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El Privilegio De Amar, New ff !! *-*

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RoxanaBenja
view post Posted on 4/9/2016, 12:08 by: RoxanaBenja

♥ Yo no puedo dejar de sentir lo que siento… ¿entendés? No quiero soltarte. Estoy enamorado de vos. ♥

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BUONA LETTURA *---*

CAP 2


Abby

Gli pongo questa semplice domanda . Domanda che in tutti questi anni non mi ha mai soddisfatta la risposta data. Intravedo la sua mascella serrarsi e come ogni volta che tocco quest’argomento la vedo irrigidirsi di colpo. Non voglio ferirti mamma..voglio solo che ti confidi con tua figlia.
Vorrei tanto dirgli queste cose ma ho paura di oltrepassare il confine tra noi. Non voglio mettere il dito nella piaga.
Marz: Abby abbiamo affrontato questo argomento un sacco di volte.
Abby: Ma ogni volta mi dici sempre la stessa cosa.
Marz: Che cosa vuoi che ti dica? Devo per caso inventarmi delle cose a cavolo?
Abby: Si ma non agitarti ogni volta!
Sbuffo sonoramente non potendone già più del suo cambio improvviso d’umore. Si sono stato io a provocarlo ma non c’è bisogno che reagisca in questo modo sempre. Mi riappoggio allo schienale fissando ora l’oceano scomparire dietro montagne e colline. Ma tra tanti posti in cui nascere perché sono nata del buco del culo del mondo?
Marz: Abby ti sto parlando! Mi ascolti quando parlo?
Scuoto il viso velocemente ritornando a sentire le sue parole.
Abby: S-stavo pensando..
La sento sospirare e dopo un paio di secondi mi rivolge parola questa volta assumendo un tono di voce più quiete.
Marz: S-scusami se reagisco..ogni volta così. Ma devi capire che non mi piace Buenos Aires.
Abby: Ma perché? Il nonno ha detto che hai abitato li fino ai 18 anni. Perché ? Non ti capisco..
Vedo le sue mani stringere ulteriormente il morbido volante e tenendo lo sguardo fisso sulla strada ,che presto ci condurrà a casa, riapre bocca.
Marz: Ci sono…delle persone che non voglio rivedere per nulla al mondo.
Finalmente dopo lunghi anni sento una risposta differente dalle altre che aumentano il mio senso di curiosità.
Abby: Chi?
Marz: “Chi” non importa. Penso che sia stata chiara questa volta. Dimenticati di Buenos Aires , anzi.. se hai così tanta voglia di visitarla vacci con un amica.
Freddamente conclude la conversazione , ponendo il punto all’argomento “Buenos Aires”.
Giocherellando con le dita delle mani e rivolgendo uno sguardo assente al finestrino rimango in silenzio tutta il resto del viaggio. Mille domande girovagano nella mia testa , infinite curiosità e innumerevoli spiegazioni. Chi ha rovinato la vita di mia madre? Chi è questa persona che la impedisce a far ritorno?
Xx: ABBY!! TESORO DEL NONNO!!!
Abby: Nonno!!!
Scendo velocemente dall’auto andando in contro a mio nonno Martin che spalancando le braccia mi stringe a se ricoprendomi la testa di baci.
Martin: Dio quanto sei bella!! Mi sei mancata un mondo!!
Abby : *ridendo* Nonno ma se sono mancata una sola settimana!
Martin: Aah per me è passata un eternità invece!
Marz: Heila e tua figlia non la saluti?
Sciogliendo questo grande abbraccio mi volgo vedendo Marizza , di nuovo sorridente , rivolgersi al padre che come sempre è pronta a dirgliene quattro.
Martin: E secondo te dovrei salutare una figlia che non mi da retta e non si fa sentire per niente?
Marz:*roteando gli occhi* Oh e non fare sempre la stessa storia. E’ inutile che mi parli con quel tono , presto mi prenderai e mi sbaciucchierai! So che ti sono mancata papà.
Accenna un sorriso mezzo divertita nel vedere l’espressione severa di Martin traballare per dare libero sfogo alla felicità di vedere la sua adorata dopo un bel po’ di giorni.
Martin: Mi farai uscire matto un giorno! Oh vieni qua mia piccola pazza!
Come se fosse ancora una ragazzina perdona amorevolmente le sue bravate abbracciandola dolcemente.
Assisto la riunione famigliare con un dolce sorriso sulle labbra fissando la scena con le braccia a conserte.
Martin: Oh suvvia che aspetti Peperino , unisciti all’abbraccio.
Tendendomi il braccio mi invita ad unirmi e senza batter ciglia mi butto a capofitto tra le loro abbraccia che mi infondono tutto l’amore che ho bisogno.
