BENVENUTI IN QUESTA NUOVA FAN FICTION! SPERO CHE VI POSSA PIACERE XD
Vi lascio il primo capitolo non prima avervi spiegato come sono i nostri protagonisti. Hanno l'aspetto del 3° Anno . Quindi Marizza capelli rossi , a volte indossa i suoi occhiali dalla lente colorata . Pablo sempre biondo col visino angelico e quel sorriso attraente
. Manuel capelli marroni come nella prima seria e lo stesso vale di Mia , capelli più lunghi e pari .
BENE CONCLUDO COL DIRVI UN BEL "BUONA LETTURA" !!!
CAP 1
Pablo
Xx1: Decerebrata quante volte te lo devo dire? Smettila di far svolazzare quei capelli a destra e sinistra! Non solo devo sopportare la tua voce! Anche le tue mosse da diva? Eh no cara , questo è troppo!
Xx2: Meglio sentirsi Diva che uno Scaricatore di porto! Balli come se fossi una scimmia e con questo intendi dire che sei proprio Pessima!
Xx3: Ma vi risulta difficile fare delle prove da persone civili?
Pablo: Civili? Con loro due Civili è un effimero !
Xx1: Uuh ecco il santarellino di turno! Schiariscimi un po’ la memoria Pablito , chi ti ha dato l’ordine di parlare?
Pablo: In quanto membro degli Erreway posso liberamente esprimere la mia opinione .
Xx1:*inarcando il sopracciglio* Ah si?
Pablo: Esattamente e ti conviene abbassare un po’ la cresta con me Marizzita se vuoi continuare a suonare nella band.
Marz: Uh..Tremo tutta guarda!
Roteo gli occhi ormai oppresso di vederla comportarsi in modo infantile riportando poi lo sguardo sui nuovi testi delle canzoni pur di non fissare quel snervante sorrisetto finto sulle sue labbra.
Marz: Che fai? Non mi dai più retta? Fai la cosa giusta “caro”.
Pablo: Manuel perché non cuci la bocca della tua amica? *finto sorriso* La sua voce mi irrita.
Manu: Ragazzi per favore non vi ci mettete anche voi ..
Sospira pesantemente esprimendo così tutta la sua afflizione creata in questo pseudo raduno della band.
Marz: Vuoi vedere come ti irrito la faccia a suon di schiaffi?
Lascio la presa del microfono calpestando il tappeto che copre questo capannone abbandonato in una zona privata e isolata del nostro prestigioso collegio Elite Way School , avvicinandomi contemporaneamente a Marizza che con sfacciataggine osa sfidarmi alzando il viso in segno di superiorità , incrociando persino le braccia al petto.
Pablo: Non sai come ti ficcherei la testa nella batteria in questo momento.
Creo un sorriso da emerito psicopatico . Sarà la mia fine se avrò sempre a che fare con questa svitata.
Marz: Virile da parte tua.
Il suo sarcasmo ormai è il mio pane quotidiano.
Pablo: Non puoi immaginare come mi dai ai nervi , ragazzina insolente.
Marz: Questa è musica per le mie orecchie.
Manu: Mia invece di specchiarti perché non pensi a estinguere l’incendio tra quei due? Tra breve si metteranno mani.
Mia: Oh sei così assillante e poco civile . *sospirando con moderazione* Ma cosa dovrei aspettarmi da un troglodita della tua specie? Niente di niente.
Con mosse lente e docili si alza posandosi poi tra noi due sentendo i suoi capelli lasciare la scia di un forte profumo .
Mia: Hey Guys basta datevi un attimo di tregua. Non siamo in guerra , cerchiamo di calmarci e proseguire queste prove che tendono a somigliare giorno dopo giorno ad un impresa quasi impossibile.
Marz: Ah ma che schifo ti spruzzi addosso? Cadaveri in boccetta?
Portandosi la mano sul naso sbuffa sventolando contemporaneamente la mano .
Mia: Ma come ti permetti?!
Esclama spalancando quasi la bocca per lo shock.
Mia: Cosa devono subire le mie povere orecchie! Ti comunico , Animale preistorico estinto, che è Coco Chanel Number 5 ! Esigo rispetto.
Marz: Stai parlando sul serio di un profumo?
La sua reazione impassibile non fa altro che accrescere l’ira di Mia.
Mia: Aah altri minuti ad ascoltarti e scommetto che mi esplode la testa.
Marz: Tranquilla cara , se esplode non c’è pericolo che perdi neuroni o la materia grigia . Sono inesistenti.
E sorridendo in modo innocente alza le spalle per sembrare la sua offesa una semplice frase sarcastica alla quale Manuel ride di gusto , che nel frattempo viene guardato male da Mia .
Mia: Sei proprio una Scimmia Azteca.*scuotendo il viso* Io non ne posso più , si è fatta anche una certa ora e i miei occhi e la mia pelle necessitano duri e lunghi trattamenti per affrontare la notte.
