| Unico rumore in una stanza: il scricchiolio di una porta. L'unica. Poi un altro: il rumore dei tacchi sul pavimento in legno. E dopo nient altro. Lei, ferma a guardarlo proprio davanti alla porta. Lui in mezzo alla sala, gira la testa successivamente il corpo con movimenti lenti e quasi sensuali come se volesse sedurla. Ma quella forse è l'ultima cosa che vuole.
Lei, guardandolo ancora, getta la borsa a tracolla ai suoi piedi spingendola delicatamente. Si porta le mani sul bordo della maglietta togliendosela lentamente, sensualmente, come se volesse sedurlo. Ma anche per lei questa è l'ultima cosa che le passa per la mente. Ma lui non ne resta indifferente. La guarda, malizioso. Guarda quella sua canottiera larga che le nasconde il corpo, quel corpo che lui ricorda essere dannatamente sexy.
Una sala da ballo poco illuminata, un'atmosfera intima e misteriosa. Due persone a una certa distanza l'uno dall'altra. Si scambiano sguardi senza però aprire bocca. I loro respiri sono gli unici suoni lì dentro. Finché..
Manuel: sempre in ritardo
Lei non replica, toglie semplicemente il suo sguardo da lui andando invece verso il registratore dove ci collega il suo MP3. Prende il telecomando. Fa alcuni passi verso il centro della pista. Si ferma: a due cm da lui. Lo guarda. Alza una mano, la posa sul suo petto, quello stesso petto che ricorda essere dannatamente muscoloso. E in quello stesso istante le tornano alla mente quei momenti di estrema vicinanza tra loro due.
Mia: mi piace farmi desiderare dovresti saperlo
La musica parte e insieme a lei di scatto anche il corpo della ragazza. Movimenti fluidi maledettamente sensuali.
Lui:
Ay payita mía*Ahi contadinella mia*
Guárdate la poesía*conserva la poesia*
Guárdate la alegría pa'ti*conserva l'allegria per te*
Lei si gira con un colpo secco di tacchi. La sua schiena appoggiata al torace di lui. Una mano sul suo collo. I lunghi capelli biondi gli accarezzano il viso.
Lei:
No pido que todos los días sean de sol*Non chiedo che ci sia sole tutti i giorni*
No pido que todos los viernes sean de fiesta*non chiedo che ci sia festa tutti i venerdì*
Tampoco te pido que vuelvas rogando perdón*nemmeno ti chiedo che tu torna supplicandomi di perdonarti*
Si lloras con los ojos secos*se piangi con gli occhi secchi*
Y hablando de ella*e parlando di lei*
Lui, fino adesso immobile, le annusa il collo. Il suo profumo, quello della sua pelle, quello che tanto adorava, quello che lo rendeva pazzo. La sua mano destra va a cingere il fianco di lei scontrandosi con quella delicata della sua compagna.
Lei:
Ay amor me duele tanto*Ahi amore, mi fa tanto male*
Lui:
Me duele tanto*Mi fa tanto male*
Lei:
Que te fueras sin decir a donde*che te ne sei andato senza dire dove*
Ay amor, fue una tortura perderte*ahi amore, è stata una tortura perderti*
Lei scende con il corpo percorrendo quello di lui con la mano, accarezzandolo. Quasi sfiorandolo. Lui la fissa, sempre più malizioso. Le prende un polso facendola alzare. Facendola scontrare con lui, guardandosi negli occhi, sfiorandosi a vicenda le proprio labbra.
Lui:
Yo se que no he sido un santo* so che non sono stato un santo*
Pero lo puedo arreglar amor* però posso riparare ogni cosa amore*
Lei:
No solo de pan vive el hombre* l'uomo non vive solo di pane*
Y no de excusas vivo yo.* ed io non vivo solo di scuse*
Lui:
Solo de errores se aprende* s'impara solo dagli errori*
Y hoy se que tuyo es mi corazón* e oggi so che il mio cuore è tuo*
La stringe a sé, possessivo come un tempo. Sente sempre più la voglia di lei crescergli dentro tanto da annebbiargli la ragione. Ma lei non è dello stesso parere. Di scatto gli si allontana. Lasciandolo lì sempre a fissarla. Lei lo guarda un attimo per poi rivolgere lo sguardo verso il grande specchio davanti. Scuote la testa scompigliando quei suoi capelli. Poi di ferma. Si percorre il corpo con le mani agitando il busto a ritmo della musica.
Lei:
Mejor te guardas todo eso* è meglio che ti risparmi tutto questo*
A otro perro con ese hueso*dai quest'osso ad un altro cane*
Y nos decimos adiós*e diciamoci addio*
Lui le si avvicina, afferrandole la mano, stringendola nella sua, guardandola intensamente negli occhi, trasmettendole ciò che prova. Lei gli si avvicina ancora di più, girando insieme a lui. Respirando il profumo dei suoi capelli castani spettinati.
No puedo pedir que el invierno perdone a un rosal*Non posso chiedere che l'inverno perdoni il rosaio*
No puedo pedir a los olmos que entreguen peras*non posso cavare del sangue da una rapa*
No puedo pedirle lo eterno a un simple mortal*non posso chiedere l'eterno ad un semplice mortale*
Y andar arrojando a los cerdos miles de perlas*e continuare a gettare migliaia di perle ai maiali*
D'un tratto lui si ferma. La guarda, avvicina il suo viso al petto di lei lasciandoci un piccolo bacio, piccolo ma che fa fremere lei. La fa scendere all'indietro, tenendola sempre stretta.
