrivo di un nuovo anno.
Pablo: Buon..anno Amore mio.
Sorrido dolcemente rannicchiandomi meglio al suo fianco poggiando il capo sul suo petto nudo , baciato e accarezzato incessantemente tutta la durata dell’amore . Sento la sua mano accarezzarmi i capelli giocherellando con le uniche ciocche di rasta rimaste in testa .
Marz: Buon anno anche a te. Ti amo un mondo.
Pablo: E io amo te più di chiunque altro.
E dandomi un bacio a stampo ho il privilegio di gustarmi nuovamente il sapore delle sue labbra ,così irresistibili.

****
28 Gennaio – Elite Way School ; ore 12:40

Mia: Marizza..ma ieri sera poi che fine hai fatto?
Col quaderno dinanzi al viso mi parla a bassa voce per non farsi sgamare dalla professoressa Carmen che insistentemente continua a spiegare storia sino all’ultimo secondo della giornata di lezione.
Marz: M-mi sono sentita poco bene. Mi sa che quel kebab dopo l’esibizione non l’abbia digerito.
Col capo chino gli rispondo con lo stesso tono di voce , avendola a pochi centimetri di distanza dato che oggi ha preso il posto di Lujan.
Mia: Ci hai fatto spaventare un po’ tutti. Avevi una faccia… Pensavo che tra un momento all’altro vomitavi tra i miei adorati capelli.
Con o senza la nostra copertura continua a comportarti come al solito mostrandomi quell’espressione schifata al sol pensiero di vomitargli tra quei suoi stupidi capelli lunghi curati mattina e sera.
Accenno un lieve sorriso divertito sentendo poi picchiettare qualcuno alle mie spalle e come mi volgo vedo che Pablo , dopo avermi fatto un occhialino , mi passa tra le mani un bigliettino.
Curiosa di leggerlo ritorno al mio posto passando inosservata e nascondendo le mie mani dinanzi l’astuccio inizio a spiegare questo piccolo foglio di carta che subito attira l’attenzione di Mia .
Mettendosi i capelli sulla spalla opposta alla mia tende il collo buttando l’occhio su ciò che sta scritto mentre io sbuffo sonoramente a questo atteggiamento impacciato.
Marz :*a bassa voce* Perché non accorgi quel collo e presti attenzione alla lezione?
Fingendogli un sorriso finalmente la vedo ritornare al suo posto così da leggerne il contenuto.
“Ti amo. Che fai oggi? Passiamo il pomeriggio a casa mia? E’ tutta libera questo weekend.”
Mia: *ridendo sotto i baffi* Uuh sembra che questa sera qualcuno si divertirà alla grande!
Mi volgo dalla sua parte fulminandola con lo sguardo perdendo totalmente le staffe con questa decerebrata.
Marz: Vuoi per caso che ti spacchi la faccia da CULO che ti trovi da quando sei nata!?!?
E senza rendermene conto ho pronunciato ad alta voce queste “delicate” parole che hanno richiamato l’attenzione di tutti i miei compagni , che ora sghignazzano divertiti da questo nostro nuovo show comico, e soprattutto l’attenzione della professoressa Carmen che inizia a dilatare gli occhi prendendo tutto il fiato necessario per urlare :
Carmen: ANDRAAAAAAADEEEEE!!!!!
Facendomi venire come sempre un accidenti sobbalzo dalla sedia portandomi la mano sul petto.
Marz: Dio mio! Ma lei si è specializzata nel lirico? Ha una tono talmente acuto da far vibrare le finestre!
Ecco che la classe cerca di trattenere le risate , mentre alcuni se la fanno scappare. Al mio fianco vedo Mia piegarsi per ridere silenziosamente mentre con la punta dell’occhio vedo Pablo accennare quel suo sorriso divertito pronto a vedermi affrontare questa belva umana vestita come se vivesse ancora negli anni 50, per di più non capendo come faccia a trovare il coraggio nel tenere quella capigliatura ormai trascurata dai secoli.
Carmen: ANDRADE IMMEDIATAMENTE IN PIEDI !
Marz: Che?? *sbuffando* Su prof. tra poco suona la camp..
Carmen: COSA SONO TUA SORELLA PER CASO? Per voi studenti solo sono la PROFESSORESSA!
Marz:*alzando le mani* No grazie a Dio no.
I miei compagni iniziano a ridere e questo non fa altro che inalberare la professoressa.
Marz: Si però mi faccia concludere almeno la frase , un minimo di rispetto .*roteando gli occhi*
Carmen: Andrade faccia poco la spiritosa e venga qui al mio fianco! Voglio che mi ripeta tutta la lezione e se continua con questo atteggiamento le farò ripetere anche l’argomento che era da studiare per oggi!!
Battendo la sua mano con aria autoritaria richiama l’attenzione degli studenti che man mano tendono ad ammutolirsi improvvisamente spaventati di esser coinvolti anche loro nell’interrogazione.
Sbuffo pesantemente scostando la sedia dal banco con aria seccata pronta ad andare al patibolo, non prima aver fatto gelare il sangue a Mia.
Marz:*sussurrandogli all’orecchio* Dì addio alle tue creme!
E come mi aspettavo da lei ecco che mi rivolge uno sguardo terrorizzato , perché sa che sono capace di lanciargliele dalla finestra uno a uno se no dopo averle spremute sino all’ultima goccia sui suoi adorati capelli o forse vestiti ancora imbustati.
Ecco che percorro sbuffando in continuazione il mini corridoio che conduce alla cattedra affiancandomi poi alla professoressa mentre ,portandomi la mano sul fianco , fisso l’intera classe prestarmi attenzione.
Carmen: Bene..*fissando l’orologio da polso* Hai ben 10 minuti per ripetermi velocemente senza giri di parole la lezione, altrimenti annoto sul registro la tua cattiva condotta.
Marz:*sollevando le sopracciglia* Devo patire le fiamme dell’inferno solo perché altrimenti avrei una nota sul registro? Oh ma dai..non me lo poteva dire prima che mi alzassi? *sentendo ridere i miei compagni*
Carmen:*battendo la mano sulla cattedra* SILEEEENZIOO!!! Voglio ordine in questa classe di animali!!
Marz: Oh ma che offesa.*scuotendo il viso indignata*
Carmen: Andrade non sopporto più la tua impertinenza! O inizi a ripetermi la lezione o ti mando la preside e ti faccio rischiare di esser sospesa!!!
Sospiro costretta ormai a eseguire i suoi comandi nei miei modi però . Io Marizza Pia Andrade la ragazza più ribelle del collegio si mette a seguire la lezione negli ultimi minuti della giornata? Ahahah ma in quel film ha visto questa “Visione” ?? Bene vediamo un po’ cosa ci possiamo inventare..
Marz: Bhè…allora. Da dove iniziare..
Assumo la posizione simile di un pensatore portandomi le mani sulle tempie , spremendo per finta le meningi.
Carmen: Ho detto senza giri di parola Andrade!
La sua posizione rigida con la schiena talmente composta che se ci posizioni una riga vicino segue l’esattissima linea retta mi mette sempre più in suggestione , per non parlare di tutti gli occhi dei ragazzi puntati su di me. Lancio uno sguardo d’aiuto a Pablo che scherzando col suo amico Thomas non soccorre in mio aiuto. Quanto può esser scemo a volte!
Carmen: Allora? Sono già 2 minuti che te ne stai zitta? Ti mando subito dal preside o avrò il privilegio di sentire qualche parola intelligente fuoriuscire dalla tua bocca?
Marz: No no..ora inizio. Allora..la prima guerra mondiale giusto?..*sorridendo nervosa*
Carmen: Esattamente!! Mi citi i passi più importati ..
Marz: Ehm..l-la prima modiale..è..è la prima guerra che abbia incluso tutto il mondo!
Sento alcuni compagni ridere sotto i baffi mentre la professoressa prende un respiro profondo nella speranza di tenere a freno i suoi nervi.
Carmen: Mi sta perdendo in giro per caso?
Mi mordo le labbra cercando di trattenere le risate procurate da questo che sembra più uno show comico che un’interrogazione.
Marz: Ma cosa ho detto di sbagliato?*finta innocente* Mi scusi ma non è ver..
All’improvviso vedo la classe farsi sotto sopra e d’istinto mi porto la mano sugli occhi socchiusi mentre poggio velocemente la mano sulla cattedra.
Carmen: Andrade! Andrade faccia poche scene! Cos’ha?
Marz: I-io..
Ho messo in scena molte volte finti malori ma questa volta veramente mi sto sentendo male.
Tutto quel che ho mangiato a ricreazione lo sento risalire lentamente sopra procurandomi un insopportabile nausea che cerco di farla scomparire attraverso profondi respiri.
Sbatto più volte le palpebre non riuscendo più a vedere ben nitide le figure ne concentrarmi su quel che mi sta dicendo la professoressa , che di sicuro in questo momento non mi crede così come l’intera classe.
Thomas: Hey Pablo cos’ha Marizza?
Pablo: *ridendo sotto i baffi* Ah non preoccuparti. E’ la migliore a scamparsi le interrogazioni.
Da lontano ho sentito questa loro conversazione segreta vedendo per ultima cosa il sorrido divertito di Pablo mentre se ne sta a braccia conserte. Ma non è una fuzione. Mi sto veramente sentendo TROPPO male!
Marz: N-non..m-mi…
Carmen: Andrade! E’ sbiancata di colpo..*alzandosi di scatto* Cos’h..
E senza dargli tempo di concludere la frase un forte capogiro mi fa cedere le gambe sentendo infine il mio corpo privo di sensi poggiarsi a terra del tutto .

***
28 Gennaio – Camera di Marizza ; ore 21:00

Mia: Marizza è il terzo secchio che riempi col vomito! Quando pensi di andare dal dottore? Non è normale.
Riaffondo il capo nel morbido cuscino del mio letto dopo aver sprigionato un lungo sospiro col naso.
Sento Mia , seduta al mio fianco sulla sedia girevole , asciugarmi la fronte bagnata da questo insolito sudore freddo .
Marz: V-vedrai che tra poco tutto..passerà.
Deglutisco quando l’ennesima nausea è pronta a farmi buttare quasi tutte le viscere del mio stomaco , ma questa volta riesco ad eliminarla.
Mia: Mi hai fatto venire quasi un infarto quando ti ho visto allungata a terra in classe stamattina. Tutti pensano che sia stata una messa in scena.. io ti conosco Marizza , tu non stai bene!
Mi porto la mano in faccia non sopportando più la sua voce così talmente acuta da farmi scoppiare il timpano.
Marz: Mia perché non torni nella tua stanza a contare le pecore nel sonno? Sono le 9 di sera , vorrei un attimo chiudere occhio!
Mia: E lasciarti sola tutta la notte? Lujan e Laura sono andate dalle loro famiglie , l’unica che ti può accudire sono io.
Marz: Senti lo vuoi capire che voglio un secondo in santa pace?
Xx: E’ permesso?
Rivolgiamo lo sguardo alla porta ora aperta da Pablo che mi rivolge un sorriso premuroso.
Marz: Pablo..*sorpresa* Che ci fai qua?
Accertandosi che non ci sia nessuno nel corridoio ,che non faccia la spia col preside , entra poco dopo in stanza chiudendosi la porta alle spalle mentre Mia si alza con un sorriso da furbetta.
Mia: Bhè sarà meglio andare a dormire. Uaa*sbadigliando per finta* Che sonno ragazzi!
Roteo gli occhi mentre lentamente mi metto a sedere poggiando la schiena al letto incrociando le braccia stringendo al petto le calde coperte arancioni.
Mia: Ci vediamo!
E ridendo sotto i baffi fugge via lasciandomi sola con Pablo che si avvicina lentamente al mio letto.
Pablo: Allora…come sta la mia miglior attrice? Sono venuto a prenderti per andare a casa mia , ho le chiavi.*sorride mostrandomele*
Marz:*inarcando il sopracciglio* “Miglior attrice” ..? *sorpresa* Pablo sei sicuro di conoscermi bene? Io mi sono sentita VERAMENTE male..Non stavo fingendo.
Guardandolo con un espressione delusa finalmente vedo il suo sorriso lentamente sgretolarsi dal momento che ha capito di aver fatto la figura di cacca.
Pablo: S-stai parlando seriamente?
Marz:*infastidita* Pablo perché non torni in stanza tua ? Non ho voglia di parlare con nessuno.
Pablo: Quindi il nostro weekend salta?
Marz: Come ti faccio a capire che sono irascibile adesso e voglio starmene da sola per conto mio? *alzando il tono*
Pablo: Ok ok! Ma calmati !*alzando le mani in segno di arresa* Prenditi anche una camomilla visto che ci sei!
E infastidito dal mio atteggiamento scontroso esce dalla stanza sbattendo la porta.
Marz:*indignata* Ah , adesso fa anche l’offeso ?? Pft..ma guarda un po’!*scuotendo il capo* Aah..pensasse quel che vuole!
Scostando violentemente le coperte dal mio corpo poso il piede sul pavimento freddo dirigendomi verso la scrivania per prendere il cellullare e digitare un numero mentre inizio a battere nervosamente il piede scalzo a terra , mangiucchiandomi l’unghia del mio indice.
Marz: Dai rispondi su..
Xx: Ospedale San George . Il cosa le possa esser utile?
Marz: Vorrei passare una visita ginecologica a pagamento con la dottoressa Vitalish.
Xx: Un attimo soltanto e vedo il primo giorno disponibile.
Attendo un paio di minuti qui a telefono aspettando con ansia una sua risposta.
Xx: Eccomi qua . Poche ore fa hanno disdetto un appuntamento per domani mattina alle 10 . Le va bene o la appunto per un altro giorno?
Marz: No! Va benissimo domani!!
Xx: Ok . Allora la memorizzo nell’agenda.
Dopo vari minuti trascorsi a dettargli tutte le mie informazioni, col cuore che batte forte nel petto, mi ributto a peso morto sul letto.
Marz: Dio…fa che sia solo un brutto pensiero.
E socchiudendo gli occhi mi porto la mano sulla pancia coperta dal mio soffice pigiama partendo poi nel mondo dei sogni.

