¸´¯`°¤.¸ _`¤ Rebelde Way¤´_ ¸.¤°´¯`¸

Finchè morte non vi separi, Prologo

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view post Posted on 16/11/2014, 18:06
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28. MI MANCA TROPPO POCO...

Mi svegliai e trovai gli occhi di mio marito guardarmi.
-Che c'è?- Gli chiesi.
-Nulla, mi piace guardarti dormire- Disse con un sorriso. Io presi uno dei cuscini che avevamo sul nostro enorme letto e me lo stampai in viso. Poi me lo tolsi e lo lanciai da qualche parte, sul letto. Feci un sospiro.
-Sono stanca...
-Come sei stanca? E' mezzo giorno!
-E' che...- Ma non riuscii a finire la frase perchè ripresi a dormire. Dormii tutto il tempo, non pranzai, non mi alzavo dal letto neanche per andare in bagno, prendere le medicine o un bicchiere d'acqua. Ero troppo stanca, priva di forze. Poi, al pomeriggio, improvvisamente, ebbi un arresto. Pablo se ne accorse subito, mentre mi accarezzava i capelli, sdraiato accanto a me, si accorse che non respiravo più. Decisa di portarmi all'ospedale, oltre all'arresto, gli sembrava strano che io fossi così tanto stanca.
Il dottore lo chiamò per parlargli e, quando rientrò nella mia stanza d'ospedale, aveva gli occhi pieni d'acqua.
-Vieni qua - Gli dissi a braccia aperte. Lo abbracciai e lui si strinse a me con tutte le sue forze, mentre incominciava a piangere, tanto forte come farebbe un neonato - Dai amore, non piangere... Su, che quando andiamo a casa preparo uno di quei dolci che a te piacciono tanto, fatto con le mie piccole manine- Lo sentii fare un piccolo sorriso sul mio collo, poi incominciò a baciarmi su tutto il viso. Poi si separò e mi guardò negli occhi, uno sguardo profondo che mi fece avere il nodo alla gola, e disse:
-Ti amo... tanto, tanto...
-Anche io, amore mio... tanto, tanto...- E ci baciammo dolcemente, lentamente, mentre cadevano lacrime sui nostri visi, lacrime che si mescolavano sulle nostre pelli unite.
-Sono t-tanto stanca...
-Dormi amore, stai tranquilla e riposati, io sono qua accanto a te- Chiusi gli occhi e dormii. Mi dispiaceva veder Pablo soffrire in quel modo, tutt'ora mi fa male, sicuramente non sapeva come fare a dirmi ciò che gli aveva confermato il dottore, ma io lo sapevo già, conoscevo la mia sorte. Perchè il ventre mi faceva ancora troppo male ma io non lo dicevo, era inutile, cosa avrebbero dovuto fare di più?
Mi svegliai, ma avrei voluto dormire ancora e ancora, era come se non avessi dormito per giorni e giorni. Pablo era ancora accanto a me, che piangeva. Io gli baciai la mano e gli dissi:
-Amore, perchè non vai a riposare anche tu?
-No, voglio stare qua con te
-Ma può venire uno dei ragazzi... Non voglio vederti così...- E rimanemmo in silenzio. Poi lui disse:
-Vado a prendere un caffè
-Ok- Risposi io e, quando se ne andò, ne approfittai per chiamare al telefono Manuel. Gli dissi che ero in ospedale e che avevo bisogno urgentemente di lui. Avrebbe dovuto portare dei fogli e una biro, avrebbe dovuto convincere Pablo ad andare a casa a riposarsi. Entrò nella stanza con Tomas e Pablo mi chiese:
-Cosa ci fanno loro qua?- E, prima che gli potessi rispondere, Tomas si portò via Pablo per farmi rimanere da sola con Manuel.
-L'ho portato per far andare vie quella testa dura di tuo marito... Allora, come mai mi hai chiamato? E perchè ho dovuto portare queste cose?
-Vedi Manu, mi manca poco tempo, troppo poco... Vorrei che tu scriva una lettera che dovrai dare a Pablo solo dopo che io me ne sarò andata...- Abbassai lo sguardo e, lui, con voce rotta accettò.
-Che devo scrivere?
-Ti detto io... Allora... scrivi:
Caro Pablo,
Caro amore mio...- E scrivemmo quella romantica e lunga lettera alla quale lui stesso si mise a piangere.
Presto tutti vennero informati del mio stato che mi mancavano solo pochi giorni... La terapia non riusciva a funzionare e non mi potevano rioperare perchè sarei potuta morire durante l'operazione. Mia madre, Franco e Mora mi vennero a trovare e stettero molto tempo con me, cercando di non piangere per non far rattristire anche me. Io, però, ero sempre così stanca e non facevo altro che dormire... Pablo mi riportò a casa due giorni dopo perchè avevano dovuto nutrirmi con le flebo, siccome io ero troppo debole per farlo da sola. E poi, in ospedale c'è bisogno che le stanze siano vuote per gli eventuali ammalati che hanno bisogno di essere curati... Magari una nella mia stessa situazione, che però, magari, riuscirà a salvarsi...



