¸´¯`°¤.¸ _`¤ Rebelde Way¤´_ ¸.¤°´¯`¸

Quello che vidi nei tuoi occhi, Prologo

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 15/11/2014, 23:31
Avatar


Group:
Member
Posts:
1,213
Location:
Italia

Status:


Quello che vidi nei tuoi occhi [storia vera]

Ciao ragazzi! Ho deciso di scrivere una nuova storia che incominceró quando finiró di scrivere Finchè morte non vi separi. Questa è una storia vera nella quale la protagonista che scrive sarà Camila però, poi, si scoprirà anche un altro personaggio che scriverà insieme a lei, rivivendola passo a passo. Intanto vi lascio il prologo....

PROLOGO:

8-11-2014
10:52
Ricordo il 24-09-2014



Perchè non riesco ad avere un sorriso per me stessa?
Perchè non riesco a sorridere?
Forse perchè, anche quando non ci sei, sento le tue mani addosso, forse perchè ancora sento la tua mano afferrarmi, mantenermi ferma...
Forse perchè ancora sento i tuoi pugni, i tuoi colpi, nelle pareti, nelle porte... su di me...
Ma come scappare dall'ira altrui?

Ho disegnato i tuoi occhi... Nessuno riesce ad esprimere quello che io espressi su quegli occhi verdi e firmi e palancati...
Sai, prima, quando mi amavi, anche io ti amavo:
ti abbracciavo, ti baciavo, ti piangevo... non pensavo a nient'altro che stare con te...
Ora però amarti sembra una minaccia...
Mi hai spezzato il cuore... e continui a spezzarlo quando le tue mani, la tua voce e i tuoi occhi sono su di me...

Forse, mi vuoi in polvere,
la Tua Polvere,
perchè io ti appartengo, me lo dicevi sempre...
Forse è vero...

Ecco perchè, forse, non riesco a pregarti di fermarti...
La verità è che io, la "Tua Polvere", ho paura di te...

Edited by BeaCami - 16/11/2014, 18:13
 
Contacts  Top
view post Posted on 17/11/2014, 19:53
Avatar

Member

Group:
Mia y Manuel house
Posts:
887
Location:
trecase ( NA )

Status:


Wow!! Scrivi benissimoooo....
Ti voglio chiedere scusa, se non ho + letto finché morte non vi separi, la stavo leggendo su g+, ma poi tra impegni e scuola mi sono persa molti capitoli, ti chiedo scusa , cmq qst ff la seguirò, perché è bellissima... 😃😍😍
 
Top
view post Posted on 18/11/2014, 15:00
Avatar


Group:
Member
Posts:
1,213
Location:
Italia

Status:


CITAZIONE (Marika xD @ 17/11/2014, 19:53) 
Wow!! Scrivi benissimoooo....
Ti voglio chiedere scusa, se non ho + letto finché morte non vi separi, la stavo leggendo su g+, ma poi tra impegni e scuola mi sono persa molti capitoli, ti chiedo scusa , cmq qst ff la seguirò, perché è bellissima... 😃😍😍

Tranquilla, mi fa piacere che ti piaccia come scrivo, effettivamente a che a me piace molto ;-D comunque, l'unica differenza tra Finché morte non vi separi di Google+ e quella di questo sito è che in questo sito la storia è più completa.. però è sempre la stessa!
 
Contacts  Top
view post Posted on 20/11/2014, 17:36
Avatar


Group:
Member
Posts:
1,213
Location:
Italia

Status:


Introduzione

Ero una persona che viveva pensando di essere felice accanto all'uomo che amava ma, col passare del tempo, questo amore diminuì... come tutti gli amori, dopotutto, solo che il mio amore per quest'uomo era diverso perché LUI era diverso, perché LUI era tutto:
il cielo, l'acqua, la sabbia, la roccia, la terra... Era il mio eroe, la spalla sulla quale piangevo, la pelle sulla quale posavo le labbra...

Guardo il cielo e vedo la vita, i colori chiari, il sole, la luce; poi vedo la terra sulla quale è presente la morte, sulla quale sono morte persone, sulla quale l'uomo ha costruito le sue armi...

È stato proprio LUI ad insegnarmi questa filosofia di vita fra cielo e terra, a farmela credere, pensare, perché se lui la pensava così anche io lo dovevo fare.
Per forza.
Perché io lo amavo e volevo essere perfetta per lui.
In tutto.
Tutto, tutto.
Ancora oggi, mentre cammino, mentre mangio, mentre dormo, lui è con me, su di me, che mi guarda, che mi fissa... Perché LUI è LA Cicatrice, una di quelle che non se ne vanno più.
Mai più.

Ed è così che inizia la mia storia, con un semplice sguardo.
Uno sguardo pieno d'amore, perché dalla prima volta che aprì i gli occhi dinanzi a te ci innamorammo follemente, come due bimbi piccoli... E ci fissavamo negli occhi cercando qualcosa di astratto, inesistente... Perché i miei occhi sono uguali ai tuoi, verdi, dolci, soavi, che cambiano colore - da un verde più chiaro a uno più scuro - secondo l'intensità delle nostre emozioni...

Ed è così che finisce la mia storia, con un altro semplice sguardo.
Uno sguardo arrabbiato, spaventoso, che metteva i brividi, uno sguardo che mai conobbi perché mai scoprii quale maestoso mostro si nascondeva dentro te...
Fino a quel momento...
Alla fine della mia vita...
Perché, in quel momento, i tuoi occhi non erano più dolci e soavi come sempre, in quel momento, erano furiosi e freddi e spalancati... E, in quegli occhi, non mi sentii più al sicuro, non mi sentii più protetta... e così il mio amore se ne andò...
Anzi, neanche questo perché, forse, amo ancora quell'uomo, quello che distrusse il mio cuore, la mia anima, i miei sentimenti...
Però penso che non riuscirò mai più a guardarlo negli occhi...
Mi dispiace...
 
