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El Privilegio De Amar, New ff !! *-*

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RoxanaBenja
view post Posted on 2/9/2016, 14:09 by: RoxanaBenja

♥ Yo no puedo dejar de sentir lo que siento… ¿entendés? No quiero soltarte. Estoy enamorado de vos. ♥

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Et voillà!!!! IL PRIMISSIMO CAPITOLO!!!!! ENTUSIASTE? NON VEDETE L'ORA DI LEGGERLO? BHE' NON VI TRATTENGO , VI AUGURO SOLO UNA BUONA LETTURAAA!!!

CAP 1


Las Vegas ..città degli Stati Uniti d'America, capitale del divertimento , dello shopping e del gioco d’azzardo.
Il suo soprannome è "La Capitale Mondiale dell'Intrattenimento" o meglio la “Città del vizio” procurato dalla presenza del gioco d'azzardo legalizzato, la disponibilità di alcolici ad ogni ora del giorno e della notte ed una certa scelta in fatto di spettacoli “per adulti” .
Las Vegas è un inferno sublime, l’unico posto in cui coesistono ballerine truccate e vestite di piume , prostitute in abiti succinti ma decorosi , uomini d’affari con completi lussuosi e famiglie oneste.
Con un tacco 12 , vestito dorato corto attillato che mette in mostra il mio decolté , con i capelli raccolti in una capigliatura elegante ,dalla quale ricadono due ciocche lunghe ondulate ai fianchi del mio viso , e con degli occhiali da sole percorro impassibile un corridoio fiancheggiato da cordoni rossi che mi inducono a un uomo in giacca rossa posto dinanzi l’entrata del casinò.
Abituata a frequentarli e soprattutto abituata ormai allo “stile di vita” dei giocatori, che li dentro diventano il diavolo in persona, non esprimo nessun tipo di emozione , se non la voglia di entrare e vincere.
L’uomo qui dinanzi a me mi fissa per un istante tenendo ancora tra le mani il documento dato poc’anzi.
Sbuffo annoiata levandomi gli occhiali da sole per dimostrargli di esser io nella foto .
Xx: Magari prima che faccia notte!
Restituendomi in silenzio i documenti si scosta lasciandomi passare.
Con passo deciso supero file e file di slot machine , tavoli del black-jack fermandomi infine alla roulette.
Scruto la sala studiando i tavoli da poker concentrandomi infine su quello a cui siedono i giocatori più anziani. Accennando un sorriso divertito mi avvicino sfoderando infine il sorriso più affascinante del repertorio. Se la maggior parte dei giocatori sono maschi per distrarli durante la partita esistono due modi: mostrare tutta la bellezza esteriore e soprattutto metter in bella vista il ben di Dio chiamato “Seno”.
Xx: Buonasera signori , posso unirmi a voi?
Quel che sembra il capo gruppo mi accetta senza batter ciglio.
Uomo: Certo bellezza. Prendi una sedia e guarda come si gioca.
Sembrava un po’ troppo strano.
Xx: Ehm..no. Intendevo al tavolo. Vorrei giocare.
Qualche anziano col sigaro in bocca inizia a ridere divertito , incredulo di vedere una donna giocare a poker.
Uomo: Perché non vai a giocare alle slot machine? Qui si gioca sul serio. E’ un tavolo da poker , principessa. A cinque carte . Spreca i tuoi soldi con qualcosa adatto a te.
Prendo un respiro profondo e munendomi di pazienza affronto questo branco di vecchiacci sedendomi con insistenza ad una sedia , accavalcando le gambe messe in bella mostra continuando a sorridergli a pieni denti. Ecco un altro segreto: distrarre il nemico.
Xx: E’ un vero e proprio peccato che non mi vogliate.*sospirando* Ho sempre voluto giocare a Las vegas.
Bugia , sono una vera e proprio giocatrice e in tutti questi anni ho girato in quasi tutti i casinò , uscendone piena di soldi.
Uomo: Ah si? E dimmi quanti anni hai mia cara donzella?
Sputa fuori il fumo inspirato dal sigaro , buttandomelo in faccia quando mi rivolge parola.
Impassibile a tutto questo e non esprimendo un minimo di disgusto rispondo alla domanda fatta con non chalance.
Xx: Hai mai sentito che è da veri maleducati chiedere l’età ad una signora?
Continuandogli a sorridere ricevo una risata grassa ponendo fine al suo interessamento.
Uomo: Mi piaci.. Sei una tipa tosta! Allora…cos’hai da offrirci per giocare?
Sorrido compiaciuta posando infine sul tavolo i miei gettoni che sorprendono tutti i giocatori di questo tavolo.
