Mia: Manuel ti assicuro che non sono impazzita lei, non aveva le pupille lei...
Manuel: Hey hey *la guarda negli occhi* calmati...ti credo...ti credo...quella non è mia sorella
Mia: Ma allora chi...
Manuel: Non lo so...non so chi è...ma ora devo trovare mia sorella...e se non è nel collegio...io devo andare a cercarla...
Mia: Vuoi andare nel bosco!?
Manuel: Si
Mia: No, non da solo!
Manuel: Non ho alternatvi, devo trovare mia sorella capisci!? Questo è successo per colpa mia...io...devo andare*si allontana*
Mia: *Gli afferra il polso* Io vengo con te
Manuel: No Mia io non posso permettere che...
Santiago: Che sta succendo!?
Marizza: Abbiamo sentito un urlo...
Pablo: L'avete trovata?
Manuel: Devo andare nel bosco
Renata: COSA?!
Mia: è entrata una bambina...che...ha le sembianze di Lola...
Manuel: Già, ma non è lei...
Santiago: E ora dov'è?
Manuel: L'ho mandata in camera, io devo andare a cercare mia sorella
Santiago: NO MANUEL*Gli prende il braccio*
Manuel: SANTIAGO TUTTO QUESTO è SUCCESSO PER COLPA MIA!!! PERCHE' IO NON LE HO DATO RETTA!!!
Dal volto di Manuel, iniziavano a scendere calde lacrime, lacrime di rabbia verso se stesso. Perché era troppo occupato nelle sue faccende per pensare alla sua sorellina...si sentiva tremendamente in colpa e impotente...il suo corpo sembrava diventato di pietra, si era irrigidito dalla rabbia. Ma Santiago gli si avvicina, costringendolo ad abbracciarlo. In un primo momento Manuel non ricambiò l'abbraccio, mentre Santiago teneva saltamente il suo capo sul suo petto...
Santiago: Tu non hai la colpa di niente...nessuno poteva immaginare che quello...fosse così meschino da prendersi gioco addirittura di una bambina...piangi quanto vuoi se questo ti è utile a sfogarti...
Fu in quel momento che Manuel ricambiò l'abbraccio. Anche Mia stava piangendo, vedere Manuel in quello stato la faceva soffrire...e in fondo cominciava a sentirsi anche lei un pò colpevole...in fondo, se Manuel non badava alla sorella, era perché pensava a lei...
Santiago: Ora però ascoltami...*poggia le mani sulle spalle di Manuel e lo guarda negli occhi* non c'è un colpevole...o meglio, si...ma il colpevole è lì fuori...e adesso andare lì fuori da solo sai cosa significherebbe? Significherebbe fare il suo gioco! Cadere nella sua trappola!
Manuel: Ma potrebbe ancora essere viva e lui...
Santiago: Manuel, sei un ragazzo intelligente...rifletti...se è morta...non c'è niente che tu possa fare...vai nel bosco e lui ucciderà anche te...se lei è viva...vuol dire che le serve viva...magari proprio perché si aspetta che tu la vada a cercare e ucciderà entrambi...e questo a cosa servirebbe?...te lo dico io...a niente...
Manuel: ALLORA COSA...COSA DOVREI FARE?!
Santiago: Calmarti...prima di ogni cosa, bisogna che ti calmi...Pablo
Pablo: Si?
Santiago: Quando voi quattro eravate nel bosco non vi è successo niente giusto? Voglio dire...non siete stati attaccati?
Pablo: No...
Santiago: Bene...allora ci muoveremo in gruppo...lui ora si aspetta un nostro arrivo quindi noi non glielo daremo
Manuel: Ma Lola...
Santiago: Te l'ho già spiegato Manuel...cadere nella loro trappola...è qualcosa che non possiamo permetterci...domani mattina alle sei io e te andremo a prendere il professor Alonso...lui conoscerà bene il bosco, meglio di noi...alle 2 di notte, quando saremmo sicuri che dormono tutti...andremmo nel bosco a cercare Lola...tutti insieme
Thomas: Posso scegliere di non venire?
Santiago: No
Thomas: Grazie...