Contacts  Top
view post Posted on 21/11/2014, 22:51
Avatar

Member

Group:
Mia y Manuel house
Posts:
887
Location:
trecase ( NA )

Status:


Bellissima... Mi piace molto, anche perché è un po misteriosa.... Continuaaaaa sono curiosa...
 
Top
view post Posted on 30/11/2014, 19:20
Avatar


Group:
Member
Posts:
1,213
Location:
Italia

Status:


Ho pensato in tanti modi diversi come raccontarvi la mia storia, ho pensato di incominciare partendo dalle sedute col mio psicologo, ho pensato di iniziare partendo a quando avevo 8 anni o 13 o 15, ho pensato alla stagione o se dirvi "Ciao ragazzi, questa è la mia storia..." oppure dirvi "Buongiorno" o "Salve" e poi raccontarvi una lunga storia, la storia che racconta del mio passato senza censure.
E, alla fine, un modo l'ho trovato:

Vi presento la mia storia, una reale, facendovi notare, passo per passo, come siano difficile certe cose - da accettare o da vivere - con le persone che si amano e/o non...
Vi presento il mio passato....


20/08/----
--:--



Era il mio compleanno e, come la prima volta che mi guardasti negli occhi, mi sorridesti con quel sorriso che sono piace a me. I nostri sguardi profondi, intensi, si incrociavano, i nostri occhi continuavano a cambiare colore, diventando di un verde sempre più scuro ed intenso.
-Sei meravigliosa oggi Cami, sul serio, mi vien voglia di portarti via per sempre e stare da solo con te
-Beh, grazie, anche tu sei molto bello e non smetterò mai di dirtelo- Gli dissi e lo baciai sulla guancia. Lui si avvicinò ancora di più a me, quasi intimandomi e mi abbracciò.
-Sono veramente molto fortunato ad avere te a questo mondo...- Disse stringendomi. Sorrisi, nascosi il viso nel suo collo ed odorai il suo profumo, quello che mi piace tanto.
-Auguri piccola
-Sarà la milionesima volta che me lo dici...
-Stai diventando sempre più vecchia eh, proprio come me!
-Hey, bada a come parli io sono ancora giovane e lo sono anche più di te!- Lui scoppiò a ridere e si separò da me.
-Stasera vieni da me?
-Si, con la mamma ci sono stata già a pranzo, avevamo detto che avremmo fatto metà giornata da lei e metà da te, così stavo con tutti e due...
E la sera, dopo aver cenato, dormii abbracciata a lui.


--/04/2007
18:38



-Sei venuto!- Dissi correndo con i miei passi da bambina fra le sue braccia.
-Certo che sono venuto amore. Piccola, perchè piangi?
Era vero, stavo piangendo a lacrima viva.
-Perchè non ti ho visto in platea e avevo il timore che tu non venissi, però poi ti ho visto entrare... e non m'importa se sei venuto all'ultimo minuto, m'importa solo che eri là a guardarmi!
-Tesoro, io sono sempre stato in platea... semplicemente non mi avrai visto... Sei stata brevissima, eri la più brava a cantare, mi sono commosso, ho ancora le lacrime agli occhi
-Grazie!- E lo abbracciai forte con tutto il mio amore. Andammo in macchina - mi doveva accompagnare a casa - e, tenendo la mano sulla mia coscia mi chiese:
-Allora, cosa fate questo weekend tu e la mamma?
-Ancora non lo sappiamo... Probabilmente, andremo da Luca [il mio patrigno]
-E non sei contenta?
-Non molto...
-Come mai?
-Non lo so... Io e lui litighiamo sempre, non mi va molto a genio
-Sei sempre la solita Camila!- Mi girai verso di lui e gli feci un sorriso. Quando arrivammo gli diedi un bacio e, prima che io uscissi, lui mi salutò dicendo:
-Ciao amore, mi raccomando, fai la brava, non far arrabbiare tua madre e continua ad andare bene a scuola

Entrata in casa, vidi mia madre e Hilda prendere un tè.
-Ciao Camila! Vieni qua ad abbracciare tua nonna! - Disse Hilda. Andai da lei e l'abbracciai. Poi riprese a parlare - Sonia, penso che dovresti dare a tua figlia più cibo, è troppo magra, non va bene
-Mamma - Disse Sonia - mia figlia non fa altro che mangiare, dovresti vedere quante schifezze mangia ogni pomeriggio!
-E' vero nonna - Interruppi io - però continuo a non ingrassare...
-A proposito, com'è andato lo spettacolo?- Chiese mia madre.
-Benissimo!
-Brava la mia nipotina! Promettimi che quando diventerai famosa mi farai un autografo
-Si nonna
-E lui è venuto a vederti?- Chiese mia madre curiosa. Feci un sorriso.
-Si, è venuto
-Mi è dispiaciuto, bambina mia, non venirti a vedere...
-Non importa mamma, davvero. E poi tu vieni sempre, per una volta che non sei venuta ti perdono!- Corsi da lei e l'abbracciai forte, dandole un bacio sulla guancia.
-Hai fatto i compiti, Camilita?
-Ehm...

I mesi passarono, addirittura gli anni - uno e mezzo - e io diventavo sempre più grande e bella, fino a quando...