Pablo: Stai dicendo che lasci le prove?
Di fretta afferra le sue cose volgendomi poi l’attenzione.
Mia: Chiami “prove” la baraonda creata da questi due trogloditi? Ah Pablito se per te questo vuol dire esercitarsi per me risulta una perdita di tempo quindi Notte .
Nel frattempo che lei esce dal capannone vedo con la punta dell’occhio quei due ridacchiare e spettegolare, o meglio prendere per i fondelli Mia .
Pablo: Sarà meglio spegnere tutto e tornare anche noi al collegio. Tra breve inizieranno a girare le guardie per i giardini.
Marz: Aah finalmente mi butterò tra le braccia di Morfeo! Non ne potevo più .
Ride posando il braccio attorno la spalle di Manuel per sollevare le punte dei suoi piedi e lasciargli un tenero bacio sulla guancia dell’amico che ricambiando il sorriso gli augura la “Buona notte”.
Pablo: Hey hey hey dove credi di andare così pimpante?
La blocco all’uscita con la voce , fissando poi i suoi occhi marroni esprimere un espressione confusa.
Marz: Cosa intendi dire?
Pablo: Tutto questo si sistema da solo?
Marz: Non stai parlando sul serio vero?
Accenna un sorriso mezzo incredulo anche se vorrebbe tanto esprimermi lo shock più immenso .
Pablo:*finto sorriso* Serissimo. Ora alzati le maniche e prima di andare a dormire sistema il capannone.
Marz: Io ti ammazzo hai capito? E’ da ore che volevo volare verso il letto e ora che fai ?*avvicinandosi pericolosamente* Mi dai questo incarico? Sei odioso !
Pablo: Dovrei tremare come hai fatto tu poc’anzi?
Incrocio le braccia fissandola con un finto sorriso mentre Marizza serra la mascella guardandomi dal basso con aria di sfida.
Manu: Che ne dite se tornate entrambi in collegio e sistemo io qui dentro? Magari le mie orecchie goderanno un attimo di puro silenzio senza subirsi i vostri continui litigi.
Pablo: Non stiamo litigando.
Manu: Ah si? Ma per favore. Mi sembrate due bambini delle elementari . E ora filate a letto prima che mi penta della decisione presa.
Marz: Sentito? Vai ad abbracciarti il peluche e sogna tanti ma tanti unicorni.
Stringo le mani l’aria sino a formare un pugno anche se il realtà vorrei tanto stringerle al collo e far diventare la sua pelle rossa come i suoi capelli.
Pablo: Odiosa..
Marz:*finto sorriso* Da te è un piacere sentirlo dire. A domani purtroppo. Bye bye!
E frustandomi il viso con una girata improvvisa di capelli scende dal capannone lasciandomi solo con Manuel.
Manu: Allora rimarrà li impalato ad aspirare il suo profumo o mi dai una mano e magari andare a dormire entrambi ad un’ora decente?
La sua risata richiama la mia attenzione e solo ora mi accorgo di aver preso un sufficiente profondo respiro che mi ha fatto annusare a pieni polmoni il suo delizioso profumo . Scuoto velocemente il viso rivolgendo poi lo sguardo a Manuel che sta arrotolando in modo ordinato i fili del microfono.
Pablo: AAh ma cosa dici!? Non essere stupido . Su dai passami i microfoni e cerchiamo di andare a riposare la mente che questa sera soprattutto a te ti induce a sparare cretinate.
Lui al contrario di me se la ride, divertendomi mentre io tendo a tener la mente occupata ordinando la nostra sala prove pur di non pensare a lei. Quella ragazza è venuta al mondo per darmi rosico e non intendo dargliela vinta , nonostante mi confondi e inebri la mia povera mente .
Marizza
Xx: Guardami quanto ti ascolto!
Roteo gli occhi continuando a fissare il soffitto mentre ho i piedi poggiati sullo schienale del letto.
Xx: E soprattutto mettiti in una posizione decente! Non suscitarti se ti chiamo Camionista se poi ti comporti come una tale.
Marz: Mia sono le 11 del sabato mattina! Cosa pretendi? La mia assoluta attenzione ?
Mia:Ccerto che si! Sto parlando della band se non ti ricordi. E la band viene prima di tutto.
Marz: Ti voglio ricordare che stai parlando , si di una cosa molto importante , ma soprattutto con un amante del sonno svegliata neanche 5 minuti fa . E se non vuoi esser lanciata dalla finestra tra brevi istanti ti conviene abbassare la cresta con me cara .
Fingo un sorriso godendomi poi quei secondi di silenzio duranti i quali questa decerebrata senza cervello si tortura la ciocca di capelli e borbotta tra se .
Mia: Mi chiedo ancora il perché rimango a stare dentro tutto questo sudiciume !
