¸´¯`°¤.¸ _`¤ Rebelde Way¤´_ ¸.¤°´¯`¸

El Privilegio De Amar, New ff !! *-*

« Older   Newer »
  Share  
RoxanaBenja
view post Posted on 6/9/2016, 21:40 by: RoxanaBenja

♥ Yo no puedo dejar de sentir lo que siento… ¿entendés? No quiero soltarte. Estoy enamorado de vos. ♥

Group:
Marizza y Pablo house
Posts:
1,306

Status:


BUONA LETTURAA!! Scusate il ritardo xD

CAP 4

Martin

Martin: E ora? Che ti passa per la testa?
Marz: Mi passa per la testa la vendetta.
Martin:*dilatando gli occhi* Marizza dove credi di porti la tua decisione ? La vendetta non porta a niente se no ad altra sofferenza.
Marz: Ormai ho deciso! Voglio andare a Buenos Aires con Abby. Non lascerò mia figlia in pasto ai lupi!
Mi metto la mano sulla tempia scuotendo il capo in contemporanea non riuscendo più a vederla fare avanti e dietro nella sua stanza a preparare nuovamente i suoi bagagli.
Martin: Quindi già vuoi ripartire? Stamattina sei ritornata..
Marz: Papà !*sbottando* E non fare il melodrammatico! Sto solo preparando le mie cose , resteremo qui un'altra settimana .. con te! Stai tranquillo . Dopo di che partiremo gli farò passare la voglia di vivere in quel sudicio paese colmo di corrotti e torneremo qui!
Martin: E la paura di ricontrarli è improvvisamente scomparsa?
Marz: Ti ho già detto che ho in serbo alcune cose se sfortunatamente li incontro anche se mi sforzerò a nascondere la mia identità !
Martin: E’ una follia quel che vuoi fare..
Marz:*chiudendo la valigia* Ora è una follia eh? Sbaglio o eri tu quello che poca fa mi ha detto di permettere ad Abby di compiere nuove esperienze e di metter da parte il mio passato ? *inarcando il sopracciglio*
Martin: Si non lo nego . Quello che mi preoccupa è il rancore che provi quel Pablo.
Marz: Quello è una cosa che non ti riguarda.
Martin: Finirai per soffrire di nuovo . Marizza l’odio non ti condurrà sulla buona strada .
Marz: Sono grande abbastanza a badare me stessa.
Poggio il mio capo ormai esausto al muro opacizzato non trovando nessun’altra parola che possa distrarre le sue intenzioni . Ormai è irrecuperabile e come ogni volta mi tocca vederla prima partire in azione carica di odio poi correre tra le mie braccia in preda alla disperazione.
Marz: *sedendosi sul letto* Finalmente ti ho convinto?
Martin: Lo dicevi anche quando per telefono ti comunicavo di stare attenta quando avevi rapporti con lui..
Marz:*mettendosi le braccia a conserte* Innanzitutto sono una volta ci sono andata a letto e numero due non pensavo che raggiungesse il culmine della vigliaccheria !
Martin: Non cambierai mai eh Ribelle? Sei come un fulmine pericoloso pronto ad irrompere nella vita degli altri.
Marz: Lo prendo per un complimento.*fingendomi un sorriso*
Martin: Ah se solo mi avessi dato l’opportunità di prendere Pablo e dirgliene quattro! Che gli piaceva o no DOVEVA prendersi le sue responsabilità! Per non parlare del tuo comportamento! Dovevi rimanere li e fargli sudare sangue! *inorridito* Giuro che se avrei Pablo dinanzi a me lo ..
Xx: Chi è Pablo?
Vedo Marizza sgranare gli occhi e solo con uno sbiancamento del suo volto deduco che dietro di me c’è un Abby curiosa poggiata con un sorriso innocente sulla soglia della porta.
Marz: A-abby..
Inizia a sorridere come un psicopatica avvicinandosi a lei nervosa al massimo.
Marz: Che ci fai qui?
Abby: I-io..sono venuta ad avvisarvi che la cena è pronta.*indicando la cucina*
Martin:*strofinandomi le mani* E’ un ottima notizia!! Bhè cosa aspettiamo? Corriamo a leccarci i baffi!!
Con la mia allegria cerco di dissuadere la mente e soprattutto dimenticare la domanda di Abby che ,furba quanto la madre , non si lascia incastrare.
Abby: Bhè ? Non rispondete alla mia domanda? E’ la prima volta che sento questo nome..Chi è mamma?
Vedo Marizza prima stringersi le mani in pugno poi abbozzare un sorriso convincente.
Mamma: Non ti ho mai parlato di lui? Il pesciolino che avevo da piccola? Sai..è morto. *sorridendo a 32 denti* Dai andiamo in cucina che ti racconto che drastica morte ha fatto.
E iniziando a inventarsi una morte atroce , che sicuramente dovrà fare il vero Pablo nella sua testolina pacata , fa trascorrere il tempo durante il quale consumiamo una prelibatezza migliore dell’altra preparata dalla stessa Abby .