--/01/2008
03:24



Non riuscivo a dormire e andai in camera di mia madre.
-Mamma- Dissi andando da lei e scuotendola un pò.
-Cosa c'è Camila?
-Non riesco a dormire...
-Perchè?
-Non so, non riesco a respirare, ho il naso chiuso, è come se avessi il raffreddore...
-Ma tu non hai il raffreddore
-No, sono sanissima, lo sai- Le nostre voci assonnate si zittirono un momento.
-Dai, ti preparo qualcosa di caldo, ti prendo anche una medicina per il raffreddore, magari ti sta venendo
Ma non funzionarono molto i suoi rimedi.
Dopo vari giorni ero sempre più assonnata e non riuscivo a dormire respirando col naso. Dormire a bocca aperta mi faceva venir il mal di gola, con l'aria secca che c'era e, quando al pomeriggio andai dalla mia migliore amica, lei mi diede un consiglio.
-Ciao Cami, come va?
-Ciao Lu... La verità è che sto morendo di sonno...
-Lo vedo, ma cos'è successo? - Le spiegai tutte le mie notti in bianco e che non riuscivo a respirare col naso - Beh... Io non sono un medico, ma hai mai pensato di andare dal dottore? O magari in farmacia, anche lì ti possono consigliare qualcosa...
E lì capii che la mia bizzarra amica dal gusto elegante e dai modi di fare raffinati, aveva ragione e, qualche settimana dopo - dopo averne parlato con mia madre - andammo dal dottore. Mi fecero degli esami, mi controllarono le cavità del naso, della gola, della laringe e della faringe ma non incontrarono nulla. Io però non mi diedi per vinta e chiesi a mia madre di provare ancora una volta ma da un altro dottore. E così facemmo ma non incontrarono nulla.
Raccontai tutto anche al mio uomo e pensò che potesse essere allergia, che non avrei dovuto preoccuparmi troppo. E così feci, non mi preoccupai.


Primavera/Estate del 2008




Ha incominciato a sanguinarmi il naso, certo, non era la prima volta, però ero stanca, devo essere sincera. Non riuscivo proprio a respirare col naso, anche di giorno, respiravo solamente con la bocca. Un altro punto che avevo notato era che, nella narice destra, all'altezza del sopracciglio, sentivo dolore - a volte - sentivo che c'era qualcosa di pesante che si "muoveva". O meglio, che continuava a diventare sempre più grande. Già da due mesi, non facevo altro che perdere sangue dal naso, anche in classe. I professori si preoccuparono e mia madre, come potè, spiegò loro la situazione. Ricominciammo ad andare da un ospedale all'altro, ma senza dedurre conclusione.


13/03/2009
09:37



Lo ricordo come se fosse ieri, io e mia madre entrammo in quell'ambulatorio, quello che sarebbe stato l'ultimo. Eravamo nella clinica più importante della provincia, a 50 km da casa. I dottori là erano tutti professionisti che avevano sempre una risposta a tutto.
Entrammo e ci ricevette la Dottoressa Malpas.
-Buongiorno, tu sei...?- Chiese guardandomi.
-Camila Bordonaba
Lei aprì un cassetto e rovistò tra alcune cartelle fino a prendere la mia.
-Bene Camila, raccontatemi un pò quello che è successo in questi ultimi mesi
-Dunque - Partì mia madre - Mia figlia una notte mi ha detto che non riusciva a respirare col naso, io pensai fosse un raffreddore, ma non è riuscita a respirare anche per le settimane seguenti... Poi ha incominciato a sanguinare dal naso... E noi dottoressa siamo andate in tantissimi ospedali ma nessuno sa dirci che cos'ha mia figlia!
-Certo certo, capisco la sua ansia, signora... Camila, provi dei dolori al viso?
-Si, mi fa male proprio qui- Dissi segnando col dito in mazzo alle due sopracciglia, un pò più a destra.
-Ok, senti, noi adesso ti facciamo un esame e poi vediamo se riusciamo a trovare qualcosa, ok?
Annuii. L'esame era come un'ecografia: mi infilarono nella narice destra, un tubicino di gomma molto sottile che aveva una luce e una telecamerina collegata ad uno schermo. Non mi fece male ma dovevo aprire una bocca per non affogare - data la profondità con la quale arrivava quel tubicino.
Mia madre, impressionata, rimase a guardare. Vedevo il viso della dottoressa concentrato, poi sconvolto da qualcosa.
-Ora abbiamo finito- Disse sfilandomi il tubicino dal naso e rimettendo a posto gli attrezzi. Io rimasi seduta alla sedia attaccata al muro sulla quale feci l'esame e mia madre disse:
-Allora?
-Camila... - Disse la dottoressa con aria dispiaciuta - mi dispiace, sul serio, sei ancora una ragazza, tra qualche mese passerai all'adolescenza...
-Cos'ho, dottoressa?- Chiesi con le lacrime agli occhi.
-Beh... hai... - Si passò la mano tra i capelli e finì - Hai un tumore alle vie respiratorie
-COSA?- Esclamò mia madre. Io invece rimasi immobile, senza dire una parola. Poi chiesi:
-Ma... sto morendo?
-Oh, no piccola, non stai morendo... Ho visto, è un tumore, dalle analisi del sangue si sono viste le tossine che produce quest'infiammazione, ancora non se siamo sicuri, dovremmo prima studiare il caso più a fondo: vedere che tipo di tumore è, le cure, come si chiama, eccetera
Tirai un respiro di sollievo. La dottoressa mi prescrisse dei lavaggi nasali con l'acqua marina, compilò dei fogli e li diede a mia madre. Ci diede dei consigli per non farmi sanguinare più il naso come, ad esempio, evitare i cibi troppo caldi o vestiti che avrebbero fatto aumentare la mia temperatura corporea. Andammo a casa, quel giorno non ritornai a scuola, e mia madre non disse nulla, non mi rivolse la parola. Sapevo che non era arrabbiata, ma la notizia l'aveva troppo sconvolta.
Quello che mi chiesi era come averi fatto a dirlo a lui, al mio uomo.

Edited by BeaCami - 14/12/2014, 13:15
 
Contacts  Top
Kekkabenjamila
view post Posted on 1/12/2014, 10:07




Oh mio dio :cry: e meravigliosa questa storia! E triste ma a me piacciono le storie tristi ^_^ continuaaaaa
 
Top
view post Posted on 2/12/2014, 16:20
Avatar


Group:
Member
Posts:
1,213
Location:
Italia

Status:


CITAZIONE (Kekkabenjamila @ 1/12/2014, 10:07) 
Oh mio dio :cry: e meravigliosa questa storia! E triste ma a me piacciono le storie tristi ^_^ continuaaaaa

Se ti piacciono le storie tristi, ti consiglio di leggere Finché morte non vi separi! Quella è veramente triste, mi sono messa a piangere anche io che l'ho scritta! :cry: :D
 
Contacts  Top
Kekkabenjamila
view post Posted on 2/12/2014, 19:39




Hahaha ok appena ho tempo la leggo ;) ma nel frattempo tu continuaaaa ^_^
 
Top
view post Posted on 14/12/2014, 01:51
Avatar


Group:
Member
Posts:
1,213
Location:
Italia

Status:


24/09/----
(+18)




Odio ogni santissimo 24 del mese perchè è stato il 24 di Settembre che mi hanno uccisa.
Odio maggiormente il 24 di Settembre, tutti gli altri 24 del mese sono come una parte dell'intero.