Marz:*roteando gli occhi* La tua mente non è capace neanche a farti rimanere muta per più di 10 secondi.
Mia: Aah ma quei vestiti sotto al letto c’erano anche l’altro giorno!
Con una voce sin troppo acuta esprime lo schifo di vedere vestiti sparsi qui e la per la stanza messa sotto sopra come ogni weekend.. o forse tutti i giorni?
Marz:*ridendo sotto i baffi* Chissà forse si forse no. Magari sta li sotto da un sacco di settimane .
Mia: Ma che orrore!!
Fa un passo indietro spalancando i palmi delle mani inorridita fissandomi con un espressione scioccata mentre scendo dal letto per afferrare quella che sembra una t-shirt.
Marz: Mm..*fissandola* Si credo di avermela messo la scorsa settimana , ora ricordo.
Mia: Aaaah basta basta! Le mie orecchie non ce la fanno più ad ascoltare queste scioccanti rivelazioni e i miei pover occhi a vedere questa baraonda!
Me la rido ributtando poi la maglia in un altro angolo della stanza volgendomi dalla sua parte per fissarla incrociando le braccia.
Marz: Dio sta per esaudire il mio desiderio? Te ne vai finalmente ? *fingendo un sorriso*
Mia: Dio dovrebbe solo scandalizzarsi per ciò che ti ha dato! La capacità di pensare e compiere questo caos!
Marz: Almeno a qualcuno l’ha data quella capacità .*finto sorriso*
Mia: Devo calmarmi Mia..su respira e calmati. Non ne vale la pena agitarsi per questa troglodita priva di femminilità e charme.
La imito borbottando fissandola con un espressione indignata mentre si concentra a parlare con se stessa.
Marz: Non sforzare troppo la tua mente , non riesce a darti quel coraggio necessario per sopportarmi.
Mia: *inorridita* Non capisco come facciamo alcune persone a tollerarti !*scuotendo il capo*
Marz:*ridendo* Se tollerano te in questo mondo , esiste anche chi sopporta questo spirito ribelle.*alzando le spalle* Non trovi?
Mia: Sei uno spirito maligno ecco cosa sei in realtà.
Sbuffo sonoramente stropicciandomi ancora il viso assonnato cercando di tenere a freno i miei scatti nervosi post-sveglia.
Marz: Mia ti do tre secondi per recuperare il vero motivo in cui sei giunta in stanza e mi hai frantumato le palle che non ho.
Mia: Linguaggio per favore! Dio..*alzando il viso scioccato in cielo*..perchè a me questa tortura?
Marz: Tempo scaduto cara , mi dispiace ma ora devi uscire dalla mia umile stanza!
Apro la porta spingendola poco a poco verso il corridoio che unisce le stanze dell’ala femminile sforzando la mia mente a sopportare sia i suoi urli striduli che le sue continue lamentele.
Mia: Sei una camionista!! Giuro sul mio nome che ti trasformerò in donna prima o poi.
Marz: Continui a perdere il tuo tempo allora. E ora smamma nella tua stanza svampita. A differenza tua ho un ragazzo e non intendo farlo aspettare a causa delle tue stupide chiacchiere.
Portata finalmente davanti la porta della sua stanza la lascio aggiustare gli abiti con accuratezza .
Sospira pesantemente aprendo bocca finalmente per dire qualcosa di sensato ..o quasi
Mia: Stamattina Pablo mi ha incitato a dirti di darti una calmata e che non intende mai più perdere altro tempo per delle prove inesistenti.
Marz:*incrociando le braccia* Cosa sei diventata la sua segretaria ufficiale? Che Pablito alzasse il culo e mi dica chiaramente in faccia cosa pretende da una ragazza che non fa altro se non accettare le sue provocazioni!
Mia: *incrociando le braccia* Ecco è questo il punto. Cercate di darvi una calmata. E’ circa un anno che vi siete dati guerra totale , un ora senza scannarvi riuscite a passarla dedicandovi e concentrandovi solo nelle prove?
Sospiro distogliendo lo sguardo da quei suoi occhi tendenti al blu messi in risalto da un filo di matita sotto gli occhi e mascara sulle ciglia lunghe.
Marz: Odio..ammetterlo ma..avete ragione.
Mia: *alzando gli occhi al cielo* Per l’amore del cielo , finalmente sento questa rara parola uscire dalla sua bocca.
Marz: Ma!*alzando l’indice* Esigo serietà anche da parte sua e deve sapere che farò questo sforzo SOLO e unicamente per la band!
Mia: *sorridendo* Bene ! Era questo ciò che volevo sentirti dire. Ora devo andare.. Tra poche ore mi viene a prendere il mio Daddy per pranzare fuori. *giocherellando con una ciocca di capelli* Ovviamente in un ristorante chic di alta moda dove le famiglie più ricche del paese consumeran..