Martin: Quanto vi amo!
Socchiudo gli occhi godendomi questo scambio di affetto dopo aver visto l’espressione serena di Marizza.
Finalmente siamo a casa e come molti dicono “Casa dolce casa”.
L’ambiente che ci circonda è TOTALMENTE differente a quel che eravamo abituate a vedere sino a stamattina a Las Vegas. Se li appena ci avvicinavamo alla finestra del grattacielo vedevamo lo spettacolare panorama dell’intera città , qui appena mi accosto alla finestra di legno di questa piccola villetta rustica vedo solo vaste campagne colme di coltivazioni.
Fisso l’esterno della villetta che presenta un rivestimento in mattone grezzo , con in vista gli infissi in plastica verde che nei giorni ventilati sbattono come se non ci fosse un domani.

A rendere accogliente questa villa rustica è la presenta di un porticato che presenta 4 arcate dal quale si può entrare e uscire liberamente sul giardino circondato da alberi.
Le cicali gracchiano giosamente facendomi godere il pieno dell’estate.
Accenno un sorriso sentendo il sole rovente poggiarsi sulla mia pelle rinfrescata dall’aria condizionata dell’auto che ora “riposa” dinanzi l’entrata della villetta , spalancata per far entrare le nostre valige trasportate da Martin e Marizza . Ritornare alle origini e abbandonare per un po’ il lusso mi fa stare bene.
E’ stressante tenere in borsa un grande malloppo girando per le strade con la paura che uno possa rubartela e tenersi con se tutto il risultato del tuo duro lavoro. Ma qui posso stare tranquilla.
Nella pura vegetazione , lontano dal traffico e dallo smog delle città aspiro a pieni polmoni l’aria estiva e il profumo dei fiori che circondano il fresco prato della casa. Tutto è così accogliente .
Marz: Abby tu entri o ti vai a fare il solito giro?
Mi volgo dalla sua parte vedendola poggiata allo stipite della porta d’ingresso con già le sue pantofole.
Abby: Hai preteso una pausa dai tuoi tacchi?
Mi avvicino, calpestando il viale realizzato da noi con un paio di mattonelle reciclate, stuzzicandola come sempre.
Marz:*accennando una risata* Qui cara non devo recitare nessuna parte da Femme Fatale. Qui sono me stessa . Modestamente ho questo beneficio di passare ad interpretare un ruolo all’altro.
Si gongola con la sua bravura facendomi ridere ulteriormente.
Martin: Allora Abby amore del nonno entri per un bel tè fresco appena fatto o no?
Sorridente spunta dalla porta offrendomi una bibita fresca.
Abby: No..preferisco farmi un giro come al solito. *sorridendo dolcemente* Ci vediamo.
Marz: Ok.. stai attenta e tieni il cellulare a portata di mano! Ce l’hai vero??
Sorrido divertita continuando a camminare con le spalle rivolte a loro sollevando poi il braccio mostrandogli di aver con me il mio amato Iphone placando la sua apprensione. Ed è così che parto all’avventura , curiosa di scoprire nuovi posti e soprattutto nuove specie di animali o anche solo godermi il sole e gli insetti estivi udendoli cantare mentre mi sdraio in mezzo ai campi fioriti giocherellando con qualche margherita annusandone il profumo. Mi piace così tanto il silenzio e soprattutto staccare la spina da tutto.
Mi sollevo lentamente mettendomi a sedere mentre incrocio le gambe nel momento che mi è tornato in mente una cosa. Poggio la margherita sul ginocchio scoperto cercando tra le tasche degli short di jeans quel volantino raccolto da terra nei parcheggi dell’aeroporto di Buenos Aires.
Per via delle fretta di abbandonare la città e la conversazione avvenuta in macchina con mia madre non ho trovato l’occasione di leggerne il contenuto e finalmente , rispiegandolo , scopro che è una sorte di Open Day per una certa scuola chiamata ..
Abby: *leggendolo ad alta voce* “Elite Way School”… Cosa sarà mai?
Interessata e colpita dalla struttura molto elegante ,visibile grazie ad alcune foto dettagliate, decido di leggerne il resto rimanendo ammaliata da tutto quel che permette questa scuola. Che abbia trovato la scuola perfetta per me?

Martin

La mia adorata figlia chiude la porta d’ingresso dopo aver visto mia nipote svoltare l’angolo e farsi coinvolgere dall’arte dell’avventura .
Martin: E tu la vuoi una bella bibita fresca?
Alza il viso rivolgendomi un sorriso debole , intravedendo ugualmente sotto quel kilo di trucco la sua espressione stanca.
Marz: Si..e non sai quante altre cose voglio.