Xx: Questi sono tutti i miei gettoni. Online me la cavo piuttosto bene.
Uomo: Sei davvero pronta a piangere ?*ridendo*
Con non curanza spingo in avanti i miei gettoni , dimostrando di esser una donna avventata e sicura di se.
Pensino che stia mettendo in gioco i miei unici soldi per pagare uno stupido affitto di casa? Ah..poveri illusi.
Presto chi piangerà saranno solo loro , non io.
I giocatori si scambiano un occhiata d’intesa . Il mazziere scrolla le spalle e fa la sua puntata .
Il mio trucco è fingermi ansiosa , aspettando così la distribuzione della prima mano.
Perdo volontariamente le prime due ma alla quarta mi rifaccio . Ridevo sotto i baffi nel momento che un ora dopo avevo già vinto 3700 dollari vedendoli cominciare a sudare. I giocatori , che sino a poco tempo fa mi avevano preso in giro , iniziano gettare sul tavolo le loro carte arrendendosi alla mia bravura costretti persino ad applaudire unendosi al gruppo che attorno a noi si era radunata per vedere il gioco.
Soddisfatta e soprattutto con un bel malloppo in mano abbandono il tavolo come unica vincitrice e continuando ad esser rimborsata a qualunque gioco , che ha ormai nessun più segreto , esco dal casinò alle 4 del mattino dove nonostante l’ora le vie di Las Vegas continuano ad esser trafficate .
Famiglie , stranieri , invitati , personali d’albergo , tutti danno vita a un caos organizzato. Le strade sono piene di Elvis , Michael Jackson , showgirl e personaggi di cartoni animati , tutti pronti a farsi fotografare per soldi. Infiniti venditori ambulanti distribuiscono cartoline , alcolici e poster di locali di strip riversi a terra su questo marciapiede calpestato da migliaia e migliaia di persone al minuto .
Cammino a passo veloce , sorpassando il caos , col mio bottino nella borsa stretta dal mio corpo diretta a raggiungere la mia fonte di vita.
Xx: Abby!!
La vedo voltarsi rivolgendomi un sorriso a 32 denti mentre continua a tener poggiata da schiena ad un lampione con le mani nelle tasche.
Abby: Mamma!
Finalmente giungo dinanzi a lei abbracciandola , felice di rivederla dopo aver passato ore dentro a quel posto sudicio . Sono Marizza Pia Andrade e qui a Las Vegas insieme alla mia adorata figlia mi sto rifacendo una vita nel totale lusso.
Marz: Amore mio.. Vieni qua.
Si lascia abbracciare amorevolmente vedendo il via e vai di gente scostarsi sul marciapiede per non venirci addosso. Aspiro a pieni polmoni il suo profumo alla vaniglia affondando il mio viso tra i suoi capelli sparati , capigliatura che mette in risalto il suo spirito ribelle. Lentamente sciogliamo la presa e accarezzandole dolcemente il viso mi interesso di lei .
Marz: Mi Aspettavi da molto qui?
Abby:*sorridendo* Tranquilla. Ho appena finito di prendere le mance.
Ridendo mi mostra il suo bottino ricavato dall’esibizione in piazza.
Marz: Sicuro di star bene? Mica qualcuno ti ha dato fast..
Abby: *interrompendomi* Niente di niente . E’ filato tutto liscio come l’olio.*ridendo* Chi in questo mondo non apprezza la mia voce?
Si vanta per il dono ereditato da me del canto , mezzo che usa di sua volontà per ricavarne qualcosa.
Sorrido divertita , gioiosa di vederla sprizzare vitalità anche in questa situazione.
Abby: E a te com’è andata questa sera?
Marz: *sorridendo maliziosamente* Come sempre..un successo.
Abby: Aah! Mamma sei grandiosa!
Saltellando sprizza gioia da tutti i porri ributtandosi tra le mie braccia .
Marz:*ridendo* Si si ma ora è giunto il momento di tornare in hotel. Si è fatto tardi e devo ancora avvisare tuo nonno.
Abby:*staccandosi* A preposito di Nonno! Mi ha chiamato , voleva parlare con te.
Lentamente sgretolo il mio sorriso iniziando a sospirare.
Marz: non dirmelo..
Abby:*mordendosi le labbra* Eh si.. E’ andato di nuovo su tutte le furie quando gli ho detto di che non ti potevo passare.
Marz:*mettendomi la mano in faccia* Lascia stare. Poi ci penso io. Ora andiamo , qui diventa sempre più pericoloso.
Mettendo il mio braccio sulle sue spalle ci dirigiamo verso l’hotel in cui soggiorniamo e dopo aver deposto i soldi fatti in una sola serata mi dedico un minuto di relax sul letto grande.