Marz: *finto sorriso* Se se me ne frego altamente. Sono in ritardo ciao mono-neurone e cerca di non sforzarti troppo nel “consumare” il pranzo .
Interrompendola bruscamente faccio dietro marcia verso la mia stanza e dopo aver messo il punto alla sua parlantina gli chiudo la porta quasi in faccia. Rido sotto i baffi poggiando la schiena alla porta ormai chiusa sentendo l’eco delle lamentele riguardanti il mio comportamento poco signorile.
Suvvia cosa si aspetta da Marizza Pia Spirito? Totale attenzione se a sentire sono solo infinite cavolate?
Marz: Pft.. in un altro mondo.
E dopo aver chiuso la parentesi “Mia” mi affretto a recuperare qualche vestito da mettere all’uscita di oggi e prendendo anche l’occorrente per farmi una doccia calda abbandono la stanza dirigendomi verso i bagni.
Roba di 15 minuti per esser profumata e fresca davanti allo specchio del bagno ad aggiustarmi gli abiti appena messi.
Xx: Chi è lo sfigato con cui passerai la giornata?
Roteo gli occhi poggiando violentemente il pettine sul ripiano dei lavandini , creando poi un forte sospiro.
Marz: La domanda è questa Pablito..
Mi volgo poggiando il fianco al bordo dei lavelli per fissarlo con superiorità incrociando le braccia al petto.
Marz: Non hai altro da fare invece di scassarmi ciò che non ho di prima mattina?
Gli rivolgo un finto sorriso che ormai su di lui non ha nessuno effetto.
Pablo: Bhè in realtà è mezzogiorno , quindi non lo definirei proprio “Prima Mattina”.
Marz: Da quando sei così pignolo? Oh da quando forse frequenti quelle gattemorte del 1° Anno?
Pablo: Questo particolare noto che ti brucia..
Si avvicina rivolgendomi quel fastidiosissimo sorrisetto malizioso notando solo ora che sulla spalla c’è una asciugamano morbida .
Marz: Fai una cosa Pablito . Apri la doccia e affogati in qualche modo.
Detto questo afferro nel modo più veloce possibile i miei accessori e gli abiti ormai sporchi con l’intendo di sloggiare al più presto dal bagno .
Pablo: Gentilissimo da parte tua.
Marz: Non intendo passare altri secondi a discutere con te.
Pablo: Non mi hai risposto neanche ad una domanda posta poc’anzi comunque.
Marz: Sono affari che non ti interessano. Ciò che ci lega è unicamente la band, non sono tenuta a darti spiegazioni che non ti appartengono. Ah e dato che ci sono la prossima volta che devi annotare qualcosa che in me non va ..
Pablo: Cioè tutto? *finto sorriso*
Marz:*proseguendo* .. sei pregato di comunicarmelo di persona invece di mandare i gufi a riferirmelo! Continua a schifarmi il tuo terribile comportamento nei miei confronti! E riguarda la tua ultima domanda non mi interessa se di me non ti piace niente , anzi mi rende felicissima sapere che io e te siamo due cose completamente distinte. Ora devo proprio andare , ho un ragazzo che mi aspetta ..
Pablo: Pft.. ragazzo.. Si certo con la “Erre” Maiuscola.
Mi avvicino di scatto alzando quel po’ che basta gli occhi per scontrare i suoi di un azzurro intenso ma no per specchiarmi in essi ma al contrario per rivolgergli uno sguardo truce.
Marz: Hai qualcosa da dire su Diego? Lui è il ragazzo più buono e puro che conosca , no corrotto e malvagio come una certa persona.
Lo squadro da capo a piedi , sentendo quella terribile vicinanza tra noi sopprimermi i battiti cardiaci, con uno sguardo schifato e colmo di disapprovazione.
Pablo: Pensala come desideri. Il tuo parere su di me non di certo mi cambia la vita . Me ne farò una ragione.
Fingendomi un sorrisetto mi sorpassa scostando la tenda di una doccia .
Marz: Nel frattempo continui però sempre a farti i c***i degli altri , soprattutto i miei.
Ed è così che metto un altro ennesimo punto alle nostre discussioni , durante dei quali nessuno vuole perdere questa guerra che ci siamo dati senza una ragione valida. So soltanto che più passano i giorni più noi due andiamo “amore e d’accordo”. Si..come un cane e gatto.
Xx: Come mai tutto questo tempo in bagno?
Sbatto la porta della stanza buttando in un angolo i miei vestiti e gli accessori sul letto sparpagliandoli.
Marz: Lujan dammi una valida ragione per non tornare indietro e far scolare lungo i condotti dell’acqua sangue!
Lujan: Fammi indovinare.
Sdraiandosi in pancia in giù sul suo letto poggia il mento sulle mani incrociate , scaricando il peso di esse sui gomiti affondati nel morbido materasso.
