¸´¯`°¤.¸ _`¤ Rebelde Way¤´_ ¸.¤°´¯`¸

El Privilegio De Amar, New ff !! *-*

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RoxanaBenja
view post Posted on 7/9/2016, 20:29 by: RoxanaBenja

♥ Yo no puedo dejar de sentir lo que siento… ¿entendés? No quiero soltarte. Estoy enamorado de vos. ♥

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Marizza y Pablo house
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ECCOVI IL CAP! bUONA LETTURA ;)


CAP 5

15 anni prima

Lunedì 31 Gennaio - Elite Way School

“Pablo: Mia! Mia!
Tiro Mia dalla camicia della sua uniforme bloccandola prima che entri in classe.
Mia: Hey ma che modi sono?
Inizia a lamentarsi mentre si sistema la camicia stropicciata dalla mia improvvisa presa.
Mia: Chi te l’ha insegnato a prendere così la gente , Marizza??
Pablo: Proprio di lei voglio parlarti! Dov’è? E’ da sabato che non la vedo.
Mia: E io che ne so? Non sono la sua babysitter ! Ora posso andare in classe ? Ho alcune cose da sbrigare prima che inizi la lezione.
Le libero la strada e dopo un “Oh finalmente” si reca in classe lasciandomi in preda alla confusione.
Pablo: Dove diamine è andata?
Decido di marinare la prima lezione della settimana trascorrendo il tempo a cercare Marizza in tutto il collegio , ma niente..di lei non c’è traccia.
Quando l’altro giorno è uscita dalla mia stanza e non l’ho vista tutto il weekend ho pensato che fosse uscita senza avermi detto niente , come a volte capitava. Ma non vederla oggi al bar a divorarsi quei cornetti farciti di cioccolato mi ha preoccupato . Giungo forse per l’ennesima volta nella sua stanza fissando il suo letto in ordine , così come quello delle sue amiche che sono state dalle proprie famiglie mentre ora sono tutti in classe. Chiudendo la porta alle mie spalle scaccio un respiro di sollievo fortunato nel fatto di non esser stato beccato entrare nell’ala femminile di nascosto.
Mi avvicino al suo letto sedendomi di sopra per aspirare l’inebriante profumo della sua pelle socchiudendo quel po’ gli occhi per godermelo in santa pace.
Smuovendomi di un po’ sento il rumore di carta stropicciata provenire dalla mia tasca posteriore del pantalone scacciando poi quel foglio sul quale sta scritto la diagnosi fatta dal medico di Marizza.
L’altro giorno stavo morendo d’infarto quando mi ha detto che c’era la probabilità di esser rimasta incinta dopo la nostra prima notte passata insieme senza protezione. Ero certo che non sarebbe mai successo , ma la sua inaspettata volontà mi confuse totalmente spingendomi a compiere quell’atto romantico non curante delle conseguenze. Ho ancora in mente la sua espressione pallida mentre mi parlava con gli occhi velati di lacrime. Era terrorizzata , era spaventata all’idea di avere un figlio . E come non darle torto?
Siamo solo due ragazzini ancora al collegio in pieni studi . Come potevamo fare contemporaneamente i genitori? Metter alla luce un bambino non è facile per nessuno , ma no per il dolore che si prova durante il parto , per il dopo . Crescere , educare , prendersi cura di un bambino non fa per me .
Siamo noi i primi bambini come possiamo mettere al mondo un altro ? Era davvero paradossale.
Ma per la prima volta la fortuna ha girato dalla mia parte e fortunatamente è stato solo uno stupido falso allarme che mi ha fatto sudare freddo . Non so di preciso quale erano le sue intenzioni, se sarebbe rimasta incinta, ma quel che mi interessa è pensare che sia tutto finito e posso ritenere questa storia una sorta di avvertimento. Da oggi in poi sarò più cauto nei rapporti e soprattutto ci penserò a lungo prima di compiere il gesto accertandomi di esser protetto onde evitare di sentirmi nuovamente il mondo cadere sotto i piedi.
Caccio un lungo sospiro rinfilando nella stanza dell’uniforme quel documento che non ho mostrato a nessuno. Non voglio che mi prendano in giro solo perché potevo diventare presto padre.
Al sol pensiero mi sale un groppo alla gola.
Pablo: Me ne devo sbarazzare.
Mi alzo avvicinandomi alla scrivania di Marizza , sommersa da cianfrusaglie e fogli vari mentre sulla parete vi sono diverse foto delle nostre esibizioni e alcune foto di coppia . Accenno un sorriso nostalgico pensando al giorno in cui ci scattammo quei selfie . La mia attenzione viene chiamata da un paio di forbici che cercavo poc’anzi e appena le prendo inizio a tagliuzzare il foglio in piccoli pezzi di carta rendendoli completamente illeggibili e soprattutto irreparabili . Soddisfatto del mio lavoro raccolgo i pezzettini rimanenti in una sola mano pronto a buttarli da qualche parte sicura , in modo che nessuno ci metti lo zampino , ma per non so qual motivo mi avvicino all’armadio leggermente aperto per colpa di alcuni capi caduti a terra che impediscono la chiusura.
Apro l’anta leggermente vedendo parte dei vestiti di Marizza spariti mentre i rimanenti sono buttati a terra tutti stropicciati.
Pablo: M-ma…dove sono ?
Mi volgo leggermente scosso da questa sparizione improvvisa dei suoi capi e vedendo sotto al suo letto noto che mancano anche diversi borsoni. Dove diamine è andata a finire??

