¸´¯`°¤.¸ _`¤ Rebelde Way¤´_ ¸.¤°´¯`¸

Posts written by «~Minuel~»

view post Posted: 2/1/2013, 16:48 Cami torna indietro nel tempo - Camila Bordonaba
ma la promessa l'hanno fatta solo nel film...quindi in teoria non vale anche nel mondo reale purtroppo
view post Posted: 2/1/2013, 16:32 Cami torna indietro nel tempo - Camila Bordonaba
è bello sapere che molti ricordi restano incisi nella nostra mente per tanti e tanti anni, ma lo è ancora di più sapere che questi ricordi sono ricordati anche dai nostri idoli, infatti la nostra Camila Bordonaba (Marizza) ha deciso di tornare indietro nel tempo, e andare a visitare la scena dove 8 anni fa, i fantastici Erreway hanno girato il loro film 4 caminos, in questo luogo hanno girato la scena in cui gli erreway promettono di restare uniti per sempre <3

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view post Posted: 2/1/2013, 16:22 Progetto Erreway 2013 - News

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Abbiamo appena iniziato un nuovo anno, e con questo sono già molti quelli che abbiamo passato inisieme ai ragazzi degli Erreway, per questo vogliamo che tutto il mondo sappia che in questo nuovo anno e dopo tanti, continueremo ad appoggiare gli Erreway. Per riuscire ad ottenere questo domani 3 gennaio dobbiamo fare in modo che l'hashtag #Erreway2013 diventi il trending topic di twitter ¡Non puoi mancare!
Per chi non sa cos'è un hashtag, vuol dire che domani nell'ora segnalata sottostante su twitter dobbiamo scrivere #Erreway2013 non dimenticate il cancelletto è importante

Orari nel mondo:

Argentina: 16:00
Bolivia: 15:00
Brasil: 17:00
Chile: 16:00
Colombia: 14.00
Ecuador: 14:00
España: 20:00
Grecia: 21:00
Israel: 21:00
Italia: 20:00
Macedonia: 20:00
Mexico: 13:00
Perú: 14:00
Rusia: 23:00
Republica Dominicana: 15:00
Rumania: 21:00
Serbia: 20:00
Ucrania: 21:00
Uruguay: 17:00
Venezuela: 15.30



view post Posted: 2/1/2013, 16:01 Chi preferite RBD o RBW - Rebelde (RBD)
I RBD sono bravissimi...ma REBELDE WAy e gli ERREWAY sono fantasticiii una cosa unica e inimitabile non esisteranno mai di uguali neanche tra 100 anni Rebelde way para siemre
view post Posted: 2/1/2013, 15:06 Sera de dios - Luisana Lopilato
i video di Felipe e Benja in cui dicono che gli piacerebbe un ritorno purtroppo sono vecchi risalgono a poco prima del 27 marzo giorno in cui si sono celebrati i 10 anni dalla fine delle riprese di Reblde way due, per festeggiare questo evento in Argentina i fan si sono riuniti tutti in una piazza con un grande schermo, nella quale sono stati trasmessi video-messaggi da tutte le parti del mondo, un cui si spiegava il perché c'era questa passione e il desiderio di un ritorno della band, che sembrava davvero possibile ma purtroppo non c'è stato...ad ogni modo il 27 marzo è il giorno ufficiale di Rebelde way <3
Ecco guarda qui
view post Posted: 2/1/2013, 13:59 Nuovi episodi di Rebelde way - un mese - News
lo faremmo anche noi nn solo lui ù_ù
view post Posted: 2/1/2013, 13:44 Nuovi episodi di Rebelde way - un mese - News

Secondo i miei calcoli ( e i miei calcoli sono giusti ù_ù) a meno che rai gulp non decida di prenderci nuovamente in giro, lunedì 4 febbraio 2013 dovrebbero trasmette l'episodio 131 di Rebelde way 1 che in italia è ancora inedito, per arrivare fino alla fine della prima serie con l'episodio 139 e dare inizio alla seconda serie con il primo episodio il 15 febbraio 2013 *-*
Speriamo bene e incrociamo le dita rebeldes!

view post Posted: 31/12/2012, 15:35 Street dance - Fan fiction terminate
In un enorme campo da basket all'aperto, nel quartiere di Santo Domingo lindo, si udiva una piacevole musica, quella di un djembe. Un ragazzo dai capelli neri lo stava suonando, e davanti a lui altre 5 ragazze e 3 ragazzi stavano ballando. Erando incredibili, il free style era il loro forte. Nessuno faceva gli stessi passi dell'altro, ma erano tutti così sicronizzati. Marizza stava facendo la verticale, quando Mia prese la rincorsa e poggiò le mani sulle scarpe dell'amica facendo un'altra verticale, perfetta, poggiata su di lei...e il ragazzo che stava suonando era Diego

Agustina: Wow che forza!!!
Mia: Ti piace? *Scende facendo la capriola*
Marizza: Si però la prossima volta facciamo il contrario*poggia i piedi a terra* Io sto sopra e tu sotto
Mia: Vaaa bene!!!
Lujan: Metteremo anche questo nella prova per la Big street?
Mia: Credo di si...

Marcos si mise in ginocchio, tipo come quando si fa una proposta di matrimonio, e Lujan salì con un piede sul suo ginocchio facendo una capriola in aria

Marizza: Io io lo voglio fare anche io
Marcos: Ok...
Marizza: Si!!!

Intanto nel quartiere di Santa fe, un altro gruppo di nove ragazzi si stava cimentando con l'arte della street dance.

Manuel: Wuuu grandi!!! Sapete a che stavo pensando?
Pablo: Nooo non mi dire...hai imparato a pensare?
Tutti: Hahahaha
Manuel: Si si molto divertente, vedo che come al solito Pablito sei un ritardato, io so pensare da quando sono nato...a differenza tua
Tutti: Uuuuh
Manuel: Comunque dicevo...dobbiamo fare qualcosa di davvero pazzo per la Big street

La big street era il più grande campionato di street dance del mondo. La squadra vincende avrebbe vinto 500.000 £ più un viaggio, per esibirsi a Hollywood. Ma per partecipare, le squadre di street dance dovevano fare qualcosa di davvero pazzesco, così pazzesco da riuscire a far apparire la notizia su un giornale, o in televisione. Come prima cosa il gurppo si presenta alla sede della big street dance. Lascia il numero di cellulare di tutti i componenti della squadra e il nome, poiché la big street era segreta venivano avvisati tramite cellulare i partecipante che si erano guadagnati un posto. Erano dieci gare da affrontare, e solo 10 squadre di street dance su 1000 venivano accettate. La settimana successiva nella grande stazione di Buenos Airos i due gurppi, ognuno per conto porprio si immischiarono nella folla...quando arrivò il treno arrivò tutti ci salirono sopra come normali passeggeri...il treno arriva alla Via del sol. uno dei quartieri più ricchi di Buenos Aires. Quando i demoni e gli angeli neri scesero dal treno con i loro vestiti da "straccioni" come li avrebbero definiti lì nei quartieri alti tutti si voltarono a guardarli, tutti i ragazzi dei gruppo si misero una maschera. Marcos si sedette e cominciò a suonare con le mani su un nerome scatolone sulla quale era seduto, mentre quelli del suo gruppo stavano ballando...