Lujan: La tua luna storta è dovuta all’ennesimo scontro con Pablo vero.
Marz:*sbuffando* Non ne posso più , davvero. Aah..*grattandomi la testa* Voglio solamente dimenticarlo! Solo per godermi questo attesissimo fine settimana e non di certo sarò lui a rovinarmelo!
Ma ecco che la sua risatina mi spinge a rivolgergli uno sguardo confuso.
Marz. E ora che ti ridi? Non sarai partita di cervello come la vicina? *riferendomi a Mia*
Lujan: L’unica partita di cervello qui dentro sei tu cara amica mia.
Marz: Cosa intendi dire? Anzi no , non rispondere.*alzando la mano* So perfettamente dove vuoi arrivare ma sappi che..
Lujan: “..che sono occupata con Diego e per Pablo io non provo niente!”. *roteando gli occhi* Si lo so alla perfezione , me lo ribadisci ogni volta.
Marz: Inutile ribadire il concetto no? Leviamo di torno “Argomento Pablo” ok?!
Fingo un mini sorriso mettendo in ordine le prime cose che mi capitano sott’occhio solo per scaricare l’agitazione cresciuta in me, che cerco di sopprimere e soprattutto nascondere , ogni qualvolta tocca l’argomento Pablo.
Lujan: Stai solo sprecando il tempo. Voi due vi piacete ma siete entrambi testardi.
Marz: Oh Lujan per favore. Ti ho chiesto di non nominarmelo.*sospirando* Per quanto devo sopportare le tue ramanzine? Sappi che non mi indurrai a cambiare idea . Io Amo Diego , come ve lo devo dire?
Lujan: Ti stai surriscaldando..*sorridendo furbamente*
Marz: Non mi sto surriscaldando! *poggiando il pettine sulla scrivania*
Lujan: Ah ah!! *puntandomi l’incide* Certo che sei agitata!
Marz: Ma che?*confusa*
Lujan: Sbatti sempre gli oggetti quando tocco il tasto dolente chiamato Pablo! *ridendo* Sei un libro aperto per me cara Marizza.
Marz: Lujan qualunque cosa hai mangiato stamattina ti ha fatto male. Perché non vai da Marchito e rinfreschi la tua mente?*finto sorriso*
Lei continua a ridersela mentre io dedico un secondo a pensare a ciò che mi ha detto. Non sopporto quando Lujan centri sempre il mio punto debole. Infondo ha ragione..per quel figlio di papà provo qualcosa da un bel paio di tempo , forse mesi ma non importa. Preferisco sforzarmi ad amare e farmi piacere altri ragazzi col quale mi diverto ed è certo che non soffro che passare la mia adolescenza o vita qualunque cosa sia a piangere per un babbeo senza cervello. Preferisco condurre questo circolo , che prenderne altri.
Marz: Dio mio ! E’ tardissimo!
Interrompo il monologo nel momento che scontro l’orologio che segna le 12 spaccate.
Marz: Diego mi starà aspettando all’atrio. Devo scappare .
Lujan: Cerca di divertirti pazza.*sorridendomi*
Marz. E tu cerca di non sparare cretinata quando tornerò dall’uscita col ragazzo che AMO!
Accenno anche io un sorriso divertito nel momento che sottolineo con tono deciso ed elevato l’ultima parola che la fa rider e scuotere il viso.
Lujan. Sei un caso perso.
Marz:*facendogli l’occhiolino* E’ un piacere sentirtelo dire.
E ridendo all’unisono mi affretto ad uscire dalla stanza percorrendo i corridori quasi isolati del fine settimana giungendo finalmente alla cima delle scale principali. Lo vedo . Fisso Diego guardarsi attorno con uno sguardo colmo di ansia e desiderio di vedermi arrivare. Mi munisco del miglior sorriso e scendendo allegramente le scale urlo il suo nome poco prima di saltargli sulle spalle e ridere con lui.
Marz: Diegoo!
Diego : Finalmente mio tesoro ! Sei arrivata!!
Girando su se stesso per pochi istanti mi riappoggia a terra , precisamente sul secondo scalino che mi fa arrivare alla sua altezza per poterci specchiare negli occhi dell’altro.
Diego : Ho atteso così tanto il tuo arrivo. Ci hai messo un eternità.*sorridendomi* E’ successo qualcosa?
Sorrido dolcemente scuotendo il viso sul quale poi poggiano le sue grandi mani calde.
Marz: Niente amore mio.. Mi stavo solo facendo bella…per te.
Mi avvicino lentamente al suo viso sfiorandogli le labbra con altrettanta lentezza , continuando ad abbozzare man mano un sorriso divertito.
Diego: Che senso ha farti bella… se tu sei la bellezza in persona.
Marz: Idiota..