E' il 24 di Settembre e io e Benjamin siamo usciti. Lui sa tutto quello che è successo col mio uomo per questo, per distrarmi un pò, ha voluto portarmi fuori a cena.
Tornati a casa, mi chiudo nel bagno della nostra camera senza rivolgere una parola al mio fidanzato, senza neanche guardarlo. Appoggio le mani al lavabo e mi guardo di fronte all'enorme specchio: il tessuto del mio vestito azzurro mi copre l'intera schiena mentre, sul davanti, lo scollo è a cuore. Un vestito color pastello come gli occhi di Benja. I capelli sono legati al lato destro della testa.
Sempre mi coprivo il lato destro della testa per nascondere il segno più profondo...
Cerco in tutti i modi possibili di abbassare la cerniera del vestito e, dopo un paio di tentativi, ci riesco. Lo faccio scivolare in avanti, lungo le braccia, fino a sfilarmi solo la parte di sopra e lasciarla cadere all'altezza della cintura. Ho una fascia medica di seta bianca che mi copre i seni per non danneggiare gli altri segni, quelli sulla schiena...
Mi sciolgo la coda e lascio cadere le lunghe ciocche ondulate e castane lungo la schiena... Solo dopo poco tempo metto le ciocche dei miei capelli dietro agli orecchi, lasciando completamente scoperto il mio viso.
Faccio questo gesto senza guardarmi allo specchio, ma ad occhi bassi.
Poco dopo ancora, alzo lo sguardo e riprendo a guardarmi allo specchio e, per la millesima, milionesima volta vedo la cicatrice più profonda che quell'uomo ha lasciato sul mio viso...
La più lunga sul mio viso...
Quella che, partendo al di sopra del sopracciglio - circa a metà di esso - scende prendendo la curva della tempia e si allunga verso il basso fino ad arrivare quasi alla mascella.
Gli occhi si riempiono d'acqua per il ricordo, il ricordo di come me la feci, di come me la fece... Come i lunghi segni che ho sulla schiena, le cicatrici delle frustate che, dopo 5 anni, ancora sono gonfie, evidenti e dolorose.
E' il 24 di Settembre e Benjamin, il mio fidanzato, ha cercato di farmi felice per farmi dimenticare, ma io non posso, non posso dimenticare... non con le cicatrici addosso...
E alla fine, come sempre, finisco affogando in un pianto con le mani in viso. Piango, piango in silenzio in bagno come feci, in bagno, il 24 Settembre del 2014. E, come feci in quel giorno passato, appoggio la schiena sul muro ruvido di fronte allo specchio e mi lascio cadere a terra. Gemo di dolore quando sento che la ruvidità del muro mi graffia le cicatrici della schiena.
-Camila!- Dice Benjamin entrando in bagno, subito, svelto. Mi prende per i polsi e mi alza. Posa una mano, lievemente, nel basso della mia schiena e l'altra sulla nuca. Mi avvicina a se e mi abbraccia. E' a petto nudo, posso sentire il suo calore, il suo cuore battere nel mio orecchio appoggiato sulla sua pelle. Lancio un grido, mi tolgo le mani dal viso e graffio la sua pelle, affondo le unghie nelle sue spalle. Affondo le unghie con tutte le mi forze nella sua carne, in quella del suo petto, e striscio le dita verso il basso per poi ritornare verso l'alto e ricominciare di nuovo. E lo faccio fino a quando non vedo uscire il sangue dalla sue pelle.
Non che voglia fargli del male, ma ne ho bisogno e lui me lo fa fare. Forse ancora mi sento a disagio, insicura, impotente... E lui me lo fa fare perchè ha visto, ha sentito le mie grida e le urla del mio uomo quando mi metteva le mani a dosso, me lo fa fare perchè sa che è l'unico modo che ho per sfogarmi. E ogni 24 di Settembre io lo graffio o gli tiro pugni al petto, lo faccio anche se so che a lui non fa male. O almeno questo credo perchè ogni volta che l'ho fatto e che lo faccio lui non geme mai di dolore. Forse resiste e lo fa per me... Solo che a me dispiace prendermela con lui...
-Io lo odio, LO ODIO! Come faccio Benja, COME FACCIO?! Aiutami, aiutami, ti prego... Sono rovinata, mi ha rovinata... e non mi sento più donna!- E' vero, non mi sento più donna perchè ho tantissime altre cicatrici che ricoprono il mio corpo come una seconda pelle, come quelle sulle braccia, sulle gambe... ne ho anche una sul petto, nel seno sinistro...
Non che avessi avuto un cancro al seno, no, ma è stato sempre opera di LUI, di quell'uomo...
-Shh amore mio. Non dire queste cose, tu sei meravigliosa ricordalo...
-Non è vero... sono orribile, col corpo pieno di cicatrici, il viso pieno di cicatrici... Ed è solo colpa sua, SUA e di questo stupidissimo giorno! IO LO ODIO, lo odio con tutte le mie forze, vorrei fosse maledetto, che scomparisse per sempre! - Passo le mani tra i suoi capelli e, stavolta, gli tiro quelli con tutte le mie forze, quasi non m'importa se gli faccio male - LO ODIO, LO ODIO, LO ODIO!...- Continuo a gridare.
-Amore, guardami
-NO!- E ripresi a graffiarlo sulle spalle. Allora lui mi prende i polsi e questo mi spaventa, ho paura che, stavolta, l'ho fatto arrabbiare. Incomincia a baciarmi il collo e l'orecchio destro, passa la lingua sulla mia cicatrice, mentre io sono immobile, terrorizzata ma avvolta nella dolcezza dell sue carezze. Poi mi bacia sulle labbra e, quando apriamo gli occhi, sono costretta a guardarlo. E nei suoi occhi c'è tutto l'amore del mondo. Mi fa un sorriso e dice:
-Ascoltami bene, quando eravamo adolescenti, io avrei potuto scegliere di stare con tutte le belle ragazze della scuola, quelle alte, magre, bionde, dagli occhi azzurri e che non avessero nessun brufolo in viso... Ma io ho scelto te e sai perchè? Perchè tu eri ancora più bella di tutte le altre, tu avevi un non so che di speciale, nonostante ciò che cercavi di nascondere agli occhi degli altri... Io ho scelto te perchè tu sei diversa, perchè eri diversa e perchè mi sono reso conto di amarti, di amare il tuo essere insicura, il tuo disagio, la tua tristezza... Però vorrei anche che tu fossi felice sempre, ogni giorno della tua vita... Vorrei potermi innamorare anche della tua parte felice, folle e allegra, amore...