Pablo: Ma cosa sta...
Manuel: Non lo so
Julieta: E questi chi sono?
Manuel: Non lo so ma ci stanno rovinando l'esibizione!
Paula: Che facciamo?
Manuel: Balliamo, vai con la musica!

Manuel indicò Thomas che fece partire una suoneria sul suo cellulare sulla quale i ragazzi dovevano ballare. Ballando, Manuel e Mia si ritrovarono uno di fronte all'altro...lui aveva una maschera veneziana nera che gli copriva metà del viso, mentre Mia ne aveva una bianca e dorata, anche questa le copriva metà volto, ma sotto, la maschera portava un velo trasparente, dorato che le copriva anche le labbra

Manuel: QUESTA è PROPRIETA' NOSTRA!
Mia: Uno non alzare la voce con me, due non vedo il vostro nome scritto da nessuna parte e tre...c'ervamo prima noi

Detto questo Mia fece un salto salendo con i piedi sulle spalle di Manuel per poi fare una capriola all'indietro, e guardò Manuel con uno sguardo soddisfatto per poi tornare a ballare tra i suoi...Pablo intanto si avvicina a Manuel poggiandogli una mano sulla spalla...


Pablo: La conosci?
Manuel: No...credo sia una ragazza
Pablo: Sembra brava...
Manuel: Lo è...ma si messa sulla nostra strada, imeditea lei e al suo gruppo di ballare...

Manuel Pov.
Era brava...e come se non lo era...e quel salto che aveva fatto poco fa...a dir poco perfetto...non avevo mai vista una ragazza ballare così...ma qui c'eravamo prima noi...e non permetto a nessuno di ostacolarmi

Pablo si mise davanti a Marizza con un passo a striscio, impedendole di fare la capriola che stava per fare, Marizza a bocca aperta finse di dare un calcio in piena faccia a Pablo, che era in ginocchio a terra, per una mossa che aveva fatto. Pablo abbassò la testa, e Marizza poggiò il piede a terra per poi fare una capriola in avanti. Era come scoppiata una rissa di ballo, e la gente che capitava in mezzo e veniva spinta, cominciava a lamentarsi. Mia e Manuel erano di nuovo faccia a faccia, Manuel faceva un passo, Mia due, lui tre, lei quattro, era una gara fino allo sfinimento fino a quando...

Manuel: La polizia...
Mia: CORRETE! OGNUNO PER CONTO SUO! E NON GUARDATEVI INDIETRO! MAI!!!
Manuel: STESSA COSA VELOCI! CHI SI FERMA è PERSO! CORRERE!!!

Il gurppo di Mia corse verso destra, mentre quello di Manuel verso sinistra. Ma il punto era che c'erano proprio due guardie a destra, e due a sinistra. Mia e Marizza furono prese per la maglietta, e la stessa cosa successe a Manuel e Pablo.

Pablo: ACCIDENTI!
Manuel: P****A MISERIA!
Marizza: Grandioso...
Mia: Ooo andiamo state scherzando?

Gli sbirri come li chiamavano loro, li stavano ammanettando, li fecero entrare nella pattuglia e li portarono in centrale...

Mia: E ora cosa? Volete chiuderci in carcere per aver ballato?
Poliziotto1: Se mai, per disturbo alla quiete pubblica
Pablo: CHE?! Un attimo ma ci chiudete davvero in prigione?
view post Posted: 30/12/2012, 23:29 Corazon Rebelde 2-L'avventura continua - Fan fiction terminate
Mia: *si morde il labbro inferirore*
Manuel: Lo sai mi uccidi quando lo fai
Mia: Faccio cosa?
Manuel: Quando...ti mordi il labbro...mi fai venire voglia di...
Mia: Di?...
Manuel: Di baciarti
Mia: Ma smettila
Manuel: Dico sul serio...
Mia: Una cosa devo concedertela...sai come far cadere una donna ai tuoi piedi...
Manuel: Vuoi dire che sono riuscito a far cadere anche te?
Mia: Nei tuoi sogni...
Manuel: Perché?
Mia: Perché cosa?
Manuel: Perché ti sei messa con lui?
Mia: Perché...lui...mi è stato accanto...quando...quando mi sentivo sola
Manuel: Se saresti rimasta qui non ti saresti sentita sola!
Mia: Un motivo! Uno solo te ne avevo chiesto, e tu non me lo hai dato!
Manuel: CHE VOLEVI CHE TI DICESSI CHE TI AMO?!
Mia: SI ESATTO VOLEVO CHE MI DICESSI QUESTO!
Manuel: VA BENE! ALLORA TI AMO CONTENTA?
Mia: NO! E non gridare...
Manuel: Lo vedi sei strana...prima vuoi che ti dica che ti amo e poi quando te lo dico...
Mia: Volevo che me lo dicessi un anno fa Manuel...adesso...è troppo tardi...non ha più neanche senso...
Manuel: Non ha più...e perché non avrebbe più senso?
Mia: Ho finito il liceo Manuel, continuerò i miei studi universiatari a Londra...Francis...e dopo...
Manuel: E dopo?
Mia: E dopo credo che...si insomma...
Manuel: DILLO
Mia: Ci sposeremo...ecco l'ho detto

Manuel volta lentament il capo verso la parete sinistra, mentre Mia tenva gli occhi fissi sul pavimento

Manuel: Auguri e fligli maschi
Mia: Manuel aspe...

Manuel si diresse a passo svelto verso la porta, ignorando Mia e sbattendo rumorosamente la porta, prima che lei potesse finire la frase. Mia si sedette alla scrivania e chiude il computer, senza spegnerlo e salutare. Poggia il gomito sul tavolo e la mano vicino alla bocca, lasciando che le lacrime le bagnassero il viso. La mattina seguente i due non si rivolgevano la parola, i ragazzi stavano levando le ancore e Manuel aveva invitato Marika sul loro vascello...

Marika: Sul serio mi insegnarai a portarlo?
Manuel: Certo tesoro, qualsiasi cosa per te

Manuel, cinge i fianche di Marika e inizia a baciarla passionalmente, facendo ardere di gelosia Mia, che li stava fissando poggiata con la schiena sul bordo del vascello. Accanto a lei c'erano le ragazze...