Camminando con le sue pantofole comode stacca la presa da quelle scarpe infernali che ora risiedono sulla scarpiera posta accanto all’ingresso , tenendole ben accurate per il prossimo viaggio .
Martin: Allora passerai un po’ di tempo col tuo vecchio o partirai in giro per il mondo alla scoperta di nuovi casinò?
Nella mia domanda c’è un pizzico di malizia , dato che da quando è iniziata l’estate passo pochissimo tempo in loro compagnia.
Marz: Papà fa poco lo spiritoso.
Come al suo solito dopo una lunga corsa con la sua auto si dedica 5 minuti al puro relax buttandosi a peso morto, in pancia in giù, sul divano coperto da un morbido lenzuolo a motivi floreali tendendo il braccio dalla mia parte per prendergli gli occhiali da sole e posarli sulla piccola tavola rivestita da una tovaglia plastificata con la centro un cesto di frutta fresca cui profumo inonda la sala da pranzo.
Martin: Quando ti dedicherai una bella pausa?
Marz Quando avrò soldi a sufficienza.
Martin: Marizza sta diventando un vizio.
Marz: E’ tutto sotto controllo.
Martin: Ah si ? Posso sapere quanto hai incassato in questa settimana? Mi hai detto che giocavi solo il fine settimana invece chiamando ad Abby ho scoperto che hai giocato ogni sera! Sai cosa vuol dire frequentare quei posti così sudici?
Marz: Papà ho detto che devi stare tranquillo. Non so quante altre volte te lo devo ripetere.
Sbuffando continua a tenere il viso dalla parte dello schienale non rivolgendomi lo sguardo.
Martin: E io non so quante altre volte ti ho detto di allontanarti da quei posti. Ti stanno rodendo l’interno.
Esausta delle mie ramanzine si alza esasperata dirigendosi a gran passi verso la piccola cucina afferrando il tè fresco versato nei bicchieri poco fa , bevendone lentamente il contenuto.
Martin: Io ti sto parlando col cuore figliola..
Abbassando il tono di voce e rivolgendogli uno sguardo colmo di preoccupazione finalmente riesco a placare il suo orgoglio e la sua testardaggine. Restando in silenzio scosta la sedia cui piedi strisciano contro il pavimento malandato di questa casa. Con i soldi che guadagna potevamo permetterci la villa più lussuosa e costosa ma abbiamo deciso di continuare a vivere in questa casa , nella quale lei 15 anni fa iniziò una nuova vita mettendo alla luce una bellissima bambina. Troppi ricordi importanti sono legate a queste parete fredde ricoperte di una vernice bianca ormai opacizzata dal tempo e dagli agenti atmosferici.
Nessuno dei due se la sentiva ad abbandonare questa casa e soprattutto lo stile di vita che procura ciò.
Marz: Papà..sai perfettamente che è il mio miglior passatempo per tenere la mia mente occupata.
Tiene fisso lo sguardo sul bicchiere di vetro pieno a metà di tè , cui freschezza fa scivolare all’esterno piccole gocciole che si poggiano sul poggia bicchieri di gomma dura.
Martin: Pensi ancora a ..
Marz:*interrompendomi* Non NOMINARLO!
Alzando la sua mano aperta del tutto ,in segno di pietà, mi chiede di non concludere la domanda.
Mi siedo accanto a lei prendendogli delicatamente la mano , accarezzandole premurosamente il dorso.
Martin: Amore del papà non puoi continuare così.. So che ti ha fatto del male , ma sono passati anche 15 anni.. Quando svanirà l’odio che provi nei suoi confronti?
Marz: Mai!
Sento il suo respiro affannoso , creatogli ogni volta che tocchiamo il passato , cogliendo l’agitazione e il dolore interiore che prova incessantemente.
Marz: Finchè ho vita passerò ogni giorno a maledirlo e ad odiare ogni schifoso momento che ho passato accanto ad un essere insignificante!!
Vedo i suoi occhi sgranarsi ad ogni frase pronunciata con decisione e soprattutto con odio e rancore.
Sento la sua mano , tra la mia , tremolare dai nervi e sospirando decido di placare la sua ira con dolci parole.
Martin: Va bene…Fa ciò che ti senti di fare. Ma ti supplico..ora riposati. Guarda che borse enormi hai sotto gli occhi?
Pongo la mia grande mano , ormai rugosa a causa degli anni passati, sul suo viso così stanco.
Ci vuole ancora un paio di anni a raggiungere l’apice della vecchiaia ma la sto vivendo con un'altra modalità. Fortunatamente ho ancora l’agilità di un tempo e diciamo un aspetto simile a quando ho conosciuto Marizza al 4° anno del collegio, solo che sul viso e sul corpo presento più rughe e tra i capelli neri spiccano alcuni grici.
Marz: Vorrei così tanto addormentarmi e non svegliarmi più papà.