Santiago: Ora più che mai dovremmo restare uniti...avremmo uno scontro diretto con "lui"...ora...cercate di dormire...se vi è possibile...domani...ci aspetta una lunga nottata...Mia accompagna tu Manuel in camera
Mia: Si...andiamo*si mette sotto il braccio di Manuel e lo accompagna nella sua stanza*
Thomas: Andiamo...
Pablo: *mette una mano sulla spalla di Thomas* Non entrare nella nostra stanza finché non vengo io
Thomas: Perché?
Pablo: Tu preoccupati di fare come ti ho detto, non entrare nella stanza fino a quando non vengo io
Thomas: *sbuffa* va bene...*si allontana*
Pablo: Hey...*accarezza la guancia sinistra di Marizza* che c'è?
Marizza: Ho paura...
Pablo: Siamo già sopravvissuti una volta
Marizza: Ma non siamo mai andati "nella tana del lupo" o la dimora dell'elfo
Pablo: La dimora dell'elfo?*sorride*
Marizza: *scoppia a ridere anche lei* Non ridere non so come chiamarlo
Pablo: *le prende le mani* Marz andrà tutto bene...non devi avere paura...domani sera, metteremo fine a questa storia...uccideremo quel qualcuno...e finalmente vivremo in pace
Marizza: E se fosse più di uno?
Pablo: Anche noi siamo più di uno siamo otto contando anche il professor Alonso...noi vinceremo...ma in ogni caso...tu stammi sempre accanto...e quando hai puara stringimi forte la mano, e io ricambierò...non gli permetterò di farti del male
Marizza: *sorride* Ti amo
Pablo: Anche io
Pablo le si avvicina e la bacia accarezzandole il volto...Intanto Mia aveva portato Manuel nella stanza dei ragazzi e lo aveva fatto sedere sul suo letto, per poi accomodarsi di fronte a lui...
Mia: Manu...vuoi che andiamo in biblioteca a leggere qualcosa?
Manuel: No...no non preoccuparti Mia*le scosta una ciocca di capelli dietro i capelli* sei bellissima...
Mia: *Sospira* Manu mi dispiace in fondo è sopratutto colpa mia se...
Manuel: No no Mia!...Santiago ha ragione...non è...non...non è colpa nostra...e lei è viva e...domani la salvermo
Mia: Ti amo
Manuel: Anche io...per questo devo chiederti una cosa
Mia: Cosa?
Manuel: Domani...non allontanarti da me...e se ci trovassimo in pericolo...tu scappa e torna qui, senza preoccuparti di nessuno...promesso?
Mia: Co-cosa?! No...no Manuel...ti starò sempre accanto non mi allontanerò da te questo si te lo posso promettere...ma non puoi chiedermi di abbandonare te o i miei amici...perché questo non lo faccio...sarebbe da vigliacchi...
Manuel: Mia non voglio che...
Mia: Lo so...neanche io...e non succederà se staremo iniseme fino alla fine...
Manuel: *sospira* allora non mi lascerai mai la mano?
Mia: *Sorride* No mai mai mai
Mia si avvicina a Manuel, per baciarlo e lui ricambia...ma in fondo era trista, perché nel suo cuore non poteva pensare a nessun'altro che alla sua sorellina. Quella sera ne Mia ne Manuel chiusero gli occhi, alle 6 di mattina Santiago e Manuel si diressero al manicomio per liberare Alonso...
Santiago: Le ho già detto che sono il figlio di Alonso e lui è il nipote, cioè mio figlio
Infermiera: E allora perché avete due cognomi diversi?
Santiago: Emm...perché...perché...
Manuel: è stato adottato...perché non ci fa parlare con Alo...nonno sono sicuro che riconoscerà suo figlio...
Infermiera: Si certo un pazzo farebbe qualsiasi cosa per uscire di qui
Santiago: Io ho firmato le carte per far entrare Alonso qui, e io quindi posso firmarle per farlo uscire...
Infermiera: Un attimo solo controllo*si allontana*
Manuel: Non poteva dire direttamente così invece di inventarsi la storia del figlio?!
Santiago: Non ricordavo se le avevo firmate io o Renata!