Abby

Abby: Aaah che mangiata!!
Soddisfatta e soprattutto con lo stomaco pieno mi butto sul letto matrimoniale di mia madre con un sorriso che va da un sorriso all’altro.
Marz: Se continuerai a mangiare come un maiale finirà che non entrerai più nel mio letto il sabato.
Ascolto la sua voce che proviene dal bagno personale dentro il quale si sta lavando i denti pronta a coricarsi al mio fianco e dormire abbracciate come facciamo ogni sabato. Rido giocherellando col fiocco della mia leggera vestaglia da notte bianca decorata da fiorellini fucsia . Finalmente vedo mia madre spegnere la luce del bagno e prendendo la ricorsa si butta su di me a peso morto sprigionando la sua melodiosa risata soprattutto quando sentiamo il letto cigolare sotto il nostro peso .
Marz: Eccomi quaa!!
Afferrandomi dal viso inizia a sbaciucchiarmi le guance facendomi il solletico .
Abby: Su mamma dai!
Picchietto le mani sulle sue braccia ricevendo finalmente un secondo per riprendere fiato.
Marz: Aawn ti straamo!!
Abbracciandomi moderatamente mi fa poggiare la testa sul suo petto sentendo il battito dolce del suo cuore.
Abby: Anche io ti voglio tanto bene ..
Abbozzo un dolce sorriso sentendo la sua mano calda posarsi sui miei capelli morbidi per lasciarmi lunghe carezze che mi fanno rilassare .
Marz: E’ stata una giornata molto lunga. Emozionata all’idea che tra una settimana partirai verso Buenos Aires?
Abby: Si..diciamo. *sorridendo* Come tu sai ho sempre incontrato degli stronzi di turno alle scuole , spero che in quel collegio troverò delle persone capace di capirmi e soprattutto che non passi il tempo a rompermi quelle che non ho.
Marz: E che problema c’è?*iniziando a ridere* Li ammutolisci con un bel calcio negli stinchi mentre per quanto riguarda le femmine basta rovesciargli una bella bibita ghiacciata sui capelli , ovviamente tinti e finti, senza lunghe storie!
Inizia a ridere sicuramente perdendosi in qualche suo ricordo.
Abby: Cosa ti è tornato in mente adesso?
Marz:*ridendo* Ricordo in giorno in cui mia madre mi accompagnò ad iscrivermi al mio primo anno dell’Elite Way School.
Mi metto a sedere di scatto rivolgendogli uno sguardo incredulo.
Abby: Cosaa?!?!?!? *con voce acuta* T-tu..?
Marz:*Annuendo col capo* Si..mi iscrisse dal terzo anno , per un insolito motivo . Ma non domandarmi il “perché” . *ridendo* E’ una lunga storia!
Abby: Non ci posso credere..*sorridendo* Andrò alla tua stessa scuola..Che combinazione non trovi?
Tende le sue braccia riprendendomi per tenermi stretta a se mentre man mano ci allunghiamo su questo grande letto.
Marz: Si , sempre se ti piacerà ! Mettiamo in chiaro questa cosa.
Abby:*sorridendo* Si signora.
Marz: Comunque.. ti stavo raccontando del mio primo giorno..
Inizia a raccontarmi il momento in cui rovesciò una lattina di coca-cola tra i capelli di una ragazza, il cui nome è Mia Colucci anche se lei la definisce una decerebrata , isterica , viziata e figlia di papà , e la scena in cui posizionò tale lattina nella scollatura dell’amica della biondina che la stava difendendo . Rido ascoltando con attenzione questo racconto , contenta di vedere mia madre sorridere mentre si perde nei ricordi , ricordi che sta condividendo per la prima volta con me .
Marz: Guarda cosa ho qui?
Dal cassetto del comodino afferra una tavoletta di cioccolata che sedendoci iniziamo a mangiare tra una chiacchiera e l’altra. Ogni sabato ci addormentiamo sotto le 2 di notte ma questa notte è ancora tutta nostra. Fuori dalla finestra spunta la luna poche ore fa sorta in cielo dove insieme alle stelle illuminano la campagna circostante . Questa stanza è illuminata da un fievole lampada posta sul comodino accanto a Marizza sentendomi come se stessi facendo un pigiama party con la mia migliore amica.
Marz: Mm..ho sempre amato il cioccolato!
Gusta l’ultimo pezzo leccandosi con grazia le dita sporche di cioccolato sciolto.
Abby: Mamma…mi racconti qualcosa di papà?
Lei si ferma per un istante rivolgendomi i suoi profondi occhi color marroni che mi ricordo il cioccolato appena mangiato , restando con la punta del dito ancora in bocca.