Una camera d’albergo dotata da tre stanze , bagno e due camere da letto , nella quale una risiede Abby già dormiente.
Afferro il calice di champagne fresco e frizzante e sedendomi delicatamente sul letto lo inizio a sorseggiare poco dopo essermi stretta nella vestaglia di seta morbida.
Volgo il viso all’enorme finestra che si affaccia su Las Vegas illuminata in ogni angolo poggiando la schiena
al capo , rivestito di pelle imbottita , del letto.
Poco fa ho mandato un messaggio a mio padre Martin , tramite il quale gli ho avvisato di esser li entro le 12 del mattino. Questa era l’ultima sera in questa enorme città. Fisso poi le valige colme di robe, poste sul tavolo della camera d’albergo , oggetti che vengono fatte e disfatte quasi tre volte alla settimana.
Sono una donna ormai 33 enne che gira per il mondo per fare fortuna e finalmente giunta a Las Vegas ho esaudito il mio sogno : avere successo anche in questi casinò. Non è stato per niente facile , lo ammetto , ma grazie alla mia audacia riesco a uscirne sempre vittoriosa.
Poggio ormai il bicchiere di cristallo ,ormai vuoto , nel vassoio d’argento posto sul raffinato comodino in legno lucido afferrando di seguito uno specchietto attraverso il quale mi accerto di aver tolto qualunque residuo del trucco pesante che mi ero fatta prima di uscire.
Sospiro e poggiando la testa alla spalliera inizio a fissare il soffitto affrescato con aria pensierosa lasciandomi trasportare da una dolce melodia sottofondo , provenienti dalle casse incorporate nella stanza.
Quanti sacrifici ho fatto per trarre beneficio in questo lusso . Anni e anni di disperazione sono serviti solo a rendermi più impassibile col tempo , sentendomi come una sorta specie di autonoma che agisce per vivere con l’unico scopo di guidare sulla buona strada e star accanto la mia unica ragione di vita .
Marz: Oh..Abby.
Accennando un sorriso fisso la porta chiusa della sua stanza pensando anche a quanti sforzi ho compiuto alla sua età per mantenerci entrambi . Ritorno al presente , non volendomi soffermare sul passato che tento di dimenticare da diversi anni , con scarsi risultati.
Poggio il tutto sul comodino e scostando le lenzuola fresche mi allungo nel letto beandomi delle delicata aria climatizzata che non ci fa risentire il caldo afoso di fine Agosto.
Fissando per ultima cosa la sveglia che segnano le 4 e mezzo del mattino decido di chiudere gli occhi per quelle poche ore di sonno. Sono anni che non riesco a dormire . Penso , penso incessantemente.
Mi perdo nei ricordi , quei momenti che vorrei solo rimuovere dalla mia testa. Sono un tormento , “Lui” ha reso tale la mia vita . Ed ecco che per l’ennesima volta mi addormento stritolando il cuscino al mio fianco sfogando parte della mia rabbia con esso . Che tu sia maledetto…Pablo Bustamante!




Abby

Un fastidioso rumorino mi costringe ad abbandonare il mondo dei sogni facendomi tornare alla realtà.
Sollevo lentamente le palpebre stringendole appena scontro i raggi solari del mattino.
Abby: Maledizione! Perché mi dimentico sempre di chiuderle?
Incazzata già di prima mattino mando a terra con un calcio queste lenzuola che si erano incastrate alle gambe sbottando contro la finestra , dalla quale posso notare che Las Vegas si è svegliata.
Abby: Buongiorno mondo crudele.
Come ogni mattina mi metto a sedere frustata da questi risvegli traumatici stropicciandomi gli occhi per metter a fuoco la mia vista.
Sbadigliando a bocca spalancata mi alzo stiracchiandomi alla grande sentendo tutte i miei muscoli, irrigiditi la sera prima a causa dell’esibizione , stendersi alla perfezione.
Sorrido lievemente contenta di provare questa goduria mentre lentamente mi dirigo con un passo assonnato nel bagno. Infilo la mia testa direttamente sotto il getto d’acqua della doccia svegliandomi totalmente dal coma solo grazie l’acqua gelata.
Abby: Perfetto!
Soddisfatta della mia routine mattiniera mando la testa all’indietro velocemente schizzando automaticamente lo specchio con l’acqua che rende i miei capelli più sbarazzini .
Passandomi velocemente con un asciugamano il viso e leggermente i capelli , lasciandoli al loro stato barbaro , mi dirigo con passo felpato nella stanza in cui mia madre dorme.