***
2 medi dopo

Mia: Pablo…Sono passati due mesi..perchè non ti arrendi?
Mi pone forse per l’ennesima volta una tazza calda di tisana che non sorseggio neanche un goccio.
Pablo: Porta via quella schifezza. Non la bevo.
Con un tono incazzato disprezzo il suo gesto premuroso e le sue continue attenzioni.
Pablo: Perché non vai da Manuel? Ti stava cercando.. Lasciami solo.
Al contrario vedo con la punta dell’occhio sedersi sulle ginocchia sulla sedia al mio fianco mentre io continuo a tener poggiate le mie braccia incrociate sul tavolo di questo bar completamente isolato.
Mia: Sono le 11 di sera , non ho voglia di uscire ne tanto meno di tornare in stanza. Tu hai bisogno di qualcuno.
Pablo: Io ho bisogno solo di Marizza!
Sbatto nuovamente il pugno sul tavolino facendo traballare la tazza colma di tisana , poggiando infine il mio capo sulle braccia .
Mia: Pablo basta , devi reagire! Sono due mesi che se n’e andata! Quando ritornerai a condurre la tua vita come prima?
Pablo:*stringendo i pugni* Prima..c’era Marizza. Ora no.
La sento sospirare e come ogni volta mi inizia a strofinare dolcemente la schiena per infondermi un minimo di coraggio , coraggio per alzarmi e ritornare a vivere .
Mia: Lo so che fa male.. Anche a me manca un mondo. Ho sempre giurato che non avrei sentito la sua mancanza ma..non sapere niente di lei è struggente.
Pablo: S-se…Se solo sapessi dov’è. Perché è scomparsa improvvisamente? *stringendo i pugni* Non so neanche se ancora viva o..
Mia: Non lo dire neanche per scherzo! Ovvio che sta bene.. Non so dove , ma da qualche parte lei sta bene! Avrà avuto le sue scelte per andarsene così..senza dire niente a nessuno. Che tu ricordi non avevate discusso..? Qualcosa del genere? Pablo sforzati ! Magari potremo capire cosa l’ha spinta ad andarsene.
Alzo lentamente il capo fissando il vuoto. Lei mi supplica a spremere le meningi ma non posso dirle che l’ultima volta che la vidi e ci parlai fu quando mi dichiarò di non aspettare un bambino.
L’ho delusa.. l’ho amareggiata e lei è scappata via .
E’ uscita dalla mia vita improvvisamente lasciandomi dentro un vuoto totale.
La sua scomparsa è simile ad una catastrofe provocata da un uragano . E’ come se un tornado fosse passato con una tale velocità che ha risucchiato e portato con se qualunque emozioni che avevo dentro e il battito armonioso del mio cuore. Ora senza di lei il mio cuore batte solo per tenermi in vita , non più per amore.
Mia: Niente?
Scuoto lentamente il viso , deciso più che mai a tener nascosto il motivo della sua partenza improvvisa.
E dato che forse è colpa mia..non mi resta che convivere con questo senso di colpa e smettere di credere che un giorno possa attraversare quella porta della classe e urlare un frenetico “Sono Tornata!” .
No…non tornerà mai più. Me lo sento. “