Infermiera: L'ho trovato...è sicuro di volerlo far uscire?...potrebbe essere pericoloso
Santiago: Sicuro!
Infermiera: Bene...
L'infermiera si allontanò entrando in una stanza, Santiago e Manuel attesero per qualche minuto fino a quando quella stessa donna non tornò con Alonso, che era vestito con i suoi vestiti, quando lo video Santiago e Manuel lo abbracciarono...
Santiago: Papà che bello che sei qui! Torniamo a casa sei contento?
Alonso: Papà?
Manuel: Si...nonno!
Alonso: Nonno?
Santiago: Dai andiamo papà
In macchina...
Alonso: Che sta succedendo?
Santiago: Ti devo delle scuse Alonso...ti ho fatto chiudere in un manicomio quando in realtà tu stavi benissimo...
Alonso: Non pensarci Santiago...adesso dalle vostre facce deducao che ci siano ben altri problemi...
Manuel: Quel quacuno ha rapito mia sorella...
Alonso: La bambina piccola dai capelli castani?
Manuel: Si...Lola...
Alonso: Oh no!
Santiago: Vogliamo attaccarlo...questa sera...
Alonso: Attaccarli vorrai dire...
Manuel: Alonso quanti ne sono?
Alonso: Cinque
Santiago: Cinque!?
Alonso: Si...ancora non lo avete capito? Sono Samuel Rodriguez, Diego De La Fuente, Orlando Alzamelli, Juan Valdez e Pedro Martinez
Santiago: Vuoi dire...
Alonso: Si, Santiago...quelli che un tempo erano i tuoi amici...nel bosco c'era uno scenziato...che faceva esperimenti sugli alunni dell'orfano e sugli animali...quei cinque ragazzi furono sue vittime...e col passare degli anni sono diventati mostri deforme, senza cuore, che si nutrono di carne, che sia umana o animale...non faceva differemza. La prima persona che uccisero fu proprio lo scienziato...sono diventati selvaggi e vendicatori...vogliono uccidere tutti quelli che vivono nel collegio...perché li ritengono colpevoli di ciò che gli è accaduto...
Santiago: Santissimi lumi...non ci posso credere...
Alonso: Credimi...
Manuel: Ma l'elfo chi...
Alonso: L'elfo di Renata e Sol?...era lo scenziato...
Manuel: E quello che ha trovato mia sorella?
Santiago: Potrebbe essere Samuel o Diego o chiunque altro
Alonso: Statemi a sentire...se dobbiamo andare da loro...dobbiamo andarci armati...e con l'intenzione di ucciderli...perché se non lo facciamo, loro saranno pronti ad uccidere noi...
Manuel: Professore sa a cosa serve uesta chiave? *gliela mostra*
Alonso: Dove l'hai presa?! L'ho cercata ovunque!
Manuel: Era in un cofanetto...
Alonso: Questa è la chiave del loro laboratorio...quello che un tempo apparteneva allo scenziato...
Per tutto il viaggio di ritorno i tre discussero su tutto quello che era accaduto in quel periodo...qurlla sera verso 01.00 si radunarono in biblioteca, dove Alonso raccontò nuovamente tutta la storia
Marizza: Quindi sono deforme?
Alonso: Si...non fatevi spaventare dal loro aspetto, a sarete finiti...Manuel, prendi un coltello, Santiago il fucile, Renata la pistola, Pablo la spada, Mia pistola o coltello?
Mia: Coltello
Alonso: Ok, Marizza?
Marizza: Stessa cosa...
Alonso: Thomas fucile
Thomas: Non posso avere anche io un coltello?
Alonso: No...voglio che cerchiate di stare quanto più uniti possibile, anche se sentite i loro occhi addoso...non fatevi distrarre...non dovrete allontanarvi dal gruppo per nessun motivo! Ricordate...chi si allontana, muore...
Thomas: Rassicurante...
Alonso: Che ore sono?
Manuel: Le 01:45
Alonso: Ok... andiamo...ma prima...portate quella bambina con noi
Manuel: Quella che somiglia a mia sorella?
Alonso: Si...deve essere un clone che hanno fatto loro, per tenere d'occhio l'istituto...potrebbe essere pericolosa...