Mia: Ma guardateli, si baciano così davanti a tutti, senza...senza...neanche un briciolo di pudore
Marizza: Non capisco perché l'ha fatta salire...
Mia: è ovvio...è LA SUA RAGAZZA

Mia usò un tono molto disprezzante e marcato, le tre amiche si lanciarono uno sguardo e poi rivolsero di nuovo i loro occhi verso Mia. Dal suo canto Mia non la smetteva di fissare Manuel e Marika, non le piaceva quello che stava vedendo, la faceva soffrire...eppure non riusciva a distogliere lo sguardo...

Mia: Bugiardo...
Luna: Buagiardo?
Mia: Si...ieri sono riuscita a farmi dire che mi ama...ma ovviamente ha solo mentito perché voleva baciarmi...
Pilar: Cosa?!
Marizza: L'ho detto io che era successo qualcosa, non si parlano neanche per litigare...
Luna: Mia non so se ieri sera lo ha detto solo per baciarti...conoscendo Manuel è possibile...ma...comunque lui ti ama davvero
Mia: No Luna! Altrimenti me lo avrebbe detto un anno fa! quando gli ho chiesto di darmi un motivo per restare...ma lui non me lo ha dato...quindi non voleva che restassi
Pilar: Ma lui...lo ha detto che ti ama un anno fa...
Mia: *Si volta verso Pilar* Pilar mi ricorderei se...
Marizza: No non puoi ricordarti, perché tu...tu eri con mia madre e tuo padre...ti avevamo appena lasciata...dopo esserci salutati
Pilar: Lui è salito lì sopra *indica il posto del cecchino* e lo ha gridato...

Mia, sentì un tuffo al cuore, davvero? Manuel, l'amava? Lentamente voltò il suo sguardo verso di lui, che teneva le mani su quelle di Marika mentre manovravano il timone. Lui sapeva benissimo che lei lo stava fissando, e voleva farla morire di gelosia, ma non funzionava...non più perché Mia riusciva solo a pensare al fatto, che aveva perso l'unico uomo, che forse abbia mai amato in tutta la sua vita...lentamente si diresse nello studio senza dire una parola, le amiche stavano per andarle dietro, ma lei alzò la mano in segno di negazione, come per chiederle di non seguirla. Entrata nello studio e si siede nuovamente davanti alla stessa sedia della sera precedente, col computer chiuso dinnanzi a lei. Incrocia le braccia poggiandole sul tavolo, e cala lenteamente la testa. Quando il suo volto è finalmente nascosto, si lascia andare alla tristezza scoppiando a piangere...Manuel, con la coda dell'occhio l'aveva vista dirigersi nella stanza...

Manuel: Marika mi andresti a prendere una bottiglia d'acqua?
Marika: Si certo*si allontana*
Manuel: Thomas, prendi il timone per favore
Thomas: Si

Manuel aprì lentamente la porta, quanto bastava per riuscire a vedere cosa stava facendo Mia.Inutile negarlo, vederla piangere in quelle condizioni lo faceva sentire male. Richiuse la porta e vide Pablo che stava sistemando le corde delle scialuppe di salvataggio...

Manuel: Pablo
Pablo: Si?
Manuel: Va dal nostro carissimo navigatore, e fatti dire dove dobbiamo andare, non può battere la fiacca...
Pablo: Calmo, non c'è bisogno di parlare di lei così...
Manuel: Fa quello che ti ho chiesto

Manuel si diresse nuovamente verso il timone, mentre Pablo entrava nello studio e...

Pablo: Mia puoi...Mia!!!
Mia: *si asciuga le lacrime* Si? Dimmi
Pablo: Cos'è successo?
Mia: Niente traquilla *disse con voce spezza dal pianto*
Pablo: Niente? E tu piani per niente?

Pablo le si avvicinò e l'abbracciò...

Pablo: Che c'è che non va?
Mia: *Ricambia l'abbraccio* Nulla sul serio
Pablo: Va bene, ho capito non ne vuoi parlare

Sciogliendo l'abbraccio Pablo poggia le mani sul volto di Mia per asciugarle le lacrime...

Mia: Che ti serviva?
Pablo: Sapere dove siamo e dove dobbiamo arrivare
Mia: Ok un attimo che mi collego*accendo il computer* allora noi siamo qui...siamo molto lontani...io proporrei di prenderci una pausa...in questo punto
Pablo: Ok, vado a riferire...e Mia?
Mia: Si?
Pablo: Ricorda che qualsiasi cosa faccia Manuel con Marika...la fa solo per far ingelosire te...quindi...non dargli peso
Mia: *sorride* Grazie Pablito

Pablo le fa un occhiolino ed esce fuori. Per tutto il resto della giornata Mia non uscì dallo studio, stette chiusa lì senza mangiare e senza bere. Verso 00.00 tutti stavano dormendo, tranne Manuel che stava fissando un ultima ancora. Mia era uscita fuori dalla stanza e lo stava fissando, quasi non riusciva a reggersi in piedi, era pallida. Appena sistemata l'ancora Manuel la notò...

Manuel: Che ci fai qui?
Mia: I-io...noi...dobbiamo parlare Manue

Mia stava per cadere, a causa di un mancamento, ma Manuel riesce a prenderla in tempo. Una volta presa in braccio la poggia sul suo letto e se ne va nello studio. Sul suo studio vede il portatile di Mia acceso con la mappa davanti, alcuni scrini con tesori dentro una e chitarra e uno specchio rettangolare, nel quale poteva specchiarsi da capo a piede...prese la chitara e guardò il suo riflesso...quando ad un tratto gli apparve quello di Mia. Intanto Mia rispresa dal mancamento si stava dirigendo verso l'ufficio aprì la porta, ma si fermo sulla soglia quando sentì che Manuel stava iniziando a suonare la sua chitarra...

Manuel: Me miro al espejo *Mi guardo allo specchio*
y alli estoy *e lì sono*
es ese que veo *è quello che vedo*
el que soy *quello che sono*
en donde me encuentro *dove mi trovo?*
a donde voy *dove vado?*
a quien rezconosco *a chi riconosco?*
y a quien esta hoy *e a chi c'è oggi?*

me miro y la veo *mi guardo e la vedo*
aqui esta *lei è qui*
es esa que llega *è quella che arriva*
y se va *e se ne va*
a quien ama ahora *a chi ama adesso?*
a quien amara *a chi amerà?*
es mia o de otro *è mia o di un altro?*
por quien llorara *per chi piangerà?*

no vengas *non venire*
no sueñes *non sognare*
no sufras *non soffrire*
no sientas *non sentire*
no soy lo que quieres *non sono quello che vuoi*
ni soy lo que esperas *ne sono quell che aspetti*
no digas *non dire*
que miento *che mento*
no ves *non vedi*
lo que siento *ciò che provo*
no vuelvas *non tornare*
no hay tiempo *non c'è tempo*
no me ames *non mi ami*
lo siento *mi dispiace*
mi amor *amore mio*