E come ogni volta si lascia sopraffare dalla debolezza buttandosi dolcemente tra le braccia del suo adorato papà. Sospiro lievemente , distrutto nel vederla in questo stato . Le accarezzo la testa passando i suoi morbidi e lunghi capelli con le dita della mano .
Martin: Pensa ad Abby.. Pensa che lei ha bisogno di te , più di qualunque altro.
Marz: E’ la mia…unica fonte di vita. Se non ci fosse lei..io non so dove starei adesso.
Mi mordo le labbra e continuandola ad abbracciare dolcemente osservo tutta la sua immensa fragilità.
E’ madre da ben lunghi 15 anni e ogni secondo passato con sua figlia ha dimostrato d’esser una madre modello , una madre esemplare che voleva dare solo il meglio alla persona che ha messo al mondo con tanto dolore e sforzo . E come desiderava ecco ora una ragazza sveglia e vivace circondata da tutto ciò che aveva bisogno , con accanto la persona che la ama più della sua stessa vita :sua madre Marizza.
Non è stato affatto facile dare da mangiare a tre persone molti anni fa , perché appunto dopo la mia partenza vivevo qui nel sud dell’argentina solo con il mio umile stipendio , ma quel che guadagnavo non bastava. So soltanto io quante pene ho sofferto vedendo mia figlia col pancione raccogliere i raccolti della terra sotto il sole rovente dell’estate o il freddo pungente dell’inverno. Non si è mai voluta tirare indietro , ha sempre voluto fare di testa sua ponendosi come obiettivo il voler contribuire in questa casa , quel tempo spenta da qualunque vitalità . Ma da quando nella mia vita è rientrata Marizza e la mia adorata nipote questa casa sprizzava gioia da qualunque buco sino a quando decise di dedicarsi al gioco d’azzardo.
Non so chi gliel’abbia fatto scoprire e neanche come abbia fatto ad allenarsi sino a diventare un esperta giocatrice , so soltanto una cosa..cioè che ne fa uso solo per dare il meglio alla sua unica figlia Abby.
E’ questa la mia unica ragione di serenità , sapere che gioca con i soldi solo per il bene di Abby .
Quel che mi preoccupa è la continua ostinazione di giocarci sempre. Continua a ripetermi che vuole iscrivere Abby in una scuola prestigiosa in grado di dargli la perfetta conoscenza delle discipline ma da quel che so la piccola nuova ribelle non ha intenzione di frequentarla. Discutere continuamente con i suoi compagni di classe ed esser derisa solo perché non ha un padre la stressa e si è fissata con l’idea di ritirarsi.
Marz: Papà..Ora vado un attimo ad allungarmi.
Perso dal mio monologo interiore non mi ero reso conto che si era alzata e dopo aver poggiato il suo bicchiere vuoto nel lavandino si reca verso la sua stanza dopo avergli annuito col viso.
Martin:*sottovoce* Oh Pablito Pablito…come hai potuto ridurre così la mia povera Marizza..?
Con rammarico scuoto il viso sedendomi a peso morto sul divano attendendo il ritorno di Abby continuando a perdermi nei pensieri.

Marizza

Chiudo lentamente la porta della mia stanza fresca , ordinata e pulita in qualsiasi spigolo delle pareti, dirigendomi lentamente verso il lettone morbido che mi “chiama” , invitandomi a sdraiare per partire in un altro mondo dei sogni.
Mi butto a peso morto di schiena spalancando braccia e gambe fissando poi il soffitto sorretto da travi in legno , struttura portante che tieni in piedi questa piccola villetta rustica in aperta campagna.
Le cicali fuori mi fanno rilassare e insieme al venticello caldo del tardi pomeriggio , che passa attraverso la finestra di legno dalla quale posso vedere la campagna , inizio a sentire inevitabilmente le palpebre appesantirsi. “Ci sono…delle persone che non voglio rivedere per nulla al mondo.” Impossibile addormentarsi con la conversazione avvenuta minuti fa con Abby in auto. Quante volte gli ho detto di non voler toccare l’argomento “Buenos Aires” ? Quanto è testarda a volte! Non capisce che soffro ogni volta che cerco di trovare una scusa plausibile? La mia intenzione non è quella di tenergli all’oscuro tutta l’amara verità..ma non ce la faccio , e la mia armatura esteriore mi spinge a mentirgli.
Sono leggermente entusiasta del mio progresso avuto oggi , sono riuscita almeno a dirgli che non voglio tornare per alcune persone. In parte gli ho raccontato la verità , ma non voglio che ora continui a domandarmi o magari indagare sul nonno su “Chi” mi abbia fatto soffrire in passato.