***
Sabato 29 Gennaio – Ospedale San George ; Ore 10:15

Dott.ssa: Signorina..lei aspetta un bambino. E’ questo pallino *indicando lo schermo* per ora c’è solo il cuoricino essendo al primo mese.
Sorridendo dolcemente mi rivolge lo sguardo scontrando i miei occhi totalmente terrorizzati e persi nel vuoto.
Dott.ssa: A-andrade..Vuole un bicchiere d’acqua?
Con lo sguardo fisso al monitor nero , attraverso il quale vedo quelle strane immagini in bianco e nero , intravedo quel pallino che poc’anzi mi ha indicato con un sorriso smagliante , ora frantumato immediatamente per la mia “Non Reazione”. Sento il mio mento iniziare a tremolare mentre cerco invano di trattenere le lacrime.
Marz: N-n-non..è p-possibile..
Non sono lacrime di commozione , sono lacrime di disperazione. Come è potuto succedere alla mia età?
Rimanere incinta nel bel mezzo degli studi è un vero e proprio problema .
Dott.ssa: Stia un attimo qua.
Pensando che riesca a muover qualche muscolo poggia quello strano macchinario, che accarezzava la mia pancia coperta ora di gel , ancora piatta dentro la quale sembra che un esserino stia prendendo vita , per recarsi velocemente e prendermi un bicchier d’acqua porgendomelo subito dopo .
Dott.ssa: Su bevi cara..ti farà bene.
Scuoto il viso alzando il braccio sentendo il mio corpo esser attraversato da un tremolio improvviso , rifiutando la sua offerta.
Marz: N-non .. voglio.
Vedo con la punta dell’occhio il suo capo abbassarsi e dopo aver poggiato in un posto sicuro il bicchiere di plastica si risiede al mio fianco e prendendomi la mano cerca di far sollevare in qualche modo il mio umore sotto terra.
Dott.ssa: Marizza…ti parlo col tutto il cuore. So che adesso può esser sconvolgente questa notizia. Tu..anzi voi ..
Marz: V-voi..?
Confusa dalla sua morale gli rivolgo di scatto uno sguardo ora colmo di lacrime , sentendo quest’ultime scendere velocemente sulle mie guance.
Dott.ssa: Si..Voi , il padre del bambino.. Sapevate a cosa andavate incontro se consumavate senza protezioni.
Si…dannazione! Quelle dannate protezioni che non ci sono passate in mente quella sera spinti dall’euforia di fantasticare su un nuovo anno di novità per entrambi , vogliosi di passare tutto il tempo insieme ad amarci . Ma quel che adesso ha subito una stravolgente novità sono io , qui in uno studio ginecologico sdraiata mezza stordita su questo lettino .
Dott.ssa: Fortunatamente hai 18 anni..e in parte sei pronta a sopportare una gravidanza..sempre se lo vorrai.
Alzo nuovamente , pocanzi riabbassato , il capo di scatto rivolgendogli nuovamente i miei occhi sgranati.
Marz: C-cosa..vuol…dire?
Con un filo di voce , rotta dal pianto , gli pongo questa domanda sentendo quell’insopportabile groppo alla gola.
Dott.ssa: Marizza.. è facile la cosa . Ci sono solo due possibilità : tenere il bambino o….abortire.
Il mio respiro affannoso sentendo il mio cuore perdere un battito nel momento che ho sentito la parola “Abortire” . Come posso uccidere senza pietà una creatura piccola e soprattutto indifesa.
Lei premurosamente mi prende la mano accarezzandomene il dorso che trema dalla paura.
Si..l’idea che presto diventerò madre o al pensiero di riferirgli la notizia a Pablo mi terrorizza.
Dott.ssa: Tu..non sei per niente entusiasta di questa notizia. Starai pensando che il mondo ti sia caduto sotto i piedi , che tu non ce la fai a sopportare questa grande responsabilità , perché lo è veramente Marizza. Ti parlo da mamma. Non è facile crescere una figlia alla tua età , per nessuno è facile. Perché in quell’età si pensa , si fantastica sul futuro , sull’amore , su quel che si vuole fare o meno , ci si diverte alla follia. Ma dal momento che si diventa mamma …tutto questo svanisce. Io ho avuto la tua stessissima esperienza.
Marz: H-ho..così..tanta paura.
Lascio scivolare altre lacrime continuando a socchiudere gli occhi ancora sdraiata su questo freddo lettino ospedaliero.
Dott.ssa: *dolcemente* Senti..perchè ora non torni a casa , ti risposi e magari lunedì torni da me per riparlarne .Forse troverai anche la forza di raccontarglielo al futuro padre del bambino.*accennando un sorriso* Sarà entusiasta e troverete insieme la parte positiva di avere un figlio a questa età? Dai ora asciugati queste lacrime e compiliamo i moduli ok?
Porgendomi la mano mi aiuta a scendere dal letto e dopo essermi pulita pancia e viso con aria malinconica fuoriesco dall’ospedale continuando a pensare incessantemente.

***

29 Gennaio – Elite Way School ; ore 14:00

Cammino come se fossi un essere senza più un minimo di vitalità , lungo i corridoi isolati dell’Elite Way School , avvolti talmente da un profondo silenzio da sentire i miei passi delle mie converse blu.
Come se fossi un robot pongo una gamba dinanzi all’altra dando vita ad una camminata lenta mentre la mia mente è da tutt’altra parte. Aspetto un bambino..? A soli 18 anni perché mi sento già le spalle cariche di responsabilità? Pensare che dovrò dare gli esami finali con il pancione non mi rasserena ma al contrario , ad ogni minuto a pensare ai pro e i contro, mi sale l’ansia.
Ma ciò che mi tormenta di più è la volontà di Pablo. Non ho mai affrontato un argomento simile , come per esempio metter su famiglia alla fine del collegio . Non ci siamo mai creati idee del genere , abbiamo sempre pensato di girare per il mondo solo per divertirci e spassarsela sin che l’adolescenza giungeva a termine.
Ma solo oggi penso che l’adolescenza finisce quando le prime responsabilità entrano improvvisamente nella vita. Tutti i piani creati con Pablo sono stati infranti in un nano secondo . Non riesco a capacitarmi come siamo stati così incompetenti e soprattutto irresponsabili a passare la nostra prima notte insieme senza proteggerci. Tutto quella sera ci avvolse da una passione improvvisa cui ardore e fuoco ci inebriarono la mente senza farci pensare a nient’altro. E ora a causa del nostro folle amore sono qui a rimuginare da sola. Dov’è Lui in questo momento..? Desidero così tanto parlarle e confidargli tutte le mie paure che mi assalgono adesso.
Xx: Marizza! Finalmente!
E senza rendermi conto me lo ritrovo dinanzi e mentre io dilato le pupille sorpresa di sapere che il mio desiderio è stato esaudito velocissimamente lui mi viene incontro abbracciandomi dolcemente.
Pablo: Perdonami se ieri sera ti ho ferita. Sono stato uno stupido ad non accorgermi che stavi male!
Dandomi un intenso bacio a stampo mi carica leggermente di coraggio . Devo dirglielo..ma non in modo da traumatizzargli la vita . Voglio fargli credere che sia solo un ipotesi , un idea . Anche se l’amore che prova per me lo condurrà ad accettare il nostro frutto senza batter ciglia.
Pablo: Ti sei fatta visitare dall’infermiera della scuola? Se ricordo bene non sei stata bene quasi tutta la settimana! Allora? Che fai non mi rispondi?
Alzo lo sguardo scontrando i suoi occhi così brillanti di gioia e con quel suo sorriso raggiante mi fissa intensamente mentre sento le sue mani accarezzarmi dolcemente il viso .
Marz: I-io…di questo vorrei parlarti.
Quel che è fuoriuscito dalla mia bocca è un filo di voce tremolante dalla paura.
Pablo: Di cosa amore ?
Il suo soprannome mi carica di coraggio e stringendo in pugno la mia mano sudata dall’emozione decido di confessargli una parte della verità.
Marz: H-ho … un ritardo.
All’improvviso è come se il mondo si fosse spento e tutto attorno a noi fosse diventato nero. L’unica cosa che illumina il mio mondo sono i suoi occhi azzurri dilatarsi sempre più mentre in contemporanea fa incurvare in giù quel sorriso che si sgretola in meno di 2 secondi.
Pablo: Marizza..stai scherzando vero? *ridendo nervosamente* Non può essere vero..
Sgrano gli occhi sentendo il mio cuore buttarsi in un precipizio , non sentendolo più battere.
Un calore improvviso mi sale lungo il collo sentendo le pulsazioni accelerate del sangue alle orecchie che ora fischiano per questa insolita emozione negativa.
Marz: C-cosa..mi vuoi dire ?
La sua risata incredula o meglio quel terrore che leggo ora nei suoi occhi non mi promette nulla di buono e come temevo ecco che cerca qualcosa di plausibile che distoglie la paura di esser rimasta incinta.
Pablo: Dai stai tranquilla..sarà solo una forma di stress. Ok?
Si vuole avvicinare più del solito per posare le sue labbra sulle mie ma non voglio in questo momento!
Retrocedo d’istinto impedendogli di sfiorarmi le labbra che ora traballano lentamente mentre cerco insistentemente di trattenere le lacrime.
Marz: No non sto tranquilla. Io ti sto parlando seriamente e tu ridi?
Alzo senza accorgermene la voce parlandogli con un tono isterico , fortunata almeno del fatto di non esser circondati da nessuno che possa sentire questa conversazione.
Pablo: Bhè cerca di capirmi. Tu vieni da me mi dici queste parole che mi Sconvolgono l’esistenza come credi che reagisca?
Crack. E’ possibile sentire il cuore creparsi all’improvviso? Se la dottoressa prima mi ha detto che la notizia dell’arrivo di un bambino mi faccia sentire il mondo crollare sotto i miei piedi…bhè adesso mi sento sotto le macerie di quel mondo sgretolato. A stento riesco a regolare il mio respiro ora dimezzato dal dolore forte che sto provando interiormente.
Marz: “Sconvolgono l’esistenza”…? B-bene..dimentica quel che ho detto.
Più ferita che mai gli rivolgo le spalle pronta ad andarmene non volevo passare ancora un solo minuto con la persona che non vuole farsi carico delle sue responsabilità .Ringrazio Dio di avermi dato poco fa un momento di lucidità con la quale gli ho riferito di avere un dubbio .
Pablo: No..aspetta dove vai??
Prendendomi di scatto il polso mi urla dalle spalle voltandomi poi dalla sua parte con un abile mossa mentre io sto trattenendo il più non posso le lacrime e quello sguardo così truce che desidererei fosse capace di disintegrarlo all’istante.
Marz: Vado dal ginecologo!! Vediamo un po’ se è soltanto stress o realmente aspetto un figlio da te Pablo!
Pablo: Ma questo è troppo per noi ! Marizza non possiamo tenerlo!
Marz: T-t-tu…*più scioccata di prima* ..tu mi stai dicendo che se lo fossi realmente dovrei..
Mi blocco sentendo quell’insopportabile groppo alla gola che mi impedisce di pronunciare quella parola che odio col tutto il cuore.
Pablo: Abbiamo soli 18 anni.. Credi che sarà facile girare col pancione per il collegio , sentire le persone sparlarci dietro le spalle e proseguire gli studi o uscire di scuola con un bambino tra le braccia o forse pronto ad metter al mondo..!? No che non sarà facile .
Marz: Abbiamo fatto l’amore insieme!! Sapevi a quel che andavamo in contro !! *mordendomi le labbra pur di non piangere*
Pablo: Lo so ! Lo so! Sei terrorizzata ..quanto me! Lo So che è anche colpa mia.. Ma ti prego pensaci! Sarà tutto più…difficile.
Scosto seccamente la mano della sua e dopo averlo guardato con un espressione schifata me ne vado in silenzio , permettendo ora alle mie lacrime di scivolare velocemente sulle mie guancia.
Mi fai schifo Pablo! Sei solo un egoista che pensa solo a se stesso! Sei un vigliacco che scappa dalle grandi responsabilità! Sei un irresponsabile.. uno sporco bastardo!!!