E sorridendo entrambi ci lasciamo trasportare da un bacio soave dove a governare sono le nostre timide bocche che si scavalcano a vicenda , al passare dei secondi sempre con più passione , sino a separarci privi di fiato. Con un lieve affanno sprechiamo altri secondi a sorriderci dolcemente e a godermi le sue carezze sul viso .
Diego: Pronta a passare un fantastico sabato in compagnia del sottoscritto?*ridendo* Sappi che ci aspettano lunghe passeggiate a braccetto e tantissimo cibo da riempirci lo stomaco al massimo!
Marz:*sorridendo* Prontissima a tutto questo meraviglioso programma!
Prendendoci per mano e tenendoci stretti in un saldo abbraccio ci dirigiamo con un sorriso a 32 denti verso l’uscita , oltre la quale ci aspetta un meraviglioso weekend. Addio problemi e pensieri per almeno oggi..
Mia
Feli: Mia tu che ne pensi? Devo mettermi questa maglia nera o questa arancione?
Mostrandomi i capi appesi a delle grucce mi alzo in modo divino dal mio comodo letto tutto rosa per studiare meglio gli abiti assumendo la mia tipica posizione da concentrata : fianco sinistro sporto in fuori , un braccio posto sul petto e l’indice e pollice della mano destra sul mento e guancia delicatamente.
Mia: Mm..arancione. Il nero mi sa di funerale e per un weekend da sballo ci vuole un po’ di colore non trovi Feli?
Sorrido divinamente dinanzi l’ennesima espressione di gratitudine delle amiche che corrono da me per qualsiasi consiglio .
Feli: Allora vai con l’arancione!*sorridendomi*Grazie mille Mia , non so come farei senza te.
Mia: Oh Amica mia fatti abbracciare.
Tendo le braccia attendendo con un meraviglioso sorriso sulle labbra , messe in risalto da un filo di lucida labbra rosa barbie, l’abbraccio della mia amica del cuore.
Feli: Ti voglio tanto bene Mia!
Socchiudo gli occhi godendomi questo momento intimo tra amiche , che mi infonde tutto l’amore di cui necessito.
Mia: E io ne voglio a te. Ma ora su su..*sciogliendo la stretta* .. non perdiamo altro tempo e pensiamo a metter in risalto questi meravigliosi occhi azzurri!
Feli: Davvero?*sorridendo incredula*
Mia: certo che si! Dai su saliamo al piano di sopra.
Prendendola delicatamente per mano , stando attenta a non scheggiare la mia manicure perfetta , iniziamo a salire le scalette a chiocciola della stanza tutta rosa ma la voce di Vico sgretola il desiderio di aiutarla a preparare Feli per l’uscita con i genitori, quelli che hanno tutti ogni fine settimana.
Vico: Mia tuo padre ha appena chiamato alla segreteria della scuola.
Mia: Il mio Daddy?
Confusa pongo questa domanda rimanendo nel bel mezzo delle scale , fissando Vico chiudersi la porta alle spalle , poc’anzi aperta quando è rientrata.
Vico: Si credo che si sia lamentato per il cellullare spento. Gloria mi ha detto che è il suo turno libero e che ha unicamente risposto alla chiamata solo perché si trattava di Colucci.
Sospiro con moderazione roteando leggermente le orbite .
Mia: Per la retta mensile che mio padre versa è il minimo rispondere alle sue chiamate. Ah..quanto è difficile essere me! Feli…ti dispiace se vado a scoprire cosa vuole mio padre prima?
Feli: Niente affatto Mia. Vai pure. *sorridendomi* Ti aspetto qui sopra.
Vico: Cosa stavate per fare? *curiosa*
Feli: Mi stava per aiutare a truccare. *sorridendo*
Vico: Aah..*sorridendo*..posso partecipare anche io?
Mia:*scendendo le scale* Che domande unitile Vico.*ridendo leggermente* Su andate di sopra e cercare ti trovare qualche tonalità che dona col colore della sua pelle , poi ci consulteremo insieme. Su su ..
Incitandole con un sorriso le vedo recarsi velocemente al piano di sopra sentendo le loro chiacchiere mentre mi risiedo sul letto e accendo il cellullare spento per frustrazione dopo lo scontro con quella camionista.
Mia: Chissà che vuole dirmi Daddy.. Aah sicuramente vorrà confermare l’uscita!
Con positività digito velocemente il numero di cellullare di mio padre sentendo la sua voce dopo pochi secondi.
Franco. Mia finalmente. Dove avevi lasciato il cellullare?
Il suo tono come sempre appare rimproveratore o quasi stanco per le ricerche che deve effettuare per trovarmi.
Mia: Papà perdonami ho perso il controllo delle mie azioni e l’ho spento senza rendermene conto. Non sai quanto è difficile essere me!
Cito il mio famosissimo motto lisciandomi una lunga ciocca di capelli color miele , super lucenti e profumati.