y soy ese espejo *e sono quello specchio*
que no ves *che non vedi*
que mustra tal vez *che mostra forse*
mi realidad *la mia realtà*
no busques al otro *non cercare l'altro*
el otro no esta *l'altro non c'è*
soy yo el que te mira *sono io quello che ti guarda*
soy yo el que te buscas *sono io quello che ti cerca*

no vengas *non venire*
no sueñes *non sognare*
no sufras *non soffrire*
no sientas *non sentire*
no soy lo que quieres *non sono quello che vuoi*
ni soy lo que esperas *ne sono quell che aspetti*
no digas *non dire*
que miento *che mento*
no ves *non vedi*
lo que siento *ciò che provo*
no vuelvas *non tornare*
no hay tiempo *non c'è tempo*
no me ames *non mi ami*
lo siento *mi dispiace*
mi amor *amore mio*

no soy lo que quieres *non sono ciò che vuoi*
ni soy lo que esperas *ne quello cehe ti aspetti*

no vengas *non venire*
no sueñes *non sognare*
no sufras *non soffrire*
no sientas *non sentire*
no soy lo que quieres *non sono quello che vuoi*
ni soy lo que esperas *ne sono quell che aspetti*
no digas *non dire*
que miento *che mento*
no ves *non vedi*
lo que siento *ciò che provo*
no vuelvas *non tornare*
no hay tiempo *non c'è tempo*
no me ames *non mi ami*
lo siento *mi dispiace*
mi amor *amore mio*

La porta si aprì di più e Mia entrò a testa bassa guardando Manuel, in silenzio...

Manuel: Che ci fai qui?! Ti ho portata a letto perché non stai bene, tornatene in camera tua
Mia: No finché non parliamo*si siede sulla scrivania*
Manuel: Di che vuoi parlare?
Mia: Perché...perché non mi hai detto...che non avevi chiesto niente a mio padre, per il riscatto?
Manuel: A quale scopo?
Mia: A quale sco...Manuel per me questo ha avuto un significato
Manuel: Ah si? Che significato?
Mia: Vuol dire...che non mi hai liberata per i soldi...ma perché ci tenevi alla mia volontà...
Manuel: *le si avvicina* Ma questo non ti ha impedito di fidanzarti con Frencis
Mia: Mi sono messa con Frencis solo dopo che tu ti sei messo con Marika!...I-io...dovevo dimenticarti!...cerca di capi...
Manuel: CAPIRE COSA?!? IO TI AVEVO PROPOSTO DI RESTARE QUI! E TU NON HAI VOLUTO!
Mia: E IO TI AVEVO CHIESTO DI DARMI UN MOTIVO! E TU NON ME LO HAI DATO!
Manuel: ERA EVIDENTE CHE TI AMAVO!
Mia: Mi...amavi?
Manuel: Si ti amavo...
Mia: Perché parli al passato?
Manuel: Perché anche quel sentimento è passato...
Mia: Davvero? E quando? Questa mattina? Perché mi sembra che ieri sera lo provassi ancora
Manuel: Pensa al tuo stupido principe azzurro
Mia: *abbassa la testa mordendosi il labbro*
Manuel: *la fissa per qualche secondo in silenzio* Bhe? Nessuna replica del tipo, non chiamarlo stupido o cose così?
Mia: Non parliamo di Frencis...lui non c'entra niente con noi
Manuel: E da quando c'è un noi?
Mia: Da quando ho capito che...che...*scende dal tavolo e si avvicina a Manuel cingendogli il collo con le braccia* che ti amo, più che a chiunque altro...e che...per quanto io ci provi...non ci riesco...ne ci riuscirò mai, a cacciarti dalla mia vita...
Manuel: *le cinge i fianchi* Davvero?
Mia: Si *si avvicina e gli bacia il collo*
Manuel: *socchiude gli occhi* E Frencis?
Mia: *Si allontana per guardarlo negli occhi* Chi è Frencis?

Disse lei facendo la finta tonta e sorridendogli, in quel momento non doveva esistere più nessun' altro a parte loro...dovevano essere gli unici, e Manuel lo aveva capito. Così avvicino le sue labbra a quelle di Mia, con un irrefrenabile passione e desiderio, l'irrefrenabile desiderio di tornare ad assaporare quelle labbra tanto agognate. Manuel la solleva per i fianchi prendendola in braccio. Si sposta fino ad arrivare all'enorme materasso che era a terra. Le accarezza la guancia e le scioglie il nodo della camicia, togliendola, mentre Mia faceva lo stesso con la sua maglietta...e quella notte fu così...quella notte fu solo loro...la mattina seguente il telefono di Mia alle 7 di mattina iniziò a squillare...Manuel lo raccolse, facendo attenzione a non svegliare Mia che era poggiata con il capo sul suo petto...Francis...ecco cosa c'era scritto sul display. Manuel roteò gli occhi, quando si accorse che Mia stava respirando con affanno...

Manuel: Hey...Mia?

Mia continuava ad avere gli occhi chiusi e respirare con affanno, Manuel stacco velocemente la chiamata e poggiò una mano sulla fronte di Mia, e un altra sulla sua...

Manuel: Ma tu scotti...
view post Posted: 30/12/2012, 22:33 Terza gara - Gare
no nn la posti nella sezione ff la posti nella disc terza gara che è presente nella tua house...e no mi dispiace nn puoi nominare mia e manuel deve essere incentrata solo su marizza e pablo
view post Posted: 29/12/2012, 18:51 EL internado - Fan fiction terminate
Mia: Manuel ti assicuro che non sono impazzita lei, non aveva le pupille lei...
Manuel: Hey hey *la guarda negli occhi* calmati...ti credo...ti credo...quella non è mia sorella
Mia: Ma allora chi...
Manuel: Non lo so...non so chi è...ma ora devo trovare mia sorella...e se non è nel collegio...io devo andare a cercarla...
Mia: Vuoi andare nel bosco!?
Manuel: Si
Mia: No, non da solo!
Manuel: Non ho alternatvi, devo trovare mia sorella capisci!? Questo è successo per colpa mia...io...devo andare*si allontana*
Mia: *Gli afferra il polso* Io vengo con te
Manuel: No Mia io non posso permettere che...
Santiago: Che sta succendo!?
Marizza: Abbiamo sentito un urlo...
Pablo: L'avete trovata?
Manuel: Devo andare nel bosco
Renata: COSA?!
Mia: è entrata una bambina...che...ha le sembianze di Lola...
Manuel: Già, ma non è lei...
Santiago: E ora dov'è?
Manuel: L'ho mandata in camera, io devo andare a cercare mia sorella
Santiago: NO MANUEL*Gli prende il braccio*
Manuel: SANTIAGO TUTTO QUESTO è SUCCESSO PER COLPA MIA!!! PERCHE' IO NON LE HO DATO RETTA!!!