29. LA MIA ULTIMA VOLTA... (+18)

Ero sul letto, stanca e Pablo ero in bagno. Respiravo a fatica poi, mi venne d'istinto, come se sapessi che stava succedendo, chiamai:
-P-Pablo, PABLO!- Mi batteva forte il cuore, come se avessi paura di qualcosa. Lui uscì subito dal bagno e disse:
-Amore, cosa c'è? Stai male?
-Vi-ieni...- Dissi con voce debole. Lui venne e si sedette accanto a me. Lo presi per il colletto e lo baciai, lo baciai profondamente, appassionatamente, avevo bisogno che lui capisse cosa stava accadendo. Incominciai a sbottonare la sua camicia, ma lui mi fermò: -No Marizza
-Ma, ma me lo avevi promesso...- Dissi con le lacrime agli occhi. E, a quel punto, anche lui iniziò a piangere perchè aveva capito cosa stava accadendo.
-Lo so, te lo avevo promesso, ma non posso, io non ti voglio fare del male...
-Ti prego, Pablo, amore, guardami negli occhi - E lui mi guardò - T-ti prego...- Lo avvicinai al mio viso e, di nuovo, lo baciai. E, dopo un pò, lui aveva deciso che sì, lo avrebbe fatto. Incominciò a baciare il mio collo, il mio punto più sensibile, la fronte, le guance, raccogliendo ogni mia ardente lacrima con la lingua. Lui incominciò a spogliare me ed io, come potei, incominciai a spogliare lui. Mi baciava per tutto il corpo, i miei seni, il mio ventre, le mie braccia, le mie gambe, riempiva di attenzioni un corpo che stava per scomparire per sempre. Mi aprì le gambe e si mise tra di esse.
-Fermami quando vuoi...- Disse. Sapevo che mi avrebbe fatto male, troppo male, però io volevo farlo, avevo bisogno di essere felice per un'ultima volta. Sapevo che mi avrebbe protetta e io adoravo questo, adoravo questa sua paura, il fatto che avrebbe potuto rompermi con la sua stessa forza, perchè significava che mi amava veramente troppo.
Si chinò su di me, passò le braccia sotto la mia schiena per abbracciarmi e, lentamente, mi penetrò. Lo strinsi dal dolore, provavo a rilassarmi, magari avrebbe alleviato il dolore, ma non funzionava, anche se stava fermo dentro me, faceva troppo male.
-M-muoviti, p-iano...- Dissi, con fatica. Lui maledisse per il dolore che mi provocava e incominciò a muoversi lentamente, soavemente, mentre mi baciava, mi abbracciava e mi proteggeva. Io, dopo un pò, non lo sopportai più ed incominciai a gridare dal dolore. Lui continuava a dirmi che si doveva fermare, ma io non lo ascoltai fino a quando glielo dissi io:
-F-ermati... FERMATI!- Lui uscì da dentro me mentre gemevo dolore. Avevo il fiatone, piangevo a sorridevo perchè quelle erano lacrime, è vero ma, oltre di dolore, erano anche di gioia e felicità.
-Perdonami...- Disse ed io lo baciai. Adoravo quando mi chiedeva perdono, era così carino e dolce quando si pentiva però di ciò che aveva appena fatto non avrebbe dovuto pentirsene mai e glielo dissi quando mi separai. Lui mi fece un sorriso... Mescolato alle sue lacrime che erano grigie, cupe, perchè lui non accettava nulla di ciò che sarebbe avvenuto, i suoi occhi di un azzurro spento... quell'azzurro che avrei voluto riaccendere...
Ancora chino su di me, passai le mani per i suoi capelli e gli dissi:
-Ascolta, dal primo giorno che ti vidi capii che avremmo passato la vita insieme, nonostante la tua superbia arroganza, sapevo che una parte di te mi amava, sapevo che ci saremo sposati e così è stato perchè, dal nostro primo bacio, tu hai rubato il mio cuore, ed io il tuo, e, nonostante tutte le bugie e i tradimenti, ti ho sempre perdonato e ogni anno di vita che mi hai regalato l'ho vissuto come una rinascita... Poi, quando scoprii che sarei morta, la mia vita si fermò e persi tutto ciò che mi avevi dato, tranne l'amore perchè, il nostro amore, lo sconfiggerà soltanto la morte... E ora siamo qua, con un anello al dito, i cuori distrutti e le lacrime agli occhi, io cercando di superare il dolore fisico e tu quello psicologico - Mi fermai un attimo per riprendere fiato ed asciugare le lacrime che continuavano a bagnare il suo viso - Perdonami, perdonami per non averti detto la verità quando avrei dovuto, per essere scappata, ma non volevo che tu soffrissi insieme a me, perdonami per gli anni e tutta la felicità e l'amore che non ti ho potuto mai ricambiare.. e ora ti chiedo, non piangere, amore mio, perchè sennò farai piangere anche me, e io ti voglio veder sorridere, fammi vedere il tuo sorriso...- E lui mi sorrise e mi ringraziò per le parole che gli avevo detto. Mai ero stata una romanticona ma, questo, era un momento diverso, avevo bisogno di dirgli ciò che non gli avevo mai detto prima.
Rimanemmo in silenzio, pensierosi, tristi e felici, mentre lui accarezzava i miei capelli ed io i suoi. Poi mi misi a ridere.
-Perchè ridi?- Chiese Pablo, guardandomi strana.
-No, nulla, è solo che mi sembra strano stare abbracciata a te in questo modo... Sai, una notte ho fatto un sogno e, in quel sogno c'eri tu e c'ero io e, tu, mi dicesti "Ti Amo"- Lui ci provò, lo vidi nel suo sguardo, nei suoi denti che si stringevano, ma non ce la fece e pianse. Io lo avvicinai a me e lo abbracciai, lo baciai, però ero sempre più debole e anche solo muovere le labbra contro le sue era uno sforzo.
-Sono tanto debole e stanca, ho le vertigini, sono triste e arrabbiata, ma anche felice... Ho tanta paura Pablo... Ho paura di chiudere gli occhi...
-Io sono qua con te amore, non aver paura, ti guarderò dormire per l'eternità come ti guardavo dormire quando lo facevi di notte e di giorno... Facciamo una cosa, chiudi gli occhi e apri la tua immaginazione, dimmi tutto ciò di bello che riesci a vedere, con me e senza di me- Avevo paura, ma lo feci comunque perchè sapevo di essere al sicuro tra le braccia di mio marito. Le sue labbra si posarono sulle mie, feci un sospiro ed incominciai:
-Immagino che....
 