Mi metto a sedere lentamente e recandomi nel mio piccolo bagno della mia stanza mi sciacquo il viso.
L’acqua fresca del rubinetto malandato porta via con se tutto il trucco dalla mia pelle , facendola finalmente respirare. Con una morbida asciugamano bianca mi asciugo il viso sgocciolante fissandomi poi allo specchio, accertandomi di non avere l’effetto panda sotto agli occhi . Ma quel che vedo non è matita o mascara sbavata , sono borse che testimoniamo tutto il dolore che tendo di soffocare di giorno in giorno.
Mi sto uccidendo interiormente e nonostante abbia di nuovo tutto in questa mia nuova vita continuo a rosicarmi l’anima. Trovo ingiusto sapere che “Lui” è da qualche parte per il mondo a spassarsela allegramente mentre io qua con MIA figlia a spezzarmi il culo per sopravvivere .
IO ho patito la pura e più tosta sofferenza dell’umanità! IO ho versato lacrime amare ogni minuto del giorno per i primi anni sino a sentire i nervi dei miei occhi esplodere di sangue ! IO ho fatto enormi sacrifici solo per render felice colei che ho cresciuto da SOLA! IO continuo a maledire tutti i giorni passati insieme e soprattutto quel giorno che come uno stupida idiota ci sono andata a letto insieme! IO sono quella che si vendicherà ..di tutto il male che mi ha fatto da quando è nato!
Abby: Mamma?
Sobbalzo sul posto ritornando alla realtà , accorgendomi solo ora di stringere il bordo del lavandino con forza vedendo le mie mani metter in evidenzia le nocche bianche.
Mia figlia dall’altra parte della stanza mi sta cercando e riprendendomi dallo stato di shock esco velocemente dal bagno andandole in contro.
Marz: Già di ritorno?
Abby: Oh bhè..si.
Mi sforza un sorriso mentre delicatamente si mette a sedere ai piedi del letto capendo al volo che vuole dirmi qualcos’altro.
Marz: Ti conosco bene . Tu vuoi dirmi qualcosa. E’ successo qualcosa durante il giro di perlustrazione?
Abby: No.. è andato tutto a meraviglia. Ho appena finito di parlare con nonno.
Marz: E ..?
Abby: E gli ho detto che ho l’intenzione di proseguire gli studi.
Dilato la pupilla incredula a ciò che le mie orecchie stanno sentendo.
Marz: Abigail Andrade ha deciso di continuare la scuola? *ridendo incredula* A quale Santo devo ringraziare per questo minuscolo lume di ragione che ha colpito la tua testolina??
Vedo le sue labbra incurvarsi all’insù accennando una risata divertente.
Marz: Sicuro di star bene?*ridendo* Ti è salita per caso una febbre improvvisa?
Mi avvicino a lei sedendole accanto , sentendo il materasso piegarsi leggermente sotto il nostro lieve peso.
Abby: No mamma sono seria.*ridendo*
Marz: E come mai questo cambio improvviso? Posso saperlo?
Abby: Bhè ecco…non ti piacerà per niente ciò che sto per dirti..ma ho trovato la scuola adatta per me.
Nervosamente giocherella con le dite delle mani e questo comportamento non fa altro che agitarmi , lievemente preoccupata da una folle decisione.
Marz: P-perché..non mi piacerà?
Confusa dalla sua frase gli pongo questa domanda guardandola ora seriamente sentendo la mia fronte corrugarsi leggermente.
Abby: Il nonno dice che devi pensare a ciò che è giusto per me e soprattutto cosa desideri realmente..
Marz: Abby se non mi dici che scuola vuoi frequentare io non ti so aiutare ne tanto meno capire tutto questo mistero.
Abby: I-io..all’aeroporto ho trovato questo.
Prendendo un bel respiro , munendosi di coraggio , mette la mano nella tasca degli short sfilando un pezzo di carta piegato tante volte. Con cura lo rispiega porgendomelo con indulgenza. Curiosa di leggerne in contenuto lo afferro pochi secondi dopo dilatando gli occhi appena scontro le parole “Elite Way School”.
“Xx: *ridendo* Sai cos’ha detto oggi Dunoff?
Marz:*sorridendo* Volevi dire il dittatore ?
Xx: Si..*abbracciandomi* Lui.
Marz: Cosa ha detto di eclatante questa volta?*ridendo*
Xx: *imitando la sua voce* Che MAI e poi MAI nella storia dell’Elite Way School si è mai verificato una scena simile!! E’ SEVERAMENTE vietato una relazione all’interno di questa PRESTIGIOSA scuola! *scoppiando poi a ridere* “
All’improvviso scatto in piedi poggiandoli sul pavimento di legno che scricchiola sotto il mio peso mollando immediatamente quel volantino , cui immagini e scritta , mi hanno fatto cadere in un flashback .