***

29 Gennaio – Camera di Pablo ; Ore 16:00

Marz: Queste sono le carte. *lanciandogliele sul letto* Ti faccio le mie congratulazioni..*fingendo un sorriso* Non diventerai padre.. Più sereno adesso?
Il mio sorriso finto esprime tutto il rammarico che soffoco con sforzo dentro il mio petto lacerato dall’odio improvviso che provo nei suoi confronti.
Lui li afferra velocemente leggendo su quelle carte falsificate da me stessa , di avere una sotto forma di stress e a raddoppiare l’odio profondo è il suo sorriso incredulo e i suoi occhi sprizzare di quella luce che sino a ieri amavo col tutto il cuore.
Pablo: E’….fantastico!!! Marizza non sei contenta!!??!?
Saltando giù dal letto mi si avvicina guardandomi con un sorriso che va da un orecchio all’altro mentre io distolgo il capo facendogli persino capire di non voler esser toccata . Rimango qui , poggiata allo stipite della porta con le braccia a conserte. Vorrei tanto spaccargli la faccia seduta stante ma devo..seguire i miei piani e scomparire al più presto della sua vita. Non gli permetterò di disprezzare ciò che al mio interno sta prendendo vita : una povera vittima che non ha nessun colpa e che non merita di morire prima ancora di essersi formato! Non deve morire solo per soddisfare il volere di uno stupido ragazzino viziato che scappa a gambe elevate dinanzi a tale situazioni al quanto delicate . Non merita avere un padre del genere.
Marz: S-si..
Pablo: Aah!! *sospiro di sollievo* Non sai che peso mi hai tolto sullo stomaco!
Cogliendo al volo di non voler esser toccata da lui continua a farsi coinvolgere dalla gioia di sapere che era solo un falso allarme buttandosi sul letto spalancando le braccia mentre io rimango impassibile e immobile nella mia posizione a guardarlo con rammarico . “Ti senti più leggero? “ E’ questa la domanda che vorrei porgli , ma voglio porre fine a questa storia a modo mio questa volta. Tutto il peso che si è tolto di dosso ora me lo ritrovo sulle spalle. Più passa del tempo ad assistere il suo festeggiamento più non riesco a sopportarlo.
Marz: Io devo andare .
Pablo:*mettendosi a sedere* Dove?
Marz: A riposare…sono stanca.
Sto per andarmene in stanza mia ma la sua voce mi ferma , continuandogli a rivolgere le spalle.
Pablo: Marizza… Non so come ti senti in questo momento..ma non potevamo ugualmente tenerlo. Siamo troppo giovani.. era impossibile. I-io..sinceramente..non lo volevo.
Per un secondo lo sento parlare seriamente , pronunciando parole che però non migliorano la situazione.
Marz: Dormi anche sogni tranquilli. Non ci sarà mai nessuno che rovinerà la tua vita perfetta.
Fu questa l’ultima frase che gli dissi prima di andare via , non solo da quella stanza , ma dalla sua vita , dalla città e dai suoi pensieri. Da tutto!”

Presente

Sud dell’Argentina – Casa di Martin

Marizza

Calpesto lentamente il prato fresco illuminato dai raggi del tramonto che all’orizzonte scompare lentamente. Stringo in pugno la mia mano leggermente sudata dall’emozione e giungendo dinanzi ad Abby prendo un bel respiro profondo , pronta a rivolgergli parole per affrontare l’argomento interrotto poche ore fa.
Marz: Abby amore mio..
La vedo dondolarsi sulla panca sospesa nel giardino con aria pensierosa sino a quando vedendo la mia ombra riflettere sul prato del giardino di casa alza lentamente lo sguardo fissando quei suoi occhi ..azzurri.
Abby: Mamma..
Marz: Amore come mai non hai le lenti a contatto?
Confusa e non abituata a fissare quei occhi che ha ereditato da Pablo deglutisco cercando di calmare il mio battito cardiaco.
Abby: Mi.. prurivano. A volte devo prendere una pausa , non posso metterli sempre. So che ti danno fastidio.
Marz: N-no..amore stai tranquilla.
Gli sforzo un sorriso incitandogli sicurezza.
Marz: A volte..mi piace fissare i tuoi occhi..
Abby: Ti manca…?
Abbasso il capo capendo a chi si riferisci mentre lentamente prendo posto al suo fianco , fermando il dondolio della panca sospesa.
Marz: Non lo so..
Abby: Sai cosa mi rende leggermente felice? .. Aver ereditato gli occhi da mio padre.*sorridendo lievemente* E’ bello sapere che ho qualcosa che mi lega a lui. A volte mi fermo e penso come sarebbe stata la mia vita se lui fosse qui con noi e non in cielo.
In cielo…si . Tuo padre dovrebbe stare all’inferno in realtà , ma sfortunatamente è ancora su questa terra e lei non lo sa , ne mai lo saprà. Lo faccio per il suo bene dato che non l’ha accettata quando era soltanto una piccola creaturina nel mio ventre.
Marz: T-ti ho portato questo.
Cambiando argomento gli pongo quel foglio ormai stropicciato che lei afferra pochi secondi dopo.
Marz: A causa del mio attacco non abbiamo avuto il modo di parlarne. Allora…facciamo pace?
Abby: Non abbiamo litigato.
Marz: Si però abbiamo discusso e per un momento ti ho trattato male..
Abby:*alzando le spalle* Capita..
Marz: No..*scuotendo il capo* Tu ti sei solo preoccupata per me e io…non mi sono comportata nel modo giusto. Dovevo dirtelo.
Abby: Tu nascondi un sacco di cose .. Quando giungerà quel giorno in cui ti sfogherai con me?
Mi rivolge quel suo sguardo leggermente velato di lacrime cogliendone la frustrazione che gli reca il “non saper niente” di me e della mia vita passata.
Marz: A-arriverà quel giorno…*prendendole per mano* Non temere.
Sento la sua mano ricambiare la stretta rivolgendomi infine un sorriso rasserenante.
Marz: Tuo nonno mi ha fatto ragionare su una cosa…e per la prima volta voglio esaudire uno dei tuoi desideri più profondi.
A sentire queste parole alza di scatto il capo rivolgendomi quei suoi occhi dilatati per l’incredulità.
Abby: C-che cosa..vuoi dire?
Marz: Sei davvero sicuro di voler frequentare quella scuola..l’Elite Way School..?
Fisso le sue labbra accavalcarsi dal nervosismo e dopo aversele morse per brevi istanti è pronta a scacciare le parole sulle quale stava indugiando .
Abby: Mi ispira!! Mi piace sia la descrizione sia l’idea di potermi trasferire a Buenos Aires! La città che ho sempre sognato di visitare….con la mia mamma però.*sorridendomi dolcemente*
Marz: Sai che ti dico..?
Abby: Cosa?
Prendo un bel respiro espirando poi lentamente col naso sino ad accennare un dolce sorriso.
Marz: Inizia a preparare la valigia….si va a visitare quella scuola , ok?
Abby: Dici davvero..?*sorridendo incredula*
Marz: *annuendo col viso* Se tu vuoi.. frequenterai quella scuola..e vivremo insieme a Buenos Aires. Contenta?
Abby: Aaaah!!!! Evvivaaa!!!
Mi si butta tra le braccia precipitando entrambe a terra dando vita ad una grossa risata.
Si..è giunto il momento di ritornare ..Questa volta non affronterò tutto e tutti da sola , ci sarà mia figlia al mio fianco e…..mi vendicherò . Lo giuro sull’amore che provo per Abby!
Pablo Bustamante..prega di non incontrarmi perché ti farò rimpiangere di esser nato , ti farò versare tutte le lacrime colme di disperazione che scorrono sul mio viso sin troppo volte!
Arrivo..più agguerrita che mai!







*brividi* Wow..mi fa paura ahahahahaahh Beeeeeeneeee anzi maaaleeee!! Finalmente sappiamo cosa è realmente successo quel fatidico giorno d'inverno! I due a capodanno si sono dati alla pazza gioia senza pensare alle conseguenze e Pablito..si è dimostrato di esser un vero e proprio vigliacco. Abby frequenterà L'Elite Way School e insieme a Marizza andrà a Buenos Aires! Le domande sono queste : incontreranno quelle persone ? Marizza attuerà il suo piano di vendetta?? LO SCOPRIRETE NEL PROSSIMO CAPITOLO!!! COMMENTATEEE!!! :D
 
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Pablizza01
view post Posted on 5/9/2016, 14:07




PABLO...VIGLIACCO...SEI UN VIGLIACCO..mi sono scese le lacrime..non accetto questo..pablo come hai potuto? Io lo sospettavo che non volevi il figlio e ora che ne sono certati darei uno schiaffone subito..
Marizza povera piccola..almeno sono contentissima perchè abby andrà all'elite way!!*occhi a cuore* ed è li che incontrerà jared?...boooh ma lo spero...comunque anche una cosa mi ha davvero commosso..abby ha gli occhi di pablo ma indossa le lenti per non far soffrire la mamma poichè a lei ricordano pablo...ma che amore..*--*
Si trasferiranno a buenos aires!! Non vedo l'ora!!
E poi l'avvertenza di marz a pablo..un po'mi dispoace per tutto quello che se incontrerà(cosa che prima o poi succederà) gli farà e dirà..mado sono davvero curiosa!! Quindi aspetto il prossimo capitolo con ansia!!CONTINUA Ciao ciao ^_^ *---*
 
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view post Posted on 6/9/2016, 21:40

♥ Yo no puedo dejar de sentir lo que siento… ¿entendés? No quiero soltarte. Estoy enamorado de vos. ♥

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BUONA LETTURAA!! Scusate il ritardo xD

CAP 4

Martin

Martin: E ora? Che ti passa per la testa?
Marz: Mi passa per la testa la vendetta.
Martin:*dilatando gli occhi* Marizza dove credi di porti la tua decisione ? La vendetta non porta a niente se no ad altra sofferenza.
Marz: Ormai ho deciso! Voglio andare a Buenos Aires con Abby. Non lascerò mia figlia in pasto ai lupi!
Mi metto la mano sulla tempia scuotendo il capo in contemporanea non riuscendo più a vederla fare avanti e dietro nella sua stanza a preparare nuovamente i suoi bagagli.
Martin: Quindi già vuoi ripartire? Stamattina sei ritornata..
Marz: Papà !*sbottando* E non fare il melodrammatico! Sto solo preparando le mie cose , resteremo qui un'altra settimana .. con te! Stai tranquillo . Dopo di che partiremo gli farò passare la voglia di vivere in quel sudicio paese colmo di corrotti e torneremo qui!
Martin: E la paura di ricontrarli è improvvisamente scomparsa?
Marz: Ti ho già detto che ho in serbo alcune cose se sfortunatamente li incontro anche se mi sforzerò a nascondere la mia identità !
Martin: E’ una follia quel che vuoi fare..
Marz:*chiudendo la valigia* Ora è una follia eh? Sbaglio o eri tu quello che poca fa mi ha detto di permettere ad Abby di compiere nuove esperienze e di metter da parte il mio passato ? *inarcando il sopracciglio*
Martin: Si non lo nego . Quello che mi preoccupa è il rancore che provi quel Pablo.
Marz: Quello è una cosa che non ti riguarda.
Martin: Finirai per soffrire di nuovo . Marizza l’odio non ti condurrà sulla buona strada .
Marz: Sono grande abbastanza a badare me stessa.
Poggio il mio capo ormai esausto al muro opacizzato non trovando nessun’altra parola che possa distrarre le sue intenzioni . Ormai è irrecuperabile e come ogni volta mi tocca vederla prima partire in azione carica di odio poi correre tra le mie braccia in preda alla disperazione.
Marz: *sedendosi sul letto* Finalmente ti ho convinto?
Martin: Lo dicevi anche quando per telefono ti comunicavo di stare attenta quando avevi rapporti con lui..
Marz:*mettendosi le braccia a conserte* Innanzitutto sono una volta ci sono andata a letto e numero due non pensavo che raggiungesse il culmine della vigliaccheria !
Martin: Non cambierai mai eh Ribelle? Sei come un fulmine pericoloso pronto ad irrompere nella vita degli altri.
Marz: Lo prendo per un complimento.*fingendomi un sorriso*
Martin: Ah se solo mi avessi dato l’opportunità di prendere Pablo e dirgliene quattro! Che gli piaceva o no DOVEVA prendersi le sue responsabilità! Per non parlare del tuo comportamento! Dovevi rimanere li e fargli sudare sangue! *inorridito* Giuro che se avrei Pablo dinanzi a me lo ..
Xx: Chi è Pablo?
Vedo Marizza sgranare gli occhi e solo con uno sbiancamento del suo volto deduco che dietro di me c’è un Abby curiosa poggiata con un sorriso innocente sulla soglia della porta.
Marz: A-abby..
Inizia a sorridere come un psicopatica avvicinandosi a lei nervosa al massimo.
Marz: Che ci fai qui?
Abby: I-io..sono venuta ad avvisarvi che la cena è pronta.*indicando la cucina*
Martin:*strofinandomi le mani* E’ un ottima notizia!! Bhè cosa aspettiamo? Corriamo a leccarci i baffi!!
Con la mia allegria cerco di dissuadere la mente e soprattutto dimenticare la domanda di Abby che ,furba quanto la madre , non si lascia incastrare.
Abby: Bhè ? Non rispondete alla mia domanda? E’ la prima volta che sento questo nome..Chi è mamma?
Vedo Marizza prima stringersi le mani in pugno poi abbozzare un sorriso convincente.
Mamma: Non ti ho mai parlato di lui? Il pesciolino che avevo da piccola? Sai..è morto. *sorridendo a 32 denti* Dai andiamo in cucina che ti racconto che drastica morte ha fatto.
E iniziando a inventarsi una morte atroce , che sicuramente dovrà fare il vero Pablo nella sua testolina pacata , fa trascorrere il tempo durante il quale consumiamo una prelibatezza migliore dell’altra preparata dalla stessa Abby .