Presente

Pablo

Se un giorno qualcuno mi avrebbe detto che “Lei” sarebbe tornata…non ci avrei creduto.
Ma eccola qui ..dinanzi a me , nella mia presidenza.
Prima ancora di pronunciare la prima parola vidi una donna elegante seduta sulla sedia chinata leggermente sulla mia scrivania intenta a giocherellare col pendolo di Newton per ammazzare il tempo , cosa che faccio io quando vengo assorto dai pensieri della vita adulta.
E’ questo che mi trovo ora dinanzi agli occhi : una donna adulta.
La mia voce l’ha fatta tornare alla realtà e voltandosi i nostri occhi si sono scontrati sentendo un immediato calore salirmi lungo il corpo sentendolo fremere il mio cuore all’improvviso , che batte come non l’ha mai fatto. Non ricordavo più quali emozioni mi percorrevano il corpo quando la vedevo , tantomeno quando scontravo il suo sguardo così profondo.
Pablo: M-mar..M-marizza!
Finalmente trovo il coraggio di pronunciare il nome della ragazza che mi sconvolse la vita 15 anni fa , la ragazza che scomparve senza dire niente . Sento le mie mani iniziare a tremare troppo incredulo di questa visione. Quante volte ho sognato ed immaginato un suo ritorno?.. Ho perso il conto.
Ma oggi ce l’ho proprio qui nel mio studio dopo esattamente 15 lunghi anni . Sembra passato un eternità.
Ho davanti una donna matura , ben formata , con un tailleur rosa elegante e i capelli raccolti in uno chignon raffinato. La vedo ingoiare con forza e dopo aver serrato la mascella stringe con forza la montatura bianca degli occhiali da sole in un saldo pugno , intravedendo persino le sue nocche imbiancarsi , con uno sguardo incredulo. E’ come se dinanzi ho una visione , dalla quale mi divide un bel metro di distanza .
I suoi occhi sono spenti e sollevando leggermente il capo mi inizia a guardare con superiorità .
Marz: Chi..si rivede.
La sua voce…La sua voce è come una stritolata al mio cuore . Mi è così tanto mancata.
Pablo: S-sei…viva..
Bisbiglio queste parole che arrivano dritti alle sue orecchie .
Marz: Pensavi che fossi morta?
Senza alcun problema mi pone questa domanda sentendo il suo tono di voce ben calma anche se appare fredda. Come può mantenere questo autocontrollo dinanzi al ragazzo che ha abbandonato senza pietà anni or sono?
Pablo: Dov’eri..? Dov’eri finita!?
Di scatto mi riprendo , sentendo il mio cuore riempirsi di rancore per avermi abbandonato senza farmi sapere niente.
Pablo: Sono 15 anni che ti cerco!! Dov’eri? Perché te ne sei andata all’improvviso?
Marz: Non sono qui a parlare di questo. Sono qui in panni di visitatore.
E fulminandomi con lo sguardo interrompe il quarto grado che avevo iniziato a porgli con aria afflitta.
Marz: Sto aspettando il Preside . Sei pregato di andartene.
La sua voce fredda mi ammutolisce e a render tutto più imbarazzante è il modo di fare elegante.
Questa che ho davanti non è la mia Marizza.
Risedendosi composta sulla sedia distoglie lo sguardo dai miei occhi, rivolgendolo ad un punto a caso.
Accavalla le gambe ponendo le sue mani incrociate sul suo ginocchio ,posto in cui la gonna cessa d’esistere.
Il vestito aderente mette in mostra tutte le sue forme e la lunghezza minuta della gonna mette in evidenzia le sue gambe lunghe e formose.
La compostezza di star seduta su quella sedia mi accerta una cosa : il suo drastico e improvviso cambiamento. Non so cosa sia successo anni fa , so soltanto che è cambiata e ora mi trovo una Marizza raffinata tutta nuova . Il suo viso è libero da qualunque ciocca di capelli raccolti in modo ordinato , sicuramente più lunghi dell’ultima volta che la vidi , e il suo collo ben slanciato mi permette di vedere ogni qual volta deglutisce . Scuoto leggermente il capo smettendo di squadrarla da capo ai piedi e infatti mi anticipa facendomi sentire uno stalker con una delle sue battute.