Apro la porta e poggiando il capo alla soglia la fisso in silenzio.
Quante ore di sonno ha perso solo per farmi condurre una vita agiata? ...Ho perso il conto.
Fisso la stanza così lussureggiante , non riuscendo a decifrare quanto sia immenso l’amore che prova per me. Sono l’unica , dopo suo padre , a ricevere tutto il suo affetto aumentato nel corso degli anni.
Sono cresciuta solo con loro due , in una parte sperduta dell’Argentina , nella povertà.
Quando ero sola una bambina di 5 anni ricordo di camminare mano nella mano con la mia mamma per le campagne isolate cercando sino al tramonto qualche alimento che diveniva un umile cena.
Solo quel pranzo potevamo permetterci allora. Mio nonno Martin sudava 7 camicie per far crescere qualche vegetazione ma la durata di coltivazione era gran lunga . Così mia madre dovette affrontare sola il mondo con le sue forze e la sua grinta ponendosi come obiettivo quello di far crescere una figlia forte , sana e alimentata . Non so di preciso come sia stata coinvolta nel gioco d’azzardo ma nonostante il pericolo della dipendenza la assillava nel primo periodo , è stata comunque capace a tener un saldo autocontrollo riuscendo persino a ricavarne più del previsto senza il bisogno di perdere tutto nelle scommesse.
Ricordo solo che dopo aver passato notti in bianco nella speranza di capirne qualcosa riuscì a diventare un ottima giocatrice . Ed eccoci qua , nella capitale del gioco d’azzardo. Abbiamo passato una settimana in giro per la città , nella quale lei la sera si recava ai casinò per incassare dei soldi e io per le piazze ad esprimere ciò che sento attraverso il canto. Quando sono triste , quando sono stressata , quando ho una forte tensione dentro il corpo mi basta aprire bocca , facendo fuoriuscire qualche melodia , per svagare la mia mente partendo in un mondo dove a governare è solo la mia adorata musica, mia fonte di rilassamento.
Avanzo lentamente verso mia madre sedendomi delicatamente al suo fianco per osservare la sua espressione finalmente serena. Quante notti ho fissato il suo viso , sempre corrugato . Quel viso sofferente che mi faceva capire a quanto dolore poteva soffocare al suo interno , tenendoselo solo per se.
Non si è mai sfogata con me e non so cosa gli ha turbato sino a pochi anni fa . So soltanto che mia madre da adolescente soffrì un mondo e la persona che ha reso Marizza infelice la dovrà pagare prima o poi .
Marz: Mm..
Vedo le sue palpebre tremolare capendo subito che si sta per svegliare.
Presentandomi ai suoi occhi con un dolce sorriso gli scosto le ciocche cadute dinanzi al suo viso in silenzio attendendo che si riprenda dal trauma del risveglio.
Abby: Buongiorno mamma..
Marz: Amore mio..
Tendendo le sue braccia mi prende il viso permettendogli di baciarmi la fronte amorevolmente.
Abby: Dormito bene?
Mi addrizzo lentamente continuandola a fissare mentre si mette a sedere man mano .
Marz: Mm..come sempre. Ho tenuto le immagini delle carte sempre davanti agli occhi.
Con voce assonnata pronuncia queste parole che mi rendono così triste.
Abby: Mamma hai giocato per un intera settimana . Cosa credevi di sognare, gli unicorni volare?
La sento sospirare vedendola di nuovo socchiudere gli occhi per strofinarseli .
Marz: Non preoccuparti..oggi partiamo e stacco la presa ok?
Rassicurandomi tende il suo braccio accarezzandomi premurosamente la guancia accennandomi poi un debole sorriso.
Abby: Lo spero..altrimenti giuro che farò lo sciopero della fame.
Rido sotto i baffi vedendo il suo sopracciglio inarcarsi dinanzi a me.
Marz: Cosa farai tu?*accennando una risata*
Abby: Hai sentito bene. E ora alzati , il nonno tra poco ci tempesterà di telefonate!
Marz: Si si ora ci vestiamo e ripartiamo verso casa. E comunque signorina mia non ci scommetto niente riguardo il tuo sciopero della fame.*ridendo* Mangiona come sei non resisteresti un giorno senza toccare cibo.
Ridiamo in contemporanea scherzare un altro paio di minuti come se fossimo due migliore amiche.
Si…esattamente è questo mia madre per me : una cara e importantissima amica che non mi abbandonerà mai.
Marz: Benissimo! Pronta a dire Addio a Las vegas?
Capello di paglia in testa , occhiali da sole , abiti firmati freschi per l’estate , tacchetti eleganti e una valigia stracolma di vestiti si presenta dinanzi a me pronta ad abbandonare questa camera d’albergo così pregiata.