Abby

Abby: Aaah che mangiata!!
Soddisfatta e soprattutto con lo stomaco pieno mi butto sul letto matrimoniale di mia madre con un sorriso che va da un sorriso all’altro.
Marz: Se continuerai a mangiare come un maiale finirà che non entrerai più nel mio letto il sabato.
Ascolto la sua voce che proviene dal bagno personale dentro il quale si sta lavando i denti pronta a coricarsi al mio fianco e dormire abbracciate come facciamo ogni sabato. Rido giocherellando col fiocco della mia leggera vestaglia da notte bianca decorata da fiorellini fucsia . Finalmente vedo mia madre spegnere la luce del bagno e prendendo la ricorsa si butta su di me a peso morto sprigionando la sua melodiosa risata soprattutto quando sentiamo il letto cigolare sotto il nostro peso .
Marz: Eccomi quaa!!
Afferrandomi dal viso inizia a sbaciucchiarmi le guance facendomi il solletico .
Abby: Su mamma dai!
Picchietto le mani sulle sue braccia ricevendo finalmente un secondo per riprendere fiato.
Marz: Aawn ti straamo!!
Abbracciandomi moderatamente mi fa poggiare la testa sul suo petto sentendo il battito dolce del suo cuore.
Abby: Anche io ti voglio tanto bene ..
Abbozzo un dolce sorriso sentendo la sua mano calda posarsi sui miei capelli morbidi per lasciarmi lunghe carezze che mi fanno rilassare .
Marz: E’ stata una giornata molto lunga. Emozionata all’idea che tra una settimana partirai verso Buenos Aires?
Abby: Si..diciamo. *sorridendo* Come tu sai ho sempre incontrato degli stronzi di turno alle scuole , spero che in quel collegio troverò delle persone capace di capirmi e soprattutto che non passi il tempo a rompermi quelle che non ho.
Marz: E che problema c’è?*iniziando a ridere* Li ammutolisci con un bel calcio negli stinchi mentre per quanto riguarda le femmine basta rovesciargli una bella bibita ghiacciata sui capelli , ovviamente tinti e finti, senza lunghe storie!
Inizia a ridere sicuramente perdendosi in qualche suo ricordo.
Abby: Cosa ti è tornato in mente adesso?
Marz:*ridendo* Ricordo in giorno in cui mia madre mi accompagnò ad iscrivermi al mio primo anno dell’Elite Way School.
Mi metto a sedere di scatto rivolgendogli uno sguardo incredulo.
Abby: Cosaa?!?!?!? *con voce acuta* T-tu..?
Marz:*Annuendo col capo* Si..mi iscrisse dal terzo anno , per un insolito motivo . Ma non domandarmi il “perché” . *ridendo* E’ una lunga storia!
Abby: Non ci posso credere..*sorridendo* Andrò alla tua stessa scuola..Che combinazione non trovi?
Tende le sue braccia riprendendomi per tenermi stretta a se mentre man mano ci allunghiamo su questo grande letto.
Marz: Si , sempre se ti piacerà ! Mettiamo in chiaro questa cosa.
Abby:*sorridendo* Si signora.
Marz: Comunque.. ti stavo raccontando del mio primo giorno..
Inizia a raccontarmi il momento in cui rovesciò una lattina di coca-cola tra i capelli di una ragazza, il cui nome è Mia Colucci anche se lei la definisce una decerebrata , isterica , viziata e figlia di papà , e la scena in cui posizionò tale lattina nella scollatura dell’amica della biondina che la stava difendendo . Rido ascoltando con attenzione questo racconto , contenta di vedere mia madre sorridere mentre si perde nei ricordi , ricordi che sta condividendo per la prima volta con me .
Marz: Guarda cosa ho qui?
Dal cassetto del comodino afferra una tavoletta di cioccolata che sedendoci iniziamo a mangiare tra una chiacchiera e l’altra. Ogni sabato ci addormentiamo sotto le 2 di notte ma questa notte è ancora tutta nostra. Fuori dalla finestra spunta la luna poche ore fa sorta in cielo dove insieme alle stelle illuminano la campagna circostante . Questa stanza è illuminata da un fievole lampada posta sul comodino accanto a Marizza sentendomi come se stessi facendo un pigiama party con la mia migliore amica.
Marz: Mm..ho sempre amato il cioccolato!
Gusta l’ultimo pezzo leccandosi con grazia le dita sporche di cioccolato sciolto.
Abby: Mamma…mi racconti qualcosa di papà?
Lei si ferma per un istante rivolgendomi i suoi profondi occhi color marroni che mi ricordo il cioccolato appena mangiato , restando con la punta del dito ancora in bocca.
Abby: Si dai..*alzando le spalle* Ogni sabato mi dici sempre qualcosa di diverso riguardo mip padre.*accennando un lieve sorriso* Sai che non mi stancherò mai a sentirti parlare di lui.
Lentamente porta la mano lungo il suo fianco e pulendosi le mani con una salvietta umidificata incrocia le gambe iniziando a giocherellare con le mani nervosamente mentre io imito la sua posizione ponendomi dinanzi a se munendomi di un sorriso gioioso.
Marz: Bhè….c-cosa vuoi sentire?
Abby: Qualunque cosa..va bene.
Incurvo la mia schiena in avanti riuscendo a poggiare i gomiti sulle mie ginocchia per poi posizionare il mio mento sulle mani chiuse in pugno ascoltando il suo racconto come se fossi una bambina alle prese con una favola. E’ questa la mia favola ..quella che mi fa immaginare , non il principe azzurro che mi viene a prendere in sella di un cavallo bianco , ma il ritorno di mio padre immaginandomelo bello con due occhi azzurri da illuminarmi la diretta via , pronto a spalancare le braccia dalla mia parte per abbracciarmi e sussurrarmi un “Ti Voglio Bene” .
Marz: C-ci siamo conosciuti alla Elite Way School..
Abby:*sorpresa* Quindi anche li hai conosciuto papà!?!
Lei annuisce col viso non riuscendo però a guardarmi negli occhi. Nei suoi atteggiamenti però colgo un minimo di tristezza che l’assale ogni qualvolta voglio sapere qualcosa del papà . Ma la mia curiosità mi spinge a commetter sempre lo stesso errore : quella di ferirla con i ricordi .
Marz: Ci odiavamo..eccome se ci odiavamo.
All’improvviso vedo le sue labbra incurvarsi dolcemente rivolgendomi anche uno sguardo premuroso.
Questo cambio del suo umore mi sta facendo sentir meglio , meno in colpa per aver messo in balio questa conversazione.
Abby: Ah si? Su raccontami..
Continua a raccontarmi qualche aneddoto, come per esempio le infinite discussioni che facevano , i continui dispetti , le irrecuperabili brutte figure fatte a vicenda e tanti altri spettacoli comici .
Marz: Bene signorina , si è fatta mezzanotte . Se Martin ci sente ancora ridere ci viene a bastonare con la scopa!
Come sempre si blocca a metà racconto , non volendo però oltre passare quel confine insuperabile.
Scosta il lenzuolo fresco e profumato dall’ammorbidente allungandosi per bene nel letto seguendo pochi secondi dopo i suoi movimenti sino a sentire il braccio farmi la cuscino e come sempre prepararci ad addormentare vicine e abbracciate . Col braccio libero spegne la luce vedendo la stanza avvolgersi immediatamente dal buio. Rimango con gli occhi aperti fissando il nero pesto schiarirsi grazie alla luce della luna e delle stelle filtrare dalla finestra lasciata aperta accanto al letto , dal quale entra un venticello fresco.
Abby: Mi manca ..
Mi volgo dalla sua parte poggiando la mia fronte sul suo morbido petto aspirando il suo profumo.
Contemporaneamente sento che trattiene il respiro che scaccia pochi secondi dopo dal naso mentre poggia la sua mano sulla mia spalla nuda.
Marz: Ci sono io…
Abby: Mi voleva bene?
La risposta a questa domanda tenta a non arrivare e questa sorta di ritardo mi fa alzare il capo per poterle fissare l’espressione , leggermente visibile grazie alla luna .
E’ impassibile , vedo solo torturarsi le labbra nel buio tenendo lo sguardo fisso al soffitto nero.
Abby: Mamma..?
All’improvviso è come se l’avessi fatta ritornare da un flashback sobbalzando leggermente sul posto.
Marz: Eh..cosa?
Abby: Stai bene?
Leggermente preoccupata da un ipotetico attacco di panico sono pronta comunque a prendere l’inalatore dal cassetto del comodino ma la sua carezza sul volto mi fa rilassare.
Marz: Si si.. *sospirando* Mi hai chiesto se ti voleva bene?
Io annuisco silenziosamente col viso.
Marz: Si.. Weston ti voleva bene.
Abby: Weston…che bel nome.
Ogni volta che sento questo nome accenno un dolce sorriso e vedendo per ultima cosa le sue labbra leggermente incurvarsi verso su riappoggio delicatamente il capo sul suo petto.
Socchiudendo gli occhi mi addormento poco dopo aver pronunciato queste parole:
Abby: Ti voglio un sacco di bene mamma.
Marz: Anche io…Anche io amore mio.*stringendomi a se*

Marizza

Weston?...Marizza ma a cosa ti sei ridotta per tenere nascosta la vera identità di quell’uomo meschino?
Non mi riconosco più . Sto crescendo mia figlia nelle menzogne , così come sono cresciuta io in mano di Sonia Rey e un uomo cui portavo ingenuamente il cognome Spirito. Se non fosse stato per l’arrivo di Andrade a quest’ora ero ancora una Spirito senza una vera famiglia. A causa della distanza con mia madre mi persi di vista ma quel che mi biasima , in un modo o nell’altro , è mio padre che mi conduce persino a prendere sempre la via giusta . Condurre il mio piano ? Sarà un ennesimo schianto al muro ..ma mi rialzerò e ritornerò a lottare con tutte le mie forze. Ho pagato un caro prezzo questa armatura che duramente porto tutt’oggi . E quel prezzo si chiama Dolore , che lui senza pietà mi ha inflitto .
“Mi voleva bene?” Pft…a quella domanda avrei tanto voluto ridere amaramente . Ma dove trovavo il coraggio di dirgli che non la voleva proprio, Il vero ed egoista Pablo ?
Sgretolare quel sorriso ,che mi mostra ogni volta che parliamo di questo ipotetico padre perfetto , non ci riesco proprio . I suoi occhi si illuminano improvvisamente tenendo nella testa un padre premuroso che è morto ingiustamente , un padre che la amava col tutto il cuore , un padre che attendeva la sua nascita ogni sera posando il suo orecchio sull’enorme pancia della mamma , mentre assieme consumavano una bella cioccolata calda. E’ questa la visione della famiglia perfetta che tiene ingenuamente Abby nella testa da 15 anni e anche se questa è una vera e propria idiozia e menzogna non voglio traumatizzargli raccontandogli che l’ha disprezzata appena gli dissi che potevo esser rimasta incinta.
Mentirgli a riguardo fu la prima cosa che mi passò per la testa. Io la volevo! Io ho accetto la conseguenza delle mie azioni commesse con irresponsabilità .
Inizialmente ero scossa quanto lui ma l’emozione di sentir il cuore battere in quel famoso studio ginecologico era talmente forte che mi dimenticai di tutto e con forza mi presi il carico di tutte le responsabilità. Ma non potevo restare li. La sera stessa che portai a Pablo quelle carte falsificate misi l’indispensabile nel primo borsone abbandonando del tutto quella camera isolata ,dato che erano tutte dalle rispettive famiglia a godersi la vita col sorriso e mentre io in lacrime prendendo un pullman giurai a me stessa che mai nessuno e soprattutto lui non mi avrebbe portato via , in un ipotetico futuro , ciò che ha disprezzato.
E anche questo sabato lo passo con gli occhi aperti e pensare a tutto ciò mentre mia figlia , rannicchiata al mio fianco , dorme con un espressione da angioletto .
Come ogni mattina mi rilasso a sentire gli uccellini canticchiare allegri sui rami al di là della finestra attraverso la quale i raggi del sole filtrano dalle tende trasparenti illuminando sempre di più la mia cara e vecchia stanza e come ogni giornata mi sforzo a non farmi sopraffare dal dolore mentre penso incessantemente che la settimana prossima dovrò rimetter piede il quel collegio che segnò la svolta della mia vita . Passo ogni istante della settimana a sperare che ad Abby quell’edificio e quel modo di impartire le lezioni non possa piacergli così da alloggiare , in un hotel , solo una giornata a Buenos Aires in modo da levargli lo sfizio . Ma più passa il tempo a documentarsi sia sulla città che sulla scuola , più rimane affascinata affermando di voler vivere la . E questo mi inizia a preoccupare.
Se mio padre mi chiede di esser pronta o meno a fare ritorno..bhè non so cosa rispondere.
Sono terrorizzata , sono estremamente ansiosa di tornare a fare un tuffo nel passato. Così tante cose , così tanti posti mi faranno sicuramente ricordare chi ero e cosa ho fatto nella mia adolescenza , quando avevo soli 18 anni. Ma anche se ora ho ben 33 vengo assalita da mille dubbi e mille preoccupazioni che non mi fanno chiudere occhio nemmeno una notte. Solo grazie ad una tisana ,presa la sera prima della partenza da mio padre , sono riuscita a riposarmi per sopportare un viaggio intrepido da mille emozioni .
Martin: Vi raccomando andate piano e fatevi sentire!
Rimane poggiato alla mia Porche Panamera , che luccica sotto il sole degli ultimi giorni di Agosto , pronta a sfrecciare per le strade di campagna e infine su strade che conducono al centro città di Buenos Aires.
Mio padre continua a raccomandarci cose inimmaginabili parlandoci dal mio finestrino lasciato aperto mentre io roteo gli occhi sopportando sia la sua parlantina, sia la frenesia di Abby che oggi sembra di avere il pepe in culo.
Abby: Aah! Nonno farò così tante foto da riempirne la parete!
Martin: E tu peperina dai ascolto a tua madre. Marizza fatti sentire e stai lontano dai casinò!
Lo guardo abbassando quel po’ che basta i miei occhiali da sole per guardarlo da sottecchi.
Marz: Pft.. hai appena detto al lupo di non mangiare le pecore.*fingendo un sorriso*
Dopo essermi aggiustata la montatura chic riposiziono le mani sul volante sentendolo sospirare pesantemente.
Marz: Credo che dobbiamo andare se non vogliamo fare tardi al “tour” .
Abby: Ci vediamo nonno!!
Martin: Ciao ragazze!! E andate piano!
Con un tono rimproveratore spera sempre di convincermi a non pestare violentemente quel pover pedale col quale scarico la mia tensione , e carica di adrenalina come oggi penso proprio che sfreccerò ad alta velocità sorvolando la sua ramanzina.
Marz: Papà ci dobbiamo vedere domani mattina!*Sbuffando sonoramente* Non farne ogni volta un dramma!
Martin: *non ascoltandomi* Abby guarda questa irresponsabile! Conto su di te che dimostri d’esser più matura! E ora andate.
Marz:*sottovoce* Grazie a Dio…
Sento Abby ridere divertita al mio fianco e salutandolo vedo si allontana dall’auto permettendomi di fare retromarcia e uscire dal vialetto della casa sentendo il terreno sbriciolare sotto le ruote nuove di zecca.
Il finestrino si chiude automaticamente dopo un solo tocco e mettendo l’aria condizionata a palla parto.
Destinazione ? Buenos Aires!