Abby: Si dai..*alzando le spalle* Ogni sabato mi dici sempre qualcosa di diverso riguardo mip padre.*accennando un lieve sorriso* Sai che non mi stancherò mai a sentirti parlare di lui.
Lentamente porta la mano lungo il suo fianco e pulendosi le mani con una salvietta umidificata incrocia le gambe iniziando a giocherellare con le mani nervosamente mentre io imito la sua posizione ponendomi dinanzi a se munendomi di un sorriso gioioso.
Marz: Bhè….c-cosa vuoi sentire?
Abby: Qualunque cosa..va bene.
Incurvo la mia schiena in avanti riuscendo a poggiare i gomiti sulle mie ginocchia per poi posizionare il mio mento sulle mani chiuse in pugno ascoltando il suo racconto come se fossi una bambina alle prese con una favola. E’ questa la mia favola ..quella che mi fa immaginare , non il principe azzurro che mi viene a prendere in sella di un cavallo bianco , ma il ritorno di mio padre immaginandomelo bello con due occhi azzurri da illuminarmi la diretta via , pronto a spalancare le braccia dalla mia parte per abbracciarmi e sussurrarmi un “Ti Voglio Bene” .
Marz: C-ci siamo conosciuti alla Elite Way School..
Abby:*sorpresa* Quindi anche li hai conosciuto papà!?!
Lei annuisce col viso non riuscendo però a guardarmi negli occhi. Nei suoi atteggiamenti però colgo un minimo di tristezza che l’assale ogni qualvolta voglio sapere qualcosa del papà . Ma la mia curiosità mi spinge a commetter sempre lo stesso errore : quella di ferirla con i ricordi .
Marz: Ci odiavamo..eccome se ci odiavamo.
All’improvviso vedo le sue labbra incurvarsi dolcemente rivolgendomi anche uno sguardo premuroso.
Questo cambio del suo umore mi sta facendo sentir meglio , meno in colpa per aver messo in balio questa conversazione.
Abby: Ah si? Su raccontami..
Continua a raccontarmi qualche aneddoto, come per esempio le infinite discussioni che facevano , i continui dispetti , le irrecuperabili brutte figure fatte a vicenda e tanti altri spettacoli comici .
Marz: Bene signorina , si è fatta mezzanotte . Se Martin ci sente ancora ridere ci viene a bastonare con la scopa!
Come sempre si blocca a metà racconto , non volendo però oltre passare quel confine insuperabile.
Scosta il lenzuolo fresco e profumato dall’ammorbidente allungandosi per bene nel letto seguendo pochi secondi dopo i suoi movimenti sino a sentire il braccio farmi la cuscino e come sempre prepararci ad addormentare vicine e abbracciate . Col braccio libero spegne la luce vedendo la stanza avvolgersi immediatamente dal buio. Rimango con gli occhi aperti fissando il nero pesto schiarirsi grazie alla luce della luna e delle stelle filtrare dalla finestra lasciata aperta accanto al letto , dal quale entra un venticello fresco.
Abby: Mi manca ..
Mi volgo dalla sua parte poggiando la mia fronte sul suo morbido petto aspirando il suo profumo.
Contemporaneamente sento che trattiene il respiro che scaccia pochi secondi dopo dal naso mentre poggia la sua mano sulla mia spalla nuda.
Marz: Ci sono io…
Abby: Mi voleva bene?
La risposta a questa domanda tenta a non arrivare e questa sorta di ritardo mi fa alzare il capo per poterle fissare l’espressione , leggermente visibile grazie alla luna .
E’ impassibile , vedo solo torturarsi le labbra nel buio tenendo lo sguardo fisso al soffitto nero.
Abby: Mamma..?
All’improvviso è come se l’avessi fatta ritornare da un flashback sobbalzando leggermente sul posto.
Marz: Eh..cosa?
Abby: Stai bene?
Leggermente preoccupata da un ipotetico attacco di panico sono pronta comunque a prendere l’inalatore dal cassetto del comodino ma la sua carezza sul volto mi fa rilassare.
Marz: Si si.. *sospirando* Mi hai chiesto se ti voleva bene?
Io annuisco silenziosamente col viso.
Marz: Si.. Weston ti voleva bene.
Abby: Weston…che bel nome.
Ogni volta che sento questo nome accenno un dolce sorriso e vedendo per ultima cosa le sue labbra leggermente incurvarsi verso su riappoggio delicatamente il capo sul suo petto.
Socchiudendo gli occhi mi addormento poco dopo aver pronunciato queste parole:
Abby: Ti voglio un sacco di bene mamma.
Marz: Anche io…Anche io amore mio.*stringendomi a se*