Abby: Prontissima!! Torniamo dal nonno!
Vogliosa di riabbracciarlo dopo una lunga settimana afferro la mia valigia e salutando allegramente la stanza e tutti i posti nei quali ho trascorso i momenti pieni di gioia ci dirigiamo assieme , con un sorriso stampato in faccia , verso l’aeroporto imbarcandoci poco dopo un ora su un aereo diretto nel sud dell’Argentina .
Marz: Ho avvisato Martin che faremo ritorno entro massimo 2 ore.
Mi parla mentre sistema qualche piccola borsa nel porta oggetti sopra i sedili , buttandosi poco dopo a peso morto sprigionando un lungo sospiro .
Abby: Scommetto che farà un caldo micidiale li!
Sciolgo i nodi delle cuffiette che presto , assieme alla musica , mi faranno partire nel mio mondo .
Marz: In questo non ti so aiutare. Purtroppo Martin ha bisogno di noi . E poi signorina mia dobbiamo ancora decidere su che scuola vuoi frequentare o no!
Abby: *sbuffando* Oh no ti prego. Quante volte te l’ho detto? Sino a Settembre non voglio sentire quella parola che inizia con la “S” . Perché mi vuoi così male?
Marz: Smettila di lamentarti.*sbuffando* Togliti dalla mente l’idea di ritirarti. Non hai ancora raggiunto i 15 anni , quindi il terzo anno lo frequenterai che ti piaccia o meno . E qui finisce la storia.
Abby: Ti convincerò a cambiare idea!
Marz: Si mettiti nella lista delle persone che non ci sono riuscite.
Fingendomi un sorriso mi mette a tacere e dopo aver sbuffato mi metto le cuffie nell’orecchio e iniziando ad ascoltare la musica mi perdo a fissare il paesaggio sottostante l’aereo , ormai decollato.
Per tutta la durata del viaggio Marizza ha dormito con il capo poggiato sulla spalla e solo con questo crollo improvviso di sonno deduco che stava dormendo in piedi. Quando la smetterà a mettersi all’ultimo piano?
Anche lei è un essere umano e come ogni tale ha dei limiti , perché non cessa all’orgoglio e si dedica un po’ a se stessa? Lei mi ama..mi stra ama e sin da piccola mi ha circondato di tutto l’affetto e di tutte le cose che ingenuamente chiedevo. Si è sempre fatto il mazzo quadrato per me , e io di questo le sono grata.
A volte bisticciamo come poc’anzi per alcune cose sulle quali non la pensiamo allo stesso modo e questo perché , entrambe testarde ed orgogliose , vogliamo la ragione.
Accenno un sorriso baciandole dolcemente i capelli.
Abby: Ti voglio bene mamma.

Marizza

“xx: Marizza..stai scherzando vero? *ridendo nervosamente* Non può essere vero..
Marz: C-cosa..mi vuoi dire ?
Xx: Dai stai tranquilla..sarà solo una forma di stress.*avvicinandosi* Ok?
Marz:*retrocedendo* No non sto tranquilla. Io ti sto parlando seriamente e tu ridi?
Xx: Bhè cerca di capirmi. Tu vieni da me mi dici queste parole che mi sconvolgono l’esistenza come credi che reagisca?
Marz:*dilatando le pupille* “Sconvolgono l’esistenza”…? B-bene..dimentica quel che ho detto.*andandomene*
Xx: *urlando* No.. aspetta dove vai ? “
Scatto a svegliarmi di colpo da questo incubo che perseguita i miei sonni da sin troppi anni, sobbalzando sul morbido sedile dell’aereo respirando con affanno . Mi guardo attorno con aria stordita , scontrando prima mia figlia dormire e poi il resto dei passeggeri intenti ad ammazzare il tempo.
Mi porto la mano in faccia sentendo il sudore colarmi sulla fronte.
Hostess: Signora tutto bene..vuole un bicchiere d’acqua?
Volgo il capo dilatando le pupille scontrando lo sguardo preoccupato dell’Hostess che premurosamente si è avvicinata per accertarsi dello stato del passeggero.
Marz: S-si..
Con un filo di voce la tranquillizzo portandomi la mano sul cuore , che batte incessantemente contro la gabbia toracica.
Hostess: Vuole un po’ bere?
Dolcemente mi porge un bicchier colmo d’acqua fresca e annuendo lentamente col viso decido di tranquillizzarmi con un po’ d’acqua sentendo man mano il mio cuore rallentare i battiti.
Marz: G-grazie..