Abby: Mamma!
Preoccupata dal mio affanno comparso improvvisamente si alza iniziando subito a chiamare aiuto di Martin.
Abby: Nonno!! Martin corri!!*urlando* Mamma che ti prende?? Su respira che hai??
Mi sventola con la mano guardandomi con gli occhi colmi di preoccupazione mentre io cerco di regolarmi il respiro e soprattutto questi attacchi di panico che ogni volta mi fanno star male.
Martin: Che succ…MARIZZA!
Velocemente corre verso il mio comodino e afferrando l’inalatore me lo spruzza in bocca tenendomi dalle braccia prima che possa cedere a terra e dopo un paio di secondi ritorno a respirare regolarmente , sentendo contemporaneamente il battito cardiaco ritornare nella norma.
Abby: Mamma..
Marz: E’..p-passato. Tranquilla.
Martin: Su siediti ..
Accompagnandomi con le azioni mi fa sedere sul letto facendomi poggiare la schiena alla ringhiera di ferro mentre prendo lentamente la mano di Abby che attraverso i suoi occhi colmi di lacrime posso coglierne l’immensa preoccupazione.
Abby: C-cosa..è successo..? *guardando me e Martin* Nonno cos’ha avuto e perché tiene un inalatore nel cassetto?
Martin prima si mette la mano in faccia deciso a confessargli una cosa che non ho mai riferito ad Abby per non farla preoccupare ulteriormente , poi mi guarda con aria premurosa dandogli il consenso di raccontargli tutto.
Martin: Tua madre soffre d’asma da un paio di anni.
Abby: *dilatando le pupille* C-cosa..? Mamma!.. Quanto aspettavi a dirmelo? Poco prima di morire?
Mi rimprovera con un tono di voce acuto , che gli permetto di assumerlo solo perché sto nella parte del torto. Socchiudo gli occhi leggermente, sentendomi di averla ferita .
Martin: Marizza non voleva farti preoccupare.
Abby: E con questo? Io avevo il diritto di saperlo da un sacco di tempo! Almeno potevo andare in giro con un inalatore in tasca in caso avesse avuto un attacco improvviso in qualsiasi momento! Metti che lo aveva mentre eravamo a Las Vegas??
Gesticola in continuazione , agitandosi di minuto in minuto , non riuscendo a capacitarsi della situazione.
Marz: Non mi vengono sempre..
Finalmente riesco a ricevere un minimo di attenzione fissando i suoi occhi dilatati specchiarsi nei miei.
Marz:*mordendomi il labbro* Sono rari i casi , per questo non te l’ho mai detto. Non lo ritengo una cosa importante.
Abby: Non è ..importante?.. Mamma sai quanto è pericolosa l’asma?
Marz: Ho affrontato cose più pericolose , ora non di certo mi faccio sopraffare da un futile mancamento di ossigeno!!
Ritornando totalmente in me pronuncio queste parole che colpisco mia figlia , che ora mi fissa più confusa di prima.
Abby: T-tu..giochi col fuoco. Quando penserai un attimo a te stessa? Se continuerai a pensare a noi rischierai di ucciderti!
Sta per andarsene completamente adirata dal mio menefreghismo ma di scatto si ferma sotto la soglia della porta sentendo parole fuoriuscire dalla sua bocca continuando a rivolgerci le spalle.
Abby: Quando capirai di esser un umano anche tu? .. Hai dei limiti e per il bene che ti voglio pretendo che li rispetti.
E detto questo sorpassa la soglia incamminandosi con un passo spedito verso il giardino sentendo infine il vetro della porta finestra traballare per il colpo.
Deglutisco , buttando giù questo enorme groppo alla gola. Vorrei tanto piangere in questo momento ma devo dimostrarmi forte .
Martin: Marizza.. sapevi che prima o poi lo doveva scoprire.
Si siede ai piedi del letto posando la sua mano calda sulla mia gamba. Poggio violentemente la testa al ringhiera del letto sentendone il rumore .
Marz: Ma non ce n’era bisogno! Ora si preoccuperà in continuazione!*sbuffando* Dio quant’è difficile vivere ancora!
Mi porto le ginocchia al petto ,circondandole lentamente con le mie braccia, poggiandoci infine la fronte.
Martin: Questa volta cosa ti ha provocato l’attacco di panico?
Col passare degli anni lui si è abituato a vedermi in quello stato dove riesco a stento respirare un solo filo di aria , agendo velocemente per farmi inalare attraverso quell’oggetto salva vita ,che porto sempre nella borsa . Lo tenevo sempre nascosto per non farlo scoprire da Abby che , come presumevo , ora pretende che me la curi con attenzione. Ho così tante cose per la mente , l’ansia è il mio ultimo problema.