Marizza

Weston?...Marizza ma a cosa ti sei ridotta per tenere nascosta la vera identità di quell’uomo meschino?
Non mi riconosco più . Sto crescendo mia figlia nelle menzogne , così come sono cresciuta io in mano di Sonia Rey e un uomo cui portavo ingenuamente il cognome Spirito. Se non fosse stato per l’arrivo di Andrade a quest’ora ero ancora una Spirito senza una vera famiglia. A causa della distanza con mia madre mi persi di vista ma quel che mi biasima , in un modo o nell’altro , è mio padre che mi conduce persino a prendere sempre la via giusta . Condurre il mio piano ? Sarà un ennesimo schianto al muro ..ma mi rialzerò e ritornerò a lottare con tutte le mie forze. Ho pagato un caro prezzo questa armatura che duramente porto tutt’oggi . E quel prezzo si chiama Dolore , che lui senza pietà mi ha inflitto .
“Mi voleva bene?” Pft…a quella domanda avrei tanto voluto ridere amaramente . Ma dove trovavo il coraggio di dirgli che non la voleva proprio, Il vero ed egoista Pablo ?
Sgretolare quel sorriso ,che mi mostra ogni volta che parliamo di questo ipotetico padre perfetto , non ci riesco proprio . I suoi occhi si illuminano improvvisamente tenendo nella testa un padre premuroso che è morto ingiustamente , un padre che la amava col tutto il cuore , un padre che attendeva la sua nascita ogni sera posando il suo orecchio sull’enorme pancia della mamma , mentre assieme consumavano una bella cioccolata calda. E’ questa la visione della famiglia perfetta che tiene ingenuamente Abby nella testa da 15 anni e anche se questa è una vera e propria idiozia e menzogna non voglio traumatizzargli raccontandogli che l’ha disprezzata appena gli dissi che potevo esser rimasta incinta.
Mentirgli a riguardo fu la prima cosa che mi passò per la testa. Io la volevo! Io ho accetto la conseguenza delle mie azioni commesse con irresponsabilità .
Inizialmente ero scossa quanto lui ma l’emozione di sentir il cuore battere in quel famoso studio ginecologico era talmente forte che mi dimenticai di tutto e con forza mi presi il carico di tutte le responsabilità. Ma non potevo restare li. La sera stessa che portai a Pablo quelle carte falsificate misi l’indispensabile nel primo borsone abbandonando del tutto quella camera isolata ,dato che erano tutte dalle rispettive famiglia a godersi la vita col sorriso e mentre io in lacrime prendendo un pullman giurai a me stessa che mai nessuno e soprattutto lui non mi avrebbe portato via , in un ipotetico futuro , ciò che ha disprezzato.
E anche questo sabato lo passo con gli occhi aperti e pensare a tutto ciò mentre mia figlia , rannicchiata al mio fianco , dorme con un espressione da angioletto .
Come ogni mattina mi rilasso a sentire gli uccellini canticchiare allegri sui rami al di là della finestra attraverso la quale i raggi del sole filtrano dalle tende trasparenti illuminando sempre di più la mia cara e vecchia stanza e come ogni giornata mi sforzo a non farmi sopraffare dal dolore mentre penso incessantemente che la settimana prossima dovrò rimetter piede il quel collegio che segnò la svolta della mia vita . Passo ogni istante della settimana a sperare che ad Abby quell’edificio e quel modo di impartire le lezioni non possa piacergli così da alloggiare , in un hotel , solo una giornata a Buenos Aires in modo da levargli lo sfizio . Ma più passa il tempo a documentarsi sia sulla città che sulla scuola , più rimane affascinata affermando di voler vivere la . E questo mi inizia a preoccupare.
Se mio padre mi chiede di esser pronta o meno a fare ritorno..bhè non so cosa rispondere.
Sono terrorizzata , sono estremamente ansiosa di tornare a fare un tuffo nel passato. Così tante cose , così tanti posti mi faranno sicuramente ricordare chi ero e cosa ho fatto nella mia adolescenza , quando avevo soli 18 anni. Ma anche se ora ho ben 33 vengo assalita da mille dubbi e mille preoccupazioni che non mi fanno chiudere occhio nemmeno una notte. Solo grazie ad una tisana ,presa la sera prima della partenza da mio padre , sono riuscita a riposarmi per sopportare un viaggio intrepido da mille emozioni .
Martin: Vi raccomando andate piano e fatevi sentire!
Rimane poggiato alla mia Porche Panamera , che luccica sotto il sole degli ultimi giorni di Agosto , pronta a sfrecciare per le strade di campagna e infine su strade che conducono al centro città di Buenos Aires.
Mio padre continua a raccomandarci cose inimmaginabili parlandoci dal mio finestrino lasciato aperto mentre io roteo gli occhi sopportando sia la sua parlantina, sia la frenesia di Abby che oggi sembra di avere il pepe in culo.
Abby: Aah! Nonno farò così tante foto da riempirne la parete!
Martin: E tu peperina dai ascolto a tua madre. Marizza fatti sentire e stai lontano dai casinò!
Lo guardo abbassando quel po’ che basta i miei occhiali da sole per guardarlo da sottecchi.
Marz: Pft.. hai appena detto al lupo di non mangiare le pecore.*fingendo un sorriso*
Dopo essermi aggiustata la montatura chic riposiziono le mani sul volante sentendolo sospirare pesantemente.
Marz: Credo che dobbiamo andare se non vogliamo fare tardi al “tour” .
Abby: Ci vediamo nonno!!
Martin: Ciao ragazze!! E andate piano!
Con un tono rimproveratore spera sempre di convincermi a non pestare violentemente quel pover pedale col quale scarico la mia tensione , e carica di adrenalina come oggi penso proprio che sfreccerò ad alta velocità sorvolando la sua ramanzina.
Marz: Papà ci dobbiamo vedere domani mattina!*Sbuffando sonoramente* Non farne ogni volta un dramma!
Martin: *non ascoltandomi* Abby guarda questa irresponsabile! Conto su di te che dimostri d’esser più matura! E ora andate.
Marz:*sottovoce* Grazie a Dio…
Sento Abby ridere divertita al mio fianco e salutandolo vedo si allontana dall’auto permettendomi di fare retromarcia e uscire dal vialetto della casa sentendo il terreno sbriciolare sotto le ruote nuove di zecca.
Il finestrino si chiude automaticamente dopo un solo tocco e mettendo l’aria condizionata a palla parto.
Destinazione ? Buenos Aires!