Manuel: Ok...ci penso io
Mia: Vengo con te..
Mia e Manuel entrarono nella stanza di Katrine e Lola...
Manuel: Lola?
Lola: Si?
Manuel: Vieni andiamo a fare una passeggiata, io tu e Mia
Lola: Va bene...
La bambina era calma e si muoveva come se fosse stata impnotizata...Mia e Manuel la portarono fuori al collegio, dove ad aspettarli c'erano Alonso e gli altri...appena usciti fuori Alonso caricò il fucile e lanciò tre colpi verso il corpo della piccola bambina, che cadde all'indietro con gli occhi spalancati. Tutti si spaventarono a casua dei colpi...Marizza era sicura di poter sentire ancora il rumore delle pallottole che venivano sparate, rimbombargli nelle orecchie, Thomas sentiva le gambe venirgli meno, come se fosse stato lui quello colpito, Mia lanciò uno sguardo a Manuel, che con gli occhi spalancati guardava quel piccolo corpo...
Manuel: Lo-Lo-Lola...
Mia. No Manuel *gli prende il polso* Non è Lola...sta calmo...non è Lola...
Alonso: Pablo prendi il corpo e buttalo in quel pozzo
Pablo: Si
Pablo fece come ordinato e poi tornò dal gruppo
Mia: Manuel! Ti prego riprenditi!
Alonso: *si avvicina e da un ceffone a Manuel* Stammi a sentire ragazzo, se ti fai impressionare per così poco, tua sorella non solo non riusciremo a salvarla, ma la uccideranno e noi con lei, anche Mia morirà! Qundi sveglio intesi?
Manuel: *deglutisce* Si...
Alonso: Bene andiamo...
Quella sera il bosco era più tetro che mai...si sentiva la voce dei gudi, e persino il suono della foglia che candeva dall'albero era diventato orecchiabile...Marizza stava quasi per stritolare la mano di Pablo, che anche se provava a tenere la calma, si stava innervosendo...
Pablo: Marz...non stringermi così...mi metti l'ansia addosso
Marizza: Scusa...
Pablo: *si ferma per strofinarsi gli occhi*
Alonso: No sta fermo Pablo!
Pablo: Ma mi...
Alonso: Forse non avete capito...NON POSSIAMO ABBASSARE LA GUARDIA!!! Basta chiudere gli occhi solo una attimo, per non risvegliarsi più...Renata?
Renata: *si guardava intorno*
Alonso: Renata
Renata sentive il cuore batterle a mille...ogni cosa in quel bosco le portava alla mente tremendi ricordi...ricordi che aveva del tutto rimosso dalla sua testa...
Alonso: RENATA!!!
Renata: S-si?
Alonso: Hai un rossetto con te?
Renata: S-si...ne ho uno...qui in tasca
Alonso: Segna quell'albero con il rossetto...ci servirà a capire se stiamo girando in todo...
Santiago: *poggia una mano sulla spalla di Renata* Tutto ok?
Renata: *Annuisce nervosamente con la testa*
Mia: Manuel?
Manuel: Che c'è?
Mia: Tu credi che...
BOOM
Il rumore di quella pallottola fece spaventare tutti...
Thomas: Scu-scu...scusate
Pablo: SEI UN DEFICIENTE!
Thomas: NON L'HO FATTA APPOSTA!
Pablo: COS'HAI PER LA TESTA!??! DICO IO..
Thomas: HO DETTO
Alonso: SHH! ZITTI!!!...Non è il momento di litigare...tu*indica Pablo* non permettere ai nervi di farti innervosire e tu*guarda Thomas* abbassa quel fucile prima di uccidere qualcuno che non devi
Thomas: Si *abbassa il fucile*
C'era molta tensione...e Alonso lo sapeva...anche lui era teso nonostante cercava di tenere gli altri calmi.
Manuel: *guarda Mia* Tutto ok?
Mia: Si..
Manuel: Vieni *le stringe la vita* Dove tieni il coltello?
Mia: In tasca
Manuel: Tiralo fuori, è meglio tenerlo a portata di mano...