Silenziosamente ringrazio l’Hostess che sorridendomi porta via il bicchiere vuoto dopo essersi accertata che stia bene. Sprigiono un lungo sospiro riappoggiando la schiena al morbido sedile vellutato della prima classe. Perché..? Perché continua a perseguitarmi anche nei sogni? Non era un incubo , era solo un ricordo che voglio rimuovere dalla mia mente , ma mi è impossibile. E allora mi chiedo il perché da quel giorno non riesco più a vivere in piena pace e armonia? Perché la mia vita deve esser tormentata dal passato?
Altoparlante: I Gentili passeggeri sono pregati ad allacciarsi la cintura di sicurezza . Tra brevi minuti atterreremo all’aeroporto di Buenos Aires. Vi parla il pilota e vi ringrazia di aver scelto la nostra compagnia. Buon atterraggio a tutti .
Allegramente ci comunica che presto atterreremo e appena tendo il collo intravedo la mia città natale farsi sempre più vicino. Città cui è legato tutto il mio passato e per questo non vedo l’ora di prendere la mia auto , la nuova “Porsche Panamera” , per scappare via ad alta velocità e sfrecciare verso la casa di mio padre nella speranza di non fare incontri indesiderati.
Fisso automaticamente Abby che col capo poggiato al finestrino continua a dormire con le musiche alle orecchie. Sorrido felice di sapere che anche lei , come io al suo tempo , si rifugia nella musica colei che è sempre pronta a risollevarti il morale.
Dato che tra poco decolleremo inizio a svegliarla lentamente in modo che si allacci la cintura.
Marz: Abby su svegliati.
La smuovo delicatamente sentendo come sempre i suoi lamenti .
Abby: Mm..mamma che vuoi?
Con voce assonnata apre gli occhi solo dopo esserseli strofinati .
Marz: Siamo arrivate. Allacciati la cintura.
Abby:*sbuffando* Che noia!
Svegliandosi con la luna storta si mette a borbottare, sfogando la sua rabbia sia con l’mp3 sia maledicendo chiunque abbia inventato tutti i confort che ti fanno viaggiare verso il mondo dei sogni.
Inizio a ridere silenziosamente contenta come sempre di averla al mio fianco .
Riesce in ogni modo , pur non saperlo , a distogliere i miei pensieri fissi e soprattutto riesce a farmi sorridere.
Si mette seduta sguaiatamente portandosi le braccia a conserte mentre sul suo viso si forma quella sua solita espressione disturbata . Mi ricorda così tanto me alla sua età.
Marz: Su non fare quella faccia..*ridendo* Se ti dico che ti farò guidare un po’ l’auto riavrò il privilegio di vedere il tuo splendido sorriso?
Sorridendo furbamente riesco ad attirare la sua attenzione come sempre vedendo poi i suoi occhi illuminarsi di una luce chiamata “gioia”.
Abby: Dici davvero??
Incredula e sorpresa mi sorride a 32 denti sporgendosi dal suo sedile per mostrarmi meglio quei due suoi grandi occhioni.
Marz: Si ma signorina bella guiderai verso le strade di campagna . Per le strade di Buenos Aires devo andare ad una “certa” velocità.
Tornando seria mi metto a fissare il resto dei passeggeri che si affretta ad allacciarsi la cintura , distogliendo automaticamente lo sguardo da mia figlia.
Abby: Ma come..anche questa volta non ci fermiamo per un giro?
Marz:*inarcando il sopracciglio* Sei impazzita? Meno stiamo in questa città e meglio è. Fidati di tua madre.
Abby:*sospirando* Va bene..
Scavalcando quel senso di colpo creato dall’ennesima delusione creatogli, attendo di atterrare con ansia.
Il mio desiderio più grande è quello di sfogarmi con lei , confessando tutto il dolore che tormenta il mio “Io interiore” . Ma non ce la faccio.. ho paura che mi possa ritenere un debole , una insicura e possa distruggere l’immagine che si è creata di me. Sin da piccola sono divenuta una sorte di super eroina ai suoi occhi e per ogni cosa è sempre corsa tra le mie braccia tra le quali trova sempre coraggio e sicurezza.
E ora finalmente , dopo anni passati a sudare per renderla una persona bellissima , vedo questa ragazza piena di vitalità affrontare questo mondo corrotto e malvagio , costituito da persone che fanno solo del male col suo positivismo e con la sua grinta , ribellandosi dinanzi alle ingiustizie.
Abby: Ah che noia! Quanto va lento questo carrello! Scommetto che rivedrò i miei bagagli quando avrò raggiunto la vecchiaia.
La sua voce mi riporta alla realtà , accennando una risata divertita .
Marz: Guarda..stanno laggiù , andiamo a prenderle.