Marz: Cosa..ti è saltato in mente a mandarmi Abby con in mano quell’opuscolo?
Alzo la testa di scatto rivolgendogli uno sguardo truce , sentendo i miei occhi pronti ad esplodere di rabbia.
Martin: Marizza devi capire che Abby non può scontare tutto quel che hai passato tu. Lei deve girare per il mondo , deve fare nuove esperienze dove vuole lei .
Marz: E’ MIA figlia è pretendo che non si debba avvicinare a quella città!
Martin: Ma sono passati 15 anni!! Chi si ricorderà di te? Alzati e guardati allo specchio! Sei una donna , completamente diversa . Sei cambiata di aspetto , sei cambiata di temperamento. Non sei più quella pazza svitata che ribellava mezzo mondo solo per aver ragione! Non ti riconoscerà nessuno! Perché non torniamo li è cerchiamo di esaudire i desideri più profondi di Abby? Fallo per lei..
Marz: Ma si , così se per caso incontro qualcuno e mi chiede “ Uh chi è questa bella ragazza? “ cosa gli devo rispondere “ Che è figlia di uno disgraziato , frutto di una notte in cui persi tutte le rotelle nella testa. “ ? Aah..*scuotendo il capo* No e no! Non tornerò! Ed Abby sarà meglio che si levi dalla testa l’idea di frequentare quella scuola! E poi , perché dopo lunghi anni passati tenermela al mio fianco vuole esser rinchiusa il quel carcere ?? Ma gli si è fuso il cervello??
Martin: Marizza calmati! A furia di continuare con questa parlantina sei diventata rossa come un peperone.
Prendo un bel respiro munendomi di tutto l’ossigeno perso a pronunciare queste parole col filo al dente.
Martin : Cerca di calmarti! Sei peggio di una mitragliatrice ! *accennando una risata*
Esasperata da questa idea improvvisa di mia figlia riappoggio il capo sulle ginocchia .
Marz: Non capisco cosa ci trovi di divertente! Mia figlia vuole passare il suo tempo in quel luogo dove è legato tutta la mia vita.
Martin: Dimentica i momenti brutti. Perché non pensi a quando ci siamo conosciuti ? Eppure in quel collegio ne hai passati di bei momenti insieme ai tuoi amici , insieme a me…..insieme a Pablo.
Rialzo il capo guardandolo più male di prima.
Marz: Dimmi..lo fai apposta? Quante volte ti ho detto di non nominarlo??
Martin: Menti a te stessa quando maledici tutti i momenti passati con lui.
Si avvicina più a me iniziando ad abbassare il tono di voce , onde evitare che questa conversazione proibita arrivi alle orecchie di Abby.
Martin: Tu lo amavi follemente ! Se lo odiavi così tanto..non avresti mai commesso quel ..Ehm.. quel che hai fatto per esser rimasta poi..bhè ecco come dire..incinta. *sorridendo imbarazzato*
Marz: *serrando la mascella* Non importa se lo amavo o meno , quel che riservo dentro nei suoi confronti è solo odio! I-io….gli parlai col cuore.. *socchiudendo un attimo gli occhi* Ma lui me l’ha stritolato in un nano secondo. V-volevo..crescere Nostra figlia assieme a lui , ma …….. non ha voluto.
Martin : S-si…lo so il torto che ti ha fatto. Ma Abby non potrà continuare a pensare che suo padre sia morto in un incidente. Quando gli racconterai la verità? S-stai..commettendo l’errore di tua madre, sai quanto hai sofferto per quella bugia . Perché vuoi fare lo stesso torto a tua figlia?
Mi alzo di scatto portandomi le mani sulle orecchie socchiudendo gli occhi .
Marz: Basta!! Non voglio più sentire un’altra sola parola!
Martin:*alzandosi* Marizza non fare la bambina! Devono saperlo entrambi . *sottovoce* Abby deve sapere che tu nascondi sua padre a Buenos Aires e Pablo deve sapere che dall’altra parte della nazione si trova sua figlia , avuta con la ragazza che amava col tutto il cuore!
Marz: NON LO SAPRA’ MAI!!!
Mi volgo dalla sua parte urlandogli completamente in faccia , sfogando tutto il dolore che ho in corpo.
Marz: NESSUNO DEI DUE SAPRA’ LA VERITA’ ! PERCHE’ IO *indicandomi* HO CRESCIUTA DA SOLA MIA FIGLIA E SARO’ IO A PRENDERMENE CURA SIN CHE LA MORTE MI PORTERA’ VIA DA QUESTO INSULSO MONDO! LUI NON DOVRA’ SAPERLO , NON LO DOVRA’ MAI SCOPRIRE !!! LUI NON ESISTE !! LUI E’ MORTO PER ME! NON INTERESSA CHI E’ IL PADRE’ DI ABBY .. Lei non ce l’ha ! Perché se realmente voleva quella bambina ora starebbe qui al nostro fianco. Ma la vita è andata diversamente e adesso lei è SOLO mia!!! Mia soltanto!!!