Ogni sibilo, ogni rumore di ramo che veniva schiacciato faceva cresce la tensione dentro di loro. Affrontiamoli, uccidiamoli...era stato facile dirlo con le parole...ma ora che si trovavano lì a svolgere i fatti...nessuno di loro aveva più quella sicurezza di poter riuscire a restare vivi...bum bum bum...questo era il rumore che rimbombava nella testa di tutti...il rumore del proprio cuore che stava per esplodere e sembrava volesse uscire dal petto...bum bum bum...si aggiungeve il rumore delle foglie...ed ecco l'insieme di quei rumori che li stavi uccidendo dentro...ad un tratto Marizza scoppiò a piangere e tutti si voltarono verso di lei...
Pablo: Hey che ti prende? *l'abbraccia*
Marizza: Ho paura non ce la faccio!
Pablo: No Marizza...
Alonso: ADESSO è TROPPO TARDI MARIZZA! TUTTI QUI ABBIAMO PAURA, ME NESSUNO SI LAMENTA...Dobbiamo affrontarli...o adesso o mai più...
Marizza: Non posso farcela
Alonso: No hai ragione, se li affronti così non puoi farcela...prendi il coltello e tienilo in mano, e non lamentarti...voglio che tu usi quel coltello appena ne senti la necessità...e forse così riusciremo a vincere...
Manuel: Alonso è un uomo molto forte
Mia: Si è vero...l'ho sempre stimato molto...ma non l'ho mai visto così...
Manuel: In ogni caso ha ragione...se partiamo morti, finiremo per davvero morti...
Il gelo aumentava...i loro cappotti sembravano del tutto inutili, ma loro non badavano al freddo...le parole di Alonso sembrava averli tranquillizzati, quel poco che basta per riuscire ad andare avati, quando ad un tratto Alonso scivolò...
Alonso: AH!!!
Tutti: ALONSO!!!
Santiago: *gli si avvicina*Tutto bene?
Alonso: Si
Renata: La porta...
Santiago: Che porta?
Renata: Qui sotto al terreno...c'è un buco e...quel buco porta dinnanzi...ad un enorme porta di metallo
Santiago: Ah si? Bene, Manuel Pablo aiutatemi
Manuel/Pablo: Si
Manuel e Pablo si avvicinarono e iniziarono a scavare...e scavare fino a quando non si aprì davvero un buco nel terreno, una volta dentro camminarono per un brevissimo tratto di strada sotto terra...ed eccola lì...la porta di metallo...
Renata: La chiave...Manuel ce l'hai con te?
Manuel: Si...
Renata: Dammela
Manuel: *la prende* Eccola*la da a Renata*
Con molta cautela Renata aprì la porta. Eccola di nuovo...quell'ansia che cresceva dentro fino a farli soffocare. La porta scricchiolava facendo un suono simile a quello di un paglio di unghie che graffiavano una lavagna e ti facevano venire la pelle d'oca...Aperta la porta, si trovarono dinnanzi a un enorme stanza bianca, piena di attrezzi...che sembrava servissero a torturare le persone
Manuel: Non lasciarmi la mano
Mia: N-no...
Una sedia elettrica, un letto sempre di metallo con uno strano aggeggio sopra, un enorme computer...e altri strani aggeggi...non c'era dubbio si trovavano in un laboratori...
Marizza: Non...non ci sono...
Santiago: Guardate...*prende un album* è un album di foto*lo sfoglia*
Thomas: Ma-ma...ci siamo noi!
Santiago: Ci hanno tenuto d'occhio per tutto questo tempo
Mia: Manuel...MANUEL
Manuel: Hey che c'è?
Mia: Sento dei passi...li sento
Alonso: CALMA!!! Non fiatate, nascondetevi svelti!
Tutti fecero come ordinato da Alonso. Erano esattamente cinque...come aveva detto lui...ma nessuno di loro avrebbe mai detto che quelli erano esseri umani...erano brutti, mostruosi...sembravano degli zombi, degli orripilanti e pericolosi mostri, che non parlavano, emettevano suoni con la bocca
Marizza: Che schi...
Pablo: *gli copre la bocca con la mano* Sta zitta!
Uno di questi si avvicinò a una strana capsula, e l'aprì, all'interno di questa capsula c'era...