****

Abby: Aaah!! Guarda com’è grandeee!!
Spiaccicata completamente al finestrino osserva da lontano l’enorme struttura della Elite Way School non cambiata minimante dal tempo. Sento il mio cuore iniziare a tamburellare mentre cerco un parcheggio libero per posare la mia auto da lusso che spicca tra tutte le altre , altrettanto costose che però non raggiungono tale eleganza. Rimango in silenzio perché non riesco a trovare una sola parola che mi umidisca la bocca ora totalmente secca. Finalmente trovo un santo buco potendo finalmente scendere dall’auto posando le mie gambe tremolanti sull’asfalto cui l’ultima volta che lo calpestai fu 15 anni fa.
Ma ora non voglio perdermi nei ricordi.
Il sole delle 10 è talmente forte da riuscir quasi a spaccare le pietre e mentre molte famiglie si affrettano ad accompagnare i propri figli viziati all’entrata io aspetto Abby accanto all’auto , dentro la quale si sta aggiustando.
Abby: Eccomi qua!
Mi volgo abbassando i miei occhiali da sole per fissarle bene gli occhi cui colore originale è nuovamente nascosto dalle lenti a contatto color marrone . Il suo look non sfiora minimante l’eleganza degli altri snob e più la fisso più mi viene in mente il mio look del primo giorno. Sorrido apprezzando la sua semplicità nel dimostrare alla gente com’è realmente dentro . La potranno già criticare o forse ritenere una pazza con una pessima moda , quel che importa è che non si nascondi dietro nessuna maschera e che sia chi vuole e sceglie di essere.
Abby: Sto bene?

Con la sua capigliatura stramba , che la rende più ribelle del solito , fa una mini pirolette vedendo la sua gonna a scacchi multicolori sollevarsi di poco. Le sue braccia sono coperta da bracciali e le sue dita da alcuni anelli al quanto bizzarri mentre sul suo viso spicca quel stupefacente e smagliante sorriso a pieni denti.
Marz: Sei un incanto.. Che ne dici andiamo?
Annuisce subito col viso e iniziando ad incamminarsi verso l’entrata io mi affretto a chiuder l’auto cliccando il testo del telecomando e raggiungendola ci uniamo alla folla che si dirige all’ingresso.
In questa sorta di Open Day ci accolgono studenti quel quinto anno che in abiti formali danno le rispettive direzioni alle famiglie nuove che intendono iscrivere i propri figli in questo istituto .
Io conoscendo ogni aula , essendo una vecchia studente , non chiedo informazione del nessun genere dato che questo edificio non è cambiato di una virgola. L’atrio è sempre lo stesso , le ringhiere delle scale leggermente più lucide , forse sostituite nel tempo , le colonne dello stesso colore e l’odore di pulito inebria ancora le mie narici .
Avanzo lentamente in quest’atrio inevitabilmente assorta dai ricordi giungendo senza rendermene conto accanto al sottoscala , cui porticina ora è bloccata da un vaso di pianta.
Abby: Mamma che fai?
Mi volgo di scatto ritornando al presente . Mi si avvicina e prendendomi per mano vuole salire al piano superiore per visitare il resto del collegio. Il rumore dei miei tacchi si mescola col frastuono e il vocio delle innumerevoli persone che entrano ed escono dall’istituto , alcune soddisfatte alcune no.
E poi ci sono loro.. i studenti che risiedono qui nel collegio che ridono dal piano superiore gustandosi l’arrivo dei nuovi bocconcini . Mi ricordano così tanto i miei vecchi compagni .
Scuoto leggermente il viso non sentendo minimamente i miei capelli scontrarsi con la mia schiena dato che sono raccolti in modo ordinati in uno chignon alto elegante mentre ogni parte del mio corpo è ben messa in risalto da un tailleur rosa .

Xx: Salve sono la segretaria di questo collegio.
Ci si presenta dinanzi una giovane adulta con i capelli rosso fuoco che sorridendoci ci rivolge parola.
Marz: Buongiorno..
Abby si accosta al mio fianco ascoltando insieme a me ciò che ha da dire questa donna .
Segr: Per qualunque curiosità potete rivolgervi al preside .
Marz:*inarcando il sopracciglio* Per esempio mi può riassumere in breve le novità del collegio , qual è la retta , come funziona..
Segr: *interrompendomi* Certamente! Il tutto e l’indispensabile!
Marz:*sollevando le spalle* Bhè…Abby tu che dici? Vado io a parlare con lui , ti va di rimanere sola?
Abby: *annuendo col viso* Si non preoccuparti. Al massimo mi faccio un giro qua attorno. So badare a me stessa.
E facendomi l’occhiolino si allontana da me con un sorriso stampato in faccia fissandosi attorno con aria incantata e stupefatta.
Segr: Vuole seguirmi?
Marz:*fredda* So dov’è la presidenza..
E col lei di dietro entro in quella che un tempo era la segreteria e come mi aspettavo mi si presenta davanti solo qualche cambio d’arredo mentre la porte della presidenza , ora aperta , è rimasta la stessa.
Segr: Il preside si è allontano un secondo per dare il benvenuto ai nuovi ufficiali iscritti . Se per lei va bene può attende il suo arrivo seduta li dentro magari sorseggiando un buon caffè?
Marz: Va bene.. Aspetterò dentro . Per il caffè , no grazie.
Segr: Come vuole . Se cambia idea io sto qui.
Sorridendo gentilmente si mette a sedere nella sua postazione e varcando la porta della presidenza mi sembra di rivivere quei momenti in cui mi recavo dal preside per ricevere l’ennesima ramanzina .
Accenno una risata divertente fissando quel che era il mio posto fisso , la mia cara e vecchia presidenza non cambiata affatto di un solo arredo. Mi avvicino posando la mia mano su quello che sembra un nuovo divano bianco luminoso cui rivestimento in pelle scontra la mia che man mano scivola con facilità giungendo lentamente alla scrivania. Diversi fascicoli e diversi quadretti rivolti verso la poltrona girevole elegante e possente che inferisce il vero e proprio potere, governano questa scrivania leggermente in disordine. Mi volgo fissando poi queste librerie colme di libri sicuramente impolverati fissando il colore gradevole delle pareti .
Marz: Elite Way School…chi l’avrebbe detto che avrei rimesso piede?
Mi rivolgo fissando poi il pendolo di Newton posto sulla scrivania e spinta dalla mia iperattività tendo il braccio facendo oscillare quelle palline di ferro cui scontro procura un dolce e rilassante suono.
Scosto leggermente la sedia ,posta di fronte alla scrivania, sedendomi incurvando in avanti la schiena poggiando le braccia incrociate, sul legno , in modo elegante fissando poi con aria incantata quel pendolo mosso dalle mie dita .
Xx: E’ bello sapere che non sono l’unico ad incantarsi ogni volta che si muove.
Sento una risata melodiosa entrare dritta nelle mie orecchie che mi fa drizzare con la schiena su questa sedia pronta a voltarmi verso l’uomo , sicuramente il preside , che mi ha rivolto parola.
Ma mi basta una mossa per scontrare quei suoi occhi azzurri e profondo come l’oceano per sentire per un minuto il mio cuore cessare di batter e sentirmi mancare il respiro mentre tutta l’ansia mi sale in gola .
Xx: M-mar..M-marizza!
Ingoio con forza buttando giù quel groppo in gola mentre serro la mascella pronta ad affrontare l’ultimo individuo che avrei voluto rincontrare a Buenos Aires , il ragazzo ormai uomo che mi ha rovinato l’esistenza.
Mi alzo iniziando a stringere la montatura degli occhiali da sole che ho in mano sfogando l’agitazione del momento mentre lui mi fissa con sguardo incredulo non riuscendo più a proferire parola .
Immobile entrambi a quasi 1 metro di distanzam io intento a fissarlo con superiorità lui scioccato di vedermi dopo esattamente 15 anni.
Marz: Chi..si rivede.