****

Abby: Aaah!! Guarda com’è grandeee!!
Spiaccicata completamente al finestrino osserva da lontano l’enorme struttura della Elite Way School non cambiata minimante dal tempo. Sento il mio cuore iniziare a tamburellare mentre cerco un parcheggio libero per posare la mia auto da lusso che spicca tra tutte le altre , altrettanto costose che però non raggiungono tale eleganza. Rimango in silenzio perché non riesco a trovare una sola parola che mi umidisca la bocca ora totalmente secca. Finalmente trovo un santo buco potendo finalmente scendere dall’auto posando le mie gambe tremolanti sull’asfalto cui l’ultima volta che lo calpestai fu 15 anni fa.
Ma ora non voglio perdermi nei ricordi.
Il sole delle 10 è talmente forte da riuscir quasi a spaccare le pietre e mentre molte famiglie si affrettano ad accompagnare i propri figli viziati all’entrata io aspetto Abby accanto all’auto , dentro la quale si sta aggiustando.
Abby: Eccomi qua!
Mi volgo abbassando i miei occhiali da sole per fissarle bene gli occhi cui colore originale è nuovamente nascosto dalle lenti a contatto color marrone . Il suo look non sfiora minimante l’eleganza degli altri snob e più la fisso più mi viene in mente il mio look del primo giorno. Sorrido apprezzando la sua semplicità nel dimostrare alla gente com’è realmente dentro . La potranno già criticare o forse ritenere una pazza con una pessima moda , quel che importa è che non si nascondi dietro nessuna maschera e che sia chi vuole e sceglie di essere.
Abby: Sto bene?

Con la sua capigliatura stramba , che la rende più ribelle del solito , fa una mini pirolette vedendo la sua gonna a scacchi multicolori sollevarsi di poco. Le sue braccia sono coperta da bracciali e le sue dita da alcuni anelli al quanto bizzarri mentre sul suo viso spicca quel stupefacente e smagliante sorriso a pieni denti.
Marz: Sei un incanto.. Che ne dici andiamo?
Annuisce subito col viso e iniziando ad incamminarsi verso l’entrata io mi affretto a chiuder l’auto cliccando il testo del telecomando e raggiungendola ci uniamo alla folla che si dirige all’ingresso.
In questa sorta di Open Day ci accolgono studenti quel quinto anno che in abiti formali danno le rispettive direzioni alle famiglie nuove che intendono iscrivere i propri figli in questo istituto .
Io conoscendo ogni aula , essendo una vecchia studente , non chiedo informazione del nessun genere dato che questo edificio non è cambiato di una virgola. L’atrio è sempre lo stesso , le ringhiere delle scale leggermente più lucide , forse sostituite nel tempo , le colonne dello stesso colore e l’odore di pulito inebria ancora le mie narici .
Avanzo lentamente in quest’atrio inevitabilmente assorta dai ricordi giungendo senza rendermene conto accanto al sottoscala , cui porticina ora è bloccata da un vaso di pianta.
Abby: Mamma che fai?
Mi volgo di scatto ritornando al presente . Mi si avvicina e prendendomi per mano vuole salire al piano superiore per visitare il resto del collegio. Il rumore dei miei tacchi si mescola col frastuono e il vocio delle innumerevoli persone che entrano ed escono dall’istituto , alcune soddisfatte alcune no.
E poi ci sono loro.. i studenti che risiedono qui nel collegio che ridono dal piano superiore gustandosi l’arrivo dei nuovi bocconcini . Mi ricordano così tanto i miei vecchi compagni .
Scuoto leggermente il viso non sentendo minimamente i miei capelli scontrarsi con la mia schiena dato che sono raccolti in modo ordinati in uno chignon alto elegante mentre ogni parte del mio corpo è ben messa in risalto da un tailleur rosa .