Manuel: LOLA!!!
Manuel si alzò in piedi di scatto appena la vide, gridando il suo nome
Alonso: DANNAZIONE TUTTI FUORI ADESSO!!!
Anche quei gli esseri mostruosi disponevano di armi purtoppo, Manuel corse verso quello che era davanti la capsula e gli diede una coltellata nello stomaco, ma a quel mostro non fece nessun effetto e affondò i denti nel collo del ragazzo
Mia: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Quella scena la faceva letteralmente impazzire, Mia sembra aver perso il controllo sul suo corpo, aveva le mani tremanti che le coprivano la bocca, aveva lasciato cadere il coltello a terra
Manuel: No-no-no fare così...
Riuscì a dire Manuel con voce strozzante in gola, non riuscendo più a parlare...
Mia: *flashback*
Manuel: In ogni caso ha ragione...se partiamo morti, finiremo per davvero morti...
*fine flashback*
Mia si fece coraggio afferò quel coltello da terra e lo infilò nella schiena di quel mutante, Thomas stava sparando a vuoto
Alonso: COSì CONSUMI SOLO LE PALLOTTOLE PREND UN RESPIRO E MIRA!!!
Thomas era agitato, non riusciva neanche a tenere ferma la mano, respirava affannatamente non poteva tranqullizzarsi non ci riusciva...fino a quando non vide quel mostro che buttò Alonso a terra...
Alonso: Puoi farcela Thomas io credo in te!!!
Io credo in te...nessuno nella sua vita gli aveva mai detto una cosa simile, era sempre stato considerato il buffone il pagliaccio, ma mai come una persona affidabile. Per un attimo chiuse gli occhi e quando li riaprì punto al mostro che era su Alonso, e con mano ferma lanciò due colpi. Un altro di quei mostri stava tenendo Marizza per il collo, inziando a farla sangunare, Pablo con la sua spada gli tagliò un braccio eppure...
Marizza: è ANCORA VIVOOOO, AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Pablo stava combattendo corpo corpo con lui, intanto il braccio di Santiago era stato preso a morsi più di una volta da uno di loro, Santiago sentiva di aver perso sensibilità a quel braccio, il braccio destro...non riusciva più a muoverlo, Renata era stata scaraventata a terra, prese la pistola mirando alla testa di quel mostro una due tre quattro, neanche lei sapeva più quanti colpi aveva sparato, ma era riuscita a togliergli la testa facendo schizzare tutto il sangue sulla faccia di Santiago. Mia era distesa a terra, dove quel mostro l'aveva buttata, la strava trascinando per la gamba mentre lei piangeve implorando pietà. Manuel non riusciva a muoversi, a causa del sangue aveva perso, ma quando vide che quel mostro era su Mia e stava per affogarla prese un palo di ferro e lo colpì alla testa con tutta la forza che aveva. Liberatosi dalla presa del mostro Pablo riesce a gettarlo in un enorme contenitore, con uno starano liquido trasparende collegato a un impiato elettrico
Pablo: ACCENDILO ACCENDILO!!!
Continuava a gridare a Marizza, aveva le lacrime agli occhi le mani alla testa paralizzata e confusa
Marizza: NON SO COME SI FAAA!!!!!!
Pablo: LA LEVA MARIZZA!!! FA PRESTO POR** MISERIA SI STA RIALZANDO!!!
Marizza mosse le lave, che lanciò una scarica elttrica all'interno di quel contenitore facendolo morire eltettrizzato, Alonso continuava a saprare le pallottole contro uno di quei mostri ma senza successo...quando...
Alonso: Un enorme petroliera...FUORIIII TUTTI FUORIIII
Santiago: COSA?!
Nessuno riusciva a capire niente, nessuno riusciva ad ascoltare niente, Mia si alzò in piedi e prese in braccio il copro della piccola Lola...
Mia: FUORIII HA DETTO FUORIIII
Marizza: FUORI?!!?
Pablo: ANDIAMO MUOVITI!!!
Pablo prese il polso di Marizza e corse fuori, intanto altre due capsule si erano aperte...
Manuel: Mamma...papà...
Santiago: *lo spinge* Fuori MANUEL!!!