Giunti all’aeroporto prendiamo i bagagli che tardavano ad arrivare percorrendo a passo veloce le lunghe file dei passeggeri pronti ad imbarcarsi ai rispettivi sportelli e soprattutto sorpassando i bambini viziati che correndo da destra e manca disturbano la MIA quiete .
Marz: Quanta maleducazione..
Sento Abby al mio fianco sghignazzare mentre tenta a tenere il mio passo con appresso la sua valigia.
Le rotelle della mia scontrano sfrecciano ogni pietrolina del terreno esterno che viene calpestato dai miei tacchi non troppo alti mentre continuo a cercare velocemente la chiave della mia auto.
Abby: Aaah senti che caldo! Mi sto sciogliendo.
Marz: Abby poche lamentele e tienimi la valigia.
Continuando a camminare spedita verso la mia auto gli passo il mio bagaglio, dato che tardavo a prender le chiavi, e appena le scontro con le dita le afferro. Come se stessi girando uno spot pubblicitario clicco il pulsante vedendo i fari del mio piccolo gioiello illuminarsi , fissando con un sorriso la carrozzeria celeste , lucida e senza neanche un graffio , splendere sotto i raggi solari del primo pomeriggio.

Marz: Oh piccola mia.. Ti sono mancata?
Abby: Mamma un aiutino..Sono solo una povera 15 enne alle prese con due valigie diversamente leggere.
Mi volgo subito soccorrendola accennando una risata divertita.
Marz: Perdonami amore mio.
Velocemente gli rubo un bel bacio sulla guancia facendo scontrare i nostri occhiali da sole.
Abby: Ok ok ti perdono.*ridendo* Ma ti prego fammi mettere in auto , voglio l’aria condizionata a palla.
Lasciando tra le mie mani i rispettivi bagagli la vedo accomodarsi all’interno dell’auto dove a spiccare sono i sedili beige rivestiti in pelle . Guardandomi attorno con un senso di ansia mi accerto di non incontrare quelle persone che ho abbandonato esattamente 15 anni fa . Anche se a confortarmi è il mio look completamente diverso da allora.
Impossibile riconoscermi e definirmi ancora quella pazza ribelle di Marizza Pia Andrade.
Tutto è morto dopo la mia partenza.
Un tempo odiavo questo genere di gusto raffinato e ora eccomi qua a portare abiti firmati , tacchi e cosmetici che mi danno un aspetto più maturo . Tutto ricavato sudando sangue. Mettendo da parte i miei ricordi corico nel portabagagli spazioso le nostre cose .
Marz: Arrivo arrivo!
Esasperata dalle sue lamentele mi dirigo al mio sportello mettendomi ben comoda sul mio sedile , accaldato per via del sole che batte contro l’auto .
Abby: Finalmentee!! Dai dai accendi!
Battendo le mani non vede l’ora di sentire il rumore di quest’auto sportiva echeggiare per le vie di Buenos Aires e soprattutto rinfrescarsi l’aria condizionata godendosi tutte le dispongono questo veicolo.
Chiudo lo sportello sentendo quel tocco delicato girando poi la chiave avviando questo gioiello comprato solo poco tempo fa , quando vinsi una fortuna senza rendermene conto.
Viaggiando tra un paese all’altro necessitavo di un mezzo di trasporto e come un lampo di genio mi venne l’idea brillante di comprarne una. E perché accontentarsi di una macchina qualunque se posso permettermi un auto di lusso? Ovvio che l’ho presa.. e ora la sto guidando con tutta la prudenza del mondo.
L’interno di questa Porsche Panamera è completamente rielaborata. Il cruscotto ha un andamento piatto e allargato. Il contagiri analogico è situato al centro della strumentazione.
Una novità è rappresentata anche dalla logica dei comandi: il Porsche Advanced Cockpit. Il tunnel centrale con Direct Touch Control è dotato di una superficie effetto vetro con tasti sensibili al tocco per consentire un accesso diretto alle principali funzioni. Al centro si trova la leva selettrice compatta. Nel cruscotto è integrato uno schermo touchscreen da 12 pollici ad alta risoluzione.
In combinazione con il climatizzatore automatico a 4 zone è disponibile un ulteriore schermo touchscreen per i passeggeri che occupano la zona posteriore. I display ad alta risoluzione a destra e a sinistra del contagiri consentono di visualizzare strumenti virtuali, mappe e altre informazioni.
Bhè riassumendo il tutto l’interno esaudisce ogni esigenza del passeggero e soprattutto offre molto spazio e un comfort elevato.
Marz: Abby…pronta?*accennando un sorriso divertito*
Abby: *sorridendomi a 32 denti* Cintura messa!! Pronta a partire.