-E io ti amo Benja, ti amo più di quanto tu ti possa immaginare, ti ho sempre detto che non ti merito e continuerò a dirtelo per sempre e non so perchè... Forse un giorno, quando lo scoprirò, te lo dirò... Però ti amo, non lo dimenticare... - Mi misi in punta di piedi e lo baciai. Quando mi separai, vidi il suo petto, il suo collo e le sue spalle piene dei miei graffi - Perdonami... Scusami, ti prego, scusami, perdonami...- Continuo a ripetergli mentre accarezzo le zone arrossate.
-Non preoccuparti...
-Mi perdoni?- Ero così, quell'uomo mi aveva fatta diventare così perchè se non venivo perdonata venivo picchiata e io non volevo più soffrire, anche se sapevo che Benja non mi avrebbe mai fatto del male. Per ogni cosa che facevo chiedevo perdono perchè avevo paura che la gente di arrabbiasse con me e che mi guardasse con uno sguardo furioso come LUI fece il 24 Settembre del 2014.
-Camila, ascoltami bene, il 24 di Settembre di ogni anno non mi guardi e non mi parli. Sai solo darmi pugni, graffiarmi o buttarmi sul letto e scoparmi come più ti pare. E ogni volta che lo fai piangi di dolore mentre io ti guardo e non reagisco perchè non posso reagire, perchè se reagisco ti spavento... e io mai vorrei spaventarti dopo quello che ho visto, dopo quello che ho sentito e ti hanno fatto. Non hai bisogno di chiedermi perdono perchè so che non lo fai per fare del male a me, so che lo fai per sfogarti... Voglio solo che tu sappia che non hai bisogno di farti perdonare e che se sfogarti in questo modo ti solleva puoi farlo, però ricorda solo che non siamo tutti come LUI e ricorda che io ti amerò sempre- E, detto questo, mi ha baciata. Mi ha fatta un pò sentire in colpa perchè io me la prendevo con lui anche se non mi faceva mai nulla. E ha ragione. Però era più forte di me perchè dopo tutto ciò che ho passato potevo soltanto fare questo: vendicarmi ogni anno, e io lo facevo con Benjamin Rojas, il mio fidanzato.
-Allora perdonami per tutti i maltrattamenti che non ti meriti...Perdonami...- Dico separandomi dal suo bacio. Poi però, non lo feci rispondere e lo baciai io. Bacio a lungo le sue labbra per poi scendere al collo, alle spalle larghe e al petto ampio e possente. Mi separo e mi tolgo il vestito, le scarpe e rimango, come lui, in intimo. Lo prendo per mano e, quasi in punta di piedi, andiamo in camera. Lo faccio sedere sul letto e io mi siedo a cavalcioni su di lui. Metto una mano dietro la sua testa, tolgo i capelli dal mio collo con l'altra e lo avvicino ad esso.
-Baciami... - Gli ordino - ... e accarezzami la schiena - E mi accorgo di essere una finta ragazza sicura di se stessa. Incomincia a baciarmi il collo, l'orecchio e la scapola mentre mi sfiora con le dita le cicatrici della schiena - Ah! - Gemo, perchè lui conosce i miei punti deboli - Fermati! - Dico gemendo, per questo ho alzato il tono di voce. Lui si separa e mi guarda negli occhi attento su cosa gli dico di fare. Gli prendo le mani e gliele porto dietro la schiena, all'altezza della fascia medica - Sganciala- Gli ordino e lui la sgancia mentre io mantengo le mani sulle sue spalle. Quando me la sgancia, la prendo in mano e la butto a terra, poi prendo la sua mano sinistra, gliela apro e la poso sul mio seno destro nudo. Stringo la mano sulla sua e lui, a sua volta stringe la sua mano sulla mia pelle. Poco dopo lascio libero il mio seno, lo prendo per i polsi e gli ordino:
-Giù - E, lentamente, lui si sdraia e io sono su di lui. Ora siamo nudi e io ho ancora le mani che stringono i suoi polsi e lui è ancora concentrato per il prossimo passo, anzi, lo sembra ancor di più perchè devo "scoparlo" e lui non deve reagire. Solo che stavolta sarà diverso. Mi posiziono fino a quando lo sento all'entrata del centro della mia femminilità - Guardami negli occhi - Gli dico e lui mi guarda. E scendo e lo sento dentro di me, mentre gli lascio i polsi per prendergli le mani e stringerle. Gliele stringo perchè la sua invasione è quasi dolorosa, perchè la gravità mi fa più sensibile. Però i nostri visi rimangono comunque seri e ci fissiamo negli occhi. Mi alzo e scendo di nuovo una e un'altra volta, sempre lento, sempre guardandolo negli occhi. Abbasso la testa e lo bacio, lo bacio con tanta tenerezza e tanta passione mentre io, Camila Bordonaba, il 24 di Settembre, faccio l'amore ad un uomo, il mio uomo, ma quello vero, quello che mai mi farebbe del male, quello che mi comprende e che mi ama veramente. Mi separo e gli sorrido e lui sorride perchè l'ha capito. Prova a fare una mossa lui, ad alzare le anche, non violentemente, ma mantenendo il ritmo - Benja! - Gemo tirando la testa all'indietro e, stavolta, quando scendo geme anche lui perchè non lo sopporta più. Gira e ora io sono sotto di lui e questo mi fa entrare nel panico. Comincio a tendermi e lui si ferma per non farmi male.
-Cami... sono Benjamin ricordalo... Ricorda che sono colui che mai ti farebbe del male...- Mi accarezza i capelli e mi sorride. Dopo un pò, anche io gli faccio un sorriso, uno piccolo e timido. Non gli avevo mai fatto l'amore prima... forse era per quello che mi sentivo timida! Alzo la testa e lo bacio per non pensare alle cose brutte, solo a quelle belle... E finisce lui di fare l'amore a me. Quando tutto termina lui è ancora tra le mie gambe ed io incomincio a piangere. Gira e sono di nuovo su di lui, con le testa sul suo petto. Mi accarezza la testa e tira un sospiro.
-Perchè piangi?... Pensavo ti fosse piaciuto...
-Piango perchè è stato meraviglioso, piango perchè per la prima volta sono felice... Piango perchè per il mio primo 24 di Settembre ho trovato il coraggio di non pensare al passato ma solo a te e al nostro presente insieme...- Lo interrompo.
-Io ti predonerei per tutti i mali del mondo proprio per questo... perchè finalmente hai saputo vincere la tua paura... Certo, è una cosa che pian piano passa, e la faremo passare insieme, si?- Annuisco sul suo petto e chiudo gli occhi sorridendo per il mio primo 24 di Settembre passato col sorriso sulle labbra.