Manuel: MAMMA PAPA'!!!
Tutti mostrie erano a terra, tranne quello che era con Alonso...
Alonso: THOMAS!!! LA PETROLIERA!!!
Quando sentì la parola petroliera Santiago capì...e con froza spinse Manuel fuori di lì
Renata: Sbrigati Mia!!!*la spinge*
Anche Mia Manuel Santiago e Renata uscirono di lì, con Lola...intanto Thomas mirò alla petroliera e sparò...il botto che si udì fu enorme, la terra scoppiò facendo volare anche loro, c'era fuoco ovunque...i nostri eroe erano stati scaraventati sul suolo...ma vivi...ma purtroppo...
Pablo: Tho-Thomas...
Marizza: E il professor Alonso...
Manuel: Mamma...papà...
Tutti stavano osservando quella scena...i pezzi infuocati che volavano davanti ai loro occhi, tutti inumiditi dalle lacrime. Ci erano riusciti...si erano salvati e avevano ucciso quei mostri senza cuore...ma a quale prezzo?...A quello delle vite di due valorosi uomini, un padre e una madre...Questa volta era Marizza, che stava abbracciando Pablo seduto a terra, mentre piangeva con tutta la rabbia nel corpo...Santiago era in piedi mentre strigeva sul suo petto il volto di Renata scoinvolta dall'accaduto. Anche Mia e Manuel erano a terra a stringersi uno tra le braccia dell'altro facendo scendere dai loro volti lacrime amare. Non basterebbero neanche tutte le parole del mondo ad esprimere ciò che provavano, quei crampi asfissianti alla pancia...ogni parte del loro corpo ricoperta di sangue, non si sapeva di chi...se proprio o di qualcun'altro. Quel dolore alla testa assolutamente asfissiante, e quell'immagine di quell'esplosione, che davanti ai loro occhi si ripeteva ancora, e ancora e ancora...la piccola Lola sembrava essersi ripresa, strofinò gli occhi con la mano destra dolcemente, come se si fosse appena svegliata da un lungo sonno...
Lola: Che sta succedendo? Dove siamo?
Manuel: LOLA!!!
Manuel strinse a se la piccola sorellina con tutta la forza che aveva, come se mai e poi mai più avesse permesso a qualcuno di sfiorarla. E come se stesse stringendo a se, in un certo senso anche i suoi genitori...proprio in quel momento...
Xxx: Hey perché piangete tutti?
Xx: Già che succede è morto qualcuno?
Xxx: A me non sembra e a te Thomas?
Thomas: Solo...un paio di mostri, prof.
Thomas, e il porfessor Alonso erano lì, in piedi, il professore teneva sulla sua schiena il padre di Manuel, mentre Thomas teneva tra le braccia la madre. Appena fuori si lasciarono cadere a peso morto ma col sorriso sullo lebbra..
Pablo: THOMAS!!!
Manuel: Mamma! Papà!
Santiago: Alonso...
Pablo corse in contro a Thomas per abbracciarlo
Thomas: Wuo wuo amico fa piano, fa male...
Pablo: Giuro che non ti chiamerò mai più fifone in tutta la mia vita
Thomas: Ah si? Bhe ricordatelo...mi porti in braccio al collegio?
Pablo: *Sorride* Tutto quello che vuoi
Manuel: Mamma! *la solleva con un braccio*
Soledad: Manuel...ma cosa
Renata: Soledad!!! *L'abbraccia*
Alvaro: Un attimo ma...dove siamo? L'ultima cosa che ricordo è che stavamo andando a trovare Santiago e Renata al collegio...
Manuel: è una lunga storia papà...una lunga storia*lo abbraccia*
Lola era in braccio a Mia e la stava portando dai suoi genitori...Manuel la prese per un polso e l'abbraccio...appena lei poggiò Lola a terra
Manuel: Ti amo Mia
Mia: Anche io
Manuel: *le da un bacio sulla fronte*
Nessuno di loro aveva la forza di muoversi...erano insanguinati, feriti, senza forze ma al sicuro...o forse no? ;D
THE END
Edited by «~Minuel~» - 29/12/2012, 19:49