Marz: Non so..? Hai finito di squadrarmi? Puoi andartene?*indicando l’uscita* Sto aspettando il preside ho detto!
Pablo: Mi dispiace per te ma sono lieto di annunciarti di esser io il nuovo Preside dell’Elite Way School.
Scontro i suoi occhi gelidi sbarrarsi per tale notizia , non intravedendo più nessun tipo di luccichio in quel vecchio sguardo da cerbiatta.
Marz: COSA!?!?
Si alza d’istinto mentre io prendo posto alla mia sedia girevole in pelle lucida nera ponendo i gomiti sulla mia scrivania in legno pregiato , sistemando con poche mosse le carte in disordine.
Pablo: Posso sapere cosa ti ha spinto a tornare dopo 15 anni?? Dopo questo lungo ed esasperante periodo in cui ho passato ogni minuscolo secondo a pensare dove stavi o con chi stavi.
Marz: Non sono affari che ti riguardano!
Pablo: Scusami ma sei stata tu a dirmi di voler parlare col preside!
Alzo le mani in segno di innocenza.
Marz: Mi dia del Lei . Le sarei grato!
Inarco il sopracciglio portandomi poi la mano sulla mia barbetta corta , presente su alcune parti del mento, per strofinarmela , gesto che compio ogni volta che tendo di capire qualcosa.
Pablo: Ma che ti prende? Non ti riconosco..Perchè mi stai trattando in questo modo?
Continua a tenere lo sguardo lontano tenendo sempre il corpo rigido in una retta postura.
Marz: Perché..come la sto trattando?
Ed è solo adesso che poggia delicatamente il gomito sulla scrivania e incurvando leggermente la schiena in avanti pone il suo mento sul dorso della mano rivolgendomi quello sguardo freddo. Dov’è quella luce?
Pablo: Non rispondermi con un'altra domanda. Sai che l’ho sempre odiato.
Marz: E lei non mi assilli con questo interrogatorio. Se volevo raccontare cosa o cosa non ho fatto , con chi o meno sono stata questo lungo periodo scrivevo un Best Seller, che sarebbe stato disponibile in tutte le librerie!
Mi metto le mani in faccia tirandomela quel po’ che basta a tenere l’autocontrollo dinanzi a questa Marizza più ostile di quando era una semplice adolescente.
Marz: Ora mi elenchi tutte le novità di questo collegio ? Forse dovrò iscrivere un mio familiare anche se..sapere che qui dentro a comandare è un tipo come lei mi passa la voglia . Ma sono costretta ad abbassarmi a tanto.
Pablo: Puoi smetterla di darmi del lei ? Non mi fai sentire a mio agio.
Marz: Francamente me ne infischio .
Sospiro sonoramente arrendendomi momentaneamente .
Pablo: Cosa vuoi sapere Marizza?
Marz: Ha per caso rotto l’altra rotella che aveva nella testa? Vi ho già detto che voglio sapere cosa promette quest’istituto , quale educazione vien impartita e robe varie. Non vorrei iscrivere qualcuno a me caro in un carcere. E’ cambiato o è rimasto tale?
Pablo: Da quando ho preso la cattedra di Preside è diventato tutto più leggero. Quindi l’istituto rimane sempre il più privilegiato del paese , promette una buona educazione , le lezioni sono impartite da professori dall’età giusta e soprattutto interagiscono amichevolmente con i studenti rendendo così lo studio più leggero e le lezioni divertenti.
Marz: Riassumendo questo collegio è divenuto un circo in mano sue.
Pablo: Ma che ti prende eh??
Vedere il suo finto sorriso e questa battuta di poco gusto mi ha fatto sbottare una parte di rabbia che ribolliva in corpo.
Pablo: Ti fai viva così all’improvviso e mi tratti in questa maniera abominevole? Dimmi ce l’hai con me per caso??
Xx: E’ permesso?
Il mio sfogo viene interrotto da una ragazza che ha bussato alla porta richiamando l’attenzione di entrambi.
Una ragazza , forse sulla quindicina , che con una capigliatura sbarazzina e un look casual si distingue da tutte le altre della sua età. Mai vista prima d’ora , quindi escludo l’idea che sia una mia studentessa. Chi è?
Marz: Abby..