Dal volto di Manuel, iniziavano a scendere calde lacrime, lacrime di rabbia verso se stesso. Perché era troppo occupato nelle sue faccende per pensare alla sua sorellina...si sentiva tremendamente in colpa e impotente...il suo corpo sembrava diventato di pietra, si era irrigidito dalla rabbia. Ma Santiago gli si avvicina, costringendolo ad abbracciarlo. In un primo momento Manuel non ricambiò l'abbraccio, mentre Santiago teneva saltamente il suo capo sul suo petto...

Santiago: Tu non hai la colpa di niente...nessuno poteva immaginare che quello...fosse così meschino da prendersi gioco addirittura di una bambina...piangi quanto vuoi se questo ti è utile a sfogarti...

Fu in quel momento che Manuel ricambiò l'abbraccio. Anche Mia stava piangendo, vedere Manuel in quello stato la faceva soffrire...e in fondo cominciava a sentirsi anche lei un pò colpevole...in fondo, se Manuel non badava alla sorella, era perché pensava a lei...

Santiago: Ora però ascoltami...*poggia le mani sulle spalle di Manuel e lo guarda negli occhi* non c'è un colpevole...o meglio, si...ma il colpevole è lì fuori...e adesso andare lì fuori da solo sai cosa significherebbe? Significherebbe fare il suo gioco! Cadere nella sua trappola!
Manuel: Ma potrebbe ancora essere viva e lui...
Santiago: Manuel, sei un ragazzo intelligente...rifletti...se è morta...non c'è niente che tu possa fare...vai nel bosco e lui ucciderà anche te...se lei è viva...vuol dire che le serve viva...magari proprio perché si aspetta che tu la vada a cercare e ucciderà entrambi...e questo a cosa servirebbe?...te lo dico io...a niente...
Manuel: ALLORA COSA...COSA DOVREI FARE?!
Santiago: Calmarti...prima di ogni cosa, bisogna che ti calmi...Pablo
Pablo: Si?
Santiago: Quando voi quattro eravate nel bosco non vi è successo niente giusto? Voglio dire...non siete stati attaccati?
Pablo: No...
Santiago: Bene...allora ci muoveremo in gruppo...lui ora si aspetta un nostro arrivo quindi noi non glielo daremo
Manuel: Ma Lola...
Santiago: Te l'ho già spiegato Manuel...cadere nella loro trappola...è qualcosa che non possiamo permetterci...domani mattina alle sei io e te andremo a prendere il professor Alonso...lui conoscerà bene il bosco, meglio di noi...alle 2 di notte, quando saremmo sicuri che dormono tutti...andremmo nel bosco a cercare Lola...tutti insieme
Thomas: Posso scegliere di non venire?
Santiago: No
Thomas: Grazie...
Santiago: Ora più che mai dovremmo restare uniti...avremmo uno scontro diretto con "lui"...ora...cercate di dormire...se vi è possibile...domani...ci aspetta una lunga nottata...Mia accompagna tu Manuel in camera
Mia: Si...andiamo*si mette sotto il braccio di Manuel e lo accompagna nella sua stanza*
Thomas: Andiamo...
Pablo: *mette una mano sulla spalla di Thomas* Non entrare nella nostra stanza finché non vengo io
Thomas: Perché?
Pablo: Tu preoccupati di fare come ti ho detto, non entrare nella stanza fino a quando non vengo io
Thomas: *sbuffa* va bene...*si allontana*
Pablo: Hey...*accarezza la guancia sinistra di Marizza* che c'è?
Marizza: Ho paura...
Pablo: Siamo già sopravvissuti una volta
Marizza: Ma non siamo mai andati "nella tana del lupo" o la dimora dell'elfo
Pablo: La dimora dell'elfo?*sorride*
Marizza: *scoppia a ridere anche lei* Non ridere non so come chiamarlo
Pablo: *le prende le mani* Marz andrà tutto bene...non devi avere paura...domani sera, metteremo fine a questa storia...uccideremo quel qualcuno...e finalmente vivremo in pace
Marizza: E se fosse più di uno?
Pablo: Anche noi siamo più di uno siamo otto contando anche il professor Alonso...noi vinceremo...ma in ogni caso...tu stammi sempre accanto...e quando hai puara stringimi forte la mano, e io ricambierò...non gli permetterò di farti del male
Marizza: *sorride* Ti amo
Pablo: Anche io

Pablo le si avvicina e la bacia accarezzandole il volto...Intanto Mia aveva portato Manuel nella stanza dei ragazzi e lo aveva fatto sedere sul suo letto, per poi accomodarsi di fronte a lui...

Mia: Manu...vuoi che andiamo in biblioteca a leggere qualcosa?
Manuel: No...no non preoccuparti Mia*le scosta una ciocca di capelli dietro i capelli* sei bellissima...
Mia: *Sospira* Manu mi dispiace in fondo è sopratutto colpa mia se...
Manuel: No no Mia!...Santiago ha ragione...non è...non...non è colpa nostra...e lei è viva e...domani la salvermo
Mia: Ti amo
Manuel: Anche io...per questo devo chiederti una cosa
Mia: Cosa?
Manuel: Domani...non allontanarti da me...e se ci trovassimo in pericolo...tu scappa e torna qui, senza preoccuparti di nessuno...promesso?
Mia: Co-cosa?! No...no Manuel...ti starò sempre accanto non mi allontanerò da te questo si te lo posso promettere...ma non puoi chiedermi di abbandonare te o i miei amici...perché questo non lo faccio...sarebbe da vigliacchi...
Manuel: Mia non voglio che...
Mia: Lo so...neanche io...e non succederà se staremo iniseme fino alla fine...
Manuel: *sospira* allora non mi lascerai mai la mano?
Mia: *Sorride* No mai mai mai

Mia si avvicina a Manuel, per baciarlo e lui ricambia...ma in fondo era trista, perché nel suo cuore non poteva pensare a nessun'altro che alla sua sorellina. Quella sera ne Mia ne Manuel chiusero gli occhi, alle 6 di mattina Santiago e Manuel si diressero al manicomio per liberare Alonso...

Santiago: Le ho già detto che sono il figlio di Alonso e lui è il nipote, cioè mio figlio
Infermiera: E allora perché avete due cognomi diversi?
Santiago: Emm...perché...perché...
Manuel: è stato adottato...perché non ci fa parlare con Alo...nonno sono sicuro che riconoscerà suo figlio...
Infermiera: Si certo un pazzo farebbe qualsiasi cosa per uscire di qui
Santiago: Io ho firmato le carte per far entrare Alonso qui, e io quindi posso firmarle per farlo uscire...
Infermiera: Un attimo solo controllo*si allontana*
Manuel: Non poteva dire direttamente così invece di inventarsi la storia del figlio?!
Santiago: Non ricordavo se le avevo firmate io o Renata!
Infermiera: L'ho trovato...è sicuro di volerlo far uscire?...potrebbe essere pericoloso
Santiago: Sicuro!
Infermiera: Bene...