Xx: Salve sono la segretaria di questo collegio.
Ci si presenta dinanzi una giovane adulta con i capelli rosso fuoco che sorridendoci ci rivolge parola.
Marz: Buongiorno..
Abby si accosta al mio fianco ascoltando insieme a me ciò che ha da dire questa donna .
Segr: Per qualunque curiosità potete rivolgervi al preside .
Marz:*inarcando il sopracciglio* Per esempio mi può riassumere in breve le novità del collegio , qual è la retta , come funziona..
Segr: *interrompendomi* Certamente! Il tutto e l’indispensabile!
Marz:*sollevando le spalle* Bhè…Abby tu che dici? Vado io a parlare con lui , ti va di rimanere sola?
Abby: *annuendo col viso* Si non preoccuparti. Al massimo mi faccio un giro qua attorno. So badare a me stessa.
E facendomi l’occhiolino si allontana da me con un sorriso stampato in faccia fissandosi attorno con aria incantata e stupefatta.
Segr: Vuole seguirmi?
Marz:*fredda* So dov’è la presidenza..
E col lei di dietro entro in quella che un tempo era la segreteria e come mi aspettavo mi si presenta davanti solo qualche cambio d’arredo mentre la porte della presidenza , ora aperta , è rimasta la stessa.
Segr: Il preside si è allontano un secondo per dare il benvenuto ai nuovi ufficiali iscritti . Se per lei va bene può attende il suo arrivo seduta li dentro magari sorseggiando un buon caffè?
Marz: Va bene.. Aspetterò dentro . Per il caffè , no grazie.
Segr: Come vuole . Se cambia idea io sto qui.
Sorridendo gentilmente si mette a sedere nella sua postazione e varcando la porta della presidenza mi sembra di rivivere quei momenti in cui mi recavo dal preside per ricevere l’ennesima ramanzina .
Accenno una risata divertente fissando quel che era il mio posto fisso , la mia cara e vecchia presidenza non cambiata affatto di un solo arredo. Mi avvicino posando la mia mano su quello che sembra un nuovo divano bianco luminoso cui rivestimento in pelle scontra la mia che man mano scivola con facilità giungendo lentamente alla scrivania. Diversi fascicoli e diversi quadretti rivolti verso la poltrona girevole elegante e possente che inferisce il vero e proprio potere, governano questa scrivania leggermente in disordine. Mi volgo fissando poi queste librerie colme di libri sicuramente impolverati fissando il colore gradevole delle pareti .
Marz: Elite Way School…chi l’avrebbe detto che avrei rimesso piede?
Mi rivolgo fissando poi il pendolo di Newton posto sulla scrivania e spinta dalla mia iperattività tendo il braccio facendo oscillare quelle palline di ferro cui scontro procura un dolce e rilassante suono.
Scosto leggermente la sedia ,posta di fronte alla scrivania, sedendomi incurvando in avanti la schiena poggiando le braccia incrociate, sul legno , in modo elegante fissando poi con aria incantata quel pendolo mosso dalle mie dita .
Xx: E’ bello sapere che non sono l’unico ad incantarsi ogni volta che si muove.
Sento una risata melodiosa entrare dritta nelle mie orecchie che mi fa drizzare con la schiena su questa sedia pronta a voltarmi verso l’uomo , sicuramente il preside , che mi ha rivolto parola.
Ma mi basta una mossa per scontrare quei suoi occhi azzurri e profondo come l’oceano per sentire per un minuto il mio cuore cessare di batter e sentirmi mancare il respiro mentre tutta l’ansia mi sale in gola .
Xx: M-mar..M-marizza!
Ingoio con forza buttando giù quel groppo in gola mentre serro la mascella pronta ad affrontare l’ultimo individuo che avrei voluto rincontrare a Buenos Aires , il ragazzo ormai uomo che mi ha rovinato l’esistenza.
Mi alzo iniziando a stringere la montatura degli occhiali da sole che ho in mano sfogando l’agitazione del momento mentre lui mi fissa con sguardo incredulo non riuscendo più a proferire parola .
Immobile entrambi a quasi 1 metro di distanzam io intento a fissarlo con superiorità lui scioccato di vedermi dopo esattamente 15 anni.
Marz: Chi..si rivede.