Abby

Abby: M-mia…Colucci..?
Dilato le pupille leggermente incredula di avere dinanzi a me proprio “quella” Mia Colucci.
Possibile che sia la ragazza che anni fa Marizza gli rovesciò in testa la bibita il primo giorno che si incontrarono?
Mia: Si tesoro..Hai per caso già sentito questo nome?
Sforzo un altro sorriso cercando di passare inosservata.
Abby: Bho..*alzando le spalle* Non so.
Rido imbarazzata fissando nuovamente le sue labbra incurvarsi in su .
Mia: Può darsi che hai letto il mio nome in una rivista di moda. Sai..sono una modella!
All’improvviso alza in modo elegante le braccia facendomi ammirare il suo corpo , secondo il suo punto di vista , perfetto.
Abby: Ehm..forse.
Ovvio che no. Mai vista prima . Ma infondo..come posso conoscerla se sino a stamattina ero sbattuta dall’altra parte del paese? Lei scoppia in un’altra fragorosa risata che mi fa accennare un sorriso divertito , creato perché ho a che fare con una svampita che si pavoneggia dinanzi a qualunque persona incontri lungo il suo cammino .
Mia: Ora devo andare…
Mi fissa con i suoi occhi blu grandi in attesa che pronunci il mio nome.
Abby: Abigail.. *sorridendo* O meglio Abby Andrade.
Finito di pronunciare il mio nome per intero il suo sorriso tende a sgretolarsi per non so qual motivo .
Mia: A-andrade..?
Mi fissa con aria confusa mentre io sono decisa più che mai a svignarmela. Questa donna inizia a preoccuparmi.
Abby: O-ora devo andare..
Mia: No aspetta..
Abby: Ci si rivede in giro forse.
E non calcolandola la lascio li da sola ripercorrendo velocemente il tragitto di prima giungendo senza alcun problema all’atrio ora privo di quei ragazzacci che mi stavano dando ai nervi dirigendomi poi , d’istinto, nella direzione in cui è andata mia madre. Varco la porta della segreteria trovando l’addetta dietro ad un computer moderno.
Abby: Salve..La signora di prima è ancora li dentro?
Indico la porta della direzione , individuata grazie all’insegna elegante .
Segr: Si cara. E’ appena entrato anche il preside. Se vuoi puoi andare.
Abby: Grazie.
E prendendo un bel respiro decido di varcare quest’altra porta trovandomi alla fine del corridoio un'altra lasciata aperta. Busso giusto per farlo , dato che me ne sarei fregata altamente , ma sentire durante la camminata il loro tono di voce un po’ troppo elevato mi ha leggermente confuso le idee.
Abby: E’ permesso?
Mi sporgo tenendomi aggrappata alla cornice della porta trovando nell’aula della presidenza mia madre seduta rigidamente e un uomo sulla trentina , con una barbetta ordinata che lo rende incredibilmente il preside più bello del mondo se è davvero lui , per non parlare di quei occhi che anche da lontano spiccano il loro splendore. Eppure scontrare il suo sguardo confuso mi da una strana sensazione.
Contemporaneamente incrocio gli occhi sgranati di mia madre che sembra esser diventata di pietra.
Marz: Abby..
Con un filo di voce pronuncia il mio nome mentre metto entrambi i piedi in questa aula con un lieve sorriso sulle labbra. Immediatamente Marizza viene dalla mia parte a passo veloce guardandomi come se stessi per esser portata via da qualcuno , e questa sua agitazione non mi tranquillizza. Leggo nel suo sguardo il terrore e ho così tanta paura che gli venga un attacco di panico .
Abby: Stai bene mam..
Non concludo di pronunciare la parola “mamma” che mi trovo il suo corpo completamente attaccato al mio e ricollegando i fili della mia testa ricambio lievemente titubante questo abbraccio improvviso.
Mi fisso intorno con aria confusa sentendo poi il suo fiato calermi sull’orecchio e in brevi secondi pronuncia queste frasi sottovoce.
Marz: Reggimi il gioco.
Finalmente mi permette di respirare regolarmente dato che la sua stretta era ben salda e sentendomi gli occhi puntati addosso rialzo il capo verso quest’uomo a me sconosciuto.
Xx: V-vi conoscete..?
Abby: Che razza di domanda è? *confusa* Lei è mia..
Marz: ZIA!