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view post Posted on 17/11/2014, 16:26
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Questo capitolo è molto triste... mi dispiace che la storia sia finita... Tra qualche giorno metto l'epilogo

30. LA MIA LETTERA A TE (ultimo capitolo)

E, il giorno dopo, ti vidi rileggere la mia lettera, quella che Manuel ti doveva dare... E ti vidi piangere subito, alla prima frase....

Caro Pablo,
Caro Amore Mio...
Mi dispiace essere partita così presto,
così presto dal nostro matrimonio, dalle nostre vite.
Sappi, però, che non parto con l'obbiettivo di dimenticarti, né te, né quelli più cari, parto perché qualcuno mi ha voluto con sé, perchè qualcuno, o qualcosa, ha voluto strapparmi via da te...
Parto, però, con l'obbiettivo di dimenticare le cose brutte, quelle degli ultimi tempi...
Spero solo di riuscire a dimenticare i loro volti... i loro sguardi... le loro voci...
Mi dispiace troppo essere partita così presto, forte era destino perché, forse, il tuo sogno era il NOSTRO destino... Ma, Amore Mio, ora che io non ci sono, per favore, non scappare, non cercarmi perché io sono proprio accanto a te, perché dove albergheggia il TUO cuore albergheggio io, il MIO, non rendere le cose della vita più facili come facevi un tempo. La vita è piena di esperienze Amore Mio, belle e brutte, Amore Mio, non fare in modo che scompaiano come sono scomparsa io... Io ho vissuto orribile esperienze con loro due, sì Amore, con loro due e non solo... Ma ho anche vissuto tante di quelle belle esperienze... tante, tante, perché ho avuto TE, questo mi è bastato, ho avuto il TUO cuore, le TUE labbra sulle MIE, le TUE mani con le MIE...
E il Nostro Amore È... È tutto, il Tutto...è l'acqua che scorre nei fiumi, è il colore dei nostri occhi, dei nostri Cieli... Ho varcato le onde più spietate per averti, Amore Mio, e so che tu hai dovuto girare l'Universo per avere me... tutto l'Universo...
Posso, ora, vedere il Nostro Amore dipinto per il buio ed oscuro Universo, lo posso vedere nelle galassie, nelle costellazioni in cielo quando di notte vengo da te... Lo posso vedere nel colore dei fiori che, ogni settimana, vieni a cambiare ai miei piedi...
Sei la persona sulla quale ho vegliato per tutti questi anni e lo continuerò a fare per sempre, perché il Nostro Amore È sacro, conservato in una scatola che soltanto Tu puoi aprire.
Ricordo bene chi comanda, Tu comandi... Mi sarebbe piaciuto che comandassi anche gli ultimi secondi della mia vita, ma non hai potuto...
Dico È, il Nostro Amore È, dico, perché il Nostro Amore È per sempre, c'è ancora...
sono Io che sono Morta...
So che ti fa troppo male leggere quella frase, ma è così Amore... Forse, se proverai a cercarmi mi troverai, mi vedrai...
Perché io rimarrò per sempre con te, lo sai... te l'ho promesso:
"Io non me ne andrò" Ti dissi su quella distesa di margherite bianche, quando ti aiutai a sconfiggere la tua paura più grande...
Sai, quando, in ospedale, ti dicevo quelle cose, le cose che avremmo fatto in futuro, tu ci credevi ma sapevo che lo facevi solo per entrare, per un momento, nella tua piccola fantasia sperando che, un giorno, sarei riformata fra le tue braccia guarita, felice e contenta.
So che lo facevi, non puoi ingannarmi Amore...
Pablo, tesoro, vai, guarda sotto il mio cuscino perchè, sotto di esso, c'è una cosa TUA che appartiene a ME... Sì Amore, la collana, quella che contiene il colore dei Tuoi Occhi, quella che mi regalasti il giorno nella quale ebbi il coraggio, per la prima volta, di uscire di casa e mostrarmi agli altri... Vorrei potermi portare quella collana sotto terra, con me, così la potrò toccare, potrò toccare, ancora una volta, i Tuoi Occhi... Te lo dico Amore, se sentirai la mia voce, i miei bisbigli, il mio respiro vorrà dire che io sono proprio lì, accanto a te per raccontarti! Se mi sentirai parlare, puoi starne certo, vorrà dire che sto toccando i Tuoi Occhi, la Mia collana.
Lo sai, te lo promisi: "Io non me ne andrò", perché la Morte non ci può separare, perché la Morte è soltanto una metafora, la metafora che ci farà piangere lacrime calde di amore perduto... è la metafora di Noi, gente che non vede più altra gente, gente che non può più sentire altra gente, la Propria Gente...
"Sono e sarò tua, per sempre" Ti dissi ancora e tu lo sarai inevitabilmente per me, Mio, TUTTO MIO!

Ti auguro la felicità più assoluta, quella che non hai potuto avere con Me...
Solo una cosa, non tradirmi, Vivi, non ti chiudere in te stesso perché questo non te lo perdonerei mai, Amore Mio... Fa vedere ai figli che non abbiamo mai avuto com'è loro Padre, quello Forte e Coraggioso...
Mi prenderò cura di te da qua su, o da qua giù, non so dov'è l'aldilà magari, un giorno, te lo dirò.
Sognami, Amami, Fantastica su di Me, Ascoltami, Sentimi, apri il TUO Cuore per Guardare negli Occhi "Color Cioccolato" che a te piacciono e, soprattutto, NON Dimenticarmi perché Questo NON lo Sopporterei...