E detto ciò concludo la conversazione chiudendomi in bagno dove mi accascio sulla porta di legno scivolando su di essa sino a poggiare il sedere sul pavimento freddo .
Marz:*con un filo di voce* E’..m-mia…
Ecco che vedo la mia vista sfocarsi a causa delle lacrime e come ogni volta che penso a ciò che successe 15 anni fa , le sento scivolare lungo le mie guancia senza indugiare. Mi rannicchio su me stessa ritenendomi un emerita egoista riflettendo sulle parole urlate poc’anzi in faccia a mio padre , che vuole solo il bene di entrambie Ma come posso ritornare in patria convivendo con la paura di incontrarlo per strada dopo averlo abbandonato di colpo 15 anni fa , senza neanche salutarlo per dirgli addio!?.. Sono scomparsa dalla vita di tutti improvvisamente , non sapendo neanche se in tutto questo tempo qualcuno ha chiesto di me.
Alcune mie compagne , tra cui Mia , sono passate diverse volte da Martin speranzose di trovarmi la .
Ma grazie ai miei rifugi e alle mie scomparse improvvise non ho creato dubbi a nessuno. Tutti pensano che sia in giro chissà dove e che Martin vivi ancora qui da solo .
Pensare ad un ipotetico ritorno fa soltanto dilungare la durata del mio pianto silenzioso , sentendo ormai il jeans leggero, lungo sino alle ginocchi,a umidirsi a causa delle mie lacrime .
Singhiozzo cercando di calmarmi lentamente portando il mio dorso vicino al viso asciugandomi con un colpo secco il residuo del pianto , alzandomi poco dopo.
Poggio la mano tremolante sulla maniglia della porta di legno piegandole per rientrare in stanza e come presumevo Martin ha levato il disturbo poco dopo essermi rinchiusa in lacrime nel bagno.
Prendo un bel respiro e avvicinandomi al letto riafferro quel pezzo di carta ora malandato che poco fa ho scaraventato a terra in preda dell’attacco di panico. Mi piego sulle ginocchia e rimanendo in questa posizione poggio la schiena al materasso del letto riaprendo l’opuscolo leggendone il contenuto.
Da quel che noto le cose non sono cambiate in tanto. Stesse ore di lezioni , stesso edificio , retta leggermente più alta , nuovi insegnati e nuova direzione. Mi mordo le labbra in preda alla confusione.
Davvero Abby desidera abbandonare la campagna per vivere a Buenos Aires e frequentare questa scuola prestigiosa? Il mio unico obiettivo era di iscriverla ad una scuola del genere ma non avrei mai pensato di mandarla li , nel posto in cui è scritta tutta la mia adolescenza.
“Tu lo amavi follemente.” Oh…certo che lo amavo..lo amavo col tutto il cuore ma lui..mi ha portato via tutto ciò che avevo dentro , da iniziare la felicità e la speranza di creare una famiglia con lui al mio fianco.
Lui a disprezzato ciò che gli dissi con un sorriso a 32 denti , un sorriso che andava da un orecchio all’altro sgretolato pochi istanti dopo con delle frasi , che torturano in continuazione la mia testa , sgretolando tutto ciò che presiedeva il mio corpo , qualunque emozione , qualunque sentimento .
Mi ha portato via tutto ciò che avevo tranne una cosa…la figlia che non avrà mai!




BENE...riassumiamo la situazione! Il fato si diverte con Marizza , facendo trovare ad Abby quel volantino dell'Elite Way School. La ragazza sembra aver trovato la sua scuola perfetta ma a Marizza questa notizia l'ha indotta ad avere un attacco di panico. Quest'ultima riusciraì ad accettare che ha anche lei dei limiti ? o continuera' sempre a mettersi all'ultimo piano? Sembra che tra Pablo anni fa è successa una cosa molto grave . La frase di Marizza ci fa capire che ..non la voleva ad Abby quindi le domande che sorgono spontanee sono : QUINDI PABLO E' A CONOSCENZA DI ABBY? PERCHE' NON E' LI CON LORO? LO SCOPRIRETE NEL PROSSIMO CAPITOLO CHE INIZIERA' PROPRIO CON LA STORIA AVVENUTA 15 ANNI FA! Un tuffo nel passato vi fara' capire come sono andate realmente le cose! COMMENTATEE!!! :D Alla proxima!!
 
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111 replies since 30/8/2016, 20:39   3267 views
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