L'infermiera si allontanò entrando in una stanza, Santiago e Manuel attesero per qualche minuto fino a quando quella stessa donna non tornò con Alonso, che era vestito con i suoi vestiti, quando lo video Santiago e Manuel lo abbracciarono...

Santiago: Papà che bello che sei qui! Torniamo a casa sei contento?
Alonso: Papà?
Manuel: Si...nonno!
Alonso: Nonno?
Santiago: Dai andiamo papà

In macchina...

Alonso: Che sta succedendo?
Santiago: Ti devo delle scuse Alonso...ti ho fatto chiudere in un manicomio quando in realtà tu stavi benissimo...
Alonso: Non pensarci Santiago...adesso dalle vostre facce deducao che ci siano ben altri problemi...
Manuel: Quel quacuno ha rapito mia sorella...
Alonso: La bambina piccola dai capelli castani?
Manuel: Si...Lola...
Alonso: Oh no!
Santiago: Vogliamo attaccarlo...questa sera...
Alonso: Attaccarli vorrai dire...
Manuel: Alonso quanti ne sono?
Alonso: Cinque
Santiago: Cinque!?
Alonso: Si...ancora non lo avete capito? Sono Samuel Rodriguez, Diego De La Fuente, Orlando Alzamelli, Juan Valdez e Pedro Martinez
Santiago: Vuoi dire...
Alonso: Si, Santiago...quelli che un tempo erano i tuoi amici...nel bosco c'era uno scenziato...che faceva esperimenti sugli alunni dell'orfano e sugli animali...quei cinque ragazzi furono sue vittime...e col passare degli anni sono diventati mostri deforme, senza cuore, che si nutrono di carne, che sia umana o animale...non faceva differemza. La prima persona che uccisero fu proprio lo scienziato...sono diventati selvaggi e vendicatori...vogliono uccidere tutti quelli che vivono nel collegio...perché li ritengono colpevoli di ciò che gli è accaduto...
Santiago: Santissimi lumi...non ci posso credere...
Alonso: Credimi...
Manuel: Ma l'elfo chi...
Alonso: L'elfo di Renata e Sol?...era lo scenziato...
Manuel: E quello che ha trovato mia sorella?
Santiago: Potrebbe essere Samuel o Diego o chiunque altro
Alonso: Statemi a sentire...se dobbiamo andare da loro...dobbiamo andarci armati...e con l'intenzione di ucciderli...perché se non lo facciamo, loro saranno pronti ad uccidere noi...
Manuel: Professore sa a cosa serve uesta chiave? *gliela mostra*
Alonso: Dove l'hai presa?! L'ho cercata ovunque!
Manuel: Era in un cofanetto...
Alonso: Questa è la chiave del loro laboratorio...quello che un tempo apparteneva allo scenziato...

Per tutto il viaggio di ritorno i tre discussero su tutto quello che era accaduto in quel periodo...qurlla sera verso 01.00 si radunarono in biblioteca, dove Alonso raccontò nuovamente tutta la storia

Marizza: Quindi sono deforme?
Alonso: Si...non fatevi spaventare dal loro aspetto, a sarete finiti...Manuel, prendi un coltello, Santiago il fucile, Renata la pistola, Pablo la spada, Mia pistola o coltello?
Mia: Coltello
Alonso: Ok, Marizza?
Marizza: Stessa cosa...
Alonso: Thomas fucile
Thomas: Non posso avere anche io un coltello?
Alonso: No...voglio che cerchiate di stare quanto più uniti possibile, anche se sentite i loro occhi addoso...non fatevi distrarre...non dovrete allontanarvi dal gruppo per nessun motivo! Ricordate...chi si allontana, muore...
Thomas: Rassicurante...
Alonso: Che ore sono?
Manuel: Le 01:45
Alonso: Ok... andiamo...ma prima...portate quella bambina con noi
Manuel: Quella che somiglia a mia sorella?
Alonso: Si...deve essere un clone che hanno fatto loro, per tenere d'occhio l'istituto...potrebbe essere pericolosa...
Manuel: Ok...ci penso io
Mia: Vengo con te..

Mia e Manuel entrarono nella stanza di Katrine e Lola...

Manuel: Lola?
Lola: Si?
Manuel: Vieni andiamo a fare una passeggiata, io tu e Mia
Lola: Va bene...

La bambina era calma e si muoveva come se fosse stata impnotizata...Mia e Manuel la portarono fuori al collegio, dove ad aspettarli c'erano Alonso e gli altri...appena usciti fuori Alonso caricò il fucile e lanciò tre colpi verso il corpo della piccola bambina, che cadde all'indietro con gli occhi spalancati. Tutti si spaventarono a casua dei colpi...Marizza era sicura di poter sentire ancora il rumore delle pallottole che venivano sparate, rimbombargli nelle orecchie, Thomas sentiva le gambe venirgli meno, come se fosse stato lui quello colpito, Mia lanciò uno sguardo a Manuel, che con gli occhi spalancati guardava quel piccolo corpo...

Manuel: Lo-Lo-Lola...
Mia. No Manuel *gli prende il polso* Non è Lola...sta calmo...non è Lola...
Alonso: Pablo prendi il corpo e buttalo in quel pozzo
Pablo: Si

Pablo fece come ordinato e poi tornò dal gruppo

Mia: Manuel! Ti prego riprenditi!
Alonso: *si avvicina e da un ceffone a Manuel* Stammi a sentire ragazzo, se ti fai impressionare per così poco, tua sorella non solo non riusciremo a salvarla, ma la uccideranno e noi con lei, anche Mia morirà! Qundi sveglio intesi?
Manuel: *deglutisce* Si...
Alonso: Bene andiamo...

Quella sera il bosco era più tetro che mai...si sentiva la voce dei gudi, e persino il suono della foglia che candeva dall'albero era diventato orecchiabile...Marizza stava quasi per stritolare la mano di Pablo, che anche se provava a tenere la calma, si stava innervosendo...

Pablo: Marz...non stringermi così...mi metti l'ansia addosso
Marizza: Scusa...
Pablo: *si ferma per strofinarsi gli occhi*
Alonso: No sta fermo Pablo!
Pablo: Ma mi...
Alonso: Forse non avete capito...NON POSSIAMO ABBASSARE LA GUARDIA!!! Basta chiudere gli occhi solo una attimo, per non risvegliarsi più...Renata?
Renata: *si guardava intorno*
Alonso: Renata

Renata sentive il cuore batterle a mille...ogni cosa in quel bosco le portava alla mente tremendi ricordi...ricordi che aveva del tutto rimosso dalla sua testa...