Lui:
Ay amor me duele tanto*Ahi amore, mi fa tanto male*
Me duele tanto*Mi fa tanto male*
Que no creas más en mis promesas*che non credi più alle mie promesse*
Lei:
Ay amor
Lui:
Es una tortura*è una tortura*
Lei:
Perderte*perderti*
Lei si tira su, tenendo il braccio intorno alle spalle di lui. Lo guarda, gli gira intorno, si avvicina al suo orecchio.
Mia: limitati a ballare
Manuel: e se non volessi?
Lei si gira, la schiena su di lui. Il viso di lei a contatto con quello di lui. Il suo bacino gira con movimenti rigidi e sensuali. Le mani di lui l'accompagnano. Le percorrono il corpo, fino sotto la maglietta.
Lui:
Yo se que no he sido un santo* so che non sono stato un santo*
Pero lo puedo arreglar amor*però posso riparare ogni cosa amore*
Lei:
No solo de pan vive el hombre*l'uomo non vive solo di pane*
Y no de excusas vivo yo.*ed io non vivo solo di scuse*
Lui:
Solo de errores se aprende*s'impara solo dagli errori*
Y hoy se que tuyo es mi corazón*e oggi so che il mio cuore è tuo*
Lei:
Mejor te guardas todo eso*è meglio che ti risparmi tutto questo*
A otro perro con ese hueso*dai quest'osso ad un altro cane*
Y nos decimos adiós*e diciamoci addio*
D'un tratto la fa girare su se stessa, spingendola delicatamente indietro, guardandola sempre. La sua mano la guida, lei indietreggia stando al suo volere e guardandolo. Arriva appoggiata allo specchio freddo. Le fa venire la pelle d'oca.
Lui:
No te bajes, no te bajes*non ti buttare a terra, non farlo*
Oye negrita mira, no te rajes*ascoltami moretta, non tirarti indietro*
De lunes a viernes tienes mi amor*dal lunedi al venerdi hai il mio amore*
Déjame el sábado a mi que es mejor*lasciami il sabato a me che è meglio*
Oye mi negra no me castigues más*ascoltami moretta non castigarmi più*
Porque allá afuera sin ti no tengo paz*perché là fuori senza di te non ho pace*
Yo solo soy un hombre muy arrepentido*sono solo un uomo pentito*
Soy como el ave que vuelve a su nido*sono come l'uccello che torna al suo nido*
Yo se que no he sido un santo*so che non sono stato un santo*
y es que no estoy hecho de cartón*ma posso riparare ogni cosa amore*
Il corpo di lui attaccato a quello di lei. Le sue braccia la imprigionano negandole ogni via di fuga. Il viso di lui a contatto con il collo pulsante di lei. La musica continua ma non ci fanno caso. Gli occhi chiusi per assaporare in pieno il momento. Le mani di lui esplorano il corpo bagnato dal sudore di lei. I respiri affannati.
Lei:
No solo de pan vive el hombre*l'uomo non vive solo di pane*
Y no de excusas vivo yo.*e io non vivo solo di scuse*
Lui:
Solo de errores se aprende*s'impara solo dagli errori*
Y hoy se que tuyo es mi corazón*e oggi so che il mio cuore è tuo*
Il desiderio si fa sentire. Travolge entrambi nel pieno. Lui la guarda negli occhi. Avvicina il suo viso a quello di lei, sfiora le sue labbra delicatamente, da farla impazzire dai brividi. Le poggia sulle sue baciandola. Lei non di tira indietro, ricambia, aprendo la bocca da accogliere quella del suo amato. Le lingue si scontrano, si rincorrono una desiderosa dell'altra.
Lui le alza la maglietta togliendogliela. Buttandola da qualche parte. Ormai è inutile. La prende in braccio alzandola, le bacia con foga il collo, scendendo sempre più, arrivando al petto. Lei gli stringe i capelli, accarezzandoli. Però d'un tratto, lo spinge, scende, lo guarda, si accascia a terra in ginocchio con la testa bassa. Sposta i capelli all'indietro alzando il bacino.
Lei:
Ay ay ay,*
Ay ay ay,*
Ay, todo lo que he hecho por ti*ahi, tutto quello che ho fatto per te*
Fue una tortura perderte*è stata una tortura perderti*
Me duele tanto que sea asi*mi fa tanto male che sia così*
Sigue llorando perdón*lui continua piangendo perdono*
Yo... yo no voy*ed io..io non lo farò*
A llorar por ti...*non piangerò per te*
A llorar por ti*non piangerò per te*
Lei si alza guardandolo. La musica finisce. Raccoglie da terra la sua maglietta indossandola. Lo guarda ancora una volta. E si dirige verso l'uscita.
Manuel: aspetta!
Lei sorride. La porta però si apre da sola. Entrambi puntano quella persona.
Xx: amore! E' mezz'ora che ti aspetto!
Manuel: Marta..
Mia sorride ancora una volta, esce a testa bassa però con quel sorriso sulle labbra. Lui la guarda sentendosi dentro come disperato.
Ma poi si dice: è finita. basta.
Volta pagina, cerca di dimenticarla, cerca di dimenticare l'unica persona che veramente è in grado di fargli battere il cuore. Esce anche lui insieme a Marta, la sua ragazza, lasciandosi alle spalle quella sala oramai vuota dove poco prima aveva provato sensazioni indescrivibili con la persona che ora sa amare. Con la persona che gli ha rubato il cuore, per sempre. E quello stesso cuore non glielo ridarà mai indietro.
:::::::::FINE!!!::::::::::
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