Marz: Allora tieniti forte!
E scaricando il peso sul pedale dell’acceleratore sfreccio per le strade affollate di Buenos Aires sorpassando quasi tutto il traffico con l’obiettivo di inserirmi nella corsia della strada di ritorno e finalmente abbandono questa città divenuta improvvisamente caotica sfrecciando ad alta velocità .
Fuori i veicoli diventano solo delle immagini sfocate tenendo ben saldo il volante continuando a tenere premuto il tasto dell’acceleratore. E’ come se guidassi a 50 km/h , ormai mi sono abituata ad andare così veloce. Tranquilla con gli occhiali da sole tengo lo sguardo fisso alla strada tutta a mia disposizione lasciandomi alle spalle nuovamente Buenos Aires. Con la punta dell’occhio vedo Abby perdersi a fissare l’oceano che al di là della strada splende sotto i raggi del sole , bramando una giornata al mare.
Marz: Se vuoi..un giorno possiamo andare al lago.
Apro la bocca pronunciando queste parole che richiamano la sua attenzioni.
Abby: Cosa hai detto mamma? Scusa ero sovrappensiero.
Marz:*sorridendo* Ho detto che sei vuoi un giorno possiamo andare al lago vicino casa.
Abby:*schifata* Dove stanno tutte le rane? Ah no mamma grazie ma rifiuto l’offerta.*ridendo*
Marz: *ridendo* Quante storie! Solo perché una volta te la sei trovata tra i capelli.
Abby: Solo questo? Ah mamma perdi colpi eh. Non ti ricordi quando invece..
Continuiamo a ricordarci tutti i momenti passati al lago e soprattutto gli “effetti indesiderati” del bagno , se così li vogliamo chiamare , ridendo gioiosamente mentre continuo a tener ben fissa la strada.
Marz: Ok ok mi arrendo!
Abby: Ecco.. e poi dopo l’ultima volta che ho rischiato di affogare con la gamba incastrata tra le alghe o qualunque cosa erano mi passa veramente la voglia di ritornarci.*accennando una risata*
Marz: Te l’avevo detto di non allontanarti.
Abby:*roteando gli occhi* Vogliamo discutere un fatto avvenuto 3 anni fa? Suvvia..
Marz: Devi solo ringraziare che c’era tuo nonno ! Altrimenti a quest’ora entrambe non c’eravamo.
Abby: Ma quanto è dolce questa mammina.
Pizzicandomi la guancia inizia a ridere godendomi questa melodia armoniosa che arriva dritto alle mie orecchie.
Marz: Si ma ora togli quella tua manaccia se non vuoi che spenga l’aria climatizzata!*ridendo*
Abby:*alzandole in segno di arresa* Ai tuoi comandi donna..*ridendo* Comunque..ti posso fare una domanda?
Improvvisamente diventa seria e quando mi chiede il permesso del genere inizio a sentire le mie mani sudare. Cambio marcia continuando a sfrecciare ad alta velocità lungo le strade isolate prendendo un respiro profondo per dargli il consenso di proseguire.
Marz: S-si..Cosa vuoi sapere?
Abby: Perché continuiamo a scappare da Buenos Aires.. ? Non possiamo rimanere più di 5 minuti che ti vedo affannosa e super ansiosa..Sembra di girare improvvisamente un film thriller. Cosa c’è li che ti spaventa così tanto?







Bene! Avete conosciuto Abby , la figlia di Marizza, uno spritello liberro xD Vi piace? Le due si amano alla follia , il loro rapporto è talmente intenso da far impressionare le persone. E di Marizza cosa ne pensate? E' ormai una donna completamente cambiata . E' divenuta una sorta di Donna Fatale.
Vince come se non ci fosse un domani ai casinò .
Ma a rendere la sua vita un tortmento è il suo passato. Quel dialogo rivissuto nel suo sogno con chi era? Chi è quel personaggio misterioso che la perseguita nonostante siano passati 15 lunghi anni?
Da cosa scappa Marizza ? Chi sta a Buenos Aires?
Come risponderà Marizza alla sua adorata figlia?
LO SCOPRIRETE NEL PROSSIMO CAPITOLO!!!! E SCOPRIRETE UN SACCO DI COSE , che verranno svelate successivamenteeeeee!!! non temete e continuate a seguirla! Tutto sarà spiegato nei capitoli successivi. L'unica cosa che vi chiedo è di COMMENTAREEEEE!! Susu <3 Grazie dell'attenzione e spero che come inizia vi piaccia ^_^
 
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111 replies since 30/8/2016, 20:39   3267 views
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