Abby

Il rumore dei tacchi di mia madre svanisce pochi dopo secondi capendo che ormai ha raggiunto questa famosa presidenza. Per tutta la durata del viaggio ho colto la sua agitazione ed è per questo che ho accettato la scelta di andare a parlare direttamente col preside in modo da stare il meno tempo possibile in questo luogo che a quanto pare ha lasciato un segno indelebile nella sua vita .
Mi giro su me stessa lentamente fissando con attenzione ogni minimo dettaglio dell’atrio sino a quando sento un gruppo di ragazzi sghignazzare dal piano superiore.
Mi volgo lentamente dalla loro parte vedendo quel trio , con aria disgustosa , che se ne stanno alcuni poggiati sulla ringhiera e altri seduti con le gambe penzolanti .
Notando che sono uno più stupido dell’altro decido di voltare il capo ma con la punta dell’occhio noto il più alto dei ragazzi confabulare qualcosa con quegli idioti che si trova degli amici che hanno scritto in faccia “sono un maiale di prima categoria” . Quei pochi minuti che ho trascorso insieme a mia madre e la durata del mio monologo hanno sbavato appresso a delle finte bionde o rosse che li salutavano con un sorriso seducente . Dio quanto possono essere lumache quegli imbecilli! Per non parlare delle oche che fanno di tutto pur di attirare la loro attenzione. Ci manca solo un cartello al collo con su scritto “ Fammi tua come desideri” . Quanto mi fanno schifo!
Scuotendo leggermente il capo sono decisa più che mai di svagarmi la mente con un bel giro turistico attorno all’edificio ma senza rendermene conto mi vado a scontrare con un ragazzo .
Questo scontro improvviso mi stava facendo cadere all’indietro se non fosse per il suo lungo braccio che ora mi circonda la vita. Confusa e leggermente frastornata alzo il capo scontrando quei suoi due occhi di un color marrone così profondo da affascinarmi all’istante .
Sembra che attorno a noi il tempo si sia fermato. Il suo sguardo così profondo , il mio riflesso in quello sguardo , il suo naso che sfiora la punta della mia e contemporaneamente il suo respiro calermi sulle labbra. Il mio cuore cessa di un battito e avendo uno sconosciuto così attraente dinanzi a me mi rende incredibilmente vulnerabile .
Solo le risate fastidiose dei suoi compagni ci fanno riprendere da questo stato di trans in cui entrambi siamo caduti incapaci di muover uno spillo e appena mi rendo conto di stare ancora tra le braccia di questo ragazzo ignoto lo spingo via bruscamente assumendo il mio tipico atteggiamento scontroso.
Abby: HEY!!! Guarda un po’ dove metti i piedi spilungone!!
Solo ora mi rendo conto di trovarmi dinanzi un ragazzo alto quasi 1,70 m se non di più che mi supera di gran lunga di altezza , dato che io a stento arrivo a 1,60 m .
Xx: Ou ou , frena la tua lingua! Da un tappetto di sughero come te mi aspettavo più dolcezza.
Porta le braccia a conserte accennando uno stupido sorrisetto sornione lanciando poi un occhiata ai suoi amici che dall’alto se la stanno spassando alla grande.
Xx: Missione fallita amici! Quest’acida penso che non verrà a letto con me stanotte.
Li sento ridere con gusto mentre io sgrano gli occhi scioccata dalla sfacciataggine di questo sporco maiale.
Alcuni ragazzi presenti in quest’atrio si volgono dalla nostra parte tendendo l’orecchio per origliare questo scambio di battute maliziose tra i suoi amici mentre io mi sento avvampare. Ma Abigail Andrade non si fa metter in imbarazzo davanti alla gente con così tanta facilità.
Abby: Oh ci avevi fatto un pensierino Spilungone?
Il mio tono e il mio sguardo di sfida e superiorità attira nuovamente la sua attenzione fissandomi mentre cerca di trattenere le risate squadrandomi da capo ai piedi.
Xx: Bhè guardandoti bene mi chiedo come ho trovato il coraggio di improvvisare uno scontro solo per sentire il tuo corpo aderire al mio.*sorridendo maliziosamente*
Abby:*inorridita* MA sei un vero e proprio maiale!!! Sparisci dalla mia vista prima che ti faccia andare in ospedale per averti rotto con un calcio i tuoi cari gioielli di famiglia!
Xx: Arg..*mordendosi il labbro* Che peccato che il nostro incontro sia finito così.. Mi piacciono le tipe violente come te .*facendomi l’occhiolino*
Abby: *sorridendo compiaciuta* Ti piace la violenza eh? Vedi se ti piace questo.
E avvicinandomi di scatto alzo velocemente il ginocchio ficcandoglielo nello stomaco solo dopo averlo afferrato dalle spalle e chinato verso di me.