Edited by BeaCami - 18/12/2014, 14:43
 
Contacts  Top
Kekkabenjamila
view post Posted on 14/12/2014, 14:00




Bella ^_^ anche se alcune parti non le capisco molto bene...chi è che ha fatto del male a cami?
 
Top
jenette mccurdy love!
view post Posted on 14/12/2014, 16:15




wow.....questa storia è bellissima,solo una cosa nn mi piace:tra tanti cavolo di giorni proprio il 24 di settembre dovevano accadere tutti questi fatti drammatici?non che io sia contraria al 24 settembre ma il caso vuole che io sia nata il 24 settembre el 2001......nn vorrei che la data del mio compleanno porti sfortuna! :P ;)
 
Top
view post Posted on 14/12/2014, 17:45
Avatar


Group:
Member
Posts:
1,213
Location:
Italia

Status:


CITAZIONE (jenette mccurdy love! @ 14/12/2014, 16:15) 
wow.....questa storia è bellissima,solo una cosa nn mi piace:tra tanti cavolo di giorni proprio il 24 di settembre dovevano accadere tutti questi fatti drammatici?non che io sia contraria al 24 settembre ma il caso vuole che io sia nata il 24 settembre el 2001......nn vorrei che la data del mio compleanno porti sfortuna! :P ;)

Guarda sul serio, mi dispiace tantissimo, vedrai che non ti porterà mai sfortuna, ma questa è una storia vera, tutto ciò che leggerete è vero (ovviemente con qualche modifica), pure ciò che succederà quel 24 di Settembre del 2014 :)

CITAZIONE (Kekkabenjamila @ 14/12/2014, 14:00) 
Bella ^_^ anche se alcune parti non le capisco molto bene...chi è che ha fatto del male a cami?

Tutto ciò che non riuscirete a capire, lo capirete più avanti leggendo, per questo rimango nel misterioso ;)
 
Contacts  Top
view post Posted on 14/12/2014, 18:15
Avatar


Group:
Member
Posts:
1,213
Location:
Italia

Status:


Vi ringrazio per i commenti, anche se sono pochi, e,come ho già scritto in un commento, la storia bisogna leggera bene per capirla.
E questo è solo l'inizio, magari voi potete dire che non si capisce perchè racconto nel presente cose che nel passato ancora non racconto. Aspettate solo ad arrivare a leggere il 24 di Settembre 2014 e la capirete.
P.S. Come mi è appena successo, chiedo scusa a chiunque è nato il 24 di Settembre ma non è una data che ho scelto io...
SCUSATEEE!!!


Passai la notte più bella della mia vita quel 24 di Settembre, però penso che sarà la prima e l'ultima volta che accadrà... Perchè sono ancora insicura e ancora immersa nel mio passato...


20/03/2009
10:43




Siamo state chiamate dalla clinica di quel lontano paese perchè hanno cose da dirci.
Innanzitutto devo dire che ancora non l'ho detto al mio uomo del presunto "tumore alle vie respiratorie" della quale non si sa il nome. Ho pensato che sarebbe stato meglio dirgli le cose quando avrei saputo tutto quello che c'era da sapere.
Ed eccoci arrivate al parcheggio, ci mettiamo un pò per parcheggiare ma alla fine troviamo un posto libero. Entriamo nella clinica sicure, a passo deciso pronte per entrare nell'ambulatorio.
-Bordonaba - Disse la Dottoressa Malpas uscendo dalla porta dell'ambulatorio. Io e mia madre ci alzammo ed entrammo - Ciao Camila, come stai?
-Bene, grazie Dottoressa
-Ok, allora, vi ho fatte venire qua per parlarvi:
abbiamo trovato il tuo problema, Camila. E' proprio come pensavo, è un tumore alle vie respiratorie, il suo nome è...

E questo non ve lo scrivo, non vi scrivo il nome del mio tumore, non perchè non lo sappia, ma scoprirete tra poco perchè io non voglia dirvelo.