Ti Amo, NON lo Dimenticare,
TUA PER SEMPRE,
Tua moglie,
Marizza.

Edited by BeaCami - 17/11/2014, 16:43
 
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camibordonaba
view post Posted on 17/11/2014, 21:23




devo dire che le storie che non finiscono bene non mi piacciono ma questa è bellissima, sei riuscita a farmi piangere per davvero.... sei molto brava a scrivere ma mi dispiace molto per pablo e marizza
 
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view post Posted on 18/11/2014, 14:46
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CITAZIONE (camibordonaba @ 17/11/2014, 21:23) 
devo dire che le storie che non finiscono bene non mi piacciono ma questa è bellissima, sei riuscita a farmi piangere per davvero.... sei molto brava a scrivere ma mi dispiace molto per pablo e marizza

Grazie mille.. effettivamente anche io, mentre scrivevo questa storia, ogni tanto, mi veniva il nodo alla gola.. Io tiesco a scrivere troppo bene le cose tristi, riesco a commuovere me stessa! Mi fa piacere che ti sia piaciuta :-D
 
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view post Posted on 24/11/2014, 22:46
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Ciao ragazzi! Eccovi l'epilogo della mia storia... Mi dispiace troppo che sia finita... Spero vi sia piaciuta!
Via aspetto con la prossima ff "Quello che vidi nei tuoi occhi"!

Epilogo:

E' passato quasi un anno da quando me ne sono andata...
Mia e Manuel si sono sposati, hanno anche una figlia che hanno chiamato come me, Marizza. Per loro fu importante darle questo nome, ho benedetto il loro matrimonio e sono stata una delle persone più importanti della loro vita.
Pilar e Tomas hanno avuto due gemelli, due maschi. Povera Pilar in mezzo a tutti quei ragazzi, però sono i suoi ragazzi e lei li adora.
Lujan e Marcos hanno intenzione di sposarsi e riguardo ai figli... non so cosa succederà, Lujan non si è mai preoccupata della cosa, so solo che non abbandonerà mai i suoi figli come hanno fatto con lei.
E Pablo...
innanzitutto, i primi mesi non è uscito, non si faceva sentire dagli amici, rimaneva in casa a leggere e rileggere la mia lettera, a sistemare i miei vestiti nell'armadio, ad aspirare l'aroma della crema che utilizzavo per il corpo dopo essermi fatta la doccia. C'è ancora tutto di me in casa, le mie foto, i miei gioielli, le mie scarpe, le mie borse. Addirittura le mie medicine, la mia roba intima, i cosmetici... Ogni tanto vado a casa e lo guardo dormire come lui ha sempre visto dormire me, lo vedo piangere, perchè ancora ora piange, lo vedo mangiare, affogare nella sua tristezza senza me. Non ha mai avuto un'altra... Anzi sì, l'ha avuta. Un giorno andò in Argentina e, mentre camminava per strade deserte, una sera, conobbe una bambina. Lui ne rimase subito colpito: la testardaggine, gli occhi marroni e i riccioli sporchi e biondi, poteva essere nostra figlia. Aveva sei anni quando l'aveva incontrata. Era orfana, i suoi genitori erano morti di malattia e lei era rimasta sola senza né amichetti, né parenti. Lui la prese con se e ora vive a casa mia, con Pablo. Questa bambina, Aurora, ha una camera tutta sua nella nostra enorme casa in campagna. Un giorno entrò nella nostra camera e vide Pablo dormire nella parte destra del letto. L'altro lato era vuoto, le lenzuola stirate, le coperte messe in ordine e i cuscini erano morbidi e non disfatti. Sul suo comodino vide una foto, una foto di noi due che ballavamo il giorno del suo compleanno. Accanto alla foto c'era quello che lei chiamava un "vaso con il coperchio". Lo stesso giorno gli chiese:
-Papà, papà, chi è questa bella bimba?- Disse prendendo la foto ed indicando me. Lui sorrise e le lacrime incominciarono a bagnare le sue pupille.
-Questa bella bimba è una principessa, è tua madre, si chiama Marizza...
-Perchè ha questa cosa in testa?- Chiese indicando la bandana bianca. Lui ha dovuto per forza raccontarle una bugia, non poteva dire ad una bambina così piccola quello che era stato la mia sorte.
-Perchè a lei piaceva mettersi queste cose in testa
-E perchè non è qui con noi?
-Perchè è partita per un viaggio
-Dov'è andata? Non ti voleva bene?
-Lei mi voleva molto bene, molto, molto... e me ne vuole ancora... E' andata in paradiso, è ritornata nel suo regno incantato e ci sta ascoltando, adesso, ci sta anche vedendo
-E perchè io non la vedo?
-Perchè noi possiamo vederla soltanto nei sogni. Un giorno, Aurora, ti racconterò tante cose di lei... Ti piace?
-Si, è bellissima... Mi sarebbe piaciuto conoscerla... Ha un sorriso bellissimo, si vede che vi volevate tanto, tanto bene- Lui incominciò a piangere e Aurora lo abbracciò. Poi lei si separò e chiese:
-Papà, cosa c'è dentro quel vaso con il coperchio? - Disse indicando l'urna - A volte ti sento parlare con questo vaso
-Quel vaso si chiama urna e lì dentro si trova l'anima di tua madre, le sue ceneri
-Ti ha mai risposto quando le parli?
-Si...
-Un giorno le potrò parlare anche io?
-Un giorno- Rispose Pablo.
Io ero lì, accanto alla porta che piangevo commossa mentre guardavo loro due parlare di me.
Grazie ad Aurora, mio marito ritornò a vivere, anche se sempre piangeva per me.
Tutte le settimane venivi ai piedi della mia tomba per cambiare i fiori, delle rose mi portavi, non delle margherite perchè quelli erano i fiori che, secondo il tuo cuore, mi avevano uccisa. Con lo sguardo basso e le guance bagnate, ti inginocchiavi, mi parlavi, baciavi due dita e le passavi sulla mia foto prima di andartene.
Ed eccolo lì, a contemplare la mia foto, inginocchiato, quella foto che a te piace tanto perchè dici di aver visto l'amore che provo per te.
Ed eccomi lì con te, come sempre, a guardarti piangere mentre piango anch'io. Mi sono inginocchiata anche io di fianco a te, davanti alla mia tomba. Mi sono toccata la collana, quella che contiene il colore dei tuoi occhi - alla fine me l'avevi messa al collo, amore mio - e l'altra mano la passai sulla tua guancia, accarezzandola, quasi sfiorandola, come soffiando sulla tua pelle.
-Mi manchi tanto amore...- Dicesti facendo scendere lacrime calde che ho potuto asciugarti.
-Anche tu mi manchi...
Girai la testa verso la mia tomba e, per la millesima volta, vidi la mia foto e lessi la dedica che Pablo aveva chiesto di farmi scrivere:

Marizza Pia Andrade
4.09.1990 - 24.11.2014
<<Ricorda, l'amore non ci può separare perchè un giorno verrò da te e tu ritornerai tra le mie braccia
TUO PER SEMPRE
Tuo marito. P.
>>

FINE

Edited by BeaCami - 29/11/2014, 19:12
 
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Kekkabenjamila
view post Posted on 12/12/2014, 17:10




Oh mamma mia non ho mai pianto per una storia ma in questa le lacrime scendevano senza che potessi fermarle :cry: :cry: e tristissima di conseguenza bellissima! Tu scrivi benissimo! :)
Ps continua la tua nuova ff ;)
 
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Mary_Rose
view post Posted on 3/4/2015, 21:55




Questa fanfiction è stata meravigliosa è così brutto qundo finisce qualcosa che ti appasiona! Ho pianto tantissimo per la maggir parte della storia, credo sempre più che tu abbia un animo super sensibilissimo! Ti auguro si scrivere sempre, per chi legge ma sopratutto per te! Seguirò sicuramete tutte le tue fanfiction. Kisses
 
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view post Posted on 17/9/2015, 16:40
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Ciao ragazzi!
Spero vi sia piaciuta la storia, piena d'amore e speranza, e vi sarei molto grata se mi scriveste un piccolo commento su come vi è sembrata.
Vi lascio la playlist delle canzoni allegate alla storia:

-L'amore è una cosa semplice di Tiziano Ferro
-Per dirti Ciao! di Tiziano Ferro
-L'ultima notte al mondo di Tiziano Ferro
-Sempre sarai di Moreno
 
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37 replies since 18/10/2014, 14:47   976 views
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