Mia: Comunque sia..*sorridendo* Ci vediamo per le 12 vero? Stai venendo? Sono già pront..
Franco: No Mia.. Mi dispiace ma penso che per oggi l’uscita salti..Perdonami tesoro.
Il mio sorriso viene sgretolato da questo appuntamento familiare disdetto soli 10 minuti prima dell’incontro.
Mia: Q-quindi…non ci vediamo..neanche oggi?
Il mio tono ora appare deluso , da questo ennesimo fallimento.
Franco: Esatto tesoro mio.. Non sai come mi dispiace riferirtelo. E’ solo che sono sorti dei problemi in azienda e la mia presenza vale molto.
Abbasso il capo permettendo lunghe ciocche di coprirmi l’espressione amareggiata che governa il mio viso limpido e ben truccato nei minimi particolari solo per questa uscita .. mancata.
Franco: Mia..non te la sei presa troppo? Su..era solo un uscita a pranzo , vedrai che ci rifaremo il prossimo fine settimana.. Lo prometto piccola mia. Su amore mio dimmi qualcosa..non sai quanto mi dispiaccia.
Mia: N-non…fa niente.
Il mio mento tremola insieme alle mie pupille. Sono anni che sento queste promesse che però non si avvengono mai . E se un giorno riusciamo ad organizzarci passa il suo tempo al cellullare sempre a causa del lavoro. Ma come può esser la mia vita essendo la figlia dell’impresario più famoso di Buenos Aires?
Un eterno fiasco .
Mia: Ora che mi ricordo avevo anche un appuntamento con le amiche , passerò il weekend con loro. Don’t Worry daddy..
Ma come sempre ..nascondo il mio dolore con una maschera che impedisce a mostrar la gente quel velo di tristezza visibile sul viso . Quella tristezza per la mancata presenza del mio adorata papà.
Franco: Sicura?
Mia: Sicurissima!
Alzo il capo , munendomi di coraggio , abbozzando anche se non lo può vedere un mini sorriso.
Franco: Allora ti lascio con le tue amiche , cerca di divertiti amore.. A presto ! Non temere cercherò di passare al collegio questa settimana , almeno per trascorrere insieme qualche minuto.
Mia: non vedo l’ora..*sorridendo lievemente*
Franco: Ti voglio bene piccola mia!
Mia: Ti voglio bene anche io …Daddy.
E dopo questo chiudiamo in contemporanea la chiamata.
Vico: Hey Mia ! Qui sopra abbiamo trovato qualcosa che può andare bene. Vieni?
Mi umidisco le labbra e poggiando il cellullare sul letto mi alzo cercando di passare inosservata alle mie amiche che al piano superiore si eccitano per le grandi uscite familiari. Avranno anche dei scontri continui con loro ma almeno non sono feriti con disguidi all’ultimo momento .
Mia: Eccomi chicas! Allora cosa avete di bello da mostrarmi?
Gli mostro il mio splendido sorriso a 32 denti avvicinandomi a loro .
Mia: Si questo è perfetto. Guarda poi che effetto FA-VO-LO-SO! Vico non è uno schianto oggi Feli?
Vico:*fissandola* Puoi dirlo forte Mia! Guardati allo specchio Feli su!*sorridendo*
Feli: Lo faccio subito.
Pimpante come sempre si alza dallo sgabello avvicinandosi allo specchio dove si sorprende nel fissare il suo riflesso.
Feli: Oh mio Dio.. Ragazze siete state fantastiche!
Ridiamo insieme chiacchierando soddisfatte per altri minuti sino a quando Vico mi pone una domanda.
Vico: Mia ma non dovevi uscire con tuo padre?
Con un espressione confusa indica l’orologio appeso alla parete rosa che segnano le 12:15.
Mia: Mi ha chiamato per comunicarmi che usciremo alle 13! *sorridendo* Ma ora pensiamo a te Vico. Tra brevi minuti uscirai con Rocco e famiglia , quindi non ti conviene presentarti con questo look bizzarro.
Vico:*ridendo* Ah no Mia , sai che Rocco ama questo look quindi tu penserai solo al trucco che si baserà sul colore nero.
Mia: Ah che orrore! *scuotendo il capo* Lo farò solo perché sei mia amica *prendendo l’ombretto* Chi ha inventato il nero? Colore così cupo e scuro! Aah quanto è difficile essere me!
E mentre io scuoto il viso indignata loro se la ridono , influenzandomi in qualche modo con la loro allegria.
***
Mia: Divertitevi allora ! E non bevete cose gassate che fanno male alla pelle!
Mi tranquillizzano mentre raggiugono l’uscita tra una risata e l’altra fissandole svanire dietro l’angolo con un dolce sorriso sulle labbra. Se non ci fossero loro non so con chi mi divertirei a soprattutto chi mi amerebbe in questo mondo in cui sono sola? Loro sono tutto ciò che ho e le voglio un bene dell’anima.