-... Camila, tu stai morendo, o meglio, sei in fase, ti ci vogliono ancora molti anni. Hai una prospettiva di vita di 10 anni, da quello che abbiamo visto... - Disse con fatica la Dottoressa. Quando me lo disse, non so perchè, ma mi sentii felice, piena di vita... Forse perchè non conoscevo la morte e perchè, per me, è come un viaggio in un altro mondo. Forse ero felice di poter incominciare un viaggio, un nuovo viaggio. Che pensiero sciocco! - Nel frattempo ti devi fare due terapie, una orale e una a cortisone...
-E che effetti avranno?- Chiese mia madre.
-Sua figlia si sentirà sempre molto stanca, perderà i capelli, prenderà peso e la pelle del viso s'infiammerà. La terapia a cortisone è una terapia che stimola la cute, quindi le cresceranno molti peli e capelli però gliene cadranno altri, quindi è come se fosse una cosa normale. Vi capiterà che a sua figlia uscirà il sangue dal naso o un liquido giallognolo dal cattivo odore. Quello è un liquido che produce il tumore e non si può fare niente per fermarlo... Bisogna solo aspettare che passi...
-Mi scusi Dottoressa, ma non potete operare mia figlia?
-Si, la DOBBIAMO operare, ma deve capire che non è una cosa da poco... Questo è un tumore che lei avrà per sempre, per tutta la vita... Quando la opereremo il tumore continuerà a crescere e ricrescere... Ci sono alcune persone che muoiono al secondo o al terzo intervento perchè le loro difese non lo sopportano... Cami, sul serio, mi dispiace veramente tanto dirti tutto questo... Ma è bene che tu sappia a cosa stai andando incontro...
Sapevo che alla Dottoressa costava dirmi tutto ciò, lo si vedeva nei suoi occhi, nell'espressione del suo volto... Mentre io cercavo di trattenere un pianto, e anche mia madre. La Dottoressa mi prescrisse degli antistaminici, delle vitamine (la C) e dei rigeneranti per la terapia orale, che avrei dovuto prendere la mattina dopo colazione. Per l'altra mi prescrisse due tipi di spray nasali, che avrei dovuto prendere ogni sera. Ero così giovane e già dovevo combattere contro tutto questo... contro la morte, una lunga e lenta morte...
La Dottoressa ci disse che la mia temperatura corporea sarebbe salita ai 37.5° ma poteva arrivare anche ai 38°.
Mia madre, quella mattina, subito andò a comprare le medicine assieme a me, per poter cominciare le cure il prima possibile.


22/03/2009
19:45




-Sai... giovedì io e la mamma siamo ritornate in ospedale...- Dissi appoggiata alla parete mentre guardavo il mio uomo cucinare. Lui smise di girare la zuppa e mi guardò.
-E... che hanno detto? - Andai da lui e lo abbracciai. Anche lui mi abbracciò con tutte le sue forze perchè aveva capito che non era nulla di buono - Cosa hanno detto, Cami?
-Che... che ho un *****- Gli dissi il nome ed incominciai a piangere. Lui mi baciò i capelli e incominciò ad accarezzarmi la schiena.
-Shh - Disse - tranquilla piccola, tranquilla... Vedrai che tutto si risolverà...
-H-anno detto che entro 10 anni potrei morire, forse prima perchè se mi operano più di due volte e il mio corpo non resiste, posso morire...
-M-ma tu sei forte Cami, tu sei forte e ce la farai... Lo faremo insieme, io e te, d'accordo?- Annuii e alzai la testa per baciarlo. Lui mi accarezzò le guance e mi fece un sorriso ad occhi lucidi e rossi. Voleva trattenersi...
Gli spiegai tutte le terapie e le medicine che avrei dovuto prendere ogni giorno, tutte le mattine e tutte le sere.
E quella fu la prima sera nella quale incominciai la mia prima terapia a cortisone.


27/04/2009
10:55




Ho incominciato a diventare più debole ma non ero aumentata di peso. Forse solo un pò. Ed ero sempre stanca. Non avevo mai raccontato niente a nessuno e cercavo di non far notare la mia fiacchezza in modo che nessuno mi venisse a chiedere nulla. Poi, un giorno, successe il peggio.
Eravamo nella sala di musica per fare una lezione col flauto. Era quasi finita l'ora e i miei compagni incominciarono ad agitarsi. E il professore per mantenerci tranquilli ci fece fare un'esercizio col flauto: dovevamo suonare tutte le note.
Incominciammo col Do e andammo sempre più in alto fino suonare l'altro Do. Lo facemmo una e due volte fino a quando la mia testa incominciò a girare. Mi fermai mentre i miei compagni continuavano a suonare.
-Bordonaba, perchè non suoni?- Chiese il professore. Odiavo quel professore perchè era uno abile nel prendere in giro gli alunni.

Nella nostra classe c'era, ad esempio, una ragazza Pakistana che veniva a scuola indossando i vestiti tradizionali del loro paese, quei vestiti che io trovo stupendi, di seta colorata o d'orata. Ed ecco, quando il Professor Tenca vedeva questa ragazza, la prendeva in giro per i vestiti che indossava, trovava battute stupide alla quale tutti si mettevano a ridere. Io mai risi perchè non ce n'era motivo, perchè quella ragazza era mia amica e io odiavo quando il professore la umiliava in quel modo. Certe volte saltavo io e gli dicevo cose come:
-Mi scusi ma che male c'è ad indossare i vestiti del proprio paese d'origine?
-Ma io scherzo, Bordonaba- Mi rispondeva. "MA CHE VADA A QUEL PAESE!" Pensavo.