Xx: Oouh!!
Addolorante per questa ginocchiata nello stomaco rimane piegato su se stesso mentre io soddisfatta inizio a salire le scale dell’atrio per dirigermi da qualche altra parte sperando di non incontrare un altro tipo del genere così fastidioso e strafottente.
I suoi compagni ridono con gusto per il fallimento del loro amico , forse anche loro capo , fulminandoli con lo sguardo mentre salgo le scale .
Xx: Me la pagherai!!
Con voce addolorante cerca di spaventarmi ma io rispondo con tanto di staffetta.
Abby: Ringrazia Dio di non averti frantumato le palle!!
E dicendolo ad alta voce me ne frego del pubblico che sta ridendo sotto i baffi giungendo finalmente alla sommità delle scale dove prendo il primo corridoio camminando a zonzo.
Scaccio un profondo sospiro di sollievo , godendomi la calma delle persone che attorno a me ascoltano i studenti più maturi spiegare come funziona la struttura mentre io fisso lo spazio circostante .
Abby: Mm..carino.
Non rimanendo affatto delusa continuo il mio cammino giungendo a quel che sembrano le aule di lezioni.
Abby: 3° Anno.
Leggo il numero 3 iscritto in pezzo di plexiglas formato grande . Se tutto andrà nel verso giusto il prossimo mese frequenterò le lezioni seduta tra i banchi di questa classe.
Xx: Scusami cara ..mi sono persa mia figlio.
Mi volgo trovandomi alle spalle una donna adulta , col viso delicato ben pulito e trattato , che mi rivolge parola fissandomi con quei suoi occhi azzurro scuro che tendono al blu mentre i suoi dolci boccoli lunghi e biondi ondeggiano ogni volta che si sistema la borsa sulla spalla.
Inarco il sopracciglio non capendo dove vuole arrivare e dopo un paio di secondi continua la sua frase.
Xx: Frequenta questo collegio . Quella peste mi è fuggito sotto gli occhi.
Abby: Quindi è un ragazzo ? No un bambino..
Lei accenna una risata melodiosa mettendo in mostra la sua dentatura perfetta e bianca da far invidia alla pubblicità della Mentadent , messa in risalto da un rossetto rosso di buona qualità .
Xx: Si..è un ragazzo. Gli stavo parlando poi è scappato a gambe elevate.*scuotendo il capo ridendo* E’ davvero incredibile non trovi?
Io sforzo un sorriso dandole senza motivo corda rimanendo però in silenzio.
Xx: Comunque mi sai dire se l’hai incontrato?
Abby: Ehm..io sono nuova.
Cerco di scaricarla su due piedi sperando di continuare in santa pace il giro ma questa donna è al quanto testarda.
Xx: Quindi..non mi sai dire dov’è e neanche se lo conosci. E’ molto alto , occhi marroni , capelli brizzolati.
Abby:*inarcando un sopracciglio* “Molto alto”..?
Xx: *annuendo col viso* Si! Hai visto per caso un ragazzo con questo aspetto? Si chiama Jared..Jared Aguirre.
Abby: N-non lo so se è lui il ragazzo che cerchi. L’ultima volta l’ho visto nell’atrio vicino le scale , magari potresti farci un salto.
Sforzo un altro sorriso vedendo poi il suo smagliante ringraziare la mia gentilezza.
Xx: Sei davvero molto gentile! Quindi sei nuova? Pronta a vivere incredibili avventure in questo collegio?
Abby:*accennando una risata* Bhè se tutto va bene si..sarei nuova. E non vedo l’ora ..anche se alcuni tipi ti fanno passare la voglia di frequentarla e al contrario scappare a gambe elevate!
Xx: *ridendo dolcemente* Mi ricordi tanto una persona . Comunque piacere..
Con delicatezza mi porge la mano che la prendo dopo un paio di esitazioni.
Xx: Mi chiamo Mia…Mia Colucci .*sorridendomi*
Abby: *sorpresa* M-mia…Colucci..?




ED ECCOCI QUA! Sembrerebbe che il mondo per Marizza sia MOLTO piccolo! E' proprio LUI nella presidenza? Che ci fa li? Abby ha fatto due incontri , uno negativo uno forse positivo. Con Jared che a quanto pare è il figlio di Mia è successo di tutto e di più e sembrerebbe che hanno messo al mondo un bel gran ribelle , ma con lei la sua vita si rovescerà : in positivo o in negativo? Mia riconoscera' qualche somiglianza in Abby? Incontrerà Marizza?
Il PROSSIMO CAPITOLO INIZIERA' CON UN ALTRO TUFFO DAL PASSATO QUESTA VOLTA SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI PABLO! Altre cose verranno spiegate e cosa aspettate? COMMENTATEEE!! Spero che comunque questa ff vi stia piacendo *-* Ciaooo e grazie a chiunque la segui e a te Noemi che la stai commentando <3 Grazie grazie! Notte a tuttiii!!!
 
Top
111 replies since 30/8/2016, 20:39   3267 views
  Share