Abby

Il rumore dei tacchi di mia madre svanisce pochi dopo secondi capendo che ormai ha raggiunto questa famosa presidenza. Per tutta la durata del viaggio ho colto la sua agitazione ed è per questo che ho accettato la scelta di andare a parlare direttamente col preside in modo da stare il meno tempo possibile in questo luogo che a quanto pare ha lasciato un segno indelebile nella sua vita .
Mi giro su me stessa lentamente fissando con attenzione ogni minimo dettaglio dell’atrio sino a quando sento un gruppo di ragazzi sghignazzare dal piano superiore.
Mi volgo lentamente dalla loro parte vedendo quel trio , con aria disgustosa , che se ne stanno alcuni poggiati sulla ringhiera e altri seduti con le gambe penzolanti .
Notando che sono uno più stupido dell’altro decido di voltare il capo ma con la punta dell’occhio noto il più alto dei ragazzi confabulare qualcosa con quegli idioti che si trova degli amici che hanno scritto in faccia “sono un maiale di prima categoria” . Quei pochi minuti che ho trascorso insieme a mia madre e la durata del mio monologo hanno sbavato appresso a delle finte bionde o rosse che li salutavano con un sorriso seducente . Dio quanto possono essere lumache quegli imbecilli! Per non parlare delle oche che fanno di tutto pur di attirare la loro attenzione. Ci manca solo un cartello al collo con su scritto “ Fammi tua come desideri” . Quanto mi fanno schifo!
Scuotendo leggermente il capo sono decisa più che mai di svagarmi la mente con un bel giro turistico attorno all’edificio ma senza rendermene conto mi vado a scontrare con un ragazzo .
Questo scontro improvviso mi stava facendo cadere all’indietro se non fosse per il suo lungo braccio che ora mi circonda la vita. Confusa e leggermente frastornata alzo il capo scontrando quei suoi due occhi di un color marrone così profondo da affascinarmi all’istante .
Sembra che attorno a noi il tempo si sia fermato. Il suo sguardo così profondo , il mio riflesso in quello sguardo , il suo naso che sfiora la punta della mia e contemporaneamente il suo respiro calermi sulle labbra. Il mio cuore cessa di un battito e avendo uno sconosciuto così attraente dinanzi a me mi rende incredibilmente vulnerabile .
Solo le risate fastidiose dei suoi compagni ci fanno riprendere da questo stato di trans in cui entrambi siamo caduti incapaci di muover uno spillo e appena mi rendo conto di stare ancora tra le braccia di questo ragazzo ignoto lo spingo via bruscamente assumendo il mio tipico atteggiamento scontroso.
Abby: HEY!!! Guarda un po’ dove metti i piedi spilungone!!
Solo ora mi rendo conto di trovarmi dinanzi un ragazzo alto quasi 1,70 m se non di più che mi supera di gran lunga di altezza , dato che io a stento arrivo a 1,60 m .
Xx: Ou ou , frena la tua lingua! Da un tappetto di sughero come te mi aspettavo più dolcezza.
Porta le braccia a conserte accennando uno stupido sorrisetto sornione lanciando poi un occhiata ai suoi amici che dall’alto se la stanno spassando alla grande.
Xx: Missione fallita amici! Quest’acida penso che non verrà a letto con me stanotte.
Li sento ridere con gusto mentre io sgrano gli occhi scioccata dalla sfacciataggine di questo sporco maiale.
Alcuni ragazzi presenti in quest’atrio si volgono dalla nostra parte tendendo l’orecchio per origliare questo scambio di battute maliziose tra i suoi amici mentre io mi sento avvampare. Ma Abigail Andrade non si fa metter in imbarazzo davanti alla gente con così tanta facilità.
Abby: Oh ci avevi fatto un pensierino Spilungone?
Il mio tono e il mio sguardo di sfida e superiorità attira nuovamente la sua attenzione fissandomi mentre cerca di trattenere le risate squadrandomi da capo ai piedi.
Xx: Bhè guardandoti bene mi chiedo come ho trovato il coraggio di improvvisare uno scontro solo per sentire il tuo corpo aderire al mio.*sorridendo maliziosamente*
Abby:*inorridita* MA sei un vero e proprio maiale!!! Sparisci dalla mia vista prima che ti faccia andare in ospedale per averti rotto con un calcio i tuoi cari gioielli di famiglia!
Xx: Arg..*mordendosi il labbro* Che peccato che il nostro incontro sia finito così.. Mi piacciono le tipe violente come te .*facendomi l’occhiolino*
Abby: *sorridendo compiaciuta* Ti piace la violenza eh? Vedi se ti piace questo.
E avvicinandomi di scatto alzo velocemente il ginocchio ficcandoglielo nello stomaco solo dopo averlo afferrato dalle spalle e chinato verso di me.
Xx: Oouh!!
Addolorante per questa ginocchiata nello stomaco rimane piegato su se stesso mentre io soddisfatta inizio a salire le scale dell’atrio per dirigermi da qualche altra parte sperando di non incontrare un altro tipo del genere così fastidioso e strafottente.
I suoi compagni ridono con gusto per il fallimento del loro amico , forse anche loro capo , fulminandoli con lo sguardo mentre salgo le scale .
Xx: Me la pagherai!!
Con voce addolorante cerca di spaventarmi ma io rispondo con tanto di staffetta.
Abby: Ringrazia Dio di non averti frantumato le palle!!
E dicendolo ad alta voce me ne frego del pubblico che sta ridendo sotto i baffi giungendo finalmente alla sommità delle scale dove prendo il primo corridoio camminando a zonzo.
Scaccio un profondo sospiro di sollievo , godendomi la calma delle persone che attorno a me ascoltano i studenti più maturi spiegare come funziona la struttura mentre io fisso lo spazio circostante .
Abby: Mm..carino.
Non rimanendo affatto delusa continuo il mio cammino giungendo a quel che sembrano le aule di lezioni.
Abby: 3° Anno.
Leggo il numero 3 iscritto in pezzo di plexiglas formato grande . Se tutto andrà nel verso giusto il prossimo mese frequenterò le lezioni seduta tra i banchi di questa classe.
Xx: Scusami cara ..mi sono persa mia figlio.
Mi volgo trovandomi alle spalle una donna adulta , col viso delicato ben pulito e trattato , che mi rivolge parola fissandomi con quei suoi occhi azzurro scuro che tendono al blu mentre i suoi dolci boccoli lunghi e biondi ondeggiano ogni volta che si sistema la borsa sulla spalla.
Inarco il sopracciglio non capendo dove vuole arrivare e dopo un paio di secondi continua la sua frase.
Xx: Frequenta questo collegio . Quella peste mi è fuggito sotto gli occhi.
Abby: Quindi è un ragazzo ? No un bambino..
Lei accenna una risata melodiosa mettendo in mostra la sua dentatura perfetta e bianca da far invidia alla pubblicità della Mentadent , messa in risalto da un rossetto rosso di buona qualità .
Xx: Si..è un ragazzo. Gli stavo parlando poi è scappato a gambe elevate.*scuotendo il capo ridendo* E’ davvero incredibile non trovi?
Io sforzo un sorriso dandole senza motivo corda rimanendo però in silenzio.
Xx: Comunque mi sai dire se l’hai incontrato?
Abby: Ehm..io sono nuova.
Cerco di scaricarla su due piedi sperando di continuare in santa pace il giro ma questa donna è al quanto testarda.
Xx: Quindi..non mi sai dire dov’è e neanche se lo conosci. E’ molto alto , occhi marroni , capelli brizzolati.
Abby:*inarcando un sopracciglio* “Molto alto”..?
Xx: *annuendo col viso* Si! Hai visto per caso un ragazzo con questo aspetto? Si chiama Jared..Jared Aguirre.
Abby: N-non lo so se è lui il ragazzo che cerchi. L’ultima volta l’ho visto nell’atrio vicino le scale , magari potresti farci un salto.
Sforzo un altro sorriso vedendo poi il suo smagliante ringraziare la mia gentilezza.
Xx: Sei davvero molto gentile! Quindi sei nuova? Pronta a vivere incredibili avventure in questo collegio?
Abby:*accennando una risata* Bhè se tutto va bene si..sarei nuova. E non vedo l’ora ..anche se alcuni tipi ti fanno passare la voglia di frequentarla e al contrario scappare a gambe elevate!
Xx: *ridendo dolcemente* Mi ricordi tanto una persona . Comunque piacere..
Con delicatezza mi porge la mano che la prendo dopo un paio di esitazioni.
Xx: Mi chiamo Mia…Mia Colucci .*sorridendomi*
Abby: *sorpresa* M-mia…Colucci..?




ED ECCOCI QUA! Sembrerebbe che il mondo per Marizza sia MOLTO piccolo! E' proprio LUI nella presidenza? Che ci fa li? Abby ha fatto due incontri , uno negativo uno forse positivo. Con Jared che a quanto pare è il figlio di Mia è successo di tutto e di più e sembrerebbe che hanno messo al mondo un bel gran ribelle , ma con lei la sua vita si rovescerà : in positivo o in negativo? Mia riconoscera' qualche somiglianza in Abby? Incontrerà Marizza?
Il PROSSIMO CAPITOLO INIZIERA' CON UN ALTRO TUFFO DAL PASSATO QUESTA VOLTA SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI PABLO! Altre cose verranno spiegate e cosa aspettate? COMMENTATEEE!! Spero che comunque questa ff vi stia piacendo *-* Ciaooo e grazie a chiunque la segui e a te Noemi che la stai commentando <3 Grazie grazie! Notte a tuttiii!!!
 
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Pablizza01
view post Posted on 6/9/2016, 22:12




MADO QUANTO STO AMANDO QUESTA FF!!!!! Allora:
Siiii sono arrivati a buenos Aires e sopratutto lì..all'elite way ♡♡
NELLA PRESIDENZA...È LUI?!?! IO DEVO AMMETTERE CHE PER UN NANO SECONDO PENSAVO FOSSE MIA CHE MAGARI STAVA ENTRANDO ANCHE LEI PER ISCRIVERE IL FIGLIO(insomma i miei soliti film mentali) Comunque no!! Mi sono sbagliata, È LUI!??!? MADO NON MI DIRE ....È DIVENTATO IL PRESIDE DELLA SCUOLA?!...GESÙ AIUTATEMIIII mado ho tipo una faccia " :woot: "..madoooo poiiiii
Abby ha incontrato Jared!!! Madooooooo cuoriiiiii e che bel incontro proprio alla pablizza!!
E poi...mia...amore mio sei tu? Cuoricinooo!! ma poi "jared aghirre" Io volgio anche manuuu :wub: :wub:
MADO SONO CURIOSISSIMA LO GIURO,DAVVERO!!!! COSA FARÀ MARZ? E PABLO? LE DOMANDE SUL PERCHÈ SE N'È ANDATA ?? GLIELE DIRÀ? E MARZ??? COSA FARÀ? MIA SI ACCORGERÀ DI CHI HA DI FRONTE? ...MADO STO ESULTANTO TROPPO...si sono incontrati Ti prego Ti Subblico aggiorna presto,non penso che riuscirò a resistere...ora farò la nottata a pensare a cosa succederà già lo soo :woot: :woot:
CONTINUAAAAAAAAAAAAAA
 
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view post Posted on 7/9/2016, 20:29

♥ Yo no puedo dejar de sentir lo que siento… ¿entendés? No quiero soltarte. Estoy enamorado de vos. ♥

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ECCOVI IL CAP! bUONA LETTURA ;)


CAP 5

15 anni prima

Lunedì 31 Gennaio - Elite Way School

“Pablo: Mia! Mia!
Tiro Mia dalla camicia della sua uniforme bloccandola prima che entri in classe.
Mia: Hey ma che modi sono?
Inizia a lamentarsi mentre si sistema la camicia stropicciata dalla mia improvvisa presa.
Mia: Chi te l’ha insegnato a prendere così la gente , Marizza??
Pablo: Proprio di lei voglio parlarti! Dov’è? E’ da sabato che non la vedo.
Mia: E io che ne so? Non sono la sua babysitter ! Ora posso andare in classe ? Ho alcune cose da sbrigare prima che inizi la lezione.
Le libero la strada e dopo un “Oh finalmente” si reca in classe lasciandomi in preda alla confusione.
Pablo: Dove diamine è andata?
Decido di marinare la prima lezione della settimana trascorrendo il tempo a cercare Marizza in tutto il collegio , ma niente..di lei non c’è traccia.
Quando l’altro giorno è uscita dalla mia stanza e non l’ho vista tutto il weekend ho pensato che fosse uscita senza avermi detto niente , come a volte capitava. Ma non vederla oggi al bar a divorarsi quei cornetti farciti di cioccolato mi ha preoccupato . Giungo forse per l’ennesima volta nella sua stanza fissando il suo letto in ordine , così come quello delle sue amiche che sono state dalle proprie famiglie mentre ora sono tutti in classe. Chiudendo la porta alle mie spalle scaccio un respiro di sollievo fortunato nel fatto di non esser stato beccato entrare nell’ala femminile di nascosto.
Mi avvicino al suo letto sedendomi di sopra per aspirare l’inebriante profumo della sua pelle socchiudendo quel po’ gli occhi per godermelo in santa pace.
Smuovendomi di un po’ sento il rumore di carta stropicciata provenire dalla mia tasca posteriore del pantalone scacciando poi quel foglio sul quale sta scritto la diagnosi fatta dal medico di Marizza.
L’altro giorno stavo morendo d’infarto quando mi ha detto che c’era la probabilità di esser rimasta incinta dopo la nostra prima notte passata insieme senza protezione. Ero certo che non sarebbe mai successo , ma la sua inaspettata volontà mi confuse totalmente spingendomi a compiere quell’atto romantico non curante delle conseguenze. Ho ancora in mente la sua espressione pallida mentre mi parlava con gli occhi velati di lacrime. Era terrorizzata , era spaventata all’idea di avere un figlio . E come non darle torto?
Siamo solo due ragazzini ancora al collegio in pieni studi . Come potevamo fare contemporaneamente i genitori? Metter alla luce un bambino non è facile per nessuno , ma no per il dolore che si prova durante il parto , per il dopo . Crescere , educare , prendersi cura di un bambino non fa per me .
Siamo noi i primi bambini come possiamo mettere al mondo un altro ? Era davvero paradossale.
Ma per la prima volta la fortuna ha girato dalla mia parte e fortunatamente è stato solo uno stupido falso allarme che mi ha fatto sudare freddo . Non so di preciso quale erano le sue intenzioni, se sarebbe rimasta incinta, ma quel che mi interessa è pensare che sia tutto finito e posso ritenere questa storia una sorta di avvertimento. Da oggi in poi sarò più cauto nei rapporti e soprattutto ci penserò a lungo prima di compiere il gesto accertandomi di esser protetto onde evitare di sentirmi nuovamente il mondo cadere sotto i piedi.
Caccio un lungo sospiro rinfilando nella stanza dell’uniforme quel documento che non ho mostrato a nessuno. Non voglio che mi prendano in giro solo perché potevo diventare presto padre.
Al sol pensiero mi sale un groppo alla gola.
Pablo: Me ne devo sbarazzare.
Mi alzo avvicinandomi alla scrivania di Marizza , sommersa da cianfrusaglie e fogli vari mentre sulla parete vi sono diverse foto delle nostre esibizioni e alcune foto di coppia . Accenno un sorriso nostalgico pensando al giorno in cui ci scattammo quei selfie . La mia attenzione viene chiamata da un paio di forbici che cercavo poc’anzi e appena le prendo inizio a tagliuzzare il foglio in piccoli pezzi di carta rendendoli completamente illeggibili e soprattutto irreparabili . Soddisfatto del mio lavoro raccolgo i pezzettini rimanenti in una sola mano pronto a buttarli da qualche parte sicura , in modo che nessuno ci metti lo zampino , ma per non so qual motivo mi avvicino all’armadio leggermente aperto per colpa di alcuni capi caduti a terra che impediscono la chiusura.
Apro l’anta leggermente vedendo parte dei vestiti di Marizza spariti mentre i rimanenti sono buttati a terra tutti stropicciati.
Pablo: M-ma…dove sono ?
Mi volgo leggermente scosso da questa sparizione improvvisa dei suoi capi e vedendo sotto al suo letto noto che mancano anche diversi borsoni. Dove diamine è andata a finire??