Alonso: RENATA!!!
Renata: S-si?
Alonso: Hai un rossetto con te?
Renata: S-si...ne ho uno...qui in tasca
Alonso: Segna quell'albero con il rossetto...ci servirà a capire se stiamo girando in todo...
Santiago: *poggia una mano sulla spalla di Renata* Tutto ok?
Renata: *Annuisce nervosamente con la testa*
Mia: Manuel?
Manuel: Che c'è?
Mia: Tu credi che...

BOOM

Il rumore di quella pallottola fece spaventare tutti...

Thomas: Scu-scu...scusate
Pablo: SEI UN DEFICIENTE!
Thomas: NON L'HO FATTA APPOSTA!
Pablo: COS'HAI PER LA TESTA!??! DICO IO..
Thomas: HO DETTO
Alonso: SHH! ZITTI!!!...Non è il momento di litigare...tu*indica Pablo* non permettere ai nervi di farti innervosire e tu*guarda Thomas* abbassa quel fucile prima di uccidere qualcuno che non devi
Thomas: Si *abbassa il fucile*

C'era molta tensione...e Alonso lo sapeva...anche lui era teso nonostante cercava di tenere gli altri calmi.

Manuel: *guarda Mia* Tutto ok?
Mia: Si..
Manuel: Vieni *le stringe la vita* Dove tieni il coltello?
Mia: In tasca
Manuel: Tiralo fuori, è meglio tenerlo a portata di mano...

Ogni sibilo, ogni rumore di ramo che veniva schiacciato faceva cresce la tensione dentro di loro. Affrontiamoli, uccidiamoli...era stato facile dirlo con le parole...ma ora che si trovavano lì a svolgere i fatti...nessuno di loro aveva più quella sicurezza di poter riuscire a restare vivi...bum bum bum...questo era il rumore che rimbombava nella testa di tutti...il rumore del proprio cuore che stava per esplodere e sembrava volesse uscire dal petto...bum bum bum...si aggiungeve il rumore delle foglie...ed ecco l'insieme di quei rumori che li stavi uccidendo dentro...ad un tratto Marizza scoppiò a piangere e tutti si voltarono verso di lei...

Pablo: Hey che ti prende? *l'abbraccia*
Marizza: Ho paura non ce la faccio!
Pablo: No Marizza...
Alonso: ADESSO è TROPPO TARDI MARIZZA! TUTTI QUI ABBIAMO PAURA, ME NESSUNO SI LAMENTA...Dobbiamo affrontarli...o adesso o mai più...
Marizza: Non posso farcela
Alonso: No hai ragione, se li affronti così non puoi farcela...prendi il coltello e tienilo in mano, e non lamentarti...voglio che tu usi quel coltello appena ne senti la necessità...e forse così riusciremo a vincere...
Manuel: Alonso è un uomo molto forte
Mia: Si è vero...l'ho sempre stimato molto...ma non l'ho mai visto così...
Manuel: In ogni caso ha ragione...se partiamo morti, finiremo per davvero morti...

Il gelo aumentava...i loro cappotti sembravano del tutto inutili, ma loro non badavano al freddo...le parole di Alonso sembrava averli tranquillizzati, quel poco che basta per riuscire ad andare avati, quando ad un tratto Alonso scivolò...

Alonso: AH!!!
Tutti: ALONSO!!!
Santiago: *gli si avvicina*Tutto bene?
Alonso: Si
Renata: La porta...
Santiago: Che porta?
Renata: Qui sotto al terreno...c'è un buco e...quel buco porta dinnanzi...ad un enorme porta di metallo
Santiago: Ah si? Bene, Manuel Pablo aiutatemi
Manuel/Pablo: Si

Manuel e Pablo si avvicinarono e iniziarono a scavare...e scavare fino a quando non si aprì davvero un buco nel terreno, una volta dentro camminarono per un brevissimo tratto di strada sotto terra...ed eccola lì...la porta di metallo...

Renata: La chiave...Manuel ce l'hai con te?
Manuel: Si...
Renata: Dammela
Manuel: *la prende* Eccola*la da a Renata*

Con molta cautela Renata aprì la porta. Eccola di nuovo...quell'ansia che cresceva dentro fino a farli soffocare. La porta scricchiolava facendo un suono simile a quello di un paglio di unghie che graffiavano una lavagna e ti facevano venire la pelle d'oca...Aperta la porta, si trovarono dinnanzi a un enorme stanza bianca, piena di attrezzi...che sembrava servissero a torturare le persone

Manuel: Non lasciarmi la mano
Mia: N-no...

Una sedia elettrica, un letto sempre di metallo con uno strano aggeggio sopra, un enorme computer...e altri strani aggeggi...non c'era dubbio si trovavano in un laboratori...

Marizza: Non...non ci sono...
Santiago: Guardate...*prende un album* è un album di foto*lo sfoglia*
Thomas: Ma-ma...ci siamo noi!
Santiago: Ci hanno tenuto d'occhio per tutto questo tempo
Mia: Manuel...MANUEL
Manuel: Hey che c'è?
Mia: Sento dei passi...li sento
Alonso: CALMA!!! Non fiatate, nascondetevi svelti!

Tutti fecero come ordinato da Alonso. Erano esattamente cinque...come aveva detto lui...ma nessuno di loro avrebbe mai detto che quelli erano esseri umani...erano brutti, mostruosi...sembravano degli zombi, degli orripilanti e pericolosi mostri, che non parlavano, emettevano suoni con la bocca

Marizza: Che schi...
Pablo: *gli copre la bocca con la mano* Sta zitta!

Uno di questi si avvicinò a una strana capsula, e l'aprì, all'interno di questa capsula c'era...

Manuel: LOLA!!!

Manuel si alzò in piedi di scatto appena la vide, gridando il suo nome

Alonso: DANNAZIONE TUTTI FUORI ADESSO!!!

Anche quei gli esseri mostruosi disponevano di armi purtoppo, Manuel corse verso quello che era davanti la capsula e gli diede una coltellata nello stomaco, ma a quel mostro non fece nessun effetto e affondò i denti nel collo del ragazzo

Mia: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

Quella scena la faceva letteralmente impazzire, Mia sembra aver perso il controllo sul suo corpo, aveva le mani tremanti che le coprivano la bocca, aveva lasciato cadere il coltello a terra

Manuel: No-no-no fare così...

Riuscì a dire Manuel con voce strozzante in gola, non riuscendo più a parlare...

Mia: *flashback*
Manuel: In ogni caso ha ragione...se partiamo morti, finiremo per davvero morti...
*fine flashback*

Mia si fece coraggio afferò quel coltello da terra e lo infilò nella schiena di quel mutante, Thomas stava sparando a vuoto

Alonso: COSì CONSUMI SOLO LE PALLOTTOLE PREND UN RESPIRO E MIRA!!!

Thomas era agitato, non riusciva neanche a tenere ferma la mano, respirava affannatamente non poteva tranqullizzarsi non ci riusciva...fino a quando non vide quel mostro che buttò Alonso a terra...