Mia: Bene..Mia cerchiamo di abbattere il tempo.
Sospirando con moderazione mi guardo attorno , decidendo alla fine di iniziare a girovagare per il collegio ormai quasi vuoto. I miei passi creano eco nei corridoi isolati sino a giungere alla zona svaghi.
Pochi studenti passano il tempo a leggere libri alla biblioteca della scuola , a giocare a dei orribili videogiochi che fondono il cervello o giochi di società insieme ad altri , a navigare su internet sui computer della scuola.. eccetera. E infine c’è sempre un individuo che trascorre il tempo davanti al tavolo di biliardo.
In questo caso è lui , Manuel , che con i suoi capelli marroni voluminosi si china su di esso per mirare bene la palla finale che dovrebbe, grazie alla spinta dell’asta lunga di legno ,entrare nel buco.
Abbozzo un sorriso non trovando nient’altro da fare se non osservarlo o magari avvicinarmi e allacciare una chiacchiera questa volta impostata sulla pace . Infondo non sono dell’umore giusto di discutere con una scimmia azteca selvaggia.
Mia: Disturbo?
Con un colpo secco manda la palla finale nel buco nel momento che mi avvicino al tavolo , poggiando le mie mani ben curate sul bordo di legno lucido . Esulta un secondo drizzandosi lentamente con la schiena per rivolgermi un tenero sorriso.
Manu: Heila.. no. Certo che no.
Mia: S-sei..stato bravo . Hai vinto..
Mi concentro a rimanere calma anche se parlargli un questo modo non è di mia consueta abitudine.
Manu: Oggi sembri stranamente tranquilla.. Problemi con qualcuno? Sei giù di morale per caso?
Dilato leggermente le mie iridi azzurre sorpresa di sentire queste sue domande. Come fa , solo dopo avermi fissato negli occhi per un secondo , cogliere alla perfezione il mio stato emotivo?
Manu: Hey Mia ci sei?
Il rumore della asta di legno che poggia sul biliardo richiama la mia attenzione , ma continuando a sforzare un sorriso tento di non far vedere la tristezza di esser rimasta sola anche questo fine settimana.
Mia: Si certo che ci sono. Sono qui . Sto bene..*sorridendo*
Manu: Oggi non dovevi uscire con Franco?
Mia: E tu come lo fai a sapere?*con un espressione confusa*
Manu: *recuperando le palle imbucate* Oggi dovevo lavorare nel suo studio però mi ha dato la giornata libera perché aveva un impegno con te e non poteva rimaner al mio fianco per guidarmi durante il lavoro.
Mia: Oh..
Esclamo con un filo di voce dinanzi a questo breve racconto che spiega il perché mi ha posto quella domanda diretta.
Mia: Comunque non esco più .
Manu: Come mai?
Mia: Ecco qua che la tua maleducazione ti spinge e sfondare il confine tra noi due!
Affermo con un tono più elevato di voce , notevolmente infastidita dal suo atteggiamento .
E’ inutile .. gli basta oltrepassare la confidenza per mandare all’aria il mio set control.
Manu:E ora che ti passa così di colpo?
Mia: Mi passa che mi danno fastidio i ficcanasi come te. Ho risposto ad una domanda , basta! Non pormene altre!
Manu: Hey..cerca di calmarti , non ti ho chiesto niente di scioccante, non ti surriscaldare.
Sospiro pesantemente portandomi una mano sulla tempia.
Mia: Perdonami…
Manu: Come scusa?
Mia: *stringendo un pugno* Ho detto perdonami se me la sto scontando con te!
Con una voce più decisa pronuncio questa frase .
Mia: Infondo io mi sono avvicinata a te . Oggi non sono in vena di discutere con una scimmia azteca, voglio solo svagarmi con un ragazzo di nome Manuel.
Davanti la mia confessione lui abbozza un sorriso porgendomi poi stranamente una seconda asta di legno.
Manu: E Manuel Aguirre è a tua completa disposizione . Sai giocare a biliardo?
Dilato le pupille sorpresa dalla sua cambio di atteggiamento. Ora la sua dolcezza e tranquillità servono a placare l’ira che provo nei confronti di mio padre, che continuamente mi ferisce senza rendersene conto.
Mia: *accennando un sorriso* Chi perde offre il pranzo al bar.
Manu:*ridendo* Sfida accettata biondina!
BEne bene bene! Come primo capitolo tutto è andato liscio come l'acqua xD I Pablizza si scontrano ogni minimo secondo , Mia e Marizza battibeccano per un non nulla così come i Minuel ma ecco che alla fine sembrano darsi una tregua. Come passeranno il weekend i nostri cari Ribelli? La minaccia è dietro l'angolo? Lo scoprirete presto
Commentatee e continuatela a seguire se vi piacee ! CIaoo!