***
2 medi dopo

Mia: Pablo…Sono passati due mesi..perchè non ti arrendi?
Mi pone forse per l’ennesima volta una tazza calda di tisana che non sorseggio neanche un goccio.
Pablo: Porta via quella schifezza. Non la bevo.
Con un tono incazzato disprezzo il suo gesto premuroso e le sue continue attenzioni.
Pablo: Perché non vai da Manuel? Ti stava cercando.. Lasciami solo.
Al contrario vedo con la punta dell’occhio sedersi sulle ginocchia sulla sedia al mio fianco mentre io continuo a tener poggiate le mie braccia incrociate sul tavolo di questo bar completamente isolato.
Mia: Sono le 11 di sera , non ho voglia di uscire ne tanto meno di tornare in stanza. Tu hai bisogno di qualcuno.
Pablo: Io ho bisogno solo di Marizza!
Sbatto nuovamente il pugno sul tavolino facendo traballare la tazza colma di tisana , poggiando infine il mio capo sulle braccia .
Mia: Pablo basta , devi reagire! Sono due mesi che se n’e andata! Quando ritornerai a condurre la tua vita come prima?
Pablo:*stringendo i pugni* Prima..c’era Marizza. Ora no.
La sento sospirare e come ogni volta mi inizia a strofinare dolcemente la schiena per infondermi un minimo di coraggio , coraggio per alzarmi e ritornare a vivere .
Mia: Lo so che fa male.. Anche a me manca un mondo. Ho sempre giurato che non avrei sentito la sua mancanza ma..non sapere niente di lei è struggente.
Pablo: S-se…Se solo sapessi dov’è. Perché è scomparsa improvvisamente? *stringendo i pugni* Non so neanche se ancora viva o..
Mia: Non lo dire neanche per scherzo! Ovvio che sta bene.. Non so dove , ma da qualche parte lei sta bene! Avrà avuto le sue scelte per andarsene così..senza dire niente a nessuno. Che tu ricordi non avevate discusso..? Qualcosa del genere? Pablo sforzati ! Magari potremo capire cosa l’ha spinta ad andarsene.
Alzo lentamente il capo fissando il vuoto. Lei mi supplica a spremere le meningi ma non posso dirle che l’ultima volta che la vidi e ci parlai fu quando mi dichiarò di non aspettare un bambino.
L’ho delusa.. l’ho amareggiata e lei è scappata via .
E’ uscita dalla mia vita improvvisamente lasciandomi dentro un vuoto totale.
La sua scomparsa è simile ad una catastrofe provocata da un uragano . E’ come se un tornado fosse passato con una tale velocità che ha risucchiato e portato con se qualunque emozioni che avevo dentro e il battito armonioso del mio cuore. Ora senza di lei il mio cuore batte solo per tenermi in vita , non più per amore.
Mia: Niente?
Scuoto lentamente il viso , deciso più che mai a tener nascosto il motivo della sua partenza improvvisa.
E dato che forse è colpa mia..non mi resta che convivere con questo senso di colpa e smettere di credere che un giorno possa attraversare quella porta della classe e urlare un frenetico “Sono Tornata!” .
No…non tornerà mai più. Me lo sento. “

Presente

Pablo

Se un giorno qualcuno mi avrebbe detto che “Lei” sarebbe tornata…non ci avrei creduto.
Ma eccola qui ..dinanzi a me , nella mia presidenza.
Prima ancora di pronunciare la prima parola vidi una donna elegante seduta sulla sedia chinata leggermente sulla mia scrivania intenta a giocherellare col pendolo di Newton per ammazzare il tempo , cosa che faccio io quando vengo assorto dai pensieri della vita adulta.
E’ questo che mi trovo ora dinanzi agli occhi : una donna adulta.
La mia voce l’ha fatta tornare alla realtà e voltandosi i nostri occhi si sono scontrati sentendo un immediato calore salirmi lungo il corpo sentendolo fremere il mio cuore all’improvviso , che batte come non l’ha mai fatto. Non ricordavo più quali emozioni mi percorrevano il corpo quando la vedevo , tantomeno quando scontravo il suo sguardo così profondo.
Pablo: M-mar..M-marizza!
Finalmente trovo il coraggio di pronunciare il nome della ragazza che mi sconvolse la vita 15 anni fa , la ragazza che scomparve senza dire niente . Sento le mie mani iniziare a tremare troppo incredulo di questa visione. Quante volte ho sognato ed immaginato un suo ritorno?.. Ho perso il conto.
Ma oggi ce l’ho proprio qui nel mio studio dopo esattamente 15 lunghi anni . Sembra passato un eternità.
Ho davanti una donna matura , ben formata , con un tailleur rosa elegante e i capelli raccolti in uno chignon raffinato. La vedo ingoiare con forza e dopo aver serrato la mascella stringe con forza la montatura bianca degli occhiali da sole in un saldo pugno , intravedendo persino le sue nocche imbiancarsi , con uno sguardo incredulo. E’ come se dinanzi ho una visione , dalla quale mi divide un bel metro di distanza .
I suoi occhi sono spenti e sollevando leggermente il capo mi inizia a guardare con superiorità .
Marz: Chi..si rivede.
La sua voce…La sua voce è come una stritolata al mio cuore . Mi è così tanto mancata.
Pablo: S-sei…viva..
Bisbiglio queste parole che arrivano dritti alle sue orecchie .
Marz: Pensavi che fossi morta?
Senza alcun problema mi pone questa domanda sentendo il suo tono di voce ben calma anche se appare fredda. Come può mantenere questo autocontrollo dinanzi al ragazzo che ha abbandonato senza pietà anni or sono?
Pablo: Dov’eri..? Dov’eri finita!?
Di scatto mi riprendo , sentendo il mio cuore riempirsi di rancore per avermi abbandonato senza farmi sapere niente.
Pablo: Sono 15 anni che ti cerco!! Dov’eri? Perché te ne sei andata all’improvviso?
Marz: Non sono qui a parlare di questo. Sono qui in panni di visitatore.
E fulminandomi con lo sguardo interrompe il quarto grado che avevo iniziato a porgli con aria afflitta.
Marz: Sto aspettando il Preside . Sei pregato di andartene.
La sua voce fredda mi ammutolisce e a render tutto più imbarazzante è il modo di fare elegante.
Questa che ho davanti non è la mia Marizza.
Risedendosi composta sulla sedia distoglie lo sguardo dai miei occhi, rivolgendolo ad un punto a caso.
Accavalla le gambe ponendo le sue mani incrociate sul suo ginocchio ,posto in cui la gonna cessa d’esistere.
Il vestito aderente mette in mostra tutte le sue forme e la lunghezza minuta della gonna mette in evidenzia le sue gambe lunghe e formose.
La compostezza di star seduta su quella sedia mi accerta una cosa : il suo drastico e improvviso cambiamento. Non so cosa sia successo anni fa , so soltanto che è cambiata e ora mi trovo una Marizza raffinata tutta nuova . Il suo viso è libero da qualunque ciocca di capelli raccolti in modo ordinato , sicuramente più lunghi dell’ultima volta che la vidi , e il suo collo ben slanciato mi permette di vedere ogni qual volta deglutisce . Scuoto leggermente il capo smettendo di squadrarla da capo ai piedi e infatti mi anticipa facendomi sentire uno stalker con una delle sue battute.
Marz: Non so..? Hai finito di squadrarmi? Puoi andartene?*indicando l’uscita* Sto aspettando il preside ho detto!
Pablo: Mi dispiace per te ma sono lieto di annunciarti di esser io il nuovo Preside dell’Elite Way School.
Scontro i suoi occhi gelidi sbarrarsi per tale notizia , non intravedendo più nessun tipo di luccichio in quel vecchio sguardo da cerbiatta.
Marz: COSA!?!?
Si alza d’istinto mentre io prendo posto alla mia sedia girevole in pelle lucida nera ponendo i gomiti sulla mia scrivania in legno pregiato , sistemando con poche mosse le carte in disordine.
Pablo: Posso sapere cosa ti ha spinto a tornare dopo 15 anni?? Dopo questo lungo ed esasperante periodo in cui ho passato ogni minuscolo secondo a pensare dove stavi o con chi stavi.
Marz: Non sono affari che ti riguardano!
Pablo: Scusami ma sei stata tu a dirmi di voler parlare col preside!
Alzo le mani in segno di innocenza.
Marz: Mi dia del Lei . Le sarei grato!
Inarco il sopracciglio portandomi poi la mano sulla mia barbetta corta , presente su alcune parti del mento, per strofinarmela , gesto che compio ogni volta che tendo di capire qualcosa.
Pablo: Ma che ti prende? Non ti riconosco..Perchè mi stai trattando in questo modo?
Continua a tenere lo sguardo lontano tenendo sempre il corpo rigido in una retta postura.
Marz: Perché..come la sto trattando?
Ed è solo adesso che poggia delicatamente il gomito sulla scrivania e incurvando leggermente la schiena in avanti pone il suo mento sul dorso della mano rivolgendomi quello sguardo freddo. Dov’è quella luce?
Pablo: Non rispondermi con un'altra domanda. Sai che l’ho sempre odiato.
Marz: E lei non mi assilli con questo interrogatorio. Se volevo raccontare cosa o cosa non ho fatto , con chi o meno sono stata questo lungo periodo scrivevo un Best Seller, che sarebbe stato disponibile in tutte le librerie!
Mi metto le mani in faccia tirandomela quel po’ che basta a tenere l’autocontrollo dinanzi a questa Marizza più ostile di quando era una semplice adolescente.
Marz: Ora mi elenchi tutte le novità di questo collegio ? Forse dovrò iscrivere un mio familiare anche se..sapere che qui dentro a comandare è un tipo come lei mi passa la voglia . Ma sono costretta ad abbassarmi a tanto.
Pablo: Puoi smetterla di darmi del lei ? Non mi fai sentire a mio agio.
Marz: Francamente me ne infischio .
Sospiro sonoramente arrendendomi momentaneamente .
Pablo: Cosa vuoi sapere Marizza?
Marz: Ha per caso rotto l’altra rotella che aveva nella testa? Vi ho già detto che voglio sapere cosa promette quest’istituto , quale educazione vien impartita e robe varie. Non vorrei iscrivere qualcuno a me caro in un carcere. E’ cambiato o è rimasto tale?
Pablo: Da quando ho preso la cattedra di Preside è diventato tutto più leggero. Quindi l’istituto rimane sempre il più privilegiato del paese , promette una buona educazione , le lezioni sono impartite da professori dall’età giusta e soprattutto interagiscono amichevolmente con i studenti rendendo così lo studio più leggero e le lezioni divertenti.
Marz: Riassumendo questo collegio è divenuto un circo in mano sue.
Pablo: Ma che ti prende eh??
Vedere il suo finto sorriso e questa battuta di poco gusto mi ha fatto sbottare una parte di rabbia che ribolliva in corpo.
Pablo: Ti fai viva così all’improvviso e mi tratti in questa maniera abominevole? Dimmi ce l’hai con me per caso??
Xx: E’ permesso?
Il mio sfogo viene interrotto da una ragazza che ha bussato alla porta richiamando l’attenzione di entrambi.
Una ragazza , forse sulla quindicina , che con una capigliatura sbarazzina e un look casual si distingue da tutte le altre della sua età. Mai vista prima d’ora , quindi escludo l’idea che sia una mia studentessa. Chi è?
Marz: Abby..