Alonso: Puoi farcela Thomas io credo in te!!!

Io credo in te...nessuno nella sua vita gli aveva mai detto una cosa simile, era sempre stato considerato il buffone il pagliaccio, ma mai come una persona affidabile. Per un attimo chiuse gli occhi e quando li riaprì punto al mostro che era su Alonso, e con mano ferma lanciò due colpi. Un altro di quei mostri stava tenendo Marizza per il collo, inziando a farla sangunare, Pablo con la sua spada gli tagliò un braccio eppure...

Marizza: è ANCORA VIVOOOO, AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

Pablo stava combattendo corpo corpo con lui, intanto il braccio di Santiago era stato preso a morsi più di una volta da uno di loro, Santiago sentiva di aver perso sensibilità a quel braccio, il braccio destro...non riusciva più a muoverlo, Renata era stata scaraventata a terra, prese la pistola mirando alla testa di quel mostro una due tre quattro, neanche lei sapeva più quanti colpi aveva sparato, ma era riuscita a togliergli la testa facendo schizzare tutto il sangue sulla faccia di Santiago. Mia era distesa a terra, dove quel mostro l'aveva buttata, la strava trascinando per la gamba mentre lei piangeve implorando pietà. Manuel non riusciva a muoversi, a causa del sangue aveva perso, ma quando vide che quel mostro era su Mia e stava per affogarla prese un palo di ferro e lo colpì alla testa con tutta la forza che aveva. Liberatosi dalla presa del mostro Pablo riesce a gettarlo in un enorme contenitore, con uno starano liquido trasparende collegato a un impiato elettrico

Pablo: ACCENDILO ACCENDILO!!!

Continuava a gridare a Marizza, aveva le lacrime agli occhi le mani alla testa paralizzata e confusa

Marizza: NON SO COME SI FAAA!!!!!!
Pablo: LA LEVA MARIZZA!!! FA PRESTO POR** MISERIA SI STA RIALZANDO!!!

Marizza mosse le lave, che lanciò una scarica elttrica all'interno di quel contenitore facendolo morire eltettrizzato, Alonso continuava a saprare le pallottole contro uno di quei mostri ma senza successo...quando...

Alonso: Un enorme petroliera...FUORIIII TUTTI FUORIIII
Santiago: COSA?!

Nessuno riusciva a capire niente, nessuno riusciva ad ascoltare niente, Mia si alzò in piedi e prese in braccio il copro della piccola Lola...

Mia: FUORIII HA DETTO FUORIIII
Marizza: FUORI?!!?
Pablo: ANDIAMO MUOVITI!!!

Pablo prese il polso di Marizza e corse fuori, intanto altre due capsule si erano aperte...

Manuel: Mamma...papà...
Santiago: *lo spinge* Fuori MANUEL!!!
Manuel: MAMMA PAPA'!!!

Tutti mostrie erano a terra, tranne quello che era con Alonso...

Alonso: THOMAS!!! LA PETROLIERA!!!

Quando sentì la parola petroliera Santiago capì...e con froza spinse Manuel fuori di lì

Renata: Sbrigati Mia!!!*la spinge*

Anche Mia Manuel Santiago e Renata uscirono di lì, con Lola...intanto Thomas mirò alla petroliera e sparò...il botto che si udì fu enorme, la terra scoppiò facendo volare anche loro, c'era fuoco ovunque...i nostri eroe erano stati scaraventati sul suolo...ma vivi...ma purtroppo...

Pablo: Tho-Thomas...
Marizza: E il professor Alonso...
Manuel: Mamma...papà...

Tutti stavano osservando quella scena...i pezzi infuocati che volavano davanti ai loro occhi, tutti inumiditi dalle lacrime. Ci erano riusciti...si erano salvati e avevano ucciso quei mostri senza cuore...ma a quale prezzo?...A quello delle vite di due valorosi uomini, un padre e una madre...Questa volta era Marizza, che stava abbracciando Pablo seduto a terra, mentre piangeva con tutta la rabbia nel corpo...Santiago era in piedi mentre strigeva sul suo petto il volto di Renata scoinvolta dall'accaduto. Anche Mia e Manuel erano a terra a stringersi uno tra le braccia dell'altro facendo scendere dai loro volti lacrime amare. Non basterebbero neanche tutte le parole del mondo ad esprimere ciò che provavano, quei crampi asfissianti alla pancia...ogni parte del loro corpo ricoperta di sangue, non si sapeva di chi...se proprio o di qualcun'altro. Quel dolore alla testa assolutamente asfissiante, e quell'immagine di quell'esplosione, che davanti ai loro occhi si ripeteva ancora, e ancora e ancora...la piccola Lola sembrava essersi ripresa, strofinò gli occhi con la mano destra dolcemente, come se si fosse appena svegliata da un lungo sonno...

Lola: Che sta succedendo? Dove siamo?
Manuel: LOLA!!!

Manuel strinse a se la piccola sorellina con tutta la forza che aveva, come se mai e poi mai più avesse permesso a qualcuno di sfiorarla. E come se stesse stringendo a se, in un certo senso anche i suoi genitori...proprio in quel momento...

Xxx: Hey perché piangete tutti?
Xx: Già che succede è morto qualcuno?
Xxx: A me non sembra e a te Thomas?
Thomas: Solo...un paio di mostri, prof.

Thomas, e il porfessor Alonso erano lì, in piedi, il professore teneva sulla sua schiena il padre di Manuel, mentre Thomas teneva tra le braccia la madre. Appena fuori si lasciarono cadere a peso morto ma col sorriso sullo lebbra..

Pablo: THOMAS!!!
Manuel: Mamma! Papà!
Santiago: Alonso...

Pablo corse in contro a Thomas per abbracciarlo

Thomas: Wuo wuo amico fa piano, fa male...
Pablo: Giuro che non ti chiamerò mai più fifone in tutta la mia vita
Thomas: Ah si? Bhe ricordatelo...mi porti in braccio al collegio?
Pablo: *Sorride* Tutto quello che vuoi
Manuel: Mamma! *la solleva con un braccio*
Soledad: Manuel...ma cosa
Renata: Soledad!!! *L'abbraccia*
Alvaro: Un attimo ma...dove siamo? L'ultima cosa che ricordo è che stavamo andando a trovare Santiago e Renata al collegio...
Manuel: è una lunga storia papà...una lunga storia*lo abbraccia*

Lola era in braccio a Mia e la stava portando dai suoi genitori...Manuel la prese per un polso e l'abbraccio...appena lei poggiò Lola a terra

Manuel: Ti amo Mia
Mia: Anche io
Manuel: *le da un bacio sulla fronte*

Nessuno di loro aveva la forza di muoversi...erano insanguinati, feriti, senza forze ma al sicuro...o forse no? ;D


THE END



Edited by «~Minuel~» - 29/12/2012, 19:49
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