Velocemente pone il braccio sulle mie spalle stringendomi al suo fianco . Sul mio viso spicca un espressione frastornata ma riflettendo sulla sua frase sussurrata all’orecchio poc’anzi non mi resta che darle corda appena mi ristabilisco con la mente.
Abby: Ehm..s-si..sono sua..
Rivolgo lo sguardo a Marizza che capisce al volo questa mia richiesta d’aiuto.
Marz: E’ mia nipote..
Xx: Nipote?
Inarca il sopracciglio alzandosi dalla sedia per incrociare le braccia al petto.
Xx: Che fai mi prendi in giro? Tu non hai nessun’altro familiare.
Marz: Che cavolo vuoi? Eh?? Che ne puoi sapere tu ?? E’ una mia lontana familiare!! Vuoi per caso perdere tutti i denti che ti ritrovi.
Improvvisamente mia madre diventa scontrosa allontanandosi da me per avvicinarsi leggermente a quell’uomo che non ha creduto a questa fesseria.
Xx: Ah Adesso mi dai del Tu ?
Abby: Scusatemi un attimo! Non sto capendo niente..Che succede qui? Già vi conoscete?
I due prima si lanciano uno sguardo fulminante poi l’uomo prende parola anticipando le mosse di Marizza.
Xx: Mi chiamo Pablo Bustamante , sono il preside di questa scuola , e tanti anni fa ero suo compagno di classe.
Pronuncia queste parole continuando a fissare Marizza che a catena prosegue la sua frase.
Marz: Esattamente. Compagni di classe.
Abby: Davvero?
Sul mio viso ritorna il sorriso incredula di aver incontrato uno dei suoi vecchi compagni , anche se dall’espressione di Marizza deduco che non sia una bella conoscenza.
Marz: Se tutto va male sarà il tuo Preside.
Pablo: Perché “se tutto va male” ?
Marz: Non tengo a risponderti .
Lo mette a tacere con uno sguardo truce. No..non è per niente un bel rincontro.
Abby: Da quanto tempo non vi vedete? C’è una sorta d’intesa tra voi.
Oso intromettermi nella loro sfida ricevendo uno occhiata fredda da mia madre.
Marz: Sono cose che non ti interessano.
Sentirmi dire queste frasi sono una sorta di schiaffi emotivi. Se nulla mi dovrebbe interessare..perchè mi ha messo al mondo? A volte penso che non sia sincera nei miei confronti. E’ come se un enorme abisso di ricordi legato al suo passato mi impedisse di ritenerla ufficialmente mia madre.
Pablo: Quindi ti chiami Abby?
Ad attirare la mia attenzione è quest’uomo che ancora dietro la scrivania mi fissa come se qualcosa lo turbasse.
Abby: S-si..
Tento di riequilibrare il mio timbro di voce leggermente tremolante .
Marz: Abigail prego!
Mette i paletti tra di noi lasciandomi confusa con la sua continua scontrosità .
Pablo: *non calcolandola* Marizza mi ha chiesto diverse cose riguarda questo collegio. Si riferiva a te vero?
Marz: E a chi se no!?
Noto con la punta dell’occhio stritolare qualcosa in pugno , notando che in realtà quei pezzi di plastica sono i residui dei suoi occhiali da sole. Cosa c’è sotto questi due?
Pablo: Abigail ?
Alla pronuncia del mio nome il mio cuore fa un balzo. Che cosa mi succede? Mi sento strana..
Marz: Che cosa vuoi da lei? Smettila di pronunciare il suo nome! *gesticolando* Non vedi che la stai confondendo con le tue frasi e domande??
Pablo: Ma che diamine dici?? *alzando il tono* Veramente sei stata tu a farla rintristire!
Marz: Io???*inorridita* Ah questo è troppo! Basta Abby andiamocene prima che faccia una strage.
Sistemandosi per bene sulla spalla la sua borsa mi prende per il braccio e attenta a non farmi male mi trascina con se verso la porta.
Pablo: Dove vai? Voglio parlare con la ragazza!
Marz: Tu non parli con nessuno!
Sento i passi veloci di Pablo inseguirci lungo il corridoio che lega la direzione alla segreteria ora isolata dove ci raggiunge.
Pablo: Aspettate un secondo.
Mi fermo d’istinto , impennando sui piedi .
Marz: Abby muoviti , andiamo a casa.
Abby: Puoi smetterla un secondo??
Come se fossi una molla tirata al massimo scatto sotto la presa . I miei nervi fuoriescono e tutto questo frastuono non ha fatto altro che confondermi.
Abby: Ti vuoi calmare ?? …. Per favore.