Abby

Abby: M-mia…Colucci..?
Dilato le pupille leggermente incredula di avere dinanzi a me proprio “quella” Mia Colucci.
Possibile che sia la ragazza che anni fa Marizza gli rovesciò in testa la bibita il primo giorno che si incontrarono?
Mia: Si tesoro..Hai per caso già sentito questo nome?
Sforzo un altro sorriso cercando di passare inosservata.
Abby: Bho..*alzando le spalle* Non so.
Rido imbarazzata fissando nuovamente le sue labbra incurvarsi in su .
Mia: Può darsi che hai letto il mio nome in una rivista di moda. Sai..sono una modella!
All’improvviso alza in modo elegante le braccia facendomi ammirare il suo corpo , secondo il suo punto di vista , perfetto.
Abby: Ehm..forse.
Ovvio che no. Mai vista prima . Ma infondo..come posso conoscerla se sino a stamattina ero sbattuta dall’altra parte del paese? Lei scoppia in un’altra fragorosa risata che mi fa accennare un sorriso divertito , creato perché ho a che fare con una svampita che si pavoneggia dinanzi a qualunque persona incontri lungo il suo cammino .
Mia: Ora devo andare…
Mi fissa con i suoi occhi blu grandi in attesa che pronunci il mio nome.
Abby: Abigail.. *sorridendo* O meglio Abby Andrade.
Finito di pronunciare il mio nome per intero il suo sorriso tende a sgretolarsi per non so qual motivo .
Mia: A-andrade..?
Mi fissa con aria confusa mentre io sono decisa più che mai a svignarmela. Questa donna inizia a preoccuparmi.
Abby: O-ora devo andare..
Mia: No aspetta..
Abby: Ci si rivede in giro forse.
E non calcolandola la lascio li da sola ripercorrendo velocemente il tragitto di prima giungendo senza alcun problema all’atrio ora privo di quei ragazzacci che mi stavano dando ai nervi dirigendomi poi , d’istinto, nella direzione in cui è andata mia madre. Varco la porta della segreteria trovando l’addetta dietro ad un computer moderno.
Abby: Salve..La signora di prima è ancora li dentro?
Indico la porta della direzione , individuata grazie all’insegna elegante .
Segr: Si cara. E’ appena entrato anche il preside. Se vuoi puoi andare.
Abby: Grazie.
E prendendo un bel respiro decido di varcare quest’altra porta trovandomi alla fine del corridoio un'altra lasciata aperta. Busso giusto per farlo , dato che me ne sarei fregata altamente , ma sentire durante la camminata il loro tono di voce un po’ troppo elevato mi ha leggermente confuso le idee.
Abby: E’ permesso?
Mi sporgo tenendomi aggrappata alla cornice della porta trovando nell’aula della presidenza mia madre seduta rigidamente e un uomo sulla trentina , con una barbetta ordinata che lo rende incredibilmente il preside più bello del mondo se è davvero lui , per non parlare di quei occhi che anche da lontano spiccano il loro splendore. Eppure scontrare il suo sguardo confuso mi da una strana sensazione.
Contemporaneamente incrocio gli occhi sgranati di mia madre che sembra esser diventata di pietra.
Marz: Abby..
Con un filo di voce pronuncia il mio nome mentre metto entrambi i piedi in questa aula con un lieve sorriso sulle labbra. Immediatamente Marizza viene dalla mia parte a passo veloce guardandomi come se stessi per esser portata via da qualcuno , e questa sua agitazione non mi tranquillizza. Leggo nel suo sguardo il terrore e ho così tanta paura che gli venga un attacco di panico .
Abby: Stai bene mam..
Non concludo di pronunciare la parola “mamma” che mi trovo il suo corpo completamente attaccato al mio e ricollegando i fili della mia testa ricambio lievemente titubante questo abbraccio improvviso.
Mi fisso intorno con aria confusa sentendo poi il suo fiato calermi sull’orecchio e in brevi secondi pronuncia queste frasi sottovoce.
Marz: Reggimi il gioco.
Finalmente mi permette di respirare regolarmente dato che la sua stretta era ben salda e sentendomi gli occhi puntati addosso rialzo il capo verso quest’uomo a me sconosciuto.
Xx: V-vi conoscete..?
Abby: Che razza di domanda è? *confusa* Lei è mia..
Marz: ZIA!
Velocemente pone il braccio sulle mie spalle stringendomi al suo fianco . Sul mio viso spicca un espressione frastornata ma riflettendo sulla sua frase sussurrata all’orecchio poc’anzi non mi resta che darle corda appena mi ristabilisco con la mente.
Abby: Ehm..s-si..sono sua..
Rivolgo lo sguardo a Marizza che capisce al volo questa mia richiesta d’aiuto.
Marz: E’ mia nipote..
Xx: Nipote?
Inarca il sopracciglio alzandosi dalla sedia per incrociare le braccia al petto.
Xx: Che fai mi prendi in giro? Tu non hai nessun’altro familiare.
Marz: Che cavolo vuoi? Eh?? Che ne puoi sapere tu ?? E’ una mia lontana familiare!! Vuoi per caso perdere tutti i denti che ti ritrovi.
Improvvisamente mia madre diventa scontrosa allontanandosi da me per avvicinarsi leggermente a quell’uomo che non ha creduto a questa fesseria.
Xx: Ah Adesso mi dai del Tu ?
Abby: Scusatemi un attimo! Non sto capendo niente..Che succede qui? Già vi conoscete?
I due prima si lanciano uno sguardo fulminante poi l’uomo prende parola anticipando le mosse di Marizza.
Xx: Mi chiamo Pablo Bustamante , sono il preside di questa scuola , e tanti anni fa ero suo compagno di classe.
Pronuncia queste parole continuando a fissare Marizza che a catena prosegue la sua frase.
Marz: Esattamente. Compagni di classe.
Abby: Davvero?
Sul mio viso ritorna il sorriso incredula di aver incontrato uno dei suoi vecchi compagni , anche se dall’espressione di Marizza deduco che non sia una bella conoscenza.
Marz: Se tutto va male sarà il tuo Preside.
Pablo: Perché “se tutto va male” ?
Marz: Non tengo a risponderti .
Lo mette a tacere con uno sguardo truce. No..non è per niente un bel rincontro.
Abby: Da quanto tempo non vi vedete? C’è una sorta d’intesa tra voi.
Oso intromettermi nella loro sfida ricevendo uno occhiata fredda da mia madre.
Marz: Sono cose che non ti interessano.
Sentirmi dire queste frasi sono una sorta di schiaffi emotivi. Se nulla mi dovrebbe interessare..perchè mi ha messo al mondo? A volte penso che non sia sincera nei miei confronti. E’ come se un enorme abisso di ricordi legato al suo passato mi impedisse di ritenerla ufficialmente mia madre.
Pablo: Quindi ti chiami Abby?
Ad attirare la mia attenzione è quest’uomo che ancora dietro la scrivania mi fissa come se qualcosa lo turbasse.
Abby: S-si..
Tento di riequilibrare il mio timbro di voce leggermente tremolante .
Marz: Abigail prego!
Mette i paletti tra di noi lasciandomi confusa con la sua continua scontrosità .
Pablo: *non calcolandola* Marizza mi ha chiesto diverse cose riguarda questo collegio. Si riferiva a te vero?
Marz: E a chi se no!?
Noto con la punta dell’occhio stritolare qualcosa in pugno , notando che in realtà quei pezzi di plastica sono i residui dei suoi occhiali da sole. Cosa c’è sotto questi due?
Pablo: Abigail ?
Alla pronuncia del mio nome il mio cuore fa un balzo. Che cosa mi succede? Mi sento strana..
Marz: Che cosa vuoi da lei? Smettila di pronunciare il suo nome! *gesticolando* Non vedi che la stai confondendo con le tue frasi e domande??
Pablo: Ma che diamine dici?? *alzando il tono* Veramente sei stata tu a farla rintristire!
Marz: Io???*inorridita* Ah questo è troppo! Basta Abby andiamocene prima che faccia una strage.
Sistemandosi per bene sulla spalla la sua borsa mi prende per il braccio e attenta a non farmi male mi trascina con se verso la porta.
Pablo: Dove vai? Voglio parlare con la ragazza!
Marz: Tu non parli con nessuno!
Sento i passi veloci di Pablo inseguirci lungo il corridoio che lega la direzione alla segreteria ora isolata dove ci raggiunge.
Pablo: Aspettate un secondo.
Mi fermo d’istinto , impennando sui piedi .
Marz: Abby muoviti , andiamo a casa.
Abby: Puoi smetterla un secondo??
Come se fossi una molla tirata al massimo scatto sotto la presa . I miei nervi fuoriescono e tutto questo frastuono non ha fatto altro che confondermi.
Abby: Ti vuoi calmare ?? …. Per favore.
Il mio tono di voce elevato si abbassa di poco in poco , quasi supplicandola con lo sguardo .
In questa stanza cala il silenzio e ciò mi fa sentire incredibilmente a disagio.
Pablo: Abby vorrei scambiare due parole con te ..
Marz: Ho detto di NO!*secca*
Pablo: *guardandola* SOLO per parlare del collegio.
Marz: Perché non puoi farlo con me presente?
Pablo:*finto sorriso* Se mi dai il permesso perché no?
Abby: Marizza..?
Mi fa strano chiamarla per nome , ma secondo il suo piano non mi resta che scendere a tale livello del gioco. Cogliendo al volo il mio desiderio di saperne di più su questa scuola distoglie lo sguardo e rimanendo in silenzio ammazza il tempo ad osservare l’ambiente circostante.
Abby: Ok..
Do il consenso al preside che dopo aver lanciato uno sguardo a Marizza mi rivolge quei suoi occhi così azzurri , stesso colore che dominano i miei ora nascosti dalle lenti a contatto marroni.
Pablo: Bene.. quindi vorresti frequentare questa scuola..
Abby: Si..
Pablo: Sai che è un collegio? Questo non vuol dire che è un carcere .
Manda una frecciatina a mia madre , per non so qual motivo , che a differenza sua continua a comportarsi come se non esistesse. Voglio capirci qualcosa in questa storia.
Pablo: Ora ti spiego meglio come funzionano le cose , così ascolta anche tua ..zia.
Titubante e poco convinto pronuncia “zia” senza un minimo di vitalità procedendo poi con la spiegazione.
Pablo: Diversamente da molti anni fa ora i studenti hanno l’opportunità di recarsi alle proprie case , chi ce l’ha , dalle 17 alle 20 per poi tornare in collegio per la cena e per dormire in modo che il giorno dopo vada a lezione. I dormitori si trovano al piano superiore e sono divisi per maschi e femmine . Mentre per quanto riguarda il fine settimana si torna a casa a qualsiasi ora si desideri , come ai vecchi tempi. Le lezioni terminano il venerdì mattina così da avere il pomeriggio libero . Questo è tutto. Per qualunque cosa chiedi pure.
Poggia la sua schiena alla scrivania della segretaria , ora assente , incrociando le braccia in attesa che gli ponghi qualche domanda ma dall’atteggiamento nervoso di Marizza preferisco non allungare la conversazione così scuoto il viso leggermente.
Pablo: Niente? Ah per quanto riguarda la retta invece..
Alza il tono di voce per farsi sentire da Marizza che si volta dalla sua parte freddamente.
Pablo: è la stessa cifra di un tempo ed è rimasta mensile.
Marz: Mm..
Senza un minimo di interessamento pone fine a questa conversazione.
Marz: Bene ora possiamo andarcene. E’ stato un DISPIACERE parlare con Voi .
Lei gli finge un sorriso , lui rotea gli occhi già esasperato da tale comportamento.
Marz: Andiamo Abby?
Abby: Si..
Mi prende per mano e solo con questo tocco sento il suo sudore , ma sorvolo più vogliosa che mai ad uscire da questo campo di elettricità .
Pablo: Ci vediamo allora ..!?
Sforzo un sorriso vedendo le sue labbra incurvarsi dolcemente e senza darmi l’occasione di salutarlo mi trascina verso la porta chiusa della segreteria per recarci nell’atrio ma a bloccarci il passaggio è la signora di prima che aprendo la porta si trova me e Marizza che man mano dilata gli occhi rimanendo scossa , tanto quanto Mia.
Mia: M-marizza….
Marz:*con un filo di voce* M-mia..





RICAPITOLIAMO! ;) PABLO NEL PASSATO HA INTUITO COSA HA SPINTO MARIZZA A FUGGIR VIA (almeno ci consoliamo che un briciolo di mentalità ce l'aveva) MA ORA CHE E' PRESIDE E' PRONTO A BOMBARDARE MARIZZA DI DOMANDE SUL PERCHE' E' SCOMPARSA IL QUEL MODO! Inoltre abbiamo visto l'incontro di Mia ed Abby e guarda che combinazione? Ora sono tutti riuniti! Come reagirà Marizza dinanzi alle ultime persone che voleva incontrare?? Come vi è sembrato il primo incontro da Padre e figlia? Bhè vi lascio ! COMMENTATEEEEEE!!! Ciaoooo!!!
 
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Pablizza01
view post Posted on 8/9/2016, 08:07




Ciao roxyy!!! Scusa se non ho commentato ieri sera ma sono stata impegnata ...comunque alloraaaa:
PABLO che continua a cercarla dopo comunque due mesi che se ne è andata è l'amore :wub:
Poìii
L'incontro tra padre e figlia...che dire mado l'ho amato troppo come in un film
Io stavo dicendo tra me e me"forza finisci la frase 'sono sua figlia'!!!!!" Ma invece no..ah marz marz...mi fai salire il nervoso..la zia..ma poi pablo sa che non hai parenti ah mado
E l'incontro tra loro due...madooooo *--* io avrei voluto un incontro tipo film dopo 15 anni senza avere notizie da entrambi,lei che salta addosso a lui e lo riempie di baci fino a cadere per terra ma purtroppo non è stato e non sarà così:(...non cos'altro dire se non che questa ff mi sta attirando e piacendo ogni capitolo di più!!! Ieri sera tardi quando l'ho letto non volevo che finisse il capitolo,infatti quando sono arrivata alla fine ero tristee:(
Perchè mi stava appassionando un mondo,mi immagino tutte le scene nei minimi dettagli e devo ammettere che è stupendo!! Mado quanto sei brava*---*
Vabeh concludo il mio papelo col dirti un bel CONTINUA!!!! Giuro che non vedo l'ora di leggere il continuo e spero vivamente che lo pubblicherai oggi :wub: :D
 
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111 replies since 30/8/2016, 20:39   3264 views
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