Ebbene, gli risposi:
-Mi scusi professore, è solo che non riesco a suonare, mi gira la testa e non riesco a concentrarmi... - Poi ho pensato che nessuno sapesse cos'era il mio tumore, così lo dissi ad alta voce, senza vergognarmi, pensando che solo il prof., che era un adulto, mi avrebbe capita - Vede io ho un *****- Il mio professore si mise a ridere e fece una delle sue battute facendo ridere anche tutti gli altri che erano perplessi e confusi. Mi sentivo umiliata, priva di forze, ho incominciato a diventare rossa dalla vergogna e il cuore mi batteva all'impazzata. Ero furiosa e spaventata ma sapevo che era anche colpa mia.
-No dai, lo sai che io scherzo, Bordonaba- E in questo momento la campanella suonò. Tutti corsero fuori ridendo, per fare ricreazione. Io rimasi seduta, impassibile, con uno sguardo arrabbiato e furioso.
-Scherza? - Dissi quando non ci fu più nessuno, neanche il prof. - IO STO MORENDO E LUI SCHERZA?!- Gridai piangendo.
-Cosa?- Disse Luisana entrando in classe. Mi asciugai in fretta le lacrime.
-C-Cosa ci fai qui?
-Ho dimenticato qua il libro, ma... Sul serio stai...? - Ricominciai a piangere e annuii. A lei glielo dovevo dire, era ed è la mia migliore amica, quella che mi capisce e mi comprende. Inizialmente rimase paralizzata poi, quando riuscì a reagire, venne da me e mi abbracciò.
-Stai tranquilla - Disse con voce rotta - ora andiamo in bagno e ci sciacquiamo il viso, si? - E così facemmo. Anche a lei raccontai tutto ciò che le avrei dovuto raccontare e, anche lei, cercava di non piangere - E' stato proprio un idiota Tenca... Lui è un adulto, dovrebbe sapere...- Disse passandomi sulle guance le sue mani inumidite dall'acqua.
-Spero solo che quando entrerò in classe nessuno mi faccia domande, tanto meno che mi prendano in giro...- Dissi con voce rotta. Ma non fu così. Dopo quel giorno venni presa in giro da moltissime persone per il nome che aveva il mio tumore... Solo che loro non sapevano cos'è... e se solo avessero saputo mi avrebbero lasciata in pace. Venni perseguita e presa in giro davanti all'intera scuola da quel giorno e io non potevo fare nulla. Nonostante la mia bellezza interiore ed esteriore incominciai a non fare più parte di quel gruppo unito a quelli più "fighi", no, stavo sempre sola e contavo solo sui miei amici. Sulle mie due amiche: Lu e Marilyn. Per tutti gli altri ero una nullità.


--/05/2009
13:20




E come se non bastasse, successe una cosa. Anzi, stava per succedere una cosa.
Stavo tornando a casa con Ivan. Io e lui facevamo la stessa strada per andare a casa da scuola.
Ivan mi conosce da quando "ancora andavo in bicicletta con le rotelle" diceva lui. Insomma, ci conosciamo da tantissimi anni e, nonostante fosse un Cazzone e un Idiota totale, lo consideravo uno dei miei migliori amici, quello alla quale raccontavo le cose brutte, alla quale lui trovava un lato positivo o divertente.
Ebbene, eravamo sotto casa sua, lui davanti a me. Ad un tratto si girò, mi circondò il corpo con le sue braccia fino ad arrivare a toccarmi il sedere con le sue grandi mani.
-Ma che fai Ivan?! - Strillai e gli tirai via le mani dal mio sedere. Gli diedi le spalle e me ne andai. Però le sue mani ripresero il mio corpo per i seni, non molto grandi, e mi riavvicinò a se - Ivan lasciami! - Gridai spaventata. Mi mise con il busto contro al muro e il suo petto spingeva contro la mia schiena. Era dietro di me, io attaccata a muro con le sue mani che mi palpavano i seni.
-Zitta- Mi sussurrò all'orecchio.
-Lasciami idiota!- Dissi cercando di liberarmi. Lui mi prese i polsi e m'immobilizzò contro al muro con una mano mentre l'altra la fece scendere fino a farla arrivare tra le mie gambe. Incominciò ad accarezzarmi a premere il mio centro mentre io piangevo e lo supplicavo di lasciarmi.
-LASCIAMI!- Urlai. La mano che aveva tra le mie gambe mi prese per i capelli tirandoli forte.
-Zitta ho detto - La testa era piegata all'indietro mentre lui mi tirava i capelli e le braccia erano immobilizzate, come il corpo, contro al muro. Ha incominciato a muovere le anche contro di me lentamente - Non piangere - Mi disse mentre singhiozzavo - Non voglio farti del male- Mi ha girata ed eravamo faccia a faccia. Ora le sue mani immobilizzavano tutti e due i miei polsi. Ricominciò a muovere le anche più duramente contro le mie.
-Ivan ti prego... fermati...
-Cami, non sai da quanto aspetto di farti mia, sei così irresistibile e bella, mi piace tutto di te Cami. Dimmi che ti piace, dimmi che ti piace Cami, ti piace?
-NO! LASCIAMI BASTARDO!- Gli gridai in faccia.
-Mai, perchè non vieni su così possiamo farlo senza i vestiti addosso?
-LASCIAMI!!!- Gridai a squarciagola. E, quando ci riuscii, alzai il ginocchio e lo colpii la sotto. Lui mollò i miei polsi e si accalcò su di me, ma io lo spinsi indietro e si ritrovò inginocchiato di fronte a me.
-IDIOTA!- Gli tirai il ceffone più forte che avrei mani potuto tirargli con le mie mani tremanti e deboli e me ne andai via correndo. Era un quartiere abitato da tante persone, c'erano case e palazzi ma nessuno sentì quel momento di panico, nessuno uscì di casa per la preoccupazione delle mie grida... Ci mancava poco perchè accadesse, veramente poco... Ma avrei tanto voluto che non fosse mai successo niente... Mi sentivo la persona più umiliata al mondo... E, ora, venivo umiliata anche dai miei "amici"...
 
Contacts  Top
jenette mccurdy love!
view post Posted on 16/12/2014, 16:24




come sempre bravissima,vorrei solo farti una domandina:tu hai detto che questa è una storia vvera,ma posso sapere da dove l'hai presa?insomma,a chi è ispirata?solo x curiosità mi piacerebbe saperlo.COMUNQUE CONTINUA COSI',BRAVISSIMA ;)
 
Top
83 replies since 15/11/2014, 23:31   2272 views
  Share