Il mio tono di voce elevato si abbassa di poco in poco , quasi supplicandola con lo sguardo .
In questa stanza cala il silenzio e ciò mi fa sentire incredibilmente a disagio.
Pablo: Abby vorrei scambiare due parole con te ..
Marz: Ho detto di NO!*secca*
Pablo: *guardandola* SOLO per parlare del collegio.
Marz: Perché non puoi farlo con me presente?
Pablo:*finto sorriso* Se mi dai il permesso perché no?
Abby: Marizza..?
Mi fa strano chiamarla per nome , ma secondo il suo piano non mi resta che scendere a tale livello del gioco. Cogliendo al volo il mio desiderio di saperne di più su questa scuola distoglie lo sguardo e rimanendo in silenzio ammazza il tempo ad osservare l’ambiente circostante.
Abby: Ok..
Do il consenso al preside che dopo aver lanciato uno sguardo a Marizza mi rivolge quei suoi occhi così azzurri , stesso colore che dominano i miei ora nascosti dalle lenti a contatto marroni.
Pablo: Bene.. quindi vorresti frequentare questa scuola..
Abby: Si..
Pablo: Sai che è un collegio? Questo non vuol dire che è un carcere .
Manda una frecciatina a mia madre , per non so qual motivo , che a differenza sua continua a comportarsi come se non esistesse. Voglio capirci qualcosa in questa storia.
Pablo: Ora ti spiego meglio come funzionano le cose , così ascolta anche tua ..zia.
Titubante e poco convinto pronuncia “zia” senza un minimo di vitalità procedendo poi con la spiegazione.
Pablo: Diversamente da molti anni fa ora i studenti hanno l’opportunità di recarsi alle proprie case , chi ce l’ha , dalle 17 alle 20 per poi tornare in collegio per la cena e per dormire in modo che il giorno dopo vada a lezione. I dormitori si trovano al piano superiore e sono divisi per maschi e femmine . Mentre per quanto riguarda il fine settimana si torna a casa a qualsiasi ora si desideri , come ai vecchi tempi. Le lezioni terminano il venerdì mattina così da avere il pomeriggio libero . Questo è tutto. Per qualunque cosa chiedi pure.
Poggia la sua schiena alla scrivania della segretaria , ora assente , incrociando le braccia in attesa che gli ponghi qualche domanda ma dall’atteggiamento nervoso di Marizza preferisco non allungare la conversazione così scuoto il viso leggermente.
Pablo: Niente? Ah per quanto riguarda la retta invece..
Alza il tono di voce per farsi sentire da Marizza che si volta dalla sua parte freddamente.
Pablo: è la stessa cifra di un tempo ed è rimasta mensile.
Marz: Mm..
Senza un minimo di interessamento pone fine a questa conversazione.
Marz: Bene ora possiamo andarcene. E’ stato un DISPIACERE parlare con Voi .
Lei gli finge un sorriso , lui rotea gli occhi già esasperato da tale comportamento.
Marz: Andiamo Abby?
Abby: Si..
Mi prende per mano e solo con questo tocco sento il suo sudore , ma sorvolo più vogliosa che mai ad uscire da questo campo di elettricità .
Pablo: Ci vediamo allora ..!?
Sforzo un sorriso vedendo le sue labbra incurvarsi dolcemente e senza darmi l’occasione di salutarlo mi trascina verso la porta chiusa della segreteria per recarci nell’atrio ma a bloccarci il passaggio è la signora di prima che aprendo la porta si trova me e Marizza che man mano dilata gli occhi rimanendo scossa , tanto quanto Mia.
Mia: M-marizza….
Marz:*con un filo di voce* M-mia..





RICAPITOLIAMO! ;) PABLO NEL PASSATO HA INTUITO COSA HA SPINTO MARIZZA A FUGGIR VIA (almeno ci consoliamo che un briciolo di mentalità ce l'aveva) MA ORA CHE E' PRESIDE E' PRONTO A BOMBARDARE MARIZZA DI DOMANDE SUL PERCHE' E' SCOMPARSA IL QUEL MODO! Inoltre abbiamo visto l'incontro di Mia ed Abby e guarda che combinazione? Ora sono tutti riuniti! Come reagirà Marizza dinanzi alle ultime persone che voleva incontrare?? Come vi è sembrato il primo incontro da Padre e figlia? Bhè vi lascio ! COMMENTATEEEEEE!!! Ciaoooo!!!
 
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111 replies since 30/8/2016, 